Piano Scuola

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EXECUTIVE SUMMARY

L’Italia detiene il primato europeo per numero di NEET, ovvero giovani dai 15 ai 29 anni “inattivi” che non studiano e non lavorano, e registra

un tasso di abbandono scolastico che supera di 2 punti percentuali la media europea .

Proponiamo quindi:

1. L’estensione del tempo pieno/prolungato nelle scuole “primarie ” e “medie”, per contrastare la dispersione scolastica e dare spazio ad attività extracurriculari di arricchimento dell’offerta formativa.

2. Il potenziamento del sistema di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) , per contrastare la dispersione scolastica, garantire lo sviluppo di competenze tecniche e livelli di occupabilità maggiori.

3. La riduzione di un anno del percorso scolastico e il riordino dei cicli, per anticipare l’ingresso degli studenti nel mondo del lavoro e migliorare il percorso formativo.

4. L’efficientamento del sistema scolastico, per garantire il diritto allo studio e migliorare le competenze in uscita . 5. L’introduzione della figura dello psicologo scolastico, per promuovere e tutelare il benessere personale e sociale degli studenti .

6. Il potenziamento degli asili nido e delle sezioni primavera, per favorire la conciliazione dei tempi di lavoro e di cura dei figli e promuovere lo sviluppo di abilità e competenze nella prima infanzia .

7. La riforma della carriera dei docenti, per valorizzarne competenze e funzioni e rendere maggiormente attrattiva la professione .

8. La revisione del sistema di selezione del personale e il riordino degli organi collegiali, per rendere effettiva l’autonomia scolastica .

9. L’ammodernamento delle strutture scolastiche, per garantire la sicurezza e realizzare ambienti di apprendimento innovativi .

Il costo complessivo da sostenere nel primo anno per avviare il piano è pari a circa 3,3 miliardi di euro, mentre a regime si stima un aumento degli investimenti in istruzione di circa 7 miliardi di euro

01

LE CRITICITÀ DEL SISTEMA SCOLASTICO ITALIANO

Tempo pieno

➢ Il rendimento scolastico degli studenti che non frequentano il tempo pieno è peggiore di chi lo frequenta

➢ Solo il 38% delle classi in Italia hanno il tempo pieno

Istruzione e formazione professionale

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➢ Nel 2023 il’10,5% dei giovani tra 18 e 24 anni ha lasciato la scuola precocemente, contro una media europea pari al 9,6% .

➢ Nel quadriennio 2022-2026 l’offerta formativa IeFP riuscirà a coprire solo il 68% della domanda di lavoro prevista.

Durata del percorso scolastico

➢ I giovani italiani vanno via di casa mediamente a 30 anni mentre la media europea è pari a 26,4 anni .

➢ Il primo giorno di lavoro dei giovani italiani è a 24 anni per gli uomini e a 26,2 anni per le donne, i dati peggiori di tutta Europa

Efficientare il sistema scolastico

➢ L’Italia è tra i Paesi europei dove le vacanze estive sono più lunghe e un terzo delle famiglie con almeno un figlio non va in vacanza

➢ Lo stanziamento per sostenere il costo dei libri non è adeguato

➢ Nelle scuole secondarie, i libri di testo sono il 200% più corposi di quelli in Francia e in Spagna

Psicologo scolastico

➢ 2 milioni di adolescenti manifestano disagi psicologici

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Asili nido e sezioni primavera

➢ L’Italia spende in servizi per la prima infanzia meno della media UE .

➢ Gli asili nido soddisfano solo il 28% della domanda.

➢ Il 63% dei nidi pubblici non ha accolto tutte le domande pervenute.

➢ I bambini a rischio di povertà iscritti al nido, sono Il 17,9% , contro il 27,5% dei loro coetanei.

Carriera dei docenti

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➢ Tra le grandi economie europee, l’Italia è quella con il maggior numero di docenti over 50.

➢ Lo stipendio in ingresso è inferiore alla media UE e gli scatti sono modesti

➢ La legge che ha introdotto il concetto di »valorizzazione del merito» dei docenti di fatto non viene applicata.

Autonomia scolastica

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➢ I Dirigenti scolastici spesso non riescono a esercitare pienamente i “poteri di direzione, coordinamento e valorizzazione delle risorse umane” perviste dal D.Lgs. 165/2001, art. 25, comma2

➢ Gli organi collegiali hanno ormai 50 anni e non sono coerenti con la maggiore autonomia acquisita dalle scuole

Edilizia scolastica

➢ Nell’ultimo anno scolastico c’è stato il record di crolli nelle scuole.

➢ Il 58% degli edifici non ha la certificazione di agibilità statica.

➢ Solo l’1% delle scuole è accessibile agli alunni ciechi e ipovedenti.

➢ Il 60% delle scuole non ha una palestra. 05

➢ 3,6 milioni di casi del disturbo del comportamento alimentare registrati in Italia nel 2023

➢ Negli ultimi due anni si è registrato un aumento del 75% dei casi di tentato suicidio.

LE NOSTRE PROPOSTE

Tempo pieno

➢ Introdurre il tempo pieno in tutte le scuole primarie e secondarie di primo grado, iniziando con una sperimentazione

triennale nelle aree di crisi sociale complessa, per poi estendere la misura in tutta Italia in caso di impatto positivo

Istruzione e formazione professionale

➢ Finanziare nuovi percorsi IeFP nelle prime 20 provincie italiane per Indice di Vulnerabilità Sociale e Materiale (IVSM) per il 30% dei giovani a rischio di abbandono scolastico

07

Durata del percorso scolastico

➢ Ridurre l’ultimo ciclo di studi di un anno , portando la durata delle scuole secondarie di secondo grado (licei e istituti) a 4 anni

➢ Introdurre un efficace sistema di controllo di assolvimento dell'obbligo scolastico e dell'obbligo formativo

Efficientare il sistema scolastico

04

➢ Rimodulare i calendari scolastici di tutto il ciclo della scuola dell’obbligo e prevedere l’apertura delle scuole nei giorni estivi

➢ Rendere progressivo il supporto per l’acquisto dei libri di testo

➢ Vietare per legge l’utilizzo del telefono cellulare in classe.

Psicologo scolastico

➢ Introdurre uno psicologo scolastico in tutte le scuole secondarie di primo e secondo grado, assegnando ad ogni psicologo due diverse scuole dove lavorare per 19 ore settimanali ciascuna (38 ore settimanali totali)

08

Asili nido e sezioni primavera

➢ Raggiungere gli standard europei riguardo il tasso di copertura dei posti negli asili nido facendo ricorso alle convenzioni con le strutture private e alle sezioni Primavera

➢ Estendere la gratuità del Nido, armonizzando la disciplina a livello nazionale

Carriera dei docenti

➢ Adeguare lo stipendio dei docenti italiani alla media dell’Eurozona.

➢ Ridurre del 30% gli anni per raggiungere il massimo salariale

➢ Definire un sistema di valutazione degli insegnanti orientato alla crescita professionale e al miglioramento complessivo della qualità dell’istruzione.

➢ Aumentare il numero di ispettori scolastici regionali di circa 2.800 unità

Autonomia scolastica

➢ Prevedere maggiore flessibilità nella selezione dei supplenti

➢ Potenziare il personale ATA

➢ Riformare gli organi collegiali

Edilizia scolastica

09

➢ Riqualificare gli edifici , partendo dalle aree sismiche e a rischio idrogeologico.

➢ Finanziare la redazione e l’attuazione dei PEBA (Piano Eliminazione Barriere Architettoniche)

➢ Raggiungere più del 50% di scuole dotate di palestre

IL RIEPILOGO DEI COSTI: 35 MILIARDI

L’ITALIA SPENDE IN ISTRUZIONE

Situazione attuale

L’Italia spende il 3,4% del PIL in Istruzione (escluse le università), un valore poco inferiore alla media UE (3,6%).

Un aumento di 7 miliardi di euro l’anno a partire a regime equivarrebbe ad un aumento di circa 0,3 punti percentuali sul PIL*, portando la spesa italiana poco sopra la media UE.

Spesa per istruzione in rapport al PIL, 2021 Eurostat

1. ESTENDERE IL TEMPO PIENO NELLE SCUOLE

Proposta

✓ Introdurre il tempo pieno/prolungato in tutte le scuole primarie e secondarie di primo grado , iniziando con una sperimentazione triennale nelle aree di crisi sociale complessa, al termine della quale valutare l’impatto della misura per p oi procedere con l’introduzione del tempo pieno in tutta Italia in caso di impatto positivo, utilizzando il personale eccedente a seguito del decremento demografico

Sperimentazione triennale

▪ Mappatura delle scuole coinvolte

▪ Avvio costruzione e/o ristrutturazione delle mense

▪ Inizio sperimentazione nelle scuole in cui sono presenti spazi adeguati o in cui è finita la realizzazione dei lavori necessari

▪ Inizio sperimentazione in tutte le scuole che hanno terminato i necessari lavori infrastrutturali

▪ Ultimo anno di sperimentazione

▪ Valutazione dell’efficacia del programma. 1,6 mld 0,8 mld 0,8 mld

Il tempo pieno/prolungato prevede l’estensione dell’orario scolastico fino a 40 ore settimanali

Il maggior tempo a scuola darà spazio ad attività integrative di approfondimento o di recupero, anche in collaborazioni con gli enti del terzo settore . Tali attività contribuiscono allo sviluppo delle competenze cosiddette ‘non -cognitive’, sociali ed emozionali e al recupero degli eventuali deficit con effetti positivi sui risultati scolastici e sulla conciliazione dei tempi di lavoro con quelli di cura della famiglia dei genitori, soprattutto per le donne

Investimenti: € 1,5 MLD

Spesa corrente*: € 0,8 MLD

Tempo pieno in tutta Italia

Investimenti: € 7 MLD

Spesa corrente : € 6 MLD

*Considerando che il primo anno non tutte le scuole inizieranno la sperimentazione, la spesa corrente complessiva per la sperimentazione è pari a 1 7 miliardi di euro (0,1+0,8+0,8), per una spesa totale di 3,2 miliardi di euro

Proposta

✓ Potenziare il sistema di Istruzione e Formazione Professionale ( IeFP), iniziando con una sperimentazione dalla

durata di sei anni per il 30% dei giovani a rischio di abbandono scolastico nelle aree di crisi sociale complessa.

La sperimentazione riguarderà le prime 20 provincie italiane per Indice di Vulnerabilità Sociale e Materiale (IVSM) .

Queste si trovano in Campania, Calabria, Puglia e Sicilia, regioni che scontano alti tassi di dispersione scolastica e che –

ad eccezione della Sicilia - registrano tassi di adesione ai percorsi IeFP molto ridotti .

3. RIDURRE DI UN ANNO IL PERCORSO SCOLASTICO

Proposta

✓ Concludere il percorso scolastico a 18 anni

6-11 anni

Scuola primaria

11-14 anni

Scuola secondaria di primo grado

14-19 18 anni

Scuola secondaria di secondo grado

Cosa comporta la riduzione di un anno del percorso scolastico

La proposta di legge n.1739 del Governo prevede la riduzione a 4 anni della scuola secondaria di II grado, lasciando alla singola autonomia scolastica le decisioni in merito all'adattamento di un curricolo quinquennale ad un tempo scuola quadriennale. Potremmo avere differenze sostanziali tra gli istituti, non più tenuti a programmare le attività didattiche in base alle Indicazioni nazionali . Per concludere il percorso scolastico a 18 anni, garantendo nel contempo la qualità dell'offerta formativa, è necessario intervenire sull'articolazione dei saperi disciplinari di entrambi i cicli scolastici, potenziando le materie STEM e facilitando una didattica per competenze, incluse quelle trasversali.

✓ Investire i risparmi generati dalla riduzione del percorso scolastico nel potenziamento delle attività didattiche e nel recupero dei deficit di apprendimento

4. EFFICIENTARE IL SISTEMA SCOLASTICO

Proposta

✓ Rimodulare i calendari scolastici di tutto il ciclo della scuola dell’obbligo , in modo che, lasciando invariati i 200 giorni di lezione, le vacanze estive siano ridotte di due settimane, lasciando alle Regioni il compito di redistribuire queste giornate nel corso dell’anno scolastico, in base alle specificità dei territori.

✓ Prevedere percorsi didattici di approfondimento e recupero per i periodi di sospensione dell’attività didattica ordinamentale.

✓ Attivare un bonus per favorire la partecipazione ai campus estivi destinato alle famiglie a basso reddito.

✓ Rendere progressivo il supporto alle famiglie per l’acquisto dei libri di testo in tutti gli ordini scolastici, collegandolo alla dichiarazione ISEE e aumentando le risorse dedicate.

✓ Regolamentare la produzione di libri di testo affinché siano efficaci strumenti didattici accessibili a tutti e ne sia facilitato il riuso.

✓ Approvare una legge che confermi il divieto dell’uso del telefono cellulare in classe e ne regolamenti l’eventuale uso a fini didattici.

5. PSICOLOGO SCOLASTICO NELLE SCUOLE

Proposta

✓ Introdurre uno psicologo scolastico in tutte le scuole secondarie di primo e secondo grado:

Oltre 6.000 psicologi scolastici

▪ 1 psicologo scolastico ogni 2 scuole secondarie (I o II grado)

▪ 38 ore settimanali

▪ Coprire i posti utilizzando gli insegnanti laureati in psicologia o assumendo tramite concorso bandito dal Ministero dell’Istruzione e del Merito

▪ Possibilità di attivare rapporti di collaborazione con medici, pedagogisti, logopedisti, neuropsicomotricisti, nutrizionisti esperti di disturbi della nutrizione e dell’alimentazione o altre figure professionali delle aziende sanitare regionali.

19 ore/settimana garantite in ogni scuola secondaria

▪ Di cui 2 al giorno immediatamente successive all’orario di fine lezioni per facilitare accesso e anonimato

▪ Possibilità di prenotazione autonoma

140 milioni di euro l’anno per assumere tutti gli psicologi necessari

6. IL POTENZIAMENTO DEGLI ASILI

✓ Raggiungere gli standard europei riguardo il tasso di copertura dei posti negli asili nido , attivando nuove sezioni primavera, stipulando convenzioni con i privati e costruendo nuove strutture pubbliche:

▪ Step I: portare la copertura minima in carico allo Stato al 16% in tutte le Regioni attraverso la costruzione di 1.507 nuovi asili e l’attivazione di 1.800 sezioni Primavera.

▪ Step II: arrivare al 33% incentivando i privati alla realizzazione di 2.450 nuovi asili nido.

▪ Step III: aumentare ulteriormente l’offerta del 15% ogni regione con un mix pubblico e privato. ✓ Estendere la gratuità del nido, armonizzando la disciplina

✓ Snellire i requisiti di insegnamento al nido per aumentare il

7. LA CARRIERA DEI DOCENTI

Proposta

✓ Adeguare lo stipendio medio percepito in ingresso dai docenti italiani alla media dell’Eurozona,

introducendo dei corsi di formazione obbligatoria

1,3 MLD l’anno

✓ Offrire la possibilità di ottenere gli scatti di anzianità ogni 5 anni, riducendo del 30% gli anni di servizio richiesti per raggiungere il massimo salariale, attraverso un sistema di valutazione che ne valorizzi le competenze

SCATTI DI ANZIANITÀ STANDARD

✓ Definire un sistema nazionale di valutazione degli insegnanti di ruolo, basato sugli standard professionali del profilo docente, prevedendo l’erogazione di bonus in caso di esito positivo e periodi di formazione per l’adeguamento delle competenze in caso di esito negativo

✓ Aumentare il numero di ispettori scolastici per garantire l’efficacia del sistema di valutazione

SCATTI DI ANZIANITÀ RIDOTTI

8. AUTONOMIA SCOLASTICA

Proposta

✓ Prevedere più flessibilità nella selezione dei supplenti, potenziare il personale ATA e riformare gli organi collegiali

Insegnanti

Prevedere la possibilità di:

➢ valorizzare i docenti meritevoli e prevedere periodi di formazione e di adeguamento delle competenze per i docenti con valutazioni negative costanti

➢ convocare direttamente i docenti per le supplenze annuali, attingendo alla graduatoria provinciale

➢ poter confermare i supplenti per l’anno successivo, se perdura il fabbisogno

Personale ATA

➢ Assumere almeno 17.500 unità di personale ATA

➢ Alzare il livello dei requisiti

(laurea o corsi di formazione)

➢ Prevedere la possibilità chiamare dei supplenti per gli assistenti

tecnici anche per assenze brevi

(7 giorni)

Rimodulare gli organi collegiali

➢ Il PTOF deve essere approvato dal collegio docenti

➢ Il presidente del consiglio d’istituto deve essere eletto dal consiglio stesso liberamente tra le sue componenti, e non più necessariamente tra la componente genitori

Introdurre nuovi organismi

➢ Staff di direzione : composto dal DS e dai docenti che svolgono attività organizzativo -didattiche. Si occupa della chiamata dei supplenti e fa parte del comitato di valutazione

➢ Ufficio tecnico: esterno all’istituto, ha il compito di coadiuvare le scuole nella parte amministrativa

➢ Consiglio distrettuale: ne devono far parte i rappresentati degli enti locali

Proposta

✓ Definire i LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni) in materia di edilizia scolastica;

✓ Adottare un piano coerente per riqualificare (ed eventualmente sostituire) il patrimonio edilizio , partendo dalle aree sismiche e quelle a rischio idrogeologico.

✓ Finanziare la redazione e l’implementazione dei Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA) grazie al monitoraggio del Ministero dell’Istruzione e della Disabilità (100 milioni di euro).

✓ Trasformare 100mila aule in laboratori smart , eguagliando gli investimenti previsti dal PNRR (2,1 miliardi di euro)

✓ Definire un Piano Nazionale di efficientamento energetico degli edifici scolastici che preveda:

▪ l’installazione di pannelli fotovoltaici sopra i tetti e l’istituzione di comunità energetiche (CER);

▪ la nomina di un energy manager per ogni scuola e la redazione di un piano per un utilizzo efficiente delle risorse;

▪ l’infrastrutturazione adeguata per tenere aperte le scuole nei mesi caldi e freddi (condizionamento/ventilazione e riscaldame nto ).

✓ Trasferire le competenze riguardo la manutenzione ordinaria alle singole scuole, grazie anche al supporto degli uffici tecnici istituiti per reti di scuole.

✓ Costruire nuovi impianti sportivi scolastici , partendo dalle aree con minore copertura, con l'obiettivo di garantire almeno una palestra ogni due scuole (3,5 miliardi di euro per 2.500 nuove palestre circa).

COS’È IL TEMPO PIENO E CHE ATTIVITÀ PREVEDE

Di cosa stiamo parlando

Il tempo pieno/prolungato prevede l’estensione dell’orario scolastico fino a 40 ore settimanali:

Grado Normali orari di funzionamento

Scuola primaria

Scuola secondaria di primo grado

• 24, 27 o 30 ore senza tempo pieno;

• 40 ore con tempo pieno

• 30 ore senza tempo prolungato;

• 36 o 40 ore con tempo prolungato

Il maggior tempo scuola a disposizione deve servire a dare spazio ad attività extracurricolari di arricchimento dell’offerta formativa e ad interventi di recupero di eventuali deficit di conoscenze e competenze

Esempi di attività da svolgere

Attività fisiche e sportive

Progetti culturali

Supporto allo studio individuale

Teatro

Laboratori Approfondimenti

Restare a scuola per tempi prolungati contribuisce inoltre allo sviluppo delle competenze cosiddette ‘non -cognitive’, sociali ed emozionali (cfr. prossima slide).

IL TEMPO PIENO HA UN EFFETTO POSITIVO

Dispersione scolastica Possibilità di emancipazione

Nelle regioni dove manca il tempo pieno/prolungato, osserviamo un elevato tasso di dispersione scolastica.

Nelle regioni in cui si manca il tempo pieno, osserviamo un elevato tasso di dispersione scolastica .

Ad esempio, in Sicilia, la percentuale di studenti che usufruiscono del tempo pieno sono l’11,5% e circa il 21% dei ragazzi abbandona gli studi precocemente

Una scuola in grado di erogare i servizi aggiuntivi (es .: mensa

ed estensione dell’orario scolastico) aumenta del 167% la

probabilità dei ragazzi di emanciparsi da situazioni di disagio socioeconomico

Rendimento scolastico

Le ricerche scientifiche confermano che il tempo pieno ha

effetti positivi sul rendimento scolastico degli alunni , particolarmente per gli studenti con basso status

Nelle regioni in cui si manca il tempo pieno, osserviamo un elevato tasso di dispersione scolastica .

socioeconomico e per i ragazzi con diversi background

linguistici e culturali

Ad esempio, in Sicilia, la percentuale di studenti che usufruiscono del tempo pieno sono l’11,5% e circa il 21% dei ragazzi abbandona gli studi precocemente

Do Differences in Schools Instruction time explain international achievement gaps? Evidence from developed and developing countries di V. Lavy

Rapporto (Non) tutti a Mensa 2018 di Save the Children

Lavoro femminile

Aumentare il tempo a scuola aiuta i genitori, e in particolare

le madri, a conciliare vita lavorativa e familiare, evitando di dover ricorrere al part-time

INQUADRAMENTO TERRITORIALE

Situazione attuale

Le Marche, l’Umbria e tutte le regioni meridionali (ad eccezione della Basilicata), sono sotto la media nazionale

di alunni iscritti in classi a tempo pieno (39,8%).

Tuttoscuola.com

Classi della scuola primaria nell’A.S. 2021-22

LA NOSTRA PROPOSTA: TEMPO PIENO IN T UTTA ITALIA

Proposta

✓ Introdurre il tempo pieno in tutte le scuole primarie e secondarie di primo grado d’Italia

✓ Proponiamo di iniziare con una sperimentazione triennale nelle aree di crisi sociale complessa , al termine

della quale valutare l’impatto della misura per poi procedere con l’introduzione del tempo pieno in tutta Italia in caso di impatto positivo

Costi della nostra proposta
Investimenti infrastrutturali Spesa corrente (personale e mensa)

SPERIMENTAZIONE: Individuazione delle aree di crisi sociale complessa

Le aree di crisi in cui attivare la sperimentazione sono state individuate considerando i 400 comuni italiani con il più

alto indice di vulnerabilità sociale e materiale

L’ indice di vulnerabilità sociale e materiale (IVSM) è un indicatore composito costruito attraverso

la sintesi di sette indicatori . In particolare:

➢ incidenza percentuale della popolazione analfabeta e alfabeta senza titolo di studio ;

➢ incidenza percentuale delle famiglie con 6 e più componenti ;

➢ incidenza percentuale delle famiglie monogenitoriali sul totale delle famiglie ;

➢ incidenza percentuale delle famiglie con potenziale disagio assistenziale ;

➢ incidenza percentuale della popolazione in condizione di affollamento grave ;

➢ incidenza percentuale di giovani (15-29 anni) fuori dal mercato del lavoro e dalla formazione scolastica e professionale ;

➢ incidenza percentuale delle famiglie con potenziale disagio economico.

SPERIMENTAZIONE: Le scuole coinvolte nella sperimentazione

Gli studenti coinvolti in questa sperimentazione sono circa il 10% del totale.

Le scuole coinvolte, localizzate principalmente nel Mezzogiorno, sono circa:

▪ 2.000 scuole primarie (circa 15.800 classi)

▪ 1.700 scuole medie (circa 7.800 classi)

Le province con più di 100 scuole interessate sono:

Napoli 1.770 scuole

Palermo 560 scuole

Catania 445 scuole

Caserta 346 scuole

Salerno 307 scuole

Reggio Calabria 266 scuole

Foggia 155 scuole

Cosenza 150 scuole

Crotone 115 scuole

Concentrazione scuole coinvolte dalla sperimentazione

SPERIMENTAZIONE: Il costo del personale scolastico

Sulla base della retribuzione iniziale, al lordo degli oneri riflessi a carico dello Stato, le assunzioni previste sarebbero:

Scuole primarie

▪ 7.877 docenti/educatori

▪ 1.197 personale ATA aggiuntivo

▪ Costo complessivo di 360 .5 milioni

Scuole secondarie di primo grado

▪ 3.897 docenti/educatori

▪ 592 personale ATA aggiuntivo

▪ Costo complessivo di 192 .7 milioni

Le stime sono state effettuate considerando che per convertire una classe a tempo normale in una classe a tempo pieno occorrono 0,5 docenti (quindi un’unità ogni due classi) in più. Considerato il numero di classi stimato, si prevede l’assunzione di circa 7.877 educatori professionisti di scuola primaria e 3.897 educatori professionisti di scuola media. Considerando i costi medi di assunzione di un docente elementare (41.649,5 euro) e di un docente della scuola secondaria (45.346,91 euro) si stima un costo complessivo pari a 504,8 milioni di euro/anno. La stima è effettuata per eccesso, in quanto, a causa del calo demografico, si registra una costante diminuzione degli alunni ogni anno. Pertanto una parte degli insegnanti necessari non bisognerà assumerlo, ma sarà riconvertito da cattedre rimaste senza alunni. Per quanto riguarda il personale ATA, si stima un fabbisogno pari a 1.789 impiegati in più (0,076 per classe). Considerato il costo di assunzione pari a 27.088,5 euro, il costo complessivo è pari a 47,8 milioni di euro/anno. Sommando i costi complessivi per il personale aggiuntivo, si arriva a un investimento complessivo annuo pari a circa 553 milioni di euro.

SPERIMENTAZIONE: Il costo del servizio mensa

SPESA LORDA: 400 milioni di euro

Si stima che il costo lordo del servizio mensa sia pari

a circa 400 milioni di euro, tenendo conto delle

seguenti ipotesi :

▪ mediamente un pasto costa al Comune circa

5,5 euro (Autorità garante per l’Infanzia e l’Adolescenza)

▪ gli alunni interessati sono circa 450.000

(ipotizzando 19 studenti per classe, come la media nazionale)

▪ i giorni di scuola sono circa 200 ogni anno

ENTRATE: 200 milioni di euro

Si stima che le entrate grazie ai contributi a carico

delle famiglie siano pari a circa 200 milioni di euro,

ipotizzando che :

▪ le famiglie con ISEE inferiore a 15.000 euro

ricevano gratuitamente il servizio mensa

▪ le famiglie con ISEE tra 15.000 e 25.000 euro

paghino un contributo pari a 40 euro al mese

(1,8 euro a pasto)

▪ le famiglie con ISEE superiore a 25.000 euro

paghino un contributo pari a 80 euro al mese

(3,6 euro a pasto)

SPERIMENTAZIONE: Il costo delle infrastrutture

In molte scuole è necessario realizzare i locali per il servizio mensa .

Secondo i dati Ministero, il 32% delle scuole primarie ha già una mensa. Ipotizzando che anche nei 400 comuni selezionati il 32% delle scuole primarie abbia già una mensa, è necessario costruire una mensa in 1.400 scuole primarie, mentre in 600 istituti sono già presenti.

Inoltre, è necessario realizzare una mensa in tutte le scuole secondarie di primo grado (1.700) che al momento non prevedono il tempo pieno .

L a costruzione o la ristrutturazione di una nuova mensa comporta un costo medio di circa 500.000 euro (bando PNRR del Ministero dell’Istruzione e del Merito per la realizzazione di nuove mense scolastiche).

SPERIMENTAZIONE: 3

Mappatura delle scuole coinvolte

Avvio costruzione e/o ristrutturazione delle mense

Coinvolgimento terzo settore per progettazione attività pomeridiane

I anno II anno III anno

€ 1,6 mld

Inizio sperimentazione nelle

scuole in cui sono presenti spazi adeguati o in cui è finita la realizzazione dei lavori necessari

Inizio sperimentazione in tutte le scuole che necessitano di lavori infrastrutturali

Ultimo anno di sperimentazione

Valutazione dell’efficacia del programma.

▪ € 0,1 mld per nuovo personale in 600 scuole

▪ € 1,5 mld per costruzione e/o ristrutturazione mense in 3.100 scuole

▪ € 0,03 mld per servizio mensa

▪ € 0,3 mld per servizio mensa € 0,8 mld

▪ € 0,5 mld per il personale in tutte le scuole

scuole

€ 0,3 mld per servizio mensa € 0,8 mld

In caso di valutazione positiva sulla sperimentazione di tre anni, proponiamo di implementare il tempo pieno in tutte

le scuole primarie e secondarie di primo grado a cominciare dall’anno successivo la conclusione del programma

Scuole primarie

▪ 79.480 classi di scuola primaria a tempo ridotto

▪ € 24.360 per personale aggiuntivo a classe (docente e ATA)

▪ Costo nuovo personale di 1,9 miliardi di euro

▪ Costo mensa 1,2 miliardi di euro

TOTALE

€ 6 MLD L’ANNO

Scuole secondarie di primo grado

▪ 77.901 classi di scuola media a tempo ridotto

▪ € 24.360 per personale aggiuntivo a classe (docente e ATA)

▪ Costo complessivo di 1,9 miliardi di euro

▪ Costo mensa 1 miliardi di euro

Per poter introdurre il tempo pieno in tutte le scuole primarie e secondarie di primo grado in Italia, sarà necessario

costruire nuove mense in tutti gli istituti attualmente sprovvisti delle strutture necessarie, al netto delle mense

costruite nelle scuole coinvolte dalla sperimentazione

Scuole primarie

▪ 8.693 scuole primarie senza mensa

▪ € 500.000 euro per la costruzione di una

nuova mensa

▪ Costo costruzione mense 4,3 miliardi di euro

TOTALE

€ 7 MLD una tantum

Scuole secondarie di primo grado

▪ 5.539 scuole primarie senza mensa

▪ € 500.000 euro per la costruzione di una

nuova mensa

▪ Costo costruzione mense 2,7 miliardi di euro

L’introduzione del tempo pieno in tutta Italia può essere finanziata in larga parte utilizzando i fondi europei:

Personale

Realizzazione nuove mense

▪ Fondo Sociale Europeo: stanziati 14 miliardi di euro nel periodo 2021-2027 per investimenti a favore dell’occupazione e della crescita

▪ PNRR: stanziato 1 miliardo di euro per la realizzazione di 1.000 nuove mense scolastiche, tra cui alcune nei comuni coinvolti dalla sperimentazione

▪ FESR : stanziati 3,7 miliardi di euro per il Programma Nazionale Scuole e competenze

LA DISPERSIONE SCOLASTICA NELLE SCUOLE SUPERIORI

Situazione attuale

Nel 2023, il 10,5% dei giovani tra 18 e 24 anni ha lasciato la scuola precocemente, 1 punto percentuale in più rispetto

alla media europea (9,5%) e 1,5 punti percentuali in più rispetto al target fissato dall’agenda UE per il 2030 (9%).

La discrepanza tra l’Italia e gli altri paesi europei è dovuta principalmente a profonde disparità regionali che l’Italia riscontra in termini di opportunità formative e lavorative .

Abbandono scolastico per regione (Giovani tra 18 e 24 anni con al massimo la licenza media)

Umbria

Marche

Lazio

Friuli-Venezia-Giulia

Emilia-Romagna

Molise

Lombardia

P.a. Trento

Basilicata

Piemonte

Abruzzo

Toscana

Veneto

Liguria

Valle d'Aosta

Calabria

Puglia

Campania

P.a. Bolzano

Sicilia

Sardegna

Media

L’ATTUALE

Situazione attuale

Istituti a gestione statale

Istituti a gestione regionale

Licei Tecnici Professionali IeFP (Istruzione e formazione professionale)

▪ Durata: 5 anni

▪ Indirizzi: L’attuale ordinamento prevede 6 indirizzi

1. Artistico

2. Classico

3. Linguistico

4. Musicale e coreutico

5. Scentifico

6. Scienze umane

▪ Durata: 5 anni

▪ Indirizzi: L’attuale ordinamento prevede 2 settori e 11 indirizzi

Settore economico:

1. Amministrazione, finanza, Marketing

2. Turismo

Settore tecnologico:

1. Meccanica, meccatronica, energia

2. Trasporti, logistica

3. Elettronica, elettrotecnica

4. Informatica, telecomunicazioni

5. Grafica, comunicazione

6. Chimica

7. Moda

8. Agraria, agroalimentare

9. Costruzioni, ambiente, territorio

▪ Durata: 5 anni

▪ Indirizzi: L’attuale ordinamento prevede 11 indirizzi

1. Agricoltura e sviluppo rurale

2. Pesca commerciale, produzioni ittiche

3. Industria, artigianato

4. Manutenzione, assistenza tecnica

5. Gestione delle acque, risanamento ambientale

6. Servizi commerciali

7. Enogastronomia, ospitalità alberghiera

8. Servizi culturali e dello spettacolo

9. Servizi per la sanità, assistenza sociale

10. Odontotecnico

11. Ottico

▪ Durata: 3 anni per la qualifica, 4 anni per il diploma

▪ Indirizzi: L’attuale ordinamento prevede 12 indirizzi

1. Elettronico

2. Impianti termoidraulici

3. Benessere

4. Tessile, abbigliamento, calzature

5. Grafico, cartotecnico, legno

6. Agricolo, agroalimentare

7. Servizi di accoglienza

8. Logistica, trasporti, riparazioni

9. Amministrativo e servizi di vendita

10. Edile ed elettronico

11. Ristorazione

12. Meccanico

CARATTERISTICHE DEL SISTEMA IeFP

Situazione attuale

Il sistema regionale di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) è uno dei canali per l'assolvimento del diritto -dovere

all'istruzione e alla formazione stabiliti dalla legge .

I titoli rilasciati sono validi su tutto il territorio nazionale e fanno riferimento a figure professionali e standard di competenze concordati tra tutte le regioni e lo Stato .

Istituti

L’offerta di percorsi IeFP sul territorio nazionale è garantita da:

▪ Istituzioni formative accreditate presso le regioni

▪ Istituzioni professionali statali e paritari

Impostazione didattica

I percorsi IeFP assicurano

un’adeguata formazione culturale di base , privilegiando:

▪ l’apprendimento pratico in contesti di laboratorio

▪ periodi di stage obbligatori a partire dal

Durata

I percorsi IeFP:

▪ Qualifica (3 anni)

▪ Diploma (4 anni)

Risultati di apprendimento

Gli studenti IeFP raggiungono risultati migliori di quelli raggiunti dagli studenti di Istiuti Professionali a gestione statale (INVALSI)

POCHI STUDENTI RISPETTO ALLA DOMANDA DI LAVORO

Situazione attuale

Il Sistema Istruzione

e Formazione Professionale (IeFP)

coinvolge circa 230 mila studenti l’anno e registra un tasso di successo lavorativo molto elevato (circa il 70% ).

Condizione occupazionale dei diplomati IeFP (pre-pandemia)

Nel

quadriennio che va dal 2022 al 2026 l’offerta formativa IeFP

riuscirà a soddisfare solo il 68% della domanda potenziale prevista . *

Domanda e offerta di lavoro per qualificati e diplomati IeFP

Altri indirizzi IeFP

Elettronico

Impianti termoidraulici

Benessere

Tessile, abbigliamento e calzature

Grafico, cartotecnico e legno

Agricolo e agroalimentare

Servizi di promozione e accoglienza

Logistica, trasporti e riparazione veicoli

Amminstrativo segretariale e dei servizi di vendita

Edile ed elettrico

Ristorazione

Meccanico

Istruzione e Formazione Professionale

L’IeFP PER COMBATTERE LA DISPERSIONE SCOLASTICA

Criticità

✘ Le regioni del mezzogiorno, dove si concentrano la maggior

parte delle aree di crisi sociali complessa, sono caratterizzate

da un maggior tasso di dispersione scolastica e minore

presenza o addirittura totale assenza di istituzioni

formative regionali che erogano percorsi di IeFP.

Tali istituzioni, autorizzate e finanziate dalle Regioni (anche attraverso fondi europei),

sono state valutate come il principale strumento per contrastare la dispersione scolastica e il fenomeno dei NEET*.

LA NOSTRA PROPOSTA

Proposta

✓ Proponiamo l’attivazione di nuovi percorsi triennali e quadriennali di IeFP per il 30% dei giovani (14-19 anni) a rischio di abbandono scolastico nelle aree di crisi sociale complessa. In particolare, la sperimentazione riguarderà le prime 20 provincie italiane per Indice di Vulnerabilità Sociale e Materiale (IVSM). Queste si trovano principalmente in Campania, Calabria, Puglia e Sicilia, regioni che scontano alti tassi di dispersione scolastica e che – ad eccezione della Sicilia - registrano tassi di adesione ai percorsi IeFP molto ridotti.

Provincia

Inizio Piano I anno II anno

Mappatura delle scuole coinvolte

Apertura iscrizioni

Finanziamento 1° anno

Finanziamento 2° anno

€185 mln

€185 mln

III anno IV anno V anno

Finanziamento 3° anno

Finanziamento 4° anno

Finanziamenti terminati

Valutazione d’efficacia del programma

€185 mln

€185 mln

GLI ITALIANI DIVENTANO AUTONOMI PIÙ TARDI DEI COETANEI EUROPEI

Età in cui i giovani vanno via di casa

✘ I giovani italiani vanno via di casa in media a 30 anni,

quasi 4 anni dopo i coetanei europei : solo Malta, Spagna, Bulgaria, Grecia, Slovacchia e Croazia fanno peggio (Eurostat) .

✘ I giovani italiani iniziano a lavorare più tardi che in qualsiasi altro Paese Europeo: il primo giorno di lavoro si registra a 24 anni per gli uomini e a 26,2 per le donne, molto dopo rispetto a Germania, Francia e più tardi di qualsiasi altro Paese europeo (OCSE)

Età in cui i giovani iniziano a lavorare

IL PERCORSO SCOLASTICO TERMINA A 19 ANNI

Situazione attuale

Uno studente in regola con il percorso s colastico inizia la scuola primaria a 6 anni e termina la scuola secondaria di secondo grado a 19 anni

6-11 anni

Scuola primaria

11-14 anni

Scuola secondaria di primo grado

14-19 anni

Scuola secondaria di secondo grado

La scuola dell’obbligo termina a 16 anni, età dopo la quale, anche se non è più obbligatorio per i ragazzi frequentare la scu ola, permane l ’obbligo formativo, che termina a 18 anni

L’obbligo formativo è il diritto/dovere dei giovani che hanno assolto all’obbligo scolastico di frequentare attività formative fino all’età di 18 anni e comunque fino al conseguimento di una qualifica almeno triennale (ad es . frequentando il sistema della formazione professionale o iniziando il percorso di apprendistato)

Situazione attuale

Nel 2017 stata avviata una sperimentazione per portare la durata dei licei a quattro anni, senza nessuna informazione

sull’esito di tale esperienza

Ad oggi la sperimentazione riguarda circa 250 scuole .

Il PNRR ha potenziato questa sperimentazione con l’obiettivo di arrivare a 1.000 scuole con questo tipo di percorso.

Età a cui si concludono gli studi nei principali Paesi europei, Eurydice

A inizio 2024 è stata approvata in Parlamento una legge per avviare una sperimentazione analoga anche per gli istituti professionali , che su base volontaria potranno ridurre di un anno la durata del percorso scolastico .

A settembre 2024 è partita la sperimentazione in 172 istituti tecnici e professionali sul modello 4+2 (4 anni di scuola superiore + 2 negli ITS Academy)

Diversi Paesi europei prevedono la conclusione della scuola secondaria di secondo grado a 18 anni

LA NOSTRA PROPOSTA: SCUOLE SUPERIORI IN 4 ANNI

Proposta

✓ Accorciare il percorso scolastico di un anno per anticipare l’ingresso nel mondo del lavoro, mettendo i ragazzi

italiani nelle stesse condizioni dei coetanei dei maggiori paesi europei ed aumentando le loro possibilità di emancipazione . Per questo proponiamo di ridurre l’ultimo ciclo di studi di un anno, portando la durata delle scuole

secondarie di secondo grado (licei e istituti) a 4 anni, come previsto dalle attuali sperimentazioni

La diminuzione di un anno nell’ultimo ciclo di studi avrà un impatto sull’intero percorso scolastico . Infatti, i contenuti dell’ultimo anno di scuola superiore non possono essere semplicemente suddivisi nei primi 4 anni del ciclo : comporterebbe un aumento del 25% del programma complessivo . È necessario riprogrammare i percorsi di tutti i cicli

di studio , per garantire che al termine dei 12 anni di studio (8+4) si arrivi con una preparazione non inferiore a quella attuale (13 anni)

✓ Garantire attraverso l’interoperabilità delle banche dati un controllo reale affinché tutti i ragazzi ottemperino gli

obblighi di formazione fino a 18 anni, sia che questo avvenga attraverso il percorso scolastico sia che avvenga

tramite la formazione professionale

Ridurre il percorso di un anno scolastico

genererebbe un risparmio strutturale di almeno 3

LE VACANZE SCOLASTICHE SONO TROPPO LUNGHE

Criticità

✘ L’Italia è tra i Paesi europei dove le vacanze estive sono più lunghe (13 settimane, 11 in Spagna, 6 in Francia) (Eurydice )

✘ Il calendario segue ancora il ciclo del grano, nato per permettere ai figli dei contadini di aiutare i genitori nei lavori agricoli, in particolare nella mietitura del grano (fine giugno).

✘ Le vacanze lunghe rischiano di far perdere le conoscenze acquisite e costringono a dedicare il primo mese di scuola a riprendere gli argomenti dimenticati.

✘ La gestione dei figli senza scuola pesa quasi esclusivamente sulle donne che devono trovare soluzioni alternative, difficili da conciliare con il lavoro.

✘ La pausa estiva rischia di essere un moltiplicatore di disuguaglianze : i bambini con alto status socio economico migliorano la propria istruzione attraverso canali di apprendimento alternativi ( es.: campus scuola, corsi di lingua, di musica, viaggi, ecc.).

Settimane di vacanza durante l’estate per l’anno scolastico. 2023-24

Eurydice

Criticità

La lunghezza delle vacanze estive rende necessaria la frequenza ai centri estivi, ma il costo elevato costituisce un problema per molte famiglie.

✘ Un terzo delle famiglie con almeno un figlio non vanno in vacanza (Fondazione Openpolis).

✘ Accedere all’offerta per centri estivi convenzionati (con prezzi calmierati dai Comuni) è particolarmente difficile a causa della limitata disponibilità dei posti, l’assenza di bandi pubblici e/o il ritardo con cui questi vengono pubblicati.

✘ I centri estivi privati (ad esclusivo appannaggio delle famiglie) sono cari e dunque inaccessibili per molte famiglie: una famiglia “media” dovrebbe impegnare oltre la metà del proprio reddito mensile per un centro estivo privato (ADOC).

Costo medio dei centri estivi pubblici/privati per una famiglia con 2 bambini

Costo settimanale di un centro estivo in base all’area geografica

Costo orario pieno Costo orario ridotto

RIMODULARE I GIORNI DI VACANZA PER EFFICIENTARE

Proposta

✓ Rimodulare i calendari scolastici di tutto il ciclo della scuola dell’obbligo , diversificando l’articolazione delle attività didattiche e garantendo maggiore continuità nell’apprendimento, prevedendo fin dall’inizio il coinvolgimento attivo di tutte le parti interessate

Il nuovo calendario dovrebbe essere impostato secondo le seguenti caratteristiche:

▪ Il numero totale di giorni di scuola nell’anno scolastico rimarrà invariato;

▪ le vacanze estive saranno ridotte a 11 settimane (dalle attuali 13), così come succede in Spagna (dove il clima in estate è molto simile a quello italiano).

▪ le Regioni individueranno, in base alle specificità dei loro territori, la data di inizio e di fine delle lezioni, distribuendo nel corso dell’anno scolastico le due settimane di interruzione dell’attività didattica sottratte al periodo estivo

TENERE LE SCUOLE APERTE ANCHE D’ESTATE

Proposta

✓ Aprire le scuole nei giorni estivi e potenziare le lezioni a scuola per chi ha un debito formativo.

Attività di recupero e approfondimento

• Corsi di recupero per le materie curriculari

• Laboratori di approfondimento

• Preparazione agli esami di stato

Attività ludico-creative

• Laboratori di arte, musica, teatro e danza

• Giochi e attività sportive

• Letture animate e laboratori di scrittura

• Gite e visite culturali

Attività di socializzazione e inclusione

• Giochi di squadra e attività di gruppo

• Laboratori di educazione alla cittadinanza e alla legalità

• Attività di sostegno per studenti con bisogni speciali

Il caso del Comune di Bologna

I centri estivi sono per la quasi totalità convenzionati con il Comune, ma rimangono centri privati, che fissano la loro fascia di prezzo e i loro servizi autonomamente.

Il comune di Bologna assicura un contributo pari al massimo a 100 euro a settimana alle famiglie con un Isee inferiore ai 35.000 €, nel caso in cui il bambino sia iscritto ad un centro estivo il cui costo è uguale o superiore a 100 € mentre il contributo è uguale al costo dell’iscrizione nel caso in cui questo sia inferiore a 100 €.

Bonus dipendenti e pensionati INPS

Fino a 3.000 euro di contributi per i figli da 3 a 14 anni di età per un importo massimo settimanale di 100 euro per un massimo di 20 giorni , (anche non consecutivi). Il calcolo viene comunque effettuato in base all’ISEE del nucleo del richiedente

✓ Attivare un bonus per favorire la partecipazione ai campus estivi per le famiglie che non se lo possono permettere. Questo sarà possibile accorpando tutti i fondi esistenti (di diversi Ministeri) grazie ad una dotazione di quasi 40 milioni d i euro per rimborsare a 50.000 famiglie (rimodulando il sussidio in base all’ISEE) come segue:

La situazione attuale

Nella scuola primaria, i libri di testo sono gratuiti per tutte le famiglie indipendentemente dall’ISEE. Il costo è sostenuto dai Comuni che vengono rimborsati dal Ministero dell’Istruzione. L'ultimo decreto ministeriale ha fissato il prezzo di copertina dei libri a 43,35 euro all'anno.

Nella scuola secondaria di I e II grado, invece, la spesa dei libri di testo è a carico delle famiglie. Solo per le famiglie con ISEE sotto € 15.493 lo Stato, tramite Regioni e i Comuni, eroga un contributo, potenziato da molte Regioni.

Nello specifico, quest’anno per ogni studente in media si spenderanno 591,44 euro per i testi obbligatori + 2 dizionari (+18% rispetto allo scorso anno) (Federconsumatori).

Le spese sono particolarmente alte per gli alunni delle classi prime:

Costo libri + 2 dizionari Corredo scolastico tot

Federconsumatori

I FONDI PER l’AQUISTO DEI

Criticità

✘ Lo stanziamento per sostenere il costo dei libri non è adeguato :

Per l’anno scolastico 2024-25 il budget del Ministero per la fornitura dei libri di testo è di 133 milioni di euro anche se l’ANCI

ha più volte segnalato l’insufficienza del fondo visto l’effettivo costo dei libri di testo:

▪ La spesa per i libri di testo delle scuole primarie è di circa 97 milioni di euro.

▪ Le risorse necessarie a sostenere le famiglie in difficoltà economica ammontano a circa 318 milioni di euro (Associazione degli Editori Italiani) per 572.010 alunni dagli 11 ai 16 anni in difficoltà economic a (ISTAT).

✘ L'attuale normativa sui libri di testo nella scuola primaria è chiaramente superata e inadeguata: da un lato genera sprechi inutili, dall'altro non garantisce un servizio equo.

È illogico che, per tutti i cinque anni della scuola primaria, i libri di testo siano forniti gratuitamente anche alle famigl ie con redditi elevati, mentre gli studenti provenienti da famiglie in difficoltà , per tutti gli altri cicli scolastici, non ricevono il sostegno adeguato per il loro diritto all'istruzione.

✘ I rimborsi forniti dalle Regioni tramite i Comuni variano di molto per requisiti, ISEE richiesto e procedure di accesso al contributo e di fatto perpetuano le disuguaglianze territoriali anche in un settore così strategico per il paese.

✘ A ciò si aggiungono i ritardi nelle assegnazioni, dovuti alle complessità burocratiche dei passaggi dal Ministero dell’Istruzione alle Regioni e da queste ai Comuni, per cui l’erogazione alle famiglie presenta in media un ritardo di 2 anni !

Criticità

Il numero eccessivo di pagine e di edizioni dei libri scolastici comporta non solo un aumento di costi e pesi, ma ha anche un impatto negativo sulla didattica: questi volumi enciclopedici tendono a incoraggiare un insegnamento trasmissivo e limitano l'adozione di approcci più innovativi e laboratoriali, scoraggiando i docenti dal diversificare le strategie didattiche.

Numero di pagine complessive dei libri di testo utilizzati nella scuola primaria

Nr. di pagine fino al 2003 n. minimo di pagine previste n. di pagine effettive nell’a.s. 20/21

✘ Il Ministero definisce il numero minimo di pagine dei libri di testo ma non quello massimo, favorendo la quantità (e non la qualità) da cui deriva il problema degli “zaini pesanti”, nonostante i rischi per la salute segnalati dall’ISS già nel 1999.

✘ Il Ministero impone alle scuole secondarie un tetto di spesa per libri che però viene aggirato visto che si riferisce soltanto a quelli “obbligatori” e non ai “consigliati ” (spesso testi fondamentali sono tra i libri consigliati).

✘ Per quanto riguarda le scuole secondarie lo scenario è simile: in prima media, abbiamo un numero di pagine complessive che va da 4.300 a 5.000, superando del 200% quanto viene prodotto in Francia e in Spagna.

Fonte Associazione Italiana Editori - AIE

PREVEDERE UN SUPPORTO PROGRESSIVO

Proposta

✓ Rendere progressivo il contributo alle famiglie per l’acquisto dei libri di testo in tutti gli ordini di scuola: per le famiglie più povere i libri devono essere sempre gratuiti (in tutti gli ordini e gradi) mentre per le altre famiglie si deve stabilire un sussidio variabile sulla base dell’ISEE .

✓ Aumentare il fondo per supportare l’acquisto dei libri da 133 a 300 milioni di euro.

✓ Regolamentare la produzione di libri di testo per potenziare il mercato dell’usato. In particolare:

▪ i libri devono contenere il materiale di un anno scolastico e non di tre o cinque come spesso avviene attualmente (con eviden ti vantaggi per quanto riguarda sia il riuso che il peso);

▪ le edizioni devono essere valide almeno per 3 anni e devono essere impediti i finti “aggiornamenti” di poche pagine che non consentono il riuso;

▪ devono essere effettuati maggiori controlli per verificare che il tetto alla spesa per i libri scolastici non sia aggirato

✓ Incentivare il comodato d’uso dei libri di testo anche attraverso il potenziamento delle biblioteche scolastiche.

IL SISTEMA SCUOLA PRESENTA TANTE INEFFICIENZE SETTORIALI

Criticità

✘ L'abbandono scolastico, spesso causato da difficoltà economiche e sociali, porta i giovani a lasciare gli studi con la sola licenza media, aumentando le disuguaglianze e le difficoltà nel trovare lavoro.

▪ Il trend è in miglioramento, dall'11,5% del 2022 al 10,5% del 2023. Nelle isole l'incidenza supera il 17%.

▪ Nonostante i miglioramenti, l’Italia è il quinto paese dell’ Unione Europea con più abbandoni (10,5%), dopo Romania (16,6%), Spagna (13,7%), Germania (12,8%) e Ungheria (11,6%).

✘ Le scuole paritarie, pur essendo riconosciute dal sistema pubblico, dipendono quasi esclusivamente dalle rette pagate dalle famiglie e da contributi privati, che non sono sufficienti a coprire tutti i costi di gestione:

▪ Negli ultimi 25 anni le scuole paritarie hanno perso il 35,1% degli studenti (la statale, il 6,3%) (Cism e Usmi).

▪ Negli ultimi 11 anni, hanno chiuso 1.669 scuole paritarie ( -12,12%), di cui 1.542 cattoliche ( -16,46%) e 127 paritarie di gestor i “laici” (-2,89%) (Centro studi scuola cattolica della Cei).

▪ Nonostante le agevolazioni, l'accesso delle famiglie con ISEE basso alle scuole paritarie è molto limitato.

✘ I Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti (CPIA) non riescono a funzionare in modo appropriato:

▪ le risorse sono scarse ed erogate in ritardo a causa della struttura burocratica;

▪ l’offerta formativa è poco diversificata e manca un’efficace connessione con il mondo del lavoro;

▪ non sono abbastanza conosciuti e promossi a livello locale, il che porta a una scarsa partecipazione

✘ Numerosi studi (UNESCO e OCSE) evidenziano come l'uso dello smartphone distragga gli studenti durante le lezioni, influendo negativamente sull'apprendimento.

AUMENTARE LA QUALITÀ DEL SERVIZIO

Proposta

✓ Consentire l’interoperabilità tra l’anagrafe scolastica nazionale e quelle regionali attraverso:

▪ creazione piattaforma digitale integrata;

▪ allerta tempestiva in base a criteri come assenze frequenti o mancata iscrizione a un nuovo anno scolastico;

▪ monitoraggio personalizzato per studenti segnalati dal sistema come "a rischio", coinvolgendo servizi sociali e psicopedagogici per interventi preventivi e personalizzati;

▪ coinvolgimento delle famiglie negli interventi di sensibilizzazione e di recupero.

✓ Promuovere il principio di libertà di scelta educativa delle famiglie , attraverso l'assegnazione di contributi per favorire l'accesso alle scuole paritarie (con priorità alle aree di crisi complessa e alle famiglie con ISEE più bassi) che spesso garantiscono orari flessibili maggiormente rispondenti agli impegni lavorativi dei genitori.

✓ Rafforzare i Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti (CPIA) , espandendo i percorsi di formazione per:

▪ diversificare l’offerta formativa , favorendo il re- skilling e up-skilling dei lavoratori;

▪ promuovere programmi di integrazione per gli stranieri attraverso una maggiore attenzione alla formazione linguistica e professionale;

▪ Migliorare il coordinamento con le esigenze locali e potenziare i rapporti con il sistema produttivo e formativo del territorio, sviluppando poli innovativi, laboratori di tecnologie abilitanti, incubatori e acceleratori di imprese, FabLab ;

▪ Consolidare il sistema di riconoscimento e certificazione delle competenze non formali e informali.

✓ Vietare per legge l’utilizzo del telefono cellulare in classe, superando le circolari ministeriali attualmente vigenti.

✘ 2 milioni di adolescenti tra i 10 e i 20 anni manifestano disagi psicologici (Fondazione Umberto Veronesi)

✘ 3,6 milioni di casi del disturbo del comportamento alimentare in Italia nel 2023, con un’età media di insorgenza di 17 anni (Ministero della salute)

✘ Negli ultimi due anni si è registrato un aumento del 75% dei casi di tentato suicidio . La fascia di età più coinvolta è quella dei giovani e dei giovanissimi, che registra la media di un tentato suicidio al giorno (Osservatorio suicidi della fondazione Brain Research Fondazione Onlus).

✘ Soltanto il 20% degli adolescenti con disturbi mentali viene preso in carico dalle strutture pubbliche.

Accessi al pronto soccorso del Bambin Gesù per consulenze psichiatriche

COSA È STATO GIÀ FATTO

Situazione attuale

Nel 2020 è stato approvato il Decreto Ripresa e siglato un protocollo d’intesa tra MIUR e il Consiglio Nazionale degli

Ordini degli Psicologi (CNOP) che prevedevano misure in favore dell’assistenza psicologica.

Le misure contenute nel decreto non sono state rinnovate, mentre a marzo 2024 è stato siglato l’ultimo protocollo d’intesa

Decreto Ripresa

Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche incrementato di 331 milioni di euro, risorse destinate a varie finalità tra cui «assistenza medico -sanitaria e psicologica»

Protocollo d’Intesa tra MIUR e CNOP

▪ Protocollo triennale

▪ Le parti si impegnano ad avviare, in via sperimentale, la progettazione di presidi territoriali di esperti psicologi a supporto delle scuole volti a favorire il superamento delle fragilità evolutive nei contesti scolastici

▪ Sarà costituito un apposito Comitato paritetico, composto da due rappresentati per ciascuna delle parti e coordinato dal rappresentante del Ministero dell’istruzione

LA NOSTRA PROPOSTA

Proposta

✓ Introdurre uno psicologo scolastico in tutte le scuole secondarie di primo e secondo grado

▪ 1 psicologo scolastico ogni 2 scuole secondarie (I o II grado) per 38 ore settimanali

▪ Assunti a tempo indeterminato tramite concorso dal Ministero dell’Istruzione e del Merito

▪ Possibilità di attivare rapporti di collaborazione con medici, pedagogisti, logopedisti, neuropsicomotricisti, nutrizionisti esperti di disturbi della nutrizione e dell’alimentazione o altre figure professionali delle aziende sanitare regionali.

▪ 19 ore/settimana garantite in ogni scuola secondaria, distribuite in modo da facilitare accesso e anonimato

▪ Possibilità di prenotazione autonoma e anonima

Lo psicologo scolastico:

▪ lavora nella scuola in qualità di esperto del benessere psicologico, dell’apprendimento, del comportamento e delle relazioni

▪ effettua sia colloqui privati sia sessioni divulgative di gruppo sull’educazione affettiva, la cura di sé, l’autostima, etc.

▪ è un punto di riferimento il sostegno degli studenti, svolge attività di screening e sensibilizzazione per creare un ambiente sano

▪ non ha mansioni da terapista, ma da consulente: nei colloqui cerca di capire quale sia il problema da risolvere, se sia di tipo scolastico o personale, e solo se intravede un bisogno che non può essere trattato in un’ottica non psicoterapeutica suggerisce allo studente o alla famiglia di rivolgersi al tipo di sostegno necessario, aiutandone il reperimento

Per assegnare a tutte le scuole secondarie uno psicologo che assicuri il servizio per 19 ore settimanali si stima una spesa

pari a circa 140 milioni di euro

POTENZIAMENTO DEGLI ASILI NIDO

Situazione attuale

I bambini accolti devono avere dai 3 mesi ai 3 anni di età e devono essere in regola con i certificati vaccinali.

Gli asili nido possono essere pubblici (gestititi dal Comune), convenzionati o privati e si differenziano per:

Criteri di accesso Valore retta

Programmazione didattica

Disponibilità di posti

Maggiore negli statali

Flessibilità oraria

Maggiore nei comunali

Servizi aggiuntivi

Nei comunali servizio di mensa o il servizio di trasporto

Non facendo parte della scuola dell’obbligo non è considerato un diritto universale. Se le domande sono superiori ai posti

disponibili si forma una graduatoria sulla base del punteggio (basato sui sopracitati criteri di accesso).

I costi medi complessivi (che non tengono conto degli aumenti applicati nel 2023 per l’inflazione):

importo della retta mensile massima applicabile

Gestione tempo pieno Tempo parziale

Pubblico

Privato

Privato convenzionato con il pubblico

Privato non convenzionato con il pubblico

€ 394

€ 487

€ 517

€ 466

€ 296

€ 385,

€ 415

€ 364

Dipartimento per le Politiche della Famiglia, Centro Nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza, Is tituto degli Innocenti

Il Bonus nido permette di ottenere un rimborso di 11 mensilità sulle rette pagate fino ad un massimo di 3.600 euro ogni

anno a seconda dell’Isee. Anche Regioni e Comuni possono prevedere misure di sostegno fino alla gratuità.

I PROBLEMI ECONOMICI RISPETTO L’ACCESSO AL

Criticità

✘ Persistono enormi gli squilibri nel profilo socio -economico delle famiglie che utilizzano il nido:

▪ Solo il 14% dei bambini che appartengono alle famiglie povere frequenta l’asilo nido.

▪ il reddito medio di chi iscrive i bambini al nido è 19.800 euro, contro i 16.100 euro di quelle che non lo utilizzano.

▪ I contributi statali non riequilibrano le diseguaglianze: il beneficio medio del bonus asilo nido è di 1.382 euro anche se quello della

Valle d’Aosta (3.626 euro) è 10 volte maggiore rispetto alla Calabria (331 euro).

Di seguito alcune condizioni economico-sociali che incidono sulla frequenza al nido:

▪ Il rischio di povertà : il 17,9% dei bambini a rischio di povertà sono iscritti al nido, contro il 27,5% dei loro coetanei.

▪ I criteri di accesso operano una selezione che tende ad escludere le famiglie monoreddito.

▪ La condizione lavorativa della madre: i bambini le cui madri lavorano frequentano il nido quasi tre volte di più rispetto a quelli con madri non occupate (34,2% contro 12,9%).

▪ Il titolo di studio dei genitori: con almeno un genitore laureato (o con titolo superiore) la frequenza è il 36,9% contro il 16% per famiglie con al massimo il diploma di scuola secondaria superiore.

▪ Solo il 9,4% dei nidi prevede l’esenzione totale della retta per condizioni economiche (19% pubblico, 3,5% privato).

Bambini di 0-2 anni frequentanti il nido per condizione lavorativa della madre e per rischio povertà nel 2021

A rischio povertà

Non a rischio povertà

BENCHMARK EUROPEO SUGLI ASILI

Criticità

✘ L’Italia spende poco in servizi per la prima infanzia, molto meno della media UE (Eurostat).

▪ La spesa in rapporto al Pil è del 4,1%.

▪ Le maggiori potenze europee spendono tutte più di noi (5,2% in Francia, il 4,6% in Spagna e il 4,5% in Germania).

▪ La spesa media dei paesi Ue27 è 4,8%.

✘ La frequenza del servizio educativo per la prima infanzia è inferiore alla media europea:

▪ La frequenza dei servizi educativi per la prima infanzia (asilo nido, nido aziendale, micronido, nido integrato, centro infa nzia) in Italia è del 33,4%.

▪ La Francia e la Spagna sono sopra il 50%, l’Olanda al 74,2% e la Danimarca al 69,1%.

▪ La frequenza media dei paesi Ue è 37,9%.

La percentuale italiana comprende una quota (quasi il 5%) di bambini iscritti come anticipatari, inseriti in strutture 3 -5 anni senza gli adattamenti previsti.

Pertanto, sono meno del 30% i bambini con meno di 3 anni che trovano collocazione nei servizi educativi specifici per la prima infanzia.

POTENZIAMENTO DEGLI ASILI NIDO

Criticità

✘ I servizi educativi per i bambini sotto i 3 anni offrono in media solo il 28% di posti (considerando anche i privati):

▪ Non abbiamo rispettato il target del 33% dell’Unione Europea che doveva essere raggiunto entro il 2010.

▪ Sarà quasi impossibile rispettare il nuovo target del 45% fissato dall’Unione Europea per il 2030.

▪ Il gap fra bambini e posti nei nidi si riduce solo perché calano le nascite e dunque ci sono meno potenziali utenti dei servizi (l’offerta di 350mila posti autorizzati è costante negli ultimi anni.)

▪ Il 49,1% dei nidi hanno bimbi in lista d'attesa e numerose richieste di iscrizione

nidi

e il 40,7% dei privati non hanno accolto ad inizio anno tutte le domande pervenute.

SBILANCIAMENTO TERRITORIALE

Criticità

✘ La copertura dei servizi educativi per bambini soffre un significativo sbilanciamento territoriale che dipende in gran misura dalla spesa degli enti locali.

▪ l'Umbria è la regione con il più alto livello di copertura (43,7%), seguita da Emilia Romagna (41,6%), Valle d'Aosta (41,1%). La Toscana, il Friuli -Venezia Giulia e il Lazio si attestano sopra la soglia del 33%.

▪ Molte regioni del Mezzogiorno sono al di sotto del 15%: Campania (11,7%,) , Sicilia (13%) e Calabria (14,6%), mentre la Sardegna fa registrare il livello più alto (32,5%).

▪ In 11 capoluoghi è presente più di un posto ogni due bambini residenti, tra questi Nuoro (73,8 ogni 100 residenti sotto i 3 anni), Ferrara (62,7) e Siena (58,9); mentre tutti quelli con meno di 10 posti sono tuti nel Mezzogiorno : Barletta (8,6), Catania (8,4) e Messina (7,3).

Spesa pro -capite sostenuta dai comuni per i servizi educativi per la prima infanzia (anno educativo 2020/2021), ISTAT

POTENZIAMENTO DEGLI ASILI NIDO

Proposta

✓ Potenziare le strutture per la prima infanzia, allineando i posti negli asili agli standard europei:

I. Portare la copertura minima in carico al pubblico al 16% in tutte le Regioni attraverso la costruzione di 1.507 nuovi asili e l’attivazione di 1.800 sezioni Primavera.

II. Arrivare al 33% incentivando i privati attraverso la realizzazione di 2.450 nuovi asili nido.

III. Aumentare ulteriormente l’offerta del 15% ogni regione con un mix pubblico e privato.

✓ Incentivare la creazione di asili nido nelle aree interne . ✓ Snellire

SEZIONI PRIMAVERA

Proposta di breve periodo

✓ Investire sulle sezioni Primavera grazie ai costi contenuti:

▪ attivare 1.800 nuove sezioni con un aumento di 22.680 nuovi iscritti di per un costo di 10,3 milioni di euro;

▪ raggiungere il 100% di attivazioni tra le scuole interessate (nel 2020-21 sono rimaste fuori l’8% delle richieste) tramite supporto amministrativo del Ministero e l’aumento dei fondi a disposizione;

▪ realizzare campagne di comunicazione per favorirne la diffusione nelle zone con maggiori difficoltà come le aree rurali e periferiche e quelle con un alto tasso di povertà e marginalità tramite l’organizzazione di eventi e attività ludicodidattiche aperte al pubblico e l’attivazione di uno sportello informativo ad hoc da parte della Regione.

▪ Sono progetti di collegamento tra nido (0 -3) e scuola d'infanzia (3-6) nati per favorire la continuità del percorso formativo.

▪ Possono essere attivate presso nidi o scuole d’infanzia a gestione diretta comunale o statale, convenzionate e private.

▪ L’attivazione delle sezioni primavera è subordinata a specifiche intese tra gli Uffici scolastici regionali e le Regioni.

▪ La frequenza necessita del pagamento di una quota da parte delle famiglie comprensiva dell’eventuale retta per i pasti stabil ita dal Comune.

▪ I principali problemi rispetto l’attivazione riguardano irregolarità nella presentazione della domanda (es. domanda fuori termine) o della documentazione (es. mancanza dell’autorizzazione al funzionamento) e dall’esaurimento delle risorse disponibili .

▪ Le sezioni primavera accolgono 12,6 bambini in media (nell’a.s. 2020/21, 1.726 sezioni hanno accolto 21.826 bambini).

▪ Il costo medio di gestione di una sezione primavera di 5.740 euro (nell’a.s. 20/21, 1.726 sezioni sono state finanziate con € 9.907.187).

▪ Il costo medio di gestione per alunno è di 454 euro (9.907.187€/21.826 bambini) contro gli 8.770 dei nidi pubblici.

COSA SONO LE SEZIONI PRIMAVERA

Criticità

✘ La prospettiva di una progressione di carriera economicamente inadeguata, lenta e poco valorizzata socialmente, risulta poco attrattiva:

Tra le grandi economie europee, l’Italia è quella con il maggior numero di docenti di età superiore a 50 anni.

Italia
Germania
Francia
Spagna
Docenti di ruolo over 50, scuola primaria e secondaria di I ° e II ° grado

LO STIPENDIO MEDIO DEI DOCENTI È

Criticità

✘ In Italia, lo stipendio medio a parità di potere d’acquisto di un docente è pari a 29.669 euro (Osservatorio Conti Pubblici Italiani su dati Eurydice )

✘ Lo stipendio medio percepito dai docenti italiani è circa 3.350 euro inferiore alla media UE, pari a 33.021

euro a parità di potere d’acquisto

Retribuzione media annua lorda dei docenti a parità di potere d’acquisto (A.S. 2020/21)

LA PROGRESSIONE DI CARRIERA È LENTA E POCO GRATIFICANTE

Criticità

✘ In Italia, i docenti impiegano in media 35 anni per raggiungere un massimo salariale, facendone uno dei paesi europei con il percorso di carriera più lungo .

✘ Inoltre, anche dopo 35 anni di carriera, in media lo stipendio dei docenti italiani non raggiunge la soglia del reddito medio pro capite.

Stipendio dei docenti durante la carriera in rapporto al reddito pro capite

(Parità di potere d'acquisto , 2022), INDIRE

LA VALUTAZIONE DEI DOCENTI NON È MAI STATA APPLICATA

Criticità

La Legge 107/2015 introduce per la prima volta la valutazione dei docenti, con l'obiettivo di riconoscerne e premiarne la professionalità e il merito attraverso l'assegnazione di un bonus economico a fine anno.

✘ Tra il 2015 ed oggi la Legge ha subito una serie di modifiche, sia in termini di stanziamenti sia in termini giuridici, e negli anni è rimasta sostanzialmente inapplicata :

2018

Parte delle risorse del fondo viene utilizzata per finanziare un aumento salariale permanente del personale docente.

Per il bonus merito docenti rimangono quindi

effettivamente stanziati 111 milioni di euro .

Legge 107/2015

È introdotto il fondo per la valorizzazione dei docenti. Le risorse del fondo vengono destinate ai docenti valutati come «più meritevoli» sulla base dei criteri individuati dal comitato di valutazione della singola scuola.

Legge di Bilancio 2022

La Legge di Bilancio 2022 stanzia 290 milioni di euro per la valorizzazione del personale docente.

Anche per queste risorse, non sono previsti vincoli di destinazione.

Legge di Bilancio 2024

La dotazione del fondo viene incrementata di 42 milioni di euro per uno stanziamento complessivo pari a 192 milioni di euro.

Legge di Bilancio 2020

La Legge di Bilancio 2020 modifica la destinazione delle risorse stanziate con la Legge 107/2015: il fondo non è più finalizzato alla valorizzazione del merito del personale docente, ma viene messo a disposizione della contrattazione integrativa d’istituto.

Legge di Bilancio 2023

La dotazione del fondo passa da 290 a 150 milioni di euro.

Le risorse sono estese anche al personale ATA.

LA VALUTAZIONE DEI DOCENTI COSI COM’È NON FUNZIONA

Criticità

✘ A dimostrazione dell’inutilità del bonus, a seguito di un indagine su un campione di 32 scuole,

sono emerse le seguenti evidenze :

69%

La percentuale di scuole che ha assegnato il bonus in parti diverse

33%

La percentuale di premiati sul totale dei docenti €468

Il premio medio lordo assegnato ai docenti più meritevoli

La percentuale di docenti premiati è troppo elevata per consentire la distribuzione di un premio di entità significativa

Proposta

✓ Per valorizzare la carriera docente , proponiamo di adeguare gli stipendi di tutti i docenti, di ruolo e supplenti, allo stipendio medio dell’Eurozona

L’adeguamento degli stipendi ha un costo netto pari a circa 1,3 miliardi di euro l’anno

✓ Introdurre percorsi di formazione obbligatoria , coerentemente con quanto avviene negli altri Paesi Europei, a seguito dell’adeguamento degli stipendi,

POSSIBILITÀ DI AVERE SCATTI DI

Proposta

✓ Per aumentare l’attrattività della carriera da docente, proponiamo di offrire ai docenti la possibilità di ottenere gli scatti di anzianità ogni 5 anni, riducendo del 30% gli anni di servizio richiesti per raggiungere il massimo salariale, attraverso un sistema di valutazione che ne valorizzi le competenze

SCATTI DI ANZIANITÀ STANDARD

SCATTI DI ANZIANITÀ RIDOTTI

PER OGNI SCATTO DI ANZIANITÀ SARÀ NECESSARIA

Proposta

✓ Proponiamo di valutare tutti i docenti prima di ogni scatto di anzianità. In caso di esito negativo, la valutazione sarà ripetuta annualmente fino al conseguimento di un giudizio positivo.

✓ L’anticipo dello scatto salariale è determinato dal riconoscimento di specifici crediti formativi e professionali precedentemente individuati dall’istituzione scolastica autonoma, sulla base di parametri indicati dal ministero

✓ Una carriera ideale comporterà il raggiungimento del massimo salariale dopo 25 anni di servizio, invece che dopo 35 come avviene ad oggi.

Prima valutazione

Alla fine del 5° anno di servizio, il docente può richiedere la prima valutazione volta al conseguimento del primo scatto stipendiale anticipato

1° anno

Messa in prova

Dopo il primo anno di servizio ha luogo una valutazione preliminare: In caso di valutazione negativa, il docente non viene assunto.

5° anno

10° anno

Terza valutazione

Alla fine del 15 ° anno di servizio il docente può richiedere la terza valutazione per il conseguimento del terzo scatto stipendiale anticipato

15° anno

Seconda valutazione

Alla fine del 10 ° anno di servizio il docente può richiedere la seconda valutazione per il conseguimento del secondo scatto stipendiale anticipato

20° anno

Quinta valutazione

Alla fine del 25 ° anno di servizio il docente può richiedere la quinta valutazione per il conseguimento dell’ultimo scatto stipendiale anticipato

25° anno

Quarta valutazione

Alla fine del 20 ° anno di servizio il docente può richiedere la quarta valutazione per il conseguimento del quarto scatto stipendiale anticipato

UNA NUOVA VALUTAZIONE OBBLIGATORIA

Proposta

✓ Definire un codice deontologico e di standard professionali per la professione docente, a cui gli insegnanti dovranno attenersi e sulla base del quale verrà effettuata una valutazione basata su principi di imparzialità, uguaglianza, proporzionalità e adeguatezza

Valutazione Conseguenza

▪ Corsi di formazione per l’adeguamento delle competenze

Negativa

▪ Nuova valutazione dopo un anno

▪ Lo scatto stipendiale anticipato richiesto dal docente non viene corrisposto

Positiva

Eccellente

▪ Il docente ottiene lo scatto stipendiale anticipato

▪ Lo scatto stipendiale è aumentato del 20% una tantum, come forma di bonus di produttività

Una valutazione negativa comporterà la partecipazione obbligatoria a corsi di formazione per l’adeguamento delle competenze e l’aumento nella frequenza delle valutazioni

Una valutazione eccellente comporterà un bonus di produttività pari al 20% dello scatto ottenuto (una tantum).

Se la valutazione è stata richiesta dal docente per accelerare gli scatti di anzianità, in caso di esito negativo il docente non otterrà lo scatto anticipato

▪ Se valutato negativamente, il docente sarà sottoposto a valutazioni annuali fino al conseguimento di una valutazione positiva.

▪ Se valutato negativamente per due volte consecutive, il docente sarà sottoposto a procedimenti di ricollocamento ad altre mansioni o a misure sanzionatorie, così come previsto dalle norme vigenti.

Proposta

✓ I docenti dovranno essere valutati positivamente dal comitato di valutazione scolastico già esistente per i docenti neoassunti con l’aggiunta di un ispettore scolastico e, su richiesta del Comitato, di uno psicologo scolastico individuato

tra quelli già operanti in strutture pubbliche (Università, Tribunale dei Minori, Enti locali). Nel processo di valutazione sarà tenuto conto anche dei corsi di formazione frequentati.

Staff di direzione Insegnanti

Lo staff di direzione (cfr. organi collegiali), presieduto dal dirigente scolastico, convoca il comitato di valutazione .

E’ questo organo che assegna annualmente una somma del fondo per la valorizzazione del merito al personale docente sulla base dei criteri individuati dal Comitato.

Tre docenti interni all’istituto, di cui:

▪ Due scelti dal collegio dei docenti

▪ Uno scelto dal consiglio di istituto

Psicologo scolastico Ispettore scolastico

Scelto dall’Ufficio Scolastico

Regionale, al fine di valutare non solo la capacità didattica del docente, ma anche la sua capacità relazionale nei confronti degli studenti .

Scelto dall’Ufficio Scolastico Regionale, deve essere un ispettore scolastico . Dovranno essere assunti

2.844 ispettori aggiuntivi, per un costo annuo complessivo pari a circa 167 milioni di euro (cfr. slide successiva)

▪ Il Comitato, nel processo di valutazione dovrà tenere conto anche dei risultati di questionari di valutazione compilati da genitori e studenti .

▪ Per valutare le capacità relazionali del docente con gli studenti viene introdotta la figura dello psicologo scolastico .

AUMENTARE IL NUMERO DI ISPETTORI SCOLASTICI

Proposta

✓ Aumentare il numero di ispettori scolastici per garantire l’efficacia del nuovo processo di valutazione dei docenti :

Situazione attuale La nostra proposta

56

730

Il numero di ispettori scolastici in Italia.

Il numero medio di sedi scolastiche

a carico di un ispettore .

2.844

50

Le assunzioni aggiuntive necessarie per portare il numero di ispettori a 2.900

Il numero medio di sedi scolastiche a carico di un ispettore

I

SULLE RISORSE UMANE

Ad oggi, il dirigente scolastico ha in capo tutte le responsabilità ma non ha i poteri decisionali conseguenti.

Per rendere efficiente il funzionamento di una scuola, il dirigente scolastico deve coordinare

Personale docente

✘ Il preside non ha nessuno strumento per stimolare i docenti: non esiste né un sistema premiante né uno sanzionatorio

✘ Quando mancano i professori, il preside non ha senza nessun margine di flessibilità nel chiamare i supplenti, neanche la possibilità di confermare i docenti che hanno già lavorato presso la scuola in maniera proficua.

✘ Inoltre, se l’assegnazione è gestita direttamente dall’Ufficio scolastico regionale, spesso le procedure sono lente e quindi le classi rimangono scoperte per lunghi periodi di tempo

Personale ATA

I PRESIDI NON HANNO CONTROLLO SULLE RISORSE UMANE

Ad oggi, il dirigente scolastico ha in capo tutte le responsabilità ma non ha i poteri decisionali conseguenti.

Per rendere efficiente il funzionamento di una scuola, il dirigente scolastico deve coordinare

Corpo docente

Personale ATA

Le scuole sono delle pubbliche amministrazioni, e hanno bisogno di segreterie adeguatamente formate per farle funzionare:

✘ Il personale amministrativo è numericamente scarso : mancano almeno 17.500 unità di personale (fonte UIL)

✘ Il personale amministrativo presente è spesso inadeguato : i requisiti richiesti per il lavoro di segreteria non sono proporzionati al ruolo

✘ È possibile sostituire i collaboratori scolastici solo per assenze superiori a 7 giorni e gli assistenti tecnici e amministrativi solo per assenze superiori a 30 giorni , lasciando le scuole scoperte anche per lunghi periodi

LA NOSTRA PROPOSTA

Per garantire al dirigente scolastico gli strumenti necessari per una gestione più efficiente degli istituti,

proponiamo di

Corpo docente

Prevedere la possibilità di:

✓ valorizzare i docenti meritevoli e prevedere periodi di formazione e di adeguamento delle competenze per i docenti con valutazioni negative costanti (cfr. valutazione)

✓ chiedere la conferma dei supplenti da parte dello staff di direzione (cfr. organi collegiali), se perdura il fabbisogno nell’anno successivo

✓ convocare i docenti per le supplenze annuali attingendo alle graduatorie provinciali con un certo margine di flessibilità, tenendo conto anche del curriculum e delle esperienze pregresse

Personale ATA

Queste maggiori competenze in capo al dirigente scolastico devono essere accompagnate da un solido sistema di valutazione anche per i dirigenti scolastici

La modifica delle modalità di chiamata dei supplenti consentirà di ridurre i tempi di chiamata dei supplenti stessi e di conseguenza i giorni in cui le classi rimangono scoperte, garantendo una velocizzazione della copertura dei posti vacanti

LA NOSTRA PROPOSTA

Per garantire al dirigente scolastico gli strumenti necessari per una gestione più efficiente degli istituti, proponiamo di

Corpo docente

Personale ATA

€ 450 MILIONI

per l’assunzione di nuovo personale ATA

✓ Assumere almeno 17.500 unità di personale ATA, con particolare priorità per le figure di DSGA

✓ Alzare il livello dei requisiti : laurea triennale per il personale assunto direttamente in segreteria e corsi di formazione per il personale ATA che passa dal ruolo di bidello ad uno amministrativo, con particolare attenzione alle competenze necessarie per utilizzare i fondi europei

✓ Prevedere la possibilità per il dirigente scolastico di chiamare dei supplenti per gli assistenti tecnici anche per assenze brevi (7 giorni)

Gli organi collegiali sono ancora disciplinati dai Decreti Delegati del 1974 (ripresi dal T.U. del 1994). L’unico organo

introdotto successivamente è il Comitato per la Valutazione dei Docenti, istituito nel 2015. Attualmente sono previsti:

Consiglio di classe

Collegio dei docenti

Consiglio di istituto

Comitato per la valutazione dei docenti

Presieduto dal dirigente scolastico, è composto dai docenti della classe.

Si occupa della valutazione degli studenti, delle sanzioni disciplinari, dell’ammissione agli esami e dell’adozione dei libri di testo

Presieduto dal dirigente scolastico, è composto da tutti i docenti dell’istituto. Ha il potere di delibera su tutto ciò che concerne il funzionamento dell’istituto e si occupa dell’elaborazione del PTOF

Presieduto da un rappresentante dei genitori, è composto da rappresentanti del personale docente e non docente , rappresentanti dei genitori, rappresentanti degli studenti (solo scuole secondarie superiori) e dal Dirigente scolastico.

Si occupa del governo economico -finanziario della scuola e dell’approvazione del PTOF.

Assemblee degli

studenti e dei genitori

Presieduto dal dirigente scolastico, è composto da tre docenti, due rappresentanti dei genitori (uno degli studenti nelle scuole superiori) e un componente esterno scelto dall’ufficio scolastico regionale.Si occupa della valutazione dei docenti.

Presiedute da rappresentanti eletti, sono composte da tutti gli studenti dell’istituto e da tutti i genitori degli studenti.

Sono organi di partecipazione e discussione, senza poteri di decisione.

Criticità

Nonostante negli ultimi vent’anni si sono succedute diverse riforme con l’obiettivo di garantire maggiore autonomia alle scuole, nessuna legge ha mai toccato gli organi collegiali , che sono rimasti antiquati rispetto ai nuovi bisogni degli istituti. Questi organismi hanno perso il loro potenziale di partecipazione democratica alla vita della scuola e si esauriscono in rituali burocratici poco condivisi.

Ad oggi, si riscontrano le seguenti criticità:

✘ Spetta di fatto al dirigente scolastico l’onere di tenere insieme le istanze dei diversi organi , senza che però

questi abbia le competenze necessarie per svolgere questo compito

✘ Non è prevista la partecipazione di attori istituzionali del territorio in nessun organo

✘ I Collegi dei docenti , anche a causa del dimensionamento delle istituzioni scolastiche , sono spesso costituiti da un numero di insegnanti troppo alto , che rende difficile lo svolgimento dei compiti assegnati

Inoltre, questi organi sono antecedenti a due importanti riforme costituzionali: il Titolo V, con le competenze attribuite agli enti locali, e l'autonomia scolastica. Nel momento in cui viene prevista una maggiore autonomia per i singoli istituti, non possono essere concentrati tutte le competenze nella sola figura del dirigente scolastico. Ad oggi manca un organo collegiale in grado di assumere su di sé queste competenze e questi oneri decisionali

LA NOSTRA PROPOSTA: rimodulare gli organi attuali

Proposta

✓ Riformare gli Organi Collegiali della scuola sviluppando nuove forme di partecipazione democratica di famiglie e studenti alla gestione del servizio di istruzione, fondata sulla condivisione dei valori e delle responsabilità educative e su una fattiva collaborazione, nel rispetto reciproco delle competenze:

rimodulando la composizione e i compiti degli organi già esistenti

▪ Il PTOF deve essere approvato dal collegio docenti , che ad oggi si occupa solo di elaborarlo

▪ Il presidente del consiglio d’istituto deve essere eletto dal consiglio stesso liberamente tra le sue componenti, non necessariamente tra i genitori

Potenziando il Sistema Nazionale di Valutazione , aumentando adeguatamente il numero dei Nuclei di

Valutazione Esterna, che, tenuto conto dei Rapporti di Autovalutazione, integrati da opportuni sondaggi sulla soddisfazione del personale, degli alunni e delle famiglie, supportino le scuole sia nella formulazione del Piano di miglioramento che nella fase di Rendicontazione sociale

LA NOSTRA PROPOSTA: rimodulare gli organi attuali

introducendo nuovi organismi a cui attribuire i nuovi poteri derivanti dalla maggiore autonomia

Staff di direzione

Presieduto dal dirigente scolastico, è composto dai docenti che svolgono attività organizzativo -didattiche (middle management, cfr. carriera dei docenti). Si occupa del monitoraggio dell’efficienza del servizio didattico, in particolare della chiamata dei supplenti e della valutazione.

Ufficio tecnico

Organo esterno all’istituto scolastico, con il compito di supportare reti di scuole su tematiche tecnico -amministrative (fondi europei, edilizia scolastica e sistema informatico) e sgravare il personale scolastico di questo compito. Ogni ufficio tecnico deve collaborare con una rete di scuole.

Consiglio distrettuale

Organo abolito a inizio millennio che deve essere ripristinato. Nella sua composizione devono rientrare rappresentati degli enti locali, per garantire maggior raccordo tra scuola e governo del territorio.

I NUMERI DELL’EDILIZIA SCOLASTICA

La situazione attuale

In totale gli edifici di edilizia scolastica pubblica (infanzia, primaria, I grado, II grado) sono 40.321.

La competenza del Ministero dell’istruzione riguarda:

▪ la definizione delle linee guida e degli standard per la manutenzione degli edifici;

▪ l’assegnazione dei finanziamenti alle scuole per la manutenzione degli edifici;

▪ il monitoraggio riguardo l'attuazione degli interventi di manutenzione.

Le singole scuole :

▪ gestiscono ed effettuano la manutenzione ordinaria degli edifici con un budget di 4.000 euro all’anno.

▪ predispongono i piani di manutenzione straordinaria che vanno mandati all’ente proprietario dell’immobile;

Tra gli enti locali, la ripartizione delle competenze rispetto la realizzazione, fornitura e manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici è la seguente:

▪ Comuni per quanto riguarda le scuole dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado;

▪ Province (e 10 città metropolitane) per quanto riguarda le scuole di istruzione secondaria di secondo grado.

Il PNRR ha stanziato oltre 12 miliardi per la scuola, ma non sono ancora disponibili dati puntuali sull'ammodernamento degli edifici scolastici, rendendo difficile un'analisi dettagliata del patrimonio edilizio fino al completamento dei lavori.

GLI INTERVENTI, QUELLI PREVISTI E QUELLI TAGLIATI, DEL PNRR

Le risorse allocate per l'edilizia scolastica, i servizi per la fascia d'età 0 -6 anni e le aule 4.0 nel Piano Nazionale di Ripresa e

Resilienza , a seguito della rimodulazione, superano i 12 miliardi di euro e sono così distribuite:

Astrid e Fondazione Agnelli, aprile 2024, IV Relazione al Parlamento sull’attuazione del PNRR, febbraio 2024, XXII Rapporto Cittadinanza attiva

L'aumento delle voci di spesa per la missione «costruzione nuove scuole/riqualificazione energetica» è stato legato esclusivamente al rialzo dei costi di costruzione, senza variazioni nei target inizialmente previsti. Criticità

La missione «asili nido e scuole infanzia» è stata ridotta poiché il PNRR non consente la rendicontazione delle spese di gestione , e i «progetti inizialmente proposti erano focalizzati sulla riqualificazione e non sulla creazione di nuovi posti .

LE SCUOLE ITALIANE SONO FRAGILI

Criticità

Sicurezza:

Nell’a.s. 2023-2024 sono stati 69 i crolli nelle scuole (record degli ultimi 6 anni).

✘ Rischio sismico: il 41% degli edifici scolastici si trova in zone a rischio sismico 1 e 2 , ma solo il 13% è stato costruito secondo criteri antisismici .

✘ Mancanza di collaudi e certificazioni :

▪ 58% non la certificazione di agibilità statica.

▪ 55% non ha il certificato di prevenzione incendi.

▪ 41% non ha il certificato di collaudo statico.

▪ quasi il 30% non ha il documento di valutazione rischi

▪ oltre il 20% non ha redatto un Piano di emergenza.

Ente locale

✘ Vetustà degli edifici : il 42% degli edifici scolastici è stato costruito prima del 1976 .

Efficienza energetica:

✘ Scarso isolamento termico : l’88% degli edifici è sotto la classe energetica C.

✘ La maggior parte degli impianti sono obsoleti :

▪ sono sempre di più le scuole che d’inverno non riescono ad accendere il riscaldamento (a Roma, 3 scuole su 10 nel 2023);

▪ solo sul 16,7% sono presenti impianti di energia rinnovabile.

Zone sismiche in Italia

Zona 1 - intensità sismica alta

Zona 2 - intensità sismica media

Zona 3 - intensità sismica bassa

Zona 4 - intensità sismica molto bassa

Competenza
Competenza Scuola

LE SCUOLE SONO POCO ACCESSIBILI

Criticità

Accessibilità:

✘ Barriere architettoniche: molte scuole non sono accessibili agli studenti con disabilità.

▪ Solo 1 scuola su 3 è accessibile per gli alunni con disabilità motoria .

▪ Solo il 16% delle scuole ha segnalazioni visive per studenti con sordità o ipoacusia,

▪ Solo l’1% è accessibile agli alunni ciechi e ipovedenti (Istat).

In Italia solo l’8% dei Comuni è dotato dei Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche, come certificato da recenti condanne che hanno evidenziato il ritardo nella loro attuazione, palesando «una condotta svantaggiosa e discriminatoria contro gli alunni disabili».

✘ Mancanza di spazi adeguati: nonostante la recente modifica della Costituzione con il riconoscimento del valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell'attività sportiva, meno della metà (il 46,4%) delle scuole statali primarie e secondarie (I o II grado) sono dotate di una palestra: il 41,5% delle scuole primarie, il 53,2% delle secondarie di primo grado e il 48,1% delle scuole secondarie di secondo grado (Ministero dell‘Istruzione e del Merito). Anche per questo, un minore su tre che proviene da famiglie con scarse o insufficienti risorse economiche non pratica attività sportive (Save the Children).

Manutenzione:

✘ Carenza di risorse : ogni scuola ha a disposizione un budget di soli 4.000 euro per gli interventi manutenzione.

✘ Burocrazia : solo per comprare la carta igienica è necessaria una gara d’appalto da fare con procedure lunghe e complicate.

AL SUD È DIFFICILLISSIMO TROVARE PALESTRE

Criticità

Meno di un edificio scolastico su due ogni è dotato di una palestra.

✘ Solo il 46,4% delle scuole statali primarie e secondarie ne ha una :

▪ il 41,5% delle scuole primarie,

▪ il 53,2% delle secondarie di primo grado

▪ il 48,1% delle scuole secondarie di secondo grado.

▪ 7 delle province con meno del 30% di copertura si trovano nel Sud e nelle Isole : le province di Vibo Valentia, Catania, Catanzaro e Cosenza, ne hanno meno di 25%.

✘ Il PNRR ha evidenziato un grande bisogno di fondi:

▪ con i 325 milioni di euro a disposizione, sono stati finanziati 431 interventi, anche se le domande pervenute sono state 2.555 per un totale di finanziamenti richiesti di oltre 2 miliardi di euro;

▪ le nuove costruzioni sono solo 162.

Scuole disuguali (Save the Children)

Proposta

AUTO -VALUTAZIONE

realizzare un’attenta diagnosi delle condizioni degli

immobili scolastici utilizzando criteri oggettivi e trasparenti

OSSERVATORIO

Inserire i dati emersi dall’autoanalisi in un open data

accessibile a tutti gli stakeholder

3 PIANI DI AZIONE

Redigere una serie di piani di intervento per mettere in sicurezza il patrimonio immobiliare scolastico pubblico

NON SI PUÒ INTERVENIRE SE NON SI CONOSCE LO STATO DELL’ARTE

Auto -valutazione

✓ Avviare un’attenta diagnosi sul patrimonio immobiliare scolastico

▪ Verificare lo stato dell’arte degli immobili scolastici con il supporto di tecnici specializzati

Cosa manca nelle scuole italiane n. Costo singolo intervento

La spesa non serve a dare un certificato alle scuole ma solo a capire il reale status quo degli edifici scolastici

▪ Proseguire a tappeto con le indagini diagnostiche di soffitti e solai e di intervenire sulle situazioni più urgenti;

▪ Garantire gli interventi di manutenzione ordinari e straordinari essenziali per evitare il deterioramento degli edifici e il ripetersi incontrollato di episodi gravi, come la nostra rassegna di crolli evidenzia.

▪ In caso di necessità, avviare approfondimenti sulla qualità delle strutture (es.: martinetto piatto, endoscopia, shove test, prelievo di malta, prova sonica)

Osservatorio

DIFFICILE TROVARE DATI CHIARI SULL’EDILIZIA

✘ La pubblicazione dei dati dell'edilizia scolastica da parte del Ministero risulta spesso incompleta, non aggiornata e di difficile utilizzo .

▪ il sito dell’Anagrafe Nazionale dell’Edilizia Scolastica non viene aggiornato dal 2019;

▪ il Portale unico dei dati sulla scuola non mostra in modo chiaro i dati

✓ Per questo è necessaria la creazione di un open data facilmente navigabile con:

▪ localizzazione geografica;

▪ tipologia e anno di costruzione;

▪ stato delle condizioni strutturali, dell’impiantistica e della sicurezza ambientale (e le relative certificazioni);

▪ nuovi indicatori, tra cui: dati relativi alla sicurezza, accessibilità, vivibilità di asili nido; tutti gli interventi previsti dalle varie linee di finanziamento sui singoli edifici scolastici; le scuole facenti parte di comunità energetiche , ecc.

Perché serve un osservatorio:

✓ pianificare interventi di manutenzione e riqualificazione per evitare l’eccessivo deterioramento delle le strutture scolastiche

✓ rendere le informazioni sulle condizioni degli immobili scolastici più accessibili a tutti gli stakeholder, compresi i genitori, gli studenti, i cittadini e le autorità locali.

LE AZIONI CONCRETE PER L’EDILIZIA SCOLASTICA

Piani di Azione

✓ Definire i LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni) in materia di edilizia scolastica;

✓ Implementare un piano strategico per la riqualificazione del patrimonio edilizio, dando priorità alle aree a rischio sismico e idrogeologico, una volta completati i lavori del PNRR e valutato lo stato attuale degli edifici.

✓ Finanziare la redazione e l’implementazione dei Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA) grazie al monitoraggio del Ministero dell’Istruzione e della Disabilità con almeno 100 milioni di euro.

✓ Trasformare 100mila aule in laboratori smart , eguagliando gli investimenti previsti dal PNRR (2,1 miliardi di euro)

✓ Definire un Piano Nazionale di efficientamento energetico degli edifici scolastici che preveda:

▪ l’installazione di pannelli fotovoltaici sopra i tetti e l’istituzione di comunità energetiche (CER);

▪ la nomina di un energy manager per ogni scuola e la redazione di un piano per un utilizzo efficiente delle risorse;

▪ L’infrastrutturazione adeguata per tenere aperte le scuole nei mesi caldi e freddi (condizionamento/ventilazione e riscaldame nto ).

✓ Delegare la gestione della manutenzione ordinaria alle singole scuole , supportate da un rafforzamento delle strutture tecniche e da uffici amministrativi dedicati, da istituire per gruppi o reti di scuole.

✓ Costruire nuovi impianti sportivi scolastici , partendo dalle aree con minore copertura, con l'obiettivo di garantire almeno una palestra ogni due scuole (3,5 miliardi di euro per 2.500 nuove palestre circa).

✓ Accorpare le diverse fonti di finanziamento per renderle omogenee, nel 2021 quelle nazionali erano 28.

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