Arciconfraternita del Santo n. 45 LDA Priore Gennaio Marzo 2012

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Arciconfraternita del Santo

Organo dell’Arciconfraternita di sant’Antonio di Padova

Ecce crucem Domini fugite partes adversae! Vicit Leo de tribu Juda radix David, Alleluja!

Anno LXXVII n. 45 LDA Priore - Gennaio-Marzo 2012

Bartolomeo Montagna, Ricollocazione della Reliquia del Mento di sant’Antonio, inizio ’500.

L’

affresco qui riprodotto, opera di Bartolomeo Montagna d’inizio ‘500, è collocato al di sopra del bancone degli officiali maggiori nella Sala Capitolare della Scoletta del Santo ed illustra la ricollocazione della Reliquia del Mento di sant’Antonio nel reliquiario a mezzo busto in argento dorato e ornato di pietre preziose, avvenuta, in occasione della Traslazione all’attuale Altare dell’Arca delle casse contenenti i resti mortali del Santo, il 15 febbraio 1350. La scena si svolge in una loggia di stile rinascimentale aperta su un paesaggio collinare. Il centro della scena è dominato dal legato pontificio il Card. Guido de Boulogne-sur-Mer, rivestito della cappa magna scarlatta, prostrato al fianco dei resti del Santo nell’atto di spiccare la mandibola per collocarla nel reliquiario, che lui stesso aveva commissionato l’anno precedente probabilmente per assolvere ad un voto personale. La reliquia della mandibola del Santo, popolar-

mente detta “il mento”, è ancora oggi conservata in quel reliquiario, che viene condotto processionalmente per le vie della città di Padova il 13 giugno di ogni anno ed ancora all’interno della Basilica in occasione delle Festa “della Lingua”, che viene celebrata la domenica dopo il 15 febbraio. Molti altri personaggi si affollano in atto di venerazione delle reliquie antoniane e tra questi, dietro il Cardinale, alcuni frati con il saio cinerino, alla testa del feretro il Vescovo patavino in atto di benedizione, alla destra del corpo Santo il signore di Padova Jacopo II da Carrara rivestito con una veste scura bordata di pelliccia bianca mentre a sinistra, più discosta, la moglie di lui Costanza. Lo scheletro del Santo appare qui esposto alla venerazione dei fedeli ma oggi ben sappiamo che ciò non avvenne nel 1350, quando la cassa contenente le reliquie del Santo non venne aperta ma semplicemente traslata.


In questo numero: 15 febbraio Festa della lingua del Santo

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Calendario annuale delle attività per il periodo marzo 2012 - febbraio 2013 4 Opere assistenziali internazionali Eparchia di Barentù 6

Il Santino: sant’Antonio con il Bambino 7

Con il contributo di Claudio Zoccarato

Un confratello sulla cattedra di sant’Ambrogio 8

con il contributo di Maria Valeria Morani

Arpino: la città di Cicerone con il contributo di Leone Leonelli

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Missioni antoniane 2011 dell’Arciconfraternita del Santo - 2a parte

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Porto Maurizio - Imperia Molfetta - Bari con il contributo di Marcello La Forgia, Sergio Pignatelli

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Torna alla Casa del Padre L’Assistente Ecclesiastico della Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d’Italia 18 Vita confraternale 20 Investitura SMOM del Moderatore e Focus

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Diplomi 20 Lutti 21 Accoglienza 21 Sante Messe richieste al P. Cappellano

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I benefattori

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Pellegrinaggio a Rimini e Loreto 24

La redazione è disponibile a valutare articoli per la pubblicazione ed invita i lettori ad inviare le proprie domande su questioni di carattere ecclesiale al Cappellano o al Direttore, che risponderanno su queste pagine per gli argomenti di interesse più generale.

15 febbraio festa della lingua del santo

Contributi - Elemosine - Pagamenti Per far giungere un proprio contributo economico all’Arciconfraternita del Santo i versamenti potranno essere effettuati a mezzo: 1. Conto Corrente Poste Italiane n. 60584075 intestato a: Arciconfraternita di sant’Antonio di Padova P.zza del Santo, 11 - 35123 Padova IBAN: IT 96 W076 0112 1000 0006 0584 075 BIC: BPPIITRRXXX 2. Bonifico Bancario Banca Antonveneta - Gruppo Montepaschi “Agenzia Santo” in Padova IBAN: IT 49 N 05040 12197 000000173864 BIC: ANTBIT21202

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l 19 febbraio 2012 nella Sala Capitolare della Scoletta del Santo in Padova si è radunata l’Assemblea ordinaria degli ascritti all’Arciconfraternita. L’appuntamento annuale coincide con la Festa detta “della Lingua del Santo” (15 febbraio, festeggiata la domenica successiva) nella quale si fa memoria delle numerose traslazioni delle venerabili Reliquie di sant’Antonio di Padova. L’Assemblea dopo aver ascoltato le relazioni del Cappellano e del Priore ha approvato il Program-

3. PayPal Con carte di credito o carte prepagate accedendo direttamente al sistema ed usando come mail di destinazione segreteria@arciconfraternitasantantonio.org

La Sala Priorale della Scoletta del Santo durante l’assemblea degli ascritti.

4. Versamento Diretto Presso la nostra sede: Scoletta del Santo - P.zza del Santo, 11 - Padova la mattina di ogni prima domenica del mese o previo appuntamento telefonico al n. (+39) 049.8755235 Si ricorda a tutti che l’Arciconfraternita può ricevere Lasciti ereditari per i quali è necessario specificare come destinatario: Arciconfraternita di sant’Antonio di Padova con sede in Piazza del Santo,11 - 35123 Padova Cod. Fisc. 92150090287.

I nuovi confratelli al termine della cerimonia di vestizione.

Arciconfraternita del Santo

Periodico dell’Arciconfraternita di sant’Antonio di Padova

Il moderatore p. Enzo M. Poiana OFM Conv. tiene l’omelia durante la cerimonia di vestizione.

Direzione, Redazione, Amministrazione: Arciconfraternita di sant’Antonio di Padova c/o Scoletta del Santo - P.zza del Santo, 11 - 35123 Padova Tel. +39-049/8755235 - Fax +39-049/2050013 E-mail: segreteria@arciconfraternitasantantonio.org Direttore Responsabile: Di Ascenzo dott. Leonardo

2 In relazione alla normativa sulla tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali (legge 31/12/1996 n. 675), ci è gradito comunicarLe che il Suo nome è stato inserito nel nostro indirizzario esclusivamente allo scopo di informarLa sulle iniziative dell’Arciconfraternita e garantiamo che tali dati sono utilizzati esclusivamente per l’invio di comunicazioni inerenti le nostre opere e sono trattati con la massima riservatezza. Qualora queste comunicazioni non fossero di Suo gradimento è Sua facoltà richiedere la cancellazione dei dati relativi alla Sua persona dal nostro indirizzario.

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Impaginazione e Stampa: Villaggio Grafica srl - 35027 Noventa Padovana (PD) Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (Conv. in legge 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2 DCB - PADOVA Registrato presso il Tribunale di Padova il 2 marzo 1972 con il n. 427 Chi non desiderasse ricevere la pubblicazione lo comunichi alla redazione. Contiene I.R.

Ricordati di visitare regolarmente il sito web associativo:

www.arciconfraternitasantantonio.org

ma delle attività fino al febbraio del prossimo anno 2013. Di seguito potrete prendere visione di tutti gli appuntamenti già calendarizzati mentre altri verranno meglio definiti nel tempo e le informazioni relative saranno tempestivamente pubblicate nel sito WEB www.arciconfraternitasantantonio.org, che si invita a visitare periodicamente, come si invita a chiedere l’amicizia alla pagina Facebook “Arciconfraternita del Santo”. All’Assemblea è seguita la Cerimonia di vestizione dei nuovi ascritti, che con il consueto cerimoniale semplice ma solenne ha lasciato un segno nel cuore di ciascuno dei partecipanti.

I medaglioni confraternali sull’altare della Sala Priorale pronti per la benedizione.


Calendario delle attività

Ottobre 2012

Maggio 2012

Domenica 7 - Prima Domenica del mese ore 9 catechesi nell’Oratorio della Scoletta del Santo; ore 10 S. Messa confraternale in Basilica con la Benedizione del Pane; ore 11-13:15 Distribuzione del Pane Benedetto. (Mantello e medaglione) La preparazione del pane avrà luogo dalle ore 10 di sabato 6 ottobre nella Scoletta del Santo.

dal marzo 2012 al febbraio 2013

Domenica 6 – Prima Domenica del mese ore 9 catechesi nell’Oratorio della Scoletta del Santo; ore 10 S. Messa confraternale in Basilica con la Benedizione del Pane; ore 11-13:15 Distribuzione del Pane Benedetto. (Mantello e medaglione) La preparazione del pane avrà luogo dalle ore 10 di sabato 5 maggio nella Scoletta del Santo. Domenica 20 – Cerimonia Conclusiva del 38° Premio della Bontà sant’Antonio di Padova ore 11 S. Messa solenne in Basilica (ascritti in Presbiterio); ore 12 Cerimonia di consegna dei premi nella Sala dello Studio Teologico; a seguire, per gli invitati, ricevimento confraternale nei chiostri della Basilica. (Mantello e medaglione) Mercoledì 9 e Martedì 22 - Animazione serale del Santo Rosario in Basilica Alle ore 21:00 nel chiostro della magnolia della Basilica antoniana (con solo foulard confraternale). Notte tra sabato 26 e domenica 27 - Cammino di sant’Antonio: Pellegrinaggio a piedi da Camposampiero a Padova Il programma sarà consultabile direttamente nel sito WEB: www.ilcamminodisantantonio.org La partecipazione è libera e facoltativa e chi tra i nostri ascritti intendesse aderirvi è invitato ad indossare semplicemente il foulard confraternale.

al Santuario di “sant’Antonino” per la preghiera conclusiva; a seguire incontro conviviale nel giardino parrocchiale. (Mantello e medaglione) Mercoledì 13 - Festa di sant’Antonio di Padova con Indulgenza plenaria ore 9:00 Benedizione del Pane alle porte della Scoletta del Santo e distribuzione fino alle ore 16 (gli ascritti si turneranno nel servizio di distribuzione per cui sarà bene manifestare la propria disponibilità d’orario); ore 16:00 ritrovo degli ascritti nella Scoletta del Santo ed ingresso di gruppo in Basilica; ore 17:00 S. Messa solenne in Basilica con a seguire Processione cittadina che si concluderà con un incontro conviviale nella sala capitolare della Scoletta del Santo. (Mantello e medaglione) N.B.: La preparazione del Pane avrà luogo venerdì 8, sabato 9, lunedì 11 e martedì 12 nelle fasce orarie 10:30 – 12:30 e 14:30 – 17:30 nella cancelleria della Scoletta del Santo (con aria condizionata).

Luglio 2012 Domenica 1 - Prima Domenica del mese ore 9 catechesi nell’Oratorio della Scoletta del Santo; ore 10 S. Messa confraternale in Basilica con la Benedizione del Pane; ore 11-13:15 Distribuzione del Pane Benedetto. (Mantello e medaglione) La preparazione del pane avrà luogo dalle ore 10 di sabato 30 giugno nella Scoletta del Santo.

Giugno 2012

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Domenica 3 - Tredicina in onore del Santo ore 9:00 Benedizione del Pane alle porte della Scoletta del Santo e sua distribuzione fino alle ore 13; ore 16:30 Assemblea ordinaria degli ascritti nella sala capitolare della Scoletta del Santo (l’Ordine del Giorno sarà successivamente pubblicato nel sito WEB confraternale); ore 18:00 S. Messa in Basilica con dono della Lampada Votiva. (Mantello e medaglione) La preparazione del pane avrà luogo dalle ore 10 di venerdì 1 giugno nella Scoletta del Santo.

Settembre 2012

Martedì 12 - Rievocazione storica del Transito di sant’Antonio entro le ore 19:45 ritrovo presso il P.le “Azzurri d’Italia” nel quartiere padovano dell’Arcella; ore 20:15 (circa) corteo lungo Via T. Aspetti fino

Lunedì 17 - Impressione delle Stimmate a S. Francesco d’Assisi con Indulgenza Plenaria ore 18:30 S. Messa nell’Oratorio della Scoletta del Santo presieduta dal Rev. P. Cappellano Alessandro Ratti, OFM Conv.. (Mantello e medaglione)

Domenica 2 - Prima Domenica del mese ore 9 catechesi nell’Oratorio della Scoletta del Santo; ore 10 S. Messa confraternale in Basilica con la Benedizione del Pane; ore 11-13:15 Distribuzione del Pane Benedetto. (Mantello e medaglione) La preparazione del pane avrà luogo dalle ore 10 di sabato 1 settembre nella Scoletta del Santo. Sabato, 15 e Domenica 16 - Pellegrinaggio Rimini - Loreto: Vedi copertina di fondo

Mercoledì 3 e Giovedì 4 - Festa di san Francesco d’Assisi con Indulgenza plenaria Partecipazione libera alle iniziative promosse dai Frati della Basilica antoniana.

Novembre 2012 Domenica 4 - Prima Domenica del mese ore 9 catechesi nell’Oratorio della Scoletta del Santo; ore 10 S. Messa confraternale in Basilica con la Benedizione del Pane; ore 11-13:15 Distribuzione del Pane Benedetto. (Mantello e medaglione) La preparazione del pane avrà luogo dalle ore 10 di sabato 3 novembre nella Scoletta del Santo.

Dicembre 2012 Domenica 2 - Prima Domenica del mese ore 9 catechesi nell’Oratorio della Scoletta del Santo; ore 10 S. Messa confraternale in Basilica con la Benedizione del Pane; ore 11-13:15 Distribuzione del Pane Benedetto. (Mantello e medaglione) La preparazione del pane avrà luogo dalle ore 10 di sabato 1 dicembre nella Scoletta del Santo. Animazione del Santo Rosario nella Novena all’Immacolata A conclusione della S. Messa delle ore 17:00 in Basilica in una data che sarà successivamente pubblicata nel sito WEB confraternale (con solo foulard confraternale). Sabato 8 - Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria con Indulgenza plenaria ore 17:00 S. Messa solenne in Basilica con a seguire Processione interna alla Basilica ed a conclusione incontro conviviale di scambio degli auguri nella sala capitolare della Scoletta del Santo. (Mantello e medaglione) Ritrovo presso la Scoletta del Santo dalle ore 16.15.

Gennaio 2013 Domenica 6 - Prima Domenica del mese ore 9 catechesi nell’Oratorio della Scoletta del Santo; ore 10 S. Messa confraternale in Basilica con la

Benedizione del Pane; ore 11-13:15 Distribuzione del Pane Benedetto. (Mantello e medaglione) La preparazione del pane avrà luogo dalle ore 10 di sabato 5 gennaio nella Scoletta del Santo.

Febbraio 2013 Domenica 3 - Prima Domenica del mese ore 9 catechesi nell’Oratorio della Scoletta del Santo; ore 10 S. Messa confraternale in Basilica con la Benedizione del Pane; ore 11-13:15 Distribuzione del Pane Benedetto. (Mantello e medaglione). La preparazione del pane avrà luogo dalle ore 10 di sabato 2 febbraio nella Scoletta del Santo. Domenica 17 - Festa della Traslazione di sant’Antonio di Padova con Indulgenza plenaria ore 14:30 Assemblea ordinaria degli ascritti nella sala capitolare della Scoletta del Santo (l’Ordine del Giorno sarà successivamente pubblicato nel sito WEB confraternale); ore 15:00 Cerimonia di Vestizione dei nuovi ascritti nella sala capitolare della Scoletta del Santo; ore 17:00 S. Messa in Basilica con processione interna ed a conclusione Cena confraternale su prenotazione in ristorante limitrofo alla Basilica del Santo. (Mantello e medaglione)

Indicazioni di decoro Quando gli ascritti sono invitati a indossare mantello e medaglione sono pregati di attenersi alle seguenti disposizioni volte e garantire un adeguato decoro e rispetto: - i confratelli indosseranno camicia bianca o azzurra con cravatta confraternale, pantaloni scuri e scarpe nere non sportive, non maglioni o magliette colorati, - le consorelle avranno cura di non essere eccessivamente truccate, di avere i capelli raccolti, meglio se coperti da un velo nero, vestiranno di scuro, non indosseranno gioielli appariscenti e calzeranno scarpe scure, chiuse e con tacco contenuto, - non si fumi in luogo pubblico indossando le insegne confraternali. Quando gli ascritti sono invitati a indossare semplicemente il foulard avranno cura di vestire abiti non eccessivamente sportivi e/o estremamente colorati. A tutti si raccomandano contegno e devozione, che devono risultare evidenti e tangibili ma non ostentati.

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Opere assistenziali internazionali

Il santino: Sant’antonio con il bambino

Eparchia di Barentù

L’asilo diocesano.

pozzi a cielo aperto, è la causa maggiore delle malattie infettive ed i pozzi d’acqua scavati in profondità rappresentano l’unica soluzione al problema. Gli aiuti della cooperazione internazionale sono scarsi perché essendo zona militare la stessa è interdetta alle visite e alle attività di gruppi, associazioni, parrocchie o volontari. La Diocesi si prodiga così direttamente per dare risposta alle diverse esigenze della popolazione, in primo luogo alla crescita sana ed istruita delle giovani generazioni. In questo contesto si cerca di garantire almeno un pasto quotidiano ai bambini accogliendoli negli asili ma si è anche posta in essere la costruzione di una nuova scuola professionale al fine di avviare al lavoro i molti giovani disoccupati.

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el contesto delle Opere Assistenziali antoniane 2012 si è pensato, come già avvenuto in anni passati, di volgere lo sguardo anche oltre i confini italiani. Tra le numerose possibilità di aiuto internazionale la nostra scelta è caduta sulle attività sociali della Diocesi di Barentù in Eritrea, guidata dal Vescovo S.E. Rev.ma Mons. Thomas Osman, OFM Capp., persona conosciuta e stimata dai Frati della Basilica antoniana. L’Eparchia di Barentù è stata istituita nel 1995 nel bassopiano occidentale dell’Eritrea dove la Fede Cattolica è stata portata dai Cappuccini un secolo fa nel 1912. Il territorio diocesano è stato teatro di guerra per 30 anni durante i quali tutte le opere costruite sono state distrutte o abbandonate. La gente del luogo, appartenente in gran parte all’etnia Kunama, è dedita all’agricoltura ma tale economia di sopravvivenza negli ultimi anni è stata flagellata da continue siccità tanto da spingere ad un’emigrazione forzosa verso il Sudan. Si pensi che solo il 18% della popolazione ha accesso all’acqua potabile mentre il 10% del bestiame muore per sete. L’acqua malsana poi, presa dai

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con il contributo di Claudio Zoccarato

Ancora oggi la Cella della Visione è meta di pellegrinaggio nella cittadina di Camposampiero a circa 30 km dalla città di Padova, ove sorgono nella medesima area, officiati dai nostri Frati, il santuario del Noce e quello per l’appunto della Visione. In questo numero pubblichiamo tre immaginette nella quali sant’Antonio adora il Bambino Gesù.

Camposampiero (PD) - Cella della Visione; sul muro di fondo la tavola che fu il giaciglio del Santo magnificamente dipinta ad olio da Andrea Vivarini da Murano nel 1486.

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La scuola di arti e mestieri in costruzione.

L’assistenza sanitaria è offerta invece da un’altra struttura diocesana l’ospedale di Mogolò, dove lavorano 23 operatori sanitari. Oggi si vorrebbe poter implementare la struttura con un reparto diagnostico di radiologia ed alcune capanne per l’accoglienza dei parenti degli ammalati, che possono giungere anche da villaggi lontani. L’Adozione Comunitaria, che ci proponiamo è volta a sostenere economicamente le diverse attività dell’Eparchia di Barentù, che con fatica cerca di dare risposta ad alcune delle esigenze fondamentali di quella popolazione così colpita da decenni di guerra e dalla prolungata siccità. I contributi che ciascuno vorrà far giungere per il progetto “Diocesi di Barentù” potranno essere versati all’Arciconfraternita del Santo indicando come causale semplicemente “Barentù”.

ant’Antonio di Padova è universalmente raffigurato con il Bambino Gesù tra le braccia, spesso seduto sul Vangelo a rappresentare l’incarnazione del Verbo. Si tratta di un’immagine caratterizzata da una dolcezza estrema, che mostra manifestamente l’amore incondizionato di Antonio per il Suo Signore ovvero Gesù di Nazareth e che, nel contempo, induce noi devoti a considerare il Santo un protettore premuroso dei bambini. Questa scelta iconografica trova nella vita di frate Antonio un riscontro storico ovvero la visione che egli ebbe di Gesù Bambino nella celletta che abitava nella tarda primavera del 1231 (anno della morte) nel romitorio di Camposampiero messogli a disposizione dal Signore del luogo il Conte Tiso. Così racconta l’evento il Libro dei miracoli: “Trovandosi una volta il beato Antonio in una città a predicare, venne ospitato da un abitante del luogo. Questi gli assegnò una camera appartata affinché potesse attendere indisturbato allo studio e alla contemplazione…Mentre il padrone osservava con sollecitudine e devozione la stanza in cui pregava sant’Antonio da solo, occhieggiando di nascosto attraverso la finestra, vide comparire tra le braccia del beato Antonio un bimbo bellissimo e gioioso… Quel bimbo era il Signore Gesù.”

Elegante immaginetta, con cornice merlettata in rilievo a motivi floreali. Edizione Chiesa S. Filippo, nazionalità italiana. Riporta sul retro un messaggio di affidamento autografo datato 13 giugno 1897: “La tua affezionata compagna nel giorno del tuo onomastico, ti augura ogni bene. Lucia”.

Elegante immaginetta in stampa cromolitografica a bordi fustellati, con rifiniture dorate a motivi floreali, su carta pressata e punzonata. Editore anonimo, nazionalità italiana. Datata ai primi anni del XX secolo.

Immaginetta in stampa oleografica, riproduce antica stampa spesso trovata in quadri di fine ‘800 del noto Frodolin Leiber, inventore dell’oleografia. Editore anonimo, nazionalità italiana. Primi anni del XX secolo.

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Un confratello sulla cattedra di sant’Ambrogio con il contributo di Maria Valeria Morani

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el mese di settembre 2011 S. Em. Rev.ma il Sig. Card. Angelo Scola ha lasciato la sede patriarcale di Venezia per la cattedra arcivescovile che fu di sant’Ambrogio e di San Carlo Borromeo, ovvero Milano, la diocesi più grande della cristianità. Il Cardinale, come ricorderete, ha accettato di divenire Confratello dell’Arciconfraternita in occasione del Suo Pellegrinaggio a Padova per la Tredicina nel giugno 2009 (vedi foto). L’occasione ci pare interessante per ripercorrere anche alcune tappe biografiche dell’Eminentissimo Confratello, che nasce a Malgrate (Lecco) il 7 novembre 1941 e successivamente frequenta il liceo classico “Manzoni” di Lecco in cui incontra nel ‘58 Don Luigi Giussani, fondatore del movimento Comunione e Liberazione, che lascerà un’impronta indelebile nella formazione spirituale del futuro porporato. Dal prete ambrosiano impara che è necessaria una presenza cristiana in ogni ambiente di vita, fondata sulla convinzione che Cristo è la vera risposta alle domande del cuore umano. Dopo aver frequentato per qualche tempo la facoltà di Ingegneria presso il Politecnico di Milano, si iscrive presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore alla facoltà di Filosofia. Finalmente entra in seminario e nel 1970 viene consacrato sacerdote e inizia a prestare sevizio nella diocesi di Teramo. Per alcuni anni studia teologia a Friburgo, dove conosce Joseph Ratzinger con il quale collaborerà nella redazione della rivista “Communion” il cui obiettivo è quello di servire la Chiesa e favorire la comunione tra le persone. Don Angelo nel 1982 viene chiamato ad insegnare Antropologia Teologica nel nuovo istituto “Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia” guidato da Mons. Carlo Caparra; negli stessi anni arriva in Vaticano Ratzinger. Il 20 Luglio 1991 è eletto Vescovo di Grosseto. Quale

Vescovo diocesano le sue proposte pastorali erano mirate ad un intervento su ogni aspetto della realtà prestando attenzione alle persone e alla tradizione della Chiesa favorendo incontri con i giovani aiutandoli nel discernimento della vocazione creando “Gruppi di Verifica”. Con queste premesse nel 1995 riapre il seminario diocesano, per ospitare i giovani che vogliono diventare sacerdoti e fonda una radio cattolica “Toscana Oggi”. In quello stesso anno viene richiamato a Roma come Rettore della Pontificia Università Lateranense ove rimase fino al 2002 quando viene eletto Patriarca di Venezia, ricevendo l’anno successivo la berretta cardinalizia. Negli anni veneziani, grazie alla sua personalità in grado di dialogare con ogni persona mettendo al centro la figura di Cristo, ha saputo trasformare la società civile e religiosa con opere e iniziative di notevole spessore culturale, quali: la creazione, nel 2004, del polo scolastico e universitario Studium Generale Marcianum (uno spazio cattolico aperto al confronto con tutto e con tutti), la rivista “Oasis”, che partendo dall’idea del “meticciato di Il Card. Scola a Padova con Il M. Rev. P. Moderatore

civiltà” (espressione cara al patriarca), ha come obiettivo il sostegno delle minoranze cristiane favorendo rapporti di conoscenza e amicizia con il mondo islamico, la creazione di una “scuola di metodo di vita cristiana” per responsabili di parrocchie e aggregazioni di fedeli. Ultimo atto importante come Patriarca della Serenissima e presidente della Conferenza Episcopale Triveneta è stata l’accoglienza del papa Benedetto XVI a Venezia passando per Aquileia culla del cristianesimo nel Nord-Est d’Italia, nel maggio scorso. Il 28 Giugno 2011 nella sala Tintoretto del palazzo patriarcale di Venezia, Scola ha dato comunicazione della decisione di Papa Benedetto XVI di eleggerlo Arcivescovo di Milano. Nell’occasione il Cardinale si è rivolto ai numerosi uditori con parole, che esprimono tutta la sua umanità: dolore per il distacco dall’amata città, fedeltà e obbedienza al successore di Pietro, fede e fiducia nei piani della Provvidenza: “Vi dico semplicemente che ho accolto in obbedienza la decisione del Papa perché è il Papa. Con sincerità debbo riconoscere che in questo momento il mio cuore è un po’ travagliato. Da una parte, ci sono il fascino della splendida avventura vissuta nelle terre di Marco che dura ormai quasi da un decennio e il dolore per il distacco da Voi che, per dirlo con l’Apostolo Paolo, «mi siete diventati cari» (1Ts 2,8); dall’altra, mi aspetta la Chiesa di Milano, quella in cui sono stato svezzato contemporaneamente alla vita e alla fede. Tuttavia molto di più che questi argomenti di carattere personale, conta la disposizione ad accogliere il disegno di Dio nella mia vita. Sono certo che questo disegno passa dall’azione dello Spirito Santo nella Chiesa e in essa, in modo speciale, dal ministero del Santo Padre. Nonostante i miei limiti, grazie all’educazione ricevuta fin dall’infanzia, ho imparato che Dio è sempre più grande e il Suo disegno su di noi, quando è accolto con animo aperto, è sempre il più conveniente, non solo per la propria persona ma anche per quanti ci sono stati affidati.” Il 25 Settembre 2011, il Cardinale Scola fa il suo ingresso nella diocesi di Milano passando per la città natale di Malgrate. La prima chiesa cittadina che visita è la Basilica di San Eustorgio, antico

luogo di culto cristiano della città dove è stato accolto dal sindaco e dal vicario episcopale della città e ove ha incontrato ben 200 catecumeni. Nel Duomo ha avuto quindi la festosa accoglienza del predecessore il Card. Dionigi Tettamanzi e di tutti i fedeli. Le sue prime significative parole rivolte alla città durante la celebrazione eucaristica sono state: “Nei mesi seguiti alla mia nomina ho spesso rivolto, con gratitudine, il pensiero alla nutrita schiera dei santi vescovi milanesi dei primi secoli e a tutti coloro che mi hanno preceduto su questa insigne cattedra di Ambrogio e di Carlo. La comunione con loro, nella fede e nell’esercizio del ministero, mi aiuterà a non dimenticare mai che il vescovo è preso a servizio del Popolo Santo di Dio, per garantirne il profondo senso di fede. Solo se si lascerà condurre da questo sensus fidei, il vescovo potrà essere guida veramente autorevole.” L’Arcivescovo ha inoltre esortato i fedeli alla sequela di Cristo “Il cristiano abita il mondo lasciandosi abbracciare da Gesù, «centro del cosmo e della storia» (Giovanni Paolo II, Redemptor hominis, 1). Egli edifica in tal modo la propria casa sulla roccia, sull’amore oggettivo ed effettivo. Nel dono totale di sé, reso possibile dalla sequela di Gesù, la vita fiorisce. La vita nuova in Cristo è caratterizzata: da una tensione indomita a fare il bene ed evitare il male; dalla pratica del culto cristiano, che consiste nell’offerta di sé e dalla decisa assunzione degli obblighi sociali, attraverso l’esercizio delle virtù cardinali: prudenza, giustizia, fortezza e temperanza.” Al termine dell’omelia pronunciata davanti ad una folla di decine di migliaia di fedeli il nuovo Arcivescovo ha esortato tutti a pregare per il nuovo pastore: “Ho bisogno di voi, di tutti voi, per poter svolgere nella gioia e non nel lamento questo gravoso compito, di cui ne sono ben consapevole dovrò render conto. Per questo cercherò di far mie le parole che il Santo Padre ha rivolto a me e ai Vescovi Ausiliari consegnandomi il pallio: “l’Arcivescovo viene da Milano e tutto il suo cuore sarà per Milano”. All’Eminentissimo Confratello, come promessogli nel 2009, non faremo mancare anche la nostra preghiera. Auguri, Cardinale Scola!

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arpino: la città di cicerone con il contributo di Leone Leonelli

La cittadina è nota per aver dato alcuni illustri natali tra i quali spicca indubbiamente quello del retore romano Marco Tullio Cicerone ma qui nacquero anche Caio Mario, capitano e uomo politico romano di origine volsca rivale del dittatore romano Lucio Cornelio Silla e più tardi, nel XVI sec., il pittore Giuseppe Cesari detto il “Cavalier d’Arpino”. Il centro storico, che si sviluppa attorno alla piazza del municipio è dominato da due alture una più bassa sulla quale spicca il Castello detto di re Ladi-

La Confraternita di sant’Antonio di Padova lungo la scalinata che conduce all’Oratorio confraternale. In primo piano il Priore dott. Fabio Sili con il Cappellano.

slao, edificato all’inizio del ‘400 e una più alta, che raggiunge gli oltre 600 m d’altezza dove sorge l’Acropoli di Civitavecchia, sito arcaico della città. Di particolare importanza sono le mura ciclopiche, di età volsca, che circondano l’acropoli, restaurate nell’età sannitica, poi nell’età romana ed infine in quella medioevale con l’aggiunta di torri e porte ogivate, dimostrando così una serie di vicende storiche ininterrotte dall’antichità fino ad oggi. Quanto resta di queste mura poligonali (tra i resti più belli d’Italia di mura pre-romane) si diparte dall’Acropoli e scende giù per circa un chilometro e mezzo lungo il declivio fino ad abbracciare l’attuale centro cittadino. Le mura non hanno fondazioni e sono costituite da enormi monoliti tondeggianti di puddinga (tipo di roccia sedimentaria) cementati con leganti calcarei, silicei o argillosi; in antico le mura seguivano un perimetro di circa tre chilometri e si elevavano fino ad ottodieci metri di altezza per oltre tre di spessore.

Sul piano della storia politica “Arpinum” fu dapprima città libera, poi nel 305 a.C. cadde in potere dei Romani, che la tennero per qualche tempo senza il diritto di suffragio come prefettura, quindi dal 188 a.C. fu municipio con il diritto di suffragio e tale rimase per tutto l’impero romano. Ebbe come suprema magistratura un collegio di tre edili, magistrati eletti annualmente dalla plebe con il compito di avere cura degli edifici pubblici, in particolare dei templi. Nel Medioevo fu più volte saccheggiata dai Longobardi, dai Saraceni e dagli Ungari, finché nel 1215 passò sotto il potere della Chiesa, che ne fece un suo baluardo verso il sud dell’Italia e vi eresse, oltre le mura di cinta, anche numerose chiese, tra le quali quelle di San Michele e di Sant’Andrea, che contengono pitture del Cavalier d’Arpino.

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e confraternite antoniane sparse lungo il Bel Paese ci danno l’opportunità di approfondire la conoscenza di alcune cittadine dallo straordinario passato. Tra queste Arpino, comune della provincia di Frosinone, adagiato su alture collinari a circa 500 m d’altezza dominando la Valle del Liri alle estreme propaggini dell’Appennino centrale. Oggi, dopo la forte ondata di emigrazione del periodo post-bellico, il paese conta circa 8.000 abitanti sparsi nelle numerose frazioni e contrade. Un’immagine d’assieme della Città di Arpino, dominata dal Castello eretto nei primi anni del ‘400.

Arpino (Frosinone). L’Acropoli con le mura ciclopiche.

Arpino (Frosinone). Torre medioevale Nell’Acropoli detta di Cicerone.

L’avanzo più interessante delle mura è la porta detta Porta dell’Arco, che dava accesso all’Acropoli, costruita con blocchi a strati restringentisi verso l’alto in modo da formare un’ogiva di 4,20 metri d’altezza, simile alla Porta Saracena di Segni, comune nelle vicinanze. Arpino (Frosinone). Porta dell’Arco, entrata arcaica all’Acropoli.

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La simulacro di sant’Antonio di Padova portato in processione nella piazza del municipio della città di Arpino.

Quest’anno la cittadina, grazie alla sua antica confraternita antoniana a noi aggregata, sarà percorsa dai festeggiamenti per il 350° anniversario dell’arrivo del simulacro di sant’Antonio nella locale Chiesa di San Nicola di Bari.

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Missioni antoniane 2011

dell’Arciconfraternita del Santo N ello scorso numero di questo notiziario abbiamo avuto modo di presentare le missioni antoniane a Maastricht ed a Capizzi, potremmo dire ai due poli del continente europeo. Nelle pagine che seguono ci soffermeremo su altre due occasioni di visita confraternale in due bellissime regioni italiane, ricche di confraternite: Liguria e Puglia.

le. Nella cittadina sono ancora attive altre confraternite, tra le quali ricordiamo quella di San Pietro apostolo della quale abbiamo avuto modo di visitare l’oratorio che si erge nel centro della città vecchia con un magnifico colpo d’occhio verso la riviera ligure di ponente.

numero di Confraternite di ogni titolo, abbiamo avuto modo di ricambiare la visita a Padova dei confratelli imperiesi, quando chiesero ed ottennero di benedire le loro cappe nella Scoletta del Santo per le mani del nostro M. Rev. P. Moderatore. Altre foto della Missione sono pubblicate nel nostro sito WEB alla sezione “Confraternite antoniane d’Italia e del Mondo”.

Basilica di S. Leonardo da Porto Maurizio, nell’omonima città.

Porto Maurizio – Imperia 18 – 19 giugno 2011 La prima missione 2011 si è svolta, accompagnando una Venerabile Reliquia del Santo, nella provincia di Imperia, città nata dalla fusione dei due comuni rivieraschi di Oneglia e Porto Maurizio, quest’ultimo meta del viaggio. Qui la delegazione patavina, composta dal Priore, dal Cappellano, dal Confratello Romeo Florettini e dalle Consorelle Carla Bianchi e Carla Vernier, ha incontrato la locale Confraternita di sant’Antonio, che ha sede presso la Chiesa Ave Maris Stella, edificata proprio di fronte al porto antico in Borgo Marina. La confraternita antoniana, infatti, che indossa in modo caratteristico un saio di colore bianco e blu con ricamata un’ancora, si sviluppa originariamente come sodalizio dei marinai, che invocavano il Santo come protettore dalle brucel-

Chiesa “Ave Maris Stella” a Borgo Marina in Porto Maurizio – Imperia, sede della locale confraternita antoniana.

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Il Rev. P. Cappellano con alcuni esponenti della società civile di Porto Maurizio, durante la processione in mare.

La Ven. reliquia di sant’Antonio portata a spalla nella parte antica ed alta di Porto Maurizio, detta il Parasio, dove si è fatta una breve sosta al Convento delle Clarisse, collocato in una posizione panoramica a picco sul mare.

Le giornate di missione sono state particolarmente intense e scandite da momenti di preghiera comunitaria quale il Santo Rosario all’arrivo, le Ss. Messe come quella concelebrata nella coloratissima piazzetta di Borgo Marina illuminata da un sole sfolgorante, le processioni cittadine di andata e ritorno (quest’ultima partecipata da tutte le confraternite cittadine) verso la Basilica di S. Maurizio nella parte alta della città ed il caratteristico corteo di barche, promosso dall’Associazione sportiva “Stella Maris”, con la presenza di autorità municipali e militari, per la deposizione in mare di una corona d’allora in onore, memoria e suffragio di tutti i caduti del mare. Oltre a questi appuntamenti del programma pastorale non sono certamente mancati momenti di convivialità che hanno contribuito a sviluppare un vivo e palpabile senso di spontanea fraternità. L’organizzazione locale unita alla cortese e delicata accoglienza è stata magistralmente guidata dalla locale Priora Loredana Brizio con la supervisione del Rev. Mons. Ivo Raimondo Parroco della chiesa madre, ove riposa un altro Santo francescano Leonardo da Porto Maurizio. Con questa missione verso ovest, in Liguria, terra che primeggia in Italia con Puglia e Sicilia per

Il Santissimo Nome di Gesù

Il simulacro del Santo portato a spalla dai confratelli. La statua di gesso collocata su di un basamento di legno di fico ha un peso di 370 Kg e viene portata a spalle da 8-12 uomini, che per devozione e per penitenza trascinano le gambe senza sollevare i piedi per tutto il tragitto. La delegazione dell’Arciconfraternita con la Priora antoniana di Porto Maurizio (al centro con gli occhiali) ed alcuni confratelli di san Pietro alle porte del loro oratorio, dove abbiamo potuto ammirare un grande Crocefisso ligneo di pregevole fattura, arrivato dal mare tutto nero e collocato nella Cappella dopo un restauro, che gli ha restituito la brillantezza dei colori.

San Leonardo da Porto Maurizio, del quale abbiamo pocanzi scritto, fu appellato anche come “novello Bernardino da Siena” perché con le sue prediche rinnovò la venerazione del SS. Nome di Gesù, invitando i suoi conterranei ad ornare le facciate delle chiese e dei palazzi e a sostituire tutti i simboli delle superstizioni e delle divisioni politiche col salvifico orifiamma trigrammato. Questo simbolo, ideato da S. Bernardino nel XV secolo, riproduce su una tavoletta le iniziali in greco del nome di Gesù (IHS o yhs) in lettere d’oro su sfondo azzurro, iscrivendole in un sole sfolgorante, circondato da dodici raggi serpeggianti a guisa di folgore. La consuetudine di abbreviare il Nome di Gesù risale ai copisti greci del Nuovo Testamento e successivamente passò nella cultura occidentale con le traduzioni in latino dei Vangeli. Col passare del tempo però, si è dimenticato che l’H era l’originaria “eta” greca ed il trigramma IHS ha assunto il significato “Jesus Hominum Salvator”. Nel 1721 papa Innocenzo XIII istituì la festa del SS. Nome di Gesù, che attualmente è celebrata il 3 gennaio. Lunetta affrescata da Andrea Mantegna nel 1452, sopra il portale d’ingresso della Basilica di sant’Antonio a Padova e raffigurante il Trigramma tra i Ss. Antonio di Padova a sinistra e Bernardino da Siena a destra.

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Molfetta (Bari) 24 e 25 settembre 2012

con il contributo di Marcello La Forgia, Sergio Pignatelli Il 24 e 25 settembre 2011 si sono chiusi nella città adriatica di Molfetta i festeggiamenti per il decennale del gemellaggio tra la locale confraternita antoniana e quella di Zagarolo (RM), entrambe aggregate all’Arciconfraternita.

Interno della Rettoria di sant’Andrea: altare maggiore e fercolo processionale di sant’Antonio di Padova.

La Confraternita. La Confraternita molfettese, con i suoi quattro secoli di vita, ha sede presso la Rettoria di sant’Andrea nel cuore della vecchia cittadina marinara. I membri indossano un camice bianco con sopra una mozzetta anch’essa in seta di colore bianco con appuntato sul petto un medaglione argenteo raffigurante sant’Antonio. Gli ascritti vengono regolarmente informati sulla vita associativa mediante il mensile, giunto al suo settimo anno di vita, significativamente denominato Si quaeris.

Tra le attività proprie e più originali merita menzione la Sacra Rappresentazione (che nel 2012 giungerà alla XX edizione), nella quale di anno in anno vengono messi in scena per le strade della città vecchia alcuni dei momenti della Passione di Cristo, con l’accompagnamento di Marce funebri suonate da complessi bandistici. Nel 2011 sono state rappresentate, con figuranti in carne ed ossa, l’Ingresso a Gerusalemme, l’Ultima cena, la Preghiera di Gesù nell’Orto del Getsemani, l’Arresto di Gesù, il Rinnegamento di Pietro, il Processo a Gesù, le Testimonianze sul crocifisso e la Processione del Crocifisso. Il gemellaggio. Tutto è cominciato l’8 ottobre del l’anno del Grande Giubileo 2000 a Padova quando i due Priori dell’epoca Domenico Panunzio per Molfetta e Alberto di Felice per Zagarolo sigillarono l’atto di gemellaggio confraternale nell’Oratorio di San Giorgio: «unite dalla medesima fede e dalla stessa devozione […] con l’intento di continuare e di rinsaldare il comune impegno fraterno». Dieci anni più tardi, a fine settembre 2010, a Zagarolo, con la presenza del Cappellano dell’Arciconfraternita il Rev. P. Alessandro Ratti, OFM Conv. sono iniziate le celebrazioni per il decennale di quest’unione, che in questi anni ha perseguito obiettivi di solidarietà e fratellanza. Un’azione complessa quella del gemellaggio, ricca di prospettive, perchè non solo ha creato e cementificato rapporti umani ma è stata strumento formidabile di azioni culturali, di fede quali la reciproca partecipazione alle processioni in onore del Santo di Padova e di carità come le adozioni a distanza ed il sostegno economico alla Casa di Accoglienza «Don Tonino Bello» di Molfetta.

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Sede confraternale adiacente alla Rettoria.

Rettoria di sant’Andrea in Molfetta: Foto di gruppo, in bianco i molfettesi, in azzurro gli zagarolesi, in mantellina nera i mottolesi, con croce rossa ghiandata il Priore dell’Arciconfraternita del Santo con vicino alcune iscritte alla Pia Unione antoniana di Bitetto.

Durante il convegno “Confraternite e Giovani: educare alla vita buona del Vangelo” l’omaggio della Corona Antoniana del Rosario a S.E. Rev.ma Mons. Luigi Martella – Vescovo di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo, Terlizzi. Nella foto da sinistra: Mons. Luigi De Palma, Leonardo Di Ascenzo, S.E. Rev.ma Mons. Luigi Martella - Vescovo, don Giovanni de Nicolò e Michele Piscitelli.

Il decennale a Molfetta. Intense le due giornate di spiritualità e formazione per la commemorazione del decennale a Molfetta, alla presenza del Priore dell’Arciconfraternita il dott. Leonardo Di Ascenzo. Due giorni i cui due momenti forti sono stati un Convegno cittadino molto partecipato e la processione cittadina dell’indomani, presieduta dal Rev. P. Egidio Monzani, OFM Conv. (già Cappellano della confraternita zagarolese) e con la partecipazione della Confraternita antoniana di Mottola (TA) e di una rappresentanza della Pia Unione antoniana di Bitetto (BA), anch’esse aggregate all’Arciconfraternita. Il Convegno. Il convegno del decennale, dal titolo Confraternite e Giovani: educare alla vita buona del Vangelo, svoltosi la sera del 24 settembre, ha avuto inizio con il saluto del Vescovo S.E. Mons. Luigi Martella, che ha ribadito come le confraternite siano una realtà che va guardata con attenzione, rispetto e speranza, perché sono un patrimonio per la Chiesa, quando camminano con questa e ne trasmettono la tradizione vivente. Eppure, non possiamo non rilevare, come le confraternite talvolta siano state osteggiate in tempi recenti, perché considerate forme obsolete di associazionismo. «Sono, invece, forme associative improntate alla vita cristiana e indirizzate a salvarsi l’anima insegnando a vivere la fede in modo semplice, come vera testimonianza cristiana», così ha spiegato Mons. Luigi de Palma, direttore dell’Archivio diocesano, che ha moderato l’incontro. Ci si è chiesto cosa possa trasmettere oggi l’istituzione confraternale? Le azioni nate dall’Eucarestia, come sussidiarietà e misericordia, cercando di essere anche tramite tra la Chiesa e il mondo locale ha risposto don Giovanni de Nicolò, direttore dell’Ufficio diocesano per le confraternite intervenuto prima di Michele Piscitelli, che ha portato il saluto del Coordinamento regionale della Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d’Italia.

Non è infrequente che nelle confraternite verso i giovani sussistano pregiudizi, che annullano il senso stesso di vita fraterna. Da qui la necessità di soffermarsi sul tema giovani e confraternite anche alla luce degli orientamenti CEI per i prossimi 10 anni, indirizzati a educare alla vita buona del Vangelo, per rievangelizzare soprattutto quell’occidente cristiano ove sussiste un’emergenza educativa più volte evidenziata da Papa Benedetto XVI. Come approcciarsi dunque ai giovani per evitare che le confraternite diventino delle case di riposo? Educando con la testimonianza, è stata la prima soluzione prospettata dal relatore il Priore patavino Di Ascenzo, mostrandosi autorevoli e credibili in una coerente vita confraternale, fondata sulle virtù della vigilanza, dell’obbedienza, dell’amore verso Dio e verso il prossimo ma anche su concordia e pace, umiltà e costanza. I confratelli e le consorelle più adulti hanno il dovere di essere modelli credibili e affidabili per accompagnare le nuove generazioni a vivere una fede libera e matura. I testimoni credibili del resto non possono essere semplici custodi di tradizioni sorpassate ma devono palesarsi come custodi di tesori di fede e perciò risulta opportuno continuare la formazione religiosa dei confratelli con la cura del culto pubblico della Chiesa e l’esercizio concreto della carità, animato dalla preghiera e dalla frequenza ai sacramenti. Cosa cercano i giovani ci si è chiesti? Verità e amore. Essi vanno aiutati a scoprire la propria vocazione nella vita cristiana ordinaria, a coltivare la speranza che non delude; perciò le confraternite devono continuare o tornare a generare fede, a far conoscere la Parola di Dio, a riconoscere Gesù nella Chiesa, a pregare. I giovani sono

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Piccoli confratelli crescono: in bianco l’abito della Confraternita antoniana di Molfetta ed in nero quello dell’Arciconfraternita.


Per contatti: Confraternita di S. Antonio di Padova c/o Rettoria di sant’Andrea Via Piazza, 48 – 70056 Molfetta (BA) E-mail: confr_s.antonio_molf@libero.it

nostalgici di Dio ma non trovano conforto nelle figure adulte, spesso demotivate, poco autorevoli e meno ancora credibili nel loro ruolo confraternale. Alle confraternite spetta il compito anche di puntare sui giovani adulti (18-30 anni), affidando loro ruoli di responsabilità, a partire dalla fondamentale gestione dei social network, includendoli nei processi decisionali del sodalizio. Oltre ai bambini e alle giovani famiglie, da sempre terreno fertile per le vocazioni confraternali, una particolare attenzione va dedicata agli adolescenti, terreno invece poco fertile per le vocazioni confraternali, ma non per questo oggetto di abbandono: vigilare, lasciando che scrutino la confraternita e non gravarli di responsabilità, è stata la linea di condotta suggerita dal Di Ascenzo. La croce della confraternita antoniana di Molfetta, apre la processione dal Santuario della Madonna dei Martiri.

La confraternita mottolese con il medaglione antoniano sorretto da cordoniera gialla.

Molti sono stati gli spunti critici e di riflessione sollevati nella relazione del Priore patavino, che ha concluso il proprio intervento con un atto di affidamento: Dilette Consorelle e Cari Confratelli, di fronte ai compiti che abbiamo fino a qui discusso ci sentiamo senza dubbio impreparati e forse addirittura impotenti, ma ricordiamoci carissimi che il Padre celeste ci ha donato la Fede e con essa la possibilità di affidamento alla Divina Provvidenza, nella consapevolezza che è Dio che conduce con sapienza e amore tutte le creature al loro fine ultimo. Non angosciamoci dunque ma mettiamoci con senso del dovere tutto l’impegno che umanamente siamo in grado di profonderVi e così facendo come diceva la Beata Madre Teresa di Calcutta: saremo anche noi come una piccola matita nelle Sue mani, nient’altro. È Lui che pensa. È Lui che scrive. La matita non ha nulla a che fare con tutto questo. La matita deve solo poter essere usata.

Il testo integrale delle relazione del Priore Di Ascenzo potrà essere scaricato dal sito WEB www.arciconfraternitasantantonio.org alla sezione Confraternite antoniane d’Italia e del Mondo alla sottosezione dedicata alla Confraternita di Molfetta.

P. Egidio Monzani, OFM Conv. – già Cappellano della confraternita antoniana zagarolese, dall’altare maggiore della Rettoria di sant’Andrea in Molfetta, impartisce la benedizione con la Reliquia di sant’Antonio di Padova, già donata alla Confraternita molfettese.

La confraternita zagarolese in processione con la caratteristica mozzetta azzurra filettata di rosso paonazzo e le facciole lavorate all’uncinetto con l’immagine di un giglio.

I Priori antoniani, da sinistra: Alberto Di Felice – Zagarolo (RM), Leonardo Di Ascenzo – Padova, Giovanni de Felice – Molfetta (BA).

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Come coinvolgere i giovani? - La domanda più complessa - La risposta del Priore Di Ascenzo è stata: stimolandoli e suscitando in loro un sano orgoglio di appartenenza e partecipazione alla Chiesa, anche attraverso le sacre rappresentazioni, che non possono rimanere appannaggio di pochi. Le confraternite dovrebbero in qualche modo fungere da oratorio e fare catechesi permanente, insegnare la pietas e approfondire la conoscenza del patrimonio artistico-devozionale, del quale tutte le confraternite sono ricche.

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La confraternita molfettesa entra nella città vecchia.


Torna alla Casa del Padre l’Assistente Ecclesiastico della Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d’Italia

mons. Armando brambilla N

S.E. Rev.ma Mons. Armando Brambrilla - Vescovo.

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ella notte tra il 23 il 24 dicembre 2011 è improvvisamente e prematuramente tornato alla Casa del Padre S.E. Rev.ma Mons. Armando Brambilla. Nato il 21 gennaio 1942, entra nel 1972 come seminarista a far parte dei preti del S. Cuore della “Comunità Missionaria del Paradiso” di Bergamo (sacerdoti diocesani e missionari che si pongono al servizio delle altre Diocesi italiane carenti di clero) e viene ordinato sacerdote l’11 giugno 1977. Nello stesso anno viene inviato presso la parrocchia romana di S. Giustino nella borgata Alessandrina a Roma, dove presterà il proprio servizio pastorale fino al 25 marzo 1994 quando viene eletto Vescovo Ausiliare di Roma. Il primo incontro con le Confraternite avviene nel novembre 1997 con l’officio di Delegato Diocesano per le Confraternite Romane. Dal 1999 comincia a seguire, anche per conto della Conferenza

Il feretro di Mons. Brambrilla, affiancato da alcuni membri del Consiglio Direttivo nazionale della Confederazione delle Confraternite.

Episcopale Italiana, la nascente Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d’Italia, riconosciuta ufficialmente l’anno successivo e della quale dal 29 aprile 2009 viene ufficialmente nominato Assistente Ecclesiastico, divenendo di fatto il “primo Vescovo italiano delle Confraternite”. Oggi la Confederazione, sotto l’alta guida di Pastore e Padre di Mons. Brambilla, ha sestuplicato la sua realtà aggregativa, si sono moltiplicati i Cammini nazionali e regionali ed i sussidi catechetici del Vescovo Armando sono ancora oggi frutto di una catechesi semplice e popolare, che ha formato e continua a formare i confratelli italiani. Proprio Lui il 10 novembre 2007 presentò al Santo Padre Benedetto XVI i 50.000 confratelli italiani giunti in Piazza san Pietro per l’udienza appositamente concessa dal Pontefice. Qui piace ricordare alcune parole, consuete, del Vescovo Armando con le quali lascia un testamento spirituale al movimento confraternale ancora impegnato nel proprio pellegrinaggio terreno: “Coraggio, rimbocchiamoci le maniche, nella convinzione che nulla è impossibile con l’aiuto di Dio, ed esprimiamo la nostra più autentica vocazione confraternale, inventando – come abbiamo fatto per secoli – le opere dell’amore e della carità che servono per oggi”. Mons. Brambilla si è ricongiunto al Padre mentre si trovava nel proprio paese natio San Maurizio al Lambro nel comune di Cologno Monzese (Milano) per un periodo di vacanza in famiglia. Qui il 27 dicembre 2011, nella parrocchiale, sono stati celebrati i solenni funerali presieduti da S. Em. Rev.ma il Sig. Cardinale Agostino Vallini – Vicario

di Sua Santità per la Città di Roma alla presenza di altri 9 tra Arcivescovi e Vescovi, di numerosissimi sacerdoti e di una folta rappresentanza delle confraternite italiane, guidata dal dott. Francesco Antonetti – Presidente della detta Confederazione. Quale Consigliere nazionale della Confederazione ha preso parte alle Esequie anche il nostro Priore dott. Leonardo Di Ascenzo. Le nostre preghiere di suffragio accompagnino Mons. Brambilla, con cuore unanime, davanti al trono dell’Altissimo, per ricevere la corona dei giusti e dei servi buoni e fedeli.

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Vita confraternale Investitura SMOM del Moderatore Sabato 17 dicembre 2011 nella Chiesa di San Giovanni in Bragora a Venezia si è svolta la celebrazione eucaristica per la ricezione di alcuni nuovi membri della Delegazione di Venezia del Sovrano Militare Ospedaliero Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, detto di Rodi, detto di Malta. Tra i nuovi investiti anche il nostro Moderatore il M. Rev. P. Enzo Maria Poiana, OFM Conv. recepito nella categoria dei Cappellani Conventuali ad Honorem, in occasione del decennale dell’istituzione nella Basilica antoniana di Padova del punto di primo soccorso gestito dal Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta.

Da sinistra: Frà Cristinel Sascau, OFM Conv., P. Enzo Maria Poiana, OFM Conv., Mons. Brian Edwin Ferme – Rettore del Marcianum, P. Andrea Massarin, OFM Conv.

Diploma La Consorella Giliola Secco, che vediamo nella foto con il Rev. Don Celestino Corsato – Preside ed il Rev. Don Carlo Broccardo – Direttore della Scuola Diocesana di Formazione Teologica di Padova, il giorno 22 Dicembre 2011 ho ricevuto il Diploma in Teologia con la votazione di “Ottimo con lode”. Complimenti.

Sovrano Militare Ospedaliero Ordine di san Giovanni di Gerusalemme, detto di Rodi, detto di Malta L’Ordine è uno dei pochi nati nel Medioevo e ancora attivo ed è l’unico rimasto ad essere nel contempo religioso e sovrano. La natura cavalleresca spiega e giustifica il mantenimento del carattere nobiliare dell’Ordine, Sua Altezza Eminentissima il Principe e molti dei cui cava- Gran Maestro dell’Ordine di Malta Fra’ lieri religiosi pro- Matthew FESTING, riceve gli ambasciavenivano in passato tori accreditati. dalle famiglie aristocratiche del mondo cristiano. Oggi la maggioranza dei cavalieri di Malta appartiene a ceti non “nobili”. I membri dell’Ordine possono definirsi gentiluomini cattolici animati da altruistica nobiltà d’animo e di comportamento. Tutti i cavalieri di Malta rispondono alla condizione prevista anticamente per il conferimento di titoli nobiliari: l’essersi distinti per particolari virtù. Il carattere cavalleresco dell’Ordine ha ancora oggi grande valenza morale perché denota lo spirito di servizio, di abnegazione e di disciplina che anima i cavalieri di Malta. Le battaglie non vengono più combattute con la spada, ma con gli strumenti pacifici della lotta contro le malattie, la miseria, l’emarginazione e l’intolleranza e con la testimonianza e la difesa della fede cattolica. Tutti i 13.500 Cavalieri e Dame dell’Ordine di Malta devono tenere, in base alla Carta Costituzionale, condotta cristianamente esemplare nella vita privata e pubblica, contribuendo a rendere operante la tradizione dell’Ordine. Ad essi incombe, in modo particolare, la cooperazione effettiva nelle opere di assistenza ospedaliera e sociale dell’Ordine e un impegno ad approfondire la propria spiritualità nell’ambito della Chiesa e a dedicare parte delle proprie energie al servizio del prossimo.

Lutti - Domenica 11 marzo 2012 è tornato alla Casa del Padre il Confratello Roberto Scatolini di Padova, ascritto al nostro venerando sodalizio fin dall’8 dicembre 2007 e già membro del Consiglio Direttivo. I funerali sono stati celebrati nella Pontificia Basilica di sant’Antonio in Padova mercoledì 14 marzo sotto la presidenza del M. Rev. P. Moderatore Enzo Maria Poiana, OFM Conv. con la concelebrazione tra gli altri del Rev. P. Cappellano Alessandro Ratti, OFM Conv. Al rito era presente una nutrita rappresentanza del nostro sodalizio, che ha atteso il feretro del Confratello Roberto al portone della Basilica dove il Priore ha deposto sulla bara un mantello ripiegato con sopra il medaglione confraternale personale. Quindi consorelle e confratelli hanno preceduto la bara nell’ingresso in Basilica dove già numerose erano le persone presenti, tra le quali una rappresentanza della Pia Unione dei Macellai Militi dell’immacolata anch’essi con il proprio abito. Anche all’uscita della Basilica il feretro è stato seguito dal Priore che portava il gonfalone listato a lutto seguito da consorelle e confratelli. Alcuni amici hanno inteso lasciare un’offerta all’Arciconfraternita in memoria di Roberto, accompagnandola con queste parole: A Roberto….in questo momento di immenso dolore per la Tua scomparsa non riusciamo a Foto di gruppo dei pellegrini liguri di Stella San Giovanni di fronte alla Scoletta del Santo a Padova.

credere che non sarai più tra noi…Ma ti porteremo nei nostri cuori con la Tua simpatia, la tua musica e le tue note imprevedibili e l’allegria che ci contagiava quando eri con noi. Sei e sarai un essere speciale e da lassù avrai cura di noi. Con tutto l’affetto che abbiamo nel cuore i tuoi amici, Gianna Turcato, Cinzia Guidolin, Luigi Cervato, Paolo Berton, Orlando e Mikela. - il 9 aprile 2012 è Tornato alla Casa del Padre anche il Confratello dott. Gianni Antonio Fagioli, nato a Matelica (MC) il 9 giugno 1946, ascritto all’Arciconfraternita dal 25 aprile 1991, Terziario Francescano. I funerali si sono svolti sabato 14 aprile presso la Parrocchia del SS. Redentore in Milano. Alle esequie erano presenti il Priore e la Consigliera dott.ssa Maria Valeria Morani. Ci piace informare che il Confratello è stato rivestito del mantello confraternale.

Accoglienza Come nostra abitudine e dovere istituzionale domenica 22 aprile, con piacere, abbiamo accolto la Confraternita di S. Sebastiano di Stella San Giovanni (SV) giunta in pellegrinaggio a Padova, guidata dal Priore Giovanni Freccero. I Confratelli, che hanno preso parte in cappa alla S. Messa delle ore 10 in Basilica, hanno recato con loro un meraviglioso Crocifisso processionale. Il grandioso crocifisso processionale (peso superiore al quintale) della Confraternita di san Sebastiano di Stella San Giovanni (SV) di fronte al Portale della Basilica antoniana in Padova, sopra il quale si intravvede la lunetta del Mantegna.

Per maggiori informazioni: http://www.orderofmalta.int/ 20

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Uno dei numerosi centri ospedalieri e di assistenza dell’Ordine sparsi sui cinque continenti.


SS. Messe richieste al P. Cappellano e dallo stesso celebrate Beati mortui qui in domino moriuntur!

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Il P. Cappellano ha celebrato le seguenti Sante Messe (tra parentesi il numero delle Ss. Messe): - (3) di suffragio del Confratello Giuseppe Amatulli di Ginosa Marina (TA), ascritto dal 30 settembre 2006 e tornato alla Casa del Padre nel dicembre 2011, - (3) in suffragio del defunto Confratello Geom. Roberto Scatolini di Padova, nato l’8 novembre 1953, ascritto dall’8 dicembre 2007 e tornato alla Casa del Padre domenica 11 marzo 2012, - (3) di suffragio del defunto Confratello dott. Gianni Antonio Fagioli di Milano, nato a Matelica (MC) il 9 giugno 1945 ed ascritto al nostro sodalizio dal 20 giugno 1997, tornato alla Casa del Padre il 9 aprile 2012, - (1) di suffragio del defunto Confratello Pietro Arbitrio per volontà della moglie, - (5) di suffragio dei defunti Rosa Casalino, Filomena Milone, Alfonso Milone, Grazia Milone, Vito Casalino per volontà del Confratello Giovanni Milone di Padova, - (2) di suffragio dei defunti Anna e Giuseppe Panagia e Francesco Speziale per volontà della Consorella Gabriella Panagia di Padova, - (2) di suffragio dei defunti Nevio Lorenzetto e di tutti i defunti della famiglia per volontà di Silvia Milone e della Consorella Rosa Milone Cassin, - (1) di suffragio della defunta Ilde Artoni ved. Valente per volontà dei condomini di Porto Corsini, - (1) di suffragio del defunto Tommaso Minozzi per volontà della Consorella Carla Bianchi Di Ascenzo, - (1) di suffragio dei defunti Filomena e Giuseppe per volontà di Leonardo Panella di Locri (RC), - (5) di suffragio delle defunte Ada e Maria Broetto per volontà di Marco Broetto, - (1) di suffragio della defunta Consorella Carmela Zappalà e del defunto Angelo Corsaro per volontà della Consorella Lucia Corsaro, - (1) di suffragio della defunta Delia Rusticoni, tornata alla Casa del Padre il 12 settembre 2005, per volontà del figlio il Confratello Riccardo Chiodini, - (1) di suffragio dei defunti della Famiglia Grigolato Padovan per volontà della Consorella Ines Grigolato Padovan di Varese, - (1) di suffragio dei defunti Francesca Plutino, Sofia Sturm per volontà di Ileana Giuseppina Andreoni,

- (3) di suffragio delle defunte Ada e Maria Broetto per volontà di Marco Broetto, - (1) di suffragio del defunto Maresciallo dei Carabinieri Emilio Di Marco, nato il 26 agosto 1940 e tornato alla Casa del Padre a Penne il 26 ottobre 2002 per volontà di Angelo Di Marco di Penne (PE), - (3) di suffragio del defunto Giovanni Colognato per volontà di Carlo Trussardi e Fabio Fagnani di Gallarate, - (1) in onore di sant’Antonio di Padova secondo le intenzioni del Confratello Antonino Nunzio Caruso, - (4) in suffragio dei defunti Giuseppe Zappalà e Domenica Caruso, Giuseppe Raciti e Rosalio Di Stefano, Maria, Rosario e Gregorio Raciti, Stefano Leone e Maria Cucè per volontà del Confratello Antonino Nunzio Caruso di San Giovanni La Punta (CT), - (1) di suffragio delle defunte Vita Addolorata e Michela Garofalo per volontà di Marco Decarlo di Vernole, - (3) di suffragio dei defunti Rimoldi Angelo, Nina e Pier Antonio per volontà di Luigi Arturo Rimoldi, - (3) di suffragio dei defunti Macchi Stefano, Alma e Mina per volontà di Luigi Arturo Rimoldi, - (1) secondo le intenzioni della Consorella Silvana Lopes di Palermo, - (3) di suffragio del defunto Cesare Sguazzo per volontà del figlio Raffaele di Salerno, - (1) secondo le intenzioni del dott. prof. Lorenzo Filippone di Monteforte Irpino (AV), - (1) di suffragio del defunto Cosimo Santoiemma per volontà di Maria Santoiemma di Mottola (TA), - (1) di suffragio della defunta Angela Filomeno per volontà di Maria Santoiemma di Mottola (TA), - (1) di suffragio della defunta Antonina Spiga per volontà di Carmina Orrù di Quartucciu (CA), - (1) per i cari della Consorella Onorina Perusin di Torviscosa, - (1) secondo le intenzioni di Primavera Iommelli di Casapesenna. Chiunque desiderasse la celebrazione di una S. Messa potrà richiederla inviando i previsti diritti di stola pari ad € 10 per celebrazione, avendo cura di indicare chiaramente nella causale del versamento le intenzioni specifiche.

Grazie

e

Benedizioni ai Benefattori!

La devozione, che ha ispirato loro tanta comprensione e generosità, gli meriterà la benevolenza particolare del nostro venerato ed amato Santo.

Domenico Bademer – Abano Terme (PD), Giorgio Pieretto – Alberese (GR), Tommasa Valentini con Maria Santoro – Anzio, Vanina Quadrini – Arpino (FR), Francesco La Penna – Bisaccia, Concetta Tunzi – Bitetto (BA), Enrico Ragni – Bologna, Giovanna Corradi – Brescia, Vincenzo Lionello – Cadoneghe (PD), Lucia Sechi – Cagliari, Bernardino Dal Farra – Carignano (TO), Primavera Iommelli – Casapesenna, Dal Zotti Monsacchi – Castelfiorentino, Lorenzo Bianco – Castellaneta (TA), Gaetano Prati – Castelnuovo del Garda, Maria Angela Piantieri – Castrocaro Terme, Lina Vizzini Castronovo – Cesano Boscone (MI), Silvia e Antonio Pareti – Cocquio Trevisago, Gioconda dell’Anno – Comiziano (NA), Marco Michelini – Concordia (MO), Claudia Varano – Crotone, Maddalena Tortomasi – Fagnano Olona (VA), Rosamaria Rizzi – Firenze, Paola Rubano, Luigi Mucciarone, Gaetano Valentini e Antonio Croce – Foggia, Giuseppina Lardizzone – Gaggiano (MI), Don Maurizio Qualizza – Gradisca d’Isonzo (GO), Andrea Maugeri – Gravina di Catania, Maria Antonietta Zanet – Jesolo Lido (VE), Luigia Savioni e Sergio Valdo – Legnago, Lina Mazzotti – Lugo (RA), Giuseppina Chessa – Macomer (NU), Maria Gironimo – Martina Franca (TA), Carlo Bandini, Anna Maria Pietrafitta, Nicola Buono e Antonio Maglione – Milano, Adriana Picciolo – Milazzo, Ugo Salvatelli Marone – Montegranaro (PU), Paola Santaniello e Maria Teresa Martino Gentile – Napoli, Alessandro Albonico – Olgiate Cremasco, Gabriele Mario Chierichetti – Olgiate Olona, Mariantonietta Rampi, Edda Biasietto Pietra, Luisa Bernardi Filippetti, Antonietta Paccagnella, Massimo Tonello, Giancarlo Rampi, Teresa Tellatin Salvato, Licia e Giuseppe Manno, Maria Ressi Arbitrio, Norma Vianello, Luigi Dainese, Tomorrow Technology S.p.a., Clara ed Eugenio Varotto Impellizzeri, Liliana Tomba, Maria Ressi Arbitrio, Lina Bortoletto, Carmela Gennaro, Luigi Beghetto, Raffaello Bonfiglioli, Maria Pia Olivieri Di Blasi – Padova, Vincenzo Mazzola e Silvana Lopes – Palermo, Eugenia Vidale – Palmanova (UD), Achille Delmonte – Parma, Giuseppe Verrascina – Pavia, Stefano Donati – Perigliano Lari (PI), Rosella Gumiero – Porto Viro (RO), Carmina Orrù – Quartucciu (CA), Caterina Basso Bensa – Roccaforte Mondovì, Vito Sorino, Massimo Freda, Ennio D’Ancona, Cesarino Polidori e Susanna Rovere – Roma, Fiorenza

Grigato (ringraziamento a Sant’Antonio) – Romano D’Ezzelino (VI), Raffaele Sguazzo – Salerno, Confraternita antoniana – San Cesareo, Alfeo Tamagnini – Scandiano, Antonia e Gian Carlo Marangon Galeazzo e Donato Di Ascenzo – Selvazzano Dentro (PD), Rachele Villano Rauso – S. Maria Capuavetere, Dorotea Murino – Siena, Giuseppe Falsone – Strà, Antonio Dichiarante – Stradella, Nicola Attolino – Taranto, Francesco Barranca e Giuseppe Nicaso – Torino, Onorina Perusin – Torviscosa, Bruno ed Emanuela Bruni Merlo - Trento, Ettore Delise – Trieste, Sergio Crepaldi – Tronzano (VC), Emanuele Grandi – Venezia, Arturo Moroni – Vercelli, Giovanna Decima e Angela Biallo – Verona, Nella Cresci – Villette (MS), Condominio Porto Corsini 10 (in memoria Ilde Artoni ved. Valente), Moreno Morani e Giulia Ernestina Regoliosi, Ernesto Russo e Gesualda Failla, Marco Broetto (in memoria di Ada e Maria Broetto), Roberto Chinese. Per le donazioni tramite bonifico bancario, Vi preghiamo di segnalare il Vostro indirizzo sulla causale per poterVi inviare il nostro grazie!

I numeri della carità Dal 1 gennaio 2012 alla data di messa in stampa del notiziario sono stati effettuati 26 interventi assistenziali rivolti a 22 nuclei familiari per un valore complessivo pari ad € 3.304,00. Con la Vostra generosità di buoni cristiani e devoti del Santo protettore dei Poveri, potremo fare ancora di più, soprattutto in questi tempi, nei quali la povertà materiale rischia di minare anche le fondamenta dei valori morali.

“Arciconfraternita del Santo”, portavoce dell’Arciconfraternita di sant’Antonio di Padova, si sorregge solo con le vostre offerte: invita amici, parenti, vicini a richiederne l’invio, invia la tua offerta attraverso il conto corrente postale allegato alla rivista, intestato a:

Arciconfraternita del Santo

P.zza del Santo, 11 - 35123 Padova c.c.postale n. 60584075 Quota di prima ascrizione € 25,00 Quota sociale anno 2011 € 15,00 Benefattore per solo notiziario € 15,00

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Arciconfraternita di sant’Antonio di Padova

Pellegrinaggio a Rimini e Loreto Sabato 15 e Domenica 16 Settembre 2012

Programma Sabato, 15 settembre ore 7.00: Partenza dal Sagrato della Basilica antoniana in Padova ore 10.00-13.30: Visita guidata della città di Rimini con Preghiera della Tredicina a sant’Antonio di Padova presso il Tempietto del Miracolo della Mula (foulard antoniano) ore 13.30: Pranzo presso l’Osteria del Börg ore 15.00: Partenza per Loreto ore 17.00-19.00: A Loreto visita guidata dei Camminamenti di Ronda della Basilica e del Museo della Santa Casa ore 19.00: Presa di possesso delle stanze presso l’Hotel Pellegrino e Pace nella piazza del Santuario ore 20.30: Cena in Hotel Domenica, 16 settembre ore 10.00: S. Messa nella Basilica e passaggio processionale nella Santa Casa (mantello e medaglione) ore 12.00-13.30: Visita guidata della Santa Casa e della Basilica ore 14.00: Pranzo presso l’Hotel Pellegrino e Pace ore 16.00: Partenza per Padova ore 20.00: Arrivo previsto presso il Sagrato della Basilica antoniana in Padova

La quota di partecipazione, a persona, tutto compreso, con pernottamento in stanza doppia con bagno è di € 110 per consorelle e confratelli e di € 120 per tutti gli altri partecipanti. In caso di disdetta detta quota non verrà restituita. 24

L’iscrizione al pellegrinaggio avviene esclusivamente con il pagamento dell’intera quota di partecipazione previo contatto con la Segreteria Organizzativa ad uno dei seguenti recapiti: Arciconfraternita di sant’Antonio di Padova - c/o Scoletta del Santo – P.zza del Santo, 11 – 35123 Padova Tel. 049.8755235 – Fax 049.2050013 – Cell. 339.8414625 E-mail: segreteria@arciconfraternitasantantonio.org o diascenzo@libero.it Note cerimoniali: Consorelle e Confratelli sono tenuti a recare con se mantello e medaglione confraternali, foulard confraternale o antoniano, corona antoniana del rosario e libretto nero delle preghiere. I pellegrini, non ascritti all’Arciconfraternita, potranno acquistare il foulard antoniano, la corona antoniana del rosario ed il libretto nero delle preghiere durante il viaggio.


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