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L’avvelenata

di Daniele Sepe

Leonardo Sciascia: La mediocrità al potere

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Direi che il dato più probante e preoccupante della corruzione italiana non tanto risieda nel fatto che si rubi nella cosa pubblica e nella privata, quanto nel fatto che si rubi senza l'intelligenza del fare e che persone di assoluta mediocrità si trovino al vertice di pubbliche e private imprese.

In queste persone la mediocrità si accompagna ad un elemento maniacale, di follia, che nel favore della fortuna non appare se non per qualche innocuo segno, ma che alle prime difficoltà comincia a manifestarsi e a crescere fino a travolgerli.

Si può dire di loro quel che D'Annunzio diceva di Marinetti: che sono dei cretini con qualche lampo di imbecillità: solo che nel contesto in cui agiscono l'imbecillità appare - e in un certo senso e fino a un certo punto èfantasia.

In una società bene ordinata non sarebbero andati molto al di là della qualifica di "impiegati d'ordine"; in una società in fermento, in trasformazione, sarebbero stati subito emarginati - non resistendo alla competizione con gli intelligenti - come poveri "cavalieri d'industria"; in una società non società arrivano ai vertici e ci stanno fin tanto che il contesto stesso che li ha prodotti non li ringoia.

Una volta avevo un altra pagina Fessbuk, dieci anni fa decisi di chiuderla. Avevo, come qua ora, quantamila follower, la retorica social li definisce amici, ma poiché peccái assai avendo detto chiaro e tondo che Roberto Saviano era un consapevole strumento della destra culturale e politica italiana, intendendo per destra anche la direttrice de Il Manifesto, successe un finimondo. La cosa non fu gradita dai miei quantamila amici, anzi, mi inondarono di messaggi pubblici e privati di sdegno e minacce, una mia storica ex fidanzata addirittura si prenuró di scrivere pubblicamente che non mi conosceva, due famosi scrittori italiani dissero alla radio nazionale che ero un volgare cafone, Travaglio disse che ero fiancheggiatore di Sandokan, i colleghi cantanti comunisti non proferirono parola, anzi qualcuno ci azzuppó pure il pane, i soliti rapper….

Insomma mi presi talmente collera che decisi di calare la saracinesca.

Chiusi la pagina.

Poi tutto è cambiato. Saviano scrisse qualcosa su un corteo di studenti e un elogio di Tel Aviv e improvvisamente i Comunisti Emotivi Da Divano si risvegliarono, quei tre neuroni che hanno in testa cominciarono a girare.

Saviano passó da essere la Madonna che lagrima sangue a comune mortale che dice stronzate.

Piena solidarietà al compagno Saviano.

Abbè, dissi io, faranno tesoro dell’esperienza.

SBAGLIATO!

I Comunisti Emotivi Da Divano non passa un anno che si infatuano di Beppe Grillo.

Oh, e tu li avverti un altra volta, ma niente, sono tossici, per loro fare stronzate è come per un cocainomane farsi una pista dopo mesi di astensione.

Nel frattempo consumano, spendono, investono nella loro cultura e quella dei loro figli.

Il film di Sorrentino, quello di Tarantino, il libro del chiagnazzaro, il cantautore trasandato, il rapper antagonista, il disegnatore che va in tivvù, ultimamente il rocker alternativo con calzetta a rete, tutto il parterre culturale di sinistra che quello di Rai2 di Craxi dell’epoca al confronto sembra l’accademia ateniese.

Senza dimenticare la figlia di Dario Argento, passata da soubrette dei festini di Hollywood a impersonare la nostra nuova Aleksandrq Kollontaj.

Quelli, I Comunisti & le Comuniste Emot…. No aspè, si fa così, i Comunist* Emotiv* da Divan* c’hanno la passione per scegliersi l’Eroe Sbagliato del Momento, io per esempio ricordo Nanni Moretti, Di Pietro, Jovanotti, Travaglio, Santoro, Agnoletto, Bertinotti, Benigni, addirittura Monti, Napolitano e Mattarella, senza dimenticare Michelle Obama e i suoi orticelli, e ne potrei citare un altra dozzin*

E come infatti arrivó la ragazzina inquietante svedese. L’ambiente!!!!!!

I figli loro, che so figli loro e quindi hanno preso tutto di mamma e papà, il venerdì scendono in piazza a fare le manifestazioni contro il mondo corrotto e inquinato che hanno costruito papà e mammà, che applaudono dal bordo del marciapiede.

E tu gli dici: guarda che Mortisia è andata all’Onu sulla barca del Principe Casiraghi, non col barcone degli immigrati, ma niente, non ci arrivano.

D’altro canto i figli so passati due anni e emigreranno dalla lotta al degrado ambientale ai problemi epatici fuori al bar con lo spritz in mano, quindi tuttappost.

Poi arriva la pandemia.

E che ne parliamo a fare?

Si mettono la mascherina, mettono la scritta #iorestoacasa e cantano fuori al balcone.

Loro, insieme al rapper, il regista, lo scrittore e Gassman figlio. E alla prole alcolista.

Poi arriva il vaccino.

Sono già tutti la col braccio teso.

Eia eia alalà.

Poi arriva il greenpass.

Che ve lo dico a fare.

Se lo fanno subito tutti, insieme al regista, il rapper, lo scrittore, la Kollontaj e il poeta dei sentimenti alti.

Quando sembra che io possa avere un po’ di pace, ecco qua, BANG! Con una decina di anni di ritardo si accorgono che in Ucraina c’è una guerra, solo quando il 22 febbraio Putin, rottosi le scatole di essere perculato, lui e i russi del Donbass, passa il confine.

Segue...

Embe, c’è un aggressore e un aggredito, tolgono la scritta io- mivaccino e mettono la bandierina giallo blu.

My god, così va la vita.

L’ultima prova di cultura, profondità di pensiero, conoscenza profonda dei fatti e gli antefatti, empatia con i propri simili, insomma un frigido esempio del transumanesimo che mi attende, viene dato in questi giorni dalla faccenda di mamma orsa.

L’uomo è un ospite sul pianeta, innanzi tutto se non ha una lira.

My God, ancora una volta.

E insomma stanotte mi sveglio di soprassalto, un sogno strano, con una specie di regia congiunta di Gilliam e Vonnegut, e non ve lo racconto perché me lo tengo per me, e mi metto a pensare:

Sono passati 15 anni che sono su questa invenzione della CIA, Fessbuk, che sfrutta una cosa che si chiamava Intranet creata dal pentagono, a farmi rovinare ciclicamente l’umore e la salute da na banda di irrecuperabili psicoantagokaz che non aspettano altro che abboccare alla prossima esca che il padrone gli lancia.

Sono servi volontari.

Gli stessi che quando poi si ritrovano a qualche messa cantata comunista zompettano allegri cantando servi dei servi dei servi…schizofrenia.

Ma sapete che vi dico?

Io sono un ragazzo fortunato, proprio come quello a cui andate a posare in mano 100€ per passare una ecologica e sostenibile giornata su una spiaggia che un caterpillar ha asfaltato nel nome di Soros.

Io sono un ragazzo fortunato

C’ho il mare, gli amici in carne e ossa, la buona salute, e sopratutto la musica.

Io per la seconda volta, e molti ne saranno felici, abbasso la saracinesca.

Abbandono questa pagina. Quest’è, mi riprendo il mio tempo.

Saluto affettuosamente voi e Soros, e me ne vado a fare un giro in barca.

Au revoir.

Das vidania.

Per chi vuole sapere dei concerti e dei dischi che arriveranno, aprirò una bella nuova paginetta, poetica, come fanno i miei colleghi più svegli di me, in cui darò informazioni, una nuova pagina ex novo, che a furia di parlare di cose che vanno taciute, Fessbuk i miei post li mette sotto al tappeto, e su 10000 follokaz arrivo a 10, con ripercussioni sulla di mia vita reale.

Chi vuole mi segue su telegram, per mare e montagna sto su Instagram.

Per quei pochi che mi sembra avessero un certo spirito critico, consiglio di seguire le pagine di Enrico Tommaselli, Giorgio Bianchi e Laura Ruggieri (Laura Ru), loro hanno più stomaco di me e continueranno a dare perle ai porci.

Ci vediamo nella vita reale.

Non ci avrete mai come volete voi.

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