Prospettiva EP gennaio agosto 2012

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Gruppi di lavoro

SCUOLA E TERRITORIO NELL’EMERGENZA: CONDIVISIONE E COLLABORAZIONE Venera Munafò L’intervento educativo in situazione di emergenza ha due obiettivi fondamentali: mettere in moto un sano processo di elaborazione degli eventi o di lutto e ristabilire la normalità nella vita scolastica di ogni giorno. In caso di eventi critici, la scuola può diventare il perno di una comunità non solo scolastica ma dell’intera cittadinanza. Situazioni critiche come quelle provocate dalla disastrosa alluvione che il primo ottobre 2009 colpì la provincia del messinese, in particolare Giampilieri e Scaletta Zanclea, hanno rischiato di diventare traumatiche e di difficile gestione, fonte di stress per una parte o per un’intera comunità. Il disagio, la disgregazione di un tessuto sociale di per sé già fragile, la perdita del senso di appartenenza hanno indotto bambini, ragazzi, adulti a sentirsi categoria di “alluvionati”, individui alieni dalla barcollante identità. Nei casi di catastrofi naturali, l’approccio psicopedagogico deve mirare alla ri-costruzione della persona, riconducendola ad un’immagine positiva di sé attraverso l’elaborazione delle esperienze traumatiche vissute (Aa.Vv., 2002; Biondo, Di Iorio, 2009). L’unità di crisi operativa, con l’ausilio di psicologi dell’emergenza, avrebbe il compito di intervenire non solo in mezzo alla popolazione, lacerata dal dramma, ma anche e soprattutto nelle scuole, luoghi per eccellenza deputati alla normale ripresa delle attività dei soggetti più deboli, ovvero bambini e ragazzi. Quando questo non accade per impreparazione organizzativa dei soccorsi, anziché reagire con improduttivi giudizi negativi, affrontare le difficoltà con “positività” può generare relazioni solidali e collaborative, promuovendo interventi educativi efficaci in situazioni di emergenza. È quello che è accaduto nell’Istituto Comprensivo di Scaletta Zanclea in cui, dinanzi all’assenza di un immediato supporto pedagogico e psicologico per alunni, genitori e docenti a causa del disastroso evento alluvionale, si è costituita una task force di volontari, composta da un’equipe di pedagogisti1, psicologi2 e laureandi del corso di Laurea Magistrale in Psicologia dell’Università degli Studi di Messina3, con la supervisione di insigni docenti accademici di Pedagogia, Pedagogia dell’emergenza e Psicologia dello sviluppo della medesima Università. È stato predisposto un progetto formativo integrato, rivolto a docenti, famiglie e studenti al fine di elaborare e superare la situazione traumatica vissuta nel contesto più naturale possibile: la scuola, diffusa capillarmente sul territorio. Ed è a questa Istituzione che è stata data centralità e consistenza in stretta correlazione con i servizi sociali degli Enti Locali, le associazioni ed

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