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Lione: Festa Nazionale della Liberazione
by Alloranews
italiano certo, ma una volta dissanguato è diventato francese, ha pagato il prezzo senza sconti! Giobatta Cois era di Tarcento, sapeva riparare le armi dei partigiani, è stato denunciato, preso e fucilato sommariamente dai tedeschi, ha dato il nome di una via, e c’è una piccola lapide che nessuno vede, alla porta d’accesso di un grande liceo di Lione-Villeurbanne.
Lo hanno ammazzato qualche mese prima del 25 aprile, aveva 56 anni, se non fosse stato denunciato avrebbe potuto vivere la Liberazione!
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I friulani del Fogolar di Lione, sono testardi, insistono, mettono il cappello di alpino e vanno con la bandiera italiana alla lapide per dire mandi a Tite, portando due fiori!
Romagnoli (CGIE): “Passare dalle parole ai fatti”
di Danilo Vezzio
Fogolâr Furlan
Forse in Italia non si usa più, ma a Lione, i friulani continuano a commemorare il 25 aprile 1945, la Festa Nazionale della Liberazione, questo, nel ricordo dei no-
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Se abbiamo la Libertà di celebrare questa festa, lo dobbiamo a coloro che hanno combattuto per ottenerla, tra cui i partigiani o la Resistenza, non solo in Italia ma anche qui in Francia !
I friulani di Lione organizzano, in collaborazione con il consolato, queste commemorazioni, che iniziano sempre con il deporre dei fiori alla lapide di Tite Cois, per noi è simbolo della Resistenza a Lione.
Era un friulano, partigiano della FTP-MOI (Franchi Tiratori-Mano d’Opera Immigrata)
Perdiamo tempo? Siamo in pochi? Ma non importa! La bandiera rappresenta un popolo, poi viene anche il console generale, incuriosito da questa fedeltà al nostro Tite Cois, una volta salutato, andiamo tutti assieme alla Casa degli Italiani, per la grande cerimonia.
La Casa degli Italiani è il monumento vivente dei nostri morti in terra di Francia, c’è una lapide ed all’interno, dietro il bar, un Albo d’Oro con centinaia di nomi di italiani, forse erano pidocchiosi, ma non erano né traditori, né voltagabbana, lo hanno provato perdendo il loro sangue per la Liberté, questa non ha nazionalità, è universale.
I friulani non lo dimenticano, abbiamo promesso ai nostri padri di inclinare le bandiere su queste lapidi sono promesse che valgono più di un patto d’acciaio.
“Ho molto apprezzato le parole della senatrice Stefania Craxi sugli italiani all’estero, “i nostri primi ambasciatori” secondo la presidente della commissione Affari Esteri e Difesa al Senato. Per Craxi l’Italia ha bisogno anche “dei suoi figli più lontani che, molto più di altri, sentono forti e vive le radici” con la propria terra d’origine. Sottoscrivo. Tuttavia, è arrivata l’ora di andare oltre le parole, oltre i concetti già espressi più volte da politica e istituzioni, per dimostrare con i fatti che l’Italia tiene davvero ai propri figli nel mondo. E questo lo si fa anche cercando di migliorare la qualità di vita dei nostri connazionali residenti oltre confine. Come? Investendo di più sulla rete consolare, per esempio, per consentire agli italiani all’estero di poter ricevere servizi efficienti in tempi dignitosi”. Lo dichiara in una nota Massimo Romagnoli, membro eletto del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero.

“Sono ancora troppe le notizie che ci arrivano dal mondo e che riferiscono di Consolati che fan- no acqua da tutte le parti. Sono vicino, per esempio, alla comunità italiana di Barcellona, in Spagna, che ha manifestato per protestare contro una sede consolare che a quanto pare non è in grado di svolgere al meglio il proprio lavoro. E sono vicino a quegli enti promotori della lingua italiana all’estero che ancora non hanno ricevuto quei fondi che consentono loro di operare e di diffondere la cultura tricolore. C’è davvero molto da fare per quanto riguarda il Sistema Italia all’estero: è anche per questo che mi piacerebbe molto poter contribuire, con la mia esperienza di tanti anni, alla crescita dell’Italia nel mondo. Per esempio, lavorando nella V Commissione del CGIE, quella che si occupa della Promozione del Sistema Paese all’Estero. Questo governo – conclude Romagnoli - dimostri con chiarezza, e con gesti concreti, il proprio impegno a favore dell’universo dell’emigrazione, migliorando tutto ciò che purtroppo ancora non funziona come dovrebbe”.
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HOUSTON - Il Comites di Houston organizza il 13 maggio a partire dalle ore 17 presso il Bella
Mar Community Center di Austin la “Festa italiana”, un’occasione per conoscere il Comites di Houston e incontrare il console generale d’Italia a Houston, Mauro Lorenzini, che sarà presente all’iniziativa.


L’evento è organizzato come potluck: tutti i partecipanti sono invitati a portate qualcosa da condividere all’evento.
Dopo il benvenuto e il brindisi di apertura del Comites, è previsto l’intervento del Console e una sessione di domande e risposte. Infine, la cena e un momento conviviale. (Inform)