Millennium - Incontri con l'architettura

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Dominique Perrault Geografia della trasparenza

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ra i principali studi d’architettura di Francia, DPA-Dominique Perrault Architecture è una delle poche strutture europee paragonabili nelle dimensioni e nell’efficienza operativa alle grandi engineering americane o asiatiche. Rispetto alla gran parte di queste ultime tuttavia lo studio francese affronta progetti di grande scala e complessità con una sensibilità più “artigianale” nei confronti dell’architettura e delle sue molteplici contaminazioni con l’arte e la società. In questo approccio si rispecchia la figura di Dominique Perrault: architetto a tutto tondo ma anche programmatore tecnico/scientifico della costruzione, formatosi nel rigore e nella luce dell’Ecole nationale des Ponts et Chaussées (ENPC). Parigino di adozione ma nato a Clermont-Ferrand (Auvergne), nel cuore del Massiccio Centrale, Perrault porta con sé i tratti somatici e caratteriali di una popolazione che assomiglia al proprio territorio: occupato da montagne per i 2/3, fortemente inclusivo e storicamente “estraneo” al resto della Francia. Una condizione geo-sociale di alterità fotografata e amplificata dall’isolamento rispetto alle principali linee di comunicazione del Paese; fulcro di un territorio più vasto identificato nel dopoguerra come “la diagonale del vuoto”. La figura del Massiccio Centrale può esser metafora ancestrale dell’idea di architettura di Perrault, connotata da una dimensione che spesso trascende quella pura e semplice del grande edificio e sconfina nella visione geografica dell’architettura-territorio, stagliata in un paesaggio urbano di pianure e piccoli rilievi costruiti. “Oggi l’architettura”, sostiene Perrault, “è qualcosa che disciplina, una cosa riduttiva. Agli architetti interessa l’architettura. A me interessa il paesaggio, la creazione di una nuova natura. Una natura artificiale, con alberi certamente. Ma alberi piantati, costruiti. Progettare dei paesaggi come degli edifici”. Se il primato della matrice geografica su quella storica è il tema di fondo, condiviso dalla maggior parte dei critici, le letture del suo lavoro si orientano alternativamente su due aspetti principali: lo spazio pubblico e l’espressività del materiale. Sospendendo il giudizio sulla maggiore importanza di uno o dell’altro, ci limiteremo a osservare i due relativi strumenti operativo-concettuali: la grande scala e il rivestimento dell’architettura.

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La grande scala Pur non mancando nella produzione di Dominique Perrault gli edifici di piccola scala, o le escursioni nel mondo dell’industrial design, dell’allestimento o dell’arte, il suo curriculum annovera soprattutto lavori


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