la baita de Lugagnan n6_2012

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la baita de Lugagnan Gruppo Alpini Lugagnano - Associazione Museo Storico Baita Monte Baldo

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Sezione di Verona

Anno 1 - Numero 6

Notiziario Bimensile Novembre /Dicembre 2012

TERREMOTO IN EMILIA

Quattro settimane nei campi di accoglienza, la testimonianza del nostro socio Roberto

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Alcuni dei nostri soci ad agosto nel campo di Cento

opo che alcune allerte di partenza per le zone terremotate sono state annullate, abbiamo ricevuto dalla Protezione Civile ANA la conferma per la settimana 2330 giugno. Sono partito con altri due volontari, destinazione Cento, mansione cucinieri, io mi arrangio, Mario e Suranga (ragazzo di colore) mai stati in cucina. All'arrivo siamo stati accolti da Carlo capo campo, persona squisita, quattro cucinieri di Belluno zona D'Alpago, un gruppo di Latina capitanati dallo chef Giulio nome di battaglia “D'Artagnan” per via di baffi e pizzetto, un gruppo di volontari della Toscana, tra cui Fabio personaggio particolare solo a guardarlo, barba e capelli lunghi, cappello alpino sempre in testa, pipa in bocca. Per fortuna abbiamo avuto un grande aiuto da una signora ospite (terremotata) Rita, che conosce abitudini e modo di gestire la cucina. Ci siamo dati da fare subito alla grande, abbiamo sistemato il magazzino, preparato i vari menù, poi distribuzione e lavaggio stoviglie. Alla sera stesso giro, finendo intorno alle 23.00, quindi doccia e mezz'ora di svago appena fuori lo stadio ( luogo dove era dislocato il campo) per una birra e poi a nanna. Così per tutta la settimana. Al sabato prima del ritorno non sono mancate lacrime di commozione

nel salutare i compagni volontari, ma soprattutto gli ospiti (terremotati), abbiamo legato con tutti, nonostante ci fossero con gli emiliani ben 14/15 etnie diverse. Tornato a casa, nemmeno il tempo di riposare che viene chiesto alla mia associazione S.o.s. di anticipare il turno di otto giorni, questa volta per San Felice sul Panaro. Mi ha accompagnato anche mia moglie Rosanna oltre ad Andrea e Antonella di Caselle (PC Ambientale), più due volontari di Tregnago. Qui con Enrico, capo campo, è stato svolto interamente quello che vuol dire emergenza in un campo di “sfollati”. Ogni sera al termine della cena e della sistemazione della cucina breve briefing sull'andamento dei compiti assegnati, problematiche incontrate, suggerimenti. Il mobile cucina era ottimizzato come spazio di lavoro salvo il calore che riusciva a sprigionare: cuoci pasta, forno (ottimo), frigoriferi, scaldavivande e piastre per la carne oltre alla temperatura esterna, vi dico che eravamo sui 45/50 gradi. Diciamo che non tutto è stato negativo in quanto in quella settimana ho perso 5/6 chili di peso. C'è stato un episodio che mi sembra giusto ricordare: durante un pranzo un ospite di colore visibilmente alterato, si è lamentato del menù e del fatto che non ci fosse nulla che gli piacesse. Con molto garbo gli abbiamo fatto notare che c'era scelta sia di primi piatti che di secondi; comunque per accontentarlo gli abbiamo preparato un piatto freddo, lui ha preso il vassoio con pane, frutta, acqua e forchette e lo ha lasciato cadere a terra. A questo punto con tono autoritario lo invito a raccogliere il tutto ma questi blaterando se ne va, naturalmente avviso il capo campo dell'avvenuto e un po' imbarazzati riprendiamo la distribuzione agli altri ospiti. Ed ecco la cosa inaspettata: una signora, sempre di colore, che aveva assistito all'episodio, visibilmente emozionata si è scusata per l'increscioso episodio. Questi sono momenti in cui capisci che quello che stai facendo come volontario ha un valore morale enorme e ti dà la forza ed il coraggio di continuare ancora con maggior stimolo e dedizione. L'ultima sera abbiamo voluto festeggiare >

Il prossimo numero sarà disponibile, presso la Baita di Lugagnano a partire dal 15 gennaio 2013, o sul nostro sito www.analugagnanovr.it. Vi invitiamo a ritirarlo e diffonderlo, grazie.


Anno 1 - Numero 6 Notiziario Bimestrale Novembre/Dicembre 2012 la baita de Lugagnan tutti assieme con una pizza e la tavolata si è sciolta a tarda ora, con nuove emozioni e qualche lacrima. Siamo tornati a casa soddisfatti del lavoro fatto ma dopo solo qualche giorno mi viene chiesto dalla P.C. Ana la disponibilità per dare una mano a Cento il sabato successivo. Ho accettato subito e sono ripartito questa volta da solo, ma arrivato al campo ho avuto il piacere di rivedere persone con le quali avevo già collaborato. Eravamo nel periodo del Ramadan, quindi oltre al normale lavoro c'era da preparare un cestino di cibo (un paio di panini con salumi Islamici, frutta, biscotti, latte, uova sode e acqua) per la notte, per gli ospiti di origine islamica. E' stata sicuramente la settimana più intensa e arrivati all'epilogo baci ed abbracci e sono tornato a casa carico come non mai. Nel frattempo Fausto capogruppo alpini di Lugagnano ha dato la disponibilità per una settimana nei giorni di ferragosto con destinazione ancora a Cento. Ho aderito anche a questa iniziativa e siamo partiti assieme a Claudio e Giordano. Arrivati al campo ho ritrovato Giovanni, conosciuto nelle precedenti iniziative e diventato mio amico. Era arrivato con tre volontari di Belluno, Silvano, Sergio e il “russatore”Ruggero (una notte, Giovanni, gli ha riempito le dita dei piedi con delle mollette ma inutilmente, una locomotiva). L'accoglienza del capo campo, Sergio friulano, è stata fredda e di tipo militare; ci ha praticamente intimato di stare agli ordini del suo uomo, Carlo cuoco di professione. Con Carlo abbiamo avuto i primi attriti ma per fortuna si è visto poco, probabilmente ha capito di trovarsi di fronte a dei personaggi tosti. E' nata anche una discussione con il capo campo per il riciclo di formaggi e insaccati rimasti nei panini. Sono stato ripreso in modo brusco per aver personalmente gettato 15/20 panini avanzati, allora non ci ho più visto, ho

alzato anch'io il tono della voce dicendo le testuali parole: “se tu vuoi che noi diamo da mangiare la merda agli Islamici tu me lo scrivi e io do loro da mangiare la merda!” Caso ha voluto che fosse presente un coordinatore della P.C. di Vicenza che ha calmato le acque. Giovanni voleva mollare tutto e tornarsene a casa, ma con Fausto e gli altri l'abbiamo convinto a continuare assieme il lavoro convinti di avere fatto solo il nostro dovere. Il venerdì è tornato come capo campo Carlo per un nuovo turno della settimana entrante, è stato bello rivederlo, ci teneva moltissimo ad essere in mezzo alla sua gente nonostante una grave malattia che lentamente lo stava spegnendo, infatti dopo circa un mese come dicono gli alpini “è andato avanti”. Roberto Cristini

In cucina con alcuni amici sfollati

IL MUSEO NELLE SCUOLE DI LUGAGNANO al via, il progetto “Percorsi didattici nelle scuole 2012/2013” Questa estate, il CSV (centro per il volontariato) della provincia di Verona ha organizzato l'annuale edizione del bando scolastico “PERCORSI DIDATTICI NELLE SCUOLE 2012-2013”. Il gruppo Alpini di Lugagnano e l'associazione Museo Storico “Baita Montebaldo” hanno elaborato un progetto finalizzato soprattutto per far conoscere il Volontariato sia locale che nazionale e nello specifico il loro lavoro per la comunità del paese di Lugagnano, legata alla beneficenza, ai lavori socialmente utili e la conservazione museale. Il progetto sarà suddiviso in tre parti, dove nella prima di queste si insegnerà cosa significa essere volontari oggi, attraverso le indicazioni che ci da' la “Carta del Volontariato”, saranno proiettati filmati e ascoltato testimonianze dalla viva voce di chi ha passato esperienze significative, soprattutto per quanto riguarda le recenti emergenze con la protezione civile o con il servizio sanitario. La seconda parte sarà concentrata su percorsi specifici, per ogni classe ed età, legati agli argomenti del museo, quali la Grande Guerra, gli antichi mestieri e la storia di Lugagnano. I ragazzi saranno incentivati ed aiutati a realizzare dei lavoretti con l'utilizzo di materiali plastici diversi, ma riferiti ai percorsi culturali appresi. La terza fase consisterà nell'organizzare

una mostra mercato di Beneficenza, durante la quale verranno vendute le opere fatte dai ragazzi e che avrà come scopo la raccolta fondi per una importante causa sociale. Abbiamo da poco fatto un primo incontro con le insegnanti e stiamo decidendo insieme le modalità per iniziare questo percorso insieme. Il gruppo Alpini ha ormai novantanni di esperienza nel settore del volontariato ed inoltre si accompagna a tre grandi associazioni paesane che non sono da meno nell'altruismo gratuito: il Gruppo Micologico, l'Avis e il Sos di Sona. Siamo sicuri che i ragazzi, le famiglie e gli insegnanti potranno vivere un'avventura che farà loro scoprire un nuovo mondo fatto di condivisione e cultura, valorizzata dalle esperienze che proporremo e dall'entusiasmo di sentirsi parte di una grande identità locale. Il Gruppo Alpini e il Museo storico stanno facendo notevoli passi avanti nel percorso che li sta sempre più rendendo professionali, ma non si manca mai di sottolineare che tutto questo può nascere e svilupparsi solo con un grande “Patto Umano” che come diceva Bedeschi, sta alla base di ogni migliore riuscita. Il vero segreto degli Alpini è fare le cose con entusiasmo unitario in ogni azione ed è quello che noi vogliamo trasmettere a questi “Bocia”. Daniela Peretti


Anno 1 - Numero 6 Notiziario Bimestrale Novembre/Dicembre 2012 la baita de Lugagnan

30° Anniversario Progetto ortotearpia al centro anziani dalla scomparsa di continua per il secondo anno consecutivo nostra casa di Riposo, grazie alla padre Mario Toninandel Lapreziosa collaborazione del Grup-

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omenica 3 giugno si e svolta, in collaborazione con la sezione ANA di Trento il 30° anniversario della scomparsa di Padre Mario Tonidandel, cappellano della sezione ANA di Verona per alcuni anni. Grande giornata con la presenza di ben 8 pullman e 150° gagliardetti ci cui 100 della sezione di Verona, e bene ha fatto la sezione a coinvolgere gli alfieri. Credo che non servano tante parole per ricordare Padre Mario, vogliamo ricordarlo con il suo esemplare impegno di uomo e di alpino, sempre a disposizione del prossimo. Grande amico del prof. Vittorio Bozzini che nel suo libro “Padre Mario francescano, cappellano, uomo nella vita e nella luce” scritto in memoria, (consiglio di acquistarlo) ne traccia tutte le sue doti; aveva come dice il professore, il culto dell’amicizia, come sorgente inesauribile di forza e di sostegno morale in ogni evenienza. Sicuramente è stata una giornata che ricorderemo a lungo e che sia di stimolo per tutti noi, perché ha lasciato un’eredità morale e spirituale cui poter attingere. Fausto Mazzi

La baita si veste di mille colori

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embra un pezzo di strofa di una canzone, invece è tutt'altra cosa, sicuramente molto importante. Da un paio di mesi al sabato mattina una ventina di bambini dell'età' delle scuole elementari, vengono accompagnati in Baita dai genitori e qui la signora Laura, responsabile dell'associazione LABO', li intrattiene per un paio d'ore insegnando loro a disegnare, dipingere e fare delle formelle con la creta. Ecco un'altro modo significativo di usufruire della baita. R.C.

8 Dicembre 2012

Festa Tesseramento 2013

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Sfilata, accompagnati dalla Banda di Sona. Alle Ore 11,00 S.Messa e deposizione corona ai caduti. Dopo la cerimonia pranzo sociale al ristorante “IL FIORE” di Peschiera dG Sono invitati tutti gli Alpini, gli amici con consorti e fidanzate.

po Alpini di Lugagnano, per il secondo anno ha realizzato un progetto di ortoterapia. L’ortoterapia comprende l’attività di giardinaggio, la coltivazione di piante e di ortaggi è una terapia alternativa, capace di migliorare lo stato di salute degli individui, sia da un punto di vista prettamente fisico che psicologico. Con il supporto degli Alpini volontari che si dedicano, coinvolgendo i nostri ospiti, a piantare ad irrigare a curare gli ortaggi ogni anno il nostro orto produce non solo verdure e fiori, ma soprattutto tempo di serenità e allegria per gli anziani del centro. Proprio l’attività dell’orto infatti non solo fa ripescare dalla memoria saperi e competenze, ma impreziosisce il tempo in struttura con un’attività che gli anziani a casa erano soliti svolgere. E’ un’esperienza arricchente per gli anziani residenti presso la nostra struttura e anche per noi operatori, dai volti e dalle parole degli anziani abbiamo compreso che questa esperienza ha dato loro una nuova possibilità di interazione, gratificazione e benessere. Gli anziani hanno potuto stare assieme agli altri in un modo nuovo, creare nuove relazioni e argomenti di discussione, utilizzare le proprie competenze in campo agricolo, trasmetterle, impararne di nuove, sentirsi ripagati del proprio lavoro, mostrare con soddisfazione ai familiari ciò che avevano piantato e curato. Ognuno ha potuto dare il suo contributo in base a ciò che voleva e sapeva fare. Oltre ad occupazioni come quella dell’orto-terapia,

nel nostro centro gli anziani si svolgono varie attività ricreative come l’amato gioco della tombola e delle carte, i vari laboratori creativi (pasta di sale, stoffe, fiori di carta ecc…), e attività per il mantenimento della memoria. Sono importanti anche i momenti dove ci raccontiamo le storie del passato magari davanti ad una tazza di the con i volontari del gruppo dell’Ammalato e i giochi fatti con gli amici Scout e le feste per compleanni e ricorrenze speciali animati dai volontari del territorio, insomma ogni occasione è buona per cantare insieme in allegria gli stornelli del passato. Il nostro centro favorisce e anzi auspica collaborazioni come quella instaurata con il Gruppo Alpini e con tutti i volontari che passano con noi parte preziosa del loro tempo. E anzi invitiamo anche tutti i cittadini a partecipare ad attività aperte al territorio come la messa del Mercoledì pomeriggio e le feste che si svolgono in struttura (il cartellone con la programmazione è presente all’entrata della struttura). Per informazioni potete telefonare direttamente al Centro “Papa Giovanni Paolo II” tel. 045/514600.

Foto curiosa da Flinders/Tasmania/Australia La famiglia di Bergamin Primo, fratello di Giuseppe e Giordano, nostro socio andato avanti. Festeggiano con un pic nic sulla tomba del loro caro, il momento dell’inserimento sulla lapide, di un piccolo cappello alpino in ottone. R.C.


La Storia dei battaglioni alpini.. attraverso le cartoline militari

Natale al fronte, durante la prima e seconda guerra mondiale

grafica: M.Masotto - stampa: Fotoliber

Quando i nostri nonni e/o nostri padri o fratelli maggiori erano al fronte nel corso delle due grandi guerre, la prima 1915/1918 e la seconda 1940/1945, in prossimità del Santo Natale e del nuovo anno, come vivevano questi momenti drammatici lontano dagli affetti delle loro famiglie, come ravvivavano i loro rapporti, quali erano i loro affettivi contatti, vivendo nel più grande disagio e in mezzo alle più grandi difficoltà del momento. Sicuramente il loro pensiero era rivolto alla famiglia, alla madre, il padre, alle mogli, ai figli, ai parenti e agli amici, sentivano il peso e il disagio della lontananza, la sofferenza di non avere un contatto diretto per partecipare alla quotidianità, sopratutto in occasioni particolari, quali festività natalizie e del nuovo anno. Sicuramente inviavano con molta nostalgia i loro messaggi augurali, consci di essere sentiti nella loro sofferenza, e di essere spiritualmente presenti a loro. Un augurio striminzito, ma carico di un profondo affetto e di una carica di amore intensa e di grande speranza che tutto abbia a finire e ritornare sani e salvi in seno alle proprie famiglie. Luigi sala


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