N43

Page 18

La buona, sana palestra non basta più, adesso la moda è: “dimagrisci in fretta e senza fatica”, intossicandosi di miscugli prodigiosi e mandando il fegato in pensione a trent’anni. La prova costume non risparmia nessuno e il rischio, per chi maggiormente si sente giudicato e fuori luogo, è cadere in depressione per qualche rotolino. Da qui il passo verso il rifiuto del cibo è breve. in una società dove ciò che conta è la bellezza, la forma fisica, ecco che il danno è fatto. E come non cedere alle promesse di un corpo snello e invidiabile, magari senza estenuanti sedute in palestra, ore di fatica e sudore? Il problema è più profondo. L’incapacità di accettarsi porta a sentirsi male nei propri panni, vedere difetti inesistenti, ad ammirare con sconforto le curve e i muscoli di chiunque, senza saper riconoscere in sé i propri pregi. La verità è che siamo sempre più fragili e soggetti a confronti continui con modelli stereotipati e destabilizzanti. Certo, rimettersi un po’ in riga dopo gli stravizi dell’inverno (che con i bei caldi maglioni ha coperto i chiletti di troppo) non fa male. Non a caso però! Non in modo avventato, pensando che rapidi risultati possano essere duraturi. Con il tempo di questi giorni la cosa migliore è farsi una sana corsa, una partita all’aperto,una bella nuotata… sarà sicuramente più gratificante e più proficuo. Se proprio è necessario si può seguire una dieta, bilanciata e seguita da uno specialista, per non cadere in squilibri, non certo salutari e non farsi tentare da diete su riviste di bellezza, passaparola tra amiche o luoghi comuni. Spesso quello che si crede efficace, non fa bene affatto. Non improvvisiamoci specialisti del campo! Perché perdere il sorriso per credere di sentirsi più belli? Meglio meno complessi e qualche cena in Buone vacanze! compagnia in più. Silvia V. 5^F

Piove. Niente sembra più essere reale. Niente sembra darmi la certezza Che sia stato solo un gelido sogno invernale. Come posso cancellare l’amarezza Da questo cuore ferito, strappato Che grida ad un cielo livido Di rancore e pianto lacerato? Come lacrime colte da un brivido L’improvvisa malinconia frustrante Di un ricordo appeso ad una goccia Mi veste di una nebbia pesante. Eravamo un fiore nato dalla roccia, Una foglia che sfida il vento, La stella luce del mio giorno, Il timore e la gioia in un momento. Eravamo tutto, nell’eterno ritorno.

Piove. Niente sembra più essere reale. L’ombra di questo stanco mondo Avvolge di grigio una speranza ideale Che si trascina lentamente verso il fondo. Vorrei poter essere ora lì con te, Spezzare il silenzio che questo peso Ha creato intorno ai tuoi perché Paure che ogni giorno ti hanno reso Così fragile, distante, confuso. Nemmeno il tempo, nell’incessante fuggire Si ferma di fronte ad un cuore deluso. C’è ancora qualcosa di forte da sentire Sulla pelle, nella voce, nella mente Alla ricerca di parole nuove Libero sfogo, perché inevitabilmente Per la mia anima anche oggi piove. Silvia

1 8


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.