Brochure Sac Apulia Fluminum

Page 1

SISTEMI AMBIENTALI CULTURALI: APULIA FLUMINUM Luoghi ed attività


2


3


@ 2016 Archeologica Srl Spiazzo Mons. Mario Aquilino, 2 71121 Foggia, FG Sviluppo grafico: Ă’ctobit - design studio www.octobit.it Foto: Archivio 4


PROGETTO SAC Apulia fluminum Il progetto ‘Apulia fluminum’ - Sistema Ambientale Culturale (SAC) - nasce da un’idea di valorizzazione integrata dei Beni Culturali che caratterizzano l’area centro – meridionale della provincia di Foggia. 21 Comuni hanno scelto di ‘mettersi in rete’ per far conoscere la storia del proprio territorio e il suo consolidato legame con i fiumi, che ne hanno segnato la storia e la vita quotidiana. ‘Le vie dell’Archeologia’ è la prima proposta del SAC ‘Apulia Fluminum’ che intende promuovere un viaggio nel passato alla scoperta dei paesaggi storici ‘dal Tavoliere ai Monti Dauni’. L’obiettivo principale è offrire alle comunità locali e ai turisti, con particolare attenzione alle scolaresche ed alle famiglie, la possibilità di intraprendere un “viaggio nel tempo” alla scoperta dei segni che la storia e i suoi protagonisti hanno lasciato nel territorio. Il progetto si articola in 3 operazioni: “ArcheoLab” mirato alla diffusione della conoscenza dei luoghi archeologici del territorio a scuole e famiglie. “60 passi nella natura” finalizzato alla valorizzazione del Regio Tratturo Pescasseroli-Candela per il tratto ricadente nel territorio del TavoliereMonti Dauni. Infine, “C’era una volta” con l’organizzazione di eventi e laboratori teatrali nei luoghi più significativi dei Monti Dauni.

5


LE ATTIVITÀ ARCHEOLAB:

“In laboratorio con l’archeologo” laboratori didattici L’attività è finalizzata alla realizzazione di laboratori che siano esemplificativi delle varie fasi della ricerca che caratterizzano il lavoro dell’archeologo. Le proposte didattiche sono scandite pertanto: 1) dall’analisi dei contesti territoriali dal punto di vista cartografico, documentario, storico (analisi delle caratteristiche fisiche del contesto di indagine, analisi delle fonti storico-documentarie e delle testimonianze antropiche presenti nell’area di indagine) 2) dalla sperimentazione delle attività di indagine, rilievo e documentazione archeologica secondo le metodologie che usualmente vengono messe in atto durante la ricerca sul campo (redazione di schede, disegni, rilievi delle strutture, fotografie) 3) dalle attività di laboratorio che riguardano l’analisi e l’elaborazione dei dati rilevati durante l’attività di ricerca sul campo, prevalentemente rivolte allo studio dei reperti più rappresentativi della storia e della cultura materiale del territorio del SAC

6


“Tutti a scuola …di scavo!“ cantieri-scuola di scavo e ricognizione archeologica L’attività intende realizzare dei cantieri-scuola di scavo e/o di ricognizione archeologica in alcune aree di interesse archeologico del SAC, in cui studenti delle scuole superiori del territorio, guidati da archeologi professionisti, avranno la possibilità di sperimentare direttamente la realtà del lavoro archeologico sul campo, immaginando tale esperienza come un’occasione formativa e, nel caso, come un’opportunità di orientamento post-diploma.

“Storie dal passato” visite guidate sui siti archeologici e presso musei Questa micro-operazione è strutturata con l’intento di far conoscere agli utenti il contesto geografico a cavallo tra Tavoliere e Monti Dauni meridionali, un ambito territoriale che vanta la presenza di importanti e pluristratificati siti archeologici e relativi musei che ne aiutano a raccontare la storia.

7


“60 PASSI NELLA NATURA”

A scuola di Land Art laboratori-seminario sulle tecniche di land art Saranno realizzati 2 incontri laboratoriali dedicati a studenti di scuole medie superiori e universitari di carattere artistico – compositivo (Istituti d’arte; Licei artistici, Accademia delle Belle Arti) individuati previa selezione, dalla forte impronta formativa, ciascuno della durata di 4 giorni. I temi trattati saranno relativi al patrimonio storico e paesaggistico del contesto del SAC.

laboratori di creazione di opere di land art Gli stessi studenti parteciperanno ad un laboratorio con finalità creative, sempre divisi in due gruppi da 15-20 partecipanti, della durata di 4 giorni. Il laboratorio sarà finalizzato alla messa in pratica e alla sperimentazione delle tecniche apprese attraverso la creazione diretta di opere di land art, seguiti dagli stessi docenti impegnati nel primo incontro didattico.

8


meeting con artisti di land art 2 coppie di artisti animeranno una settimana di meeting, durante la quale artisti e studenti dei laboratori potranno lavorare congiuntamente, a coppie, al fine di creare opere di diverse tipologie di materiali, da installare e rendere visibili lungo il tracciato della rete tratturale

9


“C’ERA UNA VOLTA”

Gioco-Teatro: tra storie e leggende La proposta si sostanzia in un laboratorio storicoludico-teatrale per bambini con l’obiettivo di far conoscere ai partecipanti il patrimonio artisticoculturale dei Monti Dauni e di renderli protagonisti di una iniziativa di valorizzazione del patrimonio stesso: le visite guidate teatralizzate. In questo modo i partecipanti saranno essi stessi “moltiplicatori” delle conoscenze acquisite e svilupperanno forme nuove e non convenzionali di fruizione turistico-culturale. Le attività si baseranno sul lavoro preparatorio di un consulente storico e di un formatore: un esperto di storia e cultura del territorio avrà il compito di preparare uno o più itinerari sui quali costruire le visite guidate teatralizzate.

“in (s)cena: il teatro in tavola” L’attività ha l’obiettivo di approfondire la storia delle tradizioni enogastronomiche del territorio e di valorizzarle attraverso attività laboratoriali di studio dei cibi e attraverso la preparazione di cene-spettacolo in contesti suggestivi, con la partecipazione di personaggi storici in costume. Le attività si baseranno sul lavoro preparatorio di un consulente storico e di un formatore teatrale: un esperto di storia dell’alimentazione nel territorio dei Monti Dauni avrà il compito di recuperare 10


tutte le informazioni sui cibi storici e tradizionali in modo da predisporre i contenuti dei laboratori enogastronomici e formare a sua volta i ristoratori locali coinvolti nelle attività laboratoriali. Un formatore teatrale esperto avrà il compito di preparare una sceneggiatura per le cene-spettacolo che preveda il coinvolgimento diretto dei partecipanti ai laboratori.

“Behind the scenes of History” La residenza teatrale professionale per attori mira alla produzione di una performance storico-teatrale di alto profilo che sia ispirata alle tematiche storiche, al patrimonio artistico o agli eventi salienti che si sono svolti nel territorio dei Monti Dauni e che possono essere ricostruiti attraverso le fonti storico-letterarie. La performance teatrale sarà successivamente messa in scena all’interno del luoghi più significativi del patrimonio storico del territorio: borghi, castelli, cattedrali, torri.

“Racconti di memoria”

L’attività “Racconti di memoria” si propone di attivare un laboratorio per video-makers finalizzato a raccogliere testimonianze relative agli aspetti antropologici e folkloristici dei Monti Dauni e a produrre brevi film-documentario che costituiscano dei veri e propri “serbatoi” della memoria del territorio. 11


12


I LUOGHI

Torre Alemanna cerignola

Il nome di Torre Alemanna compare, come riferimento topografico, in un documento del “Codice diplomatico barlettano” del 1334. L’appellativo di Alemanna rinvia inoltre ai suoi fondatori, i Cavalieri Teutonici, ai quali Federico II donò (come attestano documenti del XIII secolo) delle terre presso Corneto, antico borgo medievale (distrutto nel 1349, nel corso delle guerre dinastiche che videro opposti Giovanna I di Napoli e Carlo III di Napoli), i cui resti distano difatti poco più di un chilometro dal complesso. Il complesso di Torre Alemanna è ritenuto dagli storici il più fiorente delle dipendenze teutoniche in Puglia. Un centro talmente ricco (fra il XIV ed il XV secolo, possedeva oltre 2.800 ettari di terre) da consentire con la sua produzione zootecnica e cerealicola il sostentamento anche di San Leonardo di Siponto, da cui dipendeva.

13


Piano delle fosse granarie cerignola

Il Piano delle Fosse granarie di Cerignola testimonia uno dei momenti più importanti nella vita agricola della Capitanata: la raccolta e la conservazione del grano. L’utilizzo delle fosse interrate per il grano è una pratica che risale a tempi molto antichi: in molti centri della Capitanata non sono più visibili, tranne che a Cerignola dove l’area (denominata Piano San Rocco) è stata anche oggetto di recenti lavori di conservazione. Le fosse avevano forma tronco-conica con base più larga rispetto all’imboccatura, erano scavate nel piano roccioso e rivestite in mattoni o in pietra (anche con calce). L’imboccatura delle fosse era dotata di un cordolo in pietra, di assi di legno e coperta con uno strato di terra in maniera da impedire le infiltrazioni di acqua; esse erano mediamente profonde 5 m e larghe 4,5 m con un’imboccatura del diametro di 1,25 m; non mancavano però casi di fosse di maggiori dimensioni. La capacità media era di 500 quintali, ma alcune potevano arrivare a 1.100 quintali. Ogni fossa era segnalata da un cippo alto 90 cm sul quale erano incisi un numero progressivo e le iniziali delle famiglie dei proprietari della fossa. 14


Il Museo del Grano

presso l’ex opera pia, cerignola Il Museo del Grano di Cerignola è interamente dedicato al ciclo di vita e di produzione del cereale che da sempre è stato l’elemento principale dell’economia agricola dell’intera Capitanata. Nel Museo sono illustrate le fasi relative alla coltivazione ed alla lavorazione del grano: dalla preparazione del terreno (aratura ed erpicatura), alla semina, alla raccolta (trebbiatura, setacciatura) con successiva bruciatura delle stoppie, alla conservazione. Il visitatore può anche osservare l’esposizione di antichi strumenti agricoli, fra cui alcune macine in pietra lavica di epoca romana. Il Museo è stato allestito nel 1992 dall’Associazione di Studi Storici Daunia Sud ed è ospitato nel complesso dell’Ex Opera Pia Monte Fornari, un edificio storico che si affaccia direttamente sul Piano San Rocco e che permette di osservare il Piano delle Fosse dagli spazi museali. Nell’autunno del 2014 è stato inaugurato il nuovo allestimento supportato da dispositivi multimediali interattivi.

15


Ex Palazzo Gesuitico orta nova

Il Palazzo ex Gesuitico di Orta Nova rappresenta una testimonianza della presenza dei Gesuiti nel Basso Tavoliere cui sono legate le vicende storiche che portarono alla costituzione dei cosiddetti “Cinque Reali Siti” (comuni di Orta Nova, Ordona, Stornara, Stornarella e Carapelle). Fu costruito sulle rovine della residenza di caccia e masseria regia federiciane con investimenti da parte della Compagnia di Gesù. Attorno al Palazzo Gesuitico sorse il primo nucleo abitativo di Orta Nova. Dopo la cacciata dei Gesuiti dal Regno di Napoli, il palazzo ha avuto diverse destinazioni d’uso: sede del pro-segretario delle Regia Dogana delle Pecore, sede dell’Amministrazione Comunale fino ad ospitare attualmente la Biblioteca Comunale ed alcune associazioni culturali.

Chiesa dell’Annunziata orsara di puglia

Costruita tra il secolo X e XI in stile romanico, è un vero e proprio gioiello di architettura bizantina. La chiesa fa parte dell’ex complesso abbaziale dell’Angelo che sorse intorno al XII secolo su una diramazione della via Francigena che da Troia portava al Santuario di San Michele Arcangelo. Il complesso è costituito dalla Grotta di San Michele, precedente al 1125, a ridosso della quale vennero edificate la Chiesa del Pellegrino, l’Abbazia di Sant’Angelo, divenuta nel 1524 Palazzo Baronale, e la Chiesa dell’Annunziata. Costruita in pietra viva, la Chiesa dell’Annunziata vista dall’esterno sembra quasi una fortezza, per la posizione sull’orlo di un precipizio e per la mancanza di elementi decorativi ad eccezione di tre semplici monofore. Probabilmente costruita contemporaneamente al Monastero, poi divenuto Palazzo Baronale, fu sede parrocchiale sino al 1590, anno in cui la parrocchia venne spostata nella Chiesa di San Nicola. 16


La Grotta di San Michele orsara di puglia

La Grotta di San Michele costituisce il nucleo originario del complesso dell’Abbazia dell’Angelo. Posta su una delle direttrici che portavano sin dall’antichità alla Sacra Grotta di Monte Sant’Angelo, ne è una replica in miniatura. Si tratta di uno tra i luoghi di culto più importanti e antichi del Mezzogiorno d’Italia. Vi si accede da una scala tortuosa, denominata Scala Santa. All’interno del luogo di culto (in parte inserito nella grotta naturale ed in parte costruito) si trovano iscrizioni latine e i graffiti lasciati dai pellegrini che transitavano per raggiungere il Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo. L’interno, a navata unica, irregolare, ha un ingresso originario da sud e uno nuovo da ovest, inglobato nel Seicento nella Chiesa del Pellegrino.

17


Tratturo Pescasseroli – Candela Il Tratturo Pescasseroli-Candela è uno dei principali tratturi lungo cui si svolgeva la transumanza fra Abruzzo e Capitanata. Il tracciato era lungo 211 km, largo in origine 111,11 m e partiva da Pescasseroli (L’Aquila) raggiungendo Candela attraversando il Molise e la Campania. Il tratturo è delimitato lungo il percorso da oltre 1.500 pietre di confine, corredato da diverse strutture (taverne, masserie, fontane, chiese ed edicole) che costituivano punti nodali nella sosta e nei commerci. Questo tratturo, come molti altri, verosimilmente seguiva il percorso di antichi assi viari risalenti anche ad epoche precedenti a quella romana. La sistemazione ufficiale e la regolamentazione nell’utilizzo dei tratturi si ebbe a partire dal 1447 con l’istituzione della Regia Dogana per la Mena delle pecore in Puglia, in funzione fino al 1806.

18


Parco archeologico dei Dauni e Collina del Serpente, Polo Museale ascoli satriano

Ascoli Satriano conserva testimonianze di epoca daunia ed ellenistica presso il Parco Archeologico dei Dauni sulla collina del Serpente: un importante sito indigeno del VI-IV secolo a.C. con resti relativi all’abitato e un santuario con pregevoli mosaici a ciottoli. ll ricco Museo Diocesano ospita, oltre ai reperti di epoca daunia provenienti dal territorio circostante ed oggetti di arredo sacro di epoca medievale e moderna, anche la mostra permanente “Policromie del sublime�, con un complesso di straordinari marmi policromi (tra cui i famosi Grifoni) di particolare pregio, provenienti dal territorio circostante, probabilmente da un sepolcro gentilizio.

19


Palazzo Ducale, Giardino Pensile, Museo Diocesano

bovino

Il Palazzo Ducale si erge in posizione strategica a dominio del centro storico di Bovino ed a controllo del Vallo di Bovino, punto di passaggio obbligato tra Irpinia e Puglia. Il castello fu edificato in età medievale, probabilmente su antichi resti romani, longobardi e bizantini. Alla fine dell’XI secolo il generale normanno Drogone rase al suolo la fortezza per edificare il nucleo originario del castello attorno alla Torre “a cavaliere”. Sul maniero si rintraccia anche l’intervento di Federico II di Svevia che vi fece costruire il cosiddetto Cassero come residenza del suo luogotenente. Nel Seicento il castello divenne proprietà della famiglia dei Guevara che lo ampliarono creando altri corpi di fabbrica, una torre con orologio ed un giardino pensile che nello stile dei giardini all’italiana ospita un’ampia varietà di piante ed è ornato di statue e fontane.

20


Museo Civico “Gaetano Nicastro” bovino

Il Museo Civico di Bovino è ospitato nelle sale del Palazzo Pisani, intitolato al medico Carlo Gaetano Nicastro, storico locale e ispettore onorario per le opere di antichità e arte, che donò al Comune la sua ricca collezione privata. Nel museo è conservata un’ampia collezione di reperti archeologici databili fra il Neolitico ed il Medioevo che, assieme ai tanti resti osservabili all’interno del centro storico (tratti delle mura della città in opera reticolata, tratti di acquedotto, di iscrizioni reimpiegate e cisterne di età romana) testimoniano l’importanza del centro urbano e la ricchezza del suo territorio. I reperti provengono infatti non solo dall’area del centro cittadino che sorge nello stesso luogo della colonia romana di Vibinum, ma anche da siti localizzati nel territorio comunale. L’esposizione è articolata in quattro sezioni (Preistoria, età preromana, età romana e Medioevo), arricchitasi con reperti provenienti da donazioni, rinvenimenti occasionali ed interventi di scavo archeologico.

21


Palazzo D’Avalos e Museo Civico troia

Museo Civico accadia

Il Museo Civico di Accadia è allestito nelle sale del cinquecentesco Palazzo Vassalli trasformato nel 1999 in uno spazio culturale dedicato all’archeologia ed alla tradizione contadina. Il palazzo, a lungo dimora della nobile famiglia da cui prende nome, è stato acquisito dal Comune negli anni ‘60. La collezione è organizzata in 4 sale. Nella prima sala è allestita la sezione archeologica che comprende reperti (cippi, stele, ceramiche, statue, utensili) provenienti da scavi nel territorio. La seconda sala è dedicata al Medioevo, mentre nella terza si possono osservare oggetti ed utensili che ricordano la vita contadina e gli antichi mestieri. Il palazzo è anche dotato di ambienti ipogei che ospitano la cantina ed una sala in cui è allestita la ricca ed articolata sezione etnografica. 22

Il Museo Civico di Troia è ospitato negli spazi del cinquecentesco Palazzo D’Avalos. I reperti conservati provengono sia dall’area cittadina (sorta sul centro preromano e romano di Aecae, poi Troia medievale fondata nel 1019), sia dai siti archeologici noti nel territorio. All’età preromana si datano una serie di vasi ed alcune stele funerarie antropomorfe decorate. Ad età romana risalgono colonne, capitelli, epigrafi, un tratto di basolato della via Traiana rinvenuto nel corso di scavi nel centro cittadino, alcune macine in pietra lavica e miliari della via Traiana. Fra i reperti di età altomedievale si segnala un sepolcro databile al VII secolo d.C. Nella sezione dedicata all’età moderna sono visibili gli stemmi gentilizi di alcune importanti famiglie troiane. Per l’età contemporanea sono allestite le opere di due artisti locali, il pittore Vincenzo Curcetti e lo scultore Nicola Fiore.


Palazzo Ripandelli

candela

Palazzo Ripandelli, edificio di grande pregio architettonico risalente al Seicento, era di proprietà di una delle famiglie più in vista del paese e nel 1912 fu donato dal suo ultimo esponente, il capitano Decio Ripandelli, al Comune. Il palazzo è stato di recente restaurato e vi sono stati allestiti una biblioteca, un museo tradizionale ed uno multimediale, una esposizione permanente di opere d’arte contemporanea, una pinacoteca, più spazi destinati ad ospitare concerti, conferenze ed altre manifestazioni culturali. Al piano terra è allestita la ricostruzione di un ambiente ipogeo simile a quelli risalenti al Neolitico. Al terzo piano è in allestimento il Museo dell’Energia dedicato principalmente alle energie rinnovabili al fine di favorire la cultura del risparmio energetico e delle fonti alternative a quelle fossili. 23


Castello Normanno-Svevo e Museo Civico deliceto

Edificato su uno sperone roccioso che domina il centro abitato, il castello di Deliceto vede le sue origini nel periodo delle lotte longobardo-bizantine (X secolo), con varie fasi costruttive e rimaneggiamenti fino al periodo aragonese. Il castello presenta una pianta di forma trapezoidale irregolare con tre torri agli angoli. Una torre, di epoca normanna, è detta “il Torrione”, mentre le altre due, di forma circolare, sono di epoca angioina e sono dette “Molo” e “Parasinno”. L’ingresso del maniero è sormontato dallo stemma in pietra dei Piccolomini d’Aragona risalente al Quattrocento. Il cuore dell’edificio è costituito dall’ampio cortile (su cui si affaccia una cappella) al centro del quale vi è una cisterna ottagonale per la raccolta dell’acqua piovana. Gli alloggi sono suddivisi fra l’area destinata ad ospitare la famiglia nobiliare e quelli destinati ai militari, mentre nel dislivello del suolo sono ricavate le ampie scuderie e piccoli ambienti destinati a carcere.

24


Panni Il nome di questo piccolo paese deriverebbe dal dio Pan, protettore delle montagne e dei boschi. Le origini del centro abitato sono molto antiche. E’ soprattutto a partire dal medioevo che l’insediamento inizia a svilupparsi e a diventare strategico, in quanto posto in una posizione di controllo sulla valle del Cervaro, soprattutto in corrispondenza con il “Toppolo”, il Belvedere dalla Torre (unico elemento superstite di un’articolata fortificazione, verosimilmente di epoca normanna e poi restaurata in epoche successive). Il pittoresco centro storico è caratterizzato da piccole chiese, come quella del Calvario, e da casette arroccate lungo il pendio della collina. Interessante Palazzo Manuppelli, di epoca tardo rinascimentale, decorato da un ricco portale con stemma e decorazioni zoomorfe. Il territorio di Panni è contraddistinto da fontane, spesso accompagnate da iscrizioni antiche.

Il Castello Imperiale sant’agata di puglia

Il Castello di Sant’Agata di Puglia è posto in posizione strategica sulla valle del Calaggio, via di passaggio fra l’Irpinia, la Lucania e la Daunia. Le sue origini risalgono all’Alto Medioevo quando Sant’Agata ricopriva il ruolo di Gastaldato longobardo e di avamposto del Ducato di Benevento. Nella seconda metà dell’XI secolo passò sotto il controllo dei Normanni, poi, con Federico II, il Castello di Sant’Agata, insieme a quello di Monte Sant’Angelo, rientrò fra i castelli di primaria importanza nell’ambito dell’opera di restauro e conservazione. Successivamente il castello passò sotto il controllo degli Angioini prima e degli Aragonesi poi, con la famiglia degli Orsini. Nel corso dei secoli ha subito interventi di adeguamento a residenza ducale e marchesale. Il castello è stato oggetto di recenti lavori di recupero e conservazione che lo hanno restituito alla fruibilità del pubblico. 25


Rocchetta Sant’Antonio L’identità di questo paese è sempre stata legata alla presenza dell’imponente rocca, costruita tra età bizantina ed età normanna. Il centro storico è caratterizzato da un intrico di strade, vicoli, palazzi e semplici case, tutte arroccate attorno alla collina. Da visitare, oltre al maestoso Castello d’Aquino, anche i ruderi del Castel Sant’Antimo, le chiese di epoca tardo rinascimentale e barocca che costellano il paese (Chiesa di San Giusepe, Chiesa Madre, Chiesa della Maddalena e di Santa Maria delle Grazie). Un particolare monumento è il cosiddetto “Seggio”, un sedile in pietra, risalente al XVI secolo ed abitualmente utilizzato per le udienze del feudatario. Il comune di Rocchetta è stato recentemente insignito del titolo di “Bandiera Arancione” da parte del Touring Club Italiano. Nei dintorni del paese sono presenti alcune chiese (della Madonna del Pozzo) e monasteri (S. Maria di Giuncarico) attorno a cui si è sviluppata una forte devozione. Numerose sono infine le fontane, segno della fertilità e salubrità del territorio.

26


Anzano di Puglia Il paese di Anzano di Puglia si colloca in una posizione che da sempre è stata un punto di passaggio di genti e tradizioni. Di qui passò Orazio nel 20 a.C. e di qui passava e passa ancora il Regio Tratturo PescasseroliCandela che costituisce un elemento di sicuro interesse paesaggistico. La pastorizia ha difatti caratterizzato la storia e le usanze di questo paese, molto legato a tutte le attività connesse ad essa. Caratteristici del centro storico sono i portali in pietra, testimonianza di antiche tradizioni artistiche presenti nel territorio del Subappennino. Il paesaggio collinare che circonda il paese è costellato da bellezze naturalistiche e testimonianze legate all’antica frequentazione della zona sin dall’epoca pre-romana (si veda il Cippo con una misteriosa iscrizione in greco e l’area archeologica in località Ripatetta). 27


Monteleone di Puglia Il paese di Monteleone di Puglia costituisce il comune più alto della Puglia, posto ad un’altitudine di 842 m. Esso si colloca in un punto di dominio del Subappennino, tra Puglia ed Irpinia. In epoca medievale il borgo fu luogo di rifugio di popolazione di origine provenzale (il nome del paese deriverebbe difatti dal provenzale Mont Lion) e di religione valdese, vittima delle persecuzioni durante il periodo di permanenza del Papa ad Avignone (1309-1377). Il centro storico presenta chiese di epoca tardo rinascimentale e settecentesca, anche se in epoca medievale dovevano esserci numerosi edifici religiosi, ed una cinta muraria fortificata non più conservata. Il paesaggio circostante è caratterizzato dalla presenza di ampie aree boschive, come il Bosco Macchione ed il Bosco Selvamala.

28


Carapelle L’origine di Carapelle è stata fatta risalire al 1774, nell’ambito della bonifica della zona voluta da Ferdinando IV di Borbone che portò alla fondazione di altri quattro borghi, che insieme a Carapelle presero il nome di “Cinque reali siti”. Il 1º febbraio 1958 il paese ottenne l’autonomia amministrativa dal comune di Orta Nova del quale fino ad allora era frazione. Negli anni ottanta conobbe il suo periodo di boom demografico ed economico, dovuto alla relativa vicinanza da Foggia e ad un più favorevole mercato immobiliare.

Castelluccio dei Sauri Il centro abitato è collocato sulle colline poste tra i torrenti Cervaro e Carapelle. La frequentazione dell’area risale ad epoca molto antica, tra età preistorica e protostorica. Le origini del nome del paese risalirebbero però ad epoca bizantina, quando qui vi si insediò un nucleo di cavalieri Isaurici, cioè legati alla dinastia bizantina degli Isaurici. Per quanto il centro abitato non conservi più l’aspetto originario di epoca medievale, alcune testimonianze storichearcheologiche sono visibili nel territorio circostante: in località Sterparo sono stati ritrovati reperti e stele antropomorfe (conservate presso i Musei di Bovino e Foggia) di epoca pre-protostorica; in località Lamie e Pozzo di Annibale si può ancora oggi vedere ciò che resta di un pozzo, secondo la tradizione fatto costruire dall’esercito cartaginese accampato in zona durante le guerre annibaliche. 29


Stornara La storia di Stornara, finora documentata soltanto da alcuni atti e documenti notarili, risale al 1203. Il borgo in origine era un piccolo centro rurale sorto lungo la via Traiana, la cui economia si basava sulla pastorizia e sulla produzione cerealicola. Il nome deriva dal latino sturnus vulgaris, lo storno, un genere di volatile che sfreccia sui campi di grano soprattutto in autunno durante la preparazione del terreno per la semina del grano; tale specie animale era riprodotta anche sull’antico stemma che lo raffigurava su una torre merlata.

30


Stornarella Le origini del paese risalgono al 1774 quando, per rendere produttiva la piana del Tavoliere, re Ferdinando IV di Borbone fondò i borghi di Carapelle, Ordona, Orta Nova, Stornara e Stornarella con 500 famiglie coloniche che presero il nome di Cinque Reali Siti. Il centro abitato si è sviluppato attorno alle abitazioni dei braccianti impegnati nei lavori di dissodamento dei terreni, già in epoca tardo-settecentesca. All’inizio dell’Ottocento il borgo acquistò l’autonomia amministrativa, in virtù di un decreto di Giuseppe Bonaparte, che incluse nel suo territorio anche Stornara, divenuta comune autonomo un secolo dopo. Annessa all’Italia unita al termine del restaurato governo borbonico, partecipò alle successive vicende nazionali. Il monumento più importante è costituito dalla chiesa parrocchiale di Santa Maria della Stella, risultato dell’ampliamento di una cappella seicentesca.

31


SS89

FORTORE

SAN SEVERO

A14

LUCERA FOGGIA SS16

SP115

SS90

SS655

TROIA

CASTELLUCCIO DEI SAURI ORSARA DI PUGLIA BOVINO PANNI

MONTELEONE DI PUGLIA

ACCADIA

ANZANO DI PUGLIA

32

DELICETO

ASCOLI SATRIANO

SANT’AGATA DI PUGLIA

A16 CANDELA

ROCCHETTA S. ANTONIO

TRATTURO PESCASSEROLI CANDELA


MONTE SANT’ANGELO

MANFREDONIA

SS89 CANDELARO

CERVARO CARAPELLE

CARAPELLE ORTANOVA

OFANTO

SS16

STORNARA STORNARELLA A16 TORRE ALEMANNA

CERIGNOLA A14

Luoghi del SAC Altri luoghi

33


INFO E PRENOTAZIONI archeologicasrl@gmail.com 0881 750334 +39 347 3176098 Facebook: SAC Apulia Fluminum - Valle del Carapelle @sacapuliafluminum ArcheoLogica SRL @ArcheoLogicaservizi

Twitter:

SACApuliaFluminum @ApuliaFluminum

www.sacapuliafluminum.it

34



ARCHEOLOGICA SRL Spiazzo Mons. Mario Aquilino, 2 Foggia 71121 - tel e fax 0881.750334 www.archeologicasrl.com archeologicasrl@gmail.com


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.