La baita de Lugagnan n3 2013

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la baita de Lugagnan Gruppo Alpini Lugagnano - Associazione Museo Storico Baita Monte Baldo

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Sezione di Verona

Anno 2 - Numero 3

Notiziario Bimensile Maggio / Giugno 2013

UN PICCOLO GESTO, UN GRANDE CUORE: GLI STUDENTI DI LUGAGNANO HANNO FATTO CENTRO NELLA SOLIDARIETA’!

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l 2 maggio, con un tempo sereno e fresco, si è svolta alla baita di Lugagnano la giornata conclusiva del progetto didattico “Lugagnano: un museo, tante storie” che ha visto protagonisti gli studenti dell'istituto comprensivo di Lugagnano. Gli Alpini, i curatori del museo e il CSV (Centro Servizi per il Volontariato) hanno dato le basi e il materiale, ma il lavoro più grande e generoso è stato fatto proprio dai giovani scolari e dai loro insegnanti che si sono impegnati in maniera gratuita per una causa davvero grande: donare qualche soldo, raccolto attraverso una mostra-mercato di beneficenza, a un ragazzo paesano bisognoso di cure speciali. Ma riassumiamo a larghe linee come è andata: dal museo, con appoggio il CSV, è arrivata una proposta per le scuole, che suonava più o meno così “ Vi va di unire la conoscenza con il volontariato?”. Era l'estate del 2012, abbiamo parlato con gli insegnanti pochi giorni prima che partissero per le meritate vacanze.... e si è colpito nel segno! Subito ci hanno concesso la loro disponibilità e in pochi giorni è stato allestito il progetto. Si è voluto coinvolgere tutte le realtà di volontariato che gravitano attorno alla baita: SOS di SONA, Gruppo Micologico di Lugagnano, Avis di Lugagnano e naturalmente gli Alpini! L'obiettivo principale era di far conoscere agli studenti cosa significasse l'esperienza del volontariato, imparando un po' la nostra storia paesana del recente passato. La maggior parte delle volte ci si dimentica quanto sia importante fare anche piccole cose quotidiane, sorri-

dere al nostro vicino di casa o sollevare da terra un rifiuto fuori posto. Soprattutto questo è volontariato e non serve prendere ferie o fare grandi cose, serve solo un pizzico di altruismo! E gli studenti di Lugagnano l'hanno capito benissimo. Si sono uniti attorno ai loro splendidi insegnanti, hanno avuto la pazienza e l'entusiasmo di modellare la pasta di pane per far nascere tanti oggettini, hanno ritagliato il pannolenci, decorato mollette, intrecciato scooby-doo ed inoltre, alle medie, hanno costruito dei modellinidiorami riferiti alla prima guerra mondiale (che sono attualmente in mostra presso la scuola medie di Lugagnano). Il lavoro è durato alcuni mesi, ma alla fine è stato davvero ricompensato! Giovedì 2 maggio la Baita Montebaldo, grazie alla nutrita presenza degli Alpini, dei curatori del museo, del SOS di Sona e di un rappresentante del CSV, è stata preparata per accogliere al me-

glio le diverse classi di alunni che si sono intervallate per tutta la mattinata. Vestiti di tutto punto con le nuove magliette e cappellini, i curatori del museo e gli Alpini si sono subito messi al lavoro di buon mattino, pronti ad allestire con i numerosi lavoretti i tavoli sotto il porticato della Baita. Quanti colori e forme simpatiche, sembrava quasi carnevale o la notte di Santa Lucia! Ogni classe aveva un proprio spazio e su un unico tavolo vennero esposti anche dei diorami. All'interno, invece, è stato apparecchiato un piccolo rinfresco fatto di patatine, bibite e salatini. Verso le 9 era tutto pronto: i tricolori sui pilastri, la bandiera sull'asta pronta per essere alzata, morale altissimo e un po' d'ansia per il tempo che dopo pochi minuti svanì con l'arrivo di un timido raggio di sole. Alle 9,30 arrivarono le prime classi, si trattava delle terze elementari. Dovete sapere che ogni volta che passo quel piccolo cancelletto di le-

Il prossimo numero sarà disponibile, presso la Baita di Lugagnano a partire dal 15 luglio 2013, o sul nostro sito www.analugagnanovr.it. Vi invitiamo a ritirarlo e diffonderlo, grazie.


Anno 2 - Numero 3 Notiziario Bimestrale Maggio/ Giugno 2013 la baita de Lugagnan gno, osservo la tabella con scritto il nome del museo e lancio uno sguardo sorridente alla nostra bandiera. E' un simbolo che mi ammonisce: “prima di tutto l'umiltà e il dono, ricordati che siamo tutti uniti.” Quel giorno l'avremmo percepito tutti insieme quell'avviso, e quello che poteva essere un segnale d'altri tempi, sarebbe diventato un'abituale realtà. Uniti in cerchio, questi piccoli intonarono l'inno di Mameli come mai l'avevo sentito, mentre piano piano il tricolore salì sull'asta verso il cielo e sventolando con forza ci diede la certezza dell'inizio di una grande cerimonia. Gli Alpini nascondevano gli sguardi resi seri dall'ombra del cappello e dal momento solenne, ma lasciavano trasparire degli ampi sorrisi. E tra umili e semplici... ci si intende subito! Ai bambini non è servito altro per imitarli e cantare più forte che potevano. Poi si misero tutti ordinati e con gli sguardi impazienti, curiosi di vedere... quali sorprese si potevano scorgere sotto quel portico? “Forza maestra, non farci aspettare... va bene la disciplina, ma oggi è un giorno di festa!” I piccoli passi si facevano sempre più veloci, le manine fremevano. Le parole di benvenuto furono squillanti e veloci, presto i tavoli erano spariti sotto quei turbini che sceglievano il regalo più bello, per se stessi, per gli amici o per la famiglia. La cassetta quadrata dove si raccoglievano le offerte libere continuava a tintinnare e c'era una lunga fila per farsi mettere la sigla sul fogliettino attaccato sul retro. Quelle due lettere che identificavano le iniziali di nome e cognome dicevano “questo lavoretto adesso l'ho comprato io, ho deciso qual'è il suo prezzo, ho capito qual'è la mia generosità”. Ci fu poi un breve rinfresco e la baita si rallegrò anche al suo interno, gli Alpini guardavano estasiati e sorridenti le corse, i larghi bocconi di patatine, le grandi bevute di bibite! E' sempre una ricarica interiore vedere tanta allegria, ricorda che la vita è meravigliosa e che bisogna lasciarla scorrere nel suo presente, lasciando che ti sorprenda con i dentini bianchi e gli occhi socchiusi di un bambino felice di aver comperato il suo piccolo premio. Dopo una breve visita al museo, dove alcuni fecero anche le prove come future guide, ci hanno salutati. Il cambio con le quinte elementari fu brevissimo e più o meno uguale. Stesso impeto, stessa curiosità. Dopo qualche brevissima parola, furono lasciati liberi di vedere, toccare e comperare quanto ancora era rimasto. Tanto che, con molta sorpresa, portarono via tutto! Ma proprio tutto!

Rimasero solo i diorami delle terze medie. Anche a loro fu offerto un rinfresco molto frugale e poi si organizzò “il trenino-Museo”: chi voleva vedere cosa c'era di bello e storico nel piano terra della baita doveva ancorarsi al suo amico, come una lunga gincana. In molti si legarono a quei vagoncini fatti di braccia tese come abbracci e si cantava. Uguale a prima, anche in questa occasione, vi furono dei bravi aiutoguida, che contiamo possano aver preso la passione e che un giorno ci aiuteranno a spiegare i percorsi museali. Ma il tempo corre corre... anche le quinte elementari ci salutano, bisogna fare presto! Tra poco saranno qui le terze medie! Guardiamo i tavoli del porticato completamente vuoti. Ci fu un momento di silenzio. Ma poi si fece largo l'idea: un breve inno d'Italia e un'asta allegra. “Fratelli d'Italia” risuonò ancora una volta in quella mattinata, mai sazia di grandi gesti. Subito dopo i ragazzi che avevano costruito i diorami, spiegarono agli altri quali erano stati i modi di lavorare, le impressioni suscitate e allestirono infine una vivace asta. Si fece quindi un ultimo rinfresco e anche loro ci salutarono felici di aver passato una giornata diversa. Da una professoressa abbiamo saputo in confidenza che alcuni dei ragazzi avrebbero usato questi diorami per l'esame di terza media e la cosa

ci ha riempito davvero di tanto orgoglio. In questo progetto ci siamo sentiti tutti un po' come il maestro del libro “Cuore” di De Amicis, che vedeva i suoi alunni come figlioli e insegnava loro i veri valori del mondo, attraverso gesti generosi e racconti di vita vera. La raccolta di beneficenza è andata meglio del previsto, presto metteremo tutti i numeri in baita e daremo sicuramente avviso del giorno in cui avverrà la consegna dei soldi raccolti alla famiglia del nostro amico. Forse i tempi sono cambiati, ma “l'Alpin l'è sempre quel” quando si tratta di fare del bene senza ritorno. Alla fine di tutto, verso le 13, con un bel panino al salame tra le mani pronto per essere addentato, un bicchiere di prosecco e la baita quasi deserta, guardavo ancora una volta alla bandiera e ringraziavo per queste immense emozioni che ancora una volta mi hanno confermato quale realtà di pace sia il gruppo Alpini e il paese di Lugagnano. Desidero davvero col cuore ringraziare tutti i partecipanti, il CSV, Il gruppo Alpini di Lugagnano, gli insegnanti, gli alunni, i genitori e tutti coloro che hanno creduto e stanno credendo in questo piccolo fiore che è il museo storico Baita Montebaldo. W la vera Italia che sa ancora credere, W gli Alpini che non hanno esitato davanti a nulla, W Lugagnano che “non lascia indietro nessuno”. Daniela Peretti

Malgrado io sia entrata a far par-

zione delle loro opere uniche in aula e poi durante la mostra mercato svoltasi alla baita. I bambini erano orgogliosi di vedere i loro lavori esposti “in vendita” e di poter fare un’offerta per aiutare una persona bisognosa anche se non la conoscevano personalmente. La mattinata e’ passata veloce ed in allegria, anche perche’... fare del bene rende felici!. Laura Boldrin

te del progetto solamente nell’utima fase, ho avuto la fortuna e la soddisfazione di vedere la gioia negli occhi dei bambini nel “ fare” per gli altri. Sono convinta che il concetto di volontariato che il progetto voleva trasmettere sia arrivato forte e chiaro agli studenti, confermato dall’entusiasmo che hanno manifestato prima durante la prepara-


Anno 2 - Numero 3 Notiziario Bimestrale Maggio/ Giugno 2013 la baita de Lugagnan

PIU’ LUCE, PIU’ SPAZIO: NUOVE VETRINE, DIVISE E NOVITA’. Ma tu, non vuoi essere uno di noi? C

he succede quando un piccolo spazio interrato sotto la baita degli Alpini inizia ad animarsi e a crescere? Che motivazione possono avere tutte queste persone che puliscono e allestiscono con cura ogni vetrina? La risposta è sempre la stessa: MUSEO E SOLIDARIETA'. Ecco, tutto diventa così semplice! Infatti il progetto Solidarietà locale, dopo aver spiccato il volo grazie all'iniziativa finanziata dal CSV (Centro Servizi per il Volontariato di Verona), inizia a mantenersi su una quota ottima. Sarà che il sereno e il buon vento non mancano, sarà che un pizzico di fortuna ci sta dando quella ciliegina sulla torta che solo un buon lavoro può permettersi. Qualche sabato fa è stato tutto tirato a lucido, pronto per ospitare ancora i ricordi del paese e nuove vetrine. La zona degli attrezzi agricoli, del fabbro e della falegnameria adesso hanno le loro belle teche di vetro. Come abbiamo detto anche l'altra volta, pure la storia della nostra moneta “la Lira” ha finalmente un posto d'onore. Presto decideremo come far funzionare il servizio prestiti e consultazioni. Abbiamo in magazzino numerose divise, delle quali molte appartenute a soci del gruppo o simpatizzanti. Sarà nostro dovere esporle al più presto all'interno della sala, in modo che

possano venire ammirate nella loro interezza. Avremo novità “prima di subito” anche sull'esposizione delle armi storiche (siamo in fase di regolarizzazione).La biblioteca è in fase di allestimento infatti abbiamo ricevuto molte donazioni, se avete qualche libro storico da portare saremo ben felici di accoglierlo. Presto sarà completato anche tutto l'angolo interno, con espositori nuovi di zecca. Infine sono arrivate le nuove magliette e i capellini con stampato il simbolo dell' A.N.A.,

del Museo e del CSV. Volevo ricordare che il museo è una iniziativa per il paese ed è quindi aperto a tutti coloro che desiderano partecipare, stiamo infatti cercando nuovi soci. Ti piacerebbe scrivere sul nostro notiziario? Fare qualche visita guidata? Provare a dare qualche nuova idea sull'allestimento, sulla didattica o solo passare una giornata di beneficenza come è accaduto il 2 maggio? Fai un salto in baita, ti accoglieremo a braccia aperte. Ci conto, eh? Daniela

Adunata Nazionale Alpini Piacenza 2013 C

ome ogni anno, a metà maggio, scocca l’ora dell’adunata nazionale, la destinazione quest’anno è Piacenza. Come da abitudine il programma prevede la partenza al giovedi; ma già alcuni giorni prima, durante i preparativi l’andrenalina sale al massimo. Di questi 4 giorni quello che più mi entusiasma, perché ricco di valori, è il giovedi. Dopo la sistemazione dei vari camper, e dopo la consumazione di un pasto in baita, alle ore 14,00 si parte!! Destinazione Lugagnano val d’Arda, paese col quale siamo gemellati da 10 anni. Abbiamo al seguito pure un furgone con tutta l’attrezzatura per montare il campo base e per poter ospitare il pullman che arriverà domenica mattina. La prima tappa è prevista a Castel d’Arquato, presso una cantina di nostra conoscenza, dove le varie degustazioni di Ortrugo e di Gotturnio iniziano a riscaldare il clima. Arriviamo quindi a Lugagnano val d'Arda dove come prima cosa sentiamo il dovere di andare al cimitero per rendere omaggio al fratello dell’ex capogruppo Saccardi, recentemente scomparso. Troviamo poi i nostri amici del paese, e al bar della piazza centrale consumiamo

insieme una piccola merenda…….sempre accompagnata dall’ottimo Ortrugo. A completare la compagnia arrivano anche i nostri i amici di Milano con in testa il presidente sezionale Luigi Boffi e l’amico nonché consigliere sezionale Giancarlo Piva. All'ora di cena, presso un ristorante prenotato precedentemente, il gruppo si rinsalda ancor di più, già lo era di suo, ma davanti alle specilità piacentine e a bottiglie di quelle buone….il clima diventa eccezionale. La serata, dopo i vari discorsi di circostanza e gli scambi di doni, finisce in allegria e canti. Questa sicuramente è la giornata più emozionante. Il venerdi e il sabato sono due giornate intense sotto tutti i punti di vista…… che rinsaldano ancora una volta i nostri legami amicizia. Ricorderò a lungo queste giornate anche perchè gli amici di Lugagnano ancora una volta hanno dimostrato cosa vuol dire essere amici ed alpini, ma devo pure sottolineare l’ottima ospitalità riservataci dai nostri amici durante i giorni trascorsi a Piacenza, grazie Faimali siete stati eccezionali. . Grande accoglienza la domenica mattina all’arrivo del pullman. L’adunata al di là

di qualche intoppo direi che è stata ottima, buona anche a livello di presenze del nostro gruppo, e permettetemi anche un caloroso grazie ai giovani di Lugagnano per l’importante aiuto dato nell'allestimento del campo. Un arrivederci all’anno prossimo a Pordenone. Fausto Mazzi


La Storia dei battaglioni alpini.. attraverso le cartoline militari

DON CARLO GNOCCHI… chi era?

Fig.2

grafica: M.Masotto - stampa: Fotoliber

Scommetto che se lo chiediamo allo sconcio più sconcio degli Alpini, al più anziano, se non scatta sugli attenti è solo perché gli tremano le gambe per la veneranda età, ma soprattutto perché prova un tonfo al cuore che rasenta l’infarto. Allora diciamolo in maniera più chiara chi era il prete o meglio il CAPPELLANO degli ALPINI: è il BEATO DON CARLO GNOCCHI sacerdote della chiesa Ambrosiana nato a San Colombano al Lambro il 25.10.1902 e ordinato sacerdote nel 1925; operò in varie istituzioni e parrocchie locali. Allo scoppio della seconda guerra mondiale volle partire come volontario e avuto il consenso dal Cardinale SCHUSTER venne assegnato al 105° battaglione Alpini del 5° reggimento Merano e accompagnando i suoi giovani al fronte, prima in Grecia e Albania e poi in Russia nella 2° Divisione Alpina Tridentina, visse la drammatica ritirata nella steppa Russa. Dopo varie vicissitudini Don Carlo Gnocchi fondò la PRO JUVENTUTE che divenne poi FONDAZIONE DON CARLO GNOCCHI. Le prime informazioni su Don Gnocchi le ho avute nel dopo guerra tra il '46 e il '50, quando si parlava di un Prete che raccoglieva i mutilatini, vittime della guerra. Maggiori conoscenze le ebbi dopo il servizio militare. Nel 1956, alla sua morte, donò le cornee a due ciechi, ospiti dell’istituto. Nello stesso anno l’A.N.A. organizzò una sottoscrizione per la raccolta di fondi per la costruzione del sarcofago di DON GNOCCHI, e ad ogni offerente fu consegnato una locandina disegnata dal pittore e vignettista Giuseppe Novello. Mia mamma, moglie e madre di Alpini fece un'offerta e ricevette la locandina numero 8246 (Fig.2). Altro contatto con la PRO JUVENTUTE DON GNOCCHI lo ebbi nel 1981, quando fui trasferito per lavoro da Campobasso ad Arcole, dove fui incaricato dagli amici alpini di Arcole di costituire il nuovo gruppo. Alla ricorrenza 25° della morte, chiesi alla sezione Ana di Verona di dedicare il gruppo di Arcole al nome di Don Carlo Gnocchi e così chiesi la presenza di un rappresentante della FONDAZIONE. Riprodotta qui sotto una cartolina scritta da Don Gnocchi (inserita nella mia raccolta sui Battaglioni Alpini). Luigi Sala


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