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Giovedì 3 ottobre 2013

Politica

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Mentre a Roma si spacca il Pdl, a Savigliano tensioni nel centrosinistra in vista delle amministrative

Pd: le primarie o sarà rottura

Ambroggio sfida Soave. Cussa è disponibile e si scalda a bordo campo SAVIGLIANO – «Nel Pd di Savigliano si sta formando una cordata per non fare le primarie e ricandidare d'ufficio l'“Uomo della Provvidenza”. Se ciò avviene significa che il partito si spacca. É questo che si vuole? Si devono fare le primarie: le vinca chi le deve vincere e tutti appoggeremo con grande lealtà il vincitore». Questo messaggio, po stato martedì sulla bacheca di Facebook dal vicepresidente del Consiglio provinciale Giulio Ambroggio, esponente di spicco del Pd saviglianese e uno

di Corrado Galletto Sta succedendo di tutto e continua a non succedere niente. Hanno ragione gli osservatori stranieri che non capiscono più la politica italiana perché anche i più preparati tra i nostri commentatori politici non sanno più fare previsioni su cosa succederà nel nostro Paese. Per fortuna siamo legati a doppio filo con gli altri Paesi europei, e anche con gli americani, che ci tengono sotto controllo e intimoriscono un po’ i nostri governanti, altrimenti la vicenda di Berlusconi sarebbe capace di dividere gli italiani al limite della guerra civile. Berlusconi passerà alla storia per aver dato voce e rappresentanza, dopo la scomparsa della Democrazia Cristiana, alla parte moderata e liberale della società, ma anche di aver ridotto la politica ad un teatrino delle promesse e delle falsità. Così, solo per parlare di questi ultimi mesi, bisognava fare un governo dalle larghe intese per il bene del Paese, ma solo se questo lo avesse salvato dai guai giudiziari e adesso quel “bene” non vale più perché non lo hanno salvato. E allora le sta tentando tutte, compresa quella del: “Muoia Sansone con tutti i Filistei”, con la drammaticità di questi giorni che hanno portato anche i suoi fedelissimi a provare qualche critica e qualche dissenso. Abbiamo sempre avuto un sistema politico molto debole e troppo frammentato dove tutti i governi partono con le migliori intenzioni e poi riescono a fare ben poco e con molta lentezza, ma adesso stiamo proprio superando ogni limite. Ogni giorno le cose cambiano, un giorno si dice una cosa e il giorno dopo il contrario, un momento sembra crollare tutto, un altro sembra tutto risolto; un giorno ci dimostriamo degli eroi, un altro giorno ci dobbiamo vergognare. Ma alla fine non cambia mai nulla.

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dei più quotati aspiranti sindaci, la dice lunga sul clima che si sta delineando nel partito in vista delle elezioni amministrative del maggio 2014. La richiesta esplicita di primarie e il riferimento all’ “Uomo della Provvidenza” sono messaggi nemmeno troppo criptici al sindaco in carica che fanno dire come la lotta per la conquista della leadership nel centrosinistra non sarà facile, né indolore. Sembra un paradosso: l’annuncio della possibile spaccatura nel Pd saviglianese avviene quasi in contem-

Aziende

Racconigi

2014: anno cruciale per l’Alstom

Scassinati di notte i distributori Esso ed Ip a pag. 25

a pag. 5

Il direttore Pula con l’ad delle FS Moretti e il presidente Bertina

Il generale Scavino, allora capitano degli Alpini, fu uno dei primi ad accorrere alla diga del Vajont

«Il dramma di quel 9 ottobre ’63» Rubriche

La salute vien... mangiando Il generale saviglianese Vittorio Scavino e, a destra, un’immagine della tragedia del Vajont, che provocò quasi 2000 morti Esattamente 50 anni fa, il 9 ottobre 1963 si verificò l’immane tragedia del Vajont. Il monte Toc precipitò nel bacino artificiale formato dalla diga del Vajont in provincia di Belluno. L’acqua del bacino, più di un milione di metri cubi, sollevò un’onda alta 200 metri e si riversò nella valle cancellando in pochi secondi quasi l’intero paese di Longarone.

I morti furono 1917. In quella sera il giovane capitano Vittorio Scavino, che era di servizio nella caserma di Belluno, si stava preparando per un’esercitazione e ricevette l’ordine di raggiungere subito Longarone con i suoi artiglieri da montagna. Il racconto di quei momenti e di quei giorni sono la testimonianza del dramma e della

forza dei civili e militari che intervenirono nelle operazioni di soccorso e al recupero dei corpi. Una pagina della nostra storia che il generale Vittorio Scavino, tra i primissimi ad arrivare sul posto, ha voluto ricordare non senza sofferenza e grande partecipazione. a pag. 10

Il dott. Antonello Diana a pag. 8

poranea alla rottura che si registra a livello nazionale nel partito tradizionalmente avversario, il Pdl. Ma se Ambroggio lancia il guanto di sfida a Soave, dietro le quinte fa capolino un altro outsider, l’assessore stakanovista Claudio Cussa, che, pur non avendo – come sostengono alcuni – il profilo del “politico”, dispone di un consenso di tutto rispetto. La partita è solo all’inizio e si annuncia cruenta. Gli avversari, come le stelle di Cronin, per ora stanno a guardare.

ANNO XXIV - N. 36

Savigliano

Ridotte le aliquote più salate della Tares a pag. 4

Zootecnia

Si infiamma la discussione sul prezzo del latte a pag. 14

Caramagna

Protestano i lavoratori della Maricop a pag. 23

































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