la Baita de Lugagnan n1 anno 2019

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la baita de Lugagnan Gruppo Alpini Lugagnano - Associazione Museo Storico Baita Monte Baldo

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Sezione di Verona

Anno8- Numero 1

Notiziario Bimestrale Gennaio/Febbraio 2019

Due barbecue degli Alpini di Lugagnano donati alla comunità di Fonte del campo “Tirèn fora la greola e brustòlèn” è un intercalare tipicamente Veneto e Veronese che sta a rappresentare un momento da lì a venire di aggregazione e buona libagione, all’insegna della goliardia e del puro piacere di stare tra amici, parenti od altro. Brustòlàr e greolàr evocano anche momenti di serenità, spensieratezza, spazi aperti durante il periodo estivo o chiusi durante il periodo invernale al caldo tepore di un camino e di una taverna. Tutto ciò è intimità, casa, calore umano, scambio. Tutto ciò è dato per scontato da ognuno di noi, perché per realizzare ciò disponiamo di tutti gli ingredienti di supporto necessari: una grèola (barbecue), le attrezzature varie, un luogo dove farlo (sia esso un giardino o una taverna), relazioni diffuse per avere tante persone attorno a noi, socialità condivisa e stabile. E soprattutto serenità. E se tutti questi fattori ambientali e strumentali non ci fossero perché venuti a mancare, una grèola o barbecue che sia, che appare sulla scena, che significato potrebbe assumere? Senza esagerare potrebbe essere paragonata ad un bene di prima necessità. Il riferimento è ad una iniziativa della Proloco di Sona che, in collaborazione con il Gruppo Alpini di Lugagnano e i comitati di raccolta fondi degli altri quattro Comuni aderenti all’iniziativa, ha dotato la Comunità di Fonte del Campo di due nuovi barbecue. Fonte del Campo è un nome ormai conosciuto all’interno della Comunità di Sona ed associato al progetto #solidarietaprofontedelcampo. Nata a Sona nei momenti immediatamente successivi al terremoto che il 24 Agosto 2016 ha colpito il Centro Italia, la raccolta fondi collegata ha la finalità di contribuire alla ricostruzione della sede dell’Associazione Vico Badio, fulcro della socialità di questa Comunità così duramente provata dall’evento sismico. Tale progetto ha ottenuto poi anche la collaborazione e l’appoggio dell’Amministrazione Comunale di Sona

e di altre quattro Amministrazioni Comunali a noi vicine: Sommacampagna, Castelnuovo del Garda, Povegliano Veronese e San Pietro in Cariano. E con esse anche di due enti locali quali la Proloco di Povegliano e il Comitato Eventi e Fiera di Sommacampagna. Venerdì 16 e Sabato 17 Novembre 2018 una delegazione, in rappresentanza sia del sodalizio sia del Gruppo Alpini Lugagnano, si è recata a Fonte del Campo portando con sé i due manufatti. Sono frutto del lavoro artigianale, dell’inventiva e della passione di due soci del Gruppo Alpini di Lugagnano Luigi Bonesoli e Osvaldo Lonardi, ai quali va un sentito ringraziamento per quanto fatto.

“Da una chiacchierata fatta in baita a Lugagnano” ci dice il Capogruppo Fausto Mazzi “è nata in maniera spontanea ed entusiasta questa splendida opportunità. A volte basta veramente poco: un’idea e una proposta messa sul tavolo da parte della Proloco di Sona, la disponibilità di due persone. In questo modo è nato il Progetto Grèole per Fonte del Campo del quale “scherza ridendo Fausto “mi è stata

Il prossimo numero sarà disponibile, presso la Baita di Lugagnano a partire dal 15 marzo 2019, o sul nostro sito www.analugagnanovr.it. Vi invitiamo a ritirarlo e diffonderlo, grazie.


data la responsabilità dell’Ufficio Acquisti! Su questo strano incarico” prosegue Mazzi “ci abbiamo molto ricamato sopra in maniera simpatica e scherzosa, facendo un po’ la parte del cattivo nelle trattative sul prezzo di acquisto delle materie prime. Un gioco della parti simpatico che ha creato ancor di più sintonia e splendida complicità. Un ricordo nel ricordo di questo bellissimo momento di Comunità”. La visita a Fonte del Campo è stata l’occasione per incontrare il Gruppo Alpini di Accumoli e suggellare una amicizia che, siamo sicuri, durerà nel tempo. Prima di Natale gli alpini di Accumoli, di passaggio a Verona, sono stati ospiti in baita a Lugagnano per un momento conviviale. La Proloco Sona ha sostenuto, con parte dei Fondi Raccolti per la #solidarietaprofontedelcampo ed assieme alla parte messa a disposizione dei comitati di Raccolta Fondi delle altre Comunità, la spesa per l’acquisto delle materie prime. La realizzazione dell’opera quindi è

dono di Luigi e Osvaldo. Ad accompagnare la comitiva Il Presidente della Proloco di Povegliano V.se Riccardo Cordioli e il Consigliere alla Protezione Civile del Comune di Castelnuovo Antonello Baldi. Attivi sostenitori della causa di Fonte del Campo non sono voluti mancare all’appuntamento.

“È stato un viaggio lungo e stancante” ci dice Antonello “abbiamo percorso la valle del fiume Tronto bellissima nella sua selvaggia crudezza, martoriata ancora dalle ferite del sisma che tuttora spesso ricorda ai residenti che sotto sotto non li abbandonerà mai. Abbiamo incontrato i residenti” ci dice ancora Baldi “forse un poco stanchi delle lungaggini per la ricostruzione e in debito con la sorte ma aperti a ricevere rapporti umani. Le gréole… sono state per noi l’occasione per attivare conoscenze, rinnovare momenti di amicizia che dureranno nel tempo. #solidarietàprofontedelcampo si conferma un ottimo investimento di solidarietà umana che il nostro territorio può vantare”. “La cosa che mi stupisce ogni volta che mi reco a Fonte del Campo” ci dice Riccardo “è la reazione dei residenti: basta poco, come una greola par brustolar, per ravvivare la comunità e

la voglia di stare assieme. Inoltre nonostante tutte le difficoltà che ancora oggi a distanza di due anni la popolazione deve affrontare e vivere ogni singolo giorno” aggiunge ancora Cordioli “quando arrivi trovi dei sorrisi, una porta aperta pronta ad accoglierti, la moca del caffè sul fuoco e una fetta di torta. Mai come in queste occasioni si comprende quanto sia vero il detto che la felicità sta nelle piccole cose”. Luca Foroni, Presidente della Proloco di Sona ricorda le parole del parroco Don Stanislaw pronunciate il 24 Agosto scorso in occasione del secondo anniversario del terremoto. “Il parroco“ ricorda Luca “aveva parlato di quattro gambe di un tavolo che sostiene la stabilità della comunità: benessere materiale, benessere fisico, benessere sociale, benessere spirituale. Non c’è molto da dire di fronte alle immani sofferenze di chi subisce un terremoto. Le paure e la rabbia di chi si sente abbandonato a Fonte del Campo sono un macigno sul cuore. Non servono parole di circostanza e di pietismo. Servono azioni concrete per rinforzare le gambe del benessere materiale e benessere sociale, che poi danno sostegno alle altre. Le faremo!“ Il riferimento di Luca alle cose che verranno fatte è alla installazione di una tendostruttura, finanziata dal progetto #solidarietaprofontedelcampo, che vedrà luce verso Marzo/Aprile 2019 alla fine dell’inverno. Fungerà da luogo di aggregazione temporaneo in attesa che lo sgombero delle macerie di Fonte del Campo si esaurisca e che possa ripartire la ricostruzione della frazione. E con essa la nuova sede dell’Associazione Vico Badio. Durante la visita si è potuto vedere che, nella zona destinata ad ospitare la tendostruttura, sono in corso le rilevazioni geologiche preliminari per fare spazio al basamento di cemento su cui la stessa verrà installata. Una barlume di luce di speranza si intravvede all’orizzonte. Ora è il momento più che mai giusto per non mollare e innestare, nel progetto #solidarietaprofontedelcampo, energie positive e passi lunghi che fanno fare strada. Gli Alpini di Lugagnano ci sono! Cottini Alfredo


LETTERA DA ZONE DI GUERRA In questa pagina, sempre dall’archivio del nostro museo, una lettera particolare spedita da Torino All’ amico Ugo il 16 maggio 1916 in servizio a Venezia. Cristini Roberto Torino il 16-05-16 Caro Ugo,

oggi sono andato alla visita e mi hanno fatto idoneo alle fatiche di guerra. Non ti do quindi notizie della mia salute perché sarebbe superfluo dal momento che in dieci minuti mi han fatto diventare un gigante. Così di cinque fratelli siamo poi tutti e cinque militari, e mi pare che basti. Spero però che la chiamata della mia classe non si farà tanto presto e credo che mi lascieranno borghese almeno fino al mese di agosto p. v. Ho dichiarato al medico che mi ha visitato che già avevo fatto domanda da ufficiale della terribile ma che la commissione medica collegiale mi aveva riformato per cardiopalma. Egli mi ha ascoltato un momento le pulsazioni del cuore e poi mi disse che mi rallegrassi di essere completamente guarito. Lo dice lui e basta, ma sebbene sarei felice che così fosse, io non ci credo perché so ben io come mi sento. Mi ha visto che portavo gli occhiali e mi ha fatto leggere senza occhiali un brano di scrittura a caratteri cubitali che anche un cieco lo avrebbe letto e poi mi disse che io portando gli occhiali mi rovinavo soltanto la vista perché questa io avevo buonissima. E pensare che è da dieci anni che io porto gli occhiali e che se non li ho non ci vedo alla distanza di cinque metri! Gli ho chiesto che mi mandasse almeno in osservazione all’ospedale ma mi ha risposto che se dovesse mandare in osservazione tutti quelli come me, l’ospedale di Torino non potrebbe contenerli tutti. Credevo che mi avrebbe fatto abile sì ma al servizio sedentario invece niente, abile alle fatiche di guerra! Non mi sono mai sentito tanto forte e robusto come quest’oggi, eppure sono sempre io lo stesso come quello di ieri. Ti devo dire però che questa visita mi è sembrata un po’ una farsa, perché tu che mi conosci ti immagini le fatiche di guerra sono in grado di sopportare io? Dopo un esito così buono di visita medica chissà in che arma mi destineranno? Basta staremo a vedere. Mio fratello che ti avevo raccomandato è stato aggregato al 6° da Fortezza ed oggi l’hanno vestito da soldato. Ma come già ti dissi egli è comandato a prestare servizio alle Officine di Savigliano e continuerà ad andare al suo ufficio a fare il suo lavoro, con la sola differenza che deve vestire la divisa militare. Ti ringrazio quindi ugualmente per quanto avresti potuto fare in suo favore ma sono contento che così non abbi dovuto disturbare te ed in tuoi. Ho ricevuto una cartolina di tua moglie che mi annuncia una prossima venuta a Torino per presentare l’erede alla nonna ed ai parenti che ancora non lo conoscono, e per fare anche vedere a me i progressi del vostro bel bambino. Sono lieto dell’occasione di poter rivedere tua moglie e il suo bambino e mi auguro di poterti dire presto che li ho trovati tutti in buonissima salute. E tu come stai? Spero bene, come ti auguro sempre di cuore, e così pure tuo fratello Tito. Mandami presto tue notizie che mi sembra già di non averne più ricevute da un mese. Mi fa sempre tanto piacere ricevere qualche tuo scritto e sapere qualche cosa di te, che spero non tarderai a farti vivo. Addio, caro Ugo, voglimi sempre bene come te ne vuole il tuo ….amico Lorenzo


La Storia dei battaglioni alpini.. a cura del gruppo alpini, alla memoria di Luigi Sala

Prosegue la descrizione dei Battaglioni Alpini, in ordine alfabetico, mettendo se possibile una cartolina che attesti il Battaglione descritto e tutte le informazioni in nostro possesso, buona lettura. BATTAGLIONE ALPINI TIRANO

Il Battaglione Alpini Tirano fu costituito nel 1886 dal Deposito del 5° Reggimento Alpini. Comprendeva le Compagnie 46a, 48a e 49a. Durante la Grande Guerra combatté nell’Alta Valtellina, sul Monte Ortigara, nella Valbella e nella battaglia di Vittorio Veneto. Partecipò alla Seconda Guerra Mondiale combattendo sui Fronti Occidentali, Greco-Albanese e in Russia incorporato nella 109a Compagnia. Fu sciolto nel 1943. Nel 1953 il Battaglione viene ricostituito con sede a Malles e inquadrato nella Brigata Alpina “Orobica”. Il 1º ottobre 1975 il 5º Reggimento Alpini viene sciolto e il Battaglione diventa Autonomo, passando alle dirette dipendenze della Brigata. Il 27 marzo 1991 viene sciolto e la bandiera deposta al Sacrario delle bandiere presso il Vittoriano. Nappina rossa.

BATTAGLIONE ALPINI TRENTO IL Battaglione Alpini Trento fu costituito nel 1920 per cambio di denominazione del Battaglione Alpini Morbegno. Fino al 1921 inquadrato nel 5° Reggimento Alpini facevano parte le Compagnie 44a, 45a, 47a, 92a, poi cambiò con la 94a, 144a e 145a e inquadrato nel 6° Reggimento Alpini. Nel 1936 passò alle dipendenze dell’11° Reggimento Alpini e partecipò alla Guerra d’Africa. Prese parte alla Seconda Guerra Mondiale sul Fronte Occidentale, Greco-Albanese e in Jugoslavia. Nel settembre del 1943 si trovava in Francia dove venne decretato l’Armistizio e fu sciolto. Fu ricostituito nel 1946 in ambito del 6° Reggimento Alpini con l’aggiunta della 128a Compagnia. Nel 1986 aggiunse la 353a Compagnia reclute. Fu sciolto definitivamente nel 2002. Nappina rossa.

BATTAGLIONE ALPINI TOLMEZZO Il Battaglione Alpini Tolmezzo fu costituito nell’ambito del 7° Reggimento Alpini nel 1908 con le Compagnie 6a, 12a e 72a. Nel 1909 passò all’8° Reggimento Alpini. Partecipò alla Guerra di Libia ed alla Grande Guerra in Carnia. Nella Seconda Guerra Mondiale operò in Grecia e in Russia con la 114a Compagnia. Fu sciolto nel 1943. Riprese vita nel 1946. Oggi costituisce l’ossatura dell’8° Reggimento Alpini. Nappina bianca.

grafica: M.Masotto - stampa: Fotoliber

Il nostro “Gigi Cartolina” apparteneva al Battaglione Alpini Trento, ecco una nota scritta nella sua raccolta: “parlare del Battaglione Trento è, per me, sicuramente una grande emozione. Mi riporta agli anni della mia giovinezza, quando giovane recluta mi sono presentato al C.A.R. di Merano. Era il giorno 6 settembre 1951. Dopo il periodo di addestramento sono passato al Battaglione Alpini Trento 128a Compagnia Mortai e lì sono rimasto fino al giorno 21 novembre 1952. Ricordi bellissimi, di amici e di momenti spensierati.”


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