Musical, Il tamburo ritrovato

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BANDA SOCIALE Erminio Deflorian tesero

Musical

Il tamburo ritrovato Le invasioni napoleoniche e la Magnifica ComunitĂ di Fiemme 1796-1813 Musica Luciano Feliciani Direzione Fabrizio Zanon

Regia Michele Longo


Sono inseguiti dai Se vogliono salvar Per evitar battagli


Musica Luciano Feliciani Direzione Fabrizio Zanon Regia Michele Longo Sceneggiatura e testi Michele Longo Fabrizio Zanon Alessandro Arici

Francesi i nostri valligiani. la valle debbono andar lontani. e nei paesi e fra i cari.


UN MUSICAL PER APRIRE IL 200° DELLA BANDA DI TESERO La Banda Sociale “Erminio Deflorian” di Tesero, in collaborazione con altre realtà amiche, ha il piacere di presentarvi “Il Tamburo Ritrovato”: un’opera musicale assolutamente originale e inedita, il primo musical per orchestra di fiati a livello nazionale, frutto di un intenso lavoro a più mani durato nelle sue diverse fasi oltre un anno e mezzo, che vede protagonista la Banda stessa, un coro di oltre 50 componenti (voci maschili e femminili provenienti da diverse realtà canore di Tesero e della Val di Fiemme) più 23 voci bianche (Piccolo Coro “Le Millenote” e allievi bandisti), 15 tra cantanti solisti e attori della Filodrammatica “Lucio Deflorian” di Tesero, alcune ballerine del Centro Danza Tesero 2000, più tanti altri collaboratori volontari, per un totale di quasi 200 persone coinvolte, tutte provenienti dal mondo del volontariato culturale amatoriale valligiano. La sublime musica composta dal Maestro Luciano Feliciani e la avvincente sceneggiatura scritta dal regista Michele Longo, con testi del Maestro Fabrizio Zanon (e la collaborazione di Alessandro Arici, oltre alla consulenza storica di Luca De Marco), nonché le coreografie ideate da Angela

Deflorian e le parti cantate curate dal Maestro Alberto Zeni, ci faranno riscoprire un’importante pagina di storia locale e regionale. L’intero progetto e il film riprodotto su questo DVD sono il risultato di un virtuoso processo di collaborazione e sinergia fra una rete di realtà culturali amatoriali e una serie di figure professionali altamente qualificate. Con questa produzione la Banda di Tesero, nel coinvolgere la comunità locale, vuole dare avvio, con un anno di anticipo, alle celebrazioni per il prestigioso traguardo dei 200 anni di storia, attività e passione per la musica, essendosi formata, come attestano le fonti archivistiche, nel 1817, vale a dire pochi anni dopo le vicende narrate nell’opera. Un grazie sincero va agli autori e ai professionisti menzionati, alle associazioni partner, agli enti patrocinatori e sostenitori e a tutti coloro i quali, nei diversi ruoli e con grande impegno e passione, hanno collaborato rendendo possibile questa fantastica avventura! Massimo Cristel Presidente della Banda Sociale di Tesero


LA BANDA SOCIALE “Erminio DEFLORIAN” di TESERO, “PAESE DELLA MUSICA” La Banda Sociale di Tesero, le cui origini risalgono al lontano 1817, è uno dei complessi bandistici più longevi e, con il suo organico di 65-70 elementi, uno dei più numerosi del Trentino. Da ben due secoli è espressione genuina e punto di riferimento della pratica musicale amatoriale nella comunità paesana e valligiana, di cui è anche prestigiosa ambasciatrice verso l’esterno. Il paese di Tesero, 2900 abitanti ca, riconosciuto quale fulcro artistico della Val di Fiemme, può vantare un vivace tessuto associativo, dove da sempre la passione per la musica è profondamente radicata e viene trasmessa di padre in figlio. Nel 1995, da una ricerca sociologica a livello europeo Tesero risultò il centro con il più alto rapporto fra il numero di persone dedite ad attività musicali e il numero di abitanti (fonte: Zeni Maurizio, 1996-2016). Questa particolare inclinazione della gente teserana è testimoniata - anche storicamente - dalla presenza, accanto alla Banda, di una Scuola di Musica, un Centro Danza, sei cori, diversi ensemble di vario genere e molti valenti strumentisti che hanno intrapreso percorsi di studio e carriere professionali in ambito musicale. Degna di nota - e legata all’altra peculiarità di Tesero, il settore artigianale ed artistico del legno - è poi la tradizione nella

costruzione di strumenti musicali, con aziende e hobbisti attivi nei campi della liuteria (tavole armoniche per archi e pianoforti) e dell’arte organaria. La Banda è intitolata alla memoria del Maestro Erminio Deflorian (1875-1963), che fu direttore per oltre mezzo secolo, dal 1901 alla metà degli anni ’50, e mentore di intere generazioni di bandisti. Intensa è l’attività durante l’anno solare: due prove in settimana, per un totale di oltre 70 sedute nei dodici mesi e circa 25 uscite tra concerti, sfilate, servizi civili e religiosi, sia in paese che fuori. Fondamentale inoltre è la formazione delle nuove leve, grazie ai corsi per allievi bandisti organizzati con la Scuola “Il Pentagramma” e le due bandìne giovanili condivise con le Bande di Cavalese e Molina di Fiemme. Nel 2006-2007 la Banda ha conosciuto un importante doppio cambio generazionale ai propri vertici: il Maestro Carlo Deflorian, illustre direttore per quarant’anni, ha passato la bacchetta al Maestro Fabrizio Zanon, mentre Lauro Ventura, appassionato presidente dal 1986 (nonché successore dell’indimenticato Marcello Zanon, 1966-1986), ha affidato il testimone a Massimo Cristel. Dopo aver festeggiato il 150° di fondazione nel 1967 e il 175° nel 1992, la nostra Banda è ora orgogliosa di celebrare il proprio Bicentenario.


TRAMA DELL’OPERA Val di Fiemme, 2016. Leonardo, un ragazzo di Tesero, rovistando in soffitta, si imbatte in un vecchio tamburo tutto logoro e malandato. Subito corre dalla zia Zena, alla ricerca di una spiegazione. La zia, colma di felicità per il ritrovamento del cimelio, inizia a raccontare. Quello non è un tamburo qualsiasi: è l’ultimo tamburo militare francese che ha suonato in Val di Fiemme…era andato “perduto” e con esso si stava perdendo pure la conoscenza dei tragici eventi che hanno segnato anche la valle e la sua gente durante le guerre napoleoniche e il dominio franco-bavarese e franco-italico. Quel tamburo era rimasto sul campo di battaglia a Le Venzan presso Panchià, nel 1813, dopo l’ultimo scontro avvenuto in Fiemme fra le milizie delle valli dolomitiche (tra cui i bersaglieri o “scizzeri” fiamazzi) e le truppe napoleoniche (franco-italiche), ormai in ritirata dopo diciotto anni di ripetute invasioni. Grazie a una sorta di magia, il vecchio tamburo riporta i due protagonisti indietro nel tempo

alla fine del ‘700, facendo rivivere loro alcune delle vicende che hanno segnato un’epoca di radicali mutamenti per la Magnifica Comunità di Fiemme e i suoi Vicini: l’arrivo delle truppe napoleoniche e il dominio franco-bavarese in valle - per la prima volta dopo almeno sette secoli di pace - decretò infatti il venir meno dell’autonomia della Comunità rispetto ai poteri feudali, pure essi secolarizzati. Un suggestivo viaggio nel tempo che, grazie ai singolari personaggi protagonisti delle vicende narrate e attraverso una successione di colpi di scena e una musica capace di creare vere emozioni, ci consentirà di rivivere un periodo storico drammatico per l’intera Europa, superato in Fiemme grazie alla solidarietà e all’aiuto reciproco fra la gente della vallata. Il messaggio finale vuole essere un inno di speranza e di fiducia nell’avvenire, con la consapevolezza dell’importanza delle proprie radici storiche: per i Fiamazzi ciò si traduce nel canto liberatorio “Vivi per sempre, Magnifica Comunità di Fiemme!”.


GLI “SCIZZERI” E LA DIFESA DELLA CONTEA TIROLESE Foto: archivio Cassa Rurale di Fiemme, sede di Tesero

Cenni storici sul periodo napoleonico in Fiemme e nel Tirolo

La Compagnia dei Bersaglieri o Standschützen di Tesero nel 1908 presso il Casino di Bersaglio o “Stònt”. In primo piano quello che si presume essere il tamburo francese risalente alla battaglia de Le Venzan del 1813.

Per riuscire a comprendere le vicende rappresentate nel musical, è necessario inquadrare ed immedesimarsi nel periodo storico durante il quale esse ebbero luogo. La Val di Fiemme e la sua Comunità, nel contesto del vasto Sacro Romano Impero Germanico del quale

facevano parte da otto secoli, si trovavano in una condizione geopolitica particolare. Pur essendo sottoposta alla sovranità del Principe Vescovo di Trento, larga parte della valle apparteneva direttamente alla Contea del Tirolo.


Per meglio capire i rapporti fra i Principati Vescovili di Trento e Bressanone e la Contea del Tirolo, va ricordato che nel 1363, estintasi la casata dei Tirolo con Margherita “Maultasch”, il territorio venne ceduto agli Asburgo. Nello stesso anno essi convennero col Vescovo di Trento la sottoscrizione delle cosiddette “Compattate”, ovvero un atto concordato di sottomissione da parte del Principato per la politica estera e per quella militare, che da allora furono coordinate dalla Contea tirolese stessa. In seguito alle guerre con la Repubblica di Venezia, durante le quali i Tirolesi si distinsero in combattimento, Massimiliano I d’Asburgo (1459-1519), Imperatore e Conte del Tirolo, stabilì la costituzione difensiva del Tirolo sulla base delle antiche libertà delle giurisdizioni tirolesi e di quelle esistenti nel territorio del Principato tridentino, dove le popolazioni godevano di forme autonome consolidate (Comunità e Regole) nell’amministrazione dei loro beni. Nel 1511 venne perciò emanato dall’Imperatore il “Landlibell”, un contratto che prevedeva che i Tirolesi non avrebbero mai più dovuto prestare servizio militare al di fuori dei confini della Contea, se non in caso di difesa. Il “Landlibell” rivendicava al territorio tirolese la chiamata alle armi dei contingenti da impiegare per la difesa solo in caso di attacchi esterni e ne regolamentava dettagliatamente modalità e limiti. I territori che direttamente o indirettamente facevano riferimento alla Contea del Tirolo s’impegnavano, a loro volta, a mettere a disposizione compagnie di armati, fino ad un massimo di 20.000 uomini, qualora il Land tirolese venisse attaccato dall’esterno. Queste compagnie di armati volontari sono conosciute come Schützen. La denominazione proviene dal verbo tedesco “schützen”, che significa “proteggere”, “difendere”, ed è stata utilizzata per indicare in maniera uniforme le milizie volontarie dell’area tirolese chiamate anche in dialetto “Scizzeri” o, in italiano,

“Bersaglieri tirolesi”, in quanto essi si esercitavano presso i poligoni di tiro al bersaglio. Dopo la guerra di successione spagnola contro la Francia (1701-1714) che vide, tra l’altro, la prima invasione da parte dei Francesi nel territorio tirolese, sorsero i primi poligoni di tiro, chiamati “Schiesstand” (postazioni di sparo), in dialetto “Stònt” o “Casini di bersaglio”, dove gli iscritti “immatricolati” andavano ad esercitarsi la domenica mattina. Come le Corporazioni religiose e dei mestieri, le associazioni degli “Scizzeri”, strutturate in “Compagnie”, avevano un proprio patrono (San Sebastiano) e una bandiera. Essi eleggevano democraticamente per ogni compagnia il comandante, gli ufficiali e i sottufficiali, mentre le armi erano messe a disposizione dalle Comunità e dalle famiglie più abbienti, alle quali spettava anche il vettovagliamento e il “soldo” per gli arruolati in caso di guerra. Durante il periodo napoleonico, dal 1796 al 1814, quando le nostre vallate subirono due volte l’invasione francese e furono teatro della guerra di resistenza e di liberazione dai francobavaresi con l’insurrezione di Andreas Hofer del 1809, in tutta la regione le compagnie di Scizzeri furono mobilitate in contingenti autonomi, fino a raggiungere alcune decine di migliaia di combattenti che si affiancarono valorosamente all’esercito austriaco contro il nemico invasore nelle campagne napoleoniche 1796/97, 1799, 1801, 1803, 1809 e 1813. Durante la dominazione bavarese fu nominato Commissario governativo per la Val di Fiemme Giuseppe Torresanelli, al quale Scario e Regolani dovettero prestare giuramento di fedeltà. Nel 1807 la Magnifica Comunità, con l’imposizione delle nuove riforme, veniva privata delle sue plurisecolari autonomie politiche, amministrative e giudiziarie tra il malcontento generale, mentre l’ultimo Scario, Giovanni Battista Delugan di Cavalese, assisteva impotente all’abolizione della sua carica e delle undici Regole di Fiemme. Anche l’imposizione della leva obbligatoria da parte dei Bavaresi fu male accolta dalla nostra


popolazione, come nel resto del Tirolo. Così, quando si provvide all’applicazione della chiamata coatta al servizio militare, a partire dalla Val di Fiemme, il 5 marzo 1809 scoppiava a Predazzo una vera e propria sollevazione dei giovani là confluiti con la partecipazione attiva di tutta la popolazione. Di fronte alla rivolta, allargatasi anche agli altri paesi della valle, su richiesta del Torresanelli - fuggito di fronte agli insorti dalla borgata venne inviato immediatamente in Fiemme un contingente di 1.200 soldati che ridussero ad obbedienza la popolazione, operando arresti e seminando il terrore, mentre molti dei rivoltosi venivano condotti in carcere a Verona. Altri, tra cui il Capo comune Giacomelli, ispiratore della sommossa, potevano salvarsi soltanto con la fuga dalla valle. Fu la prima scintilla della sollevazione contro i franco-bavaresi, che qualche settimana più tardi avrebbe infiammato tutto il territorio bavarese al grido “Per Dio, la Patria e l’Imperatore”. Riprese le ostilità, l’Austria riconquistava nuovamente Trento e lo Scario Delugan tornava alla guida della Magnifica Comunità, mentre, come scrisse lo storico Nicolò Vanzetta, “...la campana della Comunità con vasto rimbombo anunziò alle sue figlie il nuovo riscatto e per tutta la valle s’udiva sinfonia di campane. Lo Scario riprese lo scettro, si radunò il Comun generale, tutte le Regole apriron le loro adunanze e giovani e vecchi si prestarono a prender l’arma: ancora quella notte vennero organizzate sei Compagnie, che il giorno dietro marciaron per Egna e Trento...”. La rivolta guidata da Andreas Hofer il mese successivo si diffondeva in tutto il Tirolo tedesco e italiano secondo un piano prestabilito. Fiemme fu certamente in prima linea nella partecipazione a quella che venne definita “Guerra di liberazione dalla dominazione franco-bavarese”, quando la stessa Magnifica Comunità si pose a capo della resistenza del nostro territorio, coordinando per tutti gli otto mesi di durata dell’insurrezione non solo le Compagnie di Fiemme, ma anche quelle delle vicine valli di Fassa e di Primiero. Animatore della resistenza fu lo Scario Delugan, coadiuvato

da vari capitani, tra cui l’eroico comandante di battaglione Michele Giacomelli di Predazzo e l’altrettanto valoroso capitano Tomaso Dagostin di Daiano. A proposito dell’insurrezione lo storico Carlo Botta scrisse “…fu una guerra singolare e spaventosa, nella quale i fanciulli fecero da adulti, i vecchi da giovani, le donne da uomini, gli uomini da eroi. Mai, più onorevole e giusta causa fu difesa da più unanime e forte consenso di popolo”. Dopo la sconfitta di Napoleone in Russia e dopo l’adesione dell’Austria ad una nuova coalizione anti-napoleonica, avvenuta nell’agosto 1813, già nel mese successivo reparti asburgici erano entrati nelle zone orientali del Tirolo e in Slovenia. Avvenne allora che alle Compagnie di Schützen di Ampezzo e Livinallongo, guidate dal capitano Banal, provenienti dal Cadore, si unirono quelle di Fiemme e di Fassa. Scendendo alla volta di Cavalese esse respinsero i reparti delle guarnigioni rimaste fino ad ovest di Panchià: nella piana di Le Venzàn avvenne lo scontro finale. Come narra lo storico don Lorenzo Felicetti, “I franco-italici accettarono battaglia, ma essa finì con la peggio per loro, che vennero completamente sbaragliati. Oltre a diversi morti vi furono feriti e prigionieri, che vennero ricoverati a Tesero, e sul campo rimasero molte armi ed un tamburo”. Quel tamburo di battaglia venne portato dai vincitori come trofeo proprio a Tesero e posto sulla colonna di una fontana. Raccolto e conservato da Amedeo Iellici, nel 1873 il tamburo fu venduto dai suoi eredi alla locale sede degli Scizzeri, dove rimase custodito a ricordo dell’evento fino al novembre 1918, dopodiché se ne persero definitivamente le tracce… Dopo le guerre napoleoniche e fino alla Prima Guerra Mondiale, le formazioni di Scizzeri continuarono ad essere presenti nelle comunità delle valli, non solo per esigenze militari, ma anche per dar vita a momenti folkloristici e di onoranze in occasione di feste religiose e civili. di Luca De Marco


Se io, uno ad uno prendo voi, lo so ma se uno contro l’altro la vita spin


che meraviglie troverò; gerà, a ognuno, che ne resterà?

Se voi, come strumenti musicali, il ritmo del tamburo seguirete farete melodie ma chi da solo andrà prima o poi di certo stonerà.


MUSICISTI e ARTISTI BANDISTI Direttore M° Fabrizio Zanon Flauti Eleonora Cristellon Riccardo Longo Marta Molinari Vittoria Deflorian Daniela Vinante Cristina Zanon Oboi Guido Longo Beatrice Zanon Fagotti Francesca Bortot Diego Fanton Clarinetti piccoli Sandra Mattioli Clarinetti soprani Anna Ceschini Paola Corradini Nicole Delladio Licia Doliana Emma Felicetti Arianna Longo Vinicio Mattioli Fabio Riz Marina Sacco Francesco Sartorelli Marco Vanzetta Lucia Volcan Silvana Volcan Andrea Zanon Elisa Zanon Fabio Zanon Lucia Zanon Clarinetti bassi Sara Longo Renato Zanon Sassofoni contralti Sara De Godenz Martina Loffredo Lorenzo Morandini Sassofoni tenori Igor Zeni Sabrina Zeni

Sassofoni baritoni Matteo Carpella

Portabandiera Mirco Senettin

Trombe Massimo Cristel Claudio Delazzeri Stefano Eccher Jacopo Molinari Nicolò Molinari Angelo Sacco Paolo Trettel

con la partecipazione di: Arpa Andreaceleste Broggio

Corni Luca Carpella Lara Eccher Giulia Defrancesco Alessandro Delladio Marco Pallaver Marcello Zanon

Voci bianche Sara Anzivino Letizia Bertoluzza Debora Degaudenz Laura Degaudenz Chiara Defrancesco Katia De Martin Davide Di Tonno Elisa Lorenzoni Lara Melillo Gioele Molinari Giulia Monsorno Giulia Morandini Chiara Piazzi Martina Pipione Simone Pisu Lorenzo Senettin Anna Trettel Daniel Tomasi Isanna Tonini Tommaso Vinante Martina Volcan Michele Zanon Samuel Zeni

Tromboni Stefano Carpella Luca Deflorian Giorgio Delladio Roberto Vanzetta Alberto Zeni Eufoni Elisa Delmarco Ottavio Doliana Mattia Vanzetta Nicola Ventura Lorenzo Zanon Tube Isacco Delladio Diego Trettel Michele Vinante Contrabbassi Michele Ventura Percussioni Thomas Braito Stefano Bosin Elia Delladio Alessandro Longo Tina Mattioli Alessandro Morandini Francesco Zorzi Vallette Celeste Tonini Elisa Zanon Marta Zanon Valeria Zanon

Violino Sara Molinari

CORISTI

Soprani Tullia Carpella Tiziana Delladio Marina Gilmozzi Chiara Mattivi Gaia Melillo Federica Mich Nicole Pipione Adalisa Segata Cipriana Tomaselli Luciana Vanzetta Miriam Vinante Maria Volcan Giovanna Zeni


Contralti Donatella Antoniazzi Carla Dantone Anna Deflorian Elisabetta Deflorian Monica Deflorian Alessandra Delladio Simonetta Fanton Paola Felis Ilaria Giacomuzzi Vanda Longo Ada Nicolodi Laura Piazzi Giorgia Polo Carmela Sardagna Franca Vanzetta Andreina Zanon Carolina Zorzi Monica Zorzi

PERSONAGGI e INTERPRETI Leonardo Giacomo Goss, tenore Zena Miriam Deflorian, soprano Giana Monica Deflorian, contralto Giazi Mattia Bonet, tenore Bepino Walter Gilmozzi, baritono Roseta Federica Mich, soprano Mìchele Carlo De Godenz, basso Frate Eliseo Sandro Zanotelli, tenore

Tenori Mattia Bonet Leo Deflorian Ettore Delladio Antonio Gilmozzi Fabio Iellici Samuele Lorenzoni Mirco Senettin Franco Zanon Sandro Zanotelli Bassi Giancarlo Boninsegna Marco Brigadoi Carlo De Godenz Paolo Dellantonio Walter Gilmozzi Walter Pallaver Adriano Polo Davide Tomasi Fiorenzo Vanzetta Patrizio Volcan Tarcisio Zanon Luigi Zorzi

Pietro Enrico Vinante, baritono Giovan Battista “Tita” Leo Deflorian, tenore Gianantonio Paolo Dellantonio, basso Maria Tullia Carpella Nenota Nicole Pipione Martina Miriam Vinante Tamburino francese Michele Zanon Gen. Barthélemy Joubert Alessandro Arici Principe Vescovo Pietro Vigilio Thun Pietro Delladio

Provenienza dei coristi • Corale Canticum Novum Moena • Coro Casa di Riposo “G. Giovanelli” Tesero • Coro Genzianella Tesero • Coro Giovanile Tesero • Coro Giovanile Ziano di Fiemme • Coro Negritella Predazzo • Coro Parrocchiale “S. Cecilia” Tesero • Coro Rio Bianco Panchià • Coro della Scuola di Musica “Il Pentagramma” • Coro Slavàz Tesero • Coro Voci di S. Sebastiano Cavalese • Piccolo Coro “Le Millenote” Tesero • Allievi della Banda Sociale di Tesero

danzatrici Valeria Mazzel Maria Vinante Giada Zeni

ALTRI ATTORI E COMPARSE Gli attori e le comparse protagonisti del film sono gran parte degli stessi coristi e bandisti già citati. Hanno partecipato inoltre: Emy Cavada Mauro Campioni Nadine Defrancesco Luca De Marco Marco Eccher Carlo Longo Milo Melillo Samuele Mich Andrea Piazzi Giuseppe Sieff Gianfranco Varesco Corrado Zanon


Backstage


Musica: Luciano Feliciani

Trucco: Anna Deflorian, Elisabetta Deflorian

Direzione: Fabrizio Zanon

Fotografie: Massimo Vaia Altri contributi fotografici: Archivio Banda Tesero, Manuel Morandini, Narciso Recla, Daniele Rodorigo

Regia teatrale e cinematografica: Michele Longo Sceneggiatura e testi: Michele Longo, Fabrizio Zanon, Alessandro Arici

Registrazioni audio: Marco Olivotto, con la collaborazione di Ivan Benvenuti

Preparazione coro: Alberto Zeni Preparazione coro voci bianche: Miriam Vinante Preparazione solisti: Letizia Grassi, Fabrizio Zanon

Riprese video ed editing: Dolomiti TV (Graziano Bosin, Manuel Morandini, Mattia Felicetti, Nicolò Molinari) Progetto grafico: Rosanna Cori Area Grafica - Cavalese www.areagrafica.tn.it Dipinto di copertina: Renato Ceolan

Coreografie: Angela Deflorian Ricerca e consulenza storica: Luca De Marco Coordinamento progetto: Massimo Cristel, Direttivo Banda Sociale Tesero Allestimento scenografie: Filodrammatica e Banda Sociale di Tesero Costumi: Comitato Rievocazioni Storiche Cavalese, Filodrammatica Tesero, Centro Danza Tesero 2000, Maddalena Longo, Elisabetta Deflorian, Rita Deflorian, Franca Vanzetta, Raffaella Zeni

Si ringraziano: Associazione Amici del Presepio “Felix Deflorian” di Tesero, Associazione “Le Corte de Tiézer”, Banda Comunale di Moena, ‘L Bandìn de Tiézer, Centro del Fondo Lago di Tesero - ITAP spa, Comune di Cavalese e SAGIS spa, Comunità Territoriale della Val di Fiemme, Corpo dei Vigili del Fuoco Volontari di Tesero, Gruppo ANA Tesero, Istituto Comprensivo Predazzo-Tesero-Panchià-Ziano, Misconel srl, Nordic Ski Fiemme 2013, Parrocchia di Cavalese, Parrocchia di Tesero, Patrimonio del Trentino spa,

Scuola di Musica “Il Pentagramma” di Fiemme e Fassa, Radio Fiemme 104, Ranch “El Zerilo”. Beatrice Calamari, Elia De Godenz, Pietro De Godenz, Mauro Delladio, Ciro Doliana, Roberto Fanton, Narciso Recla, Thomas Samonati, Ciro Tomasi, Massimo Vaia, Martino Vanzo, Rinaldo Varesco, Lauro Ventura, Eleonora e Livio Zeni, Adriano Zanon. Un sentito ringraziamento a quanti hanno prestato oggetti, utensili, capi di vestiario e messo a disposizione luoghi e locali per la realizzazione delle riprese video. Si ringrazia inoltre qualsiasi altro collaboratore al progetto che, in maniera del tutto involontaria, non risulta qui nominato. La registrazione audio è stata realizzata nei mesi di aprile e maggio 2016 presso la Sala Bavarese del Teatro Comunale di Tesero e presso lo Studio di Marco Olivotto a Nogaredo (TN) con il supporto tecnico di Ivan Benvenuti. Le riprese video sono state realizzate da Dolomiti TV nel mese di aprile, maggio e giugno 2016 presso il Teatro Comunale di Tesero e in luoghi di Tesero e della Val di Fiemme particolarmente significativi dal punto di vista storico, architettonico e paesaggistico. Il presente DVD è la versione video dello spettacolo live portato in scena nel luglio 2016 presso lo Stadio del Fondo di Lago di Tesero.

Una produzione: Banda Sociale “Erminio Deflorian” di Tesero Via Fia, n. 2 - 38038 Tesero - TN www.bandatesero.it • 2016 - tutti i diritti riservati Produzione esecutiva: Dolomiti TV - Predazzo In collaborazione con: Filodrammatica “Lucio Deflorian” Tesero Centro Danza Tesero 2000 Comitato Rievocazioni Storiche Cavalese Piccolo Coro “Le Millenote” Tesero Cori di Tesero e della Val di Fiemme

Progetto realizzato grazie al patrocinio e al sostegno di: • Regione Autonoma Trentino - Alto Adige/Südtirol • Provincia Autonoma di Trento Servizio Attività Culturali • Comune di Tesero • Magnifica Comunità di Fiemme

• Consorzio Comuni B.I.M. Adige - Vallata Avisio • Cassa Rurale di Fiemme • Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto • Federazione Corpi Bandistici della Provincia di Trento • Azienda di Promozione Turistica della Val di Fiemme


Musical Il tamburo ritrovato 1 Il tamburo ritrovato 2 Cielo cremisi 3 Al rimbombo dei tamburi 4 Landlibell 5 Fiöl de Fieme 6 Il tamburino francese 7 Non sai perché... 8 Per carità 9 Par ‘l me capitàn 10 Joubert 11 Arrivano i dragoni 12 Non dovete avere paura 13 Notte funesta

14 Non ci è data scelta 15 Vive la Révolution 16 Recordàve de Fàver 17 Landlibell (ripresa) 18 Riprendi linfa, Magnifica 19 Vittoria a Le Venzàn 20 Chissà se durerà 21 Dai, dai, dai 22 Una cosa bella c’è 23 Care valli, cari monti 24 Se io, se voi, se noi 25 Vivi per sempre

I testi dei brani cantati sono consultabili sul sito www.bandatesero.it nella pagina de “Il tamburo ritrovato” dove è possibile scaricare il libretto dell’opera.


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