Rotonde

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Più di sessanta rotatorie e molte altre in cantiere Latina in preda alla sindrome circolare Ma l’estetica e l’arredo urbano sembrano prevalere sulle esigenze di automobilisti e pedoni

CERCHI nel

PIANO A

di ALESSIA FRATINI

llora era questo che i profeti urbanistici del secolo scorso intendevano per città del futuro? Una lunga sequela di rotonde disseminate sull’asfalto delle sue pianeggianti strade? La modernizzazione viaria di Latina è questa, insomma, un infinito girotondo, un’allegoria galileiana sul moto perpetuo dell’uomo e della sua

appendice motorizzata su questa terra sferica. Oppure c’è dell’altro che ci sfugge e al quale noi comuni mortali non arriviamo? Magari tutti questi cerchi spiaccicati sul piano formano un messaggio per qualche popolo alieno? Prepariamoci, non si sa mai, forse sono già tra noi, magari sono proprio quelli che hanno progettato a Latina alcune delle rotonde più enigmatiche del pianeta.


Vantaggi e svantaggi La rotonda stradale sembra scelta come rimedio miracoloso al problema del traffico. Di sicuro contribuisce a un miglioramento della sicurezza stradale (rispetto al normale incrocio a raso) e fluidifica il traffico, però non è l’uovo di Colombo dei problemi di mobilità urbana. Il traffico, soprattutto in contesti urbani, va ridotto con politiche che favoriscano l’uso di mezzi alternativi all’auto, non è sufficiente costruire rotatorie viarie per renderlo più scorrevole. Ancor meno servono le fontane in travertino e i vecchi ulivi che arredano le isole centrali, se poi le strade intorno sono in cattivo stato. Non c’è da meravigliarsi, quindi, se molti nutrono dubbi sull’utilità di tali opere. Il confronto fra un incrocio con semaforo e una rotonda presenta indubbi vantaggi, primo tra tutti la diminuzione del numero d’incidenti e della gravità delle conseguenze. Si evitano i devastanti scontri tipici degli incroci a raso e si minimizzano i punti di conflitto tra veicoli, ottenendo così una minore incidentalità.

La rotatoria, inoltre, induce il guidatore a rallentare per non perdere il controllo del mezzo in curva, così la ridotta velocità e l’angolo di potenziale impatto fra veicoli riducono la probabilità di collisioni. Con la rotonda si ottiene una moderazione del traffico che è più fluido (non ridotto!) ma capita spesso che i prepotenti alla guida approfittino dell’assenza del semaforo prendendosi la precedenza quando non ne avrebbero diritto e tagliando la strada a chi è più prudente. Con l’introduzione delle rotonde, in genere, si verifica anche una riduzione dei livelli di inquinamento acustico e atmosferico. Con l’uso diffuso delle rotatorie si è cercato, quindi, di rendere più fluido il traffico, invece di tentare di ridurlo e promuovere mezzi alternativi di mobilità urbana, senza considerare che si tratta di una città dall’alto tasso di motorizzazione (72 auto ogni 100 abitanti) e con il triste primato per mortalità: 3,5 vittime della strada ogni 100 incidenti. Si potevano creare zone a traffico limitato e aree pedonali, migliorare il trasporto pubblico, istituire corsie preferenziali e realizzare piste ciclabili (o quantomeno apportare

La rotonda di via Carissimi


dei semplici accorgimenti, per incoraggiare l’uso della bici), invece hanno istituito i parcheggi a pagamento al centro e disseminato la città di rotonde. Latina si sviluppa in pianura e gode prevalentemente di bel tempo, nonostante ciò la bicicletta è poco utilizzata e i mezzi pubblici sono carenti sotto molti punti di vista. La massiccia introduzione di rotatorie rende, di fatto, la città meno favorevole a chi non viaggia motorizzato. Le rotonde hanno il pregio di migliorare la fluidità e la sicurezza del traffico auto veicolare, ma sono spesso pericolose per le categorie deboli della strada (bici, pedoni e ancor più per disabili, mamme con carrozzine e animali). Quando si realizza una rotonda, gli attraversamenti pedonali vengono spostati lontano dalle intersezioni, costringendo i pedoni a lunghe deviazioni, e si eliminano i “tempi morti”, che negli incroci regolati da semaforo consentono, invece, un facile attraversamento agli utenti più deboli. L’inciviltà di gran parte degli automobilisti, che troppo spesso non si fermano per far passare i pedoni, e le strisce pedonali invisibili aggravano poi la situazione. Inoltre, le rotonde impediscono di dare precedenza ai mezzi di trasporto pubblico o di soccorso, poiché non si possono realizzare corsie preferenziali. Per questi motivi ne è sconsi-

La rotatoria di Borgo Piave vista dall’alto

gliata la collocazione nelle vicinanze di scuole, uffici pubblici, ospedali e zone commerciali. Quindi le rotatorie sono pericolose in città? Non sempre, ma se sono mal progettate creano problemi agli automobilisti e sono una vera e propria trappola per ciclisti, pedoni e anche motociclisti. Addirittura, in alcuni casi, le rotatorie non dovrebbero essere proprio realizzate. Per esempio, quando manca spazio (l’inserimen-

La rotonda di Borgo Isonzo che si incrocia con la S.S. Pontina 148

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to in ambito urbano già edificato è difficile, vedi incrocio via del Lido/ via dell’Agora) o quando si riscontrano irregolarità plano-altimetriche. La pendenza della rotatoria, difatti, deve essere verso l’esterno per far defluire l’acqua piovana, proprio per evitare allagamenti simili a quelli che si verificano puntualmente, in occasione di un po’ di pioggia, alle rotonde intorno al centro commerciale Latina Fiori. Nella progettazione di una rotatoria si devono tenere in considerazione alcuni importanti elementi geometrici: il centro della rotonda deve coincidere col punto d’incrocio delle strade (per evitare traiettorie dirette, che permettono di viaggiare a una velocità maggiore); è preferibile la forma circolare (quelle ovali provocano un aumento dell’incidentalità e un deflusso irregolare del traffico); e, in generale, le sue dimensioni devono garantire un agevole transito dei veicoli pesanti. Basta fare un giro per Latina e scoprire le forme più varie. Un fattore da tenere in grande considerazione nella progettazione è la visibilità in prossimità delle rotonde. La visuale deve essere libera e priva di distrazioni, perché qui il conducente deve prestare la massima attenzione all’attraversamento. È sconsigliata, quindi, l’installazio-


Giro girotondo La rotonda più grande: Via Strasburgo – Via Le Corbusier (diametro 70 m) La rotonda più piccola: Via Isonzo – Via San Marino (diametro 6 m) La rotonda con più strade: Via Piave (6 intersezioni) La strada con più rotonde: Via del Lido (6 rotatorie) La rotonda più inclinata: Viale Nervi – Via Bruxelles (monumento all’Aviatore) La rotonda più ellissoide: Via del Lido – Via dell’Agora (lunghezza 35 m, larghezza 17 m) La rotonda più costosa: Viale Paganini – Viale Le Corbusier (400 mila euro compresi lavori di riqualificazione) La rotonda del futuro: Viale Le Corbusier - SS 148 (costo 1,6 milioni di euro) La rotatoria di Borgo Isonzo

ne di fontane dinamiche, con giochi d’acqua in movimento, così come impianti luci che possono riflettersi sul manto stradale e provocare abbagliamento. E invece nel capoluogo pontino (politici di ogni livello: Di Giorgi, Cusani e Zingaretti) inaugurano rotonde, abbellite da fontane monumentali e statue, con l’intenzione di abbellire l’ambiente urbano. Ricordiamo a proposito il progetto voluto

Le opere d’arte collocate nelle rotatorie possono distrarre agli automobilisti in transito

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da Zaccheo, Le Rotonde D’Arte, per creare degli spazi-mostra a disposizione degli artisti. L’arte sulla strada è una bella idea ma, per decorare la città, le sculture dovrebbero essere collocate dove è possibile ammirarle con calma, in piazze o giardini… non avrebbero forse bisogno di più considerazione gli spazi pubblici e le aree verde in città? Le isole al centro delle rotonde fanno parte dell’arredo urbano e devono essere belle, ma non sono il luogo adatto all’arte e neanche alle fontane monumentali, che costituiscono un pericolo in caso d’incidente. Qui a Latina ci sono diverse rotatorie dotate di fontane, la maggior parte si trova su via del Lido, ma di sicuro la più tristemente famosa è quella tra i quartieri Nuova Latina e Nascosa. L’enorme rotonda di viale Paganini, realizzata in occasione dei campionati mondiali di arco, è stata ristrutturata dopo poco per problemi di staticità. Attualmente l’unica fontana in funzione è l’ultima inaugurata, alla rotonda tra via del Lido e via Nascosa. Spesso gli arredi delle rotatorie sono sponso-

rizzati da aziende del territorio, una pubblicità – sia per l’azienda sia per il politico di turno all’inaugurazione - che dovrebbe far risparmiare qualche soldo alle casse comunali. Oltre ai costi di realizzazione bisogna, infatti, considerare anche le spese per la manutenzione. Per questo motivo nei manuali di progettazione è consigliato l’uso di piante basse, siepi e cespugli con fioritura dai colori differenti, tipiche della zona che, per caratteristiche di rusticità, riducono costi di gestione e manodopera, con evidenti risparmi idrici. Forse i cittadini preferirebbero che i fondi fossero dirottati verso infrastrutture più importanti (rifacimento della segnaletica stradale sbiadita, realizzazione di marciapiedi o la messa in sicurezza delle strade piene di buche). A dicembre è stata aggiudicata la gara per la manutenzione straordinaria delle vie comunali che prevede interventi su strade, marciapiedi, illuminazione, tombini e molto altro. Un appalto da 145mila euro, più o meno l’importo che di solito è necessario alla costruzione di una sola rotonda.


Rotonde di ogni tipo A Latina ci sono più di 60 rotonde, cresciute in maniera esponenziale con il nuovo millennio, e il loro numero è destinato ad aumentare quando saranno completate quelle in costruzione. Le dimensioni variano da pochi metri, come quella dell’incrocio tra via Isonzo e via San Marino o al trivio formato da via San Marino, via Campania e via De Chirico (6 metri), ai 70 metri di diametro, come le grandi rotatorie di viale Le Corbusier, viale Nervi e viale Paganini. Addirittura con le forme ci si sbizzarrisce: cerchi perfetti, ellissi, ovali e forme oblunghe, a volte collocate in diagonale sugli incroci. Anche l’arredo dell’isola centrale è vario: a volte di cemento o solo terreno incolto, altre volte ci sono gran bei giardini sponsorizzati oppure fontane monumentali (che molto spesso non funzionano). La rotonda su cui confluiscono più strade, ben 6, è quella di Borgo Piave, che è anche la più antica e la più significativa, quella del benvenuto per quanti approdano in città dalla capitale. La strada che accoglie più rotatorie a Latina è, al momento, Via del Lido (6 rotonde per 6 chilometri di strada) che sarà presto raggiunta da Viale Le Corbusier, appena sarà terminata la nuova rotonda in costruzione sulla SS148.

La rotonda di Borgo Piave dove confluiscono ben sei strade

Monumenti, fontane e giardini nell’isola centrale Tra molte rotonde anonime alcune spiccano per come sono arredate. Un vecchio ulivo con siepi e fiori sempre curatissimi fanno bella foggia di sé al centro della rotonda posta al trivio formato da via Quarto, via Polusca e via Tucci. Una cura maniacale è riservata a questo piccolo giardino,

La rotatoria di via del Lido che passa sotto la S.S. Pontina 148

bello e inaccessibile, più di quella destinata alle aree verdi, e vivibili, della città. Nel corso degli anni via del Lido è stata dotata di rotatorie agli incroci più importanti, l’ultima inaugurata è stata la rotonda all’incrocio con strada Nascosa, ancora giochi d’acqua e travertino. Una fontana monumentale dalla curiosa forma (costata circa 180mila euro), arricchisce questa rotatoria, così come quella posta all’incrocio con la strada Litoranea. Quest’ultima, raramente in funzione, ha già creato problemi dovuti alla fuoriuscita d’acqua che ha invaso la sede stradale. È costata 100mila euro ed è stata realizzata addirittura senza gara d’appalto, suddividendo i lavori in appalti da non più di 40mila euro, con trattativa privata dell’amministrazione Zaccheo. Via del Lido è una strada particolare, con la pista ciclabile ma senza marciapiede, e la segnaletica orizzontale è sbiadita e confusa, le numerose linee sull’asfalto sono i segni visibili di più rifacimenti. Forse sarebbe meglio destinare le risorse a interventi necessari e di pubblica utilità, invece che a sontuosi arredi o pompose inaugurazioni, per produrre “belle cartoline” della città. Emblematico il caso della rotonda

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tra i quartieri Nuova Latina e Nascosa, incrocio viale Paganini e viale Le Corbusier. L’imponente rotonda, con spettacolari giochi d’acqua e 24 pennoni per bandiera, è stata realizzata nel 2009, in occasione del Campionato del Mondo di Tiro con l’Arco 3D. Poco dopo l’evento sportivo, sono emersi problemi strutturali per un evidente pericolo di staticità che ha reso necessari ulteriori interventi, costo complessivo della riqualificazione dell’area, circa 400mila euro. Ora la fontana è senza acqua e questa grande struttura di cemento e metallo (ormai senza bandiere) rimane a far “bella mostra” di sé nel bel mezzo del Parco Oasi Verde.

Le rotonde peggiori: ellisse in diagonale Forse il progettista voleva fare qualcosa di diverso, forse non c’erano abbastanza soldi per acquistare il terreno, o chissà cos’altro ha impedito di costruire una rotonda decente, al posto delle due dalla forma ellittica e collocate diagonalmente su via del Lido e via Isonzo. All’incrocio tra via del Lido e via dell’Agora c’è la rotatoria con il monumento di Roberto Fabiani, Un fiore di luci per la città. La struttura, alta quasi 10 metri, è realizzata in acciaio e plexiglass e dovrebbe rappresentare «un grosso fiore che sboccia per indicare una città giovane, attiva e in movimento, come il bocciolo di un fiore». È stata inaugurata nel 2003 dal sindaco Zaccheo, nell’ambito del progetto Le Rotonde D’Arte, per «abbellire la città e creare degli spazimostra a disposizione degli artisti» (sulle rotonde!). Purtroppo non è il monumento (che comunque sollevò diverse critiche all’epoca) l’elemento che caratterizza la rotonda, è la sua strana forma: l’isola è un’ellisse lunga 35 metri e larga 17, decentrata e posta diagonalmente rispetto le carreggiate delle strade. Così ci si trova a fare delle curve molte strette con grande difficoltà soprattutto per chi guida grandi mezzi (autobus, camion e, soprattutto, autoarticolati). Anche

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L’incrocio tra via del Lido e via dell’Agora

la pista ciclabile ha problemi in questa rotonda. Andando verso il centro della città si è obbligati ad attraversare via del Lido un centinaio di metri prima della rotonda e percorrere il lato sinistro per attraversarla. Passata la rotatoria, occorre riattraversare la strada per tornare sul lato destro della carreggiata, dove prosegue la ciclabile. Un’altra rotatoria che presenta criticità in analogia con quella in via del Lido è la rotatoria all’incrocio tra via Isonzo e via Faggiana, sotto il ponte della SS 148. Rete metallica con orribile siepe finta a cingere l’isola centrale, insieme a un povero albero di natale ancora addobbato. Qui non c’è alcuna pretesa estetica, ma ancora una volta la rotatoria ha una forma ellittica (lunga 45 metri e larga 25), seppur meno marcata della precedente, ed è collocata diagonalmente. Vi si riscontrano, quindi, gli stessi problemi della rotonda di via del Lido, con l’aggravante che qui i mezzi pesanti o lunghi transitano di frequente. Chissà perché non è stata costruita come l’omologa di via del Lido, collocata sempre sotto il ponte su cui scorre la SS148

Due angolazioni della rotatoria di via dell’Agora


Originali o strane Probabilmente la rotonda più originale - di sicuro quella che crea più interrogativi a chi visita la nostra città – è la rotonda di Largo dell’Aviatore, tra viale Nervi e viale Bruxelles, quella con l’aereo. Sebbene valore artistico e bellezza di tale opera siano discutibili, il fatto veramente strano è che siano state destinate tante risorse per il monumento di una rotonda che finisce sott’acqua appena piove un pò. Forse il geniale ideatore dell’opera avrebbe fatto meglio a scegliere un idrovolante! Un’altra rotonda si pregia di un particolare arredo: una statua scolpita da un unico grosso blocco di pietra che raffigura il volto di una donna. L’enorme volto, che adorna la rotatoria all’incrocio tra SS148, Migliara 43 e strada Segheria, sembra addormentato, forse un avvertimento per gli automobilisti?

La variopinta rotatoria in viale Paganini

La rotonda di Largo dell’Aviatore che si trova tra viale Nervi e viale Bruxelles

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Forme atipiche “Premio stramberia” va a due rotonde dei quartieri Nuova Latina e Nascosa. Prima, la rotonda all’incrocio tra via Carissimi, via Jommelli e via Cimarosa che di tondo ha solo il nome! Funziona come una normale rotatoria ma ha una forma speciale: è un rettangolo lungo 40 metri e largo 10. Questa particolare “progettazione”, che prevede anche uscite con curve di 90°, crea problemi di visibilità ad alcuni degli accessi (visuale impedita da siepi e recinzioni) ed è aggravata dall’ambigua segnaletica stradale (quella orizzontale contrasta con quella verticale). Anche le cattive abitudini degli automobilisti contribuiscono, però, a rendere pericolosa questa rotonda. Troppo spesso tagliano contromano, per evitare di percorrere tutta la rotatoria, oppure si fermano nel mezzo della strada per buttare i rifiuti ai cassonetti che – in-

Cassonnetti dei rifiuti posti ai lati del circolo e precedenze che funzionano in modo diverso

credibilmente - si trovano proprio al lato della rotonda. Secondo premio va alla rotatoria posta all’incrocio tra viale Paganini e via Montemezzi e alla sua isola centrale patchwork (disegni geometrici formati da vari tipi di cemento colorato), perfetta per uno skate-park. Nonostante sia tonda, però, non è una vera rotonda e, quindi, anche le precedenze funzionano in modo diverso: non è chi percorre la rotatoria ad avere la precedenza. Più volte i residenti hanno chiesto agli Uffici preposti di farne una rotonda normale.

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La rotatoria di Viale Le Corbusier. A destra in basso la rotonda di via Piccarello

Le tre nuove: Viale Le Corbusier e Viale Polusca Al momento sono tre le nuove rotonde in costruzione: due in via Polusca e una all’incrocio tra viale Le Corbusier e la SS 148, dove è prevista anche la realizzazione di un sottopasso. Su via Polusca sono in fase di ultimazione la rotatoria all’incrocio con via Tarquinia e quella all’incrocio con via dell’Agora, costate complessivamente circa 200mila euro. L’associazione “Quartieri connessi” (attraverso l’iniziativa Mop, monitoraggio per le opere pubbliche) ha criticato la mancanza di una pista ciclabile nel progetto, obbligatoria anche per legge. Nel dossier realizzato dall’as-

sociazione, infatti, si ricorda che la legge prevede la realizzazione di una pista ciclabile ogni qualvolta si fa manutenzione straordinaria a una strada esistente. Se il Comune avesse rispettato la legge qui e in altre occasioni (come la costruzione di via Veneto o la manutenzione straordinaria di via Isonzo) ora avremmo un bel tratto di ciclabile nella zona e le rotonde sarebbero utili non solo alle auto, ma anche alle due ruote. L’ultima rotonda sta per fiorire a Latina è quella che finalmente metterà in sicurezza l’ultimo incrocio a raso della SS 148, all’intersezione con viale Le Corbusier. Il progetto dal costo complessivo di circa 1,6 milioni di euro collegherà finalmente i quartieri Nuova Latina e Nascosa al resto della città con un sottopasso. I lavori sono iniziati lo scorso dicembre e si prevede di ultimarli entro il 10 luglio.


Rotonde al futuro Approvata a gennaio nel bilancio regionale la realizzazione di due nuove rotatorie anche sull’Appia: una all’incrocio con via Epitaffio e l’altra alla Storta di Sezze, sulla SS156 Lepini. Niente da fare invece per gli interventi proposti dalla petizione popolare “Rotonde in città”. Nel luglio 2012 il Movimento 5 Stelle di Latina aveva effettuato una campagna di raccolta firme per ottenere dall’amministrazione comunale la costruzione di due rotatorie in corrispondenza degli incroci via Piattella - via Piave e viale Vespucci - viale Kennedy. Dopo molte e infruttuose richieste d’informazioni, è solo a dicembre che i rappresentati del comitato (andati di persona all’ufficio mobilità) scoprono che il comune non ha disponibilità finanziarie e che nel piano economico non sono previsti, nel breve periodo, lavori in tal senso.

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