La Baita de Lugagnan n4 anno 2015

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la baita de Lugagnan Gruppo Alpini Lugagnano - Associazione Museo Storico Baita Monte Baldo

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Sezione di Verona

Anno 4 - Numero 4

Notiziario Bimestrale Luglio/Agosto 2015

Toccante evento commemorativo in baita

con la lettura di alcune lettere dal fronte, di soldati italiani durante la Grande Guerra Venerdì 22 maggio presso la Baita degli alpini di Lugagnano, con la collaborazione del Circolo culturale “M. Balestrieri” di Verona, si è tenuta la commemorazione storica dello scoppio della Grande Guerra ripercorrendo l'epopea dei soldati italiani al fronte attraverso le loro lettere conservate fino ai giorni nostri. Erano presenti il con Gruppo Storico, in divisa, della Sezione Alpini di Verona e il coro ANA "Amici della Baita". La serata è stata introdotta dal generale Roberto Rossini che ha evidenziato come la lettura delle lettere, toccanti per immediatezza e semplicità, può invitare ad un istante di meditazione e riflessione su quanto è accaduto cento anni fa. Oggi di quella vicenda non “resta che l'esperienza umana del dolore e del dovere- come ha ricordato il generale- la profonda capacità di dare e di resistere, una lezione sommessa ed altissima di piccoli uomini sconosciuti, più veri e più grandi dei Grandi”. “Questi documenti epistolari -ha aggiunto- testimoniano gli stati d’animo, le pene e gli ideali di uomini che in quei momenti storici hanno saputo resistere e tenere fede ai valori di fedeltà alla Patria, alla propria terra, ai propri cari con identica dignità, con eguale e silenziosa dedizione al loro dovere di soldati”. Dopo tanti anni le cartoline e le lettere, ritrovate e conservate, sono per noi uomini del 21º secolo la testimonianza vera di quanto è accaduto e ci ricordano le sofferenze, le lotte e le speranze di tanti combattenti. Queste testimonianze epistolari documentano l'abnegazione,

e lo strazio per tanti amici massacrati, le terribili condizioni della vita in trincea con l’umidità, il fango, le malattie. Tali emozioni sono ben presenti nei versi di un grande poeta italiano, Giuseppe Ungaretti, che così sintetizza la fragile vita dei soldati: “Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”. Questi versi vogliono sottolineare la precarietà, l’insicurezza, il pericolo che hanno vissuto centinaia di migliaia di soldati durante il primo conflitto mondiale. Anche le lettere scritte dalle mogli, dalle madri, dalle fidanzate sono la testimonianza dell’affetto, dello stretto legame con chi viveva una condizione di grave ed estremo pericolo. La serata ha visto la viva partecipazione di tante persone che hanno seguito la commemorazione con grande commozione e rivissuto così alcuni momenti terribili della Grande Guerra. Roberto Giacomi

le sofferenze, i sacrifici, spesso del tutto inutili, di molti dei nostri soldati che hanno combattuto e hanno dato la loro vita per la Patria sull’Ortigara, sul Pasubio, sull'Adamello, a Caporetto e sul fronte del Piave. La lettura di alcune lettere dal fronte da parte dell’ex sindaco Giorgio Gatto e di Sara Sartori ha suscitato nei presenti sentimenti di grande commozione. I soldati nei loro scritti ricordano l’amore verso i propri cari (mamma, spose, fidanzate …), la paura

Il prossimo numero sarà disponibile, presso la Baita di Lugagnano a partire dal 15 settembre 2015, o sul nostro sito www.analugagnanovr.it. Vi invitiamo a ritirarlo e diffonderlo, grazie.


Il nostro museo è più ricco....

Qualche sera fa é venuto a trovarci, in baita, un medico in pensione di Verona, Nocca Gianfranco; aveva preso contatto con alcuni consiglieri della sezione cittadina poiché possedeva dei reperti a lui molto cari da donare. Sartori, vicepresidente, non ci ha pensato due volte e l’ha indirizzato qui da noi. Mi ha spiegato che era materiale della prima guerra mondiale, appartenuto a suo padre, ed essendo lui in età avanzata gli sarebbe spiaciuto che il tutto andasse perso, distrutto o peggio messo in vendita in qualche mercatino di antiquariato. L’ho ringraziato e poi accompagnato nella visita al nostro museo. Ne è rimasto entusiasta! L’ho invitato a riferire alla Sezione di Verona dell’incontro e se sempre dell’avviso di donarci il materiale avremmo potuto programmare una serata per dare il giusto risalto all’evento. Nel frattempo un nostro paesano, Giorgio Manzato, figlio del reduce Leonello deportato della seconda guerra mondiale, mi ha chiamato dicendo che aveva deciso, assieme alla sua famiglia, di donare i vari documenti di suo padre al museo. L’adrenalina è salita alle stelle, in due giorni il museo sarebbe diventato più ricco! Quando mi ha portato i documenti, l’ho invitato a tornare in occasione della consegna dei reperti da parte del sig. Nocca. Così dopo quindici giorni abbiamo riunito in baita il consiglio sezionale, il nostro direttivo e alcuni amici per festeggiare l’evento, l’emozione è stata grandissima! Il signor Nocca ci ha raccontato che il padre Luigino, sottotenente del 6° alpini, aveva combattuto sul monte Ortigara ed era stato ferito da una pallottola nemica che gli ha trapassato l’elmetto. Ecco allora l’elmetto “incriminato”, se la pallottola fosse passata mezzo centimetro più al centro suo padre sarebbe stato ucciso! Oltre all’elmetto ci ha consegnato vari attestati di benemerenza, di medaglia d’argento, del nastro azzurro e altro. Poi è stata la volta di Giorgio con una serie di documenti, attestati e il piastrino di prigionia in Germania nel campo di concentramento di Essen. Uno dei documenti certificava il diritto del padre Leonello di avere una porzione abbondante di cibo poiché il suo lavoro come falegname per i tedeschi, a un’altezza di 40 metri

da terra, comportava dei rischi come risultava sul biglietto fornito dal caposquadra. Erano in due che avevano questo “prezioso” biglietto e all’ora di pranzo per ritirare il cibo quando il suo compagno ebbe mostrato il biglietto fu pestato a sangue. Allora senza farsi notare lasciò scivolare in tasca il bigliettino ritirando una porzione normale di cibo. Del suo compagno non si seppe più nulla! Roberto Cristini

Alcuni dei documenti donati al museo: cartolina di Leonello Manzato spedita dal lager e sotto la sua piastrina di riconoscimento. A sinistra: il bigliettino "prezioso" che è costato la vita al suo compagno


notizie..... Adunata nazionale all’Aquila

Grande partecipazione da parte del nostro gruppo all’adunata dell’Aquila con ben cinque camper arrivati venerdì mattina, altri sono giunti più tardi assieme alle macchine e a un alpino in moto. Grande emozione da parte di chi ha vissuto in prima linea il periodo del terremoto con la cucina da campo a S. Ruffina, dove ovviamente abbiamo fatto sosta per salutare le persone che avevamo conosciuto durante quella permanenza, sono stati momenti d’intensi ricordi.

Molti i momenti conviviali in quei giorni; da ricordare anche l’incontro con gli amici di Belluno conosciuti durante il terremoto dell’Emilia. Il ritrovarsi tra Giovanni e Roberto giacché tra loro era nata una grande amicizia, nell’occasione è stato donato a Giovanni un quadro con un grembiule del nostro gruppo e una foto di tutta la cucina con relative firme, la consegna ha suscitato molta emozione. Nell’adunata della domenica ci sono stati momenti intensi e gli abitanti

hanno partecipato con calore per esprimere il loro ringraziamento. Grande la partecipazione anche a livello sezionale, considerata la distanza, ben 152 gagliardetti hanno sfilato e sicuramente sarà ricordata come una grande adunata. Da parte mia un grazie a tutti quegli alpini del nostro gruppo che hanno voluto partecipare; l’appuntamento è per l’anno prossimo ad Asti.

Grande partecipazione sezionale all’adunata del Triveneto a Conegliano. Come consuetudine, da qualche anno i due gruppi di Sona e Lugagnano organizzano assieme la trasferta per ottimizzare i costi del pullman e per consolidare l’amicizia; quest’anno l’organizzazione è stata fatta dal gruppo di Sona. Tanta la partecipazione della gente locale nonostante le pessime condizioni meteo, infatti si è sfilati sotto la pioggia, ma non è certo la pioggia che ferma gli alpini … Ho un rammarico, infatti mi chiedo come

mai l’anno scorso al Triveneto di Verona così poca gente dietro le transenne e qui a Conegliano sembrava un’adunata nazionale. Forse è il caso che ognuno faccia delle riflessioni per chiedersi il perché. Al termine della sfilata abbiamo fatto tappa in un ristorante della zona e fra una canta e un bicchiere di vino è terminata la giornata, durante il pranzo è avvenuto anche lo scambio di gagliardetti tra altri due gruppi presenti che conoscevano Sergio Todeschini

capogruppo di Sona, erano il gruppo di Vigo di Cadore di Belluno e il gruppo di Colle Umberto di Treviso, inoltre era presente anche il gruppo di Fai della Paganella assieme al consigliere sez. Silvano Mattei. Un caloroso ringraziamento al gruppo di Sona che ha organizzato l’evento, l’anno prossimo il Triveneto farà tappa a Gorizia e toccherà a noi di Lugagnano organizzare il pullman.

e Conegliano al Triveneto

Fausto Mazzi

Fausto Mazzi

Coro “Amici della baita” a S.Giorgio in Salici Continua l’avventura del coro A.N.A. “Amici della baita” di Lugagnano che venerdì 24 aprile, a margine delle celebrazioni nel territorio comunale per il centenario dall’inizio del primo conflitto mondiale, coincidente col cinquantesimo dalla Liberazione, è stato ospite degli amici del gruppo alpini di S.Giorgio in Salici per una serata di cante alpine. Insieme agli “Amici della baita”, nella chiesa parrocchiale gentilmente concessa dal parroco d. James, si è esibito anche il coro alpino “Valli grandi” proveniente da S.Pietro di Legnago, formazione formatasi nel 2006 e diretta egregiamente dal maestro Mauro Danieli. A fare gli onori di casa il capogruppo Dario Stevanoni con i ringraziamenti

ai cori e al nutrito numero di presenti, a testimonianza dell’ottima organizzazione e del giusto risalto saputo dare alla serata. A lui e a tutto il suo gruppo il più sentito ringraziamento per la generosità e l’ospitalità dimostrate prima, durante e a fine evento! Le esibizioni dei due cori hanno toccato un repertorio che spaziava dalla prima guerra mondiale, passando da quei valori tanto cari agli alpini come la patria, la fede, l’amicizia e la montagna, con la chiosa finale del Signore delle Cime che ha visto unire insieme i due cori sotto la direzione di un’applauditissima maestra Giulia Favari; è stato il coronamento di una bella serata partecipata con entusiasmo da tante persone.

Per un coro alle prime esperienze come il nostro, confrontarsi con amici alpini che portano avanti già da anni le tradizioni canore delle penne nere è stato principalmente fonte d’arricchimento e motivo di grande orgoglio. La consapevolezza in tutti noi è comunque quella di un progressivo e continuo miglioramento dal punto di vista qualitativo, la nostra speranza è quella che lo diventi anche quantitativamente e per questo invitiamo tutti quelli che hanno la passione per il canto ad unirsi a noi ricordando che le prove si tengono tutti i martedì sera presso la baita “Monte Baldo” a partire dalle 20.45. Massimo Adamoli


La Storia dei battaglioni alpini.. a cura di Luigi Sala

Prosegue la descrizione dei Battaglioni Alpini, in ordine alfabetico, mettendo se possibile una cartolina che attesti il Battaglione descritto e tutte le informazioni in nostro possesso, buona lettura. BATTAGLIONE BELLUNO

IL “Battaglione Alpini Belluno” fu costituito nel 1910, con le compagnie 77° e 78°, a Belluno in seno al 7° Reggimento Alpini e nel 1914 si aggiunsero la 79° e 106° compagnia di milizia mobile. Nella grande guerra fu impiegato in alta montagna e ottenne grandi successi. Nel 1917 dopo Caporetto, in seguito alle gravissime perdite subite, fu sciolto. Negli anni fu ricostituito e sciolto più volte, inquadrato nel 12° reggimento Alpini. Partecipò al recupero delle salme durante il disastro del Vajont nel 1963. Nel 2004 fu sciolto definitivamente. Nappina verde.

BATTAGLIONE BOLZANO

grafica: M.Masotto - stampa: Fotoliber

Il “Battaglione Alpini Bolzano” fu costituito nel 1935, con le compagnie 92°, 141° e 142°, di stanza a Bassano del Grappa e alle dipendenze del 12° Reggimento Alpini. Fu impiegato nella seconda Guerra Mondiale. Fu sciolto in Francia nel 1943. Ricostituito nel 1946 aggiungendo la 127° compagnia in ambito al 6° Reggimento Alpini. Fece parte anche dell’11° Reggimento Alpini. Fu sciolto definitivamente nel 1975. Nappina Bianca.


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