DEDOME Rapporto attività 2006

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Associazione « Dédomé » Amici di don Franck – Vezia /Svizzera – Atakpamé/ Togo

Rapporto d’attività 2006 Attività del comitato I membri di comitato si sono riuniti sette volte nel corso dell’anno alfine di valutare il raggiungimento degli obiettivi fissati per i singoli progetti, definire le priorità in Ticino e in Togo, seguire la situazione finanziaria, organizzare le manifestazioni per la raccolta di fondi e preparare il viaggio estivo della delegazione ticinese. Ha pure incontrato don Giuliano allora coordinatore in Togo nel corso del suo soggiorno in Svizzera il mese di giugno. Il dr. Genini si è impegnato particolarmente, anche nel 2006, per la ricerca di materiale utile per il centro medico sociale. La segretaria e cassiera ha seguito l’andamento contabile, ha redatto i due giornalini annuali e ha presentato, nell’ambito della FOSIT, il progetto del centro medico sociale a una decina di studenti universitari americani che seguivano un corso di approfondimento in salute pubblica alla “School for international training di Nyon. La signora Prati ha mantenuto i contatti con le famiglie adottive in Ticino e con il responsabile delle adozioni in Togo, signor Rémy. Ha pure coordinato, insieme alla signora Rathey, il lavoro di diverse persone volontarie che si prestano per organizzare il materiale che arriva per i nostri progetti (vestiti, materiale sanitario, computer,…) e per la realizzazione di mercatini e banchi del dolce. Viaggio in Togo della delegazione ticinese il mese di agosto Nove persone si sono confrontate con la realtà africana e hanno valutato l’evoluzione dei progetti. Dopo la visita a varie autorità,nella capitale, Lomé, il gruppo è stato ufficialmente accolto in villaggio il 1° agosto. Nel corso del soggiorno sono infatti state consegnate, il 7 agosto, quattro moto per la gendarmeria e la polizia di Amlamé capo luogo della prefettura di Amou dove è operativa la nostra associazione e, il 9 agosto, 35 computer all’università di Kara. La terza ambulanza offerta dalla Croce Verde di Lugano è stata ufficialmente consegnata all’ospedale di Dapaong il 25 agosto in presenza di due rappresentanti ticinesi Filippo Tami e Romina Brioschi, che essendo già stati in Togo per portare la prima ambulanza e formare i soccorritori locali, hanno approfittato per valutare le competenze del personale e regalare loro delle valigette di pronto soccorso. I soccorritori locali hanno dimostrato di aver preso molto sul serio il loro impegno, si sono organizzati in associazione e seguono regolarmente dei corsi di aggiornamento. La delegazione svizzera ha visitato anche quest’anno i contadini nelle risaie e nei campi di mais, caffè e cacao e ha potuto constatare quanto importante sia il lavoro svolto dalle cooperative agricole . La visita al dispensario di Aledjo ha permesso di approvvigionare la farmacia con una trentina di scatole di latte in polvere contro la diarrea che le suore utilizzano in situazioni di estrema precarietà, come ultimo tentativo di salvare i bambini gravemente denutriti. Il centro medico sociale di Dédomé È stato ufficialmente riconosciuto dal Ministero della salute come centro regionale per le vaccinazioni, è stato inserito nella pianificazione nazionale, con obiettivi precisi e concordati con il medico regionale. Il profilo di attività del Centro San Gottardo comprende: - cure sanitarie di base (servizio di pronto soccorso di medicina, traumatologia, infeziologia, pediatria) - consultazioni prenatali - consultorio materno e profilattico - programma allargato di vaccinazione - igiene e profilassi medico-sociale - dispensazione di medicamenti - trasporto ed evacuazione con ambulanza L’importanza del centro è stata riconosciuta in alcuni momenti particolari del 2006: ü il 31 marzo, il nuovo direttore prefettorale della salute (l’equivalente del nostro medico cantonale) si è recato al Centro San Gottardo per incontrare il personale sanitario ed effettuare un’ispezione dell’infrastruttura il cui esito positivo ha avuto come conseguenza l’inserimento del Centro medico sociale in quella che si definisce la “catena del freddo”, cioè una serie di unità sanitarie ufficialmente riconosciute, disposte su tutto il territorio del paese da sud a nord, per il trasporto, il deposito e la distribuzione dei vaccini per la popolazione. Nella stessa occasione, il direttore prefettorale della salute ha manifestato la volontà di trasformare il Centro medico sociale in un centro pilota al livello distrettuale.

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