N37

NUMERO 37

ANNO IX

MAGGIO 2002

Per abbattere il muro dell’indifferenza e dare ali alla creatività

Ciao ciao, no aspetta mmmh mmmh, allora, l’amanuense funziona, eh no no ora serietà!

E facciamo sto editoriale!

E smettila di scrivere quello che dico alla lettera!

E si, beh insomma, allora, smettila!Punto.

Te ma Battista stiamo cercando di fare l’editoriale e sta qua sta scrivendo anche “Te ma Battista...” ogni cosa che dico!#Ti è arrivato il coso della Gewiss?# (A me no!)

-Non è serio, bisogna presentarlo adesso un po’. Dai non scrivere tutto Silvia, hai rotto un po’ le balle! Dai... dai...(No dopo lo facciamo bene. Coosa?! Ops doppio senso..)

Dopo che mi hanno rotto la mano per scrivere e con la sinistra sono impedita (tanto usiamo il computer), iniziamo..

-No ci hanno tolto la scaletta!!#Questo argomento qua lo riprenderemo quando starai meglio.# (Quale? Maniaci) -Poi?! Oh non so cosa c’è nel robo! MA TI RENDI CONTO DI QUANTE CAZZATE S T I A M O FA C E N DO?!! Silvia adesso scriviamo serio.- (Eh? Cosa?!) -No dai non mettere tutto, lo sai che non so parlare!..(Boh!)

Come sempre numero bellissimo a parte l’editoriale che è un’insieme di parole senza senso (linguaggio tipico della Silvia).

-Vado a chiedere l’editoriale...- (Eh?!!) -Ho trovato il coso lì, non l’editoriale, la scaletta lì, ho sbagliato. Ma bastaa!!(Basta!!)<= lo dice l’amanuense che ha sempre ragione.

-Marco sloggia!-Non ci penso nemmeno!-Neanche se mi faccio mordere una guancia?-Ma questa è prostituzione!- (Paolo) Innanzitutto scusateci, in generale, per gli sproloqui. PROFILO 1: se siete arrivati fin qui siete profondamente pazienti. (Ops scusate è l’abitudine di fare i test) -A questo punto non c’ho più voglia di parlare a vanvera.- (Allora devi morire...)

Quindi se volete sapere cosa vi aspetta nelle prossime pagine, iniziate a sfogliarlo (Coosaa?!) e pian piano riacquisterete tutte le vostre facoltà. Ancora scusa per lo stordimento!

E dalla 4^F: Discorsi tra parentesi: Silvia V. l’amanuense; Tra le - - : Silvia C. la mente (E che mente!); Tra gli # # : Claudio (Boh, l’addobbo).

Tutto è pronto. La tensione sale sempre di più; il cuore batte a mille colpi al minuto. Il foglio della seconda prova scritta, alias quella di matematica, viene consegnato.

Gli do uno sguardo veloce,leggo le varie consegne e dentro di me incomincio a supplicare Dio. Guardo i miei compagni: a parte alcuni già impegnati nella risoluzione,gli altri incominciano a sbuffare e nel loro sguardo si può leggere la disperazione p u r a . L’ a g i t a z i o n e sale, il tempo passa velocemente e non riesco a fare nulla... improvvisamente mi ritrovo catapultato su una sedia con tutti i professori intorno: siamo all’orale. Incominciano a farmi delle domande incomprensibili a cui io non riesco a dire nemmeno una parola. Il verdetto finale arriva....

Mi spiace lei è ....ARGHHHHHHHH!!!!!

Questo è uno degli incubi più ricorrenti di questo periodo perché, come sicuramente avrete capito, i temibili esami si avvicinano con passo sempre più veloce ( e spero che quello che ho scritto prima rimanga solo un incubo...), ma allo stesso tempo sta finendo anche la mia esperienza “Mascheroniana”. E’ proprio vero, purtroppo il tempo vola senza nemmeno che tu te ne accorga.

Mi sembra ieri quando per la prima volta io ed i miei compagni di Scanzo prendevamo il primo pullman per iniziare la nostra vita da liceali con mille propositi e speran-

ze; quando tutti timorosi entrammo nella classe in ala vecchia, con scritto “1F”;quando per puro caso la profe mi mise accanto colui che sarebbe diventato uno dei miei migliori amici; quando incominciammo a socializzare e così formare

l’attuale 5F. Sì, la famosa e temuta 5F: è proprio la mia classe una delle cose che mi dispiace lasciare di più, nonostante io non sia un elemento “di rilievo” al suo interno, a causa del mio carattere un po’ introverso. Lasciare tutti quei compagni con i quali, in 5 anni, sei cresciuto,vivendo sia momenti difficili che momenti speciali,litigando o ridendo e scherzando con loro: mi spiace molto anche perché so già che con

alcuni perderò i contatti , per poi rivederli dopo molto tempo, magari nelle famose cene di ritrovo, e ricordare i bei momenti di questa vita da liceale.Pensare a ciò è davvero triste.

I primi due anni per me sono stati forse i più difficili e brutti perché ho faticato ad ambientarmi bene e a cogliere lo “spirito” della vita mascheroniana.

Mi ricordo ancora i grossi periodi di crisi dovuti ad una serie di brutti voti (soprattutto di matematica) e le temute interrogazioni di inglese e matematica... Gli ultimi tre anni, invece, sono stati difficili ma piacevoli: sì, è aumentato il carico di lavoro ed il numero di ore a scuola e di materie, ma in un certo senso diventi un po’ più sicuro in tè stesso, più responsabile e più libero.( anche se questi ultimi mesi sono molto pesanti a causa degli esami).

Dalla terza in poi sono entrato anche nella redazione di questo mitico giornalino, guidato dal sempreverde papà Battista (quest’anno forse riuscirà a festeggiare anche il tanto sospirato scudetto interista) e supervisionato da un ex- mascheroniano, ormai universitario da due anni, che non riesce ancora a mollare il suo lato “da liceale” (il famoso Ville, per gli amici Andrea). Lasciare questa fantastica redazione, grazie alla

quale sono riuscito a conoscere numerosi nuovi amici, è un’altra cosa che mi dispiacerà molto: non poter più divertirmi insieme a loro ogni venerdì pomeriggio, parlare, discutere, copiare gli articoli, aiutare ad impaginare, leggere i vari messaggi, piegare oppure semplicemente giocare in compagnia a Passaparola e a Chi vuol essere milionario....spero di riuscire a collaborare ancora alcune volte, perchè in fin dei conti questa redazione “caterpilliana” è un piccola comunità a sé stante in cui ci si diverte un sacco...

Una cosa indimenticabile per me è stata l’esperienza dell’interscambio (unica gita che purtroppo in 5 anni abbiamo fatto) che consiglio vivamente a tutti perché è molto divertente, ed in più si conosce gente nuova....Altra esperienza unica che ho potuto vivere grazie a questa scuola è stata la vacanza studio in Inghilterra, dove anche qui, ho conosciuto persone molto simpatiche e speciali...

Mancano ormai due mesi e mai avrei pensato di provare una così forte tristezza e malinconia...

Un sacco di volte, soprattutto, nei momenti difficili non vedevo l’ora di uscire da questa scuola, ma ora che lo sto per fare mi rimangio tutto, e vorrei che il tempo si fermasse......

Ogni volta che la scuola stava per finire ero felice perché potevo riposarmi nelle fantastiche vacanze estive, ma ero anche tranquillo perché (tralasciando il discorso di non avere gli esami) sapevo che l’anno dopo avrei rivisto tutti i miei compagni,sarei tornato in questo liceo .. Quest’anno purtroppo non è così: le innumerevoli passeggiate nei corridoi dell’ala nuova, le “scappatelle” al bar durante le lezioni, , i vari scioperi o le varie occupazioni pre-vacanziere, i

vani tentativi di conoscere una ragazza per cui eri cotto, le lunghe chiacchierate con gli amici durante l’intervallo, i vari esperimenti in laboratorio; tutto questo non ci sarà più. E nemmeno la paura condivisa con gli amici di essere interrogato, l’agitazione per una verifica, le mattinate assonnate, le litigate e le risate con i compagni o i tentativi di far passare velocemente un’ora di lezione che non passa più...Ma anche i profe, con i loro pregi ed loro difetti, mi man-

cheranno, perché è proprio grazie a loro (magari anche grazie alla loro testardaggine)che si cresce... sarà veramente difficile staccarmi da tutto ciò, ovvero da tutto quello che per 5 anni ha caratterizzato la mia vita... Spero di riuscire a mantenere un po’ i contatti, e penso che una mano per conoscere cosa succede all’interno di questo liceo, forse me la darà l’appena nato sito della nostra scuola, che grazie al forum ed alla sua chat permette di conoscere sempre gente nuova..(complimenti!)Un’altra

sensazione che sto provando in questi giorni è il rimpianto per non aver fatto diverse cose...Non avete mai avuto il desiderio di poter tornare indietro nel tempo per poter cambiare qualcosa che non siete riusciti a fare prima? Ecco, solo ora che sono alla fine mi accorgo di diversi errori che ho fatto e che non potrò mai cambiare: il mio consiglio da vecchio liceale che do a tutti voi e soprattutto ai più piccoli è di non darsi mai per vinti ed abbattersi,andare sempre avanti con forza e coraggio, sicuri nelle proprie capacità ed in se stessi, perché ci potranno essere momenti difficili, ma ricordatevi che prima o poi passeranno! In questo modo si riesce ad affrontare molto meglio ogni sorta di difficoltà. Altro piccolo consiglio, che potrà sembrare banale è di “cogliere l’attimo”, e di non rimandare sempre qualcosa che si potrebbe fare subito pensando “tanto c’è tempo”, perché più passa il tempo p i ù è d i ff i c i l e f a r l o (questo anche per questioni “di cuore”) e ci si ritrova ad avere PROFONDI RIMORSI: ricordatevi che siete voi che costruite la vostra vita! Proprio ora che mi piaceva questa scuola, dovrà finire tutto; dovrò lasciare questa gioventù da Mascheroniano ed entrare nel mondo degli adulti, dell’università (con questo non voglio dire che l’università sarà una schifezza, ma come tutti i grandi cambiamenti ci vorrà un po’ per abituarmici).

Già ora camminando per i corridoi provo un certa malinconia e vedendo tutti i miei amici di altre classi penso che anche con loro mi perderò un po’ di vista perché non li potrò vedere più frequentemente come ora......

Lasciatemi dire un ultima parola

direttamente al nostro Liceo, augurando prima a tutti i liceali una felice permanenza e facendo invece a tutti i disperati maturandi come me un in bocca al lupo........

“Caro Liceo, grazie davvero di tutto. Questi 5 anni sono stati sì pieni di momenti difficili, dovuti a brutti voti oppure a normali probl. adolescenziali come momentanee crisi di identità, ma è proprio superando questi che sono potuto maturare x affrontare le vere difficoltà, quelle della vita vera. Gra-

zie perché mi hai fatto conoscere persone fantastiche e veri amici che penso e spero rimarranno sempre accanto a me. Grazie per avermi fatto sognare 2 persone speciali, che rimarranno sempre nel mio cuore, facendomi così capire che nella vita bisogna lottare, andare avanti, cogliere gli attimi,di essere felici interiormente essere sicuri in sé stessi e cercare di essere sempre ottimisti...grazie perché da grande ripensando a questi anni e magari riguardando i vari annuari

potrò dire che sono stati alcuni degli anni + belli della mia vita.. grazie...”.. mi vedo già l’ultimo giorno di scuola scendere tristemente le scale dell’ala nuova per l’ultima volta insieme ai miei compagni e tra le altre persone felici....Uscito mi girerò guarderò tutti ancora una volta e proprio come nei film penserò “ the end”, perché è proprio vero alla fin fine tutto finisce..

Luca 5^F

...come i temi delle medie:”esprimi le tue impressioni su questi 5 anni”. E come alle medie sicuramente fisserò il vuoto per un tempo indeterminato prima che qualcuno dei miei pensieri diventi inchiostro sul foglio...

Ultimamente mi rimbalzano per la testa echi di articoli come questo che sto cercando di scrivere io, stesi da altri studenti prima di me, echi di poesie ed echi di discussioni, frammenti immagazzinati che ora tornano a galla... Ragazzi che erano in quinta quando io ero in prima, seconda, terza, quarta: mi rendo conto ora che non potevo proprio capire ciò che stavano passando.non è un semplice “finalmente me ne vado” o un semplice “no, non me ne voglio andare, mi mancherà questa scuola”, è un misto di questi due sentimenti ed è molto di più. Ti senti sulla soglia di una porta: stai per lasciare qualcosa dietro di te, qualcosa che conosci bene, e gti stai per buttare in qualcosa che, certo, hai scelto tu, ma il fatto di averlo scelto non ti toglie il dubbio...mi piacerà? Avrò scelto bene? È’ quello che veramente voglio? Ma mentre questi dubbi ti assalgono, il presente è fatto di spiega-

zioni (e, tra l’altro,non è che il programma di quinta aiuti particolarmente: è fittamente popolato da personaggi che nel migliore dei casi non fanno che

re sento mio; girando per i corridoi vedo solo gente estranea che mi sembra lontana anni luce, probabilmente come io lo ero per chi cinque anni fa scriveva articoli come questo, mi appartiene nella dimensione del ricordo, e come ogni ricordo, prima o poi lo idealizzerò, toglierò ogni aspetto negativo che invece ora mi fa incaxxare e mi rende la vita più difficile, perché a restare del tutto indifferente, in realtà, non ho mai imparato.

Ma per ora non è ancora idealizzato, e sono stanca di stare sospesa su un uscio, ho voglia di andarmene e ho voglia di finire questi cinque lunghi anni, questa scuola ormai ha perso ogni attrattiva e ogni atteggiamento sa di già visto (ora echi di voce in parte a me rimbombano nelle mie orecchie, la risata civettuola di una ragazza e le solite provocazioni di un ragazzo...). Senza dimenticare o disprezzare quello che questi cinque anni mi hanno dato, ma ho bisogno di aria fresca, di nuovi stimoli, di scoprire se nel futuro c’è quello che adesso, non so come e perché, sto cercando.

Olga VL

mettere in dubbio tutto), interrogazioni e verifiche, perché nel frattempo è il 16 marzo e il 20 dovresti consegnare al tuo profe una traccia (anche se generale)della tua tesina...già...peccato che uno schema sia qualcosa di chiaro e di ordinato, mentre nella tua testa le idee sono nuvole in balia del vento...aria nell’aria.

Io adesso come adesso mi sento sullasoglia di due mondi, senza appartenere né all’uno né all’altro. A quello che verrà non posso dire di appartenere, non lo conosco neanche, posso solo proiettarci le mie aspettative ....

E nemmeno quello che sto per lascia-

Ancora una volta è avvenuto un ingente sbarco di clandestini sulle nostre coste meridionali;ancora una volta le misure adottate per fronteggiare l’ immigrazione clandestina non hanno funzionato; ancora una volta la preoccupazione della gente per questo fenomeno aumenta.

Qualche settimana fa un migliaio di clandestini,fra cui Curdi,Iracheni,Somali e Pakistani, sono giunti sulle nostre coste meridionali.

La loro nave è partita dal Libano alcuni giorni prima e dopo aver trascorso un viaggio in condizioni pessime è arrivata nelle acque territoriali dell’Italia.

Lì vicino alla Sicilia gli immigrati sono stati avvistati,ma la marina italiana non ha potuto respingerli perchè le persone a bordo avevano minacciato di buttare in mare i propri figli,pur di non tornare nel proprio paese.

Così la guardia costiera, per il doveroso senso dell’ umanità, ha ricevuto l’ ordine di scortare la nave fino al porto di Catania.

Questo episodio fa luce su un problema che dura da troppo tempo e che deve essere risolto al più presto:l’ immigrazione clandestina.

Tutti ormai si chiedono fino a quando migliaia e migliaia di clandestini potranno continuare ad arrivare clandestinamente in Italia e in Europa, dato che il fenomeno interessa l’intero continente, e come risposta il governo ha elaborato una legge per regolare l’ immigrazione in modo efficace e risolutivo:la Bossi - Fini.

Questa legge, che sta per essere definitivamente approvata in parlamento,costituisce la soluzione al problema in questione grazie a numerose novità: innanzitutto verrà in-

trodotto il reato di immigrazione clandestina giacchè un immigrato che verrà trovato nel nostro paese senza permesso di soggiorno per la terza volta consecutiva potrà essere imprigionato,mentre con la legge precedente,la Turco Napolitano, l’ immigrato clandesti-

no veniva prima invitato a lasciare l’Italia mentre al secondo controllo veniva accompagnato a un centro di permanenza temporanea da dove si passava all’ effettiva espulsione in un caso su tre.

Verrà inoltre concesso il permesso di soggiorno soltanto a coloro che vengono in Italia per lavorare e che quindi hanno un contratto di lavoro.

Lo sponsor, cioè quella figura che faceva da mediatore tra l’ immigrato e le istituzioni, verrà eliminato poichè si è verificata la sua inutilità;i ricongiungimenti familiari verranno limitati ai figli e ai ge-

nitori dell’ immigrato, ma questi ultimi solo nel caso in cui è figlio unico.

Non si potranno più ricongiungere così i cugini di secondo, terzo o quarto grado come è successo fino ad ora.

Infine verrà ridotto al 5% la percentuale di case popolari fornite in dotazione agli immigrati,seguendo il principio che prima si danno agli anziani e ai nostri giovani e poi agli altri.

Questo è il contenuto della nuova legge che regolerà il flusso d’immigrazione.

Legge razzista? assolutamente no!è giusto e neccessario regolare l’ immigrazione anche per risolvere il problema della criminalità straniera che nel 2001 è aumentata vertiginosamente ed ha interessato non solo l’Italia ma anche tutta l’Europa tra cui in modo particolare anche la Spagna.

In Spagna infatti si è registrato il saldo migratorio più elevato dell’UE,grazie alla regolarizzazione straordinaria dei lavoratori clandestini:ben 213 mila immigrati, il 23,8% in più rispetto al 2000.

La sanatoria,che ha portato a un 1.109.060 il numero di lavoratori stranieri su una popolazione di 41 milioni, non ha prodotto solo ricchezza,ma anche un aumento della criminalità.

La maggioranza dei delitti registrati nel 2001 infatti sono stati compiuti da stranieri, in particolare da gang colombiane, e per risolvere il problema il Ministero degli interni spagnolo ha varato uno speciale piano anticrimine per le città più colpite.

Anche in Italia la situazione è si-

mile. Il nostro paese, così come la Spagna, ha bisogno di un costante flusso di immigrati che vengono in Italia per lavorare, senza i quali lo Stato non riuscirebbe a pagare le pensioni poichè la nazione invecchia.

Tuttavia l’ immigrazione non controllata non porta alcun beneficio al nostro paese, ma causa solo il dilagare della delinquenza, l’ aumento del traffico do droga, di sfruttamento della prostituzione, di rapine,risse e furti.

E’ indiscutibile che non bisogna criminalizzare tutti gli immigrati che sono venuti da noi per sfuggira alla miseria e guadagnarsi onestamente il pane,ma è un dato di fatto che nel 2001 i reati commessi da extracomunitari sono aumentati mentre quelli commessi da italiani sono diminuiti.

In particolare sono aumentati i reati commessi da stranieri, che accrescono il senso di insicurezza perchè toccano da vicino i cittadini: per i furti gli immigrati arrestati sono il 44,5% del totale, per danneggiamento sono il 35,8%, per violazione di domicilio il 38,8%, per lesioni il 39%, omicidi il 12,2%.

Preoccupanti sono i dati inerenti alla pirateria fonoaudiovisiva di cui

gli immigrati colpevoli sono l’ 81,8% del totale, per risse sono il 65,1%, per riduzione in schiavitù sono il 100%.

Bisogna inoltre sottolineare che tra i denunciati per i reati citati la percentuale di clandestini è altissima poichè si aggira intorno all’ 85% e questi sono dati direttamente forniti dal Viminale.

Questo perchè l’area della clandestinità è un ottimo bacino di reclutamento per la bassa manovalanza criminale.

E a causa dei clandestini che vengono in Italia e che sono criminali o lo diventano per poter sopravvivere la sicurazza dei cittadini italiani viene minata e ciò determina una diffidenza e un’odio generalizzati per tutti gli immigrati.

L’anno scorso nella bassa bergamasca, sulla strada che collega Romano e Cortenuova ci fu un incidente tra due mecchine. Fu uno scontro frontale tra due giovani fidanzati di 18 e 17 anni, che morirono sul colpo, e due extracomunitari che stavano scappando ad altissima velocità con un’ auto appena rubata.

In un paese della Liguria invece una ragazza fu uccisa da un immi-

grato per motivi sconosciutianche se si ipotizza che avesse un debito con lui per traffici di droga.

Questi sono solo due dei molti episodi eccaduti nel 2001 che fanno nascere nella gente un rancore verso gli immigrati.

Ed è proprio per evitare ciò che occorrono regole più rigide e severe.

Qualcuno potrebbe dire che non tutti gli immigrati sono uguali e questo è vero poichè i dati citati precedentemente non toccano minimamente alcune nazionalità di stranieri mentre ne riguardano maggiormente altre.

Tuttavia le regole devono valere per tutti perchè è questo che chiede il popolo italiano.

E’ inutileche quacuno consideri la nuova legge razzista e promuova manifestazioni come quella del 19 gennaio a Roma, pur sapendo di andare contro la maggioranza degli italiani.

Quel qualcuno deve capire che se si vuole evere più sicurezza e una pacifica integrazione degli immigrati è neccessario addottare regole più severe e rigide.

Elias 3°D

Dopo essermi imbattuta nel tuo articolo non sono riuscita a trattenermi dal risponderti, non potevo restare in silenzio di fronte a certe affermazioni.

Innanzi tutto trovo assolutamente inappropriato il titolo che hai dato: “noi e la scuola”, perché con la parola “noi” (che verrebbe intesa come “noi studenti”) ti riferivi unicamente a te stesso e alla cerchia di persone con le tue stesse idee.

Premetto che sono convinta che tu abbia il pieno diritto di esprimere la tua opinione, proprio come adesso io esprimo la mia: “Non condivido le tue idee, ma sono disposto a dare la vita perché tu abbia il diritto di professarle” è ciò che (più o meno) affermava Voltaire, e penso sia un esempio molto importante per la difesa della libertà (tanto cantata a destra e a sinistra), seppure così difficile da seguire.

Quello però che mi ha colpita, e che mi fa venire i brividi, non è tanto il tuo parere sulla riforma Moratti (discutibile, ok, ma sarebbe solo guerra di opinioni), piuttosto l’atteggiamento con cui ti te pregiudizio ideologico. Io sono contro la Moratti ma ti assicuro che le mie idee politiche (anche se ancora allo stato embrionale perché ho solo sedi-

ci anni) non sono estremiste (sono di sinistra ma non sono comunista) e non ho alcun tipo di pregiudizio, anzi, sono aperta a molti punti di vista.

E pensa che (sulla riforma degli organi collegiali) persino un’esponente di Alleanza Nazionale (Angela Napoli) si è trovata in disaccordo con la Moratti.

La tua ignorante generalizzazione non fa che dimostrare ancora di più quanto le tue argomentazioni siano banali, non frutto di una riflessione personale.

Ora ti spiego perché, oltre che con la forma, non sono d’accordo neanche con il contenuto di ciò che hai scritto (mio modesto parere).

Come hai detto tu il Ministro dell’Istruzione ha un ruolo delicato perché si trova spesso ad avere a che fare con le proteste di milioni di studenti (e non solo studenti), ma questo capita spesso anche in altri ambiti della politica: chi esprime un’idea si troverà sempre di fronte qualcuno che si oppone.

La cosa grave però è che in questo caso, nonostante tutte le proteste, la riforma viene approvata lo stesso. È segno, secondo me, di mancanza di democrazia e di dialogo.

Gli stessi Stati Generali mi hanno lasciata molto perplessa, in quanto mi sembra stano che gli istituti presi come campione, si siano dimostrati tutti per lo più in accordo con la linea della riforma (eppure di oppositori ce ne sono davvero tanti); inoltre proprio durante questi Stati Generali la Moratti ha evitato il confronto con gli studenti del Tasso (complimenti).

La riforma in sé, presentata nella Delega, è molto vaga e non sembra che apporterà grandi cambiamenti alla presente struttura scolastica, se non addirittura dei miglioramenti.

Le Deleghe sono solitamente utilizzate perché l’approvazione di una legge vera e propria richiederebbe molto più tempo, quindi, con questo sistema, viene presentato un primo progetto, che se approvato, lascia la libertà al Governo di emanare la legge basandosi sul contenuto della Delega entro un limite di tempo stabilito.

Ma analizzandone il contenuto si sono trovati comunque già dei punti discutibili. Ad esempio la riorganizzazione dei cicli, che hai citato, pur non modificando radicalmente il percorso attuale, introduce la scadenza biennale.

Questa suddivisione in bienni anziché in anni, che per te vuol dire avere più possibilità di recuperare una lacuna, per me però significa anche avere la possibilità di trascinarsi questa lacuna per più tempo, e avere poi (in caso di bocciatura) solo un anno per recuperare ciò che non è stato fatto in due.

Inoltre la possibilità di passare da un indirizzo all’altro in ogni momento (anche questa sottolineata nel tuo articolo) è un altro indice di quanto sia basso il livello di conoscenze che dovrà venire richiesto ad uno studente.

Se ad esempio dopo aver frequentato l’indirizzo musicale per tre anni, passi a quello economico e riesci a superare gli esami di Maturità, o sei tanto bravo, o le materie sono molto semplificate.

Basta pensare che perfino chi sceglie la formazione professionale (basata sul tirocinio presso un’impresa o un ente pubblico) potrà comunque fare gli esami come chi ha studiato per quattro anni, frequentando semplicemente l’anno di completamento.

Quindi a mio parere il livello di preparazione degli studenti Moratti sarà bassissimo.

In più, visto che ti sei soffermato due volte sul fatto che tutto ciò che verrà istituito come obbligatorio o facoltativo sarà gratis (e ci mancherebbe), volevo farti notare che la scuola pubblica è già gratis (paghi qualche retta qui?), e pure gli interventi gratuiti per recuperare eventuali lacune esistono già (da diversi anni) e si chiamano “corsi di recupero”!

Cosa ci offre in più la riforma di ciò che non abbiamo?

Meno ore di scuola (nella bozza Bertagna) più il licenziamento (dichiarato) di migliaia di professori (quindi un servizio più scadente) e meno voce in capitolo nelle decisioni scolastiche (basta guardare la riforma degli organi collegiali che ha dimezzato la partecipazione di genitori, studenti e docenti nel Consiglio d’Istituto, ha eliminato quella del personale A.T.A., e vi ha posto a capo il preside, anziché un genitore).

Con la formazione dell’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema d’Istruzione, verranno sì premiati (con un aumento di stipendio) i docenti più competenti, ma non verranno licenziati gli incapaci (che, almeno secondo la mia piccola esperienza, sono più di quelli davvero bravi), quindi nei nostri confronti non ci sarà un miglioramento del servizio. Sei così sicuro che (parole tue) “i diritti degli studenti non verranno toccati”?

La scuola ha bisogno di ben altri cambiamenti, e secondo me, la “giusta direzione” di cui parli, in cui dovrebbe andare questa riforma, è verso un cestino della spazzatura.

IRENE 3A

Non c’è niente da fare: oggi l’inglese è la lingua internazionale per eccellenza. In qualsiasi campo, se vogliamo o dobbiamo comunicare con qualcuno che parla una lingua a noi completamente sconosciuta ricorriamo all’inglese. A meno che non ci esprimiamo a gesti o non lanciamo al nostro improvvisato interlocutore messaggi in alfabeto Morse. Sempre che conosciamo l’inglese. E qui, almeno nel mio caso, sorge qualche problema: infatti io non conosco l’inglese, perché nel corso di tutta la mia carriera di studente (ho quasi raggiunto l’età della pensione) ho sempre studiato e imparato il francese. Eppure non mi dispiace.

La lingua inglese sarà anche la più importante e la più usata, ma anche quella francese non scherza. La lingua di Asterix e Obelix per intenderci ha alle sue spalle una lunga tradizione, se pensiamo che per secoli è stata una lingua parlata e rispettata da tutti. Non deve affatto stupire che nel XIII secolo il francese sia stata la lingua dei salotti mondani, la lingua con la quale l’uomo “è uscito dallo stato di minorità” ed ha affrontato quella grande esperienza che prende il nome di Illuminismo. La lingua che si parlava alla corte del nostro amico le Roi Soleil, Luigi XIV, è ancora oggi la lingua ufficiale dei gentiluomini e della galanteria, degli intellettuali (riflettendoci, forse è proprio per questo che il francese si parla sempre meno). Senza sminuire nessuna lingua , il fran-

cese meriterebbe molto, molto rispetto, perché è dolce, armonico, a tratti romantico. Ancora, se l’inglese è la lingua della rapidità e dell’efficienza, il francese è la lingua della calma e della riflessione, del sogno e della dimensione più profonda delle cose. Infine, non ci sarebbe nemmeno bisogno, ma io lo faccio comunque, di ricordare la grandezza, l’imponenza, quasi la maestosità della letteratura francese: quanti scrittori, quante opere! E poi si dice che studiare non serve o annoia mortalmente: che

ignoranza! Il francese sembra essere stato inventato non per la necessità di comunicare, ma solamente per il gusto di parlarlo. Purtroppo però il francese si sta lentamente consumando, schiacciato dalla superiorità e dalla prepotenza dell’inglese e di una cultura sempre più globale. Ma non bisogna gettare il francese nel dimenticatoio come si fa con la roba vecchia che ormai non si usa più.

Se ci pensate, il francese non è lontano miliardi di anni luce da noi e dalla nostra vita quotidiana. Ci sono parecchie espressioni e moltissimi termini che sono stati assimilati dalla lingua italiana e che, se

utilizzati in modo appropriato, possono elevare il tono della conversazione o rendere notevolmente più raffinato il nostro discorso.

Possiamo anche dimostrarlo, ipotizzando alcune situazioni (semplici ma bizzarre, ovviamente) sulla base di quanto abbiamo appena detto. Se per esempio vi trovate in compagnia di altre persone, in caso di necessità, al posto di dire “Devo andare al cesso”, provate a esprimervi così: “Dovrei andare alla toilette”. Noterete anche voi che cambia completamente. Oppure, chi di voi non ha mai indossato un papillon per gustare una crêpe cucinata dal vostro chef, sdraiato sulla moquette, giocando alla roulette, alla luce della vostra abat-jour (dopo essere andato alla toilette, come abbiamo detto poco fa), vincendo abbastanza soldi da comprare una Rénault o una Peugeot invece che una Fiat? Poi, se per caso il giorno prima di una verifica o di un’interrogazione non avevate studiato abbastanza (eufemismo), di fronte a una netta insufficienza ci sono due diversi modi di dare una spiegazione più o meno convincente: il primo, quello standard: “No profe, ma io avevo studiato...” e il secondo, più elevato: “Madame, le assicuro che avevo studiato...”. Infine, se avete in programma una cena galante, potreste andare da Mc Donald’s o come cavolo si chiama, o in alternativa, potreste proporre un menu di sicuro effetto:

pâté de foie gras e vol-au-vent, lasagne con la béchamel, soufflé e purée, vari dessert (una torta Saint-Honoré, brioche o profiterole), la baguette come pane, da bere un bel Bordeaux. Vedete voi, ma optando per la seconda ipotesi il successo è assicurato. Quindi mi sembra evidente che questo maledetto francese è una bellissima lingua. Conoscerla, vi assicuro, è molto utile, perché ci sono un sacco di cose che si possono fare parlando questa lingua. Eccone alcune. * Andare in vacanza in uno dei bellissimi Paesi dove si parla ancora francese (e non sono pochi). * Fare un viaggio in Francia, an-

dare a Parigi e recarsi al Louvre, per ammirare la “Gioconda” di Leonardo da Vinci. * Insultare i francesi se ci sconfiggono ai prossimi Mondiali nippocoreani. * Insultare i francesi se li sconfiggiamo ai prossimi Mondiali coreonipponici. * Contrattare con il Governo francese il prezzo d’acquisto della Tour Eiffel che volete regalare a vostro nonno e che piazzerete nel salotto di casa se proprio non la vuole. * Se non avete abbastanza soldi, andare pochi chilometri oltre il confine per fare acquisti in euro in un altro Paese europeo (in Inghilterra non potete usarli!).

* Fare gli auguri di compleanno ai vostri amici francesi conosciuti al mare che parlano perfettamente l’italiano. * Leggere il capolavoro di un autore francese. * Nel caso sia troppo impegnativo, leggere un quotidiano francese. Si consiglia “L’Equipe”, l’equivalente transalpino della “Gazzetta dello sport” (anche se non è stampata su orribili fogli di carta rosa). * Sperimentare il piacere di conoscere il francese e non l’inglese.

Egregi mascheroniani; Come sicuramente avete notato da un po’ di tempo l’uomo pelato milanista (grande!) chiamato Mauri che prima bazzicava al bar è scomparso...Tranquilli ho telefonato ad E.T. e mi ha detto che non l’hanno rapito gli alieni ma ha semplicemente cambiato lavoro. In compenso sono giunti altri due, Michele e Manuel, purtroppo non milanisti (li mortacci loro!!!), ma molto simpatici che non ci fanno certo rimpiangere il buon mauri (che però era milanista). Questo cambio della guardia al bar non è stato di certo molto sentito; infatti per quanto possa essere parso a me, Manuel e Michele (che d’ora in poi chiamerò doppia-M) si sono inseriti stupendamente nel nostro ambiente scolastico di nullafacenti e parassiti del bar. Hanno subito capito di che cosa si parli apprendendo immediatamente i 4 fondamentali discorsi di cui tutti gli studenti parlano;politica (molto poco),scuola (ancora di meno), calcio (eh beh questo molto) ma soprattutto...beh provate a indovi-

nare furboni! (n.d.r. ha a che fare con le mimose per usare un eufemismo, un grosso eufemismo!).

Bisogna comunque dire che dal loro avvento (si proprio come cristo) diverse cose sono cambiate...nel bene o nel male. In-

po la nostra filosofia dello vivere sciallo! (scherzo mauri sei un mito forza milan...lo dico forza milan anche se verrà censurato da battista...). Ma, costretto da una pistola puntata alla tempia, anche i prezzi si sono imborghesiti, comunque con l’ampia causale del fatto che ampiezza e contenuto dei panini sono triplicati (oltre alla varietà che ho avuto modo di provare di persona). I nostri nuovi baristi sono alquanto attivi comunque...oltre alle svariate idee culinarie che ci hanno propinato da ormai diverso tempo con grande entusiasmo (soprattutto di studenti porcelli come me) sono venuto a sapere che in futuro hanno intenzione di aprire un altro locale, anche se ovviamente ciò non significa minor impegno nel nostro istituto, ma anzi una nuova occasione per migliorarsi e proporre nuove altre idee. Con l’augurio a loro e pure al Mauri (io più al mauri perché è milanista...no scherzo...) di grande successo nelle loro nuove attività concludo il mio squallido articolo. Ciao a tutti.

dubbiamente grandi novità dal punto vista paninazzaro e piadinaro...Valtellinese, Tonnetto, Ligabue, Goloso,Normale...la piadina al crudo e al cotto con salsina a scelta, ma soprattutto...il piatto del giorno! Non eravamo di certo abituati noi rossi proletari a queste “borghesate”! Peccato che ciò sia avvenuto solo al 4 anno per me...ca**o mauri potevi pensarci pure te!!!Probabilmente è rimasto troppo con noi e ha assorbito trop-

Emanuele 4^C

Andrea 4^C

E’ marzo, si inizia a respirare aria di primavera, come ogni anno si inizia a respirare aria di Sanremo, la terza ricorrenza più importante dopo Natale e Pasqua. Come ogni anno, preceduto da mormorii, indiscrezioni, pettegolezzi il Festival della canzone italiana invade per una settimana gli schermi televisivi.

In barba ad ogni legge antitrust monopolizza gli interi palinsesti televisivi, sia pubblici che privati, infatti non vi è alcuna trasmissione che in qualche modo non viene toccata dalla sua malefica ombra nera.

Anche quest’anno ci è toccato essere purgati dal Festival o meglio da tutto ciò che lo circonda, visto che da qualche decennio a questa parte l’interesse del pubblico si è spostato dalle canzoni in concorso verso la cornice di pettegolezzi che lo accompagna. Pettegolezzi sulle due vallette che non possiamo dire essere fornite di un eloquio tanto sviluppato quanto la loro bellezza, ma comunque in grado di attirare l’attenzione di uomini e donne, i primi interessati alle loro sinuose curve, le seconde ai preziosissimi abiti firmati che non potranno mai avere, ma solo sognare. Commenti sul presentatore che è irrimediabilmente scelto fra un ristretto gruppo di persone che hanno iniziato fare televisione lo stesso anno in cui è stata inventata. Ecc. Dal punto di vista musicale non si possono fare commenti sulle singole canzoni, perché ognuno ha i propri gusti che devono essere rispettati, ma anche perché, concedetemelo, non ho l’abitudine di sparare sulla Croce rossa. Non a caso per apprezzare le canzoni del

Festival bisogna avere dai quarantacinque anni in su, meglio ancora se si oltrepassano i settanta, la soglia dopo la quale si può guardare Sanremo senza il sono-

ro perché tanto si osservano solo come si vestono e come si comportano i cantanti.

Queste considerazioni le fanno anche gli autori del Festival, i quali, con la speranza di aggiungere qualche elemento di novità che spezzi la sua monotonia o di attirare qualche giovincello nella rete, invitano a suon di parcelle esorbitanti cantanti stranieri al top delle varie chart. Evidentemente sono

investimenti proficui visto l’audience raggiunta nelle serate.

La stessa funzione hanno i comici che annualmente intervengono nel corso della manifestazione, alle

volte con veri e propri pezzi da Oscar altre con banali minishow.

Sicuramente sono tra i più apprezzati aspetti del grande spettacolo.

Devo tuttavia chiedere scusa a tutti voi, miei cari lettori, e anche a me stesso; criticare il Festival di Sanremo equivale un po’ a sputare sulla bandiera, a dire che l’Italia è la repubblica delle banane, a vergognarsi dei propri nonni e genitori.

Sanremo è un pezzo importantissimo della storia italiana del secondo dopoguerra, con cui sono cresciuti i miei genitori e si sono divertiti i miei nonni e come loro milioni di italiani. Quella settimana di marzo che annualmente irrompe nella nostra quotidianità fa parte della Rai come la pubblicità di Mediaset, è come il Giro d’Italia, la Ferrari, il campionato di calcio, la Nazionale... Eliminare Sanremo sarebbe come mutilare la memoria degli italiani; presumo che la sua mancanza potrebbe essere l’unica ad essere sentita nella bolgia di tutti gli spettacoli televisivi che da cinquant’ anni a questa parte ci hanno accompagnato. Si dice che tutto passa; tutto tranne il Festival di Sanremo, inossidabile baluardo di Raiuno.

Insomma il Festival della canzone italiana possiamo non guardarlo, criticarlo, commentarlo... ma dobbiamo accettarlo per quello che rappresenta, senza sdegnarci se le canzoni proprio non ci garbano, a noi adolescenti abituati a generi più ribelli, più entusiasmanti, più vivi o chissà cos’altro.

Matteo 3^B

Il festival di Sanremo 2002 ci ha riservato molte sorprese come il ritorno di Pippo Baudo, due belle amebe...cioè veline vestite di merda e i numerosi ospiti che ogni sera hanno fatto alzare gli indici di ascolto ma soprattutto un grandissimo e indomabile Benigni. La settimana era passata con le critiche tra il comico e Ferrara che si sono risolte con una pubblicità gratuita per entrambi. Il sabato sera l’attesa era alle stelle per lo show di Roberto Benigni che, finito il derby milanese, è salito sul palco dell’Ariston dando una lezione a tutti. Dopo una breve introduzione in cui ha ripreso la gag di Fiorello toccando il pacco a Pippo Baudo ha cambiato argomento con la scontata ma sempre buona: “Ferrara non c’è se no l’avrei visto...aveva prenotato 50 posti!!”.

In seguito ha riproposto, adattandolo ai personaggi sulla scena politica attuale, uno sketch che aveva mostrato al pubblico nel 1995 contenuto nella cassetta

TuttoBenigni 1995-’96) nella quale si finge Dio che torna sulla terra per il giudizio universale e ne ha

per tutti: ovviamente Ferrara, Berlusconi e il suo governo, come l’idea di mettere Sgarbi al ministero della cultura...ma anche Nanni Moretti e i girotondi in piazza da lui promossi. Conclude il tutto con l’Inno alla Vergine di Dante e un augurio al presidente Berlusconi perchè ci renda orgogliosi di essere italiani. Il “toscanaccio” ci ha

(sulla base musicale della sigla de “Lupin l’incoreggibile Lupin”) Di Sergioman al mondo uno ce n’è Sempre pronto all’azione lui è (!?)

Una cartaccia al sicuro non è Se c’è lì attorno Sergio, Sergioman!

Per ogni urlo chiede sempre il perché Nessun pavimento impossibile è Sempre molto audace questo è Sergioman Sergio, Sergioman, l’incorreggibile Sergio, Sergioman, l’inafferrabile Sergio, Sergioman l’ineguagliabile Sempre a caccia della polvere vai Sei forte Sergioman Oh! Oh! Oh! Oh! Oh! Oh! Oh! Oh! Oh! Oh! Oh! Oh! Oh! Oh! Oh! Oh! Oh! Oh!

regalato un magnifico momento di ilarità senza toccare troppo a fondo il tema politico che Ferrara gli aveva “gentilmente” chiesto di evitare...minacciandolo di lanciargli uova...ma evidenziando comunque la sua linea di pensiero riguardo gli avvenimenti politici degli ultimi anni. La sua risposta alle attese che la settimana aveva creato è stata perfettamente all’altezza e senza sbavature segno di una preparazione ottimale dello spettacolo nonostante le enormi pressioni psicologiche dei giorni precedenti.

Inoltre Benigni sta controllando il montaggio del suo nuovo film “Pinocchio” che uscirà in autunno ed è molto atteso dopo il successo riscosso da “la vita è bella”, uno dei migliori film che io abbia mai visto per le emozioni che ti trasmette. Insomma Roberto Benigni si è dimostrato ancora una volta un ottimo comico capce di adattarsi ad ogni situazione.

Daniele 5^F

MARTEDI’ 19 MARZO... ore 20:30... ”Finalmente avrò l’opportunità di vedere da vicino il mio idolo (...scusate la parola un po’ banale...ma lo è proprio, e poi capirete il perché!!) e di sentirgli raccontare le sue splendide avventure”. Questo il pensiero mio e dell’amica che era con me, mentre, all’Auditorium Comunale di Ponteranica, attendevamo l’inizio dell’incontro con il grande alpinista (e Guida Alpina) Simone Moro.

Forse non tutti sanno che il 2002 è l’ANNO INTERNAZIONALE DELLA MONTAGNA, che in occasione di questo evento vengono organizzate diverse attività, quali, ad esempio, mostre, gite, meeting...

In collaborazione con il GAM (Gruppo Amici della Montagna) della Ramera, il Comune di Ponteranica ha organizzato, proprio in onore di questo “anno della montagna”, l’incontro con Simone Moro.

Probabilmente alcuni conosceranno questo grande alpinista perché, lo scorso anno, ha soccorso, da solo e di notte, ad oltre 8000 m., un alpinista inglese precipitato dal Lhotse. Per questo gesto gli è stato inoltre conferito il premio “FAIR PLAY AL GESTO SPORTIVO” da parte del-

l’Associazione Panathlon Bergamo.

Io, prima di martedì sera, lo consideravo un grande scalatore non conoscendo però le sue imprese e devo dire che, mentre guardavo le diapositive e udivo i suoi racconti, sono rimasta a dir

poco estasiata.

L’incontro era diviso in due parti.

La prima era intitolata “RINASCITA” (poi capirete il tragico motivo di tale titolo).

Comincia dunque un carrellata di immagini mozzafiato che ritraggono la fantastica Valle dell’Everest.

Simone inizia dunque a raccontare alla gente stipata nella saletta troppo piccola (io naturalmente ero in prima fila!!!!!) in cosa consistesse il progetto del maggio 1997: conquista del Lhotse (quarta montagna della Terra, 8516 m.) e traversata per raggiungere l’Everest, sempre senza

l’uso di ossigeno ed in compagnia del grande amico Anatoli Boukreev. A causa della malasorte non riescono a compiere la traversata ma la loro amicizia si consolida ogni momento sempre di più. Decidono così, nel dicembre dello stesso anno, di tentare la prima salita in invernale della parete sud dell’Annapurna.

Ma qui, proprio mentre stavano scalando, un parte di montagna si stacca da sopra le loro teste...

Simone se la “cava” con un occhio “nero”, i tendini delle mani rotti ed escoriazioni alle gambe.

Nell’incidente però l’inseparabile amico, Anatoli, perde la vita.

Con un filo di commozione Simone ricorda la tragica fine dell’amico che, parole sue, “prima di essere un grande alpinista, era un grande uomo”...

Il silenzio in sala viene rotto dallo scroscio di un lunghissimo applauso che permette a Simone di riprendersi e a tutti noi di capire il motivo del titolo “Rinascita”...

Ancora un po’ scossi dal tragico racconto iniziamo la seconda parte dell’incontro, intitolata “MY WAY”.

Simone ricomincia a parlare raccontandoci di come lui fosse scosso dopo la morte del suo migliore ami-

co, col quale aveva condiviso esperienze memorabili, e avesse deciso che, per un po’, non sarebbe tornato in Himalaya ma si sarebbe recato sulle montagne della terra natale del suo amico (e maestro) Anatoli: l’ex URSS. In compagnia di nuovi amici (tra cui Dennis Urubko) decide dunque di tentare una nuova impresa, che li avrebbe denominati “SNOW L E O PARD”: avrebbero “conquistato” la vetta di cinque 7000 e lo avrebbero fatto solo in un anno.

S i a m o quindi proiettati in una nuova avventura... seguiamo con sempre maggior interesse la salita delle nuove vette: Pic Lenin, Pic Kommunism (nomi piuttosto... pittoreschi!!!!!!!), Pic Korjenevska e Pic Khan Tengri...ne mancava una sola...

Di nuovo la malasorte ha voluto che, proprio mentre camminava su una lastra di ghiacchio, questa gli si rompesse sotto i piedi...fu colto da malore e il giorno dopo capì che non sarebbe riuscito a salire in vetta...

I suoi amici diventarono così “Snow Leopard”, ma, cosa più importante di tutte, lui aveva capito i suoi

limiti, aveva capito di non essere nelle condizioni fisiche più adatte per tale scalata.

Tra le altre cose, ci tenevo a dire che, sempre insieme ai suoi amici, ha aperto una nuova via che han

chiamato...PIC BERGAMO!!!!!!!!

Il fatto a mio avviso più toccante di questa avventura, è che, ogni volta che aveva raggiunto la vetta, aveva estratto la foto dall’amico Anatoli, il quale, anni prima, aveva tentato di diventare Snow Leopard, ma, anche lui, aveva mancato solo una vetta...

“My way”, nella quale Simone ci spiega essere alla ricerca della propria strada, persa insieme all’amico, si conclude con l’ultima spedizione: nel 2001 decide di ritentare la traversata Everest-Lhotse ma viene, come detto prima, interrot-

ta per soccorrere l’alpinista inglese.

Simone ha ritrovato dunque la sua strada e il 21 marzo è partito di nuovo per l’Everest dove, in compagnia di Mario Curnis, tenterà la salita della montagna più alta della Terra dalla parte del Tibet.

So di non essere riuscita a descrivervi l’emozione che io, la mia amica e tutte le persone presenti in sala abbiamo provato nell’ascoltare quest’uomo parlare delle sue fantastiche avventure, dell’importanza che Anatoli ha avuto per lui, nel sentirgli dire come finalmente ha ritrovato la sua strada... È un’emozione difficile da spiegare ma che tutti, in quella sala, uniti dal grande amore per la montagna, abbiamo provato, orgogliosi di aver condiviso, anche se solo per qualche ora, esperienze di tale portata.

Inutile dire che è stata una serata indimenticabile... oltre ad aver ascoltato un grande alpinista e aver visto immagini di luoghi a dir poco fiabeschi, ho capito molte cose eeeeeeee............... ho ritrovato l’ispirazione per scrivere articoli sul Caterpillar...dopo più di un anno!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

MaRiOn 5°D

Tutti voi certamente conoscerete quel capolavoro d’animazione firmato Monkey Punch e che vi tiene compagnia ogni giorno durante l’ora di pranzo... Sto parlando proprio di Lupin III, il nipote”animato” del forse ancora più celebrato Arsenio “cartaceo”, nato dalla penna geniale dello scrittore francese Maurice Leblanc. Ecco qui di seguito una breve recensione dell’ultima avventura del ladro gentiluomo più famoso della letteratura mondiale, spero proprio che vi incuriosisca come ha incuriosito me... Se vi interessa io quel libro ce l’ho!

Lupin e capitandomene uno fra le mani l’ho letto spinto dalla curiosità e dal fatto di aver seguito il cartone animato sin da bambino.

Non ho ritrovato la conturbante Margot di celluloide, ma le protagoniste che hanno affiancato Lupin non hanno mai mancato di fascino (almeno a parole...); i famosi travestimenti con barbe finte e mascheroni ci sono sempre e le geniali trovate dell’eroe

VILLE myhikaru@inwind.it “[...] Anche gli eroi vanno in pensione e neanche il grande Arsène Lupin ha fatto eccezione. Questa è in fatti l’ultima avventura di una grande saga cominciata ad inizio secolo (con “L’arresto di A.Lupin”), e raccontata per mano di Maurice Leblanc; ignoro cos’altro abbia scritto questo “poveretto”, ma il suo nome è legato a doppio filo con il celebre ladro,e nonostante lui se ne fosse lamentato ha subìto la stessa sorte di Ian Fleming col suo 007 James Bond.

Chi ha visto con entusiasmo il cartone animato di Lupin III, pronipote del mitico Arsène,non potrà non amare questa storia: cambia l’epoca ma gli ingredienti rimangono gli stessi.

Avventure,azione,mistero,belle donne e una buona dosa di humor non mancano, oltre al fatto di incrociare la stessa personalità guascona e avventuriera;devo ammettere che non sapevo dell’esistenza di racconti dedicati a

cartaceo sono pari a quelle del suo discendente.

Il bello delle avventure scritte da Leblanc è che non sono strettamente sequenziali, o meglio seguono un filo conduttore generale (come l’andirivieni di alcuni personaggi) ma sono leggibili indipendentemente l’una dall’altra.

Prima dell’inizio di questo romanzo Lupin ha affrontato molti nemici storici (Ganimard, Herlock Sholmes, l’insidioso Bautrelet), ha

perso l’amata Raymode, ha abbandonato la fedele nutrice Victoire e portato a termine le imprese più disparate arrivando persino ad incontrare Carlo Magno (nel racconto “813”). Ora per la prima volta c’è qualcuno che vuole fare fuori il bandito, ormai anelante a l riposo dopo tante avventure. Una cosca mafiosa minaccia di eliminarlo e rubare il suo tesoro, e tra colpi di scena,pedinamenti,travestimenti e personalità fasulle si arriverà ad un finale imprevedibile. La dolce Patricia accompagnerà e sosterrà Lupin nella sua lotta per la sopravvivenza, e sarà veramente un solido bastone a cui poggiarsi...

La cosa che mi ha più colpito di quest’ultimo racconto è stata l’enorme fragilità del protagonista,almeno rispetto ai precedenti canoni, e la sensazione di non avere più davanti un invincibile supereroe. Il suo rifugio segreto viene più volte violato,non di rado i banditi capeggiati dal feroce Mafiano si dimostrano più abili di lui e al nostro capita anche di trovarsi su false piste, con il suo proverbiale intuito che fa cilecca. Anche l’attrazione malcelata verso Patricia e il suo figliolo rapito ne rende i contorni più umani e romantici verso una dimensione più “terrestre” e meno “eroica”; eppure la sua grande abilità lo condurrà alla vittoria e noi ci troveremo di nuovo a fare il tifo sfegatato per un fuorilegge... Altro che crociate a favore della giustizia capitanate dagli incorruttibili Perry Mason, Holmes, Poirot e soci, il carisma del bandito francese è così contagioso da far confondere il concetto di giusto e ingiusto!

Peccato che la diffusione dei libri sia assai limitata, in giro si trova solo una raccolta della Mondadori

con le prime avventure (e reperibile su www.Bol.it a 10.000 lire) e una rara edizione della Sonzogno con altre 3 avventure oltre a questo già citato “Lupin contro la mafia” edito dalla Sellerio. La ricerca degli altri (numerosi) episodi è stata per me avventurosa e assai infruttuosa, ed è un male perchè meriterebbe miglior fortuna editoriale”.

Prima di chiudere, vorrei spendere qualche parola sulla vita dell’autore: Maurice LeBlanc è l’autore dell’originale Arsène Lupin, da cui ha preso ispirazione Katou Kazuhiko; nato nel 1864 a Rouen, in Francia, egli inventò il personaggio del ladro gentiluomo nel 1905, quando venne pubblicata la storia “L’Arrestation D’Arsène Lupin” sulla rivista Je sais tout.

Due anni più tardi fu pubblicata la prima novella, “Arsène Lupin, Gentleman Cambrioleur”.

Maurice LeBlanc, inventando in quei lontani anni il personaggio di Lupin, sicuramente non avrà mai immaginato che molto tempo dopo, nel lontano Giappone, un pronipote del suo Arsène Lupin (cioè Lupin III) avrebbe avuto un tale successo in tutto il mondo!

Great my dear friend and thanks a lot for all the time we have spent together...

You see, I can’t assuage temptation and I can’t feel the hurt in any of its marvellous aspects... Listening to and draining my senses away it’s not so easy to understand what’s going on with my mind, and what’s going on by the hell, don’t try to need human compassion and live just standing quiet & beautiful & happy under the shadow of an evergreen, under the sun shining bright above, as clouds gather... Is this the wonderful season of eternal love, is this the last time to take a breathe on the land, young innocence lost... Carry on in living hard and don’t disappear at the twilight, guard this little while cos I am so amused in this state...

Coming back my sleeping fears, hard silences are not necessary (don’t behave as Depeche sing!), in someway I’ll find the real reason of your odd walking, your reality so depressing, your cruelty I use to abhor... On Coldplay lyrics...

Bones sinking like stones, All that we fought for, Homes, places we’ve grown, All of us are done for VILLE in a beautiful world, Yeah we do, yeah we do, VILLE in a beautiful world VILLE in a beautiful world Oh, all that I know There’s nothing here to run from, ‘Cos yeah, everybody here’s got somebody to lean on

So long and thanks for all the... Of course, I dare to take care ‘bout somebody like you... Unguardable girl!

Il campionato del 2002 cominciava con qualche dubbio per la Ferrari che, avendo intrapreso un progetto molto ambizioso con la F2002, ha deciso di correre con l’evoluzione della F2001 per le prime gare; grazie ad un irraggiugibile Michael Schumacher tutti le preoccupazioni sono state allontanate con tre podi: due primi posti e un terzo dopo un recupero dalla 22 posizione.

In Australia la prima fila era composta dalle due “vecc h i e ” F2001B con Barrichello in pole, M.Schumacher secondo e dietro a 4 decimi gli altri: R.Schumacher, Coulthard, Raikkonen e Montoya...la partenza è disastrosa: Ralf Schumacher parte benissimo dalla seconda fila, supera Michael e ci prova anche con Barrichello ma il brasiliano gli taglia la strada tre volte mentre Ralf si dimentica della curva e non frena decollando sul retrotreno del povero Barrichello; otto vetture rimangono coinvolte mentre i reduci riescono ad attraversare l’inferno e si trovano in questo ordine dietro la safety car: Coulthard, Trulli, Montoya, M.Schumacher, Irvine, De La Rosa, Sato, le Minardi e Villeneuve. L’incidente darà luogo a numerose discussioni ma penso che l’opinione di Todt, cioè che le responsabilità siano 50 e 50, è la migliore. Al sesto giro esce di scena la safety car e le vetture co-

minciano la gara, Michael Schumacher inizia la sua rimonta infilando Montoya, passando Trulli che va in testacoda dopo avegli resistito e Coulthard che dopo un nuovo ingresso della vettura di sicurezza rimane in folle; Montoya supera Schumi dopo un suo er-

rore ma Michael non ci sta e con un sorpasso all’esterno da manuale si porta in testa e conclude la gara senza particolari problemi, dietro di lui ci sono Montoya, Raikonnen al primo podio in carriera, Irvine, Webber che riporta a punti la Minardi dopo 36 GP di astinenza e Salo con l’esordiente Toyota vera rivelazione in questa apertura di mondiale dopo la riconferma della Ferrari con la macchina dell’anno precedente. Il 17 Marzo il circus della F1 si trasferisce nella torrida Malesia dove la Ferrari ha sempre vinto nelle precedenti edizioni ma la partenza che vede M.Schumacher in pole e dietro di lui Montoya, Barrichello e Ralf è di nuovo decisiva: Montoya parte bene, Schumi schiaccia il pulsante sbagliato e si ritrva affiancato dal colombiano alla prima curva, Montoya stringe e Schumi resiste...risultato Mi-

chael rompe il musetto e deve andare ai box mentre Montoya si ritrova undicesimo e penalizzato senza motivo dai commissari con un passaggio nella corsia dei box che gli toglie la possibilità di lottare con Ralf,nel frattempo Barrichello è al comando e sembra poter vincere ma al quarantesimo giro fonde il motore. Intanto Michael Schumacher parte dalla ventiduesima posizione e fa il suo meglio che sembra portarlo alla quarta posizione ma all’ultimo giro Button che occupa la terza posizione rompe la sospensione e non riesce a contenere Schumi che arriva a podio dietro le due Williams che mettono a segno la prima doppietta dopo il 1996. Dietro il ferrarista arrivano Button con la Reault decisamente migliore dello scorso anno, Heidfeld e Massa che va a punti alla sua seconda gara in F1.

La sconfitta in Malesia non è piaciuta alla Ferrari che rischia portando in Brasile una F2002 per Schumi e la F2001B per Barrichello nonostante gli ovvi problemi logistici e il parere contrario di Ross Brawn. Le qualifiche vedono Montoya davanti seguito da Michael, Ralf e Coulthard mentre Barrichello è solo ottavo, nel frattempo gira la voce che il serbatoio della F2002 sia piccolo e la obblighi a due o tre soste ai box, la Ferrari non smantisce nonostante alla presentazione si fosse capito che se il passo era allungato, il cambio si era rimpicciolito e il motore era circa ugua-

le al precedente il serbatoio non poteva che essersi allargato. Finalmente alla partenza il dispositivo “Burnout” delle Ferrari funziona e, complice anche un errore di Montoya, permette a Schumi di passare avanti mentre Montoya furente sbaglia tutto e rompe l’alettone sulla ruota di Michael in un improbabile tentativo di sorpasso. Barrichello è partito leg-

gero per recuperare le qualifiche e va in testa ma un problema idraulico lo blocca mentre Schumacher se ne va inseguito solo da suo fratello che però è tranquillo sicuro che Michael faccia due soste...ma non è così e Schumi può vincere in scioltezza dopo una gara impeccabile che vede tra l’altro Coulthard sul podio, Button ancora a punti, Montoya recupe-

rare fino alla quinta posizione e Salo sesto con la Toyota, vera esordiente di lusso. Da adesso in poi tuto è possibile e speriamo di vedere Michael e Montoya potersi confrontare direttamnte e Barrichello prendere qualche punto visto che è ancora a secco...

Immaginate di essere un Dio, e di avere dei villaggi con relativi abitanti da gestire, cosa fareste? Scegliereste di essere un Dio buono, generoso, attento ai fabbisogni della gente, e rendereste il vostro villaggio un luogo di pace e benessere, oppure scegliereste di essere un Dio maligno, che sfrutta le persone e non aiuta nessuno? Eccovi un videogioco che potrebbe darvi una risposta: black & white, dove voi siete un Dio, e avete un villaggio con i suoi abitanti che vi adorano, mica male eh? La Lionhead Studios ha fatto proprio un ottimo lavoro e ha messo in piedi un videogioco veramente bello, molto definito nella grafica, e con un’intelligenza artificiale impressionante!!

Non era facile costruire un videogioco che potesse essere tanto coinvolgente quanto black & white!! La caratteristica che più colpisce di questo gioco è il fatto che voi, essendo dei, possiate fare tutto ciò che volete!! Potete interagire con ogni oggetto presente sul territorio (voi siete rappresentati da una mano e potete muovere la visuale come più vi piace) e potete farne ciò che volete: per esempio, un paesano non vi sta

particolarmente a cuore e siete sovrappopolati? Nessun problema!! Potete prendere l’allegro umano e scagliarlo miglia e miglia lontano da voi, in modo che affoghi in mare (il vostro campo d’azione è su un’isola) o che trovi una fine gloriosa infiammandosi nell’atmosfera e rilucendo come

suadervi a ponderare ogni azione e scegliere quella più buona e giusta, e se per errore faceste qualcosa di malvagio, probabilmente morirebbe d’infarto!! La coscienza cattiva è completamente opposta: ogni qualvolta possiate fare un azione che abbia alcunché di diabolico, ecco che spunta subito a darvi consigli!!

Naturalmente la scelta spetta a voi, ma è sempre meglio prestare attenzione a ciò che dicono.

Potete creare dei discepoli, che faranno solo ciò che gli ordinerete di fare, fino alla morte: esistono il discepolo contadino; boscaiolo; costruttore; artigiano; pescatore; commerciante; missionario; allevatore, il mio discepolo preferito, il cui unico compito è quello di fare figli!!! Per creare dei discepoli bisogna prendere i paesani e spostarli sulla zona dove lavoreranno (un campo per il contadino, un albero per il boscaiolo, ecc...). Questo gioco ha un impronta fortemente politeista, dato che non siete solo voi gli dei presenti nel gioco, man mano che andrete avanti incontrerete altri dei sempre più potenti, contro cui voi sarete ahimè costretti alla ritirata (esperienza personale), ma

una stella cadente mentre cala la sera sul vostro villaggio, questo è ciò che un Dio cattivo farebbe, ma c’è anche un’altra possibilità, che ogni buon Dio farebbe: costruire altre case!! In questo modo la gente sarà più contenta di adorarvi!! La scelta che farete spetta a voi, ma ci sono dei consiglieri che vi possono consigliare la retta via (per loro): la coscienza buona e quella cattiva. La coscienza buona farebbe di tutto pur di per-

Daniele 5^F presti_6@hotmail.com

non preoccupatevi, anche voi diverrete forti e potenti prima o poi (altra esperienza personale). Ogni Dio che si rispetti ha in questo gioco un suo rappresentante in terra della sua volontà, un animale mistico, una Creatura, molto più grande degli altri animali, in grado di stare su due zampe, crescere a dismisura e migliorare le proprie abilità!!

Le creature che avete a disposizione sono: tigre, scimmia, mucca, tartaruga, zebra, lupo, ma possono cambiare a seconda dell’orientamento che prendete, insomma se diventate buoni o cattivi!!! State comunque attenti, non è molto affidabile, se non lo tenete attaccato a delle briglie (ce ne sono tre: dell’apprendimento, della compassione e dell’aggressività) rischia di far tutto di testa sua, e potrebbe inavvertitamente divorare un povero paesano, scambiato per un involtino primavera; se questo malaugurato incidente dovesse avvenire avete due possibilità: o accarezzare la creatura

e approvare il suo lauto pasto (diabolico vero!) o schiaffeggiarla per impedire che lo rifaccia un’altra volta. Dovrete trattare con cura la vostra creatura: dovrete darle da mangiare, coccolarla, dirle se va bene o no una determinata cosa, farle imparare atti importanti, come usare il magazzino del villaggio,pescare, raccogliere il grano dai campi, usare il Totem che regola la quantità di adoratori, ecc....e per ultimo dovrete impedirgli di scagazzare qua e là per tutta l’isola!!!! Se non lo farete, vi ritroverete allegri escrementi sparpagliati per tutto il territorio, il che non è bello!!! Ed ora passiamo alla parte più interessante, siete dei no? E gli dei fanno i miracoli vero? Si avete capito bene, in questo gioco potete fare miracoli, incantesimi, magie, e ogni ben di dio!!! La cosa è semplice, miracolo = fede, ogni volta che farete un miracolo, la gente crederà di più in voi, e questo vi aiuterà a conquistare un villaggio, o a rinforzare la fede della gente,

ma non solo, i miracoli sono anche utili in sé: c’è il miracolo cibo, che fornisce grano in abbondanza, il miracolo legna, il miracolo acqua, e via via si aggiungono anche il miracolo palla di fuoco (molto distruttivo!!!), scudo fisico, che protegge il territorio da altri miracoli, foresta, tempesta, fulmine, scudo spirituale, guarigione, stormo di uccelli, branco di animali, teletrasporto, mega esplosione (il più spettacolare di tutti!!!), e anche la vostra creatura dopo un duro addestramento sarà in grado di eseguire miracoli!!!! Bene, penso di avere detto tutto su black & white, ah! Mi stavo dimenticando della cosa più importante!! Esistono due versioni di black & white: quella bianca e quella nera, il gioco non cambia, le uniche cose che mutano sono le creature, io ho scelto quella nera, e vi assicuro che la tigre è molto contenta di lanciare i paesani in orbita!!!!!!!!!

Alberto, 2F

Sleepless in the forest Engaging a pursuit, looking for A walking man Lost in the shadow. ying in the dark There are thousands of treasures.

They sleep, waiting for Me. Nobody will find them Until the end of time.

They shine in the daylight And return to death At every twilight. Only the glory Was left behind them.

They are immense and Wonderful, full of power.

Lost in the nothing of infinity They hide the knowledge Of the ancient wisdom.

They are... bones.

Marco 4^F

Yet you struggle Out of the lunar orb, dashing Under the water-sky Rumbling and shrieking over you.

Envious cave mouths whisper Vengeful words in the bad air, Impressed in the eyes of a devil, Lies the corpse of the shadowman.

Marco 4^F “Certe volte veniva a vedere dove eri seduto e, dopo un attimo di riflessione, ti saltava in grembo e restava così sulle quattro zampe ben distese, a guardarti fisso dentro gli occhi, senza mai battere ciglio. Poi magari fletteva la testa, pur continuando a sostenere lo sguardo, e se ne usciva in un unico miagolio, e allora si poteva esser certi che avesse detto qualcosa di saggio e importante, qualcosa che tu non avresti capito.”

Da “L’inventore di sogni” di Ian McEwan

Chi non ha mai lasciato un segno su una porta o su un muro per dire “io ero qui”?

Anche chi ha superato la porta brausebad per poi non passarla mai più, avrebbe voluto lasciare qualcosa per segnalare la propria presenza a chi sarebbe venuto dopo di lui.

L’artista Maurizio Bonfanti ha cercato di dare questa possibilità a uomini , donne e bambini dei campi di sterminio.

Sulla prima porta si può notare la “candida” scritta brausebad a caratteri rossi su fondo chiaro, il legno della porta è graffiato e vi sono incisi i nomi di uomini e donne quasi fossero un’ultima dichiarazione d’amore verso il mondo, come se ne vedono scritte su muri o panchine, rivolte ai propri amati.

Ma i bambini...loro ancora non sanno scrivere: ed ecco una seconda porta graffiata da disegni infantili, una casa, un fiore e la solita scritta brausebad.

Molti non capivano il tedesco e non capivano cosa potesse succedere loro: quanta angoscia, quanta ansia!

Si percepisce un senso di tri-

stezza, vi è qualcosa di cupo che si preferirebbe non comprendere o non conoscere: anche senza sapere cosa rappresentano queste enormi tele, si sente ciò che l’artista voleva esprimere e si cerca un modo

Qualcuno di voi ha mai sentito parlare di universi paralleli?

Beh, è già un inizio, visto che parleremo di Piani di Esistenza.

Spaventati dal termine? E fate bene! Trattasi infatti di luoghi teoricamente esistenti nello stesso spazio e istante occupato dal nostro universo, o meglio “continuum”, ossia l’insieme di spazio e tempo virtualmente infinito che è

proprio del nostro piano di esistenza...(tutto l’universo, nel passato, nel presente e nel futuro). Secondo antiche teorie rimaneggiate per secoli da migliaia di maghi (e anche presunti tali, ovviamente) esistono infiniti “multiversi”, che occupano contemporaneamente lo stesso luogo. Il multiverso è quel luogo-non-luogo che contiene diversi piani collegati tra

per evitarle, cambiare percorso, per non vedere.

Ma nei campi di sterminio qualcuno passa le prime selezioni, lavora tutto il giorno, è malnutrito e non sente più il bisogno neanche di lavarsi. Ciò che vogliono i nazisti non è solo l’annientamento fisico, ma anche spirituale: non lavandosi le persone si trasformano in macchine che non hanno la percezione del proprio essere.

Un’altra porta fa capire esattamente qual è la situazione di un uomo come parte sostitui-

bile di un macchinario. Ormai l’uomo è dentro la porta, è parte di essa e non può staccarsi, neanche se ne avesse la facoltà. A sovrastare la porta ancora brausebad.

Maurizio Bonfanti crede che solo chi lo ha sperimentato può far capire agli altri cos’è un campo di sterminio: per questo, quando ha visitato per la prima volta Auschwitz, avrebbe voluto scattare solo qualche fotografia , perché le immagini possono bastare a risvegliare sensazioni incredibili: esse riproducono la realtà pura e cruda.

Ma quella porta, quella scritta brausebad...

Bonfanti dopo molti bozzetti ha disegnato e dipinto le porte su grandi fogli di carta, li ha poi rovinati, strappati, incisi e incollati sulla tela .

Allora lì ti rendi conto di come è il mondo, brutto e indifferente.

L’ultima porta, la memoria di oggi: la porta è lì, è vecchia, c’è un chiodo, c’è un sacco di iuta appeso e la scritta si sta cancellando.

Simona 2^F

loro, tra cui il Primo Materiale, che sarebbe l’universo dove noi viviamo, o uno analogo in un altro continuum.

Sempre secondo antiche teorie ogni Primo Materiale è composto di quattro elementi: Terra (T), Fuoco (F), Aria (H), Acqua (A); esistono però (sempre in teoria) quattro Piani dove essi vengono reperiti singolarmente.

Si tratta dei Piani Elementali, interamente composti di un unico elemento, fatta eccezione per alcune “sacche” portate dal “vento elementale”, cioè lo stesso fenomeno che, secondo gli alchimisti, avrebbe portato alla creazione del Primo Materiale, consistente nello spostamento da un piano all’altro di un certo elemento, in maniera puramente casuale. Così il Piano della Terra è una specie di infinito blocco di terra e rocce, costellato solo qua e là di bolle d’Aria, Acqua, Fuoco o elementi secondari (che vedremo dopo); il Piano dell’Aria è uno spazio immenso pieno d’aria; il Piano dell’Acqua è un oceano senza bordi, fondo e superficie e il Piano del Fuoco è un’enorme fornace ardente di fiamme di qualunque tipo.

Secondo antichi testi di scienze, questi Piani sarebbero abitati dagli Elementali, creature dall’enorme potere costituite esclusivamente del proprio elemento, e da Geni, esseri di forma umanoide, che racchiudono in sè tutta la forza del Piano da cui provengono. I Piani Elementali fanno parte dei cosiddetti Piani Interni, ossia quei piani raggiungibili (sempre in teoria!) attraverso il cosiddetto Piano Etereo, che dovrebbe essere una specie di nebbia che li avvolge tutti, permettendo gli spostamenti tra di loro (si tenga comunque sempre conto del fatto che tutti i piani esistono contemporaneamente nello stesso luogo).

I Piani Interni sono ventisei: i quattro Elementali, i quattro Para-elementali, gli otto Quasi-elementali, gli otto Quasi-para-elementali, il Piano Positivo e il Piano Negativo. I Piani Positivo (+) e Negativo (-) sono i piani dell’Energia: il Positivo la produce e il Negativo la assorbe.

I Para-elementali sono quei Piani che rappresentano una via di mezzo tra due Elementali; essi sono i Piani del Magma (TF), del Fumo (FH), del Ghiaccio (HA), della Melma (AT).

I Quasi-elementali sono piani di transizione tra un Elementale e un Piano dell’Energia: Minerale (T+), Radiazione (F+), Fulmine (H+),

Vapore (A+), Polvere (T-), Cenere (F-), Vuoto (H-), Sale (A-). I Quasi-para-elementali sono, intuibilmente, quei Piani che fungono da ponte tra i Para-elementali e i Piani dell’Energia, anche se effettivamente non molti studiosi citano questi piani nei loro studi; essi sono i Piani dell’Ossidiana (TF+), delle Scintille (FH+), del Cristallo (HA+), dell’Argilla (AT+), della Pomice (TF-), delle Esalazioni (FH-), della Brina (HA-), del Fango (AT-). Anche questi piani sono

abitati da Elementali, che nella fattispecie si chiamano Para-Elementali, Quasi-Elementali e QuasiPara-Elementali, tranne per quanto riguarda i Piani dell’Energia, dimora di Xag-Ya(+) e Xeg-Yi(-), unici esseri che riescono a sopravvivere in questi luoghi inospitali.

Se abbiamo parlato di Piani Interni, significa che devono esistere anche dei Piani Esterni.

Essi (e qui ribadisco che parliamo sempre di teoria!) sono comuni a tutti i multiversi e, secondo gli antichi studiosi, sono dimora di divinità e semidivinità. Per raggiungerli si dovrebbe passare attraverso il Piano Astrale, un infinito spazio vuoto e cristallino che funziona per i multiversi un po’ come l’Etereo per i Piani Interni, senza contare che vi si trovano passaggi per raggiungere i Piani Esterni.

Questi sono spesso raffigurati come una grande ruota che racchiude l’Astrale (sebbene si trovino, e qui qualcuno comincerà ad odiarmi, sempre che non l’abbia già fatto, tutti nello stesso punto nello stesso istante) e sono disposti in modo che l’allineamento morale

degli esseri che li abitano sia almeno parzialmente concordante con quello del piano vicino (sicché allineamenti opposti si trovano in posizioni diametralmente opposte rispetto al centro). L’unico Piano che si sottrae a questa disposizione è il Piano di Concordantia Oppositorum, che viene spesso raffigurato come un vortice al centro dell’Astrale. Ecco un elenco dei Piani esterni (i nomi sono stati chiaramente modificati e adattati con l’andar del tempo e con l’alternarsi delle culture); tra parentesi vi è il numero di livelli in cui il Piano è suddiviso e l’allineamento, schematizzato, degli abitanti (combinazione di Legge, ossia organizzazione, o Kaos, cioè disorganizzazione, + Bene o Male, con la possibilità di un’alternativa Neutrale, come Neutrale Buono o Kaotico Neutrale): Nirvana (1, LN), Arcadia (3, LN-LB), Sette Cieli (7, LB), Paradisi Gemelli (2, LB-NB), Elysium (4, NB), Verdi Terreni di Caccia (3, NB-KB), Olimpo (3, KB), Gladsheim (3, KB-KN), Limbo (5, KN), Pandemonium(4, KN-KM), Abisso (666, KM), Tartaro (6, KM-NM), Ade (3, NM), Geenna (4, NM-LM), Nove Inferni (9, LM), Acheron (4, LM-NM), Concordantia Oppositorum (1, N). I Piani dove vivono esseri benevoli sono detti Piani Alti, a causa della struttura ascendente dei livelli in cui sono suddivisi, e sono abitati da creature angeliche e celestiali, mentre quelli abitati dal male sono detti Piani Bassi, per la loro conformazione a fossa (ne è un esempio l’Abisso che è una voragine quasi infinita) e ospitano Diavoli, Demoni ed esseri immondi. Spero di essere stato sufficientemente esauriente e, come al solito, se qualcuno vuole chiarimenti è libero (meglio, è invitato, anzi, implorato... supplicato...) di rivolgersi a me personalmente o via e-mail (sarà ora che prenda anche io l’abitudine di Ville... :-).

Alla prossima.

Marco 4^F pikodagull@libero.it

Qui di seguito metto il testo della canzone di jovanotti e un commento fatto dal cantante, a mio giudizio uno dei migliori della scena canora italiana e mondiale sia per il suo modo di cantare sia per il suo impegno nel sociale, che da parecchi anni lo impegna. La canzone tratta dei problemi del terzo mondo e dell’indifferenza dei paesi sviluppati, grido di dolore e di aiuto dei poveri, inascoltati.

Alberto, 2F I bianchi, i neri, la religione, il pessimismo della ragione, la foto di gruppo, il primo giorno di scuola, libertà di movimento, libertà di parola, le otto principesse e i settecento nani, le armi, gli scudi, i diritti umani, i corvi che gracchiano, “rivoluzione”!! però non c’è pietà e non c’è compassione, il sangue si coagula sul pavimento, s’inceppa l’articolazione del movimento, la voce che balbetta, la speranza che inciampa, la capra che crepa, la capra che campa, la giornalista scrittrice che ama la guerra, perché le ricorda quand’era giovane e bella, amici e nemici, che comodità, villaggi di fango contro grandi città, salvami, salvati, salvaci, salviamoci, salvali, salvami, salviamoli, le reti, i cancelli, le zone rosse, migliaia di croci, milioni di fosse, la nato, la fao, le nazioni unite, seimiliarditrecentomilioni di vite, dignità, dignità, una vita normale, l’indifferenza è il più grave peccato mortale, il mercato mondiale, il mercato rionale, la croce del sud e la stella polare, il nasdaq che crolla, il petrolio che sale, la borsa che scende, la borsa che sale, la storia ci insegna che non c’è fine all’orrore, la vita ci insegna che vale solo l’amore! Salvami, salvati... Il pil, la ricchezza misurata in consumo, la rete globale, i segnali di fumo, la riconversione dell’energia, il colpo di coda dell’economia, i microcomputer, le trasformazioni e noi sopra un ferro che ha ancora i pistoni, le facce impaurite, la vita che vola, il cuore il fegato, il petto, la gola, peshawar! new york! sierra leone! la polizza vita dell’assicurazione, l’innocenza perduta, le ragioni di stato, una sola potenza, un solo mercato, un solo giornale, una sola radio...e mille scheletri dentro l’armadio!! salvami, salvati...la storia racconta che non c’è fine all’orrore, la vita racconta che vale solo l’amore! salvami, salvati, salvaci, salviamoci, salvali, salvati, salvami, salviamoli...

Ho scelto di uscire con Salvami come prima canzone dell’album nuovo perché, seppure il pezzo non rappresenti musicalmente il resto del cd, lo rappresenta nel suo essere quello che è, senza troppe spiegazioni né chiavi di lettura trasversali ecc...Il pezzo grida “salvami, salvati, salvaci, salviamoci!!! ecc. ecc...” su una base tirata senza nessun artificio né tecnologia, è la voce di me che grido a chi mi sta intorno, a me stesso, a Dio, a quello dei Cristiani, degli Arabi, degli Ebrei, a quello dei Buddisti e a quello di chi non ci crede nemmeno, a quello che fa crescere i fiori e a quello che fa esistere gente come Gino Strada. “Salvami, salvati, salvaci, salviamoci” è quello che ho bisogno di dire con “rabbia e orgoglio” perché la rabbia e l’orgoglio sono un mio diritto e in questo momento del nostro tempo in cui si deve dire da che parte si sta, io voglio stare dalla parte della Pace e non per questo mi sento di appoggiare il terrorismo. Anzi io credo che ad appoggiare il terrorismo siano quelli che lo praticano a loro volta sotto forma di bombardamenti su popolazioni civili. La violenza porta altra violenza, non c’è mai la giustificazione per la morte di un innocente, sia che esso muoia per mano di pazzi scatenati alla guida di aerei di linea sia che esso muoia per una mina o per una bomba sganciata dalla “civiltà”. Salvami ha una strana storia: avevo cominciato a scrivere quelle parole all’inizio di agosto, ragionando su quello che avevo visto succedere a Genova, poi mi ero fermato, mi sembrava impossibile riuscire a mettere in una canzone la confusione, la rabbia, la speranza, la disperazione di quelle sensazioni. Poi, la mattina dell’11 settembre, ho acceso la tv e quello che ho visto io lo avete visto tutti. Poi, ho letto l’articolo di Oriana Fallaci sul Corriere della Sera e qualche giorno dopo la grande risposta scritta da Tiziano Terzani, e il pomeriggio ho finito il testo: c’erano in studio Saturno, Pier e Riccardo (il chitarrista che ha suonato nell’album e che sarà anche con me in tour) e abbiamo registrato Salvami, in cinque minuti, come si dice: buona alla prima. Poi tutti i dubbi, poi mi è venuta una gran voglia di cantarla, ovunque si può e anche dove non si può, di andare in giro a cantarla come quelli che nel Medioevo giravano per le piazze, come quelli che girano per i mercati con il camion di frutta, con gioia e disperazione, con “rabbia e orgoglio”, perché queste parole non diventino una bandiera dei guerrafondai ma siano di tutti quelli che sentono di viverle.

Siamo consapevoli del fatto che, essendo le new entry, il nostro parere per molti conta poco o nulla, però vi saremmo grati se leggeste comunque questo articolo. L’argomento ai più forse importerà poco; ma, visto che riguarda tutti gli studenti del Mascheroni, siete pregati di mettere da parte il menefreghismo e, in rispetto anche dello sbattimento di scrivere questa paginetta, dedicateci due minuti del vostro prezioso tempo Il tema fondamentale dell’articolo è il riciclaggio delle lattine all’interno della scuola. A questo punto penserete che questa sia la solita ramanzina pallosa sugli sprechi e, per togliervi qualsiasi dubbio, vi diciamo subito che in parte avete ragione...Abbiamo tentato di renderla piacevole, ma neanche noi facciamo miracoli.

Una lattina per decomporsi necessita di 10 anni, e voi direte: “e a noi?”. Ma pensate al futuro: vi piacerebbe che vostro figlio, scavando una buca sulla spiaggia, trovi una lattina bevuta 10 anni prima? A noi, personalmente, l’idea fa un po’ schifo.

Quindi, se non vogliamo trovarci a vivere su un ampio strato di lattine, dobbiamo trovare un rimedio.

All’inizio avevamo immaginato più soluzioni, tra cui l’idea di inviare le lattine nello spazio, ma, temendo una ritorsione aliena, abbiamo scartato questa possibilità. Abbiamo quindi pensato di far mangiare le lattine a sconosciuti, camuffandole da panini, ma Mc Donald’s

aveva già avuto quest’idea e voleva farsi pagare i diritti d’autore.

Qualcuno ha proposto poi di sot-

terrare il tutto, ma il comitato dei vermi e dei lombrichi ha avuto da ridire.

Ci siamo quindi rassegnati alla classica idea del riciclaggio: ma

come convincere anche voi?

All’inizio volevamo reclutare qualcuno che travestito da lattina, vagasse per la scuola, persuadendo gli studenti a riciclare. Abbiamo riscontrato che molti lo avrebbero fatto purché nelle ore di matematica; ma temendo che poi le lattine le avrebbero lanciate addosso a lui, abbiamo pensato in alternativa di trasmettere all’interno della scuo-

la ripetutamente un qualsiasi disco dei Pooh, con la minaccia di smettere la trasmissione solo quando i contenitori per le lattine fossero stati pieni. Qualcuno però sosteneva che sarebbe stata violenza psicologica e ci siamo contorti la mente per trovare soluzioni meno dolorose.

Siamo così giunti all’idea di mettere appositi contenitori nei pressi del bar, affiggere cartelli pro riciclaggio ovunque nella scuola e di scrivere questo articolo per sensibilizzare tutti, studenti e non, sulla questione.

Onde evitare che si passi all’altra soluzione (disco dei Pooh trasmesso ad oltranza), per il bene comune, consigliamo di gettare le lattine nei contenitori appositi.

Visto che ormai dobbiamo concludere, vogliamo che almeno le ultime righe siano serie.

Il riciclaggio è una cosa importante a tutela dell’ambiente che ci circonda, perciò, pur nel nostro piccolo, abbiamo tentato di attuare questo progetto nella speranza che anche al di fuori della scuola si mantenga un comportamento civile nei confronti in primo luogo della natura, ma anche verso noi stessi e verso le generazioni future.

Stiamo diventando troppo seri e rompipalle; prima di iniziare ad assillarvi con ampie descrizioni del problema, chiudiamo l’articolo sperando in un vostro contributo. Grazie.

1^B

Scheda riassuntiva

COS’E’

Ì Ì Ì Ì

PRODUZIONE

Ì Il suo consumo ha subito un incremento rapido(II guerra mondiale: 585 mila di t; fine della guerra: 3 milioni di t; 1960: 4,5 milioni di t; 1970: 10,2 milioni di t; anni 19701980: aumento costo bauxite, diminuzione produzione; 1980-1990, ripresa: 19 milioni di t Ì E’ prodotto direttamente dalla bauxite nei seguenti paesi: USA, ex URSS, Canada, Australia, Brasile, Cile e Norvegia Ì Circa il 30% è prodotto attraverso materiali riciclati, (ritagli e rottami) in Giappone, Germania, Italia e USA.

USI

Ì Industria navale: resistenza alla corrosione dell’acqua Ì Industria meccanica,automobilistica ed aeronautica: più velocità con un uguale consumo grazie alla sua leggerezza Ì Industria edile (intelaiature di alluminio, finestre e fogli): eccellente isolante Ì Reattori nucleari: capacità di assorbire neutroni Ì Fabbricazione utensili cucina: elevata conducibilità termica Ì Conservazione cibi (fogli alluminio): protegge dalla luce, dall’aria, dall’umidità, dagli odori estranei, dai microrganismi senza alterare il gusto del contenuto

DATI GENERICI

Ì Le riserve di bauxite dureranno ancora per circa 1000 anni Ì La produzione di una lattina genera 800g di rifiuti Ì Riciclando si risparmia il 95% di energia necessaria a produrre l’alluminio dalla bauxite Ì Per ricavare 1Kg di alluminio dalla bauxite occorrono 14Kwh , con il riciclaggio solo 0.7Kwh

Metallo duttile, leggero e malleabile Simbolo AL e numero atomico 13 Ricavato dalla bauxite Scoperto per la prima volta dal chimico Oersted nel 1825

X GUIDO (ex 5°G): Sei il ragazzo più figo che sia mai stato al Mascheroni! Mi manchi By Tati X YURI 5°A: Come può essere ancora single un ragazzo come te?

By Chi ti vede X LA TRUZZA DI 3°A (ELENA): Leva il cd, la tua musica classicaci ha rotto i timpani!

By Chi ti vuole bene X GLORIA 2°E: [...] Vedi di crescere...

Anonimi X MARTA 4°D: Noi sappiamo... Buahhhhhhhhh!!

By Le Detective del Mascheroni X CARRA SAMUELE: Deciditi! Non tenere il piede in due scarpe! O l’una o l’altra!

By Ragazze anonime 1°G X IL PIU’ VECCHIO (BATTISTA): lo sappiamo tutti che in realtà lei è buddista....

By me X FAGIOLINO 3°A: Medioman lo imiti benissimo... Ma resta te stesso perché sei un mito comunque...

By Flottina Cry X IL PONTEFICE 3°A: L’imperatore ti sconfiggerà molto presto! Stai in guardia!

By l’imperatore e la sua consorte X TANIA 4°A: 6 figa, 6 figa solo tu!!

By Simo X LEO LAVA 3°A: Smettila di rompere alle tue compagne di banco!!

By Le tue compagne di banco X LAURA 3°A: un mio amico dell’esperia vorrebbe conoscerti... .

By Disa X SANGA 3°A: 6 il nostro sogno erotico!

By P.I.E. X PACCANELLI DAVIDE 1°H: Silvia ti ama ancora!!!!!

X CEFIS 1°A: 6 la luce dei nostri occhi peccato che per ammirarti bisogna mettersi ini ginocchio!

By le tue compagne X IRECICCI 3°A: Ti vogliamo tanto bene. W frog!

by P.I.E. X NENE CICCI,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,, tvbb

by You know X FEDERICA 1°I: Sei il mio sogno! Ti amo!

By uno spasimante di 2° X CLAUDIA 2°C: Sei bellissima!

By Dario AAA: Cercasi gabber possibilmente over 100Kg per rapporti intimi! By Daniele 4°D X QUELLI DI 5°A: Smettetela di tirarvela!

By AIDM AAA: cercasi ragazza per Crippa Mario; requisiti: h max 1,60...e che respiri...

X QUISTINI MARCO 5°A: Ti ha mai detto nessuno che sei la copia sputata di Massimo Coppola di “Brand:New”su MTV??

By Ville X ELE 4°C: invece di sognare provaci con quella di 4° ke ti piace tanto.…

By Disa X RAVAGLIOLI 3°H: certo ke la tua è proprio una bella classe...se non ci fossi tu poi...

X LO PSEUDO DANTE di 4°B: nonostante la tua ispirazione la verifica è andata da skifo!!

By quelli di 3°A X IRENE 3°H: visto ke alla fine avevo ragione io... Bambi è bambi.... By Disa X ERICA 4°C: bello il tipo del golden? Non male By amico un pò gay X DISAPPUNTINA 3°H: complimenti per gli occhi e per le....

By Paolo X PAOLO (DI CUI SOPRA): e le... ...cosa? Finisci la frase!

By non sono Battista X IDEO 4°C: non si sta in chat durante il corso d’informatica...

X ALLEGRA: dai ***** chiedilo a dario!!!!

X STEFANO 4°C: ma è vero che a 12 anni hai cagato in una aiuola?

By quello che ce l’ha lungo (il naso) X TOGNI 2°E: chiudi la bocca ogni tanto!! quando parli dici solo cazzate!!

X DARK 4°L: complimenti, di anno in anno migliori sempre più... eheheheh X LUSSANA MICHELA 2°N: smettila di metterti la minigonna e di fare la f**a tanto non ti caga nessuno!!

By 2 intenditori X OZO: ... TI AMO...lasciala perdere, ci sono io!!!

By ki ti osserva X FILIPPO 2°A: sei affetto da nomadismo? prendi spunto da Attila!!

X ROCKY 4 (CONTRO IL RUSSO) 2°A: tua mamma ti lava i panni sugli addominali? By Medo man X NICOLA 4°G: sei veramente fico... vorrei conoscerti...

By una gnocca ammiratrice X IL MIO PAPÁ di 4°C: auguri per il 4 Maggio!!!

By Disa X CLAUDIA 4°G: sei meno attraente di una pantegana ke sponsorizza creme per emorroidi: tiratela di meno!!!

By Ky X PELIS 4°G: complimenti per Merdanish

By Tgm X GHEZA 3°E: ... appena ti ho visto il mio cuore ha sussultato…

By una bionda di seconda X MEDO MAN 2°A: stilicone era in bagno da 3 quarti d’ora e intanto fuori si era formata la coda, sfondano la porta e gli... ... in bocca

By Rocky 4 (contro il Russo) X KI FOSSE INTERESSATO: disponibile spazio sulla spiaggia abusiva delle isole Sao Tomè & Principe: prezzo interessante. chiamare Rota Silvia 2°A X TOGNI GIORGIO 2°E: sei uno scassapalle... e tieni la lampo chiusa!!!

By ki ne ha pieni i maroni (cerca in classe)

X FRA 2°A: ki è il pontifex maximus all’epoca di Costantino? Sant’ambrogio!!!

X DAVIDE 2°G: ti ho trovato le sigarette anche se non in 5 minuti...

By uno X REBBA 3°D: sei il nostro genio delle lampade!!!

By il tuo Aladino X MAZZONI 2°F: sei un uomo di M...!!!

X RON & GIULIO 2°E: forza brescia!!!

By per favore non picchiatemi X EMANUELE 3°F: sgonfiati perchè tanto sei brutto lo stesso...!!!

By 3 di seconda X RINGHIO (REDAZIONE): più caparbio!! o dovrò punzecchiarti...

By il tuo compagno di banco X RAVASIO 2°G: nonostante te l’abbiamo detto 1000 volte... non cambi mai! rimani sempre un bambino!!! è ora che la smetta di essere lo schiavetto della tua cara Veronica!!! By tutti noi X GIULIA L. 2°A: l’italia ha l’esercito?

X ACHILLE: basta raccontarci delle tue tragedie greche!!! tu e la tua troiana avete rotto il ..... !!!

By noi X STANCHERIS DANILA 3°D: vacci piano con il Pellich che in classe è stanco!!!

By una che deve rianimarlo (3°A) X SANGA & LEO: tanto in gita non ve la diamo!!!

By ki voi sapete X BARBETTA: smettila di sentirti così superiore... non te lo puoi permettere By 2 primini X PIEVANI 3°F: ti consiglio di provarci in gita... è in vena di ripensamenti... By un’amica X MARTA 1°D: sei bellissima!!! mi fai impazzire ogni volta ke ti vedo!!!

By uno di 4° X MARCO BOLIS 4°F: la prossima volta ke fai una cosa così schokkante avvisa!!!

By una ke ci è rimasta male...

X LUCIA 1°G: lo sai che hai due occhi assurdamente belli?

By Dreadnaught X RINGHIO: Te ma bona Ringhio. Non stare alla finestra così passivo a leggere Hykaru. Ora vengo lì e ti punzekkio by a friend X VILLE: culo!!! e auguri COMPLIMENTI SEI Già ARRIVATO A 21... ... ... ...

X LUCIA ZUCCHETTI 1°G: sei una figa da paura!

By una lesbica X BELOTTI LARA 1°E: perchè non ti senti mai in ordine?

By uno che non scherza tanto(e non la vuole) X ALICE BARBAGLIO: sei una sfigata!sarai sempre ultima, perché gli ultimi saranno ultimi se i primi sono irraggiungibili, e lo sono!! PS non si trattano così le amike!!!

Carissima!!!

Ti ringrazio per la tua breve ma coincisa e sentita (si spera) risposta in merito alla mia “lettera malata”.

Vorrei precisare solo un paio di cose, se non ti dispiace.Tu parli di una pagina di diario, come di un qualcosa da nascondere.Per me non è così.Un’opinione è una bestia unica e selvaggia: non puoi tenerla in gabbia nascosta più di tanto.E’ meglio, a mio avviso, farla correre fuori libera.Chi n’è interessato la osserverà, altrimenti NADA. Sul fatto invece della divisione in gruppi, mi riferivo alla gente BSTRD.Ovvio che la maggior parte di noi non guarda certo a quello. Ma rimane una minoranza di emeriti imbecilli che guarda solo come ti vesti o che linea politica segui. Il fatto che io abbia parlato di fighetti, fumati, sfigati etc... non vuol dire che io li veda in giro esclusivamente da soli.Ci sono varie compagnie che sono formate da più elementi.Basta guardare la mia: tre sfigati, due fumati, un gabber, un preciso.Eppure andiamo d’accordissimo.E’ vero pure che, se vivessimo solo nel nostro gruppo saremmo come in contenitori ermetici, come in tanti vasetti su uno scaffale. Oh, che bello, oggi mangiamo pasta al fighetto.E chi lo dice?

Io voglio pasta al fighetto, un poco di gabber e una grattatina di fumato....

Posso dirti un’altra cosa: ho imparato certo che le apparenze ingannano.Che ci sono persone che dal fuori sembrano proprio marce, cattive fino all’osso, ma poi dentro sono tenere tenere.

Come ho imparto che con certe persone bisogna stare attenti se non si vuole beccare “l’effetto caduta saponetta”, per essere fine.

Un piccolo esempio in prima persona: la MIA Francesca....Beh ci ho provato a manetta con lei, ma mi ha snobbato un casino.Pensavo di essere io il problema e invece è lei che fa così con tutti.Infatti adesso mantiene la sua faccia d’angelo ma è sola come un cane.Cambierà?Io sono certo di si.

Ecco come un angelo azzurro si trasforma:è sempre un angelo, ma della strada questa volta!

Basta, credo di aver finito.E spero di essermi espresso in italiano corrente e facilmente comprensibile :).

Un salutone, prima o poi torno ancora!!! ( magari con articoli diversi).

Sssssssssssssempre vvvostro Puma Veloce (P.S.:x il tipo alto biondissimo: Ma quanto cazzo sei alto????In aula mensa non metterti accanto a me che mi sento in stra-disagio.Sei troooooooopppppppppppppooooooooooooo alto.Eheheheh Ciauz P.p.s: Questo qua prima o poi quando scopre chi sono mi ammazza!!!! :) :)

E’ un impianto collegato con un impianto collegato con un impianto elettrico.

(Riboldi) Dall’impurezza nasce la vita.

(Milana)

Voi non uscite di casa (ndr siamo in classe) finchè non finite l’esercizio (Riboldi) Guai a voi se suona la campanella.

E zero dove lo mettiamo? Nella fantasia popolare?

(Riboldi) (Riboldi)

E Dio disse:” L’ Inter sarà la vostra fede”.

(Mitico Bat Panseri)

Io non sono qui a TIRARMI I PACCHI per qualcuno che non mi ascolta!!!

(Gargantini)

Due simpatiche barzellette per le classi quinte: A una festa tanti amici matematici si rincontrano dopo molti anni. Uno fa ad un altro:”ciao!!

Come va la vita?” e l’altro risponde: “a Lagrange! E tu?” “Cauchy Cauchy… sono appena tornato da L’Hopitàl!!!”

A una magnifica festa a cui partecipano gli integrali, tutti si divertono ballando, ridendo e scherzando. Solo un integrale, quello di radice di e, poverino, è tutto solo soletto in angolo.Così l’integrale di radice di x gli si avvicina dicendo: “dai, perché non ti integri?” e lui:” tanto è lo stesso…!”

La Wolkswagen Beatle era la macchina preferita in quel tempo perchè l’avevano anche i Beatles.

Prof: Le “suffragettes” chiedevano un’educazione migliore degli uomini?

Studente:No, perchè le donne sono molto più intelligenti degli uomini!

Anna Muller 5^L Noemi Bettoni 5^L Olga Marchesi 5^L Laura Belloni 5^D Elena Nossa 5^D Marion Stucchi 5^D Daniele Prestini 5^F Luca Previtali 5^F Silvia Valenti 4^F Silvia Cappia 4^F Elisa Tarolla 4^F Marco Bolis 4^F

Claudio Tintori 4^F Paolo Frigeni 4^C Andrea Lussana 4^C Emanuele Valsecchi 4^C Valerio Bagattini 4^L Barbara Manzoni 3^H Arianna Leidi 3^G Federica Gambirasio 3^F Mariaelena Locatelli 3^F Luca Cavagna 3^D Marco Consonni 3^D

Valentina Oberti 3^B Gill Mazzoleni 3^E Matteo Fumagalli 3^B Paolo Giordano 3^A Fabrizio Rosati 3^C Maddalena Duci 2^D Alberto Quarti 2^F Haiko Gavazzi 2^F Andrea Maffi “il vecchio” Panseri Battista “il più vecchio”