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Avvenire 10/16/2013

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Compro, dunque sono (o no?) intervista

gnificati. Il marketing si preoccupa di vendere non solo il prodotto, ma anche i significati, le simbologie che rappresenta agendo sui desideri, sui sogni e sulle aspirazioni che hanno i singoli consumatori, secondo il concetto che – attraverso i prodotti che compriamo – noi esprimiamo quello che siamo. Così siamo sollecitati ad acquistare più prodotti o un prodotto piuttosto che un altro, perché il marketing è riuscito a sollecitare le corde giuste dei nostri desideri, del nostro inconscio. Compriamo anche ciò che non ci serve. È in questo modo che si crea la moda, lo status symbol...». Più consumi e più ti senti uomo? «Esatto. E qui subentra il vero problema DI ROBERTO I. ZANINI antropologico e sociale del marketing: ril consumo, cioè l’acquisto e l’uso di un durre l’identità dell’uomo, il suo innato oggetto per il nostro bisogno, è un gedesiderio di realizzarsi, al consumo di desto autenticamente libero? Intorno a terminati oggetti. Ridotto a pura materiaquesta domanda si sono spesi fiumi di palità l’uomo vede messo in gioco il suo stesrole. Non così, invece, intorno a un conso destino, posto in relazione ai suoi concetto che ne è in qualche modo un corolsumi». lario: la scienza che orgaUn pericolo antropologico. nizza il consumo, cioè il «Un fallimento antropologimarketing, condizionando co. Se affido la mia soddigli individui condiziona ansfazione al consumo di un che la società e la cultura al prodotto, ne resto insoddipunto di modificare il modo sfatto e ho bisogno di consumare ancora. Quando castesso in cui la società si episco che quel prodotto non sprime e concepisce se stesmi soddisfa, lo cambio. Il sa? L’ultimo saggio di Gianmarketing stesso produce ni Manzone, sacerdote e donuovi oggetti per soddisfare cente di Dottrina sociale la mia insoddisfazione. della Chiesa e di Etica soDon Gianni Manzone Spesso con l’inganno, perciale alla Lateranense, si ché i prodotti sono solo alpreoccupa di indagare andiversi l’uno che questo aspetto fonda«Bisogna imparare l’apparenza dall’altro. In questo modo il mentale nel libro, edito da a trattare in modo marketing determina ciò Armando, Il volto umano che dovrei essere, le mie adel marketing. Un approccritico i messaggi spirazioni, fornendo sempre cio etico-antropologico (pp. che propongono nuove cose da consumare, 256, euro 20). Attenzione il mio stile di vita che ci viene proposto un acquisto piutperò a non demonizzare di essere felici con costruendo ta, fornendomi una gerartosto che un altro. Serve uno spirito critico l’attività di marketing in se l’acquisto di beni» chia di valori. Nei fatti il suo che aiuti a smascherare questa visione delstessa, «perché è sempre ediventa un ruolo chiave per la vita ristretta ai suoi consumi». sistita ed è necessaria in i cambiamenti della società. Tutto questo è Il marketing entra in competizione con la quanto si pone al servizio della produziomolto pericoloso». religione? ne consentendo alle aziende di diminuire Il marketing ha quindi una responsabilità «È in competizione con la cultura di ogni soil rischio imprenditoriale». culturale tanto grande quanto sottovalucietà. Ne sfrutta i valori e i significati a fini Don Manzone, lei però nel suo libro affertata? commerciali e senza alcuna responsabilità ma che il marketing influenza la società... «Direi che è il nuovo catechismo della nosociale, ma al solo fine di vendere di più. A«Un tempo il marketing serviva esclusivastra cultura. E gli educatori, anche all’invendo l’obiettivo di forgiare al consumo la mente per vendere il prodotto, adesso interno della Chiesa, dovrebbero aiutare le vita delle persone, il marketing entra in convece serve per progettarlo sulla base delle persone a individuare uno per uno i vari flitto con la religione, che vuole aiutare l’uoricerche di mercato e anche per creare ammessaggi che sono messi in gioco ogni volmo a dare un senso alla propria esistenza bienti che possano ottimizzare la vendita dei prodotti». Cosa intende per ambienti? «I supermercati, i grandi magazzini sono ambienti progettati per favorire il consumo, non solo mettendo il consumatore a proprio agio: c’è musica, la luce è esclusiNel libro d’esordio vamente artificiale, non c’è orologio per far perdere la sensazione del tempo, i prodotla «precaria» ti sono collocati sugli scaffali secondo criDI ENRICO GRANDESSO Angelica Isola teri precisi». on credo all’inferno, credo alla disocIn relazione a ciò che si vuole vendere? narra con ironia cupazione»: così in una scena di «Ma anche in relazione alle gerarchie fra le le vicende Tootsie Dustin Hoffman commenta il marche. Spesso chi ha più potere, chi paga precariato degli attori a New York. La mancanza di di più viene meglio esposto. Il prodotto sul dei senza lavoro lavoro giovanile, in un Paese cinico e noncurante, è quale si ha più convenienza viene meglio al centro dell’esordio narrativo di Angelica Isola in un Paese privo esposto...». con il romanzo satirico Il Muro. Vita precaria di gioIn questo senso il concetto di ambiente fadi meritocrazia vani tacchini, edito dalla Fondazione Mario Luzi di vorevole al consumo può essere esteso alRoma (pp. 150, euro 16,50). La scrittrice – che fa la stessa società dei consumi. parte dell’esercito di italiani che per lavorare ha do«Il marketing è una scienza socioecomica vuto andare all’estero – inquadra la plumbea quotivera e propria, che si propone di agire suldianità dei precari nelle vicende di tre protagonisti: le scelte dei singoli sfruttando le simboloAceto Civetta, inguaribile bersaglio della sfortuna, gie che si celano dietro a ogni prodotto; proBrando Statobrado, rivoluzionario alla bell’e megetta prodotti e ambientazioni promozioglio, e Charlie il cane, che è poi l’essere più allegro nali che possano sfruttare appieno i desidel terzetto. Come un Sisifo tragicomico punito deri e gli istinti degli individui, ispira le stradalle divinità macroeconomiche, Aceto attraversa tegie commerciali delle grandi compagnie. ciclicamente le diverse e uguali puntate della sconInsomma, si può dire che realizza un clima fitta: dalla vana attesa di una telefonata d’impiego culturale, l’humus ideale e necessario per alla disillusione della protesta politica, dalla pulsioil successo commerciale dei prodotti». ne di morte all’asperrima difficoltà di indossare uA ogni prodotto corrisponde un simbolo? La scrittrice Angelica Isola na faccia "giusta" il sabato sera con gli amici. Il ro«Diciamo che ogni prodotto esprime dei si-

«Il marketing è il nuovo catechismo, si scontra con la fede educando al consumo come senso del vivere». Parla il teologo don Manzone

I

il caso

nella libertà e nella verità. Propone l’ottenimento della felicità attraverso l’acquisto dei beni, mentre la religione dice che i beni della terra, per quanto positivi, non determinano la felicità, per questo bisogna scoprire il vero valore delle cose che consumiamo. Inoltre...». Inoltre? «Promuovendo il consumo fine a se stesso si tende a realizzare l’identità umana come un fatto privato, cioè attraverso ciò che possiedo o l’oggetto che uso e non attraverso le relazioni con gli altri individui». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Come un barbecue congelato in Alaska: il romanzo tragicomico dei giovani laureati

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manzo è ricco di ironia sottilmente affilata e di un umorismo doverosamente nero, con cui l’autrice si rivolge al lettore, «adulto del mio Scarpone»: «So quello che pensi. La mia laurea è un barbecue congelato in Alaska. Ma d’altra parte dove vogliamo andare, se proprio molti politici alla guida del nostro Titanic sono sprovvisti persino del foglio rosa?»; «Le mie cellule cerebrali sono concentrate, per evitare contraddizioni». La vivacità stilistica e il ritmo richiamano, in certi passaggi, Jack Frusciante è uscito dal gruppo. Ma quanta differenza con i primi anni Nnovanta: nel romanzo emana da ogni pagina la denuncia di un Paese sempre più atrofizzato tra assenza di meritocrazia, schiere di emigrazione intellettuale e sceneggiate deprimenti dei politici. Un’alternativa sarebbe tornare alla "normalità", con il tacchino (disegnato in copertina da Emilio Giannelli) pronto per essere cucinato. Ma l’autrice esprime netto il monito a resistere: «Corri da anni, cominci a sentire le gambe molli, il fiato corto e la testa che gira, ma non cedere e continua a spolverare i tuoi sogni. Nessuno può spogliarti del tuo orgoglio di essere vivo». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il silenzio di padre Pozzi, sull’orlo dell’abisso di vuoto

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October 16, 2013 12:25 pm / Powered by TECNAVIA

turba e deserto», rimane il

silenzio dell’ascolto subentra nel

silenzio contemplativo,

penetrarmi un poco, tuttavia c’è


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