Giacomo Martinoni volontario in Africa 2015

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Da Locarno al Togo per mettersi a disposizione delle persone bisognose

Giacomo Martinoni: medico e pensionato con una gran voglia di fare del bene «Appena vado in pensione mi metto a viaggiare, mi concedo tutto quello che non ho potuto fare a causa degli impegni della vita»: Questo è quello che sento spesso dire a chi si avvicina al momento della pensione. Con il dott. Giacomo Martinoni è stato diverso. Una sera lo incontrai nel posteggio dei nostri studi alla fine di una giornata di lavoro: ci scambiammo qualche impressione sulla giornata di lavoro appena terminata. Io ero appena rientrata da un viaggio a Calcutta a visitare le opere di Dominique Lapierre e facemmo qualche considerazione sulle miserie e sulle bellezze dell’India e sulle contraddizioni di questo mondo lontano. Quella sera il dott. Martinoni mi confessò che a mesi avrebbe cessato l’attività nel suo studio medico, ma che non voleva smettere di lavorare. Desiderava continuare la sua professione di chirurgo, magari in Africa, e mi chiese se conoscessi qualche organizzazione che operava laggiù. Gli promisi di pensarci e qualche tempo dopo gli parlai di don Franck Koffi Essih, vicario a Pregassona che con mio marito Claudio incontravamo a Mogno quando sale d’estate con i ragazzi della colonia di

Nella foto in alto il dottore «subito al lavoro». Nella foto sopra l’Ospedale San Gottardo realizzato in Togo dall’Associazione «Dédomé».


14 Pazzalino. Don Franck ha fondato l’Associazione «Dédomé» attiva in Togo dove è riconosciuta quale ONG. Li misi dunque in contatto e qualche mese dopo, sempre nel solito posteggio, lo rincontrai: era radioso! Era appena rientrato dal Togo dove aveva visitato a Dédomé le strutture realizzate dall’Associazione e aveva deciso di ritornarci. Oggi il dott. Martinoni continua a prestare il suo aiuto medico presso l’Ospedale San Gottardo in cui è diventato persona di riferimento importante ed è molto benvoluto sia dai collaboratori dell’ospedale sia dalla popolazione indigena. Grazie alla sua voglia di fare del bene ha saputo dare al suo «pensionamento» un contenuto nuovo per ripartire in una nuova e arricchente fase della vita. È chiaro che questa è una scelta che non tutti sono in grado di fare o che desiderano compiere; credo però che ognuno di noi possa rendersi utile alle persone bisognose in mille modi, anche aiutando l’Associazione Dédomé che, oltre a sostenere il Centro di salute, prevede padrinati a distanza (www.dedome.org) ed offre in Togo la speranza di sopravvivere e, a diverse persone di buona volontà, l’opportunità di dare un nuovo significato alla loro vita. E non è poco! Consuelo Allidi-Cavalleri

Il dottor Lunedì Arrivato in Togo il 15 novembre 2011 con l’obiettivo di mettere a disposizione delle persone più bisognose le sue competenze nell’ambito della chirurgia plastica e ricostruttiva (molto importante dopo interventi nelle patologie tumorali o dopo gravi incidenti) al centro medico sociale San Gottardo di Dédomé, nel distretto sanitario dell’Amou, il dr. Giacomo Martinoni è stato presentato all’autorità del Ministero della salute a Lomé, a quelle distrettuali e al personale del centro. Il dottor Giacomo, detto Kodjo (così battezzato «sul campo» perché nato di lunedì), si è messo rapidamente all’opera e partecipa attivamente alle attività della struttura sanitaria. Dall’alto dei suoi settant’anni, il dr. Kodjo lavora come un giovanotto, con un’ équipe composta da un chirurgo generalista, un anestesista, un infermiere, una strumentista. Al di fuori della chirurgia, il dr. Martinoni partecipa agli incontri di sensibilizzazione e promozione della salute per la popolazione e alle riunioni amministrative. Aiuta pure il personale traducendo in francese i foglietti illustrativi di medicinali e/o materiale sanitario scritti in italiano o tedesco. Piccoli segreti… Fra i suoi piatti preferiti figurano pasta, riso con salsa al pomodoro/verdura e frittata. Bibita preferita: cocktail di frutta. Hobby: ginnastica e corsa. Nella foto il dottor Giacomo, detto Kodjo (così battezzato «sul campo» perché nato di lunedì).

Atletica Tenero 90: un 2011 da incorniciare Si è svolta a Tenero, alla presenza di oltre 50 persone tra amici e simpatizzanti, la ventunesima assemblea dell’Atletica Tenero 90 (AT90). Eugenio Romy, presidente e commissario tecnico dell’AT90, ha poi messo in risalto la vitalità della docietà dovuta alla buona volontà del comitato, dei monitori, dei collaboratori e anche dei genitori che si mettono a disposizione a favore degli atleti. In particolare Romy ha evidenziato l’impegno degli atleti della Sezione di Competizione e dei giovanissimi delle sezioni «Iniziati all’atletica» e «Cuccioli» e ha in seguito premiato dapprima coloro che hanno ottenuto 15 nuovi primati sociali e quindi gli atleti con le loro 30 presenze individuali sul podio (il miglior risultato da sempre): 12 volte sul gradino più alto, 7 medaglie d’argento e 11 di bronzo, oltre a due bronzi a squadra, nei vari campionati e trofei, cantonali e nazionali. I presenti hanno così potuto applaudire gli atleti che durante la stagione 2011 hanno ottenuto i migliori risultati, in particolare Serena Grassi (vincitrice del Trofeo Sociale e pluri-medagliata ai vari campionati) e coloro che hanno ottenuto medaglie individuali: Daniele Pedrazzini, Corinna Piffero, Tessa Zünd, Céline Foresti, Marco Moor, Joëlle Raton, Kerstin

Dietro, il presidente e ct Eugenio Romy con i premiati del Trofeo Sociale: 1ª Serena Grassi, 2° Daniele Pedrazzini. Davanti: 3ª Corinna Piffero, 4ª Tessa Zünd, 5ª Céline Foresti e 6° Marco Moor. Marra e Oriana Togni. L’assemblea si è conclusa con la nomina del comitato che risulta composto dal presidente e ct Eugenio Romy, dalla segretaria Daniela Moro, dal

cassiere Giacomo Pedrazzini che ha sostituito l’uscente Donatella Franzoni, dalla Coach Iria Togni (vice-presidente) e da Cornelia Aschwanden. Maggiori informazioni su www.at90.ch.


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