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15. Gelosia e orgoglio
Dove vai così veloce, così increspato e così selvaggio, mio amato ruscello?
Corri pieno di rabbia verso lo sfacciato fratello cacciatore?
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Torna indietro, torna indietro, e sgrida prima la tua mugnaia per la sua leggera, staccata, picola superficialità.
Non l’hai vista tu ieri sera stare alla porta, con il collo allungarsi a guardare verso la strada grande?
Quando dalla caccia il cacciatore torna a casa felice, nessuna ragazza pudica sporge la testa fuori dalla finestra
Vai, ruscelletto, da lei e dille questo, ma non dirle, ascoltami, nessuna parola sul mio aspetto triste; dille: è vicino a me che si intaglia un flauto di canna, e zufola per i bambini belle danze e canzoni.