Alessandro Traina
dei Nastri
testo
Lorella Giudici
aprile 2006
Spazio Cesare da Sesto
Comune di Sesto Calende - Assessorato alla Cultura
Il nastro della vita Una lunga striscia si dipana sotto i nostri occhi con un ritmo zigzagante, una sorta di racconto singhiozzato, dove ogni parte è importante quanto il tutto e dove il senso dell'insieme dà la misura di un’affabulazione dura e alquanto intensa. Un nastro, o, se si vuole, tanti frammenti della stessa lista (comunque, e lo si sottolinea, originati dalla medesima matrice), si sovrappongono, si muovono nello spazio a intervalli diversamente cadenzati, seguendo un tracciato per cui a lunghe pause si alternano scatti improvvisi e imprevedibili. Sono i lavori più recenti di Alessandro Traina, opere in cui si avverte tutta la poesia della sua ricerca, ma anche la nuova direzione che il suo lavoro ha intrapreso. Le strisce tridimensionali, cioè modellate con il metallo e rivestite, nella parte più interna, con frammenti di carta colorata tenuti assieme da geometriche piastrine calamitate, sono sinuose e sensuali, si muovono lente e accondiscendono alla luce e allo spazio come regali e leggiadre farfalle. Quel loro sviluppo tridimensionale ha la grazia e l'armonia del nastro che la ginnasta di danza ritmica fa roteare nell'aria con tanta maestria, forse leggermente più rallentato, per il peso oggettivo della materia più che per un bisogno metrico. Quella loro doppia natura, nera e dura dalla parte del metallo e delicata e carezzevole dal lato della carta, conferisce loro una dimensione quasi siddhartiana, in una giusta alchimia di sostanza e apparenza, di spirituale interiorità e giocosa materialità. Con quella loro aggraziata danza, mai casuale o banale, esse sono capaci di mettere a nudo le verità più segrete, di ricucire le parti di un discorso iniziato ormai molto tempo fa, di ricreare la magia di un racconto biografico, quasi intimistico. Nelle composizioni su tavola, invece, il nastro si è appiattito su una superficie profondamente nera e misteriosa. Le pieghe hanno perso le rotondità per lasciare il posto a sagome geometriche e repentini cambi direzionali. La durezza affidata al metallo si trasferisce negli stereometrici perimetri di quelle scie, solidificatesi in bidimensionali e serrati origami, il cui rincorrersi scandiscono ritmi sicuramente più sincopati. Di contro, a questi brani accelerati, fanno eco gli abissali silenzi di uno spazio siderale e senza luce (solo le sagome conservano una luminosità sinistra e lunare), di un’atmosfera impenetrabile e scura. E se, guardando le sagome plastiche, l’impressione è di sentire una musica dal vago sapore straussiano, di fronte a queste forme appiattite, come spianate da un enorme peso, la danza lascia il posto a un ossessivo vagabondare senza tempo e senza meta. E' come se alla vita dei sensi sia subentrata la lucidità del pensiero cartesiano, o se la consapevolezza del limite abbia preso il posto dell'accattivante fascino della materia. Non è solo una mera trasformazione fisica, tutt’altro, è una svolta sostanziale, è il desiderio di affrontare l’imponderabile nella sua dimensione più eterna e irraggiungibile. E’ il disperato bisogno di arrestare l'irriverente fluire del tempo con una linearità euclidea che pare quasi metafisica, pervasa com’è di una sottile e attonita inquietudine esistenziale.
Lorella Giudici
The stripe of the life A long stripe unfurls in front of our eyes with a zigzag rythm, a sort of gulping tale, where each part is as fundamental as the whole and when seen in its entirety gives us measure of a tough and relentless narration. A ribbon, a stripe, or, if one desires, many fragments from the same list (but all being generated from the same matrix), they overlap, and move through space with intervals in different cadenzas, following a route where long pauses are followed by sudden and improvised sprints. These are the latest works of Alessandro Traina, pieces where one senses all the poetry in the artist’s research, and also the new direction his work has taken. These tridimensional ribbons, forged from base metal and covered, in their internal parts, with fragments of colored paper held together by geometric magnetic tiles, are sinuous and sensuous, they move slowly and light and space comply and relate to these forms like gifts and fluttering moths. Their tridimensional development has all the grace that the gymnast gives her swirling/twirling ribbon weaving in the air, only that the artist’s representation, given the raw materials he uses, slows this rythm. Their double nature, black and hard on the oustide, soft and caressable on the inside, create, in a siddharthian way, the correct alchemy between substance and apparence, internal spirituality and playful materiality. With their graceful dance, never banal or trite, they can capture and strip the rawest truths, and can mend parts of a discussion began ages ago, to recreate the intimistic nature of a biographical tale. In the table compositions, the ribbon flattens onto a profoundly black and mysterious surface. The folds have lost their curves to geometric outlines and suddens changes of direction. The hardness entrusted to the iron translates into stereometric perimeters of those trails, solidified in bidimensional and clenched origami, pursuing syncopated rythms. In juxtaposition to these accelerated refrains, the echoes of the silences of the abyss, of a sideral space without light (only the outlines retain a sinister lunar brilliance), of an impenetrable dark atmosphere. And if, while observing these plastic forms, one has the impression of a vague straussian melody, in front of these flattened shapes, as if smoothed by enormous weight, dance gives way to an obsessive wandering, without destination or goal. It is as if the life of the senses takes second place to the lucidity of cartesian philosophy, or as if the knowledge of one’s limits overtook the position of the charming fascination of matter. This is not a mere physical transformation, it’s more a change of direction, a desire to ponder the unponderable in its most eternal and inaccessibile dimension. It is the desperate need to stop the irreverent flowing of time with a euclidean linearity which seems almost metaphysical, pervaded by subtle and amazing existential restlessnes.
Lorella Giudici
NASTRO
2006
ferro, acrilico su carta a mano, 5 calamite cm. 45 x 35 x 33
NASTRI
2004
tecnica mista su tavola cm. 92 x 125 x 6
NASTRI
2004
tecnica mista su tavola cm. 92 x 125 x 6
NASTRI
2004
tecnica mista su tavola cm. 63 x 92 x 6
NASTRI
2004
tecnica mista su tavola cm. 63 x 92 x 6
NASTRI
2004
tecnica mista su tavola cm. 40 x 62 x 6
NASTRI
2004
tecnica mista su tavola cm. 40 x 62 x 6
NASTRO
2006
ferro, acrilico su carta a mano, 4 calamite cm. 62 x 56 x 16
NASTRI
2005
tecnica mista su tavola cm. 63 x 125 x 6
NASTRI
2005
tecnica mista su tavola cm. 63 x 125 x 6
NASTRI
2004
tecnica mista su tavola cm. 63 x 63 x 6
NASTRI
2004
tecnica mista su tavola cm. 63 x 63 x 6
NASTRO
2006
ferro, acrilico su carta a mano, 4 calamite cm. 60 x 65 x 32
NASTRI
2004
tecnica mista su tavola cm. 63 x 92 x 6
NASTRI
2005
tecnica mista su tavola cm. 92 x 92 x 6
Alessandro Traina San Vincenzo (LI) 1957 Vive e lavora a Milano
Esposizioni personali 1987 1989
1990 1991
1992 1993 1994 1996 1997 1998 2001 2003 2006
galleria Fac Simile, Milano Indicazioni, galleria Fac Simile, Milano galleria Neon, Bologna galleria Unimedia, Genova Fatto di tempo, galleria Fuxia Art, Verona Successione discreta, galleria Piero Cavellini, Milano Disturbi, galleria Neon, Bologna Juliet’s Room, Trieste galleria Eralov, Roma Espace M.P. Manchon, Parigi (F) Attenzioni preziose, galleria Diecidue Arte, Milano Studio Noacco, Chieri (TO) galleria Helen de Roquefeuil, Parigi (F) Prendere tempo, galleria Halskratz, Mannheim (D) Cronoestesia, galleria Erha, Milano Studio Vanna Casati, Bergamo Galleria F(actory), Giessen (D) Forma bianca, galleria Attia Bousbaa, Parigi (F) galleria Angelo Falzone, Mannheim (D) Pezzi da museo, galleria Maria Cilena, Milano galleria Plurima, Udine Pezzi, galleria F, Bad Nauheim (D) Inchini, Andrea Pronto Arte Contemporanea, Crespano del Grappa (TV) Arte+ Arte Contemporanea, Varese Tempi vuoti, galleria Spaziotemporaneo, Milano dei Nastri, Spazio Cesare da Sesto, Sesto Calende (VA)
Principali esposizioni collettive 1986 1988 1989
1990
1991
Neoromantici, galleria E. F. Grisanti, Milano (a cura di Manuela Gandini) 25 anni, galleria La Polena, Genova Premio Saatchi & Saatchi per giovani artisti, Palazzo delle Stelline, Milano (cat.) Fabbrica, ex fabbrica Mida, Brescia (a cura di Massimo Minini) (cat.) Il gioco delle arti, Palazzo della Triennale, Milano Giovane Arte Contemporanea, Castello di Sartirana (PV) (a cura di E.Pontiggia) (cat.) Fine, Museo Alchimia, Milano Degli scambi, galleria Care Of, Cusano Milanino (MI) (cat.) Paraxo ‘90, Rocca di Andora (SV) (a cura di E. Pontiggia) (cat.) 1970 -1990 Una collezione in scatole, galleria Unimedia, Genova La galleria si mostra, galleria Neon, Bologna Arie, Fonti del Clitunno (PG) (a cura di Achille Bonito Oliva) (cat.) Concorso Int. di Scultura per Fiumara d’Arte, S. Stefano di Camastra (ME) (a cura di A. Presti)
1992 1993
1994
1995 1996
1997 1998
1999
2000 2001
2002
2003 2004
2005 2006
Trattative con Euclide, galleria Spaziotemporaneo, Milano (a cura di A. Altamira) (cat.) Delle Pietre e Dell’Anima, San Pietro in Atrio, Como (a cura di E. di Raddo) (cat.) 6 Artisti Italiani, galleria Halskratz, Mannheim (D) Luoghi in relazione, palazzo del Seprio, Mozzate (CO) (a cura di F. Tedeschi) (cat.) Linguaggio/Immagine, Archivio di Nuova Scrittura, Milano (a cura di A. Altamira) (cat.) II Rassegna di Arte Contemporanea, Vecchio Mercato Coperto, Varzi (PV) (a cura di G. Gardelli) Premio ”Cesare Pavese”, ex chiesa di San Rocco, Carnago (VA) (a cura di R. Ferrario) (cat.) La scultura inesplorata, Galleria Questarte, Pescara (a cura di Claudio Cerritelli) 5 easy pieces, galleria Attia Bousbaa, Parigi (F) Molto Diligenti Osservazioni, Galleria Civica di Gallarate (VA) (a cura di E. Zanella ) (cat.) Imaginaria ‘94, La Rinascente Duomo, Milano (cat. con testo di F. De Filippi) Mirabilia II, galleria Piero Cavellini, Brescia L’ immagine luminosa, Torre Colombera, Gorla Maggiore (VA) (cat. con testo di D. Ferrari) Equinozio d’autunno, Castello di Rivara (TO) (a cura di Franz Paludetto) Giovane Arte Contemporanea, Castello di Sartirana (PV) (a cura di C. Cerritelli, L. Somaini) (cat.) Oltre il disegno, galleria Maria Cilena, Milano (a cura di Chiara Guidi) Galeotto fu il libro, Il Mercato del Pesce, Sesto San Giovanni (MI) (cat. con testo di L. Giudici) Montaliana, Museo di Sant’Agostino, Genova (a cura di Ellequadro Documenti) Confronti con la Scultura, Auditorium San Fedele, Palazzolo (BS) (a cura di C. Cerritelli) (cat.) La congiunzione degli opposti, Atelier Modarte, Milano (a cura di Maria Campitelli) La scultura possibile, Circolo Artistico di Bologna, (a cura di Claudio Cerritelli) (cat.) Senza titolo, Galleria Civica Bedoli, Viadana (MN) (cat. in Coevit N°1) Generazioni a confronto, galleria Fioretto , Padova Nuove Contaminazioni ‘98, Galleria d’Arte Moderna, Udine (testi in cat. di F. Turchetto e E. Crispolti) Leonardesca, chiostro di San Francesco, Pietrasanta (LU) (a cura di Lodovico Gierut) Pseudomonas, Aron Arte Contemporanea, Gallarate (VA) (cat. con testi di R. Limonta e R. Borghi) Le libertà dell’arte, ex Palazzo Vescovile, Massa (a cura di Chiara Guidi) 20 anni del gruppo 78, Teatro Miela, Trieste (a cura di Maria Campitelli) (cat.) Supermarket dell’Arte, Spazio Bigli, Milano (a cura di J. Alcolea e C. Guidi) (cat.) 20 anni del gruppo 78, Spazio 111, Milano (a cura di Maria Campitelli) (cat.) Love-phone 2, Futurshow 3000, Fiera di Bologna (a cura di Laura Villani) (cat.) Mouse and Pad, Futurshow 3001, Fiera di Bologna (a cura di Laura Villani) (cat.) Il Condominio, rassegna Hicetnunc, San Vito al Tagliamento (PN) (a cura di A. Bertani) (cat.) Postarte Arte, Palazzo Calabresi, Viterbo (cat. con testi di E. Anselmi, M. Carriero, R. Stoppani) 6 Artisti Italiani, Centro Culturale Italiano, Pforzheim (D) (a cura di Giorgio Pandolfi) L’oggetto inesistente, Futurshow 3002, Fiera di Bologna (a cura di Laura Villani) (cat.) galleria Fumagalli, Bergamo Contemporanea uno, galleria Plurima, Udine La via dell’arte, Museo Civico di Arte Contemporanea, Albisola (SV) (a cura di Paraxo) (cat.) 2 nd Detroit International Video Festival 2003, Museo Mona, Detroit (USA) 25! en-plein, galleria Ellequadro Documenti, Genova Il Libro d’Arte, Museo di Palazzo Poggi, Bologna (a cura di Laura Villani) (cat.) Artisti per Fun, Studio Clocchiatti, Udine (cat. con testi di F. Giromini) Al caro Giorgio Gaber, Libreria Bocca, Milano (a cura di G. Lodetti e G. Ottaviani) (cat.) Segno e materia, Villa San Carlo Borromeo, Senago (MI) (a cura di A. Locatelli) (cat.) Indagini Neocostruttiviste 3, Libreria Bocca, Milano (a cura di Giacomo Lodetti) (cat.) MigraAzione, Studio 25, Milano (a cura di Pino Diecidue) (cat. con testi di L. Giudici) Acquisizioni 2006, Civico Museo “Parisi Valle”, Maccagno (VA) (a cura di Claudio Rizzi) (cat.)
Cataloghi monografici
1989
Claudio Cerritelli, L’oggetto della superficie galleria Neon, Bologna
1991
Maria Campitelli, Le macchine Ferma-il-tempo Pierandrea Casati, Del caso Del tempo Elena Pontiggia, Il contrasto e il tempo gallerie: Diecidue Arte, Milano - Fine Arts Room, Trieste - Fuxia Art, Verona Neon, Bologna - Studio Noacco, Chieri (TO) - Unimedia, Genova Edizioni Essegi, Ravenna
1993
Marco Meneguzzo Cronoestesia galleria Erha, Milano
1997
Chiara Guidi, La Carta della scultura Angela Madesani, Pezzi gallerie: Maria Cilena, Milano - Plurima, Udine
2001
Opere 1998 - 2000 gallerie: Arte+ Arte Contemporanea, Varese Andrea Pronto Arte Contemporanea, Crespano del Grappa (TV)
2003
Angela Madesani, Immagini immaginarie. Il percorso artistico di Alessandro Traina Tempi vuoti galleria Spaziotemporaneo, Milano
2006
Lorella Giudici, Il nastro della vita dei Nastri Spazio Cesare da Sesto, Sesto Calende (VA)
www.alessandrotraina.it info@alessandrotraina.it
Fotografie, progetto grafico e impaginazione Alessandro Traina Ritratto dell’artista Anna Santini Traduzione Irene Mantegazza Stampa Multigraf srl www.multigrafitalia.it Š 2006
Alessandro Traina