L'INDIPENDENTE - Anno I, Numero 3 (settembre/ottobre 2021)

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Anno I • Num. 3 • Settembre/Ottobre 2021

Sicilia: l’isola senza banche

C’

è solo una grande area al mondo senza un sistema bancario proprio: l’Africa. Ed è la zona a più ritardato sviluppo del mondo, la più saccheggiata. Il progresso, negli ultimi 1000 anni circa, è stato dappertutto aiutato dal capitale per gli investimenti e la crescita. Dappertutto, anche nei paesi socialisti, dove lo Stato si è fatto capitalista per far crescere l’economia senza aiuti dall’esterno. E le aziende che “producono” letteralmente il capitale, carburante per lo sviluppo, sono proprio le banche. Anche come esperienza pratica, chi ha un’impresa sa bene che con le banche deve avere a che fare, e avere un buon rapporto, per crescere e prosperare. Le banche finanziano gli investimenti, scontano il portafoglio commerciale, amministrano i patrimoni

finanziari e consigliano gli investimenti, gestiscono pagamenti e incassi. Se ogni impresa è una cellula del sistema economico, la liquidità ne è il sangue, e l’organo che porta il “sangue” nell’economia sono le banche. Se le banche sono “lontane”, coloniali, esse raccoglieranno il risparmio locale e lo porteranno altrove, e strozzeranno sul nascere l’economia. Le banche trattengono anche una parte del prodotto interno

lordo, per questo servizio di liquidità. Le banche soprattutto, sono coloro che “battono moneta” ormai al posto dello stato, creando ricchezza dal nulla. Una prestigiosa rivista internazionale, Economics on line, ha recentemente pubblicato un articolo a firma mia e di Biagio Bossone (FMI) in cui dimostriamo che i c/c le banche non dovrebbero metterle tra i debiti, ma più correttamente tra i ricavi, perché la moneta che gesti-

scono non è un vero debito (se non in parte) ma fonte di ricchezza per chi la emette. Un sistema economico che non ha banche è soggetto all’usura esterna, non potrà mai risollevarsi con le sole proprie forze. Oggi è in atto un processo di concentrazione globale nell’Occidente che non promette nulla di buono. Ma, prima di questo, il sistema bancario siciliano, un tempo per lo meno autonomo (anche se non indipendente), è stato

smantellato. Avevamo un istituto di credito di diritto pubblico, il Banco di Sicilia, tra i più importanti partecipanti della Banca d’Italia, già istituto di emissione che batteva banconote fino al 1926 (e che fino agli anni ’60 ha emesso titoli quasi-monetari); avevamo una delle più grandi “Casse di Risparmio”, la “Sicilcassa”; avevamo una grande e potente banca cooperativa, la “Banca Popolare Siciliana”, e tante altre ancora, medie, piccole e piccolissime (le casse rurali ed artigiane, di cui sopravvive a malapena qualcosa). Questo patrimonio è stato aggredito e smantellato nel giro di soli 20 anni (1991-2011). Da allora l’economia siciliana si è avvitata su se stessa, gli enti pubblici in dissesto, gli investimenti, pubblici e privati, bloccati. [ ... ] ...continua a pag. 3

Francesca Incudine, la musica d’autrice è siciliana e “fimmina"

L

a musica d’autore siciliana è “femmina” e sempre più alla conquista del panorama italico. In un Paese in cui negli ultimi anni le artiste e le musiciste fanno fatica a farsi spazio in Festival e kermesse, parlare di musica d’autrice e persino di casa nostra, è un privilegio. Nell’olimpo delle nuove leve siciliane, spicca Francesca Incudine, ennese, classe ’87, con un bagaglio già importantissimo alle spalle. Nel 2010 vince il Premio World Music “Andrea Parodi” con la Compagnia Triskele per il brano “Fimmini”, due anni dopo con la canzone “Iettavuci” fa il bottino di premi e l’anno dopo vince il più rilevante concorso per emergenti “L’artista che non c’era”. [ ... ] ...continua a pag. 3



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Francesca Incudine, la musica d’autrice è siciliana e “fimmina"

Sicilia: l’isola senza banche [ ... ] E pensare che la vigilanza sul credito e la legislazione stessa, sia pure in modo concorrente, spetterebbero alla Regione come a uno Stato sovrano. Se la Sicilia non mette in agenda politica la ricostituzione di un sistema bancario proprio, non solo i centri decisionali fuggiranno via dall’isola, ma le imprese non avranno se non “nemici” e “usurai” da quella parte. Se la Regione si prende le competenze che le spettano, buttando a mare i decreti “attuativi” farlocchi, che la confinano solo a ruoli marginali (un po’ di credito industriale con l’IRFIS, un po’ di credito rurale, un minimo di vigilanza sugli istituti minori…), si deve riorganizzare tutto il sistema. Questo non significa “chiudersi” all’esterno. Anzi, l’insediamento deve essere consentito anche a filiali di banche di altri paesi, perché la concorrenza può migliorare le condizioni praticate alla clientela. Ma, accanto ai grandi investimenti

esterni, bisogna creare, in parallelo, un sistema interno: un istituto regionale di vigilanza, che svolga in autonomia le funzioni svolte oggi dalla Banca d’Italia, anche in termini di gestione delle riserve, un istituto di diritto pubblico, operante in maniera capillare nel territorio regionale e con importanti filiali all’estero, con una sezione autonoma di credito industriale, un sistema diffuso di banche di credito cooperativo, in cui gli imprenditori in certo senso si “autofinanzino”. Le soluzioni tecniche possono essere tante, ma in ogni caso la risposta è sempre la medesima: uscire dalla logica coloniale attuale. Non più l’“Africa” dell’Italia, ma un paese a sé, che si inserisce autorevolmente nei mercati internazionali. Le risorse naturali e umane non mancano.

MASSIMO COSTA

[ ... ] Dopo ad attenderla, i palchi del “Bianca d’Aponte” che ha vinto nel 2018, il Contest InCanto e Botteghe d’Autore: qui vince come miglior arrangiamento per l’inedito “Linzolu di Mari”. La svolta musicale è nel 2018: l’album “Tarakè” la consacra come una delle cantautrice siciliane contemporanee più influenti nel genere world e popular, vincendo anche la Targa Tenco per il Miglior Album in dialetto. Nella musica di Incudine c’è la tradizione siciliana che viene rinnovata in maniera garbata, senza mai essere sopra le righe, una Rosa Balistreri dei giorni nostri che cerca di preservare (e ci riesce) le radici della nostra terra e, d’altro canto, superare quella barriera campanilistica, valicare lo Stretto. “Rosa Balistreri è sempre tra gli alberi di canto a cui guardare, sicuramente ci sono state influenze nella mia musica, o meglio tante ispirazioni che arrivano da mondi talvolta molto differenti tra

loro, dalla tradizione popolare a quella pop, da quella orientale a quella della canzone d’autore”, afferma Francesca che nel primo lockdown non si è di certo fermata. Ha realizzato “Zinda”, in italiano “Viva”, un brano dedicato a una grande donna, Sabeen Mahmud attivista per i diritti umani pakistana, uccisa il 24 aprile del 2015. “Zinda” nasce dal progetto “Voci fuori dal muro” nato all’interno delle proprie case nel 2020. “Zinda” è un omaggio alla libertà di pensiero, alle libertà delle donne, presentato in anteprima mondiale dal Pakistan il 24 aprile scorso in occasione delle manifestazioni per i sei anni dalla scomparsa dell’attivista. L’ultima conquista - in vista di rivedere la Incudine con un nuovo album - è il Premio Gozzano per il Miglior Testo di “Non è finita” alla 22ª edizione del Biella Festival. CLAUDIA MARCHETTI

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Il giallo della variante delta ::::::::::::::::::::::::::::::::: LA PAROLA ALL’ESPERTO: INFETTIVOLOGO PROF. ANTONIO CASCIO

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opo essere stata per tutta l'estate una delle regioni col più alto tasso d'incidenza, la Sicilia è stata la prima ad entrare in fascia gialla. Nonostante buona parte della popolazione sia vaccinata, l'arrivo della stagione fredda non lascia del tutto tranquilli anche per via della variante Delta, oramai predominante, di cui ancora non si conoscono bene alcuni aspetti. «La variante Delta è caratterizzata da un trasmissibilità dal 40 al 60% più elevata rispetto alla Alfa - a parlare a L'Indipendente è il prof. Antonio Cascio, ordinario di Malattie Infettive e Tropicali all'Università di Palermo e Di-

rettore dell'UOC di Malattie Infettive e Tropicali del Policlinico - Le regole di comportamento per limitare il contagio non devono essere cambiate; dovranno semplicemente essere osservate con maggiore attenzione». Professore, la malattia da variante Delta differisce in qualcosa rispetto a quella da variante Alfa? «Sintomi e decorso sono simili a quelli osservati con il ceppo originale e altre varianti. Secondo i dati dello ZOE COVID Symptom Study sarebbe stato osservato che nel Regno Unito per la variante Delta la tosse e la perdita dell'olfatto siano meno comuni. Mal di testa, mal di gola, naso

che cola e febbre sembrano invece essere più comuni». Il vaccino offre una certa protezione dalle forme gravi della malattia anche da variante Delta e contribuisce ad alleggerire il "peso" negli ospedali; ma è ancora possibile sperare anche nel raggiungimento dell'immunità di gregge? «A causa della diffusione delle varianti e del fatto che anche una persona vaccinata (anche se con scarse probabilità) può infettarsi ed essere una debole fonte di infezione, molto difficilmente potrà essere raggiunta l'immunità di gregge. Chi si vaccina deve sapere che lo sta facendo per proteggere sé stesso dal finire in ospedale e

per evitare che la propria famiglia perda una fonte di reddito (o al contrario si arricchisca riscuotendo l'assicurazione per la vita)». Per la sua diretta esperienza clinica, quali sono, nell'ordine, i tre fattori di rischio che più incidono nel determinare forme gravi o letali di Covid-19? «Età, obesità e diabete».Gli anticorpi neutralizzanti, in chi si è vaccinato e in chi è guarito dalla covid-19, tendono a calare col passare dei mesi. Secondo lei le cellule B e i linfociti T della memoria immunologica possono, da soli, limitare le forme gravi della malattia in caso di reinfezione con nuove varianti? «L’immunità cellulo-mediata e

::::::::::::::::::::::::::::::::: la memoria immunologica potrebbero molto verosimilmente avere un ruolo protettivo, anche se parziale, nei confronti delle nuove varianti, ma non ci sono sufficienti studi a dimostrarlo. Io sono favorevole alla 3a dose di vaccino, possibilmente con un vaccino che contenga gli antigeni delle varianti che si stanno diffondendo maggiormente. Questa 3a dose dovrebbe essere somministrata il più presto possibile a tutti coloro i quali non hanno risposto efficacemente alle prime due dosi».

FONSO GENCHI



Case a uno e due euro: ecco come Sambuca di Sicilia è diventata l’Italian Dream degli stranieri

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u oltre 100 case vendute, più del 50% sono state acquistate da stranieri». A spiegarlo, a L’Indipendente, è Giuseppe Cacioppo, Assessore alla Cultura di Sambuca di Sicilia, tra le sale di Palazzo Panitteri, un edificio seicentesco ristrutturato e parzialmente riconvertito in struttura ricettiva da Airbnb, il noto portale di affitti per le vacanze. Da qualche anno, e nonostante la pandemia, il piccolo borgo di circa 6 mila anime è diventato l’Italian Dream per tantissimi entusiasti che hanno trovato, in quest’angolo di Sicilia, la possibilità di vivere una slow life lontana dal caos delle metropoli e dei grattacieli affollati, entrando in possesso di un’abita-

zione a un costo simbolico in cambio della ristrutturazione entro tre anni dall’acquisto. «Molti di quelli che venivano a vedere le case in vendita a un euro, hanno alla fine optato per comprarne altre in migliori condizioni messe in vendita da privati cittadini», continua l’Assessore. Ma il successo di Sambuca di Sicilia viene da lontano. Così come lontana è la sua fondazione ad opera degli arabi: correva l’anno (domini) 830. Da allora, le case, le strade e la cultura locale si sono evoluti negli anni formando una precisa identità di comunità laboriosa e culturalmente vivace: un teatro, diversi musei, una pubblicazione mensile, diverse cantine ed aziende di prodotti agricoli

di altissima qualità. «Ma ci vogliono una visione e una programmazione chiare affinché il successo arrivi e sia duraturo». Nel 2013, Sambuca entra nell’associazione dei “Borghi più belli d’Italia” per – fra gli altri - la riqualificazione e rigenerazione del tessuto artistico, architettonico e commerciale. Tre anni dopo, il borgo belicino guadagna addirittura il titolo di “Borgo più bello d’Italia”, conoscendo finalmente le luci della ribalta. Ma è nel 2017, con la creazione del primo bando per le case a un euro, che una giornalista della CNN decide di scrivere un articolo che cambia tutto definitivamente: «Migliaia di messaggi, e-mail e telefonate spiega Cacioppo - autonoleggi presi

d’assalto da americani, arabi, asiatici e ristoranti pieni per le prime visite nella nostra città». E una comunità intera che abbraccia i nuovi visitatori e chi di loro ha deciso di diventare un nuovo abitante del borgo. Le case a un euro del primo bando e quelle a due euro del secondo bando (appena uscito) furono abbandonate in seguito al terremoto del 1968 divenendo parte del patrimonio comunale. Oggi, grazie a un’amministrazione attenta, gli abitanti di Sambuca, vecchi e nuovi, possono vivere un nuovo sogno. Un evento negativo trasformato intelligentemente in un’operazione di sviluppo sostenibile. DARIO ANTONIO VETRANO

Da Allan Poe a Dumas: la storia della Real Casa dei Matti tra leggende e letteratura

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nche se oggi dimenticato e in stato di abbandono, c’è un posto a Palermo passato alla storia per essere stato il centro di cura per malattie mentali più conosciuto al mondo. In un tempo nel quale i disabili psichici erano soggetti a trattamenti inumani, la Real Casa dei Matti diretta da Pietro Pisani meritò l’attenzione di medici, nobili, artisti e letterati celebri. Artefice di questa memorabile opera filantropica fu il barone Pisani (1761-1837), appartenente alla piccola nobiltà palermitana. Non ci sono certezze sulle ragioni del suo profondo impegno a favore dei disabili psichici. Forse ad influire furono la depressione dell’amato figlio Antonio, morto a 23 anni, o ancora l’amicizia con il poeta Giovanni Meli, la cui sorella era affetta da problemi psicologici. Fondata il 10 agosto 1824, la Real Casa dei Matti suscitò la curiosità di varie personalità internazionali recatesi a Palermo in que-

gli anni. Dal Duca di Buckingham, che rimase sorpreso dall’accoglienza riservatagli dai “matti”, al medico tedesco Eduard Güntz che, colpito dall’esempio siciliano, fonderà una struttura simile a Lipsia. Fu poi la volta del giornalista americano Na-

thaniel Parker Willis, che scrisse un resoconto sulla “Madhouse of Palermo” da cui il letterato Edgar Allan Poe trasse ispirazione per uno dei suoi celebri racconti gotici. Vi fece tappa anche Alexandre Dumas, che in uno dei romanzi più famosi al mondo, Il Conte di Montecristo, ha così reso immortale l’opera del barone Pisani: «Sapete con quale scopo il signore di Montecristo ha comprato una casa ad Auteuil?» «Certamente, perché me lo ha detto». «Con quale scopo, signore?» «Quello di fondarvi un ospizio per malati mentali, del genere di quello fondato a Palermo dal barone Pisani. Conoscete questo ospizio?» «Di fama sì, signore». «È una istituzione magnifica». FABIO PETRUCCI


ASP di Enna: concorso per 43 dirigenti medici

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Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Enna, in Sicilia, ha indetto un concorso per dirigenti medici finalizzato alla copertura di 43 posti di lavoro. La selezione pubblica prevede l’assunzione a tempo indeterminato. Il termine ultimo per presentare la domanda di partecipazione è fissato al 10 Ottobre 2021. Ecco il bando e le informazioni per candidarsi. CONCORSO DIRIGENTI MEDICI ASP ENNA L’ASP di Enna ha quindi indetto un concorso per l’assunzione di dirigenti medici in varie discipline. Nello specifico, i 43 posti a concorso sono suddivisi come segue: n. 1 posto di dirigente medico di cardiologia; n. 2 posti di dirigente medico di radiodiagnostica; n. 2 posti di dirigente medico di ginecologia ostetricia; n. 2 posti di dirigente medico di ortopedia e traumatologia; n. 2 posti di dirigente medico di lungodegenza; n. 6 posti di dirigente medico di chirurgia generale; n. 1 posto di dirigente medico di urologia; n. 2 posti di dirigente medico / dirigente di odontoiatria e stomatologia; n. 1 posto di dirigente medico di malattie infettive; n. 3 posti di dirigente medico di nefrologia emodialisi; n. 1 posto di dirigente medico di neurologia; n. 3 posti di dirigente medico di medicina fisica e di riabilitazione; n. 2 posti di dirigente medico di neuropsichiatria infantile; n. 4 posti di dirigente medico di psichiatria; n. 2 posti di dirigente medico SIAV; n. 2 posti di dirigente medico di organizzazione dei servizi sanitari di base. REQUISITI. Per partecipare al concorso dell’ASP di Enna per dirigenti medici sono richiesti i requisiti generali di seguito riassunti: cittadinanza italiana o di uno degli Stati membri dell’Unione Europea o di altre categorie indicate nel bando; età non inferiore agli anni 18; godimento dei diritti civili e politici; inclusione nell’elettorato attivo; posizione regolare nei con-

fronti degli obblighi di leva, per i soggetti a tale obbligo; immunità da condanne penali, provvedimenti di interdizione o misure restrittive che escludano l’assunzione nel pubblico impiego; assenza provvedimenti di destituzione o dispensa dall’impiego presso una pubblica amministrazione per persistente insufficiente rendimento; non essere stati licenziati per giusta causa o per giustificato motivo soggettivo da una pubblica amministrazione o dichiarati decaduti da un impiego pubblico per averlo conseguito mediante la produzione di documenti falsi o viziati da invalidità non sanabile. REQUISITI SPECIFICI. Ai candidati al concorso sono inoltre richiesti i seguenti requisiti specifici: DIRIGENTI MEDICI DI ODONTOIATRIA E STOMATOLOGIA possesso della laurea in odontoiatria e protesi dentaria; specializzazione nella disciplina oggetto del concorso; iscrizione all’albo dell’ordine dei medici-

chirurghi, attestata da certificato in data non anteriore a sei mesi rispetto alla data di scadenza del bando. DIRIGENTI MEDICI IN TUTTE LE ALTRE DISCIPLINE PREVISTE DAL BANDO - possesso della laurea in medicina e chirurgia; specializzazione nella disciplina oggetto del concorso; iscrizione all’albo dell’ordine dei medici-chirurghi, attestata da certificato in data non anteriore a sei mesi rispetto alla data di scadenza del bando. SELEZIONE - I candidati al concorso saranno selezionati mediante valutazione dei titoli e tre prove d’esame: una scritta, una pratica e una orale. Per conoscere maggiori dettagli sul punteggio attribuito ai titoli e le materie oggetto d’esame si rimanda alla lettura del bando disponibile a fine articolo. ASP ENNA - L’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna garantisce la tutela della salute come diritto fondamentale della persona e interesse della collettività. I principi ispiratori aziendali sono

orientati verso la centralità della persona titolare del diritto della salute, l’equità nell’accesso alle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie e ai servizi sanitari e la copertura assistenziale, assicurando livelli essenziali e uniformi di assistenza che vengono garantiti sull’intero territorio Ennese. DOMANDA DI AMMISSIONE - La domanda di partecipazione al concorso all’ASP di Enna per dirigenti medici deve pertanto essere presentata entro il 10 Ottobre 2021 tramite procedura telematica. Alla domanda, inoltre, occorre allegare la seguente documentazione: copia di un documento d’identità; titoli valutabili ai fini della graduatoria; idonea certificazione medica attestante la necessità di ausili e/o tempi aggiuntivi durante le prove. BANDO - Gli interessati al concorso sono quindi invitati a scaricare e leggere con attenzione il bando pubblicato per estratto sulla Gazzetta Ufficiale n. 72 del 10-09-2021.


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Non siamo più Dori, né Ioni, ma Siciliani! :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: PILLOLE DI STORIA SICILIANA A CURA DI MASSIMO COSTA :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

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a volta scorsa abbiamo parlato della Lega Sicula di Ducezio, la prima volta della storia in cui la Sicilia si è riconosciuta in una qualche etnia comune. La rivolta “indigena”, però, è ancora incompleta. I Siculi si sentono ancora contrapposti ai Greci, come due popoli diversi e in lotta tra loro. La vera nascita del Sicilianismo politico è - di poco - più tarda. Possiamo parlarne di sicilianismo politico solo quando tutti i Siciliani, o quasi, sentono di far parte di una Patria comune. Quando accade questo? V secolo a.C., è il cuore dell’Età Classica dell’Ellade, le primitive pòleis greche erano da secoli cadute poco a poco sotto l’egemonia della più grande, Siracusa, all’inizio una repubblica aristocratica. Questa era stata poi rovesciata dal tiranno di una città minore, Gela: Gelone conquista Siracusa, sposta la sua sede (e metà della popolazione) da Gela a Siracusa, inaugura la tirannide dei Dinomenìdi, che ferma a Imera e sconfigge i Cartaginesi e dura una generazione circa. Alla caduta della dinastia, più o meno in tutta la Sicilia si creano repubbliche moderatamente democratiche. Siracusa mantiene la sua egemonia in una “confederazione di

fatto”. I Siculi si ribellano, con Ducezio, ma la loro sconfitta, eroica, è occasione da un lato di fusione armonica tra i due popoli, dall’altro occasione per Siracusa di stabilire saldamente un primo abbozzo di stato di Sicilia pretendendo tributi e garantendo sicurezza in tutta la Sicilia centro-orientale (tranne, cioè, l’estremo occidente punico e lo stato-cuscinetto di Akragas, perennemente neutrale). In questa Sicilia tenta di introdursi Atene, allora al suo massimo splendore, tentando di fare sollevare qualche città contro Si-

racusa. A Siracusa il partito democratico di Ermocrate riesce a bloccarli. Sarebbero ritornati, qualche anno più tardi, con una spedizione che voleva essere di conquista, ma che sarebbe stata per loro disastrosa. Ed è proprio in questo contesto, prima di questa seconda spedizione ateniese, che la lunga coabitazione e la lunga comunanza di interessi fa capire finalmente ai Siciliani qual è il vero nemico, quello esterno. Ermocrate convoca a Gela un “Congresso” di pacificazione, nel 424 a.C., al quale intervengono

ormai non solo i rappresentanti di tutte le città di origine greca ma anche quelle sicule o greco-sicule. Ed è proprio lì che tiene un discorso che lo storico Tucidide consegna alla memoria eterna. In un’atmosfera di ritrovata concordia siciliana, Ermocrate spiega che è la Grecia il vero nemico (altro che “dominazione greca”!), e che loro, sebbene greci di lingua e origine, “non sono ormai più Dori, né Ioni, ma soltanto Sicelioti“, cioè, in greco, semplicemente Siciliani. Da allora in poi, e sino al 1860 d.C., tutta la politica siciliana avrebbe considerato se stessa come appartenente ad una nazione unica e distinta da tutte le altre: la Sicilia appunto. Quella unità consentì di isolare e cacciare gli Ateniesi, che Ermocrate inseguì fino in Ionia, cioè nelle coste dell’Asia Minore (odierna Turchia), dove però fu raggiunto da un provvedimento di espulsione dai suoi avversari politici. Il generoso patriota sarebbe tornato, qualche anno dopo, a Siracusa dove rimase vittima di un attentato, dal quale però si salvò il suo giovane discepolo, Dionisio (il Vecchio), che avrebbe ripreso e portato a compimento il suo disegno di riunire la Sicilia greco-sicula in un unico grande e potente stato.

Si dice “regione siciliana” e non “regione Sicilia”: l’importanza di una “na” :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: DI 360 ECONEWS

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Autonomia Speciale per la Sicilia nasce prima della Repubblica Italiana. La specialità Siciliana è quindi riconosciuta e non concessa. Il corretto nome dell’ente è “Regione Siciliana”. E non è una questione formale: la Regione è siciliana (e non Sicilia) così come la Repubblica è italiana (e non Italia) per un motivo storico preciso e per un preciso rapporto istituzionale che la lega all’Italia. La Regione è siciliana perché nasce – ancor prima che nascesse la stessa Repubblica Italiana ed ogni altra regione d’Italia – come ente originariamente sovrano e legato all’Italia da un rapporto pattizio e potenzialmente paritetico (lo Statuto di Autonomia). L’ente Regione Siciliana è derivato da una comunità storica e geo-politica che gli preesiste e che trova la propria prima legittimazione nel popolo siciliano e nella

sua storia, ancora prima che nei decreti dello Stato italiano. Tutto ciò è molto importante anche perché sta alla base del motivo per cui la Regione Siciliana è dotata di un suo Statuto di Autonomia Speciale. A differenza di altre regioni, la Regione Siciliana ha un Presidente e non un Governatore a rappresentare l’istituzione e a garanzia dei contenuti statutari. Art. 21 dello Statuto: Il Presidente è capo del Governo regionale e rappresenta la Regione. Egli rappresenta altresì nella Regione il Governo dello Stato, che può tuttavia inviare temporaneamente propri commissari per l’esplicazione di singole funzioni statali. Col rango di Ministro partecipa al Consiglio dei Ministri con voto deliberativo nelle materie che interessano la Regione. Alla Regione sono accollati i costi di uno Stato, ma negate le entrate garantite dagli articoli 36-37-38

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dello Statuto (legge costituzionale) come accertato dai contenziosi e vinti con sentenza della Corte Costituzionale e resi inefficaci con accordi Renzi/Crocetta. La Corte dei Conti ha dichiarato che l’agenzia delle Entrate si comporta in modo “SLEALE” con la Sicilia. I furti di miliardi che ogni anno subisce la Regione Siciliana, vengono compensati con piccoli privilegi personali e carriere politiche a livello nazionale…e piccoli appalti, consulenze e piccoli bandi per amici, parenti e clienti. Bisogna chiedersi, come questa pochezza politica locale si traduca in posti chiave a livello nazionale. Presidenza della Repubblica, vice presidenza del Consiglio, ministeri chiave (interni, giustizia, Esteri) per due legislature consecutive la Presidenza della seconda carica dello Stato (senato) sottosegretari all’istruzione, sanità, infrastrutture, pre-

sidenti di enti chiave come Enac. Per regolamentare questo accordo fra pari fu istituita l’Alta Corte un ente “paritetico” costituito da giudici nominati dallo Stato italiano e membri nominati dalla Regione Siciliana. L’Alta Corte avrebbe dovuto gestire eventuali contenziosi. I membri di tale Corte decaddero dalle funzioni, venendo eletti nella Corte Costituzionale, come se in una partita di calcio l’arbitro venisse scelto fra i componenti di una squadra, proprio in stile “piemontese”. Da allora, la fine della nostra Autonomia. Dopo oltre 70 anni, siamo ancora in attesa dei decreti attuativi coerenti con lo spirito originario dello Statuto, minato dalle sentenze della Corte Costituzionale che lo hanno snaturato e depotenziato.

M. L. D.



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Ambiente: reti da pesca in disuso diventano zaini ecologici A Mazara del Vallo progetto Risacca vince "Green impact Med"

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are una seconda vita alle reti da pesca già utilizzate dai pescatori di Mazara del Vallo, facendole diventare comodi zaini per il mare e non solo. Si chiama "Risacca" il progetto vincitore della selezione del "Green Impact Med", nato dalla collaborazione tra i pescatori locali di Mazara del Vallo, Carlo Roccafiorita, imprenditore e innovatore sociale, Federica Ditta e Cristiano Pesca, esperti di design del pro-

dotto, design sistemico e fabbricazione digitale. Il progetto ha mosso i primi passi nel novembre 2020. "Abbiamo percepito da subito una sensibilità e un'urgenza dei pescatori verso le tematiche di salvaguardia del mare, ciò che emerge con chi viveva a stretto contatto con il mare erano le complessità burocratiche che regolano il mercato ittico per quanto riguarda la gestione dei rifiuti e la preoccupazione verso i cambia-

menti che hanno visto compiersi negli ultimi decenni: mari sempre più inquinati, diminuzione della biodiversità e delle quantità di pesci, quantitativi di plastica sempre maggiore pescata in mare", spiega Carlo Roccafiorita. Nel dicembre 2020 la partecipazione e la vittoria al concorso europeo 'Green Impact Med', lanciato da Fondazione Messina. A ottobre partirà l'equity crowdfunding. La prima linea di prodotti Risacca ri-

guarda borse resistenti, leggere e versatili, pieghevoli, adatte per escursioni costiere, escursioni naturalistiche e trekking urbano create con l'antica tecnica di riparazione delle reti chiamata 'sarcitura'. Quello dello smaltimento delle reti in disuso è un serio problema. Si stima che ogni anno vengono abbandonate tra le 500.000 e 1 milione di tonnellate di reti fantasma nei mari di tutto il mondo. Pare che le reti fantasma costitui-

scano fino al 10% di tutti i rifiuti marini e sono necessari in media circa 600-800 anni perché le reti si deteriorino completamente in microplastiche diventando un ulteriore problema per gli ecosistemi marini. Nel 2018 è stato stimato che fino a 650.000 animali marini vengono uccisi ogni anno dalle reti fantasma. L'industria ittica a Mazara del Vallo in un solo anno, produce circa 10.000 kg di materiale marinaresco. (ANSA).


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Sigel Marsala riparte dall’A 1, Rizzotti Design Catania e Egea Modica conquistano la A 2

Le ragazze del Volley portano la Sicilia in serie A

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entre il calcio siciliano resta a guardare con nostalgia gli anni tra e A e B di Palermo, Catania, Trapani, Messina, il tetto dello Sport isolano è appannaggio del Volley Femminile. Sono le ragazze della Pallavolo che rappresentano bene i valori sani e di crescita di questo Sport, in Italia. La Sigel Marsala, da molti anni gioca nel Campionato di Volley A 2 Girone A, una società dalla struttura solida a partire dai giovanissimi che si rinnova di anno in anno. Il 2020/2021, nonostante una pandemia che ha sconvolto i piani, le azzurre care al Presidente Massimo Alloro,

hanno centrato tutti gli obiettivi di stagione: permanere nella parte alta della classi-

fica ed entrare nei Play Off. Dall’ottobre del 2015 la Sigel ha iniziato a sviluppare il set-

tore giovanile in maniera ampia, a partire dai Campionati Under 13 e Under 15.

Con i più piccoli la società svolge varie attività come psicomotricità, giochi, disegni, giornate di inclusioni, iniziative dedicate al rispetto della donna, ecc. Quindi non solo volley. Ciò grazie altresì a un coach, Luciano Tagnesi, ex allenatore in seconda della Sigel, che ha abbracciato il progetto supportato da uno staff specializzato: ne fanno parte anche Laura e Barbara Gandolfo, Giusy Scimemi, Manuela Almanza, Daniela Muggiano e Gianni Farris, oltre ad una serie di professionisti ed esperti. Attualmente la squadra è guidata dal tecnico Davide Delmati col vice Marco Lionetti e l’assistente tecnico Lucio Tomasella. Da Marsala a Catania con la Rizzotti Design Pallavolo Sicilia, dove il Presidente Antonio Bonaccorso ha avuto il merito di riportare dopo 41 anni la pallavolo catanese ad alti livelli, acquisendo il titolo sportivo del

Collegno che permetterà dunque alle ragazze catanesi di disputare il prossimo Campionato in Serie A 2 e riaccendere gli animi intorno al pubblico che ama e segue questo Sport che ha portato a casa il titolo Europeo sia con la Nazionale maschile che con quella femminile. Altro esordio in A 2 quest’anno per la Egea Ptv Modica: dopo la riconferma di Enrico Quarta alla guida della panchina, i tecnici sono già al lavoro per delineare il profilo agonistico del roster che a breve esordirà in Campionato. La coppia Quarta-Fortunato, quest’ultimo allenatore in seconda, viene da un bel lavoro svolto in B 1, una sinergia che ha portato i suoi frutti. I Campionati di Volley stanno per iniziare: il 10 ottobre tutti in campo per sostenere le giocatrici siciliane nelle competizioni nazionali. CLAUDIA MARCHETTI

Oro anche per Craciun e Santini nel C2 500. Bronzo per Tacchini

Canoa: Andrea Di Liberto campione del mondo velocità nel K1 200 metri

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l palermitano Andrea Di Liberto si è laureato campione del mondo di canoa velocità ai Mondiali di Copenaghen nella specialità K1 sui 200 metri. Il siciliano ha fermato i cronometri sul tempo di 34"78. Di Liberto, tesserato per la Società Canot-

Iscritto al registro dei giornali e dei periodici presso il Tribunale di Marsala (TP) Nr 220 del 07-05-2021 Pubblicato da Gemma di Antonio F. Ingrassia Direttore Responsabile Maria Vera Genchi Stampa: Grafiche Napoli Srl - Via Selinunte 206. 91021 Campobello di Mazara (TP) Grafica: Marcedac Graphic&Design - Marsala (TP) Tiratura 1.500 copie Mobile/Whatsapp: 3891103402 E.Mail: lindipendente@gemmacomunicazione.com www.gemmacomunicazione.com

tieri Trinacria, si prende così una bella rivincita dopo la mancata partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo. Quella di Andrea Di Liberto è una medaglia d'oro importante per il movimento azzurro che arriva a 20 anni di distanza dall'ultimo oro arrivato con

Josefa Idem. Oltre la medaglia di Di Liberto, oggi è arrivato anche l'oro nel C2 500 con Nicolae Craciun e Daniele Santini, ma anche il bronzo con Carlo Tacchini nel C1 500. Era dal 2001 che l'Italia non centrava due ori ai Mondiali. (ANSA).



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