Le nostre proposte per una vera riforma costituzionale

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LE NOSTRE PROPOSTE PER UNA VERA RIFORMA COSTITUZIONALE


IL DDL CASELLATI È UN BLUFF La riforma Casellati non garantisce la stabilità del Governo:

non prevede un premierato elettivo, perché si limita a eleggere direttamente l’attuale Presidente del Consiglio (il quale guida come primus inter pares il Consiglio dei Ministri, che rappresenta il vero organo di governo), non un capo del Governo con autonomi poteri di decisione politica affronta il problema della stabilità di governo solo sul piano della stabilizzazione delle maggioranze parlamentari tramite la previsione di un ampio premio di maggioranza, meccanismo che in passato non ha mai impedito il collasso di coalizioni larghissime

non impedisce il cosiddetto “ribaltone”:

non stabilisce il principio del simul stabunt – simul cadent, ma consente la formazione di un nuovo Governo, anche sostenuto da una maggioranza del tutta diversa dalla precedente, purché guidata da un primo ministro eletto all’interno della coalizione uscita vincitrice dalle elezioni

garantisce l’inamovibilità solo del “secondo” premier – quello non eletto direttamente – e quindi rappresenta un fattore di automatica destabilizzazione delle coalizioni elettorali vincenti

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IL DDL CASELLATI È UN BLUFF Ulteriori criticità della riforma Casellati: ❑ prevede un premio di maggioranza del 55% a prescindere dalla soglia elettorale raggiunta dalla coalizione vincente e quindi potenzialmente in contrasto con il principio di proporzionalità fissato dalla Corte Costituzionale ❑ non affronta il nodo fondamentale per l’efficienza e la trasparenza dell’azione di governo e per il rafforzamento del ruolo del Parlamento: superamento del bicameralismo paritario e del sostanziale monopolio dell’iniziativa legislativa in capo all’esecutivo ❑ assegna una forza “taumaturgica” al rapporto elettorale diretto tra popolo e leader, come se questo rapporto di fiducia rimanesse tale per tutta la legislatura ❑ introduce per i parlamentari un incentivo perverso a non sfiduciare un esecutivo, malgrado i suoi eventuali risultati fallimentari, per evitare la fine della legislatura e il voto politico anticipato

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COSA SAREBBE SUCCESSO NELLA SCORSA LEGISLATURA CON IL PREMIERATO DI MELONI

Risultati elezioni 2018 (Senato)

❑ Luigi Di Maio sarebbe stato eletto direttamente Presidente del Consiglio di un Governo monocolore grillino. ❑ Il M5S avrebbe ottenuto il 55% dei seggi alla Camera e al Senato nonostante un risultato elettorale poco superiore al 32%. ❑ In caso di crisi dell’ipotetico Governo Di Maio, si sarebbe potuto insediare un Governo Fico, Bonafede o Toninelli, ma non un Governo Draghi. ❑ L’Italia avrebbe dovuto affrontare prima la fase più acuta della pandemia e poi la crisi internazionale legata all’aggressione dell’Ucraina con il Governo di un partito in fortissima crisi di consenso (alle elezioni europee di maggio 2019 il M5S ha quasi dimezzato la percentuale di consenso ottenendo il 17% ).

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GLI ERRORI DEL GOVERNO NEL METODO Il Governo sta compiendo tre gravi errori:

Sta aprendo il dossier delle riforme costituzionali in Parlamento senza affrontare i problemi principali che oggi costituiscono fattori di incertezza, instabilità e inefficienza nel funzionamento dello Stato: a) la paralisi della giustizia b) la paralisi delle istituzioni democratiche e la crisi del Parlamento e del processo legislativo c) la paralisi del caotico e incompiuto “federalismo” politico e amministrativo

Sta avanzando una proposta gravemente parziale e del tutto non sperimentata in alcuna democrazia al mondo, come l’elezione diretta del capo dell’esecutivo, adottata per sole tre elezioni (1996, 1999, 2001) e presto abbandonata in un solo Paese, Israele, ma in un quadro istituzionale monocamerale, con un sistema elettorale proporzionale, e con l’elezione del primo ministro potenzialmente sganciata (come nel 2001) da quella del Parlamento

Sta imponendo uno schema di discussione “maggioranza contro opposizione” che suscita e accende le contrapposizioni politiche su una materia su cui è doveroso cercare l’accordo di una compagine parlamentare più ampia della maggioranza di governo, per non trasformare il referendum confermativo in un referendum pro o contro una coalizione e un leader di governo, come è avvenuto nel 2006 con il centro-destra di Berlusconi e nel 2016 con il centro-sinistra di Renzi 5


UNA RIFORMA SENZA GIUSTIZIA Il criterio incomprensibilmente “rateale” adottato dal Governo Meloni in tema di riforme costituzionali ha comportato l’anticipazione della riforma sull’elezione diretta del Presidente del Consiglio e il rinvio alla prossima primavera della

riforma sulla separazione delle carriere Sono stati lasciati da parte interventi particolarmente urgenti come: •

la separazione delle carriere tra magistrati requirenti e giudicanti

la riforma del CSM, con la differenziazione degli organi di autogoverno

il riequilibrio tra membri laici e togati all’interno degli organi di autogoverno della magistratura

Proponiamo di: intervenire con meccanismi di garanzia costituzionale sul processo legislativo riguardante le leggi penali, in particolare escludendo la loro approvazione attraverso la decretazione d’urgenza

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UN CONFRONTO TRA ITALIA E GERMANIA Il sistema tedesco dal dopoguerra ad oggi ha garantito una stabilità molto maggiore rispetto al sistema italiano

1946 Repubblica Italiana

1949 Repubblica Tedesca

1994 Inizio Seconda Repubblica

Italia: 18 Governi con 12 Presidenti del Consiglio diversi Germania: 8 Governi con 4 cancellieri diversi

Italia: 68 Governi con 31 Presidenti del Consiglio diversi Germania: 25 Governi con 9 cancellieri diversi Sia quando si votava con una legge elettorale super-proporzionale, sia quando si è votato con sistemi elettorali maggioritari o super-maggioritari l’Italia ha avuto governi molto meno stabili e duraturi della Germania, dove pure le legislature durano un anno in meno che in Italia (quattro e non cinque anni). 7


LA NOSTRA PROPOSTA: IL MODELLO TEDESCO Prendendo a riferimento il modello tedesco, gli obiettivi della riforma devono essere un vero primo ministro, un governo più efficiente e un parlamento più autorevole. Proponiamo una riforma costituzionale per: •

istituire la figura di un primo ministro, con autonomi poteri di decisione delle politiche generali del governo e come solo titolare della fiducia parlamentare

prevedere un meccanismo di sfiducia costruttiva

stabilire che il potere di scioglimento anticipato delle camere del primo ministro sia confermato da un voto a maggioranza del Parlamento

prevedere il voto a camere riunite del Parlamento su voto di fiducia, sfiducia costruttiva e conferma parlamentare della richiesta di scioglimento anticipato delle camere

assegnare al primo ministro un autonomo potere di revoca dei ministri

riformare il processo legislativo: i) limitando la decretazione d’urgenza; ii) prevedendo che le norme penali siano approvate a maggioranza qualificata e mai per decreto legge; iii) evitando la compressione dei tempi della discussione delle camere; iv) definendo uno “statuto” dell’opposizione parlamentare

Sul piano elettorale, questo si dovrebbe collegare: • •

a una legge elettorale proporzionale con uno sbarramento al 5%, per assicurare una ampia e effettiva rappresentatività e nel contempo semplificare la composizione del quadro politico; all’indicazione sulla scheda elettorale del candidato primo ministro dei diversi partiti o coalizioni elettorali. 8


LA NOSTRA PROPOSTA: LA COMMISSIONE BICAMERALE Considerando che: • la Costituzione è un corpo organico e l’obiettivo della stabilità e dell’efficienza dei processi di governo implica una revisione altrettanto organica dell’intera Parte Seconda della Carta, relativa all’Ordinamento della Repubblica • pensare di affrontare questo problema eludendo la questione del necessario superamento del bicameralismo paritario e dell’altrettanto necessario riordino nel riparto di competenze tra Stato, Regioni e enti locali significa dare prova di grande ingenuità o di grande irresponsabilità • Non è né politicamente ragionevole, né praticamente possibile avviare un vero processo di revisione costituzionale negli stessi organi parlamentari deputati alla lotta politica

Proponiamo di: istituire una Commissione Bicamerale con funzione redigente, con un mandato ampio e un termine prefissato, per lavorare ad un testo complessivo che le due Camere siano chiamate ad approvare o respingere, ma non a modificare ulteriormente

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