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Lo Zaino “fardellato” di Fenegro’ Notiziario annuale d’informazione – Anno 2021 Gruppo alpini di Fenegrò – Sezione di Como –N° 1

Opera inaugurata dal gruppo alpini di Fenegrò (visione tridimensionale notturna)

Lo Zaino “fardellato” – annuale del Gruppo alpini di Fenegrò

Sommario Lo Zaino “fardellato” ................................................................................................................................ 0 di Fenegro’ ............................................................................................................................................................. 0 EDITORIALE .......................................................................................................................................................... 2 CONSIGLIO DEL GRUPPO ALPINI DI FENEGRO’ ..................................................................................... 2 SALUTO DEL NUOVO CAPOGRUPPO LUIGI PIERO FRANCHI.............................................................. 3 ALPINITA' ............................................................................................................................................................... 5 Coronavirus: vaccinarSI ................................................................................................................................... 6 SERVIZIO ALL’HUB VACCINALE DI SARONN0 ......................................................................................... 7 ASSEMBLEA SEZIONALE A VILLAGUARDIA .............................................................................................. 8 OPERA ALPINA “Ricordi”................................................................................................................................. 10 L’ IDEA .................................................................................................................................................................. 12 PRIMA MANIFESTAZIONE ALPINA - 4 luglio 2021 ............................................................................... 15 SAN MAURIZIO A SARONNO ........................................................................................................................ 21 IL PANETTONE DEGLI ALPINI ...................................................................................................................... 22 FIORI PER GLI ALPINI ANDATI AVANTI ................................................................................................... 22 CASTAGNATA, LA PAURA FA 90…. ............................................................................................................. 23 COLLETTA ALIMENTARE ................................................................................................................................. 26 CALDARROSTE PER I BAMBINI.................................................................................................................... 26 RINNOVO DELLE BANDIERE ......................................................................................................................... 27 COMMEMORAZIONE IV NOVEMBRE ........................................................................................................... 28 ”SONO ANCORA VIVO!”.................................................................................................................................. 29 PUNTO D’ORGOGLIO ....................................................................................................................................... 31 IO LEGGO PERCHE’… ....................................................................................................................................... 31 ARRIVA BABBO NATALE ................................................................................................................................. 32 LE CAPPELLE ALPINE DEL COMASCO ........................................................................................................ 33 NOTE TRISTI A FENEGRO’ ............................................................................................................................. 34 ALBERO DI NATALE IN PIAZZA ................................................................................................................... 34 A M A R C O R D ! ..................................................................................................................................................... 36 MANUTENZIONI: ............................................................................................................................................... 37 PAGINA DELL’ARTE .......................................................................................................................................... 38 CALENDARIO

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EDITORIALE Francesco Guffanti

Lo zaino posto sopra il nostro letto branda, durante il servizio militare ci ricordava ogni momento che l’operatività degli alpini era sempre in agguato, in ogni occasione del giorno bisognava essere pronti per intervenire e conseguentemente partire immediatamente attrezzati. Durante la permanenza in caserma molti lo riempivano con un cuscino per dargli una forma dignitosa, uno zaino dall’aspetto pieno e panciuto dava un tocco di ordine alla camerata stessa. Se poi trapelava qualche informazione ricevuta da qualche ufficiale amico il quale svelava che la chiamata era solo da considerarsi un’esercitazione di prova si poteva scendere in adunata millantando lo zaino fardellato; ma non sempre funzionava ed erano guai. Eravamo giovani ed incoscienti. Diversamente la preparazione dello zaino per le marce programmate era un rito importante, oltre a tutti gli indumenti necessari, lo zaino doveva essere riempito con tutto l’occorrente per rendere il singolo alpino certo di essere indipendente. A furia di riempirlo il peso aumentava e anche la preoccupazione per il suo trasporto in marcia. Così si finiva di compiere il rito inverso, assumersi la responsabilità di alleggerirlo rinunciando a qualche elemento del suo contenuto; ma ancora non era sufficiente, il peso era sempre troppo perciò si passava ad accordarsi con i compagni di stanza dividendosi elementi comuni portati da un singolo alpino e condividendoli poi nel bisogno.

Ora per noi in congedo, zaino significa contenitore di tutte le nostre attività di gruppo fatte ponendo in testa il nostro cappello, fardellato significa che ogni attività deve essere elencata perché necessaria per la nostra memoria e la condivisione con altri gruppi di alpini in congedo.

CONSIGLIO DEL GRUPPO ALPINI DI FENEGRO’ Cari alpini, amici aiutanti e simpatizzanti, nel mese di Ottobre 2021 l’Alpino Antonio Guffanti che ricopriva la carica di Capogruppo ha rassegnato le dimissioni per motivi personali, tale sua decisione irremovibile è stata da noi accettata; pertanto abbiamo attivato la procedura di comunicazione delle dimissioni alla Sezione di Como e siamo passati poi alla verifica e proposta di elezione di un nuovo Capogruppo. A seguito della convocazione di un’Assemblea Straordinaria è stato nominato Capogruppo degli alpini di Fenegrò l’alpino Piero Luigi Franchi che ha accettato di ricoprire tale carica. Il suo nominativo è stato poi trasmesso alla Sezione di Como mediante il coinvolgimento del Responsabile di Zona Massimiliano Fusetti; mentre il Consiglio del gruppo di Fenegrò rimane in carica fino alla prossima Assemblea Ordinaria prevista nel prossimo febbraio 2022, in occasione del rinnovo delle cariche e distribuzione del bollino 2022.

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SALUTO DEL NUOVO CAPOGRUPPO LUIGI PIERO FRANCHI Piero Franchi

Ciao a tutti, sono onorato di ricoprire questa carica piena di responsabilità verso il cappello che porto e verso gli alpini, gli amici, e gli aiutanti che compongono il gruppo di Fenegrò.

Sapevo di dover incontrare alcune difficoltà ma grazie al gruppo consigliare e al consiglio di alcuni “VECI” mi sono convinto ad iniziare questa nuova sfida.

Avevo pensato di partire con dei ringraziamenti, ma innanzitutto desidererei elencare gli eventi che siamo stati in grado di organizzare dal momento della mia elezione, a partire dalla tradizionale Castagnata del primo Novembre, alla distribuzione di castagne per tutti i bimbi e insegnanti della scuola materna nelle loro classi (attenti allo scrupoloso rispetto delle prescrizioni Covid19 del momento), al parlare in maniera semplice di cosa vuol dire essere Alpini.

La manifestazione del 4 novembre, in accordo con l’Amministrazione Comunale, è stata sorprendente in termini numerici e di partecipazione, sia in chiesa che nella sfilata successiva dove gli Alpini, grazie ad elementi che si sono distinti dando prova di una rinnovata motivazione.

La nostra partecipazione alla colletta alimentare è stata un successo di organizzazione e simpatia.

La donazione di libri, sia alla Scuola dell’Infanzia che alla Scuola Primaria, coinvolgendo le insegnanti ed i responsabili di settore che ci hanno consigliato i titoli più idonei al loro percorso.

La sistemazione della targa che era stata divelta, dedicata all’alpino Giuseppe Uboldi affrancata sulla roccia davanti alla nostra sede.

L’illuminazione dell’albero di Natale in piazza della chiesa.

Il ritorno alla Scuola dell’Infanzia il 21 dicembre con il classico costume di Babbo Natale per vedere ancora sorridere i bambini del nostro paese.

Eravamo inoltre pronti ad altri eventi, ma alcune problematiche hanno distolto tempo ed energie che potevano essere impiegate in modo migliore. Ma noi abbiamo l’Alpinità e ci proveremo.

A tale scopo, penso che la cosa migliore sia porre delle linee guida per far sì che le difficoltà affrontate quest’anno non vengano più a verificarsi.

Per prima cosa vorrei cercare di portare pace e serenità nel gruppo, creare la voglia di stare insieme e di condividere tutte le decisioni, affinché tutti si sentano coinvolti nelle attività future.

Vorrei consolidare il Consiglio del gruppo e di conseguenza le varie posizioni interne: infatti il team funziona, nonostante le traversie e gli sviluppi successivi, il gruppo è rimasto saldo e si è consolidato.

I team leader hanno dato il via ad azioni efficaci, raggiungendo obiettivi ben oltre le aspettative. Le sfide che mi piacerebbe condividere con tutti sono impegnative e ambiziose: 

Allargare la platea degli iscritti attivi.

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Far conoscere la realtà delle Penne Nere, restrizioni permettendo,attraverso la positiva iniziativa legata al Campo scuola alpino, consistente in corsi alpini di una settimana destinati ai ragazzi e ragazze dai 14 ai 18 anni.

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Recupero degli Alpini che si sono allontanati dall’organizzazione per vari motivi, portando nuovi stimoli ed attività condivise con tutti.

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Apertura ad altre realtà del paese per collaborazioni ed entrata di amici degli Alpini.

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Collaborazioni con i gruppi alpini vicini.

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Proporsi per servizi con il Comune e le associazioni fenegrolesi con le quali abbiamo già stabilito molti contatti.

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Coinvolgere sponsor per studio e finanziamento di progetti legati alla solidarietà.

Al momento sono certamente solo parole, ma sono certo che ci sorprenderemo di quanto qua riusciremo a fare insieme puntando su interventi qualitativi anziché quantitativi.

E alla fine ringrazio tutti i componenti del gruppo Alpini di Fenegrò, e tutti i componenti del Consiglio sezionale di Como per aver ricevuto una calorosa accoglienza p per aver assunto questo impegnativo incarico; inoltre vorrei ringraziare qualcuno in particolare: Pino un esempio di ALPINITÀ per noi tutti, Carlo per la sua esperienza, Remigio per i suoi interventi eseguiti a regola d’arte, Andrea per aver portato noi alp alpini nella informatizzazione del secolo attuale, Gianluigi per essere un bravissimo e attento tesoriere, Giorgio, Luca e Francesco per i consigli, le risate gli incoraggiamenti e le idee, Giansandro per le sue parole di conforto. aluto a tutti voi con un motto alpino.

Termino il mio personale saluto

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ALPINITA' Peppino Rusconi

Spesso noi Alpini nei nostri discorsi e nelle nostre manifestazioni parliamo di alpinità, ma in concreto in che cosa consiste questo termine, che cosa vuol significare?

Sicuramente per capire bisogna ritornare indietro nel tempo, esattamente fino al 8 luglio del 1919, quando un gruppo di reduci della prima guerra mondiale decisero di fondare l'Associazione Nazionale Alpini.

Questi fondatori avevano idee molto chiare e si proponevano nell'art. 2 dello statuto le seguenti attività: 

Tenere vive e tramandare le tradizioni degli Alpini, difenderne le caratteristiche, illustrarne le glorie e le gesta.



Rafforzare tra gli Alpini di qualsiasi grado e condizione i vincoli di fratellanza nati dall'adempimento del comune dovere verso la Patria e curarne, entro i limiti di competenza, gli interessi e l'assistenza.



Favorire i rapporti con i Reparti e con gli Alpini in armi.



Promuovere e favorire lo studio dei problemi della montagna e del rispetto dell'ambiente naturale, anche ai fini della formazione spirituale e intellettuale delle nuove generazioni.



Promuovere e concorrere in attività di volontariato e Protezione Civile, con possibilità di impiego in Italia ed all'estero, nel rispetto prioritario dell'identità associativa e della autonomia decisionale.

Fu l'inizio di una lunga marcia che dura tuttora. Infatti, nel corso di tutti gli anni trascorsi dalla fondazione ed ancora oggi, l'A.N.A. ha sempre affermato di essere portatrice e testimone di valori che sono tuttora la base dell'Associazione: per noi Alpini sono - Patria – Bandiera – memoria – famiglia – dovere – onestà – coraggio – fede – amicizia – solidarietà –appartenenza; non solo parole ma un significato profondo che si identifica e che si riassume in quello che noi chiamiamo spirito alpino.

Mantenendo fede a questi principi, l'impegno civile degli Alpini in ambito associativo, è sempre stato quello di aver offerto braccia, cuore, tempo, professionalità, di tutto e di più, con orgoglio umile di chi non punta a vantaggi personali o alla notorietà ma solo alla soddisfazione di aver contribuito al bene comune, con apertura solidale verso le necessità altrui. Con questo, nel corso della vita associativa, sono state realizzate una miriade di opere, da quelle grandiose a quelle piccole locali e numerosi interventi di protezione civile in drammatiche circostanze di catastrofi naturali.

C'è poi un altro aspetto importante che caratterizza gli Alpini. L'amicizia sviluppata nel periodo del servizio militare che deve essere cementata e quindi si sente la necessità di ritrovarsi insieme, di salutarsi, di fare festa, lasciandosi prendere dall'allegria contagiosa, ma sempre ricordando il passato, che non si cancella e che giustamente riporta in evidenza il sacrificio di chi ha sacrificato la vita per un patto di fedeltà.

Ecco. Questo è il mosaico, il compendio dell'alpinità.

ALPINITA' è una parola pura, una parola che sa di montagna e di cieli limpidi, che non si trova nei vocabolari, ma che per noi esprime chiaramente i nostri concetti, le nostre idee ed il nostro stile di vita, la nostra storia, per tramandare gli ideali ed i valori che ci contraddistinguono.

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Coronavirus: va vaccinarSI Giorgio Volontè

La vaccinazione rappresenta una delle più importanti scoperte scientifiche nella storia della medicina ed ha contribuito, in modo fondamentale, ad incrementare la speranza di vita nella popolazione globale.

Sono passati due anni dall’inizio della pandemia da COVID-19.

COVID La pandemia ha visto il rapido diffondersi del virus in tutto il mondo. La prima fase è stata disastrosa, ma, grazie all’assidua ricerca, gli scienziati sono riusciti in breve tempo a ricavare e far produrre un vaccino in grado di Vaccinazione arma potente contrastare la diffusione del virus. Con le vaccinazioni tante vite si sono salvate, ma il virus non demorde, con le ultime varianti, la maggioranza delle persone che comunque hanno terminato il ciclo vaccinale, si infettano ttano sviluppando sintomi lievi o del tutto asintomatici. Gran parte dei contagiati che, per età, per impossibilità o soprattutto per non essersi vaccinati, possono presentare un decorso anche grave con conseguente necessità di ospedalizzazione. Molte pers persone non si rendono conto delle conseguenze che possono avere contraendo il coronavirus, la malattia può avere un decorso molto lungo durante il quale è indispensabile la somministrazione di un numero elevato di farmaci.

A differenza del periodo iniziale, lle e mutazioni colpiscono anche i bambini, i quali a malattia superata, possono sviluppare forme di long long-covid, covid, sindrome post infezione che può debilitarli sotto molti aspetti. Da una ricerca scientifica risulta che, infettato, un bambino su 7 presenta ancora disturbi a 15 settimane dall’infezione. L’EMA ha dato via libera, dal 16 dicembre scorso, alla possibilità di vaccinare i bambini dai 6 agli 11 anni. Purtroppo, ad oggi, pare che i bambini non vaccinati siano ancora molti, anche se la maggior parte dei pediatri diatri sia favorevole alla vaccinazione. Con la possibilità di vaccinare i bambini si evita la diffusione nell’ambito familiare e scolare, con conseguente compromissione del regolare svolgimento delle lezioni.

Sulla vaccinazione anti COVID COVID-19 circolano falsi miti o fake news. Sebbene dopo il vaccino possano manifestarsi effetti collaterali come spossatezza, mal di testa o brividi, che comunque scompaiono in pochi giorni.

Chi si fa vaccinare fornisce un contributo importante affinché non siano imposte nuove restrizioni e si accelerino il ritorno ad una condizione di vita il più possibile normale.

Dobbiamo unire l’impegno morale e la solidarietà globale ad un discorso di sicurezza; sicurezza che deve essere estesa ad ogni individuo, condividendo il vaccino pe per raggiungere il risultato più importante mai ottenuto: l’Immunizzazione globale.

Anche il Presidente Mattarella nel suo discorso di fine 2021 dice dice: non dobbiamo scoraggiarci, si è fatto molto, i vaccini sono stati, e sono, uno strumento prezioso, non perché hé garantiscono l’invulnerabilità, ma perché rappresentano la difesa che consente di ridurre in misura decisiva danni e rischi, per sé e per gli altri. La ricerca e la scienza hanno consegnato, molto prima di quanto si potesse sperare, questa opportunità. Sprecarla è anche un’offesa a chi non l’ha avuto e a chi, oggi, non riesce ad averla.

La campagna vaccinale in Italia è magistralmente condotta dal Generale Alpino Francesco Paolo Figliuolo, dai Sanitari, dalla Protezione Civile e da moltissimi Alpini volontari, anche del nostro gruppo di Fenegrò, che con spirito di dedizione, senso del dovere e solidarietà, hanno seguito e seguono lo svolgimento delle operazioni con il loro fondamentale aiuto.

La vita è il bene più prezioso che abbiamo, teniamocela stretta stretta.

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SERVIZIO ALL’HUB VACCINALE DI SARONN0 Andrea Mariotti

Dopo le tante iniziative di aiuto e solidarietà alla popolazione per l’emergenza Covid svolte dagli alpini in tutta Italia e anche dal nostro Gruppo, arriva a primavera un’altra sfida da affrontare ovvero il servizio agli hub vaccinali previsti dal governo per procedere rapidamente con le vaccinazioni di massa.

E’ inizio marzo quando riceviamo la comunicazione dalla Sezione Alpini di Como in cui l’Amministrazione Provinciale richiede il nostro supporto in 4 centri vaccinali sparsi nella provincia, da Como a Erba fin su in Valle Intelvi e giù a Lurate Caccivio per coprire quanto più possibile l’intera provincia. Si prevedono turni continuativi al mattino e al pomeriggio, sabati e festivi inclusi, e si chiede collaborazione a tutti gli alpini e amici degli alpini per questa importante campagna di vaccinazione certi che come sempre ci sarà una grande risposta da parte di tutti.

Durante il mese di marzo fervono i preparativi e iniziamo ad organizzarci anche all’interno del nostro Gruppo per “reclutare” gli alpini disponibili per il servizio, quando anche dagli amici del Gruppo Alpini di Saronno riceviamo la stessa richiesta visto che è in fase di allestimento l’hub vaccinale a Saronno presso l’ex scuola elementare Pizzigoni: qui si prevede di vaccinare Cartelli indicatori dell’Hub non solo la popolazione cittadina ma anche quella dei paesi limitrofi inclusi quelli della bassa comasca.

Ci confrontiamo quindi con il nostro sempre presente responsabile di zona Massimiliano Fusetti e con la Sezione Alpini di Como e vista la buona copertura già in atto presso l’hub di Lurate Caccivio e la maggior vicinanza a Saronno condividiamo di fornire il nostro supporto con gli altri gruppi della bassa comasca presso l’hub di Saronno.

Riusciamo quindi a mettere in piedi la nostra squadra di volontari, in rigoroso ordine alfabetico Andrea, Carlo, Francesco, Piero e Remigio e diamo le nostre disponibilità al Gruppo Alpini di Saronno che ha il compito di organizzare i turni degli alpini e gestire le relazioni con l’Amministrazione Comunale e la Protezione Civile che coordina il funzionamento dell’hub: un grande ringraziamento a tutti quelli che si sono prodigati affinché la macchina organizzativa funzionasse alla perfezione, alla fine saranno più di 300 i turni coperti dagli alpini per migliaia di ore dedicate!

Il nostro compito come nella gran parte degli hub era di tipo logistico ed in particolare gestire gli accessi al parcheggio riservato per il centro vaccinale evitando che fosse utilizzato per altre finalità (la piscina comunale si trova proprio di fronte), verificando quindi che le persone avessero la prenotazione per la somministrazione del vaccino e dando spiegazioni a chi le Alpini all’Hub: Massimo gruppo Saronno e Andrea Fenegrò richiedeva.

Sotto il sole cocente dell’estate o sotto la pioggia battente, in settimana così come nel weekend, abbiamo sempre garantito il nostro supporto coprendo molti turni nei mesi di apertura dell’hub. La fatica dopo ore in piedi a chiedere se le persone avessero la prenotazione per il vaccino e a fornire indicazioni di ogni tipo veniva tutte le volte ripagata dalla soddisfazione di aver Pagina, 7

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Lo Zaino “fardellato” – annuale del Gruppo alpini di Fenegrò reso un servizio alla comunità in questo difficile momento e dai ringraziamenti ricevuti da tutte le persone che vedevano un cappello alpino all’ingresso del centro vaccinale, che gli trasmetteva subito fiducia e tranquillità nell’affrontare la somministrazione del vaccino.

Orgogliosi di aver prestato un servizio che ha raggiunto traguardi probabilmente impensabili all’inizio (in 5 mesi sono state effettuate circa 70.000 vaccinazioni), riceviamo anche l’invito a settembre per il ringraziamento ufficiale a tutti i volontari avvenuto con una piccola cerimonia cui hanno partecipato la vicepresidente di Regione Lombardia Letizia Moratti e il coordinatore della campagna vaccinale lombarda Guido Bertolaso.

ASSEMBLEA SEZIONALE A VILLAGUARDIA Andrea Mariotti

Complice la pandemia sempre in agguato anche quest’anno, l’assemblea sezionale si è tenuta più avanti nel mese di maggio cercando di sfruttare il bel tempo e la disponibilità del Parco Comunale di Villa Guardia. Purtroppo anche le condizioni meteo previste per

Assemblea delegati: entra il consiglio direttivo

sabato 22 maggio non erano delle migliori e così la scelta è ricaduta sull’adiacente palazzetto dello sport in grado di ospitare comunque un elevato numero di persone tra campo e tribune con il necessario distanziamento.

La delegazione di Fenegrò parte di buon’ora con il gagliardetto del Gruppo ma grazie all’organizzazione ancora una volta perfetta della Sezione Alpini di Como e del Gruppo Alpini di Villa Guardia non ci sono intoppi né di parcheggio né di accesso al palazzetto e così con un buon anticipo siamo pronti a presenziare all’assemblea.

Portiamo anzitutto il gagliardetto lungo il muro perimetrale a fianco dei gagliardetti degli altri Gruppi, alla fine se ne conteranno più di 100 perfettamente allineati, uno spettacolo visto poche volte nelle varie manifestazioni alpine.

Ci trasferiamo poi sulle tribune nei posti assegnati e anche da lì il colpo d’occhio è bellissimo, sulla sinistra i gagliardetti allineati al muro a far bella mostra di sé, sotto sul campo la disposizione a scacchiera delle sedie per gli alpini intervenuti e di fronte il palco delle autorità avvolto dai tricolori delle bandiere e dei fiori.

Si parte con i lavori dell’assemblea e c’è grande attesa per l’intervento del nuovo presidente sezionale Enrico Bianchi per il suo primo discorso assembleare. Dopo i saluti di Gruppo alpini Fenegrò

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Lo Zaino “fardellato” – annuale del Gruppo alpini di Fenegrò rito al presidente tocca constatare che a cau causa sa della pandemia nel corso del suo primo anno di mandato non si sono potute svolgere molte manifestazioni come avremmo voluto, ma comunque lo spirito di solidarietà alpino non si è fermato: a partire dalle donazioni del ricavato delle iniziative del panet panettone tone alpino e da quest’anno anche dell’uovo alpino, fino ad arrivare alle recenti attività di supporto alla popolazione nel pieno della pandemia tra cui il supporto logistico per le vaccinazioni di massa presso i centri vaccinali di Como, Erba, Valle Intelvi, vi, Lurate Caccivio e Saronno a cui gli alpini comaschi hanno risposto in massa.

Si passa poi agli interventi sempre graditi delle Autorità, tra cui il viceprefetto e i sindaci di Como e Villa Guardia che mai come quest’anno in piena pandemia hanno lodato l’operato degli alpini che con orgoglio e umiltà hanno lavorato a testa bassa nonostante la situazione al contorno fosse molto difficile. Chiude gli interventi il diret direttore generale dell’ANA Adriano Crugnola che saluta i “suoi” alpini comunicando che lasce lascerà la carica dopo dodici anni di dura attività.

Si chiude poi l’assemblea con le operazioni di rito per la votazione dei nuovi consiglieri e migliorato il tempo ci trasferiamo nel parco dove consumiamo distanziati un veloce rinfresco con lunch box e ci sca scambiamo mbiamo commenti sugli interventi assembleari con gli alpini degli altri gruppi, operazione riuscita benissimo anche quest’anno nonostante la situazione pandemica in atto.

Attenti! Inno Fratelli d’Italia

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OPERA PERA ALPINA “Ricordi” Francesco Guffanti

Suggestiva visione notturna

“Ricordo” del sacrificio degli alpini a Nikolajewka.

Domenica 4 luglio è stata inaugurata un’opera in ricordo di tutti gli alpini che hanno combattuto nella campagna di Russia e, in particolar modo, dedicata dal nostro gruppo all’eroico l’eroico tenente alpino Giovanni Piatti, insignito di medaglia d’oro, presente sul Vessillo della Sezione di Como. L’opera è stata dedicata anche a tre alpini fenegrolesi che vissero la famosa ritirata: Innocente Abate Abate, Anito Clerici ed Enrico Mognoni.

Mognoni Gli alpini fenegrolesi si sono ritrovati in piazza alle ore 8 per terminare i preparativi della cerimonia. Poco dopo, sono stati raggiunti dal coordinatore di zona Massimiliano Fusetti, che con soddisfazione ha constatato la conclusione dei lavori. Poi hanno fatto il loro ingresso in piazza le prime autorità: il Presidente Enrico Bianchi, i consiglieri alpini con il Vessillo, il Sindaco Claudio Canobbio e alcuni consiglieri comunali con il relativo Confalone di Fenegrò. Hanno presenziato anche: la madrina del gruppo alpini di Fenegrò Maria Piatti, la signora Mariella Piatti, nipote dell’eroe, e numerosi gagliardetti dei gruppi della Sezione di Como ma anche delle Sezioni di Varese e Milano con i quali si è avviata una bella collaborazione per il servizio all’hu all’hub b vaccinale di Saronno. Al seguito tanti alpini vogliosi di partecipare dopo tanto tempo ad una manifestazione col proprio cappello. L’invito è stato accolto anche dal parroco don Mario Maggioni, dalla banda musicale Giuseppe Verdi e da innumerevoli cittadini ini fenegrolesi.

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Lo Zaino “fardellato” – annuale del Gruppo alpini di Fenegrò Alle ore 11.00 il cerimoniere, l’alpino Tiziano Tavecchio, ha preso la parola e ha dato avvio all’inaugurazione. La sua voce tuonava sulla piazza silenziosa e i suoi comandi rendevano emotivamente partecipi tutti i presenti. Il fotografo ufficiale, l’alpino Mario Ghielmetti, si muoveva con maestria tra le fila, pronto a immortalare i momenti salienti della cerimonia.

Se si osservavano con attenzione gli alpini inquadrati negli scatti, era possibile notare una forte emozione sui loro volti, forse celata tra la visiera del cappello e la mascherina in rispetto delle normative covid vigenti.

Ad un certo punto l’attenti, il Trentatre ha fatto avanzare prima il Confalone poi il Vessillo con al seguito le autorità, i quali hanno attraversato la piazza tra le ali schierate dei gagliardetti alpini e si sono posti davanti alla parete sovrastante il monumento.

Un’imponente bandiera italiana copriva l’opera alpina. Dopo l’esecuzione dell’Inno di Mameli e l’alzabandiera, il cerimoniere ha ordinato di scoprirla e tre alpini si sono adoperati per far scivolare la bandiera, che in seguito è stata piegata con attenzione e toccata in segno di rispetto dal Sindaco, dal Presidente e dal capogruppo di Fenegrò. Nel frattempo la tromba della banda suonava il “Silenzio”. La commozione fra gli alpini è aumentata e un fragoroso applauso è risuonato in mezzo alla piazza affollata.

Ecco l’opera: in primo piano un alpino “fardellato” marcia con al seguito il suo prezioso mulo. Sullo sfondo è raffigurato un paesaggio russo innevato, con una storica colonna di alpini che marciano immersi nella tormenta.

La distanza dal muro ne conferisce una visione tridimensionale. L’opera, eseguita dall’alpino Remigio Mognoni, è stata forgiata presso l’officina dell’alpino Paolo Arrigoni con il taglio laser, utilizzando l’acciaio Corten. I lavori di installazione sono stati coordinati con perizia dall’alpino Fabio Mognoni. L’illuminazione retrostante, eseguita dall’alpino Carlo Mognoni, proietta una luce che durante le ore serali risalta maggiormente l’alpino e il suo mulo (DA VISITARE ndr).

La cerimonia di inaugurazione è proseguita con la benedizione dell’opera recitata dal parroco, il quale ha ricordato che l’impegno alpino è quello di educare i giovani al bello e al giusto.

Con grande attenzione dei presenti, vengono pronunciati i discorsi del Sindaco, del capogruppo di Fenegrò, dell’alpino Remigio Mognoni e del Presidente Enrico Bianchi, il quale ha trasmesso a tutti noi alpini la sua gioia nel presenziare alla prima cerimonia ufficiale dopo lo stop dovuto all’emergenza covid, sottolineando che gli alpini sono stati e sono tuttora attivi durante questa pandemia.

Infine il cerimoniere ha ripreso a impartire gli ordini per il saluto di rito conclusivo e di rispetto sia per il Confalone sia per il Vessillo.

A tutti i partecipanti è stato offerto un frugale rinfresco, accompagnato dalle melodie della Banda che simpaticamente ci allietava con i suoi brani, quando un improvviso acquazzone ha messo fine alla cerimonia, disperdendo la folla.

Il gruppo alpini di Fenegrò ringrazia coloro che si sono adoperati per l’esecuzione dell’opera, gli alpini che con passione in cucina hanno dimostrato grande impegno e che hanno reso possibile la realizzazione della cerimonia e tutte le persone che hanno dimostrato vicinanza e affetto con la propria presenza.

Arrivederci a presto.

Viva l’Italia, viva gli alpini!

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Lo Zaino “fardellato” – annuale del Gruppo alpini di Fenegrò PER UN’OPERA COSI’ IMPORTANTE RIPERCORRIAMO PASSO PASSO TUTTE LE FASI PROGETTUALI E REALIZZATIVE

L’IDEA Esplode come al solito per una folgorazione, durante una gita sulle montagne svizzere

Foto scattata al passo: Furkapass Svizzera 2.436 mt.

dopo una foto di gruppo. Gli alpini Francesco e Valter si riposano ai piedi di questo monumento: per rappresentare gli alpini si deve realizzare una scena, dove l’alpino è incolonnato in una lunga fila in marcia e al suo seguito un mulo che lo segue con assoluta dipendenza. L’insistenza con l’alpino Remigio di trasformare l’idea in un’opera sfocia in un assenso, passando così alla realizzazione di un primo provino da posizionare su di una parete che lo risalterebbe notevolmente. L’obiettivo è quello di realizzare un’opera che rappresenti tutti gli alpini, sia coloro che sono andati aventi sia coloro che oggi sono presenti nei gruppi e continuano ad aiutarsi con passione e dedizione.

Parete sulla quale affrancare l’opera IL MODELLO Remigio passa alla realizzazione di un modello in scala ridotta e già si delinea l’importanza dell’opera che deve avere uno sfondo che la faccia risaltare in un contesto ben preciso. La Ritirata di Russia degli Alpini con la battaglia di Nikolajewka. Il modello è realizzato in formato ridotto ma con lo stesso materiale dell’opera da realizzare, e comunque progettato e tagliato presso l’officina dell’alpino Paolo Arrigoni.

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Lo Zaino “fardellato” – annuale del Gruppo alpini di Fenegrò Viene anche scelta da Remigio l’interpretazione

Modello realizzato in prova (tutti lo vorrebbero)

della steppa russa e le colonne di alpini in marcia nella bufera che disegnata ai lati, farà da sfondo all’opera. Continua il contributo alpino, con Carlo Mognoni che suggerisce di creare una illuminazione dal basso, così da fornire una visione notturna tridimensionale.

Approvato il progetto e ringraziata la falegnameria Galli per la collaborazion collaborazione che ci ha consentito di ancorare l’opera al muro retrostante, si inizia la realizzazione vera e propria in grandezza naturale, la sistemazione del muro con una pulizia accurata, la verifica dei punti per fissa fissare e l’opera alla parete. Si è passati poi alla valutazione del periodo migliore per poterla inaugurare sempre considerando il problema del virus Covid19 in modo da non incorrere in chiusure e divieti di incontro. Calendario alla Pulizia parete mano si concorda di organizzare la manifestazione evento di inaugurazione la domenica 4 luglio.

Opera posta in magazzino

Agli inizi di aprile l’opera è pronta per la messa in loco, così la mettiamo in custodia nel magazzino mentre prepariamo la festa e tutti gli inviti per l’inaugurazione. Qualche giorno prima si passa alla messa in loco dell’opera. Operazione non facile ma, grazie a Fabio esperto in queste operazioni tutto fila liscio.

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Lo Zaino “fardellato” – annuale del Gruppo alpini di Fenegrò

Imbragatura con mezzo sollevatore

Sollevamento in posizione

Carlo attiva l’illuminazione

Fabio e Remigio fissano l’opera alla parete

Copertura con bandiera

Ultimo controllo

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Lo Zaino “fardellato” – annuale del Gruppo alpini di Fenegrò L’evento non può essere svolto con manifestazioni importanti, pertanto tramite il Consigliere di zona Massimiliano Fusetti l’invito primario viene recapitato al Presidente Enrico Bianchi e a tutti i consiglieri ANA comaschi; naturalmente si invita il Sindaco di Fenegrò Claudio Canobbio, il Parroco don Mario Maggioni e la Banda di Fenegrò e tutti i gruppi e gagliardetti della nostra zona, il tutto si concentra la domenica mattina con inizio alle ore 11,00. Nell’articolo precedente è riassunto con precisione lo svolgimento del raduno, pertanto in questa sezione ci occuperemo soprattutto delle testimonianze immortalate con le fotografie.

Locandina inviti

PRIMA MANIFESTAZIONE ALPINA - 4 luglio 2021

Arrivo presidente Bianchi e Consiglieri

Alpini schierati

Alpini schierati

Banda schierata

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Arrivo Vessillo Sezione Como

Gagliardetti schierati

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Gruppo alpini Fenegrò schierati

Alzabandiera pronti

Vessillo, Presidente e Confalone, Sindaco pronti

Cerimoniere Tavecchio inizio manifestazione

Trentatre, Orgoglio alpino

Alpini Attenti

Onori al Confalone Comune Fenegrò

Onori al Vessillo alpino Sezione di Como

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Si posiziona il Confalone

Si posiziona il Vessillo

Attenti!

Alzabandiera

Inno di Mameli, Fratelli d’Italia

Fronte al monumento

Inizio ripiegamento bandiera

Inizio inaugurazione

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Opera “Ricordi” scoperta

Piegamento Bandiera

Opera in posizione

Dettaglio dell’alpino

Visione finale

Attenti!

Saluto “ Silenzio “

Silenzio

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Don Maggioni benedice l’Opera

Dedica agli alpini: Abate, Clerici, Mognoni e Piatti.

Intervento del sindaco Canobbio

Intervento del presidente Bianchi

Il presidente parla ai suoi Alpini

Fasi di chiusura inaugurazione

Alpini Attenti!

Saluto al Vessillo della Sezione di Como

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Saluto al Confalone comune di Fenegrò

Grazie maestro Banda Giuseppe Verdi

Grazie Banda G. Verdi di Fenegrò

Grazie Madrina M. Piatti

Brindisi dopo la bella inaugurazione

Marcia finale nonostante la pioggerellina

Brindisi e canto: “ Sul cappello “ Foto ricordo

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SAN MAURIZIO A SARONNO Andrea Mariotti Con la bella esperienza con i gruppi della zona di Saronno a servizio dell’hub vaccinale si è ulteriormente consolidato il rapporto di amicizia e collaborazione con il Gruppo Alpini di Saronno. Così quest’anno in occasione della ricorrenza di San Maurizio Patrono degli Alpini (22 settembre) Piero e Andrea, tra l’altro originari saronnesi, hanno partecipato all’annuale cerimonia organizzata dal Gruppo di Saronno.

La manifestazione si è svolta nel tardo pomeriggio di sabato 18 settembre come sempre presso il Parco degli Alpini in zona Prealpi a Saronno, inaugurato nel 1982 in occasione del 50° di fondazione del Gruppo di Saronno che contribuì con la piantumazione di numerose piante e Stele alpini Saronno Andrea e Piero con la costruzione di un cippo in pietra a forma di penna alpina per ricordare le “penne mozze”. Il cippo completa idealmente il cappello alpino costituito dalla forma triangolare del parco e dai vialetti interni disegnati in modo da rappresentare le pieghe del cappello. Una volta radunati gli alpini di Saronno e degli altri Gruppi della zona con l’opportuno distanziamento per le norme anti-Covid, si è aperta la cerimonia con il suggestivo alzabandiera nel parco accompagnato dal canto dell’inno di Mameli, a cui hanno assistito i passanti ai bordi del parco stesso.

Il tempo di un breve discorso da parte del capogruppo per i saluti e il ricordo del significato della cerimonia e poi si passa all’ammainabandiera e allo smontaggio del pennone e della bandiera (purtroppo il Parco è spesso oggetto di vandalismi…): Piero e Andrea seguono alcuni alpini presso la sede del Gruppo distante pochi metri dal Parco per riporre le attrezzature e fanno una visita veloce ai locali per poi ripassare dal Parco e dirigersi verso il vicino oratorio della Chiesa Sacra Famiglia dove li attendono gli altri alpini per un rinfresco all’aperto con salamelle alla brace e birre, il tutto con rigoroso distanziamento. Si passa Alzabandiera una bella serata in compagnia tra alpini intonando anche qualche canto e ripromettendoci di rivederci a stretto giro già a partire dalle rispettive castagnate di novembre. Ma chi era Maurizio e perché è il Patrono degli Alpini?

Maurizio nacque a Tebe in Egitto all’inizio del III secolo d.C., si arruolò giovanissimo nell’esercito imperiale e per il suo grande valore diventò comandante della leggendaria Legione Tebana. La legione, che operava normalmente in Medio Oriente, venne chiamata dall’imperatore Massimiano per sedare alcune rivolte sorte in Gallia, in particolare nei territori dell’attuale Svizzera (valle di Agauno dove ora a Saint Maurice riposano le spoglie di San Maurizio): la legione riuscì a reprimere le rivolte ma rifiutò l’ordine dell’imperatore di uccidere le popolazioni locali per offrire sacrifici agli dei, essendo la maggior parte dei soldati di fede cristiana. L’imperatore ordinò allora una prima decimazione della legione, ma Maurizio ed i suoi soldati si rifiutarono nuovamente di eseguire l’ordine e pertanto l’intera legione, dopo aver subito un ulteriore supplizio, venne totalmente sterminata.

Per il suo martirio avvenuto tra le Alpi, per la sua fede ed il suo indomito spirito di sacrificio è il Santo che meglio identifica l’essenza degli Alpini, ed infatti un referendum lanciato dall’ANA nel 1941 tramite il giornale “L’Alpino” portò alla sua scelta come patrono del Corpo, confermata da un decreto pontificio di Papa Pio XII.

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IL PANETTONE DEGLI ALPINI Piero Franchi

Anche quest’anno, il Gruppo Alpini di Fenegrò ha partecipato alla campagna “Panettone degli Alpini 2021” (Panettone e Pandoro), partita dalla nostra sezione di Como.

L’immagine della latta si è concentrata sulla rinascita dell’Italia, attraverso la rappresentazione in rilievo dello Skyline di alcuni monumenti più rappresentativi del nostro paese. Sullo sfondo invece c’è l’alba, simbolo di rinascita, con in rilievo la scritta RINASCEREMO in trasparenza e in piccolo “LA DOLCE SOLIDARIETA’ DEGLI ALPINI”. Sul coperchio invece in rilievo è indicato l’anno 2021, mentre sul bordo compare una scritta “UN PICCOLO AIUTO PER L’ITALIA CHE RIPARTE”. Come negli anni precedenti una parte del ricavato sarà devoluto dalla società “Aiuta gli alpini ad aiutare” direttamente alla sede Nazionale e verrà usato per aiuti alla nostra Protezione Civile, tanto impegnata in questo frangente. Tutti i panettoni a nostra disposizione in breve tempo sono finiti … missione compiuta.

Ricordiamo “Per gli alpini non esiste l’impossibile”.

FIORI PER GLI ALPINI ANDATI AVANTI Andrea Mariotti

Anche quest’anno in occasione della commemorazione dei defunti abbiamo voluto ricordare i nostri soci alpini andati avanti. Primo impegno istituzionale per il nuovo capogruppo Piero, che con una delegazione del Consiglio di Gruppo si è recato a deporre un simbolico mazzetto di fiori tricolore sulle tombe di alpini e amici degli alpini defunti.

Di prima mattina del 31 ottobre, mappe ed elenchi alla mano, procediamo negli omaggi floreali e nel ricordo dei nostri alpini non più tra noi presso il cimitero di Fenegrò e poi ci dirigiamo presso i cimiteri di Cirimido, Lurago Marinone e Guanzate per completare il giro.

Circa una quarantina le tombe dei nostri alpini omaggiate dei fiori a cui si aggiunge l’omaggio al cippo in memoria dei caduti alpini, presso il quale abbiamo sostato in raccoglimento e ricordo del loro sacrificio per la Patria.

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CASTAGNATA, LA PAURA FA 90…. ma noi siamo alpini!

Francesco Guffanti

Come lo scorso anno agli inizi di settembre siamo partiti con le prime riunioni in presenza, distanziati e con tanto di mascherina per organizzare la Nostra amata Castagnata: giorni designati Domenica 31 ottobre e lunedì 1 novembre. La paura di cadere nell’ennesimo lockdown e arrivare alla fine di ottobre con tutto pronto ma obbligo ad una chiusura completa è tanta. Lo scorso anno ci eravamo preparati con un fitto regolamento anti-covid19 rispettando le indicazioni sanitarie ministeriali per svolgere la nostra attività in massima sicurezza ed elaborando anche una piantina che coordinava l’accesso all’area castagnata evitando così assembramenti pericolosi. Avevamo fatto acquisti di mascherine, prodotti per la sanificazione, cartelli indicatori, inoltre l’alpino Giorgio aveva messo a disposizione un macchinario di sanificazione dei locali che noi avevamo programmato di chiudere e consentire un accesso limitato per i soli Locandina 2021 37° Cast. servizi igienici. Quest’anno tutto riproposto completamente anzi, accrescendo i controlli e indicando che l’accesso alla nostra area era possibile muniti di mascherina ed esclusivamente tramite esibizione del famoso greenpass. La campagna vaccinale prosegue a ritmo serrato, i contagi non sono così numerosi come lo scorso anno pertanto via si parte. Una prima fase riguarda la richiesta di autorizzazioni e conseguente versamento delle quote per la Swap ed alla Asl. Ora si passa alla determinazione dei cibi da proporre come asporto e di competenza del reparto cucina. Un po’ l’incertezza data dal covid e un po’ l’indicazione che in tutti i paesi limitrofi si organizzano castagnate e distribuzione di trippa ci inducono a ridurre per precauzione cosa presentare. Oltre a ridurre le quantità di tutto, prevediamo di non procedere ad offrire le costine e le salamelle, mentre continua l’offerta del brasato d’asino, dei funghi trifolati e della trippa con l’immancabile polenta, del dolce pan tramvai e delle mitiche caldarroste. Anche la distribuzione subisce una drastica trasformazione, non si potranno più fornire i cibi nei contenitori portati dalle persone, ma procuriamo della vaschette trasparenti di 1.000 gr. adatte al riscaldamento cibo tramite microonde. Le persone addette alla cucina non potranno muoversi dalla cucina fino al termine del servizio, così le donne della distribuzione non potranno accedere all’area cucina ma attenderanno distanziate le porzioni ordinate, queste dovranno essere preventivamente preparate in porzioni per una persona inserendo in sacchetti ordini per più porzioni così da evitare possibili assembramenti. I tavoli originariamente predisposti erano 10, li abbiamo ridotti a 5 chiedendo sempre una prenotazione, il bar non può essere fatto all’interno della sede che resta aperta per l’utilizzo dei soli servizi igienici. Abbiamo eliminato il famoso vin-broulè alpino del pomeriggio distribuito gratuitamente. Abbiamo acquistato un nuovo gazebo piccolo in quanto abbiamo spostato la cassa all’ingresso del percorso obbligato e ci siamo muniti oltre che di mascherina anche di visiera sanitaria trasparente che copre tutto il volto.

Primo giorno, domenica mattina 31 ottobre.

Condizioni meteorologiche soddisfacenti, un po’ nuvoloso ma non piove.

Strano la gente arriva già verso le ore 9,30 e ritira subito i cibi e le castagne, per fortuna il nuovo sistema di preparazione a porzioni uniche dà i suoi frutti fino a mezzogiorno non c’è coda al ritiro cibo in cucina, poi una fisiologica mancanza di polenta si fa sentire verso le ore 12,30. Il consistente flusso lo registriamo anche noi alla cassa comparando i parziali con gli anni precedenti, non potendo parlare con i cucinieri molto impegnati ci sorge il dubbio di aver sottovalutato l’afflusso di gente alla nostra castagnata. Di contro tutti Pagina, 23

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Lo Zaino “fardellato” – annuale del Gruppo alpini di Fenegrò (tranne due persone, che poi hanno mandato i propri famigliari) erano muniti di green pass e nessuno si è lamentato dei nostri controlli.

Domenica pomeriggio Alle ore 14,30 prima di procedere al nostro pranzo ci confrontiamo con i cucinieri i quali ci confermano le nostre preoccupazioni, relative alle quantità di cibo rimanenti. Siamo in affanno. Subito vengono chiamati i fornitori (già preventivamente allertati all’atto di ordinare la merce) stimiamo che senza una riprogrammazione delle scorte domani mattina non potremmo arrivare a mezzogiorno. La risposta non si fa attendere, pertanto con la ricostituzione parziale delle scorte ci tranquillizziamo, possiamo quindi pranzare.

Il pomeriggio scorre tranquillo e sono le caldarroste che la fanno da padrone, arrivano i primi riscontri sulla qualità delle castagne (belle e sane), buono/ottimo il cibo. Alcuni ci informano che arrivano dai paesi limitrofi nonostante sia in atto anche da loro una castagnata, bene.

Secondo giorno, lunedì mattina 1 novembre.

Condizioni meteorologiche pessime, piove anche in forma consistente.

I primi acquisti arrivano verso le 10,00 quasi tutta gente fenegrolese, ci interessa ascoltare le critiche di chi si ripresenta, un buon numero di persone sono soddisfatte di quanto hanno acquistato il giorno prima. In un caso si lamentano di una partita di castagne crude (prendiamo nota per porre rimedio, con maggiore attenzione, ci preoccupiamo di chi non è venuto da noi a reclamare). Il dolce pan tramvai ordinato in quantità doppia rispetto al normale (in sostituzione dello strudel) viene terminato quasi subito. Anche oggi non osserviamo code in cucina.

Lunedì pomeriggio.

Piove sempre insistentemente, ormai dalla cucina chiudiamo la vendita dei prodotti finiti, andando avanti così chiudiamo alle 17 anziché alle 19. Le castagne continuano la loro progressiva richiesta, decidiamo di cuocerle tutte anche quelle destinate alla mini castagnata gratuita per i bambini della scuola materna. Chiamiamo il fornitore che ci porta altre castagne crude per domani pomeriggio. Verso le 17 smette di piovere ed un arcobaleno attraversa il cielo di Fenegrò, per noi tutto bene ormai la giornata volge al termine, alle 18 decidiamo di iniziare a smontare la struttura. Siamo contenti di aver avuto un grande e inaspettato afflusso, segno che la gente ci conosce, ci aspetta e ci premia avendo fiducia di quanto proponiamo sapendo che diamo la massima attenzione alla pulizia e alla qualità. Non vogliamo dimenticarci di chi ci tratta con rispetto ed amicizia, Agrocarni sempre disponibile ad essere dei nostri, Kammi che tutti gli anni ci

La banda cucinieri

Il nuovo gazebo cassa

concede l’utilizzo del parcheggio oggi più che mai indispensabile, Tripperia Uboldi per noi un punto di riferimento. Arrivederci al 2022. Facciamo parlare le foto:

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Paolo alza il suo nuovo drone, i bambini guardano incuriositi

Angolo cottura castagne

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COLLETTA ALIMENTARE Francesco Guffanti

Lo scorso anno il Banco Alimentare non ha potuto svolgere l’ormai tradizionale Raccolta Alimentare all’esterno dei supermercati con una presenza massiccia degli alpini, in quanto le regole per il distanziamento a causa del virus Covid tassativamente non prevedevano assembramenti di alcun genere. L’idea geniale di distribuire delle tessere come buoni spesa (in sospeso ndr) alle casse dei supermercati nonostante fosse organizzata bene non ha funzionato. Il gesto degli alpini che porgono il sacchetto per ricevere un aiuto è risultato sicuramente vincente.

Quest’anno la vaccinazione di massa ha consentito che la giornata della Raccolta Alimentare si sia potuta svolgere tranquillamente ma prendendo tutte le precauzioni del caso. Subito i quantitativi di prodotti alimentari raccolti sono aumentati significativamente, le posizioni da noi ricoperte ormai storiche sono il supermercato Unes di Fenegrò e il Tigros di Appiano Gentile.

CALDARROSTE PER I BAMBINI della Scuola d’infanzia Piero Franchi

Giorno piovoso e freddo, in sede ci eravamo riuniti per coordinare questa attività, da alcuni giorni ci tormentava una domanda …… come spiegare chi sono gli Alpini ai bambini della Scuola della Infanzia.

Certo, la cosa non è facile, raccontare loro delle guerre, far riferimento alla vita militare…. No, forse è meglio spiegare il significato della penna che porta sul cappello ogni Alpino e…con la collaborazione di una solerte insegnante ci siamo riusciti. Il pomeriggio ci siamo trovati verso le 14 davanti alla sede per la preparazione delle caldarroste, Remigio e Paolo sono già pronti e bagnati come pulcini, un po` di problemi con la macchina cuoci castagne e via, dopo circa un’ora e mezza ben 120 sacchetti sono pronti ben posizionati in un grande cestino.

Arrivati alla Scuola della Infanzia dove ci aspettano le insegnanti, Francesco e Piero (nel pieno rispetto delle regole Covid) parlano ai bambini del mondo Alpino e nel frattempo consegnano le caldarroste classe per classe. Si scatta qualche foto ricordo e giunge il tempo dei saluti. La felicità nei loro occhi nel sentire raccontare il nostro amore per la montagna e stato il regalo più prezioso che potessero farci. Sorpresa più grande, nei giorni successivi i bimbi della Scuola d’Infanzia, accompagnati dalle loro insegnati, vengono in visita nella nostra sede e ci donano un disegno per ringraziarci, ma questa è un'altra storia.

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Lo Zaino “fardellato” – annuale del Gruppo alpini di Fenegrò Arrivederci al prossimo anno.

RINNOVO DELLE BANDIERE Piazza Ten. Giovanni Piatti davanti alla nostra sede.

Piero Franchi

Pochi giorni prima del 4 novembre abbiamo notato entrando in sede che alcune bandiere erano parecchio logore dal tempo e dalle stagioni, così le abbiamo sostituite.

La cosa in sé stessa dice poco ma il perché questa era cosa da fare, mi ha fatto pensare per qualche giorno. La nostra storia, i nostri valori, il nostro essere italiani e Alpini, mi ha convinto a dare vita a delle ricerche e a delle interviste ad alcuni ragazzi/e delle nuove generazioni. Prima di ascoltare i loro commenti, ho fatto leggere quello che ci aveva donato un grande galantuomo; il quale scrisse nei suoi“Ricordi” in anni immediatamente successivi alla proclamazione del Regno d’Italia “… è bene che la nuova generazione si imprima profondamente nell’anima il rispetto, il culto della propria Bandiera. Sia opera di tutti, giovani e vecchi, grandi e piccoli, di spargerne il culto. Sia sentimento di tutti che la Bandiera rappresenta l’Italia, la Patria, la libertà, l’indipendenza, la giustizia, la dignità, l’onore, che per questo la Bandiera non si abbassa, non si macchia, non si abbandona mai”.

Questo italiano era Massimo D’Azeglio.

Certo non sono concetti che possono calarsi nella realtà di tutti i giorni ma fanno riflettere.

Parlando con dei giovani a me vicini, ho chiesto che valore ha la bandiera italiana, le risposte devo dire la verità non mi hanno soddisfatto, in quanto queste generazioni sia pure più acculturate e con una elasticità mentale tale da poter generare grandi cose (nonostante consapevoli della storia del nostro paese), non concepiscono più i sentimenti che nutrivano i giovani all’inizio del Novecento (o almeno, lo fanno ma in maniera diversa, non certo condivisa dalla mia generazione). Sentimenti che furono veramente il supporto ideale che consentì loro di affrontare, con una determinazione che stupisce ancora l’Italiano di oggi, le prove tremende della Prima Guerra Mondiale; anche in quella Guerra tanto dura e cruenta, il Tricolore rappresentò per tutti gli Italiani, nel modo più semplice ed immediato, il simbolo di quell’unità nazionale non ancora completamente raggiunta e che si voleva finalmente portare a compimento. Anche adesso siamo in guerra, contro un virus cattivo, che spesso cambia nome e si evolve. I tempi sono cambiati, abbiamo L`ITALIA, L`EUROPA, non è più tempo di nazionalismi vissuti come li hanno vissuti i ragazzi del primo novecento ma non possiamo dimenticare chi siamo. Adesso tocca a noi e non parlo solo ai miei compagni con spirito Alpino, ma a tutti quelli che hanno figli o nipoti… sta a noi instillare i valori di libertà, indipendenza, giustizia, onore e aggregazione sotto le nostre Bandiere di Italia ed Europa, solo così saremo persone migliori per creare generazioni di cui saremo orgogliosi … mentre guardano sventolare la nostra Bandiera.

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COMMEMORAZIONE IV NOVEMBRE Francesco Guffanti

Il Gruppo alpini di Fenegrò ha commemorato il IV Novembre, domenica 7 Novembre, la scelta è stata fatta perché la massiccia vaccinazione nella nostra zona ha permesso di celebrare la S. Messa domenica mattina alle 10,30 e pur rispettando le distanze dettate dall’emergenza Covid-19 e proteggendosi con le mascherine.

La celebrazione è stata presieduta dal parroco Don Claudio Robbiati che ci ha accolto con molto entusiasmo, ha invitato sull’altare le bandiere, i gagliardetti e il confalone del comune.

Questa presenza durante la Discorsi di commemorazione S. Messa è molto importante in quanto rappresenta una testimonianza forte, sia per i giovani che per i fenegrolesi, e di quanti mantengono vivo questo ricordo, affinché il sacrificio di quei giovani non venga dimenticato. Il parroco, durante l’omelia, ha espresso il suo ricordo e le sue parole sono suonate sia a preghiera che come richiamo a non dimenticare. Al termine della S. Messa un piccolo corteo formato dalla Banda in testa seguita dalle due corone di alloro, le bandiere, i gagliardetti e gli alpini, purtroppo senza seguito di fenegrolesi che non hanno potuto aggregarsi al corteo ma hanno raggiunto il monumento di loro spontanea volontà.

Le distanze durante il percorso verso il monumento sono state ampliate sia per rispettare le distanze (Covid) sia per infondere un senso di marcia ordinata. Raggiunto il monumento la Banda ha scandito i tempi di commemorazione, l’Inno di Mameli per l’alzabandiera, il Piave per la deposizione della Corona. Due brevissimi discorsi hanno dato pregio a tutti i nomi scritti sul nostro prezioso monumento, il Sindaco Claudio Canobbio e il nuovo Capogruppo Alpini di Fenegrò Piero Franchi che ha letto il messaggio di commemorazione inviato a tutti i gruppi alpini dal Presidente Nazionale Sebastiano Favero. Abbiamo proseguito poi al cimitero sempre scortati dalla polizia locale che ci ha facilitato il trasferimento, mantenendo le distanze più che abbondanti, e depositando la corona presso la cappella combattenti e reduci. Le marce eseguite dalla Banda e la Preghiera dell’alpino recitata dal giovane alpino Lorenzo Piazza hanno fornito un momento di pura emozione per una commemorazione dal valore civile di grande riconoscenza.

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”SONO ANCORA VIVO!” Francesco Guffanti

Quando sono in un luogo ed incontro una pietra d’inciampo o una lapide commemorativa con circospezione cerco di toccare questo simbolo di ricordo racchiuso in un nome inciso e che ricorda una persona vissuta. Fantasticando mi immagino un giorno di poter sentire la sua voce e ricevere come ricompensa il racconto della sua storia, perché di persone si parla e persone che mi potrebbero dare insegnamenti di vita. So invece che passando per piazza Grimoldi 1 a Como, incontrerò la lapide commemorativa del tenente degli alpini Giovanni Piatti (morto a Nikolajewka il 26 gennaio 1943 e insignito della medaglia d’oro al valore militare posta sul Vessillo della Sezione di Como), che per vicende legate alla sua famiglia è legato anche al mio comune di Fenegrò, nel quale davanti alla sede del nostro gruppo alpini c’è una piazza a Lui intitolata. Molto su di Lui è stato scritto, raccontato, illustrato e penso che in un incontro immaginario mi verrebbe spontaneo salutarlo e scattare sull’attenti per il rispetto a Lui dovuto, non importa se il cosciente rischio è quello di essere redarguito in quanto il nostro saluto convenzionale è sempre e con tutti “ciao” (come mi ha sempre rimproverato il Generale Cesare Di Dato). Toccando la sua lapide vorrei sentire il timbro della sua voce che impartisce le sue ultime incitazioni, “Sono ancora vivo e combatterò sino alla fine” e ancora “ragazzi è l’ultimo sforzo. Avanti Tirano!, andiamo a casa, ci aspettano!” e sotto la tormenta avanzano per raggiungere la cima del terrapieno, ultimo ostacolo prima della salvezza; essendo davanti ai suoi uomini non aveva il minimo dubbio di cadere sotto i colpi nemici e infatti fu raggiunto da una rosa di colpi in pieno petto, forse nel tentativo di proteggere qualche alpino appena dietro di Lui. Il riconoscimento non è dovuto solo da quegli alpini che tornati dalla Russia si sono salvati grazie a questo gesto disperato compiuto da Lui e dai suoi GIOVANI alpini. Il riconoscimento e la stima sono da leggere nella sua “Lettera Testamento”, scritta ancora prima di partire per la Russia e che dà un senso di grande lucidità e consapevolezza della sua breve vita spezzata in gioventù, un testamento che ho letto e riletto con grande commozione e che ogni volta mi costringe a fermarmi per asciugare qualche lacrima che mi impedisce di continuare la lettura. Vorrei tanto che un giorno il nostro Presidente durante un’Adunata nazionale alla quale siano stati invitati tanti ragazzi e ragazze delle scuole superiori, leggesse per intero questo testamento e facesse vibrare a loro come a noi lo stomaco ascoltando la potenza di queste parole, perché non possono passare inascoltate. A mio parere vale la pena riportare le sue ultime frasi rivolte ai suoi genitori: <<Salite per me le colline che circondano Como, la nostra bella città, recatevi per me sulle acque del lago, guardate per me questo scrigno di sempre cangianti bellezze, Pagina, 29

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Lo Zaino “fardellato” – annuale del Gruppo alpini di Fenegrò guardatelo perché io l’ho amato. Date ai miei veri amici un ricordo di me. Ai miei alpini un aiuto. Per me benedite le loro case, i loro figli, fatelo per me perché sono io che lo faccio per voi. Per me siate fieri e sereni, fieri di avermi dato i natali, sereni perché io sto bene, perché sto meglio di voi. [e qui termina con un colpo di cannone che entra nel cuore ndr] IO SPAZIO NELL’ETERNITA’ DELLA MATERIA, DIVENUTO LIBERO E PURO. IO VI AMO E VI ASSISTO>>. Gianni A causa dell’emergenza Covid la data prevista per questa inaugurazione era il 26 gennaio, anniversario della battaglia di Nikolajewka, tutto è stato spostato al sabato pomeriggio 6 novembre 2021. La piazza Grimoldi è colma, invasa da tanti alpini e gagliardetti accorsi e che proteggono questa zona dal caos cittadino. Tutti ai loro posti, i gagliardetti schierati, i numerosi alpini dietro, la rappresentanza del gruppo alpini di Fenegrò accompagnati dal Capogruppo Piero Franchi, dal Sindaco Claudio Canobbio e dagli Assessori-pronti, la fanfara alpina di Olgiate Comasco -pronta, il gruppo Protezione Civile alpini [con il nostro Fabrizio ndr] -pronto, il consigliere comunale alpino Vittorio Nessi con cappello alpino di Giovanni Piatti originale restaurato -pronto, il sindaco di Como Mario Landriscina e la polizia locale -pronti, i consiglieri sezionali con il Presidente Enrico Bianchi accanto al Vessillo di Como -pronti, una parente di Giovanni Piatti con una sua foto ricordo -pronta, tutti sono rivolti verso quella targa coperta dalla bandiera italiana che abbraccia un suo eroe e con sopra una composizione di fiori tricolori. L’attenti è d’obbligo e la fanfara intona l’inno di Mameli e il Piave che dà inizio all’alzabandiera. Alzato il cesto di fiori e rimossa la bandiera italiana ecco che la targa risplende argentea sotto la luce delle lampade della piazza che ormai si sostituiscono alla luce solare del tramonto. Tutti si allungano per poterla ammirare meglio da ogni angolo della piazza.

Dopo i convenevoli interventi commemorativi in un corteo composto ci avviamo in piazza duomo per entrare in chiesa ed assistere alla S. Messa sezionale, ognuno cerca di avvicinarsi il più possibile alla targa per poterla ammirare da vicino e per informare i cittadini comaschi che con curiosità si erano radunati attorno a noi. Sullo sfondo si può anche vedere l’auto medica attrezzata di tutti gli accessori di pronto intervento donata all’ospedale Sant’Anna di Como, frutto di una raccolta fondi promossa dalla Sezione e consegnata dal Presidente Enrico Bianchi. La S. Messa poi in un Duomo colmo di alpini e con tutti i gagliardetti schierati non poteva che rappresentare il modo migliore per concludere con un momento cristiano una giornata dedicata al nostro eroe Tenente Giovanni Piatti.

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PUNTO D’ORGOGLIO Francesco Guffanti

Il nostro Gagliardetto si fregia di un “punto di orgoglio”; non è una medaglia, non è un nodo, non è un bottone, ma un riconoscimento all’impegno di un giovane alpino. A Como siamo arrivati nel pomeriggio, per celebrare il riconoscimento cittadino alla medaglia d’oro alpina Ten. Giovanni Piatti e poi la S. Messa sezionale in Duomo. Ed ecco la sorpresa, un nostro giovane alpino iscritto nel gruppo di Fenegrò ci saluta indossando la divisa della Protezione Civile alpina di Como. <<Ciao, Fabrizio anche tu qui? >> <<Si sto svolgendo il mio primo incarico nella Protezione Civile di Como>>.

Alpino di bell’aspetto la divisa è indossata accuratamente, ma non è questo che conta,

Attenti per Alzabandiera!

Alzabandiera Fabrizio Piazza

conosciamo Fabrizio, il suo credere nei valori alpini, confidiamo in lui per la serietà di cui si è sempre contraddistinto, il suo impegno è un progetto di vita, le sue scelte sono sempre conseguenti ad una profonda meditazione, uno spazio che contempla anche la sua famiglia. Buon lavoro e GRAZIE per il tuo prezioso impegno.

IO LEGGO PERCHE’… la più grande iniziativa nazionale di promozione della lettura Piero Franchi

Le insegnati della Scuola della Infanzia, per allargare la loro biblioteca, per far sì di offrire

Consegna libri alla scuola d’infanzia: Madrina Maria

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Gruppo alpini di Fenegrò

Consegna libri alla scuola primaria

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Lo Zaino “fardellato” – annuale del Gruppo alpini di Fenegrò ai piccoli più strumenti per la loro crescita, ci hanno suggerito di aderire a “io leggo perché”, consistente in una donazione di libri acquistati presso una libreria aderente e supportata dalle case editrici, che si impegnano a fornire direttamente alle scuole destinatarie del dono, un quantitativo di libri corrispondente alla spesa sostenuta da noi Alpini. Quindi, abbiamo pensato di allargare alla Scuola Primaria di Fenegrò questo dono.

Il Consiglio del Gruppo ha repentinamente deciso, visto i tempi stretti e in modo unanime di investire su questo progetto, e, dopo il via libera del tesoriere, ci siamo messi in contatto con le insegnanti delle due scuole perché ci indicassero quali testi ritenevano più idonei, e il giorno 27 novembre abbiamo provveduto all’acquisto. Successivamente, in accordo con le insegnanti responsabili dei plessi, il 15 dicembre a metà mattina, eravamo pronti per la consegna presso le scuole. In questa occasione nonostante il freddo e qualche acciacco dovuto all’età, la nostra Madrina Maria Piatti non è mancata e ha portato il suo sorriso durante questo evento. Il dirigente scolastico signora Bellino, ha apprezzato il gesto, e nonostante tutti i suoi impegni, ci ha voluto incontrare e ha manifestato la volontà di ampliare la collaborazione con gli Alpini a favore dei ragazzi che frequentano gli istituti fenegrolesi. Successivamente, il giorno dopo, la maestra Sara, da parte della scuola primaria, è venuta a trovarci e ci ha ringraziato con un bellissimo lavoretto che abbiamo esposto in sede. Tanta carne al fuoco per i mesi a venire, quindi avremo bisogno di aiuto da parte di tutti gli Alpini, sono sicuro che risponderemo… presente!

ARRIVA BABBO NATALE alla scuola dell’infanzia Piero Franchi

Il fatto di essere Alpini non comporta solo il fatto di fare grandi cose, ma tante piccole attività di sostegno alla comunità in cui si vive e questo è inoppugnabile. Partendo da questa riflessione stiamo cercando di dar vita a un nuovo corso della nostra associazione.

La collaborazione con la scuola della infanzia ne è un esempio. Quando abbiamo portato le caldarroste ai bimbi dell’asilo abbiamo accolto la richiesta accorata della coordinatrice maestra Lara che stava cercando un “ BABBO NATALE “.

Perché no, ci siamo detti. E così, il giorno 21 dicembre, a metà mattina, ci siamo trovati davanti alla scuola della infanzia in piazza Santa Maria Nascente. Il nostro BABBO NATALE Francesco con il suo caldo, caldissimo, costume rosso e la barba bianca, era pronto per incontrare tutti i bimbi, e…. con le insegnati complici, siamo entrati nelle classi (nel completo ed assoluto rispetto delle vigenti normative anti Covid-19).Prima partiva un canto Natalizio e poi…. OH OH OH BABBO NATALE entrava con il classico saluto.

Portava con sé un grande libro e una cesta piena di dolcetti. Il simpatico vecchietto ha parlato con ogni bambino e ha risposto alle domande di alcuni di loro, prima di consegnare un piccolo regalino ad ogni manina tesa. Un piccolo, piangendo, ha addirittura confessato di essere stato un po’ monello, ma il buon Francesco, scusate BABBO NATALE, lo ha rassicurato che sarebbe passato da lui, la notte di Natale. E’stato un grande momento di festa prima delle vacanze natalizie per i bimbi della Scuola dell’Infanzia di Fenegrò che, inaspettatamente, hanno ricevuto la visita di BABBO NATALE. “Dagli occhietti luccicanti e dai sorrisi dei piccoli, traspariva l’emozione di chi crede ancora nella magia, e anche noi Alpini insieme alle maestre abbiamo assaporato la gioia di tornare di nuovo un po’ bambini”.

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Lo Zaino “fardellato” – annuale del Gruppo alpini di Fenegrò L'entusiasmo dei bambini, la dedizione delle insegnanti e il clima di festa hanno fatto da contorno all'evento. Arrivederci al prossimo anno chissà…. Forse accompagnati da qualche elfo. Vogliamo ringraziare anche il Sig. Saibene per averci dato l’opportunità di poter far parte anche per breve tempo della comunità dei piccoli del nostro paese.

LE CAPPELLE ALPINE DEL COMASCO Francesco Guffanti

Gli alpini sempre attenti alla natura e alla salvaguardia dei sentieri comaschi, con silenzio ed abnegazione lavorano incessantemente e senza proclami, si preoccupano anche della manutenzione delle cappelle che su questi percorsi hanno il duplice scopo sia di ricordare al viandante di recitare una piccola preghiera a Gesù per il creato, sia di concedersi un piccolo riposo. La mano identificativa di questi lavori è il nostro simbolo “il Cappello alpino”. Non è passato Consegna del Cappello alpino

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Lo Zaino “fardellato” – annuale del Gruppo alpini di Fenegrò inosservato quello realizzato in corten da Remigio, tanto che anche gli alpini di Mezzegra dopo averlo già sistemato in una loro chiesetta, ne hanno richiesto una ulteriore realizzazione per regalarlo agli alpini di Tremezzo da apporre in una cappelletta da loro appena ristrutturata.

NOTE TRISTI A FENEGRO’ E’ ormai noto a tutti che, sia l’area dinnanzi alla Sede degli alpini di Fenegrò e adiacente il relativo Monumento, sia tutto il parcheggio fanno parte della Piazza Ten. Giovanni Piatti Alpino Medaglia d’Oro. Sul monumento sono indicate due importanti località Fenegrò e Nikolajewka paese russo ricordato per i tragici eventi e dove molti alpini durante la sanguinosa ritirata sacrificarono la propria vita, tra quegli eroi c’erano anche alpini fenegrolesi.Per prima cosa abbiamo constatato che si sono verificati atti vandalici sulle scritte che ora sistemeremo; inoltre sulla seduta in pietra dura, come duro è stato il loro martirio (perché di questo si è trattato in molti casi), abbiamo visto che durante la notte c’è chi approfitta di quest’area per passare una serata con amici e questo è un bene; però durante questi incontri si mangia pizza e patatine e si beve birra ed è qui che si manca di rispetto al monumento, tutti gli avanzi vengono abbandonati sporcando per terra.

Cari “ventenni”, Voi state irridendo dei vostri coetanei che non per propria scelta sono stati obbligati a prestare la loro giovinezza alla nazione e lo hanno fatto donando la loro giovane vita. Vi invitiamo ad usufruire di questo spazio per radunarvi e stare in compagnia ma, abbiatene cura e rispetto, così dimostrerete di rispettare anche la vostra giovane età.

Grazie.

Il Gruppo alpini di Fenegrò

ALBERO DI NATALE IN PIAZZA Anche quest’anno con

Andrea Mariotti

l’approssimarsi del Natale l’Amministrazione Comunale ha proseguito nell’iniziativa di illuminare la chiesa e le scuole in piazza Santa Maria Nascente con proiettori led multicolori con giochi di luce, e così anche il nostro Gruppo si è dedicato all’illuminazione dell’albero al centro della piazza proseguendo nella tradizione di offrire un segno natalizio alla popolazione fenegrolese.

Dopo l’investimento fatto l’anno scorso per 3 proiettori cambiacolori con luci a led e il lavoro fatto da Carlo per preparare le basi di sostegno e i collegamenti elettrici, quest’anno il lavoro è stato molto più semplice e veloce. Il tempo per Carlo di posizionare i proiettori sui sostegni e fare un po’ di prove di regolazione e la magia dell’albero illuminato si riaccende anche per questo Natale! Un po’ di nostalgia per quando ci si trovava numerosi al sabato pomeriggio per inerpicarsi su in cima all’albero e srotolare le file di luci, ma poi anche quest’anno dopo qualche minuto la nostalgia lascia il passo all’emozione di vedere la piazza illuminata e cambiare continuamente colore. I tempi cambiano, nuove Gruppo alpini Fenegrò

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Lo Zaino “fardellato” – annuale del Gruppo alpini di Fenegrò modalità di illuminazione e proiezione immagini sui muri servono a creare l’atmosfera natalizia, anche un pò di neve non guasta (sempre più rara per colpa dei cambiamenti climatici).

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AMARCORD! Francesco Guffanti

CIOCCOLATA CASA ANZIANI BREGNANO, IL COVID-19 CE LO STA ANCORA IMPEDENDO. Un piccolo gesto un meraviglioso risultato. Ogni vigilia di Natale eravamo abituati a presenziare alla S. Messa presso la Fondazione Case di Riposo riunite di Bregnano e Lomazzo, ci rendevamo utili durante la celebrazione passando con il cappello alpino a raccogliere le offerte e al termine offrivamo una cioccolata calda accompagnata da alcune Presepe 2018 preparato dagli ospiti Taglio pandoro nel 2018 fette di panettone e pandoro offerti dal centro anziani di Fenegrò. Ma il suo bello era salutare e scambiare gli auguri con gli ospiti i quali ci ripagavano con i loro sorrisi e ringraziamenti per questi momenti frugali, la consumazione di pochi dolci (per molti anche fuori dieta).

Un anno un ospite fenegrolese con molti anni, per ringraziarci, ci ha consegnato un disegno colorato con i pastelli, le immagini ricordavano i disegni che io facevo alle elementari, i personaggi erano tanti ospiti che si davano la mano con gli alpini (riconoscibili da una pseudo penna sul cappello), che MERAVIGLIA. Prima di tutto perché era un disegno fatto qualche giorno prima, significava che eravamo attesi, poi era un ringraziamento per la nostra presenza. Tutto questo non è più possibile, per me è e sarà una grande perdita. Gesù, aiutaci a ritornare alla normalità abbiamo bisogno di riprendere ad essere attivi in questi momenti.

INCONTRO CON I RAGAZZI DELLE SCUOLE

Altro prezioso appuntamento ormai ricorrente ma ANNULLATO da questo virus tremendo, era l’incontro nella nostra Sede con gli alunni della classe 5° elementare. Ospiti della nostra sede accompagnati dalle insegnanti si trascorreva una indimenticabile mattinata. Il programma era ben preparato con lo scopo di farci conoscere e raccontarci, nella speranza di suscitare in loro una sana curiosità, ma l'interesse andava oltre le nostre aspettative, infatti i ragazzi ci hanno sempre rivolto numerose domande che riguardavano la nostra associazione e le nostre attività, la nostra volontà di essere utili in campo sociale. Ormai questo è diventato un appuntamento fisso sia per noi che per i ragazzi e il miglior ringraziamento lo riscontriamo quando questi piccoli alunni ci incontrano, ci riconoscono e festosi ci salutano.

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MANUTENZIONI: Francesco Guffanti

Canaline consumate

Le nostre manutenzioni continuano, il tempo ha consumato parte delle canaline dell’impianto elettrico del Monumento Piazza Giovanni Piatti. Remigio ha forgiato presso l’officina Paolo Arrigoni altre canaline più resistenti agli agenti del tempo e che proteggono maggiormente l’impianto elettrico. l’intervento è stato eseguito con perizia da Carlo. Bravi.

La stele dedicata al nostro alpino Giuseppe Uboldi del 5° Reggimento Alpini matricola 2097,morto durante la 1° Guerra Mondiale, e da noi ricordato anche a Bagolino nella valle del Bruffione decorato per il suo sacrificio con la medaglia di bronzo, è stata fissata al cippo ritrovato a Fenegrò (arrivato probabilmente tramite le glaciazioni dalle montagne della val Masino) e Lavori di sistemazione rappresentante le nostre cime allo scopo di preservarlo con una sistemazione più stabile.

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Carlo fissa le canaline

Sistemazione stele definitiva

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PAGINA DELL’ARTE Francesco Guffanti

Dopo una lunga riflessione, ci siamo chiesti se su un periodico alpino poteva esserci una riflessione sull’arte. Leggendo molti libri nella nostra biblioteca ci si accorge che negli alpini i giovani che ne facevano parte svolgevano mansioni di qualsiasi lavoro, e appunto leggendo le lettere dei più umili, si coglie una riflessione in alcuni casi molto profonda tanto da sorgere spontanea l’osservazione di quanto la maledetta guerra abbia privato l’umanità di tanti bei giovani nei loro anni di maggior vitalità.

Allora scrivo di Caravaggio all’epoca Michelangelo Merisi. Il quadro illustrato si intitola “La conversione di Matteo” ovvero come cita il Vangelo, Levi. Questo quadro si trova nella chiesa San Luigi dei francesi in Roma con a fianco altri due suoi quadri altrettanto importanti e dove tuttora ogni giorno viene celebrata la S. Messa in lingua francese. Non mi dilungo nello scrivere il perché questo quadro rappresenta una pietra miliare nella pittura dal 1600 in poi dopo la sua esposizione, vi chiedo umilmente fiducia; inoltre, vi informo che è possibile visitarlo nella chiesa senza pagare alcun biglietto ma facendo attenzione che non ci sia in corso la celebrazione della S. Messa.

La scena rappresenta Gesù sulla destra che con un braccio, una mano chiama Matteo (Levi) ed è parzialmente coperto dall’apostolo Pietro. Sopra Gesù un raggio di luce entra da un oblò e illumina Matteo come se lo Spirito Santo aiuta Gesù a indicare Matteo.

Matteo dal canto suo senza alcun dubbio indica il proprio petto come per confermare che ha capito che è lui il chiamato, il prescelto. Il breve passo evangelico riportato da San Luca cita: “Gesù vide Matteo e disse: << Seguimi!>> e Matteo lo seguì”. Notiamo che i vestiti di Gesù e di Pietro sono relativi ai tempi del loro vissuto, mentre i vestiti indossati da tutte le figure intorno al tavolo sono relativi al 1600, anno in cui fu dipinto il quadro.

Ciò sta a significare che la chiamata di Dio può avvenire in qualsiasi momento, è univoca, non lascia ombra di dubbio, chiama chiunque senza distinzioni, Matteo in quel preciso momento è un esattore delle tasse per i romani; infatti si vedono monete sul tavolo ed è inviso ai cittadini in quanto servitore, imbroglione per favorire l’oppressore, ma Gesù crede in lui, Gesù conosce molto bene il nostro intimo; infatti Matteo non discute, non chiede spiegazioni (forse per noi legittime), si alza immediatamente e lo segue lasciando sul tavolo i soldi. Lasciamoci con un dubbio, quanti alpini, soldati sono andati incontro alla loro sorte rispondendo ad una semplice chiamata. La nostra speranza è quella che alla fine abbiano incontrato Gesù.

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CALENDARIO

2022

GENNAIO – RICORRENZA NIKOLAJEWKA (annullata) FEBBRAIO – ASSEMBLEA ORDINARIA GRUPPO FENEGRO’ (Domenica 27 Febbraio) MARZO

–ASSEMBLEA ORDINARIA DELEGATI SEZ. COMO (Domenica 13 Marzo)

MAGGIO

– ADUNATA NAZIONALE RIMINI (6-8 Maggio)

GIUGNO

– RADUNO SEZIONALE DEI 100 + 2 ANNI COMO

LUGLIO

– 1° CAMPO ESTIVO CON RAGAZZI (?)

OTTOBRE

– RADUNO 2° RAGGRUPPAMENTO LECOO

OTTOBRE

– 38 ° CASTAGNATA (30 Ott. – 1 Nov.)

(Domenica 5 giugno)

(15-16 Ottobre)

NOVEMBRE – MINI CASTAGNATA (3 Nov.) NOVEMBRE – COMMEMORAZIONE IV NOVEMBRE (Domenica 6 Novembre) NOVEMBRE – S. MESSA SEZIONALE DUOMO COMO

(Sabato 5 Novembre)

NOVEMBRE – COLLETTA ALIMENTARE (Sabato 26 Novembre) DICEMBRE

– ILLUMINAZIONE ALBERO NATALE

DICEMBRE

– S. MESSA NAZIONALE DUOMO MILANO (Domenica 11 Dicembre)

DICEMBRE

– ARRIVA BABBO NATALE PRESSO LA SCUOLA D’INFANZIA

(Lunedì 19 Dicembre)

Il presente calendario costituisce un promemoria per gli eventi più importanti e ricorrenti.A seguito delle restrizioni COVID 19, che in qualsiasi momento possono annullare esconvolgere qualsiasi buona programmazione non sono state indicate date precise.

Il nostro gruppo predisporrà una nuova forma di comunicazione per tutti gli alpini fenegrolesi, allo scopo di informare tempestivamente lo svolgersi di tutte le manifestazioni considerando anche quelle non in Calendario e riguardanti i gruppi della sezione di Como.

Il presente Annuario è prodotto in proprio, le informazioni sono state gestite da componenti del Consiglio del Gruppo Alpini di Fenegrò i quali si sono adoperati per reperire le fotografie (grazie anche a Mario Ghielmetti),che oltre ad avere una funzione di testimonianza contribuiscono a illustrare quanto indicato nelle notizie. La pubblicazione del presente non è stampata ai fini commerciali e non presenta pubblicità. Viene consegnato in omaggio agli alpini, aiutanti e amici del gruppo alpini di Fenegrò; inoltre, una copia viene trasmessa alla Sezione di Como la quale è autorizzata all’inserimento nel proprio sito Internet.

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