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UNA LUNGA STORIA NATA NEL DOPOGUERRA

Gli operai in attività erano 1.300 per una paga orario media che superava di poco le 62 lire. Già un anno dopo però, nel 1947, gli operai erano passati a oltre 7mila e le imprese a 131, che erogavano una paga base di 114,25 lire. Nello stesso anno, con la prima erogazione, sono state pagate 490mila lire di sussidi invernali a 47 lavoratori dei 163 che avevano fatto richiesta. A partire dal secondo dopoguerra, dunque, l’Ente si impegna per assicurare agli operatori edili un regolare trattamento economico.

Nel 1946 veniva firmato l’atto costitutivo della Cassa edile di Brescia, che da oltre settantacinque anni è espressione moderna della bilateralità del settore del costruito. In un giorno di febbraio, nell’immediato dopoguerra, alcuni imprenditori edili bresciani del Collegio dei Capomastri (poi Collegio dei Costruttori Edili e ora Ance Brescia) e i rappresentanti sindacali della Camera del Lavoro fondarono un organismo per esprimere la volontà congiunta delle parti contraenti. Da questo incontro nasce la Cassa assistenziale paritetica edile (abbreviata Cape), che aveva sede originaria in via Bassiche 32 in città. In quella stagione densa di ferite sanguinanti, reali e metaforiche, per la provincia bresciana come per l’intera nazione, divisioni e contrasti non impedirono coraggio e capacità di visione.

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All’epoca le imprese edili in attività erano 85 e altrettante avevano incominciato a lavorare.

L’avvento della Cassa edile registra una novità assoluta nel campo dell’applicazione dei contratti di lavoro. La Cape ha con lungimiranza introdotto continuità salariale e previdenziale ai lavoratori spesso spostati di cantiere in cantiere, erogato gratifiche natalizie, quali la storica “cartela”, integrando nel tempo articolati servizi di welfare e di supporto alle imprese edili. All’epoca per gli operai erano infatti frequenti i cambiamenti occupazionali in vari cantieri durante l’anno. Situazione che, senza la cornice e la regia della Cape, non avrebbe consentito, per fare un esempio, agli operai di ricevere ferie e tredicesima. Con la nascita delle Casse edili venne introdotto un meccanismo attraverso il quale le imprese edili accantonavano a favore dei propri operai delle quote di salario differito, che le Casse edili avrebbero poi erogato, cumulando i versamenti di ogni impresa presso cui l’operaio era stato alle dipendenze. In questo modo le Casse edili consentivano agli operai di ottenere quelle prestazioni che negli altri settori erano garantite dall’azienda: il pagamento della gratifica natalizia e delle ferie (Gnf) e il pagamento dell’anzianità di lavoro (Ape).

Oggi le Casse edili svolgono un ruolo di rilievo nell'assicurare ai lavoratori una parte importante del trattamento economico derivante dal contratto di lavoro, nonché significative prestazioni integrative sul piano previdenziale e assistenziale. Gestiscono una serie di sussidi e di assistenze a favore dei lavoratori e garantiscono agli operai un’uniformità del trattamento economico. Riconoscono inoltre agli operai l’anzianità lavorativa, indipendentemente dal periodo di occupazione presso la singola azienda e prevedono prestazioni anche a favore delle imprese.

Sono enti privati territoriali, provinciali o regionali, di natura contrattuale e nascono dalla contrattazione collettiva nazionale e dagli accordi territoriali firmati dalle associazioni imprenditoriali e dalle associazioni sindacali dei lavoratori del settore edile. Vengono regolamentate e gestite su un piano di parità (gestione paritetica) dalle organizzazioni territoriali che rappresentano, da un lato, i datori di lavoro e, dall’altro, i lavoratori.

L'indirizzo, il controllo e il coordinamento di tutte le Cas se edili territoriali sono affidati alla Commissione nazionale paritetica per le Casse edili (Cnce).

L'iscrizione alla Cassa comporta automaticamente anche l’iscrizione all’Ente sistema edilizia Brescia e la possibilità di usufruire gratuitamente dei servizi offerti da questo organismo provinciale a carattere bilaterale che si occupa di formazione professionale e sicurezza sui cantieri.

ESEMPIO DI BILATERALITÀ PER PROMUOVERE UN’EDILIZIA VIRTUOSA

La Cassa di Brescia è stata tra le prime ad essere istituita e ad avere la possibilità di assolvere subito e nel migliore dei modi ai suoi compiti. Oggi è una delle Casse edili di maggiore rilievo del Paese. Diversi furono infatti i tentativi di dare vita in Italia a esperienze bilaterali simili a quella bresciana, ma in molte provincie le Casse si dovettero sciogliere. A distanza di anni, nessuno può mettere in dubbio l’utilità di questo istituto che con l’andare del tempo ha assunto e svolge un ruolo insostituibile al servizio di tutto il settore. Con intelligenza e determinazione imprenditori edili e sindacalisti hanno posto le fondamenta per la nascita della Cassa assistenziale paritetica edile che, sin dagli esordi ha anticipato esperienze bilaterali introdotte solo parecchi decenni dopo in altri settori produttivi.

Oggi, in particolare, il focus dell’ente è concentrato sull’obiettivo di garantire la sicurezza e la legalità nei cantieri, contrastando illeciti e concorrenza sleale. La Cassa edile ha contribuito ad affermare il settore delle costruzioni quale uno tra i più attenti al rispetto delle obbligazioni contrattuali e al benessere delle figure che lo animano ogni giorno, moltiplicando sforzi e impegno per difendere gli interessi reciproci delle parti contraenti e fondendo le due componenti storiche – imprenditoria e sindacato – per sviluppare azioni volte al bene comune. A parte i doveri (codificati più tardi dal Contratto collettivo di Lavoro) riguardanti gli aspetti previdenziali e assistenziali, l’Ente è

La Cassa Edile Ha

Contribuito Ad Affermare Il Settore Delle Costruzioni Quale Uno Tra I Pi

Attenti Al Rispetto Dei Contratti

stato sempre capace di creare apprezzati baluardi di provvidenza a favore delle maestranze dell’edilizia.

A livello bresciano, la Cassa edile ha promosso lodevoli progetti a favore di un costruito di Qualità, che sappia mettere in primo piano aspetti quali sicurezza e legalità, in linea con un modello di edilizia virtuoso.

IMPEGNO PER LA LEGALITÀ E SERVIZI IN RISPOSTA ALLE ESIGENZE DI IMPRESE E LAVORATORI

L’Ente ha redatto, con le rappresentanze sindacali del costruito Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil e con l’Associazione costruttori edili di Brescia e provincia (Ance Brescia) un

Protocollo d’intesa che contrasta episodi illeciti, di concorrenza sleale e di lavoro sommerso nell’edilizia pubblica e privata, sottoscritto, fra gli altri, da amministrazioni locali, Prefettura, Provincia di Brescia e ordini professionali.

Sviluppando iniziative e servizi al passo con i tempi e in risposta alle moderne esigenze di un settore dinamico, in continua evoluzione, la Cassa edile bresciana è in prima linea per trovare soluzioni a supporto di imprese e lavoratori, anche e soprattutto nei momenti storici più difficili, come quelli vissuti nel corso dell’emergenza sanitaria Covid-19.

Impegnata con azioni di prevenzione degli infortuni, di tutela della salute dei lavoratori e di lotta al lavoro sommerso, la Cape s’impegna a valorizzare e premiare il lodevole comportamento delle imprese del comparto delle costruzioni che operano in sicurezza, contrastando condotte illecite e deplorevoli, che danneggiano gravemente un settore in costante sviluppo, motore della crescita italiana.

Promuovendo un’attenta e capillare verifica delle condizioni di regolarità delle aziende edili, stimolando l’adozione di valide misure anticorruzione e l’utilizzo di supporti digitali per una più rapida ed efficace standardizzazione delle procedure di gara e di aggiudicazione, la Cape si riconosce nell’obiettivo perseguito dal comparto delle costruzioni di lavorare ad una maggiore interoperabilità tra le banche dati esistenti per incrociare le informazioni in possesso delle Casse edili territoriali.

L’iscrizione in Cape attesta, attraverso il rilascio del Durc o Dol (Durc online), la regolarità di un'impresa per quanto concerne gli adempimenti previdenziali, assicurativi e assistenziali Inps, Inail e Cassa edile, verificati sulla base delle rispettive normative di riferimento. Nel maggio 2020, inoltre, la Corte di Cassazione ha confermato l’obbligo di iscrizione alla Cassa per ogni azienda che svolge di fatto attività di natura edile (o, comunque ad essa ausiliaria) nell’ambito di un contratto di appalto pubblico, pur non essendo classificata come tale ai fini Istat. Un risultato che si frappone alle imprese che vogliono aggirare le norme ricorrendo ad escamotage, ad esempio per abbattere i costi della manodopera a scapito della legalità e della correttezza nei confronti, non solo dei propri dipendenti, ma anche dei competitor. La pronuncia della Suprema Corte, chiarendo come le imprese debbano garantire ai lavoratori i medesimi trattamenti economici e normativi previsti dal Contratto collettivo dell’edilizia, firmato dalle organizzazioni sindacali più rappresentative a livello nazionale, rema a favore dell’impegno che Cape, insieme al sistema Ance Brescia, porta avanti per contrastare i comportamenti elusivi delle norme e per tutelare l’equilibrio del mercato e la corretta concorrenza. Con l’obiettivo di favore un’edilizia che opera senza sotterfugi e nel rispetto delle regole di mercato,