C 1114 - A
ORDINE DEL GIORNO
La Camera, premesso che:
il disegno di legge di Conversione in legge del decreto-legge 22 aprile 2023, n. 44, recante disposizioni urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle amministrazioni pubbliche contiene una serie di misure di limitato incremento degli organici di alcune amministrazioni, dal quale non emerge un disegno organico di rilancio strutturale delle amministrazioni pubbliche, centrali e territoriali;
il sistema delle amministrazioni pubbliche, dopo anni di tagli lineari e il pluriennale blocco delle assunzioni, sta vivendo una crisi senza precedenti. Crisi che purtroppo rischia di incidere pesantemente non solo sullo stato di attuazione del PNRR, ma anche sulla stessa operatività ordinaria di tante amministrazioni;
come rilevato dallo stesso PNRR, nell’ultimo decennio l’evoluzione della spesa pubblica per la parte relativa al personale, con il blocco del turn over, ha generato una significativa riduzione del numero dei dipendenti pubblici nel nostro Paese, con un’incidenza sull’occupazione totale largamente inferiore rispetto alla media dei Paesi OCSE e con un’età media di 50 anni, con solo il 4,2 per cento di età inferiore ai 30 anni. Un fattore questo che ha contribuito a determinare un crescente disallineamento tra l’insieme delle competenze disponibili e quelle richieste dal nuovo modello economico e produttivo disegnato per le nuove generazioni; il provvedimento in questione non affronta nessuno dei suddetti problemi e le assunzioni rese disponibili sono lontane dal recupero del fabbisogno necessario a tutte le pubbliche amministrazioni;
anche dai saldi di finanza pubblica indicati nel DEF 2023, si evince chiaramente che non ci sono risorse per garantire i servizi pubblici, avendo previsto una contrazione della spesa per il personale della Pubblica Amministrazione che vuol dire precludere le ulteriori assunzioni di cui le amministrazioni hanno disperatamente bisogno
entro il 2026 circa 300 mila lavoratori del settore pubblico andranno in quiescenza, numero che è destinato a salire a circa 700 mila unità entro il 2030, provocando una ulteriore grave depauperamento della P.A.
il DPCM 30.12.2022 ha provveduto alla ripartizione del fondo finalizzato al concorso alla copertura dell'onere sostenuto dai comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti per le assunzioni con contratto a tempo determinato di personale con qualifica non dirigenziale ed in possesso di specifiche professionalità; tuttavia, in tali Comuni, non essendo prevista la surrogabilità tra la Categoria D - Area dei funzionari e dell’elevata qualificazione – e la Categoria C - area degli istruttori - si ravvisa l’impossibilità di destinare i fondi stanziati per l’assunzione di personale appartenente alla Categoria D del CCNL Enti locali all’assunzione di personale appartenente alla Categoria C-:
impegna il Governo
a prevedere che i comuni beneficiari delle risorse relative all’annualità 2022 e 2023 del fondo di cui all’articolo 31-bis, comma 5, del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152 che non abbiano assunto con contratto a tempo determinato personale con qualifica non dirigenziale nella categoria indicata nella formulazione della domanda di contributo di cui al DPCM 30 dicembre 2022, possono procedere ad assunzioni anche di categorie giuridiche diverse, purché di livello inferiore al fine di scongiurare il rischio che tali Comuni, senza assunzioni, non riescano ad attuare i progetti PNRR.
CURTI