LINGUA ORALE
k Le regole di buona educazione k Leggiamo un racconto per parlare delle regole di buona educazione e del modo migliore per vivere con gli altri. Contribuiamo all’ampliamento del lessico facendo usare parole ed espressioni specifiche per esprimere sentimenti ed emozioni. j Tra i bambini i litigi sono frequenti: capitano a seguito di una spinta, del mancato prestito di un oggetto, di un appellativo rivolto a un compagno… Traiamo spunto da situazioni comuni di litigio per stimolare una discussione e riflettere sulla necessità di stare bene insieme.
GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze
LETTURA DELL’INSEGNANTE I palloncini dei nomi Oggi, in cortile sono scoppiati tanti litigi, così la maestra Michela ci ha fatto tornare subito in classe. Pensavamo che volesse farci una bella predica, invece lei ha detto: – Allora, bambini, quali sono le parole magiche che conoscete? Prima non sapevamo cosa rispondere, ma poi Vanessa ha detto con una vocina un po’ incerta: – “Scusa” è una parola magica, perché ti fa fare la pace con chi è arrabbiato con te. E così tutti abbiamo cominciato a dire altre parole magiche: “per piacere!”, “permesso”, “grazie!” e in classe si sentiva una grande confusione. – Uno alla volta! – ha chiesto allora la maestra. – Lasciare che parlino anche gli altri è la prima azione magica che mi viene in mente in questo momento. Insomma questa mattina abbiamo imparato perché è importante essere gentili ed educati con gli altri. Filippo ha detto che non è giusto dare le spinte quando si è in fila, perché se tu dai una spinta a qualcuno, poi quando qualcuno dà una spinta a te non ti puoi neanche lamentare. Giuseppe ha spiegato che quando si è in mensa non si deve toccare il cibo con le mani o infilare le dita nella caraffa dell’acqua, perché poi tutti devono bere. Chiara ha detto che quando si usano le cose di tutti, bisogna avere molta cura, come quando si prende in prestito un libro della biblioteca o si usano i pennarelli della classe. E che è importante pulire dove si è sporcato, perché a ognuno piace trovare tutto in ordine. – Insomma – ha osservato la maestra Michela – siamo tutti convinti che la buona educazione serve non solo per rispettare, ma anche per essere rispettati e vivere bene con gli altri. Elisa ha detto che se ricambi un dispetto con una gentilezza, non fai succedere un litigio e magari la persona che è stata maleducata con te finisce per diventare tua amica. A lei è successo proprio così. Questa osservazione mi ha fatto venire in mente un bel pensiero, così ho alzato la mano: – Per me l’azione più magica di tutte è il sorriso – ho detto tutta sorridente – tu ne regali uno, e te ne ritornano indietro tanti – e forse avevo ragione, perché tutti, ma proprio tutti, mi hanno restituito un bellissimo sorriso. (Riduzione da M.L. Giraldo, Anna e le parole magiche, Edizioni San Paolo)
64
Italiano I • Unità 2