Dio nel volto della natura

Page 18

Una comunità diventa tanto più matura quanto più riflette sulle sue proprie fonti storiche e sui tempi e luoghi in cui è nata; diventa tanto più civile quanto più dedica attenzione alla sua storia e alla conservazione della sua memoria. Alla ingenua immagine che il «fare storia» sui propri «mondi vitali» sia un inutile elenco di date e di nomi, si sostituisce, invece, l’utilità di ricostruire le antiche forme dell’abitare, del lavorare, del credere, del riprodursi, del lottare. Ricostruire oggi l’identità della comunità passata di Valleandona è come rifondare la comunità attuale nell’immaginario privilegiato delle sue origini. Il bel libro di Giovanni Remonda sulla storia di Valleandona è appunto il frutto di un nuovo sguardo, che invita a una grande passeggiata nel tempo e nel territorio delle genti andonesi. È un invito a rivisitare tempi e spazi lontani e in parte dimenticati. Ogni pagina del volume è pervasa dalla curiosità di chi ha vissuto i luoghi che descrive e ora tenta di darsene ragione ricercandone la voce e la memoria. Il tutto fatto con lo spirito di una affettuosa riconoscenza verso questo piccolo e antico borgo e verso i suoi abitanti. Le colline e vallate andonesi documentano così non solo una loro ricca storia geologica e paleontologica, ma anche una loro tipica storia sociale. La vita quotidiana di questa popolazione, raccontata senza veli e senza rimpianti, fa rivivere in modo crudo la fatica, i diverbi, le violenze, il duro mestiere di vivere, ma anche le feste, le solidarietà, le tradizioni e i rituali religiosi. Nella rievocazione di tanti fatti e nella descrizione dei luoghi trapelano affanni, drammi e liricità. La ricostruzione che ne fa l’autore è poi tanto intrigante e illustrata con tanti volti e fotografie da sembrare una «bella storia» che tutti vogliono che «si conti ancora», come dice sempre l’inizio di ogni fiaba. Ancor più, se si pensa che questa storia è il risultato non solo di esperienze collettive di uomini e donne, ma anche di eventi geologici e, in questo caso possiamo ben dirlo, di immense moltitudini di esseri marini dei millenni passati. L’autore ha ricercato tutto l’esistente negli archivi locali e nazionali, fin dal primo documento datato 969; ha parlato con la popolazione; ha classificato centinaia e centinaia

xvii


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.