BLU di Anffas Ostia 2019

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AUTONOMIA E PROGETTI PER IL DOPO DI NOI Blu di Anffas Ostia Onlus - Periodico scientifico a distribuzione gratuita - Anno 2019 - n° 1

INAUGURATO IL PRIMO BAR ASSOCIATIVO GESTITO DA RAGAZZI CRESCIUTI IN ANFFAS

61 ANNI DI ANFFAS: Sul litorale di Roma Anffas Ostia riscrive il modo di vivere le strutture FAMIGLIE E AUTISMO A “PORTA A PORTA” SU RAI 1: “La nostra fortuna? Anffas Ostia” DOPO DI NOI: il 17 gennaio 2019 l’ASSESSORE REGIONALE TRONCARELLI ha aperto i lavori LA DISABILITÀ MATERIA DI STUDIO: Esperti Anffas Ostia e Miur per la riforma dei professionali

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BLU di Anffas Ostia Onlus la voce di chi non può difendersi da solo

Editoriale

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Rieccoci. Nuovo anno, nuovo numero di ‘Blu di Anffas Ostia’. Ne abbiamo tante da raccontare. In questi mesi abbiamo (parlo a nome di Anffas Ostia) lavorato tantissimo. E come al solito accanto ai problemi abbiamo sempre messo sul tavolo tantissime soluzioni. Nelle pagine che seguono ne troverete molte.

Voglio però aprire con un ‘tanti auguri Anffas’. La nostra grande famiglia ha compiuto 61 anni e noi l’abbiamo festeggiata a modo nostro: con una splendida festa insieme a famiglie e bambini. Con una sorpresa: l’inaugurazione della nuova area giochi e del putting green. Ne parliamo a pagina 20.

In questa nuova ‘edizione’ della rivista abbiamo voluto dare molto risalto al tema ‘disabilità e lavoro’. Sapete bene quanta opera di sensibilizzazione facciamo. E quale miglior esempio che non dare noi stessi, per primi, l’esempio? Abbiamo quindi deciso di inaugurare il nostro prima bar, gestito direttamente dai nostri ragazzi. Si trova all’interno del centro diurno. È attivo tutti i giorni (tranne la domenica) dalle 9 alle 13.30 e dalle 14 alle 19. Sarà aperto a famiglie, soci e personale. L’idea è stata un po’ questa: eliminare le macchinette del caffè dando modo i ragazzi che hanno seguito i corsi di formazione per baristi e banchisti di fare esperienza direttamente sul ‘campo’ eliminando. Dall’altro creare anche uno spazio di socializzazione (articolo a pagina 5).

Sempre sul lavoro raccontiamo 3 splendide storie: quelle di Daniele e Leandro, due ragazzi con sindrome dello spettro autistico oggi impiegati in due supermercati del X Municipio di Roma. E il nostro nuovo progetto ‘Un Riccio un Capriccio’ in cui stiamo insegnando a 5 ragazze il lavoro di acconciatrici. Uno spaccato di vita quotidiana che sono sicuro darà molti spunti a chi avrà voglia di leggere i due articoli (pagina 12, 18 e 24).

Capitolo ‘Dopo di Noi’. Tanti soldi stanziati ma poche domande da parte delle famiglie. Il problema è come al solito prettamente burocratico. Asl e Comuni sono ancora indietro. Soluzione? Matrici Ecologiche, progetto brevettato da Anffas e messo a disposizione gratuitamente. Ne parliamo a pagina 8.

La famosa trasmissione di Rai 1 ‘Porta a Porta’ ha dedicato una intera trasmissione alla problematica dell’autismo intervistando anche due famiglie seguite da Anffas Ostia. Vi invito ad andare a pagina 10 e dare un’occhiata ai loro commenti.

Non poteva mancare uno spazio dedicato all’istruzione e alla scuola. Grazie a un progetto, approvato dal Miur, l’istituto Verne di Acilia sarà il primo in Italia a portare la disabilità sui banchi di scuola. Sarà una vera e propria materia di studi. Parliamo di questa splendida avventura a pagina 14.

Nel numero anche la storia di Sebastian rinato grazie alla musica (pagina 16), l’importantissima operazione su un paziente non collaborante svolta dal nostro partner ‘Spazio Medico’ (pagina 23) e infine il bellissimo progetto ‘In-Edito’ del nostro centro diurno (pagina 26).

Buona lettura

PAGINA

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INAUGURATO IL BAR DI ANFFAS OSTIA

Aperto a soci, dipendenti e famiglie. È gestito direttamente dai nostri ragazzi

‘DOPO DI NOI’ POCHE RICHIESTE

I fondi ci sono ma manca il know how. Asl e Comuni sono ancora indietro. La soluzione? Matrici Ecologiche

AUTISMO: “GRAZIE ANFFAS OSTIA”

Porta a Porta dedica una trasmissione ad Anffas.

I commenti delle famiglie ci premiano

AUTISMO E LAVORO: DANIELE CE L’HA FATTA

Oggi lavora in un supermercato di Ostia. La sua splendida storia e quella dei suoi nuovi colleghi

LA DISABILITÀ VA A SCUOLA

Grazie a una partnership tra Anffas Ostia e Verne una nuova materia di studi che ha avuto l’ok del Miur

MIO FIGLIO RINATO CON LA MUSICA

Il racconto di Sebastian, la sua passione per la batteria e il sogno di entrare in Conservatorio

LEANDRO E IL LAVORO

L’impiego da NaturaSì, la sua infanzia, il suo presente e le speranze per un futuro senza barriere e pregiudizi

GRANDE FESTA PER I 61 ANNI DI ANFFAS

E come regalo... l’Open Day!

ACCONCIATRICI CON DISABILITÀ

Via al nostro nuovo corso di formazione professionale in accordo con il salone di bellezza ‘Ricci e Capricci’ di Rachele Penza

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SPAZIOMEDICO: INTERVENTO RIUSCITO Nuova grande operazione del nostro socio partner. L’intervista al direttore sanitario della struttura Riccardo Bertolini

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IN-EDITO E IL CENTRO DIURNO Il progetto dedicato in favore di persone adulte e con disabilità complessa

di bellezza ‘Ricci e Capricci’ di Rachele Penza Editore Anffas Ostia Onlus DIRETTORE EDITORIALE Stefano Galloni DIRETTORE RESPONSABILE Gian Marco Venturi COORDINAMENTO SCIENTIFICO Dr. F. Cesarino CAPO REDATTORE Alessio Pietrogiuli Stampato da CROMOS PUBBLICITÀ Via Pietraferrazzana n. 24 - Roma Tiratura: 2000 copie

Grafica e impaginazione: CROMOS PUBBLICITÀ di L. Tofani Via Maurice Ravel n. 137 - 0024 Roma Blu di Anffas Ostia Onlus Numero 1 SPECIALE - aprile 2018 Periodico scientifico a distribuzione gratuita v. del Sommergibile snc Roma 065693771 www.anffasostia.com Tutti i diritti riservati Blu di Anffas Ostia: Registrato al Tribunale di Roma n. 191 del 23 luglio 2014

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CONOSCIAMO ANFFAS OSTIA ONLUS E COSA SI IMPEGNA A FARE PER TUTTI NOI Anffas Onlus “Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale”, è una grande associazione di genitori, familiari ed amici di persone con disabilità che opera da 56anni. ANFFAS è la principale e più grande associazione italiana ed Europea per la cura e la tutela delle persone con disabilità intellettiva e/o relazionale, ha una struttura la cui base sociale è composta dalle Associazioni locali socie. Partecipa alla promozione e alla tutela dei diritti dei disabili, dalle piccole realtà locali sino alle sedi dell’Unione Europea. Ogni Anffas è diretta da un Presidente e da consiglieri eletti tra i familiari dei ragazzi (soci), che operano a titolo di totale volontariato, proponendosi come il più virtuoso sistema welfare associativo europeo, nel quale ogni risorsa è destinata ai ragazzi ed ai collaboratori. Anffas, in tutta Italia, conta 14.000 soci suddivisi in 168 Associazioni locali, 16 organismi regionali e 45 Autonomi enti a marchio Anffas; garantisce, ogni giorno, servizi e supporto a oltre 30.000 persone con disabilità e loro familiari; negli oltre 1000 centri Anffas sono presenti 3.000 operatori specializzati, inquadrati nel CCNL Anffas e 2000 tra volontari e collaboratori. Anffas è pioniere anche sul litorale di Roma ad Ostia, dai primi anni ‘80, dei primi servizi per persone con disabilità intellettiva e/o relazionale, permettendo di cominciare a dare visibilità al problema dell’handicap in tale contesto locale. Dal 2002 la sede di Ostia ha assunto come le altre consorelle, la forma di Onlus con autonomia giuridica e patrimoniale e propria personalità giuridica, strettamente legata a livello statutario ad Anffas Onlus nazionale, che pone in essere gli atti di indirizzo e la politica associativa generale. Oggi ANFFAS OSTIA Onlus è l’unico ente di settore sul territorio accreditata con il Servizio Sanitario Regionale ex art. 26 L. 833/1978 (Dca U00440/2013), è anche accreditata con Roma Capitale per Servizi Saish ed AEC. Ha varie convenzioni dirette con Istituti Secondari di 2° grado per servizi educativi/di assistenza specialistica. E’ uno dei 74 sportelli SAI? di Anffas in Italia e 1° Ente del territorio a vantare requisiti qualitativi riconosciuti da 4 certificazioni internazionali (ISO 9001, ISO 14001, OHSAS 18001 e SA8000), per i seguenti motivi:

“Progettazione ed erogazione di servizi sociosanitari e socio-assistenziali di diagnosi, cura e riabilitazione a persone con disabilità intellettiva e/o relazionale e/o fisica in tutte le fasce d’età”. È erogatrice di progetti specialistici, in ambito di sindromi autistiche tra i più avanzati d’Italia, attualmente in convenzione diretta con ASL RmDRegione Lazio. Il concetto di “PRESA IN CARICO GLOBALE” delle persone con disabilità e delle loro famiglie, rappresenta il modus operandi interno.

ANFFAS è SINONIMO DI QUALITÀ DA 56 ANNI. L’elemento che la contraddistingue è, dunque, il presentarsi non solo come ente gestore di servizi, ma soprattutto come “Associazione” con una visione unitaria di tutela e promozione dei diritti delle persone con disabilità. Ogni giorno Anffas Ostia segue oltre 450 utenti con disabilità, totalmente soddisfatti; opera con metodologie all’avanguardia in Italia ma soprattutto offre servizi con la coscienza e il cuore di una associazione di famiglie di persone con disabilità. Anffas Ostia è, inoltre, tra i pochi enti regionali a non aver dimesso utenza per affrontare la crisi economica attuale. È anche assegnataria per ragioni di moralità e trasparenza di una struttura confiscata alla malavita organizzata, ristrutturata grazie alla vittoria del bando regionale ex DGR 575/2011, per il quale è stata proposta come Best Practice per la qualità progettuale e di realizzazione. Anffas Ostia Onlus è cogestore dei centri diurni sociali di Olevano e Subiaco. Anffas Ostia Onlus pur non avendo un obbligo di legge diretto, dal 2008 pubblica anche un Bilancio Sociale, unico tra gli enti gestori del Municipio Roma X già XIII e tra i pochissimi centri ex art 26 della Regione Lazio, ciò a rimarcare la doverosità di trasparenza che ogni ente dovrebbe avere nei confronti dei suoi stakeholders. Anffas Ostia forma annualmente ed in modo volontario oltre 300 ragazzi delle scuole secondarie sui temi dei diritti, dei doveri e del lavoro del Terzo Settore. Anffas Ostia ha una squadra di oltre 200 collaboratori e professionisti, per un indotto diretto di non meno di 4500 persone. Anffas Ostia Onlus rappresenta i diritti dei ragazzi sui principali media nazionali e locali.

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Inaugurato il bar di ANFFAS Ostia Sarà gestito dai nostri ragazzi “Aperto a soci, dipendenti e famiglie di bambini che vivono la sede sul litorale di Roma. Vero luogo di aggregazione di: Mirko Polisano ‘Il Messaggero’

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n bar interamente gestito da ragazzi con disabilità. È stato inaugurato alla presenza di autorità regionali e comunali, all’interno del polo sociosanitario sul litorale di Roma, gestito da Anffas Ostia, l’associazione nazionale famiglie e persone con disabilità intellettiva e/o relazionale. Un evento che ha fatto da cornice al dibattito sulle potenzialità della nuova Legge sul ‘Dopo di Noi’ e alla presentazione del premio ricevuto da Anffas Ostia, quale miglior ente italiano di assistenza domiciliare.

L’evento preceduto da un convegno su Assistenza Domiciliare e legge sul Dopo di Noi. Presenti l’assessore regionale Troncarelli, il consigliere regionale Califano, il presidente e l’assessore al welfare del X Municipio Di Pillo e Paoletti, l’assessore alle politiche sociali del Comune di Fiumicino Anselmi e i vertici Uil

“Il bar – spiega il direttore generale di Anffas Ostia, Stefano Galloni – sarà aperto ai ragazzi, alle famiglie, asso-

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ciati e lavoratori. Valorizzerà i tirocini promossi dalla nostra Agenzia Lavoro specializzata e offrirà nuove opportunità lavorative a ragazzi con disabilità, andando a completare gli importanti risultati ottenuti negli ultimi 5 anni in materia di politiche attive di inserimento lavorativo e opportunità reali per le persone con disabilità. Cosa significa questa apertura? Oggi forse ai nostri occhi può apparire qualcosa di naturale nel percorso di reale autonomia delle persone che abbiamo in cura e carico, ma forse anco-

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ra una volta le famiglie Anffas, i genitori, hanno dato un bel segno di civiltà e di innovazione a tutto il contesto so-

ciale. Con q u e s t o esempio rinnoviamo la nostra piena disponibilità a dare supporto a tutte le imprese, comprese quelle che oggi agiscono in spregio della legge”.

L’inaugurazione ha aperto un convegno sul ‘Dopo di Noi’ e sull’assistenza domiciliare.

LA REGIONE LAZIO Hanno partecipato l’assessore regionale alle politiche sociali Alessandra Troncarelli, che ha ricordato come “per l’assistenza domiciliare, lo spirito che guida la Regione Lazio nell’elaborazione delle strategie è consentire a chiun-

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que di conservare l’autonomia di vita nella propria abitazione e nel proprio ambiente familiare e sociale, elevando la qualità di vita ed evitando al contempo fenomeni di isolamento nonché di emarginazione sociale”. L’assessore ha poi elencato le cifre stanziate dalla Regione Lazio nel 2018: 11.3 milioni per le prestazioni di cura domiciliare e 22.5 destinati agli utenti in condizione di disabilità gravissima.

Il consigliere regionale Michela Califano, ha spiegato invece come “sul Dopo di Noi, il nostro impegno è eliminare ogni incertezza per dare il massimo supporto possibile alle famiglie” e come “la Regione Lazio sta mettendo in campo tutte le misure di assistenza e cura necessarie per-

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ché le persone diversamente abili possano intraprendere percorsi di autonomia e vedersi garantita una vita serena, anche quando i propri genitori o i familiari che se ne prendono cura non potranno più farlo”.

IL X MUNICIPIO Il presidente del X Municipio di Roma Giuliana Di Pillo e l’assessore alle politiche sociali Germana Paoletti hanno invece fatto i complimenti ad Anffas Ostia per il suo grande lavoro.

“Premi del genere – hanno affermato – dimostrano come nel nostro Municipio operino delle eccellenze.

C’è sempre la volontà di collaborare con tutte le realtà che operano nel territorio e che mettono in atto quelle buone prassi che vanno comunicate e diffuse”. In mate-

BLU di Anffas Ostia Onlus la voce di chi non può difendersi da solo ria di assistenza domiciliare, la Presidente e l’assessore hanno poi ricordato come il Municipio “sta lavorando affinché si garantisca, dove normativamente possibile, il diritto di scelta al cittadino dell’ente cui rivolgersi, come previsto dalla Convenzione Onu, in tutto il contesto dei servizi pubblici erogati a livello sociale dal Municipio e non” Al convegno hanno partecipato anche l’assessore alle politiche sociali del Comune di Fiumicino, Anna Maria Anselmi che ha sottolineato l’impegno “del sindaco Montino per garantire assistenza e Dopo di Noi” e il responsabile nazionale terzo settore Uil FPL Bartolomeo Perna che ha vo-

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luto ringraziare Anffas e associazioni come “questa che fanno miracoli per garantire dei servizi essenziali alla persona”.

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Molti fondi per il Dopo di noi. Zero richieste nel Lazio. Soluzione? Matrici ecologiche Burocrazia non ancora in grado di ricevere le domande da parte delle famiglie. Il Dg Stefano Galloni: “Noi pronti a collaborare per risolvere la situazione”

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osa capiterà ai nostri figli quando non ci saremo più? È il pensiero fisso di ogni genitore, soprattutto di una famiglia con ragazzi con disabilità.

“Il dopo di noi è un pensiero che ci attanaglia - dice Ombretta Pellegrini, tesoriera di Anffas Ostia -.

Soprattutto si pensa spesso che non potremmo avere tempo di dare una sistemazione ai nostri ragazzi che sono molto gravi. Mia figlia ha una disabilità importante e non reputo giusto che quando io non ci sarò più dovrà essere mio figlio a occuparsene. Il mio sogno, come quello di tutti, è che lei abbia la sua vita perché è

giusto così”. “Mia figlia ha la sindrome di down e ha 46 anni - spiega Rosella Regina Ferrara, socia storica di Anffas

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Ostia -. La mia è stata una continua lotta per affermare i diritti che le spettano, fin dall’inserimento scolastico. Per fortuna poi è arrivata l’Anffas e la vita è migliorata. Le istituzioni hanno il dovere di aiutare noi famiglie che abbiamo figli con disabilità gravi”.

“Purtroppo rimarca il presidente di Anffas Ostia, Ilde Plateroti - la disabilità grave è un po’ sparita dalle discussioni dei tavoli della politica. È invece assolutamente indispensabile occuparsi anche dei nostri figli che hanno genitori ultraottantenni che ogni giorno pensano a cosa succederà quando non ci saranno più. Non possiamo ignorare questa problematica. Siamo molto tristi per questo. Anche perché con pensioni di 360 euro al mese cosa potranno permettersi i nostri ragazzi? Niente di niente”.

“Purtroppo i fondi per la legge sul dopo di noi ci sono ma le domande per il 2018 sono state molto poche - sot-

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tolinea il direttore generale di Anffas Ostia, Stefano Galloni -. Si tratta di una riforma epocale che però richiede un grande intervento in ambito pubblico: è necessario infatti creare gli strumenti per consentire alle famiglie di richiedere i finanziamenti. Oggi per accedere ai fondi bisogna recarsi nelle Asl e nei Comuni di appartenenza e richiedere il cosiddetto progetto unico che riguarda il prospetti di vita della persona con disabilità. Il problema è che servono gli strumenti per realizzare questi progetti unici in tempi rapidi. Anffas ha messo a disposizione in maniera gratuita una piattaforma, ‘Matrici ecologiche’, che può risolvere tutti i problemi. Siamo stati tra i primi nel

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Lazio attraverso un processo partecipato a far redigere le prime istanze di progetti di vita. Il problema è che manca una piattaforma per valutare chi

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poi andrà a richiedere questo progetto nell’Asl o nel Comune di appartenenza. Con Roma Capitale e con il disability manager Andrea Venuto c’è l’impegno di portare avanti questo grande progetto di riforma che potrebbe concretizzarsi con Matrici Ecologiche, un grande strumento informatico in cui si raccolgono scale di valutazione ma soprattutto i desideri e i diritti di scelta previsti dalla convenzione Onu che poi è alla base della legge sul progetto di vita individualizzato”.

La nostra fortuna? ANFFAS OSTIA A ‘Porta a Porta’, nota trasmissione di Rai1 condotta da Bruno Vespa, un servizio molto toccante con la testimonianza di alcune famiglie seguite da Anffas

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oi siamo stati fortunati a conoscere l’Anffas di Ostia e poter accedere alle loro terapie gratuitamente. Molte altre famiglie purtroppo non hanno avuto la nostra stessa fortuna. Le liste di attesa sono lunghissime e non per colpa dell’Anffas. Cosa chiediamo alle istituzioni? Di non lasciare sole eccellenze del genere e di investire perché è vero, di autismo non si guarisce ma se le terapie si iniziano molto presto i miglioramenti sono evidenti”.

Mamma Paola ha un sorriso enorme quando parla del suo piccolo gioiellino. Lo fa intervistata dalla nota trasmissione di Rai 1 ‘Porta a Porta’ che sull’au-

tismo ha dedicato una intera puntata e ad Anffas Ostia un servizio molto toccante.

“Fino a poco tempo fa - dice ai microfoni di Bruno Vespa Irina,

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mamma di Leonardo - mio figlio invece di giocare con le costruzioni le tirava in camera. Oggi è bravissimo. Sono quasi 4 anni che svolge 5 volte a settimana le terapie e i miglioramenti sono stati enormi. Fino ai 3 anni e mezzo non pronunciava alcuna parola e non c’era alcun contato oculare. Oggi è un bambino diversissimo. La nostra vita?

Siamo felicissimi di dedicarci completamente a lui. Ha bisogno di attenzioni continue ed è quello che facciamo costantemente. Cosa diciamo alle altre famiglie? Di non trascurare le piccole cose, quelle che sembrano normali, perché normali non sono”.

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A parlare anche Andrea, papà di Cristian di 7 anni.

“Com’è ora? Uno spettacolo. Grazie alle terapie è migliorato tantissimo.

Adesso parla, interagisce molto con gli adulti, un po’ meno con i bambini anche se ci mette tanta tanta volontà. I suoi miglioramenti mi danno lo stimolo per alzarmi ogni giorno e iniziare una nuova giornata insieme a lui. Spero possano ampliare le liste di attesa. All’Anffas noi siamo seguiti gratuitamente. In altri centri i costi sono molto elevati purtroppo e chi non ha la possibilità economica purtroppo non ha possibilità. Il mio sogno? Che mio figlio possa avere una vita serena anche quando io non ci sarò più”.

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Daniele, l’autismo e la sfida al supermercato Il 24enne ha iniziato il suo primo lavoro in un negozio Effepiù dove si dedica allo scaffale della carta.

Affiancato da una terapista di Anffas Ostia di: Valeria Costantini ‘Il Corriere della Sera’

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ragazzi con sindrome dello spettro autistico, fino a qualche anno fa, erano destinati a vivere in casa, senza uscire o avere una vita sociale. Oggi invece per fortuna non è più così»: le parole di speranza sono di Paola, mamma di Daniele che, a 24 anni, ha iniziato con gioia il suo primo lavoro a Ostia. Come tanti altri giovani, affetti da varie difficoltà cognitive, è da sempre seguito da Anffas, onlus attiva da anni nel X Municipio con grandi risultati nel sociale. Proprio insieme al tutor dell’associazione, ora Daniele ha iniziato un percorso di inserimento lavorativo protetto nel supermercato Effepiù. Per ora va un giorno a settimana, si occupa dello scaffale della carta: molto bravo nel

visivo, ordina accuratamente la merce, poi ha il compito di spazzare il supermercato.

L’inclusione come successo «Abbiamo subito accettato la richiesta della mamma di Daniele, mi sentivo sicura, la presenza di una terapista Anffas era una garanzia. – racconta

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Oria Buscaini, titolare del negozio – Daniele è splendido, un grande lavoratore. Gli vogliono tutti bene, i clienti stravedono per lui. Io consiglierei a tutti gli esercizi commerciali di aprire le loro porte a ragazzi come Daniele. Stiamo crescendo insieme, è davvero un’esperienza stimolante per tutti». Sono diversi i ragazzi inseriti dall’agenzia lavoro di Anffas Ostia, la cui sede operativa è ad Acilia, in uno stabile confiscato alla mafia: Anton lavora in un negozio di ottica, Lorenzo in una catena di mense, Jessica, Chiara e Katia in un salone di bellezza a Fiumicino.

La sfida quotidiana delle famiglie È stato grazie al percorso di terapie di Anffas che Daniele ora si è potuto integrare socialmente, spiega la mamma, «ora può la-

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vorare, come tanti altri ragazzi cosiddetti normali, è sempre stato un mio sogno». Paola racconta anche delle mille difficoltà delle famiglie come la sua, nell’ottenere un successo così semplice nella sua straordinarietà: «ho sempre lottato affinché Daniele avesse dei livelli di autonomia abbastanza importanti. Per noi genitori di ragazzi con autismo è sempre una sfida.

– spiega ancora - Si parte da quando si è bambini con le terapie, poi il percorso scolastico e ora il percorso dopo i 18 anni.

Daniele ha fatto un colloquio come tutti, in giacca e cravatta. È stato fantastico. Oggi ha i suoi amici, conosciuti ai progetti educativi dell’Anffas, perché spesso ragazzi come lui non hanno possibilità di fare amicizie».

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verso ragazzi come lui: posso solo dire che il reparto di Dani è il più ordinato». «La determinazione della mamma di Daniele nel trovare un luogo che gli permettesse di fare l’inserimento lavorativo protetto, dimostra la tenacia delle famiglie Anffas ed è da sprone per noi tutti nel supportarle. – commenta Stefano Galloni, direttore generale di Anffas - Da tempo oltre alle nostre attività abbiamo avviato un’agenzia lavoro dedicata alle persone con disabilità intellettiva. Facciamo corsi di formazione professionali, interloquiamo con le aziende affinché ri-

Appello ai commercianti Infine l’appello di Paola che si augura come «l’esempio di Daniele possa essere uno stimolo per tanti altri esercizi commerciali ad aprire le loro porte

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spettino le leggi e diano l’opportunità a ragazzi come Daniele di dimostrare tutto il loro impegno. Oggi con le diagnosi sempre più precoci sull’autismo e importanti progetti come quello che portiamo avanti, grazie al costante lavoro su autonomie e desideri dei ragazzi, cerchiamo di dare impulso ad una vita più appagante».

Anffas Ostia abbatte il tabù La disabilità diventa materia di studio

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a disabilità diventa materia di studio. A portarla sui banchi di scuola, grazie a una partnership con Anffas Ostia (associazione nazionale famigliari di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale) sarà l’Istituto Professionale Statale “Giulio Verne – Via di Saponara 150” di Roma, che sta sperimentando come scuola capofila a livello nazionale un percorso di turismo accessibile e sostenibile.

In attuazione della Riforma dell’istruzione professionale, gli studenti delle classi prime affronteranno inizialmente una formazione comune relativa al concetto di disabilità.

In un secondo momento invece saranno svolti moduli specifici legati ai due indirizzi di studi presenti nell’istituto.

Per le classi dei servizi commerciali di ambito turistico sa-

ranno approfondite le problematiche legate alla fruizione del patrimonio artistico da parte della persona con disabilità, mentre per gli alunni dei Servizi per la Sanità e l’Assistenza sociale gli approfondimenti saranno strettamente legati alle competenze richieste per le professioni socio-sanitarie nell’ambito dell’assistenza a persone con disabilità.

“Le tematiche che andremo ad affrontare con gli studenti - spiega Stefano Galloni, direttore generale di Anffas Ostia e manager esperto di settore, tecnico di riferimento del tavolo nazionale - sono varie.

Penso agli aspetti legislativi legati alla tutela delle persone con disabilità e alle barriere architettoniche o gli strumenti di assistenza resi disponibili dalla Legge 104/92. Dal concetto di salute e disabilità alle principali tipologie di disabilità e loro conseguenza sulla vita

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delle persone che ne sono affette. Ma anche aspetti etici e relazionali: porsi positivamente nei confronti della persona, i principali strumenti di comunicazione diversificata, come il linguaggio facile da leggere e comprendere, i linguaggi segnati. E altri più pratici, come la fruizione turistica da parte delle persone con disabilità. Durante i lavori dei Comitati tecnico-scientifici delle Reti Nazionali a cui la scuola aderisce e ai quali sono stato chiamato a partecipare abbiamo sottolineato la necessità di dare agli istituti professionali una forte impronta lavorativa”.

Il turismo sociale oggi vale 815 miliardi di euro in tutta Europa e l’Italia grazie al suo patrimonio storico, artistico e culturale rappresenta uno dei

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più importanti poli attrattivi.

“Il deficit a livello infrastrutturale e di capitale umano però - sottolinea Galloni - limita enormemente il fiorire di questo asset. Di fatto l’intera offerta di lavoro nel turismo sociale è coperta da personale privo di sostegni a livello di istruzione secondaria di secondo grado. Ecco perché insieme alla dirigente scolastica Patrizia Sciarma abbiamo deciso di proporre la disabilità come materia di studio”.

Tra gli obiettivi della sperimentazione ci sarà quello di creare un profilo professionale congruo a dare risposta alla immensa e diversificata domanda turistica di tipo accessibile, non ancora accolta. “E - chiosa il direttore generale di Anffas Ostia - quella di avere anche una base scolastica utile al posizionamento lavorativo all’uscita dal percorso d’istruzione”.

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“Il percorso – sottolinea la Dirigente scolastica Patrizia Sciarma – è destinato a sostenere gli alunni nella consapevolezza delle finalità formative dell’indirizzo prescelto e nell’acquisizione di alcune competenze di base utili per andare gradualmente a

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costruire un profilo professionale con ottime prospettive di occupabilità, come la Riforma prevede”.

Mio figlio con disabilità rinato grazie alla musica

di: Di Lorenzo Nicolini ‘Roma Today’

La storia di Sebastian, 12 anni e il sogno di entrare in Conservatorio

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a mia speranza è che Sebastian sia sempre felice. Il suo sogno è quello di entrare nel Conservatorio”. Mamma Rita, racconta a RomaToday con entusiasmo il percorso intrapreso dal figlio. Sebastian, 12 anni da compiere il prossimo marzo e con la voglia di conoscere il mondo di qualsiasi pre adolescente, è un ragazzino down, con una diagnosi di ritardo mentale medio e un disturbo misto del linguaggio.

Dal 2017 porta delle protesi acustiche per ipocusia trasmissiva, ha ipotiroidismo ed è astigmatico. “La musica è stata fondamentale e su questo devo rin-

graziare l’Anffas”, l’associazione nazionale famiglie e persone con disabilità intellettiva di Ostia da anni presente sul territorio.

Rita, che vive sul mare di Roma dal 2001, è sposata con Isaia.

Vengono dal Perù: “Prima abitavamo ad Acilia, poi ci siamo trasferiti ad Ostia perché l’aria del mare è un tocca sana. Qui abbiamo conosciuto il magico mondo di Anffas che ringraziamo sempre per tutto il sostegno”.

Sebastian è seguito costantemente e ha un progetto riabilitativo ambulatoriale con 6 accessi settimanali di neuropsicomotrità e logoterapie. “Credo che Seb

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abbia un talento naturale. Da piccolo batteva qualunque cosa, dalle mani alle pentole”, dice Rita sorridendo che, vista la passione del figlio ha capito, con il marito, che quella della musica potesse essere la strada giusta: “Aveva problemi a comunicare. Grazie alla musica invece siamo riusciti a entrare nel suo mondo. Oggi va a lezioni in una scuola di Ostia, seguito da un bravissimo maestro batterista. È molto portato”.

Il suo gruppo preferito? Manco a dirlo gli Alborada, che in Perù ha milioni di seguaci. “Il fratello Simon (ha 15 anni ndr) è orgoglioso di lui”. Il futuro?

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“Lui suona tanti strumenti, il flauto, la zampona e anche il flauto di pan utilizzato in Perù. La musica è magica, è come se entrasse in lui. Un futuro come musicista? Chissà”, dice Rita che ha un sogno: “Spero che mio figlio possa entrare in Conservatorio. È un nostro enorme desiderio e il sogno di Seb”.

Ad aiutare Sebastian a realizzare la sua ambizione ci sarà Anffas

BLU di Anffas Ostia Onlus la voce di chi non può difendersi da solo Ostia: “Abbiamo sfruttato spesso il potere della musica con i ragazzi più gravi, ed è risultata fondamentale per permettergli di entrare in contatto con loro stessi. Ne è nato un libro bellissimo, un libro di favole, che racconta il loro mondo interiore e fantastico. - spiega il direttore generale di Anffas Ostia, Stefano Galloni - Con una musicista laureata al Conservatorio di Roma

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abbiamo provato a creare un piccolo gruppo musicale che ha realizzato una canzone originale presentata proprio al Conservatorio”.

“Ci piacerebbe creare un’orchestra che permetta ai ragazzi cosiddetti normali di poter suonare con i loro coetanei con disabilità. Abbiamo degli elementi davvero molto bravi”, Sebastian è uno tra questi.

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Autismo: un lavoro per Leandro: “l’impiego lo fa sentire adulto” di: Alessio Viscardi FanPage.it

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eandro ed Eliseo sono fratelli e soffrono entrambi di autismo. La loro mamma e il loro papà si sono trasferiti a Roma dall’Argentina quando erano piccoli. I ragazzi hanno affrontato molti ostacoli a causa della patologia, ma dopo tanti sacrifici e tanto lavoro Leandro oggi ha trovato un’occupazione grazie al programma di inserimento lavorativo dell’Anffas di Ostia: “Ci siamo trovati con la sorpresa di dover gestire questa situazione in un paese

che non era il nostro” ci racconta papà Gabriel.

Mamma Nancy ricorda i primi anni di vita dei fratelli,

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quando è arrivata la diagnosi di autismo: “Prima di arrivare dall’Argentina nessuno mi diceva che era autismo, anche se io l’avevo chiesto”. All’inizio Leandro sembra crescere come gli altri bambini, ha solo qualche difficoltà a imparare a camminare, ma alcuni episodi fanno capire alla mamma il bambino ha difficoltà a relazionarsi col mondo circostante: “Io gli chiedevo ‘Leandro vuoi l’acqua?’ ma lui non mi guardava e non mi rispondeva, piangeva per-

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ché aveva sete ma non mi rispendeva né sì, né no”. Dopo diverse visite specialistiche arriva la diagnosi di autismo sia per Leandro che per il fratellino Eliseo: “Ci sono famiglie che hanno un figlio diverso e uno normotipo, ma io non ne ho. Entrambi hanno delle difficoltà, così li ho educati nello stesso modo”. Grazie al lavoro svolto in famiglia e con l’Anffas di Ostia, i ragazzi fanno notevoli passi avanti: “Prima avevano la fobia di tagliare i capelli e le unghie, ora si fanno la barba da soli” commenta la mamma.

Leandro ha cominciato un percorso di inserimento lavorativo in un supermercato di Casalpalocco, dove si occupa di met-

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tere a posto scaffali e carrelli: “Mi piace, ho otto amici lì” ci racconta il ragazzo, ormai diciannovenne. “Ti accorgi che è passato in un reparto perché allinea i prodotti con precisione, li squadra alla perfezione” racconta la collega al NaturaSì, Raffaella Tommasi. Il prof. Andrea Fontana, supervisore tecnico agenzia lavoro Anffas Ostia, ci spiega l’importanza di un lavoro per ragazzi che soffrono di una patologia come l’autismo: “La società comunica loro che sono cresciuti, hanno bisogno di fare cose da adulti per sentirsi grandi. Leandro trova gratificazione nel lavoro che fa, perché mette a frutto le sue capacità come la precisione e l’accuratezza”. In-

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fine, le speranze di mamma Nancy: “Io so che ora non sono ragazzi in grado di fidanzarsi o fare cose simili, ma forse un giorno quando avranno i capelli bianchi supereranno tutti i loro limiti, come hanno fatto fino ad oggi”.

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per i 61 an

e come regal

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nni di Anffas!

lo... l’Open Day!

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La nuovissim il puttin un parco giardino c Per i 61 ann abbiamo voluto f L’occasione per i e presentarlo a è stato l’Open Day d Tanti volti storici, ta Un clima sereno, be Bambini, raga Tanta gioia. Perché è sguardo alto e v Un’occasione pe raccontarsi, un m quei valori che ci co perché al centro di i ragazzi e l Perché come di una famiglia s E Anffas è una gran PAGINA

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ma area giochi, ng green, con i controfiocchi. ni di Anffas arci un regalone. inaugurare tutto a soci e famiglie del 30 marzo scorso. ante famiglie giovani. ello. Roba da Anffas. azzi, genitori. è cosÏ: schiena dritta, vista sul futuro. er stare insieme, modo per respirare ontraddistinguono, i tutto ci sono loro: le famiglie. iciamo sempre: sola non basta. ndissima famiglia.

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Lavorare in un salone di bellezza? Fatto Avviato un corso di formazione per acconciatrici.

Le lezioni si tengono a Fiumicino in partnership con ‘Ricci e Capricci’ di Rachele Penza di: Raffaele Nappi, ‘Il Fatto Quotidiano’

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gni lunedì alle 14 in punto Chiara si presenta al salone di bellezza ‘Ricci e Capricci’ di Fiumicino e comincia a seguire con attenzione le istruzioni ricevute. Poi si mette all’opera: lava, asciuga, prepara la tinta e accoglie le clienti. Impara, insomma, il mestiere dell’acconciatrice. Chiara P ha 20 anni è una ragazza con sindrome di Down e da grande sogna di lavorare in un negozio tutto suo. Insieme ad altre tre amiche, Jessica, Katia e Chiara F, anche

loro con disabilità intellettiva, hanno seguito un corso tutto speciale per diventare professioniste. “Chi ha detto che noi non possiamo lavorare?”, sorride.

Tutto è nato da un’idea dell’Associazione Anffas Onlus di Ostia in collaborazione con Rachele Penza, titolare dell’esercizio commerciale di Fiumicino, in provincia di Roma. Il corso di formazione professionale per acconciatrici è partito a febbraio 2018 e si svolge una volta a settimana, il lunedì, dalle 14 alle 17: Rachele si è occupa di insegnare alle ragazze tutto ciò che comprende il mestiere di acconciatrici. Con l’aiuto e l’assistenza di due professioniste dell’Anffas.

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“L’obiettivo – spiega la dottoressa Patrizia Trivellato, assistente sociale di Anffas Ostia e coordinatrice dei progetti di inserimento lavorativo – è fare in modo che le ragazze alla fine del corso abbiano le capacità per essere inserite nel mondo del lavoro nel più breve tempo possibile”.

Chiara e le sue giovani “colleghe” hanno così imparato a fare una tinta, i colpi di sole, lavare capelli, pettinarli, acconciarli, fare la piega con il phon. “Questo momento – continua Trivellato – per le ragazze è il risultato di un lungo percorso svolto qui all’Anffas di Ostia”. Le ragazze infatti sono seguite dall’associa-

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BLU di Anffas Ostia Onlus la voce di chi non può difendersi da solo CHIARA P. HA INIZIATO IL SUO TIROCINIO Da Febbraio Chiara ha iniziato il tuo tirocinio nel salone di bellezza ‘Ricci e Capricci’. Si occupa dell’accoglienza, della preparazione delle clienti. Di lavare i capelli, asciugarli, pettinarle lasciandole poi pronte per Rachele che pensa al taglio dei capelli. “Ogni mese le ragazze si alterneranno al negozio svolgendo un vero e proprio tirocinio - spiega il direttore generale di Anffas Ostia, Stefano Galloni -. Le altre invece continueranno il corso di formazione. In questo modo passiamo a una fase davvero pratica, a un vero e proprio tirocinio lavorativo, non più in un setting protetto ma a contatto con clienti vere e proprie. Un bel banco di prova che Chiara sta superando in maniera davvero egregia”.

zione romana fin da bambine, da quando avevano tutte più o meno 5 anni. Oggi hanno dai 20 ai 25 anni.

Alle spalle un lungo percorso di autonomie personali, di lavoro sulla coordinazione, il rispetto delle regole. A questo si sono aggiunte le lezioni, prima teoriche, poi pratiche, svolte prima in un ambiente protetto e strutturato e oggi, finalmente, in un ambiente naturale, “con tutti gli imprevisti di un lavoro vero”. È diventato fondamentale, così, confrontarsi con le regole, gli orari, le esigenze del cliente e interagire nella giusta maniera: capire insomma che c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare, ogni giorno. “Tutto questo è servito anche alle ragazze per entrare in sintonia con se stesse e capire che la propria diversità non è invalidante – continua la responsabile del progetto – e che sono, al contrario, assolutamente abili al lavoro. Questo ha aumentato la loro autostima: possono toccare immediatamente con mano i risultati dei propri sforzi ed essere integrate nella società”.

Integrazione non sempre facile.

Il fatto è che in Italia esiste una legge che tutela il diritto al lavoro delle persone con disabilità intellettiva. “Purtroppo però molte aziende preferiscono rischiare una multa piuttosto che

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inserirle”, commenta il direttore generale di Anffas Ostia Stefano Galloni.

Le attività, intanto, vanno avanti.

Con buoni risultati. “Cosa mi ha spinto a fare questo corso? Sicuramente la consapevolezza che la disabilità possa con il lavoro e l’impegno non essere un limite – racconta la proprietaria del salone, Rachele Penza –. Le ragazze hanno imparato tantissimo, sono brave, hanno una buonissima manualità. Possono, con il tempo e l’impegno, diventare delle ottime aiutanti e acconciatrici. Credo molto nell’integrazione e nell’abbattimento di qualsiasi barriera, soprattutto culturale”.

“Sono davvero felice.

Non pensavo di essere in grado di svolgere questa attività lavorativa. Invece mi diverto e mi sento appagata”, sorride Katia. “Questo mestiere mi piace tantissimo. Sogno di lavorare come acconciatrice”, risponde invece Chiara.

“Gli ottimi risultati raggiunti – conclude Galloni – dimostrano con chiarezza che il la-

voro quotidiano funziona. Attraverso opportunità e percorsi formativi professionali e qualificati, i ragazzi riescono ad esprimere potenzialità ed abilità, anche in misura maggiore rispetto alle aspettative iniziali, sentendosi competenti e capaci e acquisendo fiducia. Il loro entusiasmo e il loro impegno, insieme

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ad una migliore e maggiore capacità di autorappresentarsi, come professionisti ci rende orgogliosi e sempre più convinti di avere intrapreso il percorso giusto”. A luglio il corso è finito e le ragazze sono diventate acconciatrici a tutti gli effetti. “Ok, con le forbici stiamo attente – sorride Katia – Ma credo di essere portata per lavorare in questo campo. O almeno ci spero”.

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Intervento innovativo di chirurgia senza anestesia totale su una paziente non collaborante ad Ostia

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n intervento chirurgico che lascerà un segno indelebile. Nel X Municipio, nella struttura sanitaria Spazio Medico partner di Anffas Ostia, è stata operata una paziente non collaborante di 30 anni senza anestesia totale. “Erano due anni che i genitori provavano a svolgere questo intervento senza fortuna - spiega il dott. Riccardo Bertolini direttore sanitario della struttura sanitaria di via delle Bermude,12 a Ostia. - Quando sono arrivati da noi abbiamo capito le difficoltà e insieme alla famiglia e alla nostra equipe medica siamo riusciti a trovare il bandolo della matassa eseguendo l’intervento in anestesia locale”.

guita un operazione di chirurgia ambulatoriale dove la paziente è stata sottoposta ad una leggera anestesia locale. Infine con tanta pazienza siamo riusciti ad asportare la neoformazione. La paziente è guarita in di due settimane senza alcun disturbo dopo l’intervento.

Il dottor Bertolini Dottor Bertolini, qual è la particolarità di questo intervento?

La paziente di 30 anni, non collaborante, aveva un fibrolipoma alla gamba sinistra. È stata ese-

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L’intervento quanto è durato?

L’operazione non può essere troppo lunga. Si deve intervenire al contrario il più velocemente possibile. Per la ragazza e per la famiglia non c’è stato alcuno stress. Non c’è stato bisogno di un ricovero in una struttura sanitaria pubblica, con un enorme contenimento dei costi. E in più la lista di attesa è stata minima,

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il tempo di studiare il caso e di programmarlo.

sogno che la ragazza si affidasse in maniera totale.

Cosa significa intervenire su un non collaborante? È stato fondamentale l’incontro con i famigliari e la paziente. Bisognava instaurare un clima di assoluta fiducia per poter eliminare la diffidenza. Avevamo bi-

Di solito i pazienti non collaboranti hanno bisogno di un ricovero in una struttura sanitaria…

Sta qui la particolarità. Siamo intervenuti ambulatorialmente senza alcun tipo di ricovero. La paziente poi è tornata per le medicazioni senza alcun pro-

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blema. Ormai si fidava di noi, così come la sua famiglia. Erano due anni che cercavano di svolgere questo intervento chirurgico. Vorrei aggiungere che per noi è stato motivo di grande orgoglio ricevere a distanza di tempo una visita della paziente con la propria famiglia solo per ringraziare ancora una volta per l’accoglienza ricevuta.

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l Poliambulatorio Spazio Medico di Ostia è un luogo dedicato alla salute e al benessere dei pazienti. Una moderna struttura sanitaria, dove si eseguono interventi chirurgici in una sala operatoria autorizzata dalla Regione Lazio, un servizio per esami istologici e citologici, visite mediche specialistiche eseguite da medici con comprovata competenza e professionalità , oltre a visite domiciliari, esami diagnostici con referto immediato, esami istologici, citologici, servizi di medicina estetica e infermieristici. Ubicata nel quartiere di Ostia Lido, la struttura sanitaria è facilmente raggiungibile con i mezzi propri e offre un parcheggio gratuito. Spazio Medico si trova a duecento metri dalla metropolitana fermata Lido Nord.Gli spazi e le aeree sanitarie sono organizzate in maniera funzionale che mettono a proprio agio i pazienti e i loro accompagnatori.

Per info: www.spazio-medico.it

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Progetto gruppale denominato “in-edito”, effettuato presso il centro diurno di ANFFAS Ostia, a favore di persone adulte, con disabilità complessa di: Daniela Pierlorenzi, Coordinatrice CED Anffas Ostia e Francesco Cesarino, Direttore sanitario Anffas Ostia

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REMESSA AL PROGETTO Strumenti utilizzati per valutare l’appropriatezza dei progetti gruppali in relazione alle caratteristiche della persone Il presente contributo intende illustrare, nelle linee essenziali, le motivazioni che guidano il coordinamento e la Direzione Sanitaria nella scelta dei progetti gruppali da attuare all’interno del centro.

Le persone di cui abbiamo cura e carico hanno disabilità complesse: compromissioni cognitive, compromissioni nell’adattamento, ridotta autonomia personale, ridotta capacità comunicativa, alterazioni comportamentali. La complessità e le differenti capacità ci spingo-

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no ogni giorno a ricercare modelli di presa in carico adeguati ai bisogni delle singole persone e che aspirino al miglioramento della loro qualità di vita. Pertanto, la finalità è quella di ricostrui-

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re una giornata “tipo” di una persona adulta che alterna attività di impegno e momenti di relax. Quando parliamo d’impegno non intendiamo ovviamente un’attività che porti un vantaggio produttivo sul piano economico-finanziario. Le persone con disabilità complessa ci fanno capire ogni giorno che esistono altri modi di concepire il vivere sociale ma anche l’esistenza. Attraverso loro scopriamo che vi sono tempi e ritmi diversi di gestire la vita, che non tutto è legato all’efficienza e che tutte le persone hanno una pari dignità umana, data dalla comune appartenenza al genere umano. Non è necessario essere produttivi per pretendere il rispetto degli altri e il ricono-

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scimento dei diritti. Si criticano i Centri Diurni, spesso definiti “luoghi segreganti” e gli operatori che vi lavorano vengono considerati come persone non preparate, non in grado di progettare secondo il modello inclusivo. La realtà è che l’accesso ai servizi disponibili per i “normali”, compresi i servizi sanitari, è per le persone con disabilità complessa spesso impossibile.

Fingere che questo non sia vero non risolve il problema ma anzi crea nelle famiglie e negli operatori una grande frustrazione.

Qualche esempio: le strade dissestate, le macchine parcheggiate davanti agli scivoli, gli autobus sprovvisti di pedane per far salire le carrozzine, gli ascensori delle metro spesso guasti. Nel periodo estivo, ad esempio, la maggior parte delle spiagge è sprovvista di pedane.

Tutti i nostri utenti, anche quelli che non sono costretti a stare in carrozzina, hanno gravi difficoltà motorie che richiedono un rapporto operatore utente 1:1 anche solo per poter fare una semplice passeggiata. Per quanto riguarda poi i servizi sanitari, molte delle persone di cui abbiamo cura e carico per effettuare un semplice esame strumentale (radiografia, risonanza magnetica ecc.) o una visita specialistica, ad esempio

BLU di Anffas Ostia Onlus la voce di chi non può difendersi da solo odontoiatrica, devono essere sedate e non sempre la struttura sanitaria dispone dei supporti adeguati. Ancora, per effettuare un prelievo di sangue in molti casi occorrono tre o quattro persone per “contenere” la persona e permettere l’esecuzione della manovra.

La conseguenza di queste gravi carenze è, ad esempio per l’igiene dentale, che la maggior parte di loro, all’età di 40 anni, non ha più i denti e deve mangiare cibo omogeneizzato. La prevenzione è praticamente impossibile. Spesso sono gli operatori dei centri diurni ad accorgersi dei cambiamenti delle condizioni di salute, ad accorgersi che alcune delle attività fino a quel momento svolte, non sono più adatte ma vanno sostituite con altre, maggiormente rispondenti ai loro bisogni.

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Il centro diurno di Anffas Ostia si occupa della soddisfacimento dei bisogni fisiologici delle persone di cui ha cura e carico, con un approccio scientifico grazie al quale è possibile rilevare immediatamente le problematiche che richiedono una risposta sanitaria, attraverso lo strumento delle Diagnosi Infermieristiche. Provvede, inoltre, ad una progettazione educativa appropriata e differenziata in modo da rispettare la diversità delle persone. Le persone che frequentano il nostro Centro sono inserite nei vari progetti solo dopo una accurata fase di valutazione, mirata a descrivere il funzionamento delle persone utilizzando un protocollo composto dai seguenti strumenti:

• Classificazione ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute): in modo da comprendere esattamente chi ha nella propria zona di sviluppo prossimale, le competenze basilari necessarie alla partecipazione, in modo da non produrre frustrazioni con richieste troppo elevate o noia con richieste troppo inferiori alle capacità delle persone.

• VINELAND (Vineland Adaptive Behavior Scale) per misurare le capacità di adattamento • ADL (Attività di Vita Quotidiana) per valutare l’indice di dipendenza • SHORT PORTABLE MENTAL STATUS QUESTIONAIRE per valutare lo stato cognitivo • MATRICE ECOLOGICA compilazione cartacea per analizza-

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re i domini della qualità della vita in relazioni alle variabili ecologiche per comprendere se i progetti rispondono al criterio di appropriatezza e cioè se il rapporto tra capacità e opportunità offerte sia proporzionato in modo da puntare sullo sviluppo delle massime potenzialità personali e non su potenzialità ideali.

Nel Progetto IN-EDITO, dopo attenta valutazione effettuata con i strumenti sopra elencati, sono state inserite undici persone.

Successivamente alla fase di valutazione del funzionamento è stata effettuata una riunione con le persone idonee al progetto, condotta dall’Educatore Fabrizio Belelli e dalla Maestra D’Arte Anna Lippi, in cui, utilizzando un linguaggio semplificato, hanno presentato il progetto e chiesto il consenso alla partecipazione.

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DESCRIZIONE DEL PROGETTO IN-EDITO L’idea di base è stata quella di far vivere alle persone di cui abbiamo cura e carico, una dimensione a loro sconosciuta: l’editoria. La produzione di uno o più contenuti viene fatta incontrare con l’elaborazione, anche in maniera basilare, delle esperienze personali che ognuno dei ragazzi può offrire di se.

Nello specifico, la realizzazione di un giornale costituisce per i “ragazzi” del centro un’attività avvincente, come dimostrato già nella fase di presentazione del progetto.

Nello stesso tempo, questa esperienza è ricca di potenzialità formative: i ragazzi, infatti, sono protagonisti assoluti di un’attività fortemente motivante e finalizzata alla comunicazione.

Un altro elemento da tenere in considerazione è l’aspetto “sociale” che accompagna l’elaborazione di questo progetto in tutte le sue fasi.

Scrivere un giornalino è un’importante momento di educazione sociale; una redazione giornalistica, infatti, è caratterizzata da una forte natura sociale, non solo perché ciò che viene prodotto è destinato a essere letto da altri, ma anche e soprattutto perché richiede la collaborazione di tutti coloro che vi lavorano.

DEFINIZIONE DELLE ATTIVITÀ Il laboratorio è attuato con cadenza settimanale.

Durante il mese gli ospiti del CED discutono sugli argomenti da affrontare. Mese per mese poi vengono affidati gli incarichi di responsabile della copertina mensile e di segretario che verbalizza quanto definito durante la riunione mensile. Il mensile redatto dagli utenti – denominato ‘LA COCCINELLA’ – si compone delle seguenti sezioni: A. Pagina iniziale (Copertina): che riporta il logo del giornale e l’illustrazione ad opera di uno degli ospiti CED; B. Curiosità del mese: sezione nella quale viene narrato un episodio correlato al mese in corso; C.Io racconto: dedicata alla descrizione di un evento, pubblico o personale, al quale il redattore è particolarmente affezionato; D. Compleanni: contiene disegni e pensieri dedicati ai ragazzi che compiono gli anni nel mese.

Al completamento del mensile viene richiesto a tutti coloro che sono stati partecipi un “feedback” sul loro operato. Il giornalino viene poi esposto all’entrata del Centro, in una apposita bacheca, in modo che possa essere fruibile al pubblico.

Ci teniamo a sottolineare che la carta utilizzata per il giornalino è prodotta dagli utenti del centro, coadiuvati dagli operatori inseriti nel progetto AMBIENTE E RICICLO “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma (Antoine Lavosier) OBIETTIVI GLOBALI Obiettivi specifici espressi attraverso le componenti ICF funzioni mentali, attività e partecipazione e i relativi domini IN-EDITO vuole in primis: •Mostrare la quotidianità delle persone che abitano e vivono il Centro; •Favorire occasioni di ascolto e dialogo fra le persone; segue

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continua

• Fornire una testimonianza del lavoro del Centro, attraverso gli occhi dei ragazzi che lo vivono; • Favorire l’espressione della creatività e della fantasia; • Comunicare con il mondo esterno.

OBIETTIVI SPECIFICI ESPRESSI TRAMITE LA CLASSIFICAZIONE ICF Gestione delle emozioni, conoscenza del territorio, incremento attività di socializzazione.

FUNZIONI DEL TEMPERAMENTO E DELLA PERSONALITÀ ✓ Obiettivi: Fiducia: funzioni mentali che producono un temperamento personale sicuro di sé, coraggioso e assertivo, all’opposto di timoroso, insicuro e schivo.

FUNZIONI DELL’ENERGIA E DELLE PULSIONI ✓ Obiettivi: Motivazione: funzioni mentali che producono l’incentivo ad agire; la pulsione, conscia o inconscia, verso l’azione.

INTERAZIONI E RELAZIONI INTERPERSONALI ✓ Obiettivi: Interazioni interpersonali semplici APPRENDIMENTO E APPLICAZIONE DELLE CONOSCENZE ✓ Obiettivi: Esperienze sensoriali intenzionali • GUARDARE • ASCOLTARE • FOCALIZZARE L’ATTENZIONE • LETTURA • SCRITTURA Prendere decisioni COMUNICAZIONE ✓ Obiettivi: comprendere il significato rappresentato da segni e simboli di uso pubblico.

STRUMENTI DI VERIFICA Per permettere un monitoraggio che favorisca una continuazione duratura e allo stesso tempo flessibile nel tempo del progetto, verranno predisposti i seguenti strumenti: • ICF • Momenti di revisione iniziale, in itinere e finale.

Educatore Professionale: Fabrizio Belelli Maestra D’Arte: Anna Lippi

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FONDAZIONE ANFFAS

ROMA 1958 2008

Ostia Onlus Roma X

LITORALE

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Nella dichiarazione dei redditi puoi destinare il 5 per mille dell'Irpef al mondo del no-profit e del volontariato. Un modo in più per sostenere le attività dell’ANFFAS di Ostia senza spese! Per destinare all’ANFFAS il tuo 5 per mille basta firmare nel riquadro dedicato alle associazioni e nello specifico in quello "sostegno del volontariato, delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale, delle associazioni e fondazioni" e indicare il codice Fiscale dell’ANFFAS (vedi fac-simile).

Il codice fiscale dell’ANFFAS Ostia Onlus è il seguente

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