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LOUISE BOURGEOIS

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WOLS

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LOUISE

BOURGEOIS (1911 – 2010)

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Nata nel 1911 a Parigi, Louise ha avuto molte scontentezze dalla vita, assieme a traumi infantili ed un rapporto complesso con la famiglia.

È legata a questo mito infantile, di cui non perde mai il legame misterioso, a tratti drammatico e misterioso, che di fatto traduce nelle sue iconiche opere senza tempo. La sua è una poetica del trauma infantile, in un dialogo interiore con le vicende autobiografiche che segnano la sua esistenza e ricche di simboli.

La scultura è il suo medium preferito perché più di ogni altra forma artistica riesce ad esorcizzare i demoni; è un’arte terapeutica, in cui sublima i suoi traumi in una vera e propria forma di dialogo con l’inconscio per una terapia di guarigione.

Al loro interno figura una critica verso i tabù della società e le ingiustizie subite, facendo emergere anche la violenza psicologica subita in casa a causa della situazione familiare, assieme all’amore materno perso prematuramente. Una delle sue serie di lavori sono i Cells, microcosmi creati da recinti psicologici, al cui interno è racchiusa una collezione multiforme di oggetti e forme scultoree disposte per evocare un’atmosfera di risonanza emotiva.

Louise Bourgeois Cell (Choisy) 1990-1993 Marmo, metalllo, vetro 306.1 × 170.2 × 241.3 cm Garage Museum of Contemporary Art , Mosca

Nel 1990 Bourgeois presenta la sua prima Cell: Choisy, che è la rappresentazione della sua casa d’infanzia.

Notiamo subito al centro una struttura che raffigura una casa in marmo rosa, un materiale che ricorda la carne umana. Questa casa è racchiusa in una cella, dalla quale noi intravediamo la casa, come se la casa fosse da proteggere. La cella ha però le sembianze di una prigione ed è sovrastata da una ghigliottina: lo spazio dell’abitazione non è da proteggere, ma diventa metafora dello spazio mentale e fisico, nel quale l’artista si sentiva imprigionata.

L’enorme ghigliottina simboleggia il pericolo costante, l’artista forse voleva mandare il messaggio che la casa non per tutti è sempre un luogo sicuro ma pieno di insidie, con questa ghigliottina che da un momento all’altro può travolgerti. La lama della ghigliottina trovandosi sospesa sopra di essa può simboleggiare il passato, tagliato fuori dal presente.

Tutte le sue Cells sono spazi visibili ma al medesimo tempo inaccessibili, dove galleggiano corpi grotteschi, oggetti soffici e alcuni che fingono da contro altare, in metallo. La cellula è una prigione fatta di una sorta di femminismo molto privato, quasi una sorta di strumento che utilizza per tacere il dolore e dare un senso all’esistenza.

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