

Ruote e pennelli calendario 2025
La selezione delle opere è stata curata
dalla professoressa Marianna Damiani.
Immagine di copertina: Gran Premio, 1931 - Cesare Andreoni (Milano, 1903 - 1961)
Un’ immagine festosa delle competizioni automobilistiche degli anni ‘30.
Sin da adolescente l’autore si appassionò alle tematiche futuriste e irredentiste tanto da fuggire a Fiume al seguito di D’Annunzio. È stato, dopo una giovinezza bohémien, un autorevole protagonista del secondo Futurismo, che si radicò in Lombardia, innovando profondamente anche l’industrial design.
MARTEDÌ MERCOLEDÌ GIOVEDÌ VENERDÌ SABATO DOMENICA
Marcello Baldessari (Innsbruck, 1884 - Roma, 1964)

Piazza+auto+caffè, 1916 circa, Leo Galleries
Marcello Baldessari, nato a Innsbruck, si trasferì in Italia dove frequentò l’Accademia di Belle Arti di Venezia; poi andò a vivere a Firenze, dove frequentò il mitico caffè delle “Giubbe rosse”, aderendo al Futurismo.
Dopo la “Grande Guerra”, viaggiò molto inEuropa Centrale e, in seguito, s’interessò all’aereopittura.
La Leo Galleries di Monza, con l’allestimento di mostre a tema, l’ha riproposto e fatto riscoprire al grande pubblico.
FEBBRAIO
LUNEDÌ MARTEDÌ MERCOLEDÌ GIOVEDÌ VENERDÌ SABATO DOMENICA
Umberto Boccioni (Reggio Calabria, 1882 – Verona, 1916)


Ecco due dei sette bozzetti in tutto che l’ACI commissionò al Maestro calabrese, Umberto Boccioni, sul tema dello sport automobilistico. Si tratta di opere a tempera a carattere illustrativo che mostrano, anche con un intento umoristico, l’effetto
dirompente provocato in un mondo ancora ancorato al passato (paesaggi bucolici dove razzolano le galline, cacce alla volpe con cavalieri impettiti e compresi nel loro ruolo, mute di segugi), provocato dalle macchine a motore.
Caccia alla volpe Auto in salita
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Plinio Codognato
(Verona, 1878 - Milano, 1940)

Fiat 509, 1925
Plinio Codognato fu un celebre cartellonista e grafico pubblicitario. Si formò inizialmente a Verona con Mosè Bianchi, ma abbandonò presto la pittura per dedicarsi, con notevole successo, alla cartellonistica, non solo per la Fiat ma anche per la Pirelli e altre aziende legate al mondo automobilistico. Con la sua tecnica applicava un taglio dinamico alle composizioni, ma non mancava d’inserire, con una singolare contaminazione, delle figure mitologiche. Nel cartellone proposto, appartenente al periodo più fecondo della sua attività artistica, adopera la figura del Centauro che diventò una sua sigla personale.
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Tullio Crali (Igalo - Montenegro, 1910 - Milano, 2000)

Le forze della curva, 1930, Collezione privata
Tullio Crali appartiene alla seconda generazione dei Futuristi. Il quadro, che appartiene a una collezione privata, s’intitola Le forze della curva ed è stato realizzato nel 1930. Il dipinto rappresenta una sintesi perfetta della velocità, intesa
come forza misteriosa e inarrestabile. L’autore è stato, nella sua lunga vita, un futurista di stretta osservanza, sebbene si trattasse di un autodidatta, che aderì al Movimento in ritardo, non prima del 1929.
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Giacomo Balla
(Torino, 1871- Roma, 1958)

astratta - L’auto è passata, 1913, Tate Modern - London
È la terza parte di un trittico realizzato da Giacomo Balla, le cui
altre parti si intitolano Velocità astratta + paesaggio e Velocità astratta + rumore. Il quadro aderisce ai dettami futuristi ma non è esente da influenze cubiste e post-impressionistiche. Vi si contrappongono un ampio campo di colori puri dove interviene una
prospettiva mossa e una composizione geometrica.
Il paesaggio perde le sue caratteristiche quietamente pastorali mentre si afferma la dinamica del movimento in natura, permeando di sé tutti gli elementi compositivi. Balla fu uno tra gli esponenti più autorevoli del Futurismo.
Velocità
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Edward Hopper (Nyac, 1882 - New York, 1946)

Benzina, 1940, Withney Museum - New York
Edward Hopper visse nel pieno dei cosiddetti “Anni ruggenti” e nei suoi quadri, la benzina e le stazioni di servizio, lungo le strade americane, sono elementi ricorrenti nelle sue opere. L’artista è considerato una delle maggiori espressioni artistiche statu-
nitensi del XX secolo ed è autorevole esponente del “realismo americano”. Deve la notorietà anche ai suoi dipinti che rappresentano lo stile di vita statunitense che, ispirandosi all’American Way, inseguiva i principi di “Vita, libertà e ricerca della felicità”.
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Edward Hopper (Nyac, 1882 - New York, 1946)

Jo in Wyoming, 1946, Withney Museum - New York
Ancora Edward Hopper nella nostra rassegna con un quadro che raffigura la moglie, unica sua modella per tutta la vita, ritratta all’interno di una macchina vintage mentre, con una mappa fra le mani, osserva il paesaggio al di fuori dell’auto-
vettura. Il Wyoming è noto come lo stato dei cowboy, ma il paesaggio brevemente ritratto appare spopolato.
Come in molti dipinti, più il fruitore cerca di penetrare il senso del dipinto e più esso gli sfugge.
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Leone Zeytline (Parigi, 1885 - 1962)

Paris Tramway, Car, Russian School 20th Century
Leone Zeytline, di origine russa, visse tutta la vita a Parigi, nel periodo della Belle Époque.
La “Ville Lumière” è stato il suo soggetto preferito. In Paris Tramway osserviamo diversi mezzi di trasporto: imperiale, au-
tobus americani, carrozze e macchine. A poco a poco, i cavalli cedettero il passo, anche sulle strade parigine, sempre animate e vibranti di vita, alle macchine a motore di cui uno dei primi progettisti fu Amédée Bollée fils.
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Luigi Russolo (Portogruaro, 1885 - Lovere, 1947)
Dynamism of a car 1913, Centre Pompidou - Paris
Luigi Russolo fu eccentrico personaggio (conosciuto soprattutto per la sua attività di musicista e di inventore) appartenente al Primo Futurismo. A lui si deve il celebre “Intonarumori” (alcuni strumenti musicali che generavano suoni di cui si potevano controllare la dinamica, il volume e la frequenza).
In questo quadro raffigura un’auto in corsa. Utilizzando colori squillanti e dividendo l’immagine in sei campi diseguali, attraversati da frecce convergenti, l’artista ci consegna un’immagine dinamica e coinvolgente, dimostrando l’interesse verso la velocità come vettore di progresso e modernità.

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Tamara de Lempicka (Varsavia, 1898 - Cuernavaca - Mexico, 1980)

Autoritratto sulla Bugatti verde, 1932
Tamara de Lempicka, nata Maria Rozalia Gurwik-Górska, coniugata Łempicki, è stata una pittrice polacca, appartenente alla corrente dell’Art déco.
Il piccolo autoritratto la raffigura come una perfetta figura di donna elegante ed emancipata nel suo equipaggiamento, con calottina, guanti di daino, sciarpa che segue l’andamento della corsa della Bugatti verde, consegnandoci una vera e propria icona della modernità in chiave Art Decò.
Tra le curosità da segnalare c’è che la popstar Madonna, catturata dalla biografia e dalla vita avventurosa della pittrice, è divenuta una tra le principali collezioniste delle sue opere. Non di rado ha prestato alcune opere a musei e per l’organizzazione di mostre ed eventi.
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Gerardo Dottori (Perugia, 1884 - 1977)

Il Trittico della Velocità: Il Via, 1927, Palazzo della Penna - Perugia
Gerardo Dottori, appartiene alla seconda generazione dei Futuristi ed è il firmatario del Manifesto dell’aereopittura. Si è forgiato di un proprio originale stile pittorico, sia nei paesaggi urbani sia in quelli rurali. Ha unito la poetica del dolce paesaggio umbro alla
spinta dinamica delle visioni futuriste cariche di vitalità. L’aereopittura è una declinazione del Futurismo che si affermò dopo la Grande Guerra. Il pittore raffigura nel dipinto un paese in festa con i tricolori sui balconi e al centro la macchina pronta a partire.
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Ugo Giannattasio (Roma, 1888 - 1958)

Ugo Giannattasio non ebbe vita facile. Si trasferì a Parigi nel 1906 (nello stesso periodo di Picasso e Modigliani), frequentando gli ambienti futuristi, pur essendo avversato da Boccioni e da Carrà. A Roma fondò poi, nel primo dopoguerra, uno Studio d’Arte. La
sua produzione, anche di testi scritti, è stata messa a fuoco dal critico Enrico Crispolti, uno dei più grandi esperti del Futurismo. Il quadro proposto è ora in collezione privata, dopo essere stato messo all’asta nel 2011.
Bolide in corsa, 1920