Millennium - Incontri con l'architettura

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Gli Incontri Millennium Sergio Crippa

Tra il febbraio 1997 e l’aprile 2008 si sono svolte a cura di Italcementi una serie di lectio magistralis in collaborazione con le più importanti università italiane, dove grandi maestri dell’architettura contemporanea hanno incontrato studenti, neolaureati e professionisti, portando l’accento sulle tematiche centrali del loro lavoro, nella prospettiva della crescita culturale e sociale della disciplina. Negli incontri, che hanno preso nome Millennium per sottolineare un passaggio storico davvero epocale, particolare attenzione è stata data al valore estetico e funzionale delle tecnologie di costruzione, intese sia come mezzo di espressione creativa sia come strumento di innovazione per funzioni e tipologie delle costruzioni. Si è così creata una ricca esperienza di approfondimento tecnico e culturale per più di 10.000 soggetti, che Italcementi ricorda oggi con questo volume, pensato come un autentico strumento di consultazione e di approfondimento dei temi più attuali del progetto, attraverso un racconto serrato, per testi e immagini, delle vicende professionali di tanti maestri intervenuti agli incontri e delle più importanti opere nate dalle loro visioni. Questa attenzione alla formazione di una cultura progettuale dell’innovazione è parte integrante del DNA Italcementi fin dai suoi inizi. Già negli anni Venti del secolo scorso, la famiglia Pesenti promuove l’attivazione di una Scuola di perfezionamento sul cemento armato presso il Politecnico di Milano: inaugurata nel 1928, la Scuola svolge il duplice ruolo di attivare la ricerca universitaria sul materiale e di preparare progettisti adatti al miglior impiego del materiale nelle sue molteplici applicazioni. Nel primissimo dopoguerra, nel clima fervido della ricostruzione viene creato un Istituto sperimentale di ricerca sotto la direzione di Arturo Danusso, prima con il nome ISAC, poi – negli anni Cinquanta – con quello più conosciuto di ISMES (Istituto Sperimentale Modelli e Strutture), dove verranno sviluppati ricerche e progetti in particolare sul comportamento statico e dinamico delle strutture in cemento armato. Sono gli inizi di una lunga traiettoria di sperimentazione applicata che prosegue nel tempo fino al più recente i.lab, il Centro Ricerca e Innovazione di Italcementi progettato da Richard Meier: un edificio che è esso stesso vera e propria fabbrica di invenzioni sulla sostenibilità, con l’impiego di nuove tecnologie, nuovi cementi fotocatalitici, pannelli fotovoltaici ed energia geotermica. Lo stesso motivo conduttore lega queste sperimentazioni sul campo alla volontà di Italcementi, realizzata con gli incontri Millennium, di avvicinare sempre di più tra loro ricerca, formazione e pratica professionale. Si tratta di interpretare creativamente le tecnologie di costruzione legate al cemento, entrando in profondità nella duplice natura di questo materiale: da una parte materia pura, utilizzabile per le sue qualità ineguagliabili di prestazioni, dall’altra, campo di sperimentazione esso stesso, come generatore di nuove forme e tipologie, modificabile nelle sue stesse caratteristiche in funzione di altre prestazioni che le emergenze nell’ambiente, nell’economia e nel territorio rendono via via sempre più necessarie. Centrale in questa utopia concreta rimane l’apporto dei progettisti, che in un secolo e mezzo di vita Italcementi ha sempre considerato come interlocutori privilegiati, proprio perché interpreti più sensibili non solo delle esigenze tecniche delle costruzioni, ma anche di quel contesto sociale, economico e culturale dove si realizza il “patto ideale” tra industria e creatività. Se questo libro riuscirà a essere testimonianza di questo incontro, sarà stato raggiunto l’obiettivo della sua pubblicazione.

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