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Figli e Figliastri
by Alloranews
di Esposito Emanuele
Ho sempre saputo che la sinistra Italiana a differenza del centro destra, stava con i lavoratori, con i deboli e soprattutto tra la gente comune.
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Evidentemente a sinistra ci sono diverse sinistre. Il deputato del Pd eletto in Sud America, Fabio Porta non e’ la prima vota che espone in Parlamento la questione della stampa Italiana all’estero. Mio malgrado debbo costatare che è l’unico che si è mosso anche negli anni precedenti.
In Australia la sinistra, il Pd con i suoi due rappresentati, hanno fatto sempre orecchie da mercanti. Come sapete poche settimane fa il Comites, targato mezza sinistra, ha votato contro il giornale Allora! Motivazioni non si conoscono, non so nemmeno se i consiglieri che hanno votato hanno visionato il carteggio che accompagnava la richiesta del contributo.
Ovvio, che il voto è libero e sacrosanto, non sta a me giudicare, ma dopo aver visto l’interrogazione di Porta mi sorge un dubbio: il PD locale è lo stesso di Porta?
Ho scritto all’On. Porta, portando all’attenzione il caso di Allora! Chissà, forse dovremmo trasferisci tutti in Sud America, visto che, almeno li, i rappresentati eletti si muovono di più. Esempio recente quello del Maie sui servizi consolari.
Noi qui siamo abbandonati, i nostri due illustri rappresentanti li vediamo solo alle feste patronali, forse alla Festa della Repubblica per pochi intimi che quest’anno si festeggia al mare, dove diranno belle parole di circostanza e poi si vola…
Continuo a non capire, come il Pd fa a vincere ad ogni elezione. Mi sorge un altro dubbio, o noi siamo imbecilli o sotto sotto nella leggenda dei brogli un fondo di verità esiste?
Non capisco come fa un partito con i suoi rappresentanti ad essere in parlamento dal 2006 e noi siamo qui a commentare sempre le stesse problematiche, “Fatevi la domanda e datevi la risposta”.
{ndr} Ognuno è libero di scrivere ciò che vuole, ma non condivido il pensiero sinistroide di Emanuele. Di Martino e compagni non sono di sinistra. Il gruppo che ha votato contro ai contributi legittimi per la nostra testata, svariano da estrema destra leghista a indifferenti. Di quasi-sinistra nel Comites c’è solo Aloisi… ma ha votato a favore. Il Presidente è solo uno che vorrebbe far carriera nel PD. Resto dell’idea che stia eseguendo ordini, ma questa è una mia idea e, non avendo ancora tutte le prove, preferisco non andare oltre. Chi come me ama la libertà di stampa, la vorrebbe libera, senza ricatti “se fai così non ti voto”. Questa settimana la frase “abbassiamo i toni” l’ho sentita tre volte. Avrebbero potuto dire “non scrivere la verità se vuoi i contributi”. Ma è risaputo che in questo Paese nessuno ha il coraggio di dire le cose come stanno.
Riguardo ai nostri parlamentari, qualche dubbio l’ho sempre avuto sulla loro utilità. Se va bene ti ignorano, se ti va male dicono che non possono farci niente. Ma di questo me ne assumo la responsabilità perché li ho sempre votati.
E ora sentiamo cosa ha da dire
Porta: alla stampa

nell’interrogazione di Porta (Pd)
ROMA - Deputato Pd eletto in Sud America, Fabio Porta ha presentato una interrogazione alla Premier Meloni e al Ministro degli esteri Tajani sulle prerogative che rete diplomatica e Comites hanno nel dare pareri sulla stampa italiana all’estero. Il parlamentare cita, in particolare, il caso “Gente d’Italia”. Nella premessa, Porta ricorda che “l'ordinamento italiano prevede forme di sostegno pubblico al sistema editoriale per le imprese editrici di quotidiani e periodici italiani editi e diffusi all'estero; i requisiti di accesso, i criteri di calcolo, il procedimento per la concessione e l'erogazione del contributo sono definiti al «Capo V» del decreto legislativo del 15 maggio 2017 n. 70 e dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 15 settembre 2017”. “Il Dipartimento per l'informazione e l'editoria - continua - cura l'istruttoria per l'ammissione al contributo con il supporto del Maeci, con particolare riguardo all'acquisizione della dichiarazione del capo dell'ufficio consolare e del parere del Comites della circoscrizione consolare di riferimento; dichiarazione e parere devono attestare l'esistenza della testata, la regolarità della distribuzione delle copie dichiarate e il rispetto della prescritta percentuale di scritti in lingua italiana, escludendo ogni altra valutazione di merito sulla qualità e sulla linea editoriale della testata”. Porta ricorda, quindi, che ““La Gente d'Italia”, unico quotidiano italiano edito e diffuso in Uruguay e, grazie all'offerta digitale, con una ampia platea di lettori italiani in America Meridionale, Centrale e Settentrionale, è stato escluso dai contributi 2021”; il decreto di esclusione del Dipartimento per l'informazione e l'editoria del 27 febbraio 2023 fa riferimento alla dichiarazione dell'Ambasciatore d'Italia a Montevideo del 25 febbraio 2022 e al parere, obbligatorio ancorché non vincolante, del Comites di Montevideo del 16 febbraio 2022”. “Il decreto - puntualizza
Porta - , in particolare, richiama: la dichiarazione dell'Autorità diplomatica in cui, pur specificando che “non è rilevabile né misurabile la penetrazione presso la comunità italiana”, si afferma: “numerosi articoli risultano integralmente ripresi dalle maggiori agenzie generaliste o dalle testate specialiste in italiano o spagnolo. Gli articoli in spagnolo quasi mai riguardano l'Italia e riprendono generalmente notizie locali già presenti nella stampa uruguayana senza dare al lettore italiano un valore aggiunto rispetto a "El País" con cui "La Gente d'Italia" è venduto”; “la sua crescente vena accanitamente provocatoria e polemica (...) tanto che è apparso un giornale teso a privilegiare le polemiche inutilmente divisive all'interno della Collettività, come se lo scopo fosse gestire un'arena di scontro a prescindere dalla corretta, completa e accurata informazione”; “(...) questo impianto denigratorio si è esteso anche a danno degli interessi imprenditoriali e della reputazione delle altre testate giornalistiche generando un indubbio danno al "Sistema Paese"”; il parere sfavorevole del Comites (contrari i consiglieri di minoranza): “"La Gente d'Italia" non fornisce informazione adeguata per la collettività”, riporta “dati irrazionali ed informazioni imprecise”; “dalle sue pagine sorge una forma di fare giornalismo che danneggia fortemente l'immagine della collettività italiana e dei suoi integranti”; la dichiarazione e il parere sopracitati - osserva Porta - travalicano i confini dell'accertamento dei requisiti tracciati dalla normativa e si configurano come evidente interferenza nella linea editoriale del giornale, pretendendo di indirizzarne l'esercizio e di sceglierne le modalità di realizzazione ed espressione”;Sottolineato “il ruolo che le testate in lingua italiana all'estero liberamente svolgono per incentivare la partecipazione dei connazionali, per promuovere la lingua italiana, per sostenere le linee d'intervento nel campo della promozione integrata del sistema Paese e del turismo di ritorno”, Porta chiede di sapere “se il Governo intenda adottare iniziative volte a dare urgenti disposizioni ai rappresentanti diplomatico-consolari e agli organismi di rappresentanza locali affinché l'esercizio delle prerogative riconosciute sia ricondotto rigorosamente nell'alveo delle leggi e della prassi amministrativa esistenti, superando prevenzioni di parte e discrezionalità interpretative”. Il deputato, infine, chiede a Meloni e Tajani “se si intenda adottare le iniziative di competenza affinché, in seno al Dipartimento per l'informazione e l'editoria, nel percorso della concessione di contributi pubblici sia garantita, nel rispetto delle normative esistenti, una valutazione esclusivamente vincolata all'obiettività dei fatti”. (aise)