alle Gorgoni greche, personificazioni della rabbia distruttrice, che hanno ali di avvoltoio o di ape, zanne e capelli di serpente, la più famosa delle quali è Medusa, dallo sguardo pietrificante. Altro riferimento sono le Erinni della mitologia greca, divenute poi le Furie nella mitologia romana: vendicatrici alate che emettono urla spaventose dalla bocca spalancata. Qui potrebbe essere raffigurata Megera (dal greco ƓƤƢƠƨƯƠ, "l'invidiosa"), la Furia preposta all'invidia ed alla gelosia, che istigava a delitti e all’infedeltà coniugale, quindi si tratterebbe di un’allusione al furore cieco che spinge l’uomo a disprezzare e punire la carnalità venerea. Eppure, nella resa plastica, la figura pare trattenere Marte, piuttosto che spingerlo nel suo gesto efferato, quasi la divinità furiosa fosse accorsa in soccorso della virtù femminile offesa, rinviando quindi alla primitiva accezione greca delle Erinni quali custodi del diritto femminile. Senza il supporto di ulteriori fonti e documenti non possiamo andare oltre; in ogni caso, aldilà del dibattito iconografico, colpiscono la rarità del soggetto rappresentato e la notevole qualità pittorica della tavoletta, il cui pesante supporto ligneo ha mantenuto il suo spessore originario, valorizzato da una preziosa cornice d’epoca. C.N.
be Megera (from the Greek ƓƤƢƠƨƯƠ, “the invidious one”), the Fury responsible for envy and jealousy, and who instigates crimes and conjugal infidelity, in which case this would be an allusion to blind fury that prompts men to disdain and punish female flesh. Yet the dynamic handling of this figure suggests she is actually restraining Mars rather than thrusting him into his desperate action, almost as if this furious deity were coming to the aid of offended feminine virtue, and therefore referring back to the initial Greek sense of the Erinyes as custodians of the rights of women. Without the backing of other sources and documents it is hard to go beyond this; in any case, aside from the iconographic debate, one is still struck by both the rarity of the subject and the notable pictorial quality of this little panel, whose solid wood support has retained its original thickness, and is enhanced by a precious period frame. C.N.
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