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7. Impazienza

Lo inciderei volentieri in ogni corteccia, lo inciderei volentieri su tutti i ciottoli, lo vorrei seminare in ogni fertile aiuola con semi di crescione, che cresce in fretta, su ogni bianco foglietto vorrei scriverlo: tuo è il mio cuore, e deve rimanerlo sempre.

Vorrei allevare un giovane storno, finché possa pronunciare parole pulite e chiare, finché le parli con il suono della mia voce, con l’istinto forte, caldo del mio cuore; allora canterebbe chiaro attraverso le sue finestre : tuo è il mio cuore, e deve rimanerlo sempre.

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Alle brezze del mattino vorrei sussurrarlo, vorrei mormorarlo attraverso il vivace boschetto; tuo è il mio cuore, e deve rimanerlo sempre.

Oh, risplenda da ogni corolla!

Porti a lei il profumo da vicino o da lontano!

Voi onde, non potete muovere che le ruote?

Io pensavo, deve essere nei miei occhi, lo si deve vedere ardere sulle mie guance, leggerlo sulla mia bocca silenziosa, ogni forte sospiro dovrebbe dirlo; e lei non nota nulla di tutta la mia agitazione: tuo è il mio cuore, e deve rimanerlo sempre.

8. Saluto del mattino

Buon giorno, bella mugnaia!

dove nascondi subito la tua testolina, come se ti fosse successo qualcosa?

Ti secca dunque così tanto il mio saluto?

Ti turba dunque così tanto il mio sguardo?

Allora me ne devo andare.

Oh lasciami dunque stare solo da lontano, vedere attraverso la tua amata finestra, da lontano, soltanto da lontano!

Tu testolina bionda, esci fuori!

fuori dalle vostre porte tonde, voi azzurre stelle del mattino!

Voi occhietti ebbri di sonno, voi fiorellini impregnati di rugiada, perché vi spaventa il sole?

la notte è andata così bene, che vi chiudete, raccogliete e piangete nella sua silenziosa delizia?

Ora scuotetevi dal velo dei sogni, e sollevatevi puliti e liberi nel chiaro mattino del Signore!

Le allodole volteggiano nell’aria, e chiama dal profondo del cuore l’amore tormento e pena.

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