la Baita de Lugagnan n3 anno 2019

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la baita de Lugagnan Gruppo Alpini Lugagnano - Associazione Museo Storico Baita Monte Baldo

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Sezione di Verona

Anno 8 - Numero 3

Notiziario Bimestrale Maggio/Giugno 2019

INAUGURAZIONE CENTRO POLIFUNZIONALE DI ARQUATA DEL TRONTO

omenica 14 aprile ore 4,00 riD trovo Verona nord con Pellizzato e Venturini, andiamo a Ve-

rona sud per prelevare il nostro presidente Luciano Bertagnoli, destinazione Arquata del Tronto, per partecipare all’inaugurazione del centro polifunzionale costruito e donato dagli alpini alle popolazioni colpite dal sisma del 2016 e 2017. Il viaggio anche se lungo, circa 500 km., scorre in maniera piacevole assieme ad un gruppo ben affiatato, solo una lieve emozione al cartello di uscita Rimini nord ..., ma ormai è acqua passata e gli alpini sanno guardare avanti senza recriminare anzi con maggior impegno ed entusiasmo, i lavori e gli impegni che la sezione di Verona sta progettando in vista del centenario sono numerosi. La struttura di 300 mq. e una piazzetta di circa 500 mq. ospitano il locale gruppo alpini

che aveva la sua sede ma che andò distrutto dal sisma. Un edificio che può ospitare un centinaio di posti a sedere per momenti aggregativi della popolazione, più tre uffici per professionisti che durante il terremoto aveva-

no perso il posto di lavoro. All’arrivo ho avuto un sussulto nel riconoscere la struttura presso la quale un anno prima assieme alla pro-loco del comune di Sona e con amici di Castelnuovo eravamo andati a portare solidarietà al gruppo di Accumoli. Ho incontrato con piacere all’ammassamento il simpaticissimo capogruppo Giovanni Funari, è stato un momento intenso ... Nonostante il cattivo tempo, numerosi erano i vessilli presenti da varie parti d’Italia e diversi i gagliardetti delle zone limitrofe, era presente tutto il consiglio direttivo nazionale con il labaro nazionale e con in testa il presidente Sebastiano Favero, inoltre con piacere abbiamo incontrato anche il gruppo di Rivalta sul Mincio facente parte della sezione di Verona. Il presidente Favero, rivolgendosi alle autorità locali, ha ricordato che i soldi ci sono per realizzare i

Il prossimo numero sarà disponibile, presso la Baita di Lugagnano a partire dal 15 luglio 2019, o sul nostro sito www.analugagnanovr.it. Vi invitiamo a ritirarlo e diffonderlo, grazie.


vari progetti individuati dal comitato, che gli alpini hanno fretta ma le lungaggini burocratiche stanno frenando il tutto.Anche il comandante delle truppe alpine generale Berto ha definito gli alpini “gente onesta che non ha paura di sporcarsi le mani” e che si sente orgoglioso di appartenere a questa splendida associazione definendola “la mia associazione “. Numerose le autorità regionali presenti assieme a diversi sindaci della valle del Tronto, e la lettera di un rappresentante del paese per ringraziare gli alpini ha commosso tutti i presenti. All’interno della struttura, dove è situata la piccola sede degli alpini campeggia una scritta NON DISPERARE MAI … CI SONO GLI ALPINI. Al termine della cerimonia, abbiamo gustato un ottimo piatto di spaghetti alla gricia e uno di amatriciana, anche per rendere onore ai loro piatti tipici. Poi piano piano abbiamo preso la strada del ritorno, stanchi ma anche gioiosi per aver portato un sorriso verso le popolazioni colpite dal sisma. Fausto Mazzi

I RAGAZZI DELLE SCUOLE MEDIE, UNA VISITA GRATIFICANTE!

U

na sfida per il nostro museo, al giorno d’oggi, è quella di attirare gli adolescenti. Essi hanno bisogno di attenzioni particolari, apposite metodologie, azioni didattiche mirate, per questo motivo noi alpini offriamo visite guidate concordate con gli insegnanti su argomentazioni e programmi con loro condivisi. Nel mese di aprile due classi della terza media della Scuola Anna Frank, accompagnate da alcuni insegnanti, sono venute a far visita al nostro Museo. I ragazzi hanno trascorso circa due ore della loro mattinata, ore in cui hanno potuto ammirare i reperti di un mondo istruttivo, e grazie anche al nostro aiuto hanno potuto scoprire nozioni e curiosità a loro sconosciute. In particolar modo ad attrarre i ragazzi sono stati i reperti bellici e le radio militari, mentre le ragazze hanno preferito la zona ove sono

raggruppati gli attrezzi agricoli, la parte con oggetti della vecchia chiesa e le vetrine dedicate alle macchine da cucire di un tempo. La visita al museo ha rappresentato per i ragazzi un’ottima occasione per trascorrere un po’ del loro tempo in modo istruttivo, l’ambiente museale ha offerto un’esperienza di apprendimento ed approfondimento di materie spesso a loro sconosciute e diverse dall’abitudinario scolastico, alcuni di loro si sono promessi di ripetere la visita al museo con le proprie famiglie. Sarebbe importante per i ragazzi visitare il museo con i propri cari, con genitori e nonni che si trasformerebbero in formidabili guide nel riscoprire le cose che avevano conosciuto da giovani nella convinzione che fossero andate perdute. Albino Turata

L’ingresso del museo, le 28 bandiere dei paesi Nato e le 4 vecchie lapidi del monumento recuperate.


Cartoline scritte e inviate ai propri cari da zone di guerra, scrivere e ricevere la posta era sempre un momento emozionante e di sollievo!

CARTOLINA SCRITTA SEMPRE DA ZONA DI GUERRA AL CURATO DON PIO VESENTINI DI LUGAGNANO


La Storia dei battaglioni alpini.. a cura del gruppo alpini, alla memoria di Luigi Sala

Prosegue la descrizione dei Battaglioni Alpini, in ordine alfabetico, mettendo se possibile una cartolina che attesti il Battaglione descritto e tutte le informazioni in nostro possesso, buona lettura. BATTAGLIONE ALPINI VALCAMONICA IIl Battaglione Alpini Valcamonica venne costituito nel 1882 e inquadrato nel 1° Reggimento Alpini con le Compagnie 52a, 53a, 54a e 55a. Nel 1885 passa al 5° Reggimento e due anni dopo venne sciolto. Fu ricostituito nel 1915 con le Compagnie 250a, 251a e 252a sempre nel 5° Reggimento. Nel 1915 operò nel settore Valtellina-Val Camonica, partecipò alla conquista di Conca di Presena e Monticello ed ai combattimenti nella zona del Montozzo, Punta Albiolo, Ercavallo. Nel 1916 venne trasferito sul Monte Cukla inquadrato nella 36a Divisione che operava nel settore del Rombon sul quale in settembre subì pesanti perdite. Nel 1917 venne trasferito a Canal San Bovo e difese le posizioni di Col San Giovanni dove si distinse per alcuni audaci colpi di mano. Le posizioni furono abbandonate per l’offensiva austriaca di Caporetto, ritirandosi partecipò alla prima difesa del Grappa, attestandosi tra Monte Prassolan, Roncone e Fredina, successivamente fu sulla cresta dei Solaroli, Val Cinespa, Monte Fontanel. Agli inizi del 1918, dopo un periodo di riposo nella pedemontana trevigiana, fu richiamato nella regione dei Solaroli, Valderoa, Val Calcino. Restò in quota sino alla fine di maggio, poi venne radunato nella zona di San Zenone degli Ezzelini – Liedolo dove fu trasferito nella Valtellina presso Cima Cady e Monte Tonale sino alla fine del conflitto. Dopo l’armistizio venne sciolto e ricostituito nel 1939 sempre nel 5° Reggimento; dopo un anno venne sciolto. Ricostituito nel 1963 con cambio di denominazione in xxx° Battaglione Alpini d’Arresto e sciolto definitamente nel 1964. Nappina verde.

BATTAGLIONE ALPINI VAL CHISONE

Il Battaglione Alpini Val Chisone venne costituito dal deposito del 4° Reggimento Alpini nel 1882 con le Compagnie 28a, 29a, 30a e 31a. Nel 1885 passò alle dipendenze del 3° Reggimento e cambiò denominazione in “Fenestrelle”. Nel 1915 riprese vita il Val Chisone con le Compagnie 228a, 229a e 230a. nella Grande Guerra combatté sulle Tofane, sul Monte Nero e sulla Bainsizza. Fu sciolto nel 1917. Fu ricostituito nel 1939 e prese parte nella Seconda Guerra Mondiale alle operazioni sul Fronte Occidentale e in Balcania. Fu sciolto nel 1943. Nappina rossa.

Il Battaglione Alpini Val Chiese venne costituito nel 1915 con le compagnie 253a e 254a e inquadrato nel 5° Reggimento Alpini. All’inizio delle ostilità della Prima Guerra Mondiale fu dislocato sulla linea che va dal Passo di Fobia al Passo di Nota. Occupò Monte Corno dove iniziò lavori di fortificazione. Nello stesso anno le fu assegnata la 255a Compagnia. Il Battaglione concorse all’occupazione di Pregasina ed un’ardita pattuglia fece saltare con esplosivi il trinceramento austriaco di q. 700 ad ovest di Molina. Occupò Mezzolago, Legos e Pre dove catturò dei prigionieri. Nei giorni successivi s’impossessò delle quote 1125 e 1141 a settentrione della Val di Ledro. In novembre il nemico irruppe sul posto avanzato di q. 1141, ma due giorni dopo una squadra scelta, dopo un bombardamento e col concorso di un gruppo di arditi, scalò le pareti rocciose e riconquistò la posizione alla baionetta. Il Battaglione trascorse la fine dell’anno senza che si verificassero fatti di rilievo. Il Battaglione rimase in Val di Ledro dove presidiò le posizioni del Nodic, S. Giovanni, Cadrione, dell’”Acquedotto” e di Cima al Bal. Fu sciolto nel 1919. Nappina blu.

grafica: M.Masotto - stampa: Fotoliber

BATTAGLIONE ALPINI VAL CHIESE


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