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Spettacoli 41

BRESCIAOGGI

Lunedì 4 Agosto 2014

EVENTI. Unmigliaio dipersone alla Costadi CasaMadresfidandola fatica elo scontatoacquazzonequotidiano perassistereallospettacolo dell’amatissimoattore

Zingarettiinguerra anchecon l’autoscatto Nonsololalettura dipagine chefannorifletterescritte daWalter Giorelli,maanche grandedisponibilità conlagente Fausto Bona Indubbiamente azzeccata la scelta di mettere in scena alcuni fra i più bei passi del«“Sorriso dell'obice» , il diario ricostruito da Dario Malini con la corrispondenza dal fronte di Walter Giorelli, così come felice è stata la scelta farli «leggere» a Luca Zingaretti, uomo e artista di grande simpatia, stimato, amato e popolare come pochi altri. La sua fama lo ha trasformato in una sorta di pifferaio magico al richiamo del quale un migliaio di persone si è messo in moto all'alba, sotto un cielo grigio e minaccioso, per raggiungere dal passo del Tonale la Costa di Casa Madre, il nuovo palcoscenico naturale scelto dalla direzione artistica per questo primo, grande primo appuntamento di «Passi nella neve». E gli amanti di montagna, teatro e letteratura della Grande Guerra hanno mostrato di apprezzare la novità: hanno fatto l'esperienza del fango sul sentiero n. 45, per l'occasione accuratamente risistemato dal Comune di Ponte di Legno e dal consorzio forestale. La fortuna inoltre ha aiutato il direttore artistico Vittorio Pedrali, che fino all'ultimo mo-

mento ha coraggiosamente scommesso sul bel tempo: il cielo si è aperto, verso le otto è uscito il sole, è durato fino alle undici, poi si è ritirato dietro le nuvole. Ha chiuso la finestra e ha lasciato in numerosi accorsi alle prese con l’acquazzone quotidiano. Pazienza: la bellezza si paga! Stavolta con la fatica della salita a piedi e la pioggia che bagna il ritorno. Solo così si partecipa a un rito collettivo e si entra a buon diritto in sintonia con il mistero del teatro e della parola. E ne era perfettamente consapevole Luca Zingaretti se ha sentito il bisogno di rivolgersi, uscendo dal personaggio contro ogni sua consuetudine, al pubblico per ringraziarlo preliminarmente della appassionata partecipazione. Non solo, si è offerto ai presenti con grande disponibilità, senza sottrarsi al rito del selfie, sempre più diffuso, insieme ad alcuni spettatori. Insomma,ha ricambiato un po’ dell’affetto di cui è stato fatto oggetto. Del resto lo sa anche Mamma Rai che proprio da oggi rimette in palinsensto alcuni degli episodi di Montalbano in prima serata. La «lettura» di Zingaretti ha subito trovato il tono giusto, sommesso, discreto e intenso che imbastiva il racconto di

LucaZingaretti durantelospettacolodi ierimattina aCosta di casaMadre Giorelli con leggerezza e fludità e nello stesso tempo dava corpo alla originale, sensibile, percezione che il pittore-soldato ebbe della guerra, percezione alla quale non fu ovviamente estraneo il suo temperamento artistico. Così è come se gli ultimi giorni della vita di Giorelli, morto a ventidue anni, fossero passati sotto i nostri occhi: dal periodo d'istruzione a Bologna col caporale maniaco dell'allineamento, al grottesco addestramento dove si fingeva di fare la guerra, alla attività di disegnatore sul Sabotino e a Gorizia, fino all'assegnazione il 14

luglio 1916 alla 169a compagnia di zappatori del secondo corpo d'armata in seno alla quale, in una sorta di ricovero ricavato in una caverna sulla riva dell'Isonzo, trovò la morte. Ma la morte non ha spento la voce di questo giovane uomo, scrittore e artista in grado di mettere in rilievo, fra l'altro, come al fronte si provasse più tristezza che paura, come la guerra fosse una ripetizione di gesti monotoni a dispetto della loro estrema pericolosità, come la coercizione e l'alcool fossero i veri motori di combattimenti inutili e insensati. •

PERSONAGGIO. È ilmomento dell’attore torinese. Che attaccala tv

LucaArgentero: l’attoreè statolanciato dalGrande fratello.Èlaureato in economiae commercio

Argenteroda«fratello» diBovaa007denoantri Ilfilmusciràinottobre. Presto peròvedremo Luca impegnatoanche nellevestidiun agente segreto Parla di Ragion di Stato, miniserie Rai realizzata da Cattleya che lo vedrà protagonista nei panni di un agente segreto, ma che sarà comunque una storia d’amore. Ne ha fatta di strada Luca Argentero, l’attore torinese, una laurea in economia e commercio in tasca, lanciato dal Grande fratello che a 36 anni in qualche modo canta il «de profundis» dei reality show da cui tutto ebbe ini-

zio. «Ho appena terminato le riprese di un film con Edoardo Leo; Fratelli unici di Alessio Maria Federici con Raoul Bova uscirà a ottobre e presto mi vedrete anche nelle vesti di un agente segreto in Ragion di Stato di Marco Pontecorvo, una “Homeland de noantri”», scherza raccontando i suoi progetti Argentero, che è stato tra gli ospiti dell’ultima edizione del Festival di Giffoni.

«Quello di Pontecorvo», spiega, «sarà un action movie sul traffico di armi illegale e sui servizi segreti, anche se alla fine si tratta di una storia d’amore». Non risparmia dettagli neanche sul lungometraggio con Leo: «Racconta la storia di quattro personaggi bizzarri che a quarant’anni, quando tutto gli va male, decidono di aprire un agriturismo. Il primo giorno di attività arriva la

richiesta di pizzo da parte di un mafioso che però viene sopraffatto dai quattro ragazzi e sequestrato in cantina. È la storia di una piccola lotta contro la mafia». Sulla differenza tra reality e talent, forse complice la sua storia televisiva che lo ha visto passare dal Grande fratello ad Amici di Maria De Filippi in veste di giurato, Argentero risponde: «I reality ormai hanno perso potenza comunicativa: undici anni fa, quando l’ho fatto io, ce n’era uno solo, ora invece è il tempo dei talent show, che sono la forma contemporanea di festival». E comunque «la televisione è uno strumento obsoleto, per molti ragazzi è diventato solo un elettrodomestico. A parte Amici, il sabato sera, molti preferiscono internet». Quanto alle Iene, «ero arrivato in una fase di transizione. Io tendo a fare quel che mi piace: la mia è stata un’incursione. Il programma mi piaceva e mi piace ancora», sottolinea Luca. Impegnato anche nella produzione cinematografica, oltre che televisiva e web - ha da poco inaugurato una piattaforma digitale per la visione legale di film in streaming, Megatube - Argentero conosce le difficoltà del settore: «Un produttore amico mi ha detto che tempo fa con un progetto giusto finanziava cinque film sbagliati, ora il rapporto è inverso. E così si punta su storie fotocopia. In Francia le sale sono piene e c’è molta più tutela delle opere nazionali. In Italia tocca combattere. Una volta mi hanno chiesto dei soldi per distribuire un film che avevo prodotto...». •

Unodeitantiselfiedell’attore romano conilpubblicopresente

Unasignificativa foto d’insiemedelpubblicointervenuto

brevi TONISERVILLO ILPROTAGONISTA DELLA «GRANDEBELLEZZA» COMPIE55ANNI

CINEMA. Secondo capitolodi una trilogia

RitornaHiccup, inquietoepacifista signoredeidraghi Dal16 agosto nelle saleilfilm animatoin 3D «Dragon Trainer2»

Settimana di compleanni illustri, a partire da Toni Servillo, protagonista del film La grande bellezza di Paolo Sorrentino, che sabato compirà 55 anni. Sono «leoni» anche il premio Oscar Charlize Theron (39 anni giovedì), Dustin Hoffman (77 anni venerdì), Barbara De Rossi e Melanie Griffith (sabato rispettivamente 54 e 57 anni) e Antonio Banderas (54 anni domenica.

MICHAELJOHNS MORTOA 35 ANNI ERASTATOUNASTAR DI«AMERICANIDOL»

È morto il primo agosto, a soli 35 anni, Michael Johns, noto cantautore australiano, tra i finalisti della settima stagione di American Idol. A provocarne la morte - riferisce The Hollywood Reporter - è stata la formazione di un coagulo di sangue alla caviglia. Una carriera iniziata a 18 anni, dopo il trasferimento in America, Michael Johns aveva partecipato al talent show della Fox nel 2008.

Anche un giovane eroe vichingo «Signore dei draghi» può avere paura di diventare adulto. È questa la sfida più personale che affronta il brillante, pacifista e inquieto Hiccup, ormai ventenne, sempre insieme all’inseparabile drago «furia buia» Sdentato in Dragon Trainer 2 di Dean DeBlois, secondo capitolo animato in 3D firmato Dreamworks, della trilogia (si sta lavorando al terzo film) ispirata dai libri Cressida Cowell, che uscirà il 16 agosto distribuito da 20th Century Fox. Il primo capitolo, diretto da DeBlois con Chris Sanders (che stavolta appare come produttore esecutivo) nel 2010 aveva conquistato critica e pubblico con 495 milioni di dollari incassati globalmente. Un successo, coronato dalla nascita di una serie tv animata e di uno spettacolo live. È partito bene anche Dragon Trainer 2 che dal debutto negli Usa il 13 giugno ha incassato finora nel mondo circa 430 milioni di dollari. Si torna sull’isola vichinga di Berk cinque anni dopo la prima storia, che si era conclusa con la pace fra vichinghi e draghi, raggiunta grazie al coraggio e all’inventiva del-

l’allora quindicenne Hiccup, che aveva scoperto e affinato la sua capacità di comunicare con le creature alate. Ormai i draghi sono diventati parte della comunità e il capovillaggio Stoik, padre di Hiccup, vorrebbe che il figlio si preparasse a ereditare il comando. Il ragazzo però non si sente ancora pronto e preferisce dedicarsi ad esplorare, sempre insieme al suo migliore amico, il veloce e intelligentissimo drago «furia buia» Sdentato, i territori intorno all’isola. È così che Hiccup ritrova incredibilmente la madre, Valka (doppiata nella versione originale da Cate Blanchett) che credeva morta. In realtà la donna aveva abbandonato la comunità quando il figlio era in fasce proprio per proteggere i draghi che da allora raccoglie in un rifugio santuario. Quell’oasi e la vita pacifica di Berk però sono messi a rischio da un implacabile cacciatore, Drago Bludvist. Un risultato possibile, per gli animatori della Dreamworks, grazie a un nuovo innovativo software, l’Apollo, che consente di lavorare su più personaggi contemporaneamente disegnando direttamente con una stylus (pennino) sul tablet. •


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