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NEL 2020 L’ECONOMIA BRESCIANA HA PAGATO MOLTO CARE LE RICADUTE

DELL’EMERGENZA SANITARIA SARS-COV-2

abbia registrato una crescita economica superiore a quella media lombarda. Secondo i dati della Cassa edile di Brescia gli occupati nelle costruzioni nel 2021 sono cresciuti del 18%, mentre le ore lavorate e la massa salari sono aumentate del 30%.

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Nel 2021 il valore della produzione edile in provincia di Brescia, comprendendo anche gli interventi di manutenzione ordinaria sul patrimonio esistente, è stato di 6,2 miliardi di euro, pari al 14% del valore aggiunto prodotto in città. Un dato rilevante al quale si aggiunge l’indotto delle costruzioni. Nello stesso anno gli investimenti in edilizia sono cresciuti del 17,6% in valori costanti, grazie soprattutto ai lavori di rinnovo nel comparto residenziale (+25,2%), incentivati dal Superbonus e dagli altri bonus fiscali, e dalle nuove opere pubbliche (+15,4%). Uno slancio significativo che non si arresterà nel 2022, anno per il quale si prevede un aumento degli investimenti stimato del 6,6% (fonte Cresme).

Lo Scenario Demografico E Le Ricadute Sulla Crescita Del Territorio

Nel definire lo scenario previsionale del capoluogo bresciano è ragionevole ritenere che gli effetti della crisi pandemica saranno presto superati, mentre continueranno ad agire quei fattori strutturali generati dalla transizione demografica in atto. Il folto contingente di nati durante il baby-boom degli anni ’60, infatti, nel prossimo ventennio andrà progressivamente a popolare le classi di età più anziane, mentre l’ingresso nella fascia mediana delle più esigue generazioni successive determinerà un vistoso assottigliamento delle classi in età riproduttiva. Conseguenza di questo processo sarà una dinamica delle morti in aumento, associata alla rilevante riduzione delle nascite, con il vistoso deterioramento del bilancio naturale. La concentrazione di anziani, così come lo spopolamento delle valli interne, rappresenta senza dubbio l’aspetto più preoccupante per il futuro demografico della provincia.

La città di Brescia dal 2013 al 2019 ha visto la popolazione crescere di quasi 6.000 abitanti; negli ultimi due anni è cresciuta di 2.800 abitanti e si avvicina a superare la soglia dei

200.000 abitanti. Mantenendo il passo degli ultimi due anni, nei prossimi dieci anni la città potrebbe crescere di 14.000 abitanti. Se ci fosse una forte spinta attrattiva la crescita potrebbe essere ben più importante e si potrebbero raggiungere i 50.000 abitanti, una crescita del 25%. È quello che stanno prospettando molte città europee di media dimensione per reggere la partita competitiva fatta di tenuta sociale, innovazione e di investimenti per rilanciare uno scenario di sviluppo sostenibile.

L’ipotesi di crescita è correlata alla capacità attrattiva e di rilancio di una dinamica demografica che incide anche sulle componenti naturali. Tali presupposti si basano sulla capacità della città di offrire tre condizioni necessarie: posti di lavoro, elevata qualità della vita e un progetto di futuro. Solo attraverso queste tre componenti si può pensare alla crescita, basata, in primo luogo, sulla sostenibilità e sulla qualità ambientale, componenti primarie insieme al lavoro sulla qualità della vita.