Psichiatria maggio agosto 2012

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P. STIEVANO - M.L. FERRETTI - G. PIETROSANTI - R. PENGE - G. LEVI

sviluppo armonico del bambino. Tutto ciò si dovrebbe tradurre in percorsi di recupero specifici formulati in base ad una valutazione neuropsicologica iniziale. Nei bambini del Cluster 1 (27,2 % del campione) l’intervento riabilitativo dovrebbe essere di natura linguistica e quindi riguardare prevalentemente le abilità linguistiche e comunicative compromesse. Nei bambini del Cluster 2 (21,81% del campione) dovrebbero essere considerate, nella riabilitazione, lo sviluppo delle prassie e delle funzioni esecutive. Sottolineiamo il rischio educativo e comportamentale presente in questi bambini determinato da un deficit delle funzioni esecutive significativo anche rispetto alla popolazione dei bambini con sviluppo tipico. L’opportunità di training specifici sulle funzioni esecutive, anche in età prescolare, è validata da studi specifici (Dowset et al., 2000; Diamond et al., 2007; Eslinger et al., 2008). Ai bambini del Cluster 3 (50,9% del campione), che mostrano maggiori difficoltà nella memoria fonologica e nelle competenze narrative, potrebbero essere proposti stimoli riabilitativi caratterizzati da narrazioni ed attività di memoria di lavoro verbale (Gathercole et al., 2006) Ad esempio possono essere proposti conteggi all’indietro, anagrammi, ripetizione di non parole ecc. Infine, ci sembra interessante confermare l’importanza clinica di alcune prove di valutazione neuropsicologica in età evolutiva: la batteria delle funzioni esecutive e il racconto orale. Questo ultimo strumento, ampiamente utilizzato nella pratica clinica, sia in fase diagnostica che riabilitativa confermerebbe la sua validità nel differenziare le tipologie dei disturbi evolutivi del linguaggio. L’approccio all’utilizzo nella clinica delle funzioni esecutive risulta interessante e dovrebbe subentrare sempre più nella prassi clinica fin dall’età prescolare. Ulteriori considerazioni, per confermare la presenza di clusters neuropsicologici, potranno sorgere da un’analisi che contempli, oltre alle aree indagate, ulteriori indici legati alla familiarità e continuità delle caratteristiche neuropsicologiche nei parenti e un’analisi più approfondita dello sviluppo psicomotorio rispetto alla definizione della lateralità. Un follow up dei bambini afferenti a ciascun sottogruppo consentirà di stabilire l’impatto delle loro caratteristiche studiate sull’apprendimento scolastico e sullo sviluppo in generale. Riassunto I bambini con disturbo del linguaggio possono presentare atipie nello sviluppo anche in altre aree extraverbali: nelle funzioni esecutive, nella coordinazione motoria. Lo scopo del presente lavoro è di valutare i bambini con disturbo di linguaggio, espressivo, attraverso un esame neuropsicologico che prevede, oltre alle prove linguistiche, la valutazione delle funzioni esecutive e delle abilità motorie e prassiche. Il numero dei partecipanti è 55 (35 maschi, 20 femmine; età media 60 mesi – 5 anni). I risultati delle prove somministrate hanno consentito di suddividere il campione della popolazione studiata in 3 raggruppamenti (Clusters) di soggetti distinti per le loro caratteristiche neuropsicologiche. Le implicazioni di tali evidenze possono essere utili per la presa in carico dei bambini. Parole chiave Cluster neuropsicologici - Disturbo specifico di linguaggio - Funzioni esecutive - Abilità di coordinazione motoria nei bambini.


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