Studio dell'immagine della donna Blumarine

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Studio dell’immagine della donna Blumarine attraverso gli scatti delle sue campagne ANNA PASQUI


ss 1987 // fw 1992/1993

ALBERT WATSON

fw 1992/1993

il colore prevalente nell’immagine è il rosso che richiama subito l’ideale di passione, potere e aggressività. La posizione della modella evoca pulsioni erotiche (come nella foto di Helmut Newton). In questo caso si tratta di una fotografia basata sulla costruzione di un immaginario. Il clima evocato, infatti, è molto importante nella costruzione della foto, ribadito dalla presenza della top-model Naomi Campbell (con una sua precisa identità che, da sola, evoca già un’immaginario).ù Nell’immagine del brand Blumarine la foto delinea quelle che sono le prime caratteristiche del prodotto: abiti sensuali per donne provocanti.


ss 1993 // ss 1995 + fw 1998/1999

HELMUT NEWTON

Nella foto è presente una forte teatralità, sia nella posa che nelle luci, la modella è infatti illuminata dal davanti con un faro (o un flash) che proviene dal basso, creando così una ombra più alta nel dietro. Anche qui l’identità della modella, Monica Bellucci, contribuisce ad intensificare il clima di forte erotismo e passionalità evocato dalla foto (immaginario). L’immagine è costruita sul contrasto del sacro con il profano. Il colore bianco, sinonimo di purezza, e il velo in pizzo, solitamente associato ad una sposa vergine, aumenta il contrasto creando un immagine peccaminosa. I colori presenti nello sfondo (probabilmente interno di una chiesa) sono tutti sulla scala dei grigi e dei celesti, l’illuminazione contribuisce a fare risaltare la figura completamente bianca (caratteristica che si ritrova spessa nella sua fotografia). La presenza di alcuni dettagli rossi (labbra, seni e marchio Blumarine) ne intensifica il significato evocativo di immagine peccaminosa. Anche qua Blumarine prosegue nel creare un immagine di donna provocante e passionale. ss 1993


JÜRGEN TELLER

fw 1995/1996 // ss 1996

fw 1995/1996

In questa campagna il marchio Blumarine sembra voler cambiare tono, non presentando più immagini che evochino una sessualità forte bensì puntando a sottolineare elementi tipici e ricorrenti dello stile Blumarine, in questo caso la stampa animalier. La foto è basata sulla costruzione formale, dunque possiamo parlare di immagine anziché di immaginario. Nella foto è ritratta una modella famosissima, Milla Jojovich, coperta in viso dall’azione dell’aiutofotografo. La sua presenza anziché contribuire alla creazione di un immaginario (come avviene di solito alla presenza di una top-model) aumenta il valore dell’immagine. Infatti il gesto voluto di coprirle il viso (che potrebbe evocare con la sua identità un certo clima) sembra voler enfatizzare l’importanza della stampa animalier come elemento tipico dello stile Blumarine.


fw 1996/1997 // ss 1998

ELLEN VON UNWERTH

Nella campagna del’autunno/inverno del 1996/1997 il marchio Blumarine aggiunge nuove caratteristiche alla propria immagine puntando ora sulla sensualità giocosa. In questa foto possiamo parlare di immaginario, in quanto la modella attraverso la sua espressione contribuisce a evocare un clima nuovo nell’immagine del marchio, quello del giocare con la moda. L’immagine che si ottiene è una donna non più aggressiva, ma provocante con desiderio di gioco. Non c’è più l’idea del peccato, l’immagine è nuova rispetto alle altre perché identifica una nuova sessualità basata nel divertimento più che nel piacere carnale/passionale. L’immagine ricorda il clima di alcuni scatti di Terry Richardson per Sisley, dove nulla è sottinteso ma estremamente esplicito. fw 1996/1997


ss 1999

PETER LINDBERGH

Nella campagna di Peter Lindbergh si va a delineare un immagine di donna forse non troppo condivisa dall’azienda, che poi non gli affiderà ulteriori campagne (al contrario di come avviene per gli altri fotografi che lavorano per più stagioni consecutive). Anche in questo caso possiamo parlare di immaginario, sottolineato dall’espressione della modella. Il fotografo ha giocato con l’idea dello stereotipo della donna mascolina e fredda, per l’appunto non in linea ne con le campagne precedenti ne con l’immagini successive. ss 1999


TIM WALKER

fw 1999/2000 // ss 2004

Con l’arrivo di Tim Walker si va a delineare un ulteriore caratteristica della donna Blumarine: la donna romantica e sognatrice. In tutte le campagne del fotografo si da molto importanza allo sfondo come se l’abbigliamento e la location siano elementi indivisibile tra di loro. L’abito si fonde con lo sfondo contribuendo a creare un immaginario. In questa fotografia è presente un quadro, come aveva fatto a suo tempo Man Ray, ma in questo caso il collegamento è più sottile. In Man Ray la modella è legata al quadro sia per la linea di contorno (richiamo evidente delle labbra) ma soprattutto per il gesto di allungamento per toccarlo, mentre in Walker la modella sembra assomigliare al quadro, come se fra i due ci fosse un ipotetico collegamento di parentela. L’unico gesto della modella che richiama il quadro è la posizione dei due ventagli sopra la testa, come per volersi disegnare un cappello. fw 2002/2003


INEZ VAN LAMSWEERDE & VINOODH

fw 2004/2005 // fw 2005/2006

Con Inez Van Lamsweerde & Vinoodh si riprende la componente sensuale della donna Blumarine, enfatizzando questa volta anche la sua eleganza. Anche qui si parla di immaginario, l’espressione della modella evoca infatti un clima. fw 2004/2005


CRAIG MCDEAN

ss 2006 // ss 2009

ss 2006

Craig McDean continua il lavoro iniziato da Tim Walker sulla costruzione di un ideale di donna sognatrice, utilizzando però canali diversi. In questo caso c’è l’estetica del doppio e dello specchio (sottolineato anche dall’effeto specchio nel marchio). Anche qui possiamo parlare di immaginario. In questa campagna è ritratto il fascino del doppio legato all’illusione al sogno (o incubo) di un’altra realtà e al rapporto con se stessi .


PATRICK DEMARCHELIER

fw 2009/2010 // fw 2010/2011

fw 2010/2011 ss 2010

Oggi il marchio Blumarine attraverso le sue campagne idealizza un donna nuova. Con il passare degli anni si è persa completamente l’immagine peccaminosa e forte delle prime campagne, lasciando il posto ad una donna impegnata e dinamica, che non rinuncia ad essere femminile e a volte sensuale. Una donna a cui piace giocare con la moda, non per attrarre l’uomo ma per il puro piacere di dedicarsi ad un’arte estremamente femmile. fw 2009/2010


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