Guida italiano 1

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SCHEDA F

GUIDA GIUNTI Scuola ©2010 Giunti Scuola S.r.l. - Firenze

S T R U M E N T A R I O

k Festa di primavera: Pasqua k Una sorpresa per Pasqua Il sole stava tramontando e il coniglio di Pasqua era occupato a dipingere l’ultimo uovo, nella sua comoda casetta in cima a una collina. Soddisfatto, lo mise nel cesto insieme a tutte le altre uova, pronte per l’indomani mattina. Sbadigliò e si stiracchiò. Quest’anno aveva molti più bambini del solito, a cui portare le uova di Pasqua. Dopo una gustosa minestra di carote, andò direttamente a dormire. Il mattino dopo, la sua sveglia suonò mentre fuori era ancora buio. Il coniglio di Pasqua bevve una tazza di tè e si sistemò al braccio il cesto colmo, pronto per partire. Uff, com’era pesante! Fuori, la frizzante aria mattutina gli pizzicò il nasetto. All’improvviso il silenzio fu rotto da un rumore secco, come di qualcosa che si rompeva, mentre il cesto diventò improvvisamente leggero... Che disastro! Il manico si era rotto! – Oh, no! – strillò, mentre le uova si rovesciavano sull’erba soffice. Ne acchiappò uno al volo, ma tutte le altre uova rotolarono giù per la collina, sparendo tra gli alberi e i cespugli. In quel momento Poppy, l’amica del coniglio di Pasqua, volò tra i rami della grande quercia. – Che succede? – gli domandò. – Il mio cesto si è rotto! – piagnucolò lui. – E tutte le uova di Pasqua sono rotolate giù per la collina! Come farò? – Aspettami! – disse Poppy, volando via. – Non lasciarmi solo! – le gridò dietro il coniglio di Pasqua, disperato. Ma lei se n’era già andata. Ben presto Poppy fece ritorno. – Ho portato aiuto! – cinguettò. Dal bosco uscì Bruna, seguita dai suoi due orsacchiotti che portavano un cestino per ciascuno. Poi arrivò Spillo, il riccio, con la sua famiglia. Anche loro avevano dei panieri. Il coniglio di Pasqua mostrò da che parte erano rotolate le sue uova. – Per favore, fate attenzione a non pestarle! – raccomandò. Nel bosco si sparse ben presto la voce dell’incidente che era toccato al coniglio e altri amici vennero in aiuto, mettendosi a frugare tra i cespugli e i ciuffi d’erba. La luce dell’alba rischiarava lentamente il cielo. Il coniglio di Pasqua contò le uova e le sistemò nei cestini che gli avevano portato. Sapeva esattamente quante uova aveva decorato e a chi doveva consegnarle. Poco dopo, il figlio più giovane di Spillo andò dondolando verso il coniglio di Pasqua, aprì la zampina e gli consegnò un uovo piccolo piccolo. – È l’ultimo! – esultò il coniglio. – Le mie uova ci sono tutte! Gli amici batterono le mani dalla contentezza. – Puoi farcela! – lo incoraggiarono. – Il sole non è ancora spuntato! Lo aiutarono a sollevare i cestini pieni. Il coniglio di Pasqua guardò il cielo. I suoi amici avevano ragione: se si affrettava, avrebbe fatto in tempo a portare le uova prima che i bambini si svegliassero. – Grazie di cuore a tutti! – esclamò. Poi sparì in un luccichio di magia pasquale. (N.E. Walker-Guye, Una sorpresa per Pasqua, Nord-Sud)

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