La gazza sulla torre #0

la Gazza sulla

DIRETTORE:

ANNO 1 - N° 0

ANTONIO DI AMICO

VICE-DIRETTORE: VITTORIA CAPITANIO

Edito dall'I.C. ALBERTO MANZI - TORRE DE' PASSERI

29 MARZO 2017

Un tuffo nella natura

Lancio e posa editoriale a cura di

N

INS. AQUILINO LONGO

el Collegio Docenti del 25 Gennaio 201 7 ha preso il via il progetto del giornalino d'Istituto presentato, qualche tempo prima, dal sottoscritto e dall'Ins. Barbara Bernardone.

Nelle linee programmatiche si è previsto che il giornalino di istituto si farà contenitore di due filoni: vita quotidiana e percorso didattico.

Entrambe le vene cammineranno insieme fino ad intrecciarsi invece che svilupparsi in compartimenti stagni e separatamente. Abbiamo pensato che questo possa essere uno dei modi per tenere ancorato alla realtà il bambino e interessarlo all’offerta didattica proposta di volta in volta.

La proposta editoriale e insieme la valenza e valutazione del progetto sta nell’arrivare a pubblicare un numero di prova (#0) su cui ragionare e discutere eventuali migliorie da apportare all’organizzazione redazionale e sul cui impianto, eventualmente revisionato, impostare il lavoro per i prossimi numeri.

SEGUE

www.ictorredepasseri.gov.it

Torre

A

PAG.

> Articolo per concorso «Diventa Giornalista 201 6»

8

Grotta scura nei pressi del comune di Bolognano (PE) a cura della Classe V^ C

F

(Torre de' Passeri)

inalmente anche la nostra classe, dopo anni di intrepida attesa, aveva ottenuto una LIM! Da quel momento le nostre “peripezie” tecnologiche non avrebbero più avuto fine. Ed è stato

proprio durante una lezione di tecnologia che i maestri Barbara e Lino ci hanno insegnato ad usare Google earth: ognuno di noi ha potuto localizzare la propria casa dal satellite e mostrarla a tutto il resto della classe.

Anche i nostri insegnanti ci hanno mostrato la loro e… meraviglia!!!

Finalmente abbiamo potuto ammirare lo stesso paesaggio che la nostra maestra guarda dalla sua finestra tutte le mattine.

Da tempo ci raccontava che la sua casa di Bolognano è immersa nel Parco Nazionale della Majella e che le sue orecchie sono abituate ad ascoltare canti di cicale, ululati di lupi, versi di

SEGUE A PAG. 2

Domande Presidenziali

S om m a ri o a cura di

Federica Di Monte e Giada Zaccagnini (V^ A - Piano d'Orta)

>

Non siamo soli nell'Universo a cura di Marta Di Rienzo (V^ A - I.C. Tedeschi - Pratola Peligna)

SEGUE A PAG. 10

> Il piacere della Musica

a cura dell'Ins. Barbara Bernardone SEGUE A PAGG. 6, 7

Il numero #0 de "la Gazza sulla Torre" non poteva non aprirsi con una lunga ed esclusiva intervista rivolta alla nostra Dirigente Scolastica Prof.ssa Antonella Pupillo che si è resa disponibile a rispondere a tutte le nostre domande.

SEGUE nelle PAGG. 3, 4, 5

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Dietro l'angolo...

SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

animali di ogni specie (cinghiali, volpi, lepri, cervi, cerbiatti, gatti selvatici…), mentre i suoi occhi verdi si mimetizzano con la natura rigogliosa che circonda la valle dell’Orta, il fiume che scorre proprio davanti alla sua abitazione.

Avevamo intuito che si trattasse di un posto fantastico, ma nessuno di noi immaginava che potesse essere così: un suggestivo paesotto sorto a picco su un canyon scavato dallo scorrere millenario di un fiume.

Da subito abbiamo capito per quale motivo la maestra non sopporta il chiasso che facciamo: abituata com’è ad un’atmosfera così tranquilla e genuina! …E ce la siamo immaginata la nostra maestra, che studia, suona e canta, lontana da stress e caos.

Così è iniziata la nostra appassionante ricerca: 1. prima tappa – ritrovare lo spirito di semplicità e di adattamento dgli uomini e la meravigliosa cisterna, una piscina naturale scavata nella primitivi, immersi completamente nella roccia, dove è possibile immergersi in un’acqua limpida e natura selvaggia. Dei primitivi, sì, perché freddissima anche in piena estate. dovete sapere che addentrandoci nel parco, oltre ad ammirare i colori e gli odori della natura in questa stagione che si risveglia, abbiamo potuto scoprire che in questo territorio ci sono diverse grotte, facilmente raggiungibili, e che in una di queste, Grotta dei piccioni, sono stati ritrovati resti umani e animali di riti sacrificali risalenti al neolitico, oltre che ceramiche ed utensili che appartengono ad un insediamento dell’uomo di Neanderthal.

3. terza tappa – assaporare il connubio natura/sport: in queste zone si organizzano periodicamente gare di rafting, canoa e bungee jumping.

2. seconda tappa – ritrovare il contatto con un habitat incontaminato, condizione ideale per la vita di piante ed animali che offrono uno spettacolo indimenticabile ai sensi del visitatore. Il fiume Orta, affluente del Pescara, è lungo circa 40 chilometri: a partire da 4. quarta tappa – meditare e indagare a Passo S. Leonardo (tra la Majella e il fondo nel proprio animo, così come l’acqua, col Morrone), attraversa S. Eufemia a tempo, ha scavato le rocce di quel canyon che Majella, Caramanico, Salle, Bolognano e San Valentino in Abruzzo appare ai nostri occhi un eden primordiale, un immenso Citeriore, regalando caratteristici strapiombi, pendii, canyon, giardino a cielo aperto, come un posto dove il tempo sembra essersi insenature, rapide, pozze fermato.

Indovinate un po’ dov’è che organizzeremo le nostre prossime escursioni estive? Maestra, non ti libererai facilmente di noi! Venite anche voi?

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L ' intervista 1/3

anni.

1 . ALLA N OSTRA E TÀ LE PI ACE VA LA SCU OLA? Non più di quanto piaccia a voi! Vi assicuro che ai miei tempi la 1 2 . H A DOVU TO STU DI ARE TAN TO PE R RAG G I U N G E RE LA SU A POSI ZI ON E ? scuola era molto più noiosa e molto ma molto meno innovativa…

Sì. Tanto, tanto!

2 . H A AVU TO M AE STRI O M AE STRE ?

Solo maestre, anzi..la maestra. Una sola, che mi insegnava tutte le 1 3 . COSA FACE VA PRI M A DI DI VE N TARE P RE SI DE ? discipline, compresa la religione. Tranne l’inglese che, allora, si L’insegnante di Matematica e Scienze alla scuola secondaria di insegnava solo alla scuola media, ora scuola secondaria di primo primo grado. grado.

1 4 . QU AL È STATO I L SU O PE RCORSO DI STU DI ?

Allora…3 anni di asilo, 5 di scuola elementare, 3 di scuola media, 5 3 . RI CORDA VOLE N TI E RI I SU OI I N SE G N AN TI DI SCU OLA PRI M ARI A E M E DI A? La mia maestra della Scuola primaria, allora scuola elementare, si di liceo scientifico, 4 di università, un concorso per la cattedra di chiamava Anita e la ricordo con tanto affetto e stima. Oggi so che Matematica e Scienze alla scuola secondaria di primo grado, un quel sentimento si chiama stima, allora non lo sapevo spiegare ma concorso per l’abilitazione alla scuola secondaria di secondo grado nutrivo per lei tanta ammirazione. Era molto severa, però. Ma io la e il concorso da Preside, ora Dirigente scolastico, con una prova ringrazio anche per questo e le devo moltissimo. Le sono grata per preselettiva, due prove scritte, una prova orale. avermi insegnato non solo le nozioni ma anche le regole del vivere civile e morale . Ora non è più tra noi, tuttavia io, ogni volta in cui 1 5 . H A TROVATO LAVORO FACI LM E N TE ? mi reco al cimitero a far visita ai miei cari che non ci sono più, vado Se vi riferite al mio lavoro di insegnante, beh…ho dovuto fare un po’ di gavetta, come si suol dire. Ho insegnato come a farle una visita e, salutandola, la ringrazio ancora per supplente per circa 8 anni in provincia di Como, poi sono ciò che mi ha insegnato. Credo che i Maestri siano le stata assunta a tempo indeterminato nel 1 996 in provincia figure più importanti per la formazione degli alunni. di Pescara e nel 201 4 sono diventata Preside.

Degli insegnanti della Scuola secondaria di primo grado ho dei ricordi più confusi. Tanti se ne sono avvicendati e 1 6 . P E RCH É H A DE CI SO DI DI VE N TARE P RE SI DE ? di alcuni non ricordo più neanche il nome. L’insegnante Ho deciso di diventare preside per due ragioni. di cui conservo, comunque, un bel ricordo è l’insegnante Innanzitutto perché ho incontrato persone che hanno di italiano; si chiama Anna, ha ormai 87 anni e vive a creduto in me e mi hanno incoraggiato a tentare questo Sulmona. Le mando sempre i saluti da una conoscente percorso, poi perché nella scuola è l’unico modo per fare in comune. Lei mi ricorda ancora. Ero un’alunna…vivace carriera. ed esuberante.

1 7 . I N COSA CON SI STE SI N TE TI CAM E N TE FARE LA P RE SI DE ?

4 . H A M AI PRE SO U N BRU TTO VOTO? Sì, l’ho preso in chimica al quarto Liceo scientifico. Un bel 3! E’ difficile sintetizzare il mio lavoro, è proprio difficile. Ricorrendo a una frase di Sant’Agostino potrei dire che la preside è al suo posto Ricordo ancora la rabbia e la delusione. per provvedere ( a tutte le esigenze della scuola) e non per comandare ( a scuola)!

5 . E ’ M AI STATA BOCCI ATA? No, mai. Neanche in uno dei 25 esami che ho sostenuto 1 8 . LE PI ACE FARE LA P RE SI DE ? all’Università.

Mi piace molto il mio lavoro, oggi non lo cambierei con nessun altro.

Cerco di farlo nel migliore dei modi. Confucio, un filosofo cinese, ha 6 . QU AL È LA M ATE RI A CH E DE TE STAVA PI Ù CLAM OROSAM E N TE ?

La storia, purtroppo. E’ uno dei miei maggiori rimpianti. Ho iniziato a detto: ama ciò che fai e non lavorerai un giorno! Beh..è questo il detestarla quando mi sono imbattuta in una insegnante che ce la caso mio. faceva imparare a memoria…

1 9 . E ’ I L LAVORO CH E H A SE M PRE SOG N ATO? No, non è il lavoro che ho sempre sognato.

7 . … È AN CORA COSÌ ?

Oggi non la detesto. Anzi….Però la scarsa conoscenza che ho di 2 0 . H A M AI PE N SATO DI FARE ALTRO N E LLA VI TA? SE SÌ : COSA? questa disciplina è un mio grande limite.

Mi sono laureata in Scienze Biologiche e il mio sogno era quello di lavorare in un laboratorio di analisi cliniche. Ho anche affrontato e 8 . QU AL È LA TABE LLI N A CH E CON OSCE M E G LI O? Le tabelline le conosco tutte. I numeri mi intrigano. Con i numeri superato l’esame per l’iscrizione all’Ordine Nazionale dei Biologi ma posso spiegare anche i concetti più difficili. Ho sempre preferito i poi, mentre aspettavo questa opportunità, per caso, mi hanno chiamata in una scuola per una supplenza di matematica e….da numeri alle parole. allora non ho più smesso.

9 . QU AL È LA SU A M ATE RI A PRE FE RI TA? 2 1 . LE PI ACE DI PI Ù STARE A CASA O AN DARE A LAVORO? Sono due: la matematica e la filosofia.

Trovo soddisfazione a stare in entrambi i luoghi. C’è il tempo per il lavoro e il tempo per la famiglia. E’ vero, il mio lavoro assorbe molto 1 0 . COM E E RA VI STA DAI SU OI COM PAG N I ?

Ero abbastanza ben voluta dai miei compagni, mi cercavano sia per del mio tempo ma quando torno a casa cerco di dare il massimo ai studiare insieme, sia per trascorrere del tempo libero. E io cercavo miei familiari. loro. Mi piace molto la compagnia.

2 2 . TROVA M OLTE DI FFI COLTÀ N E LLO SVOLG I M E N TO QU OTI DI AN O DE L SU O LAVO RO ? P E R E S E M P I O …

1 1 . COM ’ È DI VE N TATA P RE SI DE ?

Attraverso un concorso molto impegnativo che è durato circa due Le difficoltà ci sono e nascono dall’imprevedibilità del mio lavoro.

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L ' intervista 2/3

Arrivo a scuola con un programma ben preciso sul da fare. E poi, 3 4 . E I L SU O PROG RAM M A RADI OFON I CO PRE FE RI TO? quasi puntualmente, c’è un imprevisto che mi costringe a cambiare Il ruggito del coniglio rotta. A volte non riesco a fare nulla di quanto avevo pianificato e il lavoro si accumula…

3 5 . LE PI ACE LE G G E RE ?

E’ una delle cose che mi piace di più in assoluto 2 3 . S I FA AI U TARE N E LLO SVOLG I M E N TO DE L SU O LAVORO? Sì, ho diversi collaboratori.

3 6 . QU AL È I L LI BRO CH E AVRE BBE VOLU TO SCRI VE RE ?

“Un Uomo” di Oriana Fallaci 2 4 . H A RI CE VU TO CRI TI CH E PE R COM E SVOLG E I L SU O LAVORO? Le critiche fanno parte del gioco. Ricordate che nella vita, per 3 7 . QU AL È I L LI BRO CH E ATTU ALM E N TE H A SU L SU O COM ODI N O? quanto possiamo impegnarci in ciò che facciamo, non possiamo Il Gioco di Ripper di Isabel Allende piacere a tutti.

3 8 . E I L SU O AU TORE /AU TRI CE PRE FE RI TO? 2 5 . E ’ RI M ASTA I N RAPPORTO CON I L P RE SI DE CH E L’ H A PRE CE DU TA? Carlos Ruiz Zafòn Prima di diventare Preside, sono stata la vice di ben cinque dirigenti. Con tutti conservo buonissimi rapporti. Una in particolare, 3 9 . H A M AI LASCI ATO U N LI BRO A M E TÀ? che è una di quelle persone che ha creduto in me, che mi ha Sì. Solo una volta. Si tratta del libro “Uomini che odiano le donne” di insegnato tanto di questo mestiere e mi ha incoraggiato a Stieg Larsson intraprendere la sua stessa strada, è diventata una carissima amica, oltre che collega. E’ stata anche la mia Mentor durante il mio 4 0 . LE PI ACE VI AG G I ARE ? anno di prova.

Molto 2 6 . COM E M AI TRA TAN TE FI G U RE TRA CU I ATTI N G E RE LA SCE LTA DI 4 1 . COSÌ SU DU E PI E DI DOVE AN DRE BBE ?

I N TI TO LARE LA N O S TRA S CU O LA È CAD U TA P RO P RI O S U L M AE S TRO M AN ZI ?

In questo momento in Grecia E’ stata una tra le diverse proposte del Collegio dei Docenti.

Quando tali proposte, come vuole la norma, sono state portate al 4 2 . CH I E /O COSA PORTE RE BBE CON LE I ?

Consiglio di Istituto , quest’ultimo ha scelto Alberto Manzi. Un libro e un buon amico Naturalmente lo ha fatto dopo aver letto la scheda di presentazione che avevo preparato. Alberto Manzi è stato un Maestro 4 3 . QU AN DO VI AG G I A SI SPOSTA I N TRE N O, AU TO, AE RE O, BI CI ? straordinario, che, pur quando la scuola era elitaria e “respingeva” A seconda dei casi. In genere preferisco l’auto. molto, si è sempre preoccupato di accogliere tutti gli alunni, ciascuno diverso dall’altro, nelle loro individualità , espressioni di 4 4 . I L SU O PAE SAG G I O PRE FE RI TO (M ARE , M ON TAG N A, LAG O, COLLI N A… )… personalità assolutamente uniche e irripetibili. Pensate che, sulla Il mare. Senza ombra di dubbio. pagella, anziché mettere i voti scriveva: “l’alunno fa quel che può, quel che non può non fa” . Di una attualità straordinaria! E stiamo 4 5 . LE PI ACE AN DARE I N BI CI CLE TTA? LA U TI LI ZZA SPE SSO? I N QU ALI parlando di più di 50 anni fa. Fate una ricerca su di lui, in modo che OCCASI ON I ? potrete spiegare a tutti quelli che ve lo chiederanno chi era Alberto In bicicletta non vado quasi mai. Il mio paese è fatto di salite e Manzi, l’uomo a cui abbiamo intitolato la nostra scuola. discese e quindi è molto dura. Al mare si, uso la bici.

2 7 . TROVA I N TE RE SSAN TE I L PROG E TTO DE L G I ORN ALI N O D’ I STI TU TO? 4 6 . LE PI ACE LO SPORT? Il progetto del giornalino di Istituto è molto interessante e ben Ritengo che sia una cosa sacrosanta che fa bene al corpo e alla strutturato da coloro che me lo hanno proposto. Inoltre credo che mente. E ci conduce alla consapevolezza che esistono delle regole, serva a creare spirito di appartenenza. nello sport come nella vita, e vanno rispettate.

2 8 . COM PRA G I ORN ALI ? D I CH E TI PO (QU OTI DI AN O, PE RI ODI CO, E CC. )?

4 7 . P RATI CA O H A PRATI CATO QU ALCH E TI PO DI SPORT? QU AL È I L SU O PRE FE RI TO O QU ALI SON O I SU OI PRE FE RI TI ?

Molto ma molto tempo fa, ero in una squadra di pallavolo.

Il giornale non lo compro. Lo leggo on line. La Repubblica. Lo faccio di solito di sera, però, quando tutto è già accaduto. Non ho il tempo 4 8 . CI RACCON TA U N AN E DDOTO DE LLA SU A VI TA CH E LE È RI M ASTO al mattino, non ho mai letto il giornale durante il lavoro.

P ARTI CO LARM E N TE I M P RE S S O ?

Ne avrei tanti da raccontarvi e ho l’imbarazzo della scelta. Certi poi 2 9 . LE PI ACE LA TV? sarebbero troppo seri. Allora ve ne racconto uno buffo… Circa 20 Insomma…. anni fa. Tutte le mattine accompagnavo la mia seconda figlia alla scuola dell’infanzia. Lei faceva sempre storie, non voleva mai 3 0 . LA G U ARDA? CON CH E FRE QU E N ZA? restare, piangeva e mi supplicava di portarla a casa. Allora dovevo Non la guardo quasi mai. convincerla ogni volta e ciò mi rubava tempo, con il rischio di arrivare tardi a scuola. Una mattina, in ritardo come al solito, dopo 3 1 . QU AL È I L SU O PROG RAM M A PRE FE RI TO? la consueta tiritera, esco dalla scuola dell’infanzia e, quando faccio Non ne ho per entrare in macchina, una Panda rossa, mi accorgo che il paraurti anteriore è praticamente a terra, sganciato da un lato.

3 2 . ASCOLTA LA RADI O? Agitata per il ritardo che si accumula, busso al portone di una Sì, soprattutto in macchina. abitazione vicino alla scuola e chiedo, per cortesia, un pezzo di filo di ferro. Una volta ottenuto, mi inginocchio e cerco di legare il 3 3 . QU AL È LA SU A RADI O PRE FE RI TA? paraurti, ma senza successo. Allora mi stendo a terra, mi infilo sotto Radio due l’auto e, con fatica, riesco a legare alla meno peggio il paraurti.

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L ' intervista 3/3

Alcuni passanti si fermano a guardare. Non vi dico com’ero ridotta. Le mani unte e nere come quelle di un meccanico e i vestiti sporchi e stropicciati. Però soddisfatta per essere riuscita nell’intento. Faccio per salire in macchina ma la chiave non entra nella serratura della porta. Guardo dentro l’auto… mi guardo intorno… e un misto di rabbia, irritazione, vergogna, imbarazzo si impadronisce di me. Quella che avevo appena finito di sistemare non era la mia macchina, era uguale alla mia Panda rossa ma non era la mia. La mia Panda era ferma, tranquilla e, soprattutto integra, a pochi metri di distanza!

4 9 . VA AL CI N E M A? Praticamente tutte le domeniche e a volte anche il giovedì.

Amo il cinema quasi quanto la lettura.

5 0 . QU AL È I L FI LM CH E N ON SM E TTE RE BBE M AI DI G U ARDARE ?

“Il curioso caso di Benjamin Button” di David Fincher tratto dal racconto di Francis Scott Fitzgerald.

5 1 . H A U N A CAN ZON E A CU I È PARTI COLARM E N TE LE G ATA? “L’odore del mare” di Eduardo De Crescenzo 5 2 . S E POTE SSE TORN ARE I N DI E TRO N E L TE M PO DOVE VORRE BBE E S S E RE CATAP U LTATA? Negli anni 60. Li ho vissuti e ho una nostalgia quasi struggente per quei tempi.

5 3 . LE PI ACCI ON O PI Ù I PON TI O I M U RI ?

I ponti mi piacciono perché favoriscono gli incontri, i collegamenti, i rapporti, i contatti, le comunicazioni, gli abbracci. I muri mi piacciono nella misura in cui rappresentano uno stimolo a trovare una strategia per superarli o abbatterli.

5 4 . I L SU O G U STO DI G E LATO PRE FE RI TO? Pistacchio forever!

5 5 . … E QU ALE COLORE ?

Blu. 5 6 . D I COSA N ON FARE BBE M AI A M E N O? Del PC. 5 7 . E ’ CRE DE N TE ?

Sì.

L'Angolo delle opportunità ...

A A sscu uoolla d di eTwin nning g a cura di Ins. Erica Di Giulio

E

rica Di Giulio, docente e collaboratore vicario del Dirigente, ricopre l’incarico di referente pedagogico eTwinning per la regione Abruzzo regionale dal 201 2.

Il referente pedagogico ha il compito di valorizzare gli aspetti pedagogici e formativi dell’azione eTwinning e di favorire la diffusione di buone pratiche nelle scuole.

Si conclude qui, con la 56esima, la nostra serie di domande presidenziali.

Un’intervista fiume al nostro Dirigente Scolastico, che ha dato a noi la possibilità di conoscere le tappe significative della sua vita personale e professionale, con il quale tutti i giorni consapevolmente o inconsapevolmente dobbiamo fare i conti. Una persona che dietro l’aspetto istituzionale, che necessariamente riveste e che immaginavamo severo e distante, nasconde in realtà un lato socievole, affabile e simpatico. Ci siamo arricchiti delle sue parole e delle sue pregne esperienze; ci siamo imbattuti nelle sue preferenze; ci siamo incuneati nelle pieghe dei suoi ricordi e del suo pensiero; ci siamo imbarcati in un viaggio a ritroso del tempo seguendola nello snodarsi del suo percorso di studi.

Nel suo ruolo, il referente pedagogico è affiancato dal referente istituzionale, per la regione Abruzzo rappresentato dalla Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo di Fara Filiorum Petri, prof.ssa Ivana Marroncelli.

I referenti, in collaborazione con gli ambasciatori presenti nella regione, organizzano giornate formative e eventi Etwinning, per docenti e dirigenti,su tutto il territorio abruzzese. La novità del 201 7 è rappresentata dai seminari on-demand, si tratta di moduli formativa richiesti dalle scuole stesse, su particolari aspetti e impieghi della piattaforma, reperibile al link: www.etwinning.it eTwinning è una piattaforma internet sicura, che offre una serie di attività che vanno dai progetti congiunti per le scuole a livello nazionale e internazionale, a spazi di collaborazione e opportunità di sviluppo professionale per gli insegnanti. La rete eTwinning per scuole, insegnanti e alunni è unica per dimensioni e obiettivi, e non ha precedenti né uguali in Europa o nel mondo. Operare didatticamente con eTwinning influisce sulla capacità di insegnare competenze interdisciplinari quali il lavoro di gruppo, la creatività, il problem-solving e i processi decisionali.

La piattaforma compie 1 2 anni e, sebbene nata per una progettazione finalizzata a rafforzare le competenze nelle lingue straniere, con il tempo si è rivelata soprattutto un ambiente collaborativo e il luogo dell’imparare a imparare.

Agire in Etwinning facilta la riflessione professionale su di sé; nell’alunno cresce la motivazione, mentre i percorsi formativi si concretizzano in contesti reali. La realtà virtuale favorisce l’apprendimento, integrando le teorie educative con l'innovazione, mettendo da parte metodi tradizionali ormai troppo trasmissivi che non portano a conoscenze efficaci e spendibili.

I gemellaggi elettronici possono coinvolgere le classi iniziando come un semplice progetto di scambio di corrispondenza fino a diventare veri e propri partenariati Erasmusplus, di mobilità reale tra due o più scuole.

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Ma che Musica Maestra!!! 1/2

Il Piacere della Musica a cura di Ins. Barbara Bernardone

C

ari lettori, non poteva mancare, in una testata che si rispetti, uno spazio dedicato alla musica, non trovate?

Tempo fa, in un museo, ho letto questo racconto che voglio condividere con voi: “Tanto, ma proprio tanto tempo fa, le pecore pascolavano libere nelle verdi vallate del Morrone […].

L’armonia e la musica del creato diventavano accrescimento e vita per le pecorelle […].

Un giorno il Signore richiamò una di esse in paradiso.

La pecorella, al suo cospetto, volle ringraziarlo per i suoi doni meravigliosi, ma… al posto del belato le uscì una musica soave che parlava di erbe profumate, di cime innevate, di acque cristalline scroscianti dai sassi.

Il Signore ne fu commosso e fece dono alla terra del suo linguaggio, l’unico in grado di esprimere la bellezza del creato e del suo Creatore: quello della musica”.

Penso che questo brano riesca a spiegare perfettamente il concetto che ho della musica. Sì, perchè io ritengo che la musica sia la più alta forma espressiva, la più suggestiva, proprio perché indefinita ed indeterminata; una vera e propria scintilla divina che è nell’uomo.

Siete d’accordo con me?

Ci si può approcciare ad essa su un piano sensitivo, di puro piacere, o da un punto di vista espressivo, cercando di capire cosa essa voglia esprimere, o ancora in modo prettamente tecnico, cioè con un ascolto consapevole di quanto sta accadendo in termini di regole, intellegibili solo da una piccola parte degli ascoltatori.

Quest’ultima è la parte più scientifica, ma non meno affascinante: l’orecchio profano coglie un tappeto di suoni apparentemente inestricabile e basa l’ascolto su un’inconscia sensazione, mentre l'esperto riesce a “spogliare” la melodia, esaminandola in ogni sua “molecola”.

Che l’ascoltatore sia un musicista o meno non importa: ognuno di noi è circondato da suoni che ci accompagnano per l’intero arco della vita: dalla ninna nanna della nascita, al lamento funebre, la musica è onnipresente in tutte le età. Ma allora, perché restare

Calendimaggio a cura di

V

Samuel Di Giandomenico

isto che è appena iniziata la primavera ho deciso di raccontarvi che cos' è il Calendimaggio.

In Italia è detto Calendimaggio o Cantar Maggio l'evento che serve per inaugurare la primavera.

Questa manifestazione che risale ai popoli dell'antichità si chiama così forse perché a Firenze si celebrava il 1 Maggio in onore del

“spettatori sonori passivi”? Perché non approfondire la conoscenza di un linguaggio così importante e presente nelle nostre esistenze?

Da insegnante e musicista, ritengo utilissima la comprensioneproduzione della musica: numerosi studi infatti hanno dimostrato che l’elaborazione di informazioni musicali influenza il funzionamento cerebrale, permettendo l’uso di entrambi gli emisferi.

Ciò comporta una modalità di ragionamento alternativa e poco prevedibile, detta “pensiero divergente”, che è considerata fondamento per la creatività (forse è per questo che i musicisti sembrano tutti un po’ bizzarri) e che si traduce in un quoziente intellettivo più alto della norma.

Immagino, a questo punto, che la vostra domanda sarà: “Quindi lo studio della musica rende più intelligenti?”. Vi risponderò con questo esempio: negli USA è stato studiato ciò che i tecnici chiamano “Effetto Mozart”: prima della somministrazione di un test, ad un gruppo di ragazzi sono state fatte ascoltare composizioni di Mozart, mentre un altro gruppo di esaminandi di pari caratteristiche è stato lasciato a meditare in silenzio. Il primo gruppo ha ottenuto prestazioni di gran lunga migliori rispetto al secondo. Ciò non dimostra necessariamente che la musica renda più intelligenti: forse le performances con risultati migliori sono dovute all’effetto che essa ottiene sull’umore (rilassamento e maggiore concentrazione contribuiscono di certo ad aumentare il rendimento di una prestazione cognitiva), o forse, però, la fruizione e/o la produzione di musica riescono a promuovere un maggiore sviluppo intellettivo grazie alla sua struttura astratta, che aumenta le capacità di ascolto e di osservazione; accresce le potenzialità espressive, comunicative, immaginative e creative; rafforza il controllo dell’emotività e il rispetto delle regole e degli altri (ad esempio un bambino abituato ad ascoltare attentamente i suoni non parlerà mai contemporaneamente agli altri); migliora la coordinazione; aumenta l'autostima; potenzia e prolunga i tempi di attenzione...

Insomma, non c'è nulla di più utile della musica per imparare a ragionare e focalizzare, divertendosi e dando vita al bello.

Provare per credere!

risveglio della natura.

I ragazzi appendevano alle porte delle ragazze di cui erano innamorati un ramo fiorito detto "majo" o " Maggio".

Se la ragazza accettava il corteggiamento prendeva il ramo e lo portava in casa.

Le maggiolate o i giorni del Calendimaggio erano giornate di festa, con canti, suoni e balli che coinvolgevano tutta la popolazione.

Questa festa tradizionale è viva ancora oggi in molte regioni d'Italia fra le quali: la

Lombardia, la Liguria, il Piemonte, l'Emilia-Romagna, la Toscana, le Marche, l'Umbria e il Molise.

Il Calendimaggio aveva una funzione magico-propiziatoria.

Questo rito è spesso svolto durante una questua durante la quale in cambio di doni, i maggianti (i partecipanti in costume) cantavano strofe beneauguranti agli abitanti delle case che visitavano; donando loro mazzolini di fiori (viole,rose...).

Oggi l'Umbria è la regione in cui questa tradizione si festeggia di più.

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Ma che Musica Maestra!!! 2/2 La Primavera di Antonio Vivaldi a cura di Antonio

Nota (IV^ A - Piano d'Orta)

N

ell’approssimarsi della primavera, mi è venuta la curiosità di informarmi del perché il musicista Antonio Vivaldi ha intitolato così una composizione.

La Primavera fa parte di "Le Stagioni", una serie di quattro concerti per violino ed orchestra, ognuno dei quali si ispira, come dice lo stesso titolo, ad una stagione dell'anno.

"Le Stagioni" sono inserite ne "Il cimento dell'armonia e dell'invenzione", op. 8. ll Concerto o Concerto solista è una forma musicale molto importante, ogni concerto, per orchestra o per solista e orchestra, è composto da tre tempi di andamento contrastante: ALLEGRO, ADAGIO, ALLEGRO.

e

v e n ti

c u l tu r a l i

Nel caso della Primavera di Vivaldi, i tre tempi del concerto sono accompagnati da un "sonetto esplicativo" i cui versi sono stati scritti dallo stesso musicista sulla partitura, per indicare ciò che il brano musicale si propone di rappresentare.

La Primavera di Vivaldi rappresenta il primo esempio di “musica a programma", cioè con quel sonetto il compositore anticipa ciò che tenterà poi di descrivere con le note: A - Giunt'è la Primavera e festosetti B - La salutan gli augei con lieto canto C - E i fonti allo spirar de' Zeffiretti con dolce mormorio scorrono intanto. D - Vengon coprendo l'aer di nero ammanto e lampi, e tuoni ad annunziarla eletti E - Indi, tacendo questi, gli augelletti tornan di nuovo al lor canoro incanto.

Ad ogni verso corrisponde una sezione, seguendo una logica di alternanza con il tema principale, secondo lo schema qui riportato: nelle prime 1 4 misure le due frasi del tema principale sono eseguite con intensità alternata. Una caratteristica della musica dell'epoca è infatti il cosiddetto "stile a terrazze", ovvero la contrapposizione dell'intensità (forte e piano) nella ripetizione delle frasi, senza sfumature di crescendo o diminuendo.

Vi assicuro che ascoltando la musica sembra proprio di sentire uccelli che cinguettano, venticelli che soffiano, fiumiciattoli che scorrono, lampi e tuoni. Vi consiglio di ascoltarla su youtube, a me è piaciuta tantissimo.

a cura di Vittoria Capitanio (IV^ A - Piano d'Orta) e Marta Di Rienzo (V^ A - I.C. Tedeschi - Pratola Peligna)

Per le prossime settimane ci limitiamo a segnalare due concerti. Entrambi si terranno a Pescara.

Buon divertimento!!!

P.S. ...e di uno dei due abbiamo già il biglietto? Indovinate quale...

la Gazza sulla Torre

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30 Marzo 2017

Miscellanea SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

a cura di Antonio Di Amico (1^ C - secondaria 1^ grado - Piano d'Orta)

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Impianto teorico:

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importanza della libertà di esprimersi attraverso l a parola e la scrittura deriva dal suo essere strettamente connessa alla libertà di pensiero che è, così scrive John Stuart Mill in "Saggio sulla libertà" (1 859), «indispensabile per permettere agli uomini normali di raggiungere il grado di sviluppo intellettuale di cui sono capaci». Sulla base di questo assunto, l’azione educativa esercitata nel progetto poggia sul riconoscimento del bambino, dello sviluppo delle sue potenzialità e dell’espressione del suo “io” nel rispetto delle proprie tendenze, dei propri interessi vivi e reali. Seguendo Freinet proviamo a lavorare, a osservare, a sperimentare, a realizzare convinti, come lui, che le conoscenze scolastiche possono essere acquisite seguendo quel processo naturale - rappresentato nel bambino da quello slancio vitale che lo rende curioso, ricercatore e sperimentatore - che permette al bambino di imparare a camminare, parlare, creare.

Come utilizzare questo bisogno innato del bambino di crescere, di conoscere, di avanzare, di acquisire potenza, di trionfare, di agire, di creare?

Attraverso la sua insita espressione di sé; un’espressione che si manifesta attraverso l’arte, la musica, la pittura, la poesia e il gioco in cui il bambino ritrova un mondo tutto suo; un’espressione la cui principale dominante è il diritto alla parola personale; un’espressione che presenta due dimensioni: una di necessaria esternazione, l’altra di comprensione del mondo circostante. Comunicare con l’altro obbliga a organizzare il proprio pensiero in modo che l’altro lo possa comprendere. Permette, inoltre, di conoscere l’altro, di accordagli il diritto di esistere nella diversità, aumentando così la possibilità di una comprensione reciproca. Ciascun bambino scrive per far giungere il proprio pensiero a qualcun altro; si impegna per gli altri (lettori) e assieme agli altri (compagni).

Attraverso il giornale ci si è proposto di far nascere nei bambini lo spirito critico, di diffondere tra loro il sentimento della tolleranza, della cooperazione sociale e di iniziarli alla democrazia. La stampa ha i suoi responsabili, la cui sorveglianza è seria poiché essa condiziona un’attività sociale di cui tutta la classe avverte la necessità. Il lavoro di ciascun alunno fa parte di un tutto che necessita diligenza, applicazione e perfezione. A ogni tappa del suo processo, la redazione e la diffusione del giornale scolastico sono la migliore delle preparazioni alle responsabilità sociali. Il giornale, dunque, anche come strumento di liberazione del pensiero infantile e di affermazione dei bambini i quali vengono spronati a dire ciò che pensano, a esprimere ciò che sentono, a raccontare le loro storie e a condividerle; ma anche strumento di perfezionamento della scrittura e incitamento alla lettura. Naturalmente attraverso il giornalino di classe non si pretende di risolvere tutto l’insegnamento della grammatica, ma speriamo ne costituisca un punto di partenza efficace.

«Dulcis in fundo», il giornalino è stato pensato anche come strumento atto a rafforzare la collegialità e trasversalità operativa (tra docenti) declinata e promossa dalle stesse Indicazioni 201 2.

Conclusione: «Multa pàu cis»: buona lettura a tutti!

a cura di Vanessa Serraiocco

Il fenomeno

(V^ A - Piano d'Orta)

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outube è una piattaforma web, che nasce il 1 4 febraio 2005 che consente di pubblicare, condividere e visualizzare video. Gli utenti che ne fanno uso possono votare e commentare i video. Secondo le statistiche youtube risulta essere il sito web più visitato al mondo.

Il 1 0 ottobre 2006 la piattaforma youtube è stata acquisita da google. Nel corso di questi anni youtube ha accresciuto il suo impatto sociale, fin tanto da divenire un vero e proprio fenomeno; infatti, grazie a questa piattaforma web, moltissimi utenti hanno avuto la possibilità di venire alla ribalta diventando dei veri e propri fenomeni mediatici. Molte band hanno avuto modo, grazie ad esso, di promuovere la loro musica e la loro immagine. La popolarità di alcuni youtuber (quelli più seguiti) è tale da essere paragonata a quella di attori o cantanti famosi. Gli utenti che producono e pubblicano video vengono chiamati “youtuber”.

Ciambelline a cura di Marco Zaccagnini

(IV^ A - Piano d'Orta)

Ingredienti 1 Kg. di patate 1 Kg. di farina 200 g. di zucchero 1 bicchiere di latte 1 /2 bicchiere di olio di oliva Limone grattugiato 1 cubetto di lievito di birra

Procedimento Mettere la farina a fontana e unire tutto insieme gli altri ingredienti sciogliere il lievito in mezzo bicchiere di acqua calda, amalgamare tutto il composto e mettere a lievitare per circa 2 ore, fare le forme a cerchi di circa 5 cm.

Friggere a olio bollente e quando le ciambelline sono ancora calde passare nello zucchero.

la Gazza sulla Torre

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30 Marzo 2017

Retrospettive “Fa quel che può, quel che non può non fa” a cura di Adrian Atodiresei – Matteo Cellini (V^ B - Torre de' Passeri)

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iao ragazzi!

Sapevate che tra poco il nostro Istituto scolastico sarà intitolato ad Alberto Manzi? “E chi e’ Alberto Manzi?” ci chiederete. Ve lo raccontiamo noi.

Alberto Manzi è stato un maestro elementare reso celebre dalla televisione, perché proprio attraverso la tv insegnò a leggere a milioni di italiani, in un'epoca in cui l'analfabetismo era purtroppo molto diffuso. La trasmissione si intitolava "Non è mai troppo tardi" ed andò in onda dal 1 959 al 1 968.

Il maestro-conduttore nacque a Roma nel 1 924. Si diplomò contemporaneamente all'Istituto Magistrale e all'Istituto Nautico (frequentò due scuole superiori!!!). Poi si iscrisse alla Facoltà di Scienze Naturali dell'Università di Roma.

Nel 1 943 partecipò alla II Guerra Mondiale prestando servizio sui sommergibili, proprio grazie agli insegnamenti ricevuti all’Istituto nautico. Terminata la guerra, nel 1 946 iniziò la sua attività da docente presso l’Istituto di rieducazione e Pena Aristide Gabelli di Roma, dove realizzò, un po’ come stiamo facendo noi, un giornale chiamato “La Tradotta”.

Nel 1 947 si laureò in Biologia per poi iscriversi presso la Facoltà di Magistero di Roma. L'anno seguente ha vinto il Premio Collodi per Grogh, storia di un castoro, un romanzo per ragazzi che fu tradotto in seguito in 28 lingue. Manzi si laureò poi in Pedagogia e Filosofia, specializzandosi in Psicologia. Insomma, un vero portento della cultura!

Successivamente si dedicò completamente alla professione di maestro elementare.

Nel programma "Non è mai troppo tardi" che lo rese celebre, il maestro teneva in tv delle vere e proprie lezioni serali (la trasmissione avveniva poco prima della cena) di scuola primaria, che usavano metodologie didattiche innovative per quegli anni. Il suo pubblico e la sua immensa classe di alunni (i telespettatori), era

I giochi di una volta a cura di Micaela Caiani (V^ C - Torre de' Passeri)

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agari fossero ancora quei tempi, a giocare per le strade, con i sassi e le pietre, con la fantasia e con la cose molto semplici! Un gioco tra quelli era i cinque sassi: composto da cinque sassi. Quattro sassi venivano disposti a quadrato e uno al centro. Uno dei sassi veniva lanciato in aria, si prende un sasso che si trova per terra e poi si riprenda quello già lanciato in aria, così in tutte e quattro le pietre. Dopo fatto questo tutti i sassi venivano messi sul dorso della mano si lanciavano in aria e poi bisognava riprenderli con il palmo. Per vincere non si doveva causare alcun errore. Un gioco,

composta da persone adulte, il cui grado di analfabetismo era totale o comunque molto grave.

La trasmissione andò in onda per quasi un decennio, suscitò un importante interesse ma soprattutto ebbe grande rilevanza a livello sociale: grazie alle sue lezioni “a distanza” circa un milione e mezzo di persone ha conseguito la licenza elementare.

Il maestro Manzi, per le sue lezioni, utilizzava un enorme blocco di carta e una lavagna luminosa, che a quei tempi risultava essere un dispositivo molto suggestivo ed affascinante (altro che LIM!).

Vorremmo concludere questo articolo con un messaggio per i nostri insegnanti: abbiamo letto che il maestro Manzi amava dire: "Non posso bollare un ragazzo con un giudizio, perché il ragazzo cambia, è in movimento; se il prossimo anno uno legge il giudizio che ho dato quest'anno, l'abbiamo bollato per i prossimi anni"; e ancora, se proprio doveva dare un giudizio, faceva in modo che fosse per tutti uguale, e cioè: “Fa quel che può, quel che non può non fa”. E’ pur vero che a causa di questa sua idea venne sospeso dall’insegnamento, ma a noi piace tanto!

che si faceva di solito nei cortili degli asili, era girotondo: ci si metteva in cerchi tenendosi per mano, si iniziava a girare in tondo cantando la seguente canzone “giro, giro tondo casca il mondo, casca la terra tutti giù per terra”.

Subito dopo fatto questo, ci si dovevano sedere per terra... l'ultimo che si sedeva aveva perso.

C'erano un'infinità di giochi...alcuni tra cui la corda per saltare che esistono ancora oggi, ma si usava anche in un'altro modo (che oggi non si usa). Una bambina prendeva le due estremità della corda, ci si abbassava e allungando il braccio iniziavano a girare su se stessa. Un'altra bambina, quando stava per arrivare la corda avanti ai suoi piedi, doveva saltare e poi sempre così fin quando si inciampa. Si poteva giocare anche a più di due bambini. I giochi non sono finiti qui c'erano anche: le biglie, l'altalena, uno due tre...stella, mosca cieca e nascondino (ancora esistenti), i quattro cantoni, la trottola, i bottoni, le figurine, i tappi, il gioco del pallone, la corsa dei sacchi, strega comanda, salto della cavallina, la fionda, i rocchetti, ruba bandiera, ecc. La storia finisce qui ma i giochi di una volta no. Erano di sicuro bei tempi. Ora che abbiamo tanti apparecchi elettronici (telefono, computer, ecc.), noi tutti siamo felici, in quei tempi non c'erano tutte queste cose ma erano felici lo stesso! Quindi noi siamo felici in un modo e in quei tempi lo erano in un'altro.

la Gazza sulla Torre

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30 Marzo 2017

1492... " Terra " !

Da via di comunicazione a strumento di avventura nella natura incontaminata: il Ponte di Salle a cura di Alessandro Battaglia (1^ C - secondaria 1^ grado - Piano d'Orta)

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i piacerebbe parlarvi un po’ del paese in cui vivo: Salle, un piccolo villaggio di circa quattrocento anime, in provincia di Pescara. E’ un posto davvero meraviglioso, ricco di storia e di percorsi naturalistici straordinari, situato ai piedi del monte Morrone e circondato da una natura selvaggia e rigogliosa. Il verde riposante coccola la vista, mentre l’udito viene intrattenuto dal cinguettio degli uccelli e dal gorgoglio dell’acqua del fiume Orta, che scorre placido.

Proprio nel punto in cui l’Orta divide Salle da San Tommaso (una frazione storica di Caramanico Terme), è stato edificato un ponte che è il vanto d’Italia. Vi spiego il perché.

Il ponte attraversa un canyon alto 1 04 metri, scavato nei secoli dal fiume Orta, che separa i due comuni.

venire a passare qualche ora, appena possibile, in quello che considero un angolo di paradiso.

P a m p h l e t . . . a l c i o c c o l a to > Non siamo soli nell'Universo a cura di Marta Di Rienzo

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(V^ A - I.C. Tedeschi - Pratola Peligna)

Prima della costruzione del ponte, avvenuta all’inizio degli anni ‘50, chi voleva recarsi da Salle a San Tommaso o viceversa, doveva discendere il canyon e risalire dall'altra parte a piedi. La costruzione di questa via di comunicazione più agevole e sbrigativa, ha fatto in modo che ci siano stati contatti, scambi, commerci e addirittura matrimoni tra persone dei due paesi. È una costruzione a campata unica ed è il ponte in muratura mista a cemento armato più alto d'Europa.

Proprio grazie alla sua altezza ospita il bungee center più grande del centro-sud Italia; infatti vi si può praticare il bungee jumping: un salto nel vuoto di 90 metri (di cui 25 a volo libero e 65 in trazione), vincolati ad un cordone elastico lungo 22 metri. Questo sport estremo richiama persone da tutta l’Italia, perchè nella nostra penisola ci sono solo altri tre bungee center, per giunta tutti a nord: Biella, Asiago e Jesolo.

Purtroppo negli anni ci sono stati diversi suicidi da quel ponte e questo fatto stava rovinando l'immagine dell'opera architettonica. Per questo motivo la Provincia di Pescara ha fatto installare delle barriere di protezione che, anche se hanno reso meno visibile il panorama, hanno impedito che altre persone si buttassero dal ponte.

Vi invito tutti al mio bel paese: sono certo che, una volta visto lo spettacolo naturale che mi circonda e le potenzialità di divertimento, relax, vita sana e avventura che offre, non riuscirete più a fare a meno di

a ricerca di vita e di nuovi sistemi solari al di fuori dal nostro, continua senza sosta.

Il 22 Febbraio scorso la NASA ha, infatti, scoperto un nuovo sistema planetario composto, per ora, da 7 pianeti le cui caratteristiche (dimensioni, temperature, composizione rocciosa, acqua allo stato liquido) li avvicinano a quelle della nostra Terra.

I 7 pianeti, stando a quanto riferito dagli scienziati, ruoterebbero attorno a una stella nana rossa che hanno chiamato Trappist-1 , poco più piccola e un po' meno calda del sole. Essa si trova a circa 39 anni luce dal nostro sistema solare. I pianeti che le girano attorno si trovano a una distanza ravvicinata rispetto ai pianeti del nostro sistema che ruotano attorno al sole.

Tuttavia per saperne di più rispetto a questa scoperta bisognerà attendere il 201 8 quando la NASA lancerà in orbita il telescopio spaziale ad infrarossi denominato James Webb.

La scoperta di questo nuovo sistema planetario ha suscitato enorme clamore nella comunità scientifica. Grazie ad essa si potrebbe arrivare a dimostrare che forme di vita non esistono solamente sulla Terra. Tutto ciò apre nuove prospettive di studio e di ricerca in ogni ambito.

Ora, se è vero che in alcuni dei pianeti del nuovo sistema planetario appena scoperto c'è acqua allo stato liquido tanto che possiamo parlare di sosia della Terra, io penso che, innanzitutto ci si potrebbe andare a vivere ; credo anche che, se tutto fosse confermato, si potrebbe pensare di organizzare uno scambio culturale con gli abitanti del nuovo sistema.

Concludo domandovi: chissà se il presidente degli USA, vista l'impossibilità di costruire muri in aria, vorrà chiudere il proprio paese sotto una campana di vetro? Tipo quelle natalizie da souvenir...

la Gazza sulla Torre

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30 Marzo 2017

Sport Lo stadio della AS ROMA: il punto. a cura di Nicolò Morsella (IV^ A - Piano d'Orta)

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l nuovo stadio della AS Roma, annunciato nel 201 2 dal Presidente della stessa società James Pallotta, verrà costruito a Tor di Valle. Tor di Valle è una zona situata in un ansa del fiume Tevere a sud di Roma. La zona è stata scelta per la facile accessibilità, rispetto ad altri siti selezionati: vicinanza dell'aeroporto Leonardo Da Vinci e del Grande Raccordo Anulare.

Sullo stesso sito esiste già una costruzione, oramai in disuso: lo storico Ippodromo di Tor di Valle molto frequentato durante gli anni '60 e '70 per poi conoscere un lento ed inesorabile declino fino a giungere alla sua definitiva chiusura avvenuta nel 201 3. Oggi le sue strutture giacciono lì abbandonate a se stesse. Pensate che nell'ippodromo vennero girate molte scene del film "Febbre da cavallo" con Gigi Proietti, Enrico Montesano, Nell'intento dei costruttori c'è anche quello di rivalutare quest'area; tale riqualificazione passa, appunto, attraverso l'edificazione

dello stadio.

Lo stadio avrà una capienza di circa 53.000 posti espandibili fino ad un massimo di 60.000. Gli spettatori potranno godere di una vista molto ravvicinata durante le partite. Pensate che la distanza massima tra gli spalti e il campo di gioco sarà di soli 11 m.

Al suo interno i tifosi potranno, invece, avere la possibilità di fare shopping, di intrattenersi con esperienze culinarie gourmet e tanto altro ancora.

Il totale dei costi ammonta a circa 2 miliardi di euro; di questi circa 400 milioni saranno destinati solo per la costruzione dello stadio.

Lo stadio è stato al centro di una serie di polemiche politiche nelle ultime settimane rischiando anche di essere archiviato definitivamente restando solo un progetto su carta a causa del suo forte impatto ambientale legato ad un mancato calcolo

Lo spirito di Adrian Solano a cura di Matteo Cellini (V^ B - Torre de' Passeri)

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drian Solano è un fondista venezuelano di 23 anni che ha deciso di partecipare ai Mondiali di sci nordico di Lahti pur non essendo mai salito sugli sci.

La sua è stata una vera e propria avventura cominciata mentre si recava in Svezia per iniziare i suoi primi allenamenti; durante uno scalo in Francia è stato arrestato in aeroporto perché scambiato per un immigrato clandestino a Parigi ed è stato rimpatriato.

Questa disavventura però non gli ha impedito di coronare il suo sogno. Adrian Solano, infatti, è riuscito comunque a partecipare ai mondiali, con pettorale numero 1 , tanta voglia di fare, ma purtroppo poca tecnica, anzi, zero. Adrian, in modo molto coraggioso, ha resistito fino al sesto km, poi, però, non ce l’ha più fatta e si è ritirato, troppo faticoso per lui, considerando che era la prima gara che disputava sulla neve!!!

La storia di Adrian ha fatto il giro del mondo e lui è diventato esempio di forza di volontà e coraggio dimostrando che nella vita non bisogna mollare mai.

del rischio idrogeologico dell'area soggetta a inondazioni del Tevere.

Negli ultimi giorni, però, il rischio archiviazione è stato improvvisamente aggirato rimettendo mano al progetto e tagliando da esso 3 enormi torri (business) che nulla avevano a che fare con la vocazione della zona.

Personalmente non credo al rischio idrogeologico che potrebbe far decadere il progetto perchè lì già c'era una struttura che accoglieva gente rimasta attiva fino al 201 3: Ippodromo; spero, quindi, si riesca a realizzarlo quanto prima in modo da avere una struttura all'avanguardia vicino per godere di uno spettacolo unico.

S TRUTTURA DEL G IORNALE

EDITORI: Inss. Aquilino Longo e Barbara Bernardone DIRETTORE: Antonio Di Amico VICEDIRETTORE: Vittoria Capitanio CAPOREDATTORI: Federica Di Monte, Giada Zaccagnini, Micaela Caiani, Vanessa Serraiocco, Alessandro Battaglia, Samuel Di Giandomenico, Marco Zaccagnini, Nicolò Morsella, Antonio Nota, Matteo Cellini, Adrian Atodirisei.

CORRISPONDENTE: Ins. Erica Di Giulio COLLABORATORE: Marta Di Rienzo CORRETTORE BOZZE: Ins. Mariabice Tarantelli GRAFICI e ART DIRECTOR: Ins. Aquilino Longo La Redazione ringrazia per il supporto e la disponibilità concessa la Dirigente Scolastica Prof.ssa Antonella Pupillo; per gli "occhi vigili" la Correttrice di Bozze Ins. Mariabice Tarantelli.

Invitiamo chiunque abbia voglia di spendere del tempo ad esplorare il mondo del giornalismo, a leggere il giornalino e ad arricchire il progetto con la propria collaborazione.

E, ultimo ma non ultimo, il ringraziamanto PIU' GRANDE va ai nostri Insegnanti: Maestra Barbara e Maestro Lino che ci hanno guidati in tutto, nell'ispirazione, supervisione, correzione, resa e "traduzione" dell'espressione libera, incoraggiandoci nel nostro grande lavoro :)