Tir - La rivista dell'autotrasporto

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Albo Nazionale degli Autotrasportatori

Mensile - Luglio 2021 - n. 239

#Trasporti #Innovazione #Rete

ALBO: IMPEGNO COMUNE SULLA SICUREZZA STRADALE

LOGISTICA SMART: UNA ROAD MAP PER LA SOSTENIBILITÀ

COVID-19: LA LOGISTICA AL SERVIZIO DEI VACCINI

Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – 70% Roma C/RM/30/2017



TIR

MASSIMO DE DONATO direttore responsabile

La sicurezza nei trasporti e nella logistica è il tema caldo del momento. È da sempre, però, il filo conduttore delle politiche e delle iniziative istituzionali. Le proteste che si sono sviluppate all’esterno di alcune realtà produttive e gli incidenti che hanno coinvolto gli autotrasportatori hanno riacceso il dibattito su una questione centrale per il settore. Per questo motivo, il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha convocato un tavolo con i firmatari del contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del settore per promuovere un’applicazione più efficace delle regole: norme già esistenti che spesso però vengono disattese. Un tavolo annunciato anche dalla Viceministra alle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili Teresa Bellanova nel corso del suo primo incontro con i rappresentanti delle associazioni di categoria. L’obiettivo è di contrastate pratiche illegali nell’autotrasporto, per non penalizzare le imprese sane che agiscono nel rispetto delle regole e che per prime subiscono gli effetti dell’illegalità e del dumping sociale. Un tema che fa parte anche del dna dell’Albo, da tempo attivo su questo fronte, a partire dal portale della regolarità delle imprese fino a iniziative come quella siglata con l’Inail sulla sicurezza sul lavoro. La questione è stata affrontata anche nelle pagine di questo numero per sottolineare come, nonostante il calo delle vittime nel trasporto di merci del 40%, sia necessario mantenere l’attenzione sempre alta.

EDITORIALE


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Pedaggi 2020 Il 21 luglio si apre la seconda fase Il Comitato Centrale dell’Albo ha approvato la delibera per la riduzione compensata dei pedaggi 2020: entrati nel mercato due nuovi provider e applicate le nuove percentuali

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Logistica smart Una road map per la sostenibilità

Politica Lavorare in modo condiviso

Mezzogiorno Benvenuti al Sud

L’Albo degli Autotrasportatori insieme con il CNR ha studiato proposte per una logistica urbana meno impattante e individuato azioni per favorire la decarbonizzazione

Durante l’incontro con le associazioni di categoria la Viceministra Teresa Bellanova ha sottolineato l’importanza di un dialogo costante con il settore e fornito le prime risposte alle richieste dell’autotrasporto

Il PNRR riserva investimenti per il rilancio del Mezzogiorno. Saranno potenziate le infrastrutture, le linee ferroviarie, sviluppati i porti e le Zone Economiche Speciali

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TIR - Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi - ANNO XX N° 239 - luglio 2021 Comitato Scientifico: Presidente Enrico Finocchi. Direzione-Redazione: Via C.B. Piazza, 8 - 00161 Roma Tel. 06 69308055 Direttore Responsabile: Massimo De Donato dedonato@rivistatir.it Capo Redattore: Lucia Angeloni angeloni@rivistatir.it Redattori: Antonella Vicini vicini@rivistatir.it Ertilia Giordano giordano@rivistatir.it Grafica: Marco Banci Segreteria: Giuditta Lopardo segreteria@rivistatir.it


IN QUESTO NUMERO La sicurezza stradale è un diritto Parte il nuovo progetto tra l’Albo degli Autotrasportatori e l’Inail: una campagna per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla sicurezza stradale

L’autotrasporto si presenta al grande pubblico Sono già andati in onda su Rai 1, nel corso di Unomattina, i primi tre servizi in collaborazione con l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori

La logistica al servizio dei vaccini Il Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, generale Figliuolo, ha illustrato la strategia per raggiungere l’obiettivo di vaccinare più italiani possibile

p.8

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Raggiunta l’intesa sui container Associazioni di categoria e committenza hanno firmato un accordo che mira a regolamentare il settore dei servizi di trasporto contenitori

Noli in calo per il trasporto su strada Secondo l’indagine della Banca d’Italia sui trasporti internazionali di merci la pandemia ha avuto riflessi solo sui margini di profitto degli operatori

I tre giganti di DAF Svelati i modelli di nuova generazione XF, XG e XG+ che sfruttano le possibilità offerte dal Regolamento Ue su masse e dimensioni dei mezzi pesanti

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Editoriale p.1 Europa p.16

Albo p.4

Fisco p.40 Normative p.42

Scadenze p.47

Numeri p.48

CHIUSO IN REDAZIONE IL 30.6.2021 CONCESSIONARIA ESCLUSIVA PUBBLICITÀ HP 10 Srl - Tel 02.48.003.799 mirta.barbeschi@hp10.it Editore e Proprietario: Comitato Centrale per l’Albo Nazionale delle Persone Fisiche e Giuridiche che esercitano l’autotrasporto di cose per conto terzi Via Giuseppe Caraci 36 - 00157 Roma (RM) CF 97113700583 - REALIZZAZIONE e STAMPA Arti Grafiche Picene Srl Stabilimento Via Vaccareccia, 57 00071 Pomezia (Roma) Registrazione Tribunale di Roma n° 547 del 18/11/98

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ALBO

PATRIZIO RICCI Vicepresidente Comitato Centrale Albo

PNSS 2030: IL MIMS COINVOLGE LE ASSOCIAZIONI Revisioni, rinnovamento del parco

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veicolare, piano neve tutti strumenti fondamentali per la sicurezza stradale

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e associazioni dell’autotrasporto sono state ascoltate sul Piano Nazionale Sicurezza Stradale 2030. Un documento di notevole interesse, recepito dall’Italia nel 1999, che nel corso degli anni scorsi è mancato di continuità nella programmazione e innovazione. Va dato merito al Ministro Enrico Giovannini di aver ricompreso questo tema all’interno dell’attività dei gruppi di lavoro in seno alla Consulta per le politiche delle infrastrutture e mobilità sostenibili; un chiaro segnale dell’importanza che hanno le associazioni nell’orientare al meglio le azioni che dovranno essere contenute nel PNSS 2030. Di temi da segnalare ce ne sono molti, nonostante la positiva riduzione di vittime nel trasporto di merci (-40%). La sicurezza stradale dipende da innumerevoli fattori: alcuni interessano le persone, come nel caso delle norme che dettano i ritmi di lavoro e di riposo degli autisti, forse troppo rigide e per questo paradossalmente poco efficaci. Altri sono riferiti all’efficienza dei veicoli, che mal si coniuga con gli attuali tempi a cui sono sottoposti a revisione i mezzi pesanti. Così come non giova alla sicurezza il fatto che gigantesche macchine agricole circolino su strada senza aver effettuato la verifica del loro stato di efficienza, ovvero che ne siano soggette solo dopo 5 anni dalla loro prima immatricolazione. C’è infine necessità di proseguire nello stanziamento di risorse sufficienti a promuovere il rinnovamento del parco veicolare pesante. Piano neve, divieti di circolazione, intermodalità sono poi tutti strumenti di programmazione che interagiscono con la sicurezza stradale e che devono essere rivisti in funzione dei reali effetti sulle imprese. Ma il primo passo è sicuramente quello di avere infrastrutture adeguate per guidare in sicurezza. Se non si riuscirà a perseguire questo obiettivo, il rischio è quello di cambiare tutto per non cambiare nulla.

LUGLIO2021


ALBO

ENRICO FINOCCHI Presidente del Comitato Centrale dell’Albo Nazionale degli Autotrasportatori

L’IMPEGNO DELL’ALBO PER LA SICUREZZA STRADALE Controllo della regolarità, formazione e informazione delle imprese i tre pilastri dell’azione dell’Albo

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lcuni incidenti gravi che si sono verificati sulle autostrade italiane hanno richiamato l’attenzione sul tema della sicurezza del settore dell’autotrasporto. Negli ultimi 10 anni come è emerso da una riunione della Consulta nazionale della sicurezza stradale (vedi art. a pag. 4) -, nel settore dell’autotrasporto merci si è registrato un calo del 40% dei morti, ma gli episodi delle ultime ore ci ricordano che non bisogna abbassare la guardia. L’Albo degli Autotrasportatori - pur non avendo questa mission tra le competenze individuate dalla legge -, è da sempre impegnato nella promozione della sicurezza stradale attraverso le attività di controllo della regolarità, formazione e informazione delle imprese. Ne è un esempio l’accordo siglato con l’Inail che ha lo scopo di migliorare la diffusione della cultura della prevenzione nel settore e che prevede l’avvio di iniziative congiunte per informare e formare i protagonisti dell’autotrasporto sui rischi connessi all’esercizio della professione e sulle migliori pratiche da attuare per la tutela della sicurezza. Anche vigilare sulla regolarità delle imprese ha effetti positivi sulla sicurezza. Un’impresa in regola è un’impresa che fa formazione, rispetta i tempi di guida e riposo, contribuisce a mettere su strada autisti consapevoli dei rischi. In quest’ottica, sentiti anche i componenti del Comitato Centrale che rappresentano sia le associazioni di categoria sia i ministeri interessati, l’Albo potrebbe farsi anche promotore in futuro di ulteriori azioni di coordinamento con le Direzioni interessate - a partire da quella per la Sicurezza Stradale e dalla Motorizzazione - e con altri soggetti pubblici e privati - a cominciare dalle associazioni dei costruttori -, al fine di migliorare sempre più la sicurezza sulle nostre

LUGLIO2021

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PEDAGGI 2020: IL 21 LUGLIO SI APRE LA SECONDA FASE Il Comitato Centrale dell’Albo ha approvato la delibera per la riduzione compensata dei pedaggi 2020: entrati ufficialmente nel mercato due nuovi provider e applicate le nuove percentuali

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ono oltre 146 milioni le risorse disponibili per la riduzione compensata dei pedaggi autostradali per l’anno 2020, la cui procedura si è aperta nel mese scorso. Dal 22 al 28 giugno, infatti, si è svolta la prima fase della procedura che, ricordiamo, riguarda la prenotazione della domanda, che può avvenire esclusivamente attraverso l’applicativo “Pedaggi” al quale si può accedere attraverso il portale dell’Albo (www.alboautotrasporto.it). Alle ore 9.00 del 21 luglio 2021 si aprirà invece la seconda fase che prevede l’inserimento dei dati relativi alla domanda, la firma digitale e l’invio dell’istanza. I soggetti richiedenti possono svolgere queste operazioni fino

alle ore 14.00 del 6 agosto e poi ancora dalle ore 9.00 del 23 agosto 2021 alle ore 14:00 del 2 settembre 2021. Questa fase è aperta solo a coloro che hanno presentato in tempo utile la prenotazione; oltre a compilare i vari dati dell’istanza devono verificare le targhe dei veicoli in loro disponibilità o che comunque fanno capo al soggetto interessato (soprattutto nei casi di raggruppamento), e infine firmare digitalmente la richiesta inviandola al portale dell’Albo degli Autotrasportatori. Tutte le informazioni relative alla domanda nonché le modalità per il pagamento dei rimborsi alle imprese beneficiarie, sono contenute nella delibera n. 4 del

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10 giugno 2021, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 19 giugno 2021, n. 145, che è stata adottata dal Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori dopo aver attuato una sperimentazione sulle capacità di gestione dei dati da parte dei nuovi provider che sono entrati ufficialmente nel mercato. Se fino a poco tempo fa, infatti, i rimborsi venivano effettuati solo attraverso Telepass, adesso sono operative anche la francese Axxes e la tedesca DKV, entrate nel mercato dei pedaggi autostradali lo scorso anno. Ricordiamo che possono accedere alla riduzione compensata imprese, cooperative, consorzi, società consortili, raggruppamenti che nel 2020 abbiano ricevuto un totale di fatture relative ai soli pedaggi autostradali di almeno 200mila euro. Vengono inoltre ammessi a beneficio solamente i veicoli italiani e quelli immatricolati in Paesi comunitari che circolano muniti di licenza comunitaria, Svizzera e UK. Le risorse stanziate, che nel dettaglio ammontano a 146.041.587,00 euro, saranno suddivise tra le imprese beneficiarie attraverso un sistema di calcolo introdotto negli ultimi anni, che differenzia


TIR le percentuali di riduzione non solo in funzione del fatturato in pedaggi dell’impresa, ma anche della classe ecologica dei veicoli utilizzati in autostrada. Per quest’anno gli Euro 3 sono ancora parzialmente inclusi (vedi tabella) mentre dal prossimo anno non saranno più ammessi al beneficio. Le singole percentuali di sconto sono state definite con la direttiva dell’allora Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del 7 aprile 2020, con la tabella riportata a lato pagina. Si ricorda che la riduzione compensata dei pedaggi è commisurata al valore del fatturato annuale relativo ai costi sostenuti per i pedaggi autostradali purché pari almeno a 200 mila euro. Per le imprese che hanno realizzato almeno il 10% del fatturato in pedaggi nelle ore

notturne (con ingresso in autostrada dopo le 22 ed entro le ore 2, ovvero uscita prima delle ore 6), la riduzione compensata è incrementata del 10%; l’incremento è applicato allo sconto spettante alla singola impresa, tenuto conto dell’eventuale appartenenza a forme associative, fermo restando comunque il limite percentuale massimo di riduzione del 13%. Al termine della seconda fase, e quindi dal 3 settembre 2021, il Comitato Centrale, tramite il CED del Ministero, provvederà a trasmettere l’elenco dei soggetti che hanno presentato la domanda completa ai tre

EMANATA LA DIRETTIVA CON LE REGOLE PER I PEDAGGI 2021 Intanto il Ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini ha emanato la Direttiva, già registrata dagli organi di controllo, che fissa le regole per la riduzione dei pedaggi 2021. Alla riduzione compensata dei pedaggi sono destinati circa 8,5 milioni di euro a cui potranno essere aggiunte ulteriori somme che deriveranno dalla ripartizione del fondo strutturale annuale per interventi nel settore dell’autotrasporto, previsto dalla Legge Finanziaria 2015. In base a quanto stabilito dalla Direttiva, del 9 giugno 2021, dal prossimo anno non sarà prevista alcuna riduzione dei pedaggi per i veicoli di categoria Euro 3, al fine di incentivare l’uso di mezzi più nuovi e quindi ecologicamente più sostenibili. Il beneficio sarà quindi riconosciuto ai veicoli Euro 4 o superiori secondo gli scaglioni di fatturato e le percentuali indicate nella tabella.

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I COEFFICIENTI PER IL 2020 FATTURATO (euro)

CLASSE VEICOLO

RIDUZIONE %

200.000-400.000 200.000-400.000 200.000-400.000

Euro V o sup. Euro IV Euro III

5% 1% 0%

400.001-1.200.000 400.001-1.200.000 400.001-1.200.000

Euro V o sup. Euro IV Euro III

7% 2% 0%

1.200.001-2.500.000 1.200.001-2.500.000 1.200.001-2.500.000

Euro V o sup. Euro IV Euro III

9% 3% 0%

2.500.001-5.000.000 2.500.001-5.000.000 2.500.001-5.000.000

Euro V o sup. Euro IV Euro III

11% 5% 2%

Oltre 5.000.000 Oltre 5.000.000 Oltre 5.000.000

Euro V o sup. Euro IV Euro III

13% 6% 3%

provider, per la definitiva elaborazione dei pedaggi effettuati nel 2020. Questi ultimi forniranno quindi i dati sui pedaggi effettuati dai diversi apparati di pagamento entro la fine del mese di settembre.

FATTURATO (euro)

CLASSE VEICOLO

RIDUZIONE %

200.000-400.000 200.000-400.000

Euro V o sup. Euro IV

5% 1%

400.001-1.200.000 400.001-1.200.000

Euro V o sup. Euro IV

7% 2%

1.200.001-2.500.000 1.200.001-2.500.000

Euro V o sup. Euro IV

9% 3%

2.500.001-5.000.000 2.500.001-5.000.000

Euro V o sup. Euro IV

11% 5%

Oltre 5.000.000 Oltre 5.000.000

Euro V o sup. Euro IV

13% 6%

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ALBO

LA SICUREZZA STRADALE È UN DIRITTO 8

Parte il nuovo progetto tra l’Albo degli Autotrasportatori e l’Inail: una campagna per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla sicurezza stradale, sul lavoro e sulla prevenzione del contagio da Covid-19

È

entrato nel vivo il protocollo d’intesa firmato lo scorso anno tra l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori e l’Inail con lo scopo di informare e formare i protagonisti dell’autotrasporto sui rischi connessi all’esercizio della professione e sulle migliori pratiche da attuare per la tutela della salute e della sicurezza degli operatori. Gli ambiti di attività sono molti e vanno dagli interventi di formazione finalizzati alla riduzione degli infortuni sul lavoro alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla sicurezza stradale, sulla sicurezza sul lavoro e sulla prevenzione dal rischio

epidemiologico legato al Covid-19. Proprio questo è il focus della campagna di comunicazione che sta per essere avviata e che attraverso tv, radio e social network veicolerà un messaggio fondamentale: la prevenzione degli incidenti stradali e dei contagi da Covid-19 passa attraverso il comportamento positivo del lavoratore e una buona organizzazione di lavoro. La sicurezza stradale continua infatti ad essere una delle priorità dell’Albo, anche se i dati mostrano un miglioramento rispetto agli anni precedenti. In base ai dati Istat, infatti, nel 2019 gli incidenti stradali con lesioni a persone in Italia sono stati 172.183, in lieve LUGLIO2021

diminuzione rispetto al 2018 (-0,2%), con 3.173 vittime e 241.384 feriti. Tra le cause più frequenti di incidentalità stradale si confermano la distrazione alla guida, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata (38,2% dei casi). Le violazioni al Codice della Strada sono legate all’inosservanza della segnaletica, al mancato utilizzo di dispositivi di sicurezza a bordo e all’uso del telefono cellulare alla guida; in aumento anche le contravvenzioni per guida in stato di ebbrezza. Anche i dati degli infortuni sul lavoro mostrano una consistenza


TIR elevata, in particolare per i decessi: oltre il 40% delle morti sul lavoro denunciate, infatti, si verifica su strada. Nel 2019 gli infortuni denunciati e avvenuti con il coinvolgimento di un mezzo di trasporto sono stati 91.832 e hanno rappresentato circa il 15% degli infortuni complessivamente denunciati, con un

discreto decremento (circa -3%) rispetto all’anno precedente ma sostanzialmente stabili nel corso dell’ultimo quinquennio. Le denunce degli infortuni stradali con esito mortale, sempre per il 2019, sono state 470 (circa 40% del complesso delle denunce mortali) con un decremento rispetto al 2018 (circa -20%).

La prevenzione i degli incident stradali e dei id-19 contagi da Cov so passa attraver to il comportamen positivo del lavoratore e una buona organizzazione di lavoro

Un’analisi più dettagliata mostra che gli uomini sono i più colpiti per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro (anche perché sono soprattutto gli uomini a guidare un mezzo di trasporto), con una percentuale che si attesta intorno al 60%. L’età media più elevata tra i casi mortali (45 anni) evidenzia una possibile correlazione tra l’invecchiamento fisico del lavoratore (con conseguente rallentamento dei riflessi, acutezza visiva, capacità di concentrazione, insonnia, ecc.) e la gravità delle conseguenze dell’incidente. Dal punto di vista territoriale, invece, circa il 60% degli infortuni denunciati con mezzo di trasporto coinvolto è avvenuto nel Nord del Paese, a seguire nel Centro e nel Mezzogiorno. L’analisi per regione mostra, in termini di incidenza sul complesso, che il Lazio si contraddistingue per la quota più cospicua (circa il 20%), seguono Lombardia e Toscana. Un fattore importante che condiziona l’integrità psico-fisica del guidatore è la sonnolenza alla guida, ancora sottostimata come fattore determinante degli incidenti stradali. L’eccessiva sonnolenza è associata approssimativamente ad un quinto degli incidenti stradali. Stare svegli inoltre per 24 ore induce errori alla guida simili a quelli commessi da chi ha livelli di alcool nel sangue uguali o superiori a 1,00 g/l, d. Gli incidenti causati dal “colpo LUGLIO2021

ALBO

di sonno” sono i più gravi, con un elevato rischio di mortalità. L’apnea ostruttiva del sonno (OSAS) rappresenta una causa sostanziale di sonnolenza del guidatore e la più frequente causa medica di eccessiva sonnolenza diurna. Tra i problemi sanitari di natura occupazionale più frequentemente segnalati nei conducenti, sono comprese le patologie muscolo-scheletriche e le ipoacusie da rumore. Stare seduti nella stessa posizione per lunghe ore, afferrare lo sterzo e ruotarlo frequentemente, l’esposizione a vibrazioni dovute alla strada, sono alcuni dei fattori che possono essere sperimentati durante la guida e che possono contribuire a fare insorgere dolori osteo-articolari e muscolari. La campagna di comunicazione veicolerà anche un messaggio per quanto riguarda la prevenzione del contagio dal Covid-19. Delle 165.528 denunce di infortunio da Covid-19 pervenute all’Inail al 31 marzo 2021, il 2,5% proviene infatti dal settore “trasporto e magazzinaggio” (il quinto settore maggiormente colpito, anche perché non si è mai fermato durante tutto il periodo di lockdown). L’analisi per professione dell’infortunato evidenzia 1,2% di conduttori di veicoli (con una preponderanza di contagi maschili pari al 92%). Dei 551 decessi da Covid-19 alla stessa data, il 13,2% afferisce al settore del “trasporto e magazzinaggio” (secondo settore maggiormente colpito) di cui il 6,8% riguarda la professione di addetto all’autotrasporto.

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ALBO

Sono già andati in onda su Rai 1, nel corso di Unomattina, i primi tre servizi in collaborazione con l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori. Gli approfondimenti hanno riguardato il ruolo dell’autotrasporto, il trasporto di farmaci e l’agroalimentare

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C

on le prime puntate andate in onda su Rai 1, nel corso della trasmissione Unomattina, è entrato nel vivo il progetto che nasce dalla convenzione siglata dal Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori con la RAIRadiotelevisione italiana. La campagna di comunicazione, di cui avevamo parlato anche nello scorso numero (vedi Tir 238, pag. 5), ha preso il via lo scorso 9 giugno con l’intervento del presidente dell’Albo Nazionale degli Autotrasportatori Enrico Finocchi, ed è proseguita anche nelle puntate del 16 e del 23 giugno con un focus sul trasporto dei farmaci e uno su quello

dell’agroalimentare, due tipologie di trasporto che si sono rilevate particolarmente preziose sin dai primi mesi della pandemia (vedi box). Raccontando la capacità di resistenza del settore, Enrico Finocchi ha spiegato a Unomattina che “il sistema della logistica è organizzato a rete e questo ha permesso maggiore flessibilità”. “L’autotrasporto – ha evidenziato – ha dimostrato una resilienza notevole e una flessibilità che hanno consentito di consegnare le merci senza soluzione di continuità sia al sistema produttivo e alle imprese sia ai cittadini”.

L’AUTOTRASPORTO

SI PRESENTA AL GRANDE PUBBLICO

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TIR Finocchi ha anche colto l’occasione per ricordare che l’Albo vigila sulle oltre 90mila imprese italiane del settore: “Il settore è molto complesso e il ruolo dell’Albo è quello di regolazione del settore ma anche di mediazione e di concertazione con le associazioni di categoria delle imprese. I pilastri della sua attività sono proprio volti alla regolarità e alla professionalità delle imprese, attraverso interventi di formazione indirizzati ad autisti e operatori”. Ma ha affrontato anche il tema della sicurezza, su cui l’Albo mette in atto “interventi di formazione mirata. Stiamo portando avanti Guidiamo Sicuro rivolto agli autisti per migliorare la percezione della necessità della guida sicura. Abbiamo poi messo in piedi il sistema di certificazione di qualità delle imprese per i settori più delicati (come i trasporti di merci pericolose, di farmaci, di alimenti) che è volto proprio a verificare la sicurezza della circolazione. In più abbiamo avviato una collaborazione con l’Inail per garantire la sicurezza sul lavoro”. La convenzione con la Rai è parte della stessa mission istituzionale dell’Albo che ha fra

i sui compiti la comunicazione delle tematiche legate al mondo dell’autotrasporto merci; tematiche che saranno portate a conoscenza anche del grande pubblico nel corso di 17 puntate di diversi programmi delle tre principali reti nazionali. Dopo Unomattina, gli interventi dedicati al settore

ALBO

proseguiranno, infatti, sempre su Rai 1, a “Buongiorno benessere” e “Mattina in famiglia”, su Rai 2 a “I fatti vostri”, “Stop and go” e“Il provinciale”, e su Rai 3 a “Geo”; programmi diversi nel corso dei quali si parlerà della verifica della regolarità delle imprese, di sicurezza, circolazione stradale e sostenibilità.

FARMACI E AGROALIMENTARE: I SETTORI CHE NON SI SONO MAI FERMATI Medicinali e prodotti farmaceutici sono beni preziosi che necessitano di particolari condizioni di trasporto. Questo tema è stato al centro della finestra aperta sul mondo dell’autotrasporto nel corso della puntata del 16 giugno di Unomattina. La logistica del farmaco è diventata ancora più importante a causa dell’epidemia da Covid-19. Paola Vercesi, di Autotrasporti Vercesi, ha spiegato come la pandemia abbia stravolto anche il loro modo di lavorare. “Abbiamo cercato di tutelare i nostri dipendenti che erano molto agitati. E abbiamo supportato alcuni clienti nello stoccaggio e nel trasporto di prodotti farmaceutici a temperatura controllata”. Ogni fase della catena deve essere particolarmente accurata e deve avvenire con tempistiche molto rigide. Tamponi, strumenti diagnostici, medicinali sono stati consegnati in modo capillare negli ospedali e nelle farmacie di grandi città e piccoli centri, grazie al lavoro costante degli operatori. Se c’è un altro tipo di trasporto che non si è mai fermato durante la pandemia è quello dell’agroalimentare. Di questo si è parlato nel corso della puntata del 23 giugno di Unomattina. Anche in questo caso tempestività e rispetto di regole sulla catena del freddo sono elementi essenziali. Durante il lockdown, ha raccontato Stefano Adami, della Adami Trasporti, “gli autotrasportatori hanno assicurato gli approvvigionamenti per poter garantire i servizi minimi e indispensabili alla popolazione, nonostante la paura di essere contagiati. Abbiamo avuto riconoscimenti e attestati di stima. Quando andavamo ad approvvigionare i supermercati, ad esempio, le persone in coda in attesa di entrare ci salutavano e ci facevano gesti di conforto. Questo ci ha reso molto fieri”.

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LOGISTICA

TIR

LOGISTICA SMART: UNA ROAD MAP PER LA SOSTENIBILITÀ di Antonella Vicini

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L’Albo Nazionale degli Autotrasportatori, insieme con l’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ha studiato proposte per una logistica urbana meno impattante e individuato una serie di azioni per favorire la decarbonizzazione

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n che modo si può intervenire per sostenere la transizione ecologica dell’autotrasporto e migliorare anche la qualità dell’aria delle nostre città? È a questi interrogativi, sempre più urgenti, che è rivolto il progetto Logistica Smart, promosso dall’Albo Nazionale degli Autotrasportatori e realizzato dall’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IIA) per studiare proposte concrete per una logistica meno impattante e più efficiente e formulare una roadmap per razionalizzare il comparto del trasporto delle merci in ambito urbano e favorire

la decarbonizzazione. Il progetto, avviato più di un anno fa, si concluderà nei prossimi mesi. Dal 25 maggio al 22 giugno sono stati resi noti alcuni dei risultati raggiunti nel corso di tre webinar su tre temi centrali quali la transizione energetica, la semplificazione normativa e la trasformazione digitale. Risultati che, come ha ricordato il presidente del Comitato Centrale dell’Albo Nazionale degli Autotrasportatori, Enrico Finocchi, saranno presentati ai decisori. “Il lockdown – ha sottolineato Finocchi - ha fatto emergere l’importanza di questo settore LUGLIO2021

ATTIVITÀ 2: Analisi delle ricadute ambientali del sistema attuale di distribuzione delle merci

e anche le sue problematiche. Con il progetto Logistica Smart credo che sia stato fatto un buon lavoro. È stato fatto un lavoro sulla governance del settore con un approccio metodologico eccellente. Presenteremo il lavoro svolto ai decisori politici”. La pandemia ha accelerato, in effetti, la diffusione dell’ecommerce che è senza dubbio


ATTIVITÀ 1: Raccolta dei dati esistenti, analisi del sistema in atto e della normativa in vigore

ATTIVITÀ 4: Valutazione degli aspetti economici, sociali ed ambientali dei vari scenari di riferimento

TIR

LOGISTICA

ATTIVITÀ 3: Sviluppo di requisiti di alto livello e di strategie di reclutamento degli operatori iscritti all’Albo

una componente importante (ma non l’unica; ci sono anche la raccolta dei rifiuti, l’edilizia, le attività legate alla manutenzione delle aree urbane) della logistica urbana; allo stesso tempo si sono resi necessari interventi per migliorare alcune delle criticità. Attraverso 6 diversi step, il CNR-IIA ha analizzato le problematiche del settore della distribuzione delle merci, le cui esternalità affliggono le aree urbane delle città italiane, per sviluppare e proporre modelli migliorativi da attuare. Le prime 5 fasi si sono tutte concluse. La prima è stata appunto quella della raccolta dei dati esistenti, dell’analisi di sistema in atto e della normativa vigente. In questo modo si definisce il quadro informativo del mercato della logistica e del quadro normativo che la regolamenta, con particolare focus sulla logistica distributiva, attraverso tutte le fonti a disposizione. Si è passato poi all’analisi delle emissioni e delle ricadute ambientali

ATTIVITÀ 6: Promozione del progetto

ATTIVITÀ 5: Governance della distribuzione delle merci

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LOGISTICA

del sistema attuale di distribuzione delle merci in ambito nazionale e nelle città metropolitane in esame e alla simulazione in alcune città campione, per valutare la dispersione degli inquinanti e determinare l’impatto ambientale delle emissioni sul territorio. Il terzo step ha analizzato i casi innovativi di logistica a livello nazionale e locale e li ha confrontati per individuare scenari più nuovi da applicare al sistema di distribuzione delle merci e definire un insieme articolato di scenari per la

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TIR governance collaborativa fra pubbliche amministrazioni e operatori logistici. Si è proceduto poi alla valutazione degli impatti generati dall’applicazione di specifici modelli di servizio smart sulla logistica per la distribuzione delle merci per le aree densamente popolate. Per quel che riguarda l’aspetto ambientale, sono state stimate le emissioni atmosferiche del nuovo scenario del modello. È stata realizzato quindi un piano per attuare nuovi sistemi di governance delle merci con relative proposte di linee guida

I TRASPORTI E LA LOGISTICA IN UNA MAPPA Il portale SITLA (Sistema Informativo Territoriale Logistica degli Autotrasportatori) raccoglie tutte le informazioni e i dati relativi al settore dei trasporti e della logistica, sia su scala europea, sia nazionale. La mappa interattiva offre infatti anche informazioni su porti, interporti e altre infrastrutture situate in Europa, ma si concentra in maniera più dettagliata sul quadro italiano. Si va dalla presenza dei terminal intermodali alle stazioni di rifornimenti di Gpl e metano; dalle informazioni sulla presenza dei vari veicoli pesanti e leggeri divisi per classe Euro, differenziati per ogni regione italiana, alle statistiche sui movimenti di merci, cargo e passeggeri per le diverse annualità. Si possono poi trovare dati sull’incidentalità, sui furti degli autocarri e sul livello di occupazione per tipo di servizio o anche sulla disoccupazione in ogni regione. A livello ancora più locale, il portale presenta anche indicazioni sulle ZTL merci, sulle fasce orarie di accesso, sui costi delle quote di contrassegno, sugli incentivi programmati dalle città metropolitane, sui flussi di veicoli circolanti nelle zone a traffico limitato. LUGLIO2021

che possono integrarsi con la distribuzione delle merci a livello nazionale, regionale ed urbano. I risultati delle analisi e molto altro sono stati pubblicati anche su una mappa digitale, il portale SITLA (vedi box), dove tutti gli attori della logistica – dalle istituzioni, agli enti locali che sono quelli incaricati di attuare le norme all’interno dei centri abitati, agli operatori che si muovono nelle città e hanno bisogno di conoscere le regole – possono essere informati su una serie di indicatori nazionali ed europei. La transizione ecologica si affianca a quella digitale, a quella energetica e necessariamente a quella normativa. Le città metropolitane e quelle sopra i 100mila abitanti sono obbligate a redigere i PUMS, i Piani urbani per la mobilità sostenibile, negli altri casi è comunque fortemente consigliato. Sono stati mostrati alcuni esempi positivi come quello di Bologna, Milano, Lucca (solo per citarne alcune). Ciò su cui si sono trovati tutti concordi è che la logistica ha un ruolo marginale nei PUMS e si basa sostanzialmente su una politica dei divieti (basti vedere come sono organizzate le ZTL). Fra le varie questioni rilevate dal CNR-IIA si evidenzia invece la necessità di definire un sistema, a livello nazionale, unico ed interoperabile e la promozione di veicoli commerciali a ridotte o nulle emissioni per migliorare la vivibilità degli ambienti urbani. In questo modo gli operatori


TIR possono beneficiare non solo di una maggiore efficienza dei motori e risparmi di carburante, ma anche di sistemi di accreditamento premiali di accesso alle città. Partendo dalle tecnologie disponibili sul mercato, dalle motorizzazioni attualmente più diffuse fra gli operatori, dai dati sull’inquinamento ambientale si è sottolineato come l’87% dei veicoli destinati al trasporto merci sia sotto le 3,5 Ton. Intervenire su questo segmento – promuovendo anche il ricambio del parco veicolare – è quindi particolarmente utile per raggiungere gli obiettivi

di sostenibilità ambientale, considerato che solo il 32% di questi mezzi è Euro 5 ed Euro 6. Anche se in termini di impatto il segmento pesa solo in minima parte (l’8,7%). Altro elemento chiave per il raggiungimento di tali obiettivi è l’utilizzo di sistemi di trasporto intelligenti. Integrando gli ITS a piattaforme ITC gli operatori sarebbero nelle condizioni di gestire in maniera ottimale flotte dei carichi, aumentando la produttività. Agire anche sulla dematerializzazione, attraverso la digitalizzazione, potrebbe facilitare l’attuazione delle

LOGISTICA

numerose norme che regolano il settore, favorendo anche il monitoraggio del loro rispetto. Da questo punto di vista ha voluto ricordare Enrico Finocchi, in uno dei suoi interventi, “l’Albo è da anni che lavora sulla digitalizzazione. Abbiamo diversi sistemi, sia ad uso interno per verificare la regolarità delle imprese, sia a disposizione dei committenti per capire se l’impresa a cui si affidano i trasporti è regolare sotto il profilo della Camera di Commercio, del Durc, dell’Inail, dell’Inps, dell’accesso alla professione e della regolarità di iscrizione all’Albo”.

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EUROPA

TIR

ITALIA-AUSTRIA: BRENNERO AL CENTRO DELL’INCONTRO Il Ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini e la sua omologa austriaca Leonore Gewessler hanno convenuto sull’importanza di ricercare un dialogo ispirato ai principi europei

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l Brennero e le limitazioni imposte dal Tirolo al passaggio dei tir sono stati uno dei principali argomenti di discussione durante l’incontro tra il Ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, e la sua omologa austriaca Leonore Gewessler, avvenuto l’8 giugno scorso. I due ministri hanno preso atto delle differenze di vedute anche se hanno convenuto sull’importanza di ricercare un possibile dialogo ispirato ai principi europei. I due Ministri hanno inoltre sottolineato l’assoluta priorità della realizzazione del tunnel ferroviario di base del Brennero, che nel medio periodo potrà dare un contributo fondamentale alla soluzione dei problemi di traffico lungo tutta l’area. Un’opera che è comunque in forte ritardo: secondo il nuovo programma dei

lavori, comunicato dalla società Bbt. Se incaricata di realizzare il progetto, il completamento della Galleria di Base sarà pronto solo nel 2031, ovvero tre anni dopo rispetto a quanto previsto. Questo significa che potrà entrare in funzione solo nel 2034, troppo tardi secondo le associazioni di categoria dell’autotrasporto. Secondo Anita non si può più tergiversare e aspettare il completamento della galleria ferroviaria di base, occorre invece liberare urgentemente l’asse stradale dagli attuali vincoli imposti dal Tirolo, come il divieto notturno, il pedaggio autostradale notturno pari al doppio di quello diurno, il divieto settoriale, i sistemi di dosaggio e divieti di transito la mattina delle giornate di sabato. Occorre inoltre che i mezzi

possano transitare attraverso il Tirolo anche di notte per diluire il traffico durante il giorno. “È necessario voltare pagina una volta per tutte - ha sottolineato il presidente dell’associazione Thomas Baumgartner - e costruire una nuova politica per il transito delle merci al Brennero che non sia più decisa unilateralmente dal Tirolo, ma insieme a tutti gli Stati membri interessati dal corridoio Scan Med, asse sul quale transitano merci per un valore di interscambio tra l’Italia e i Pesi confinanti con il corridoio della rete Ten-T di 214 miliardi di euro all’anno”.


TIR

EUROVIGNETTE: RAGGIUNTO L’ACCORDO L’intesa prevede che entro 8 anni dall’entrata in vigore della direttiva i bolli di circolazione per i veicoli pesanti basati sulla durata saranno gradualmente eliminati sulla rete centrale TEN-T. I pedaggi saranno calcolati in base alla distanza percorsa

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rrivano le nuove regole in tema di tariffazione stradale. Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno trovato infatti l’accordo, ancora provvisorio, sulla revisione delle norme sui pedaggi con l’obiettivo di favorire il raggiungimento della neutralità

climatica nell’Unione. Dopo alcuni ulteriori lavori tecnici per mettere a punto il testo, la presidenza presenterà l’esito dei negoziati al Comitato dei rappresentanti permanenti del Consiglio (Coreper) per l’approvazione; successivamente dovranno adottarlo il Consiglio e il Parlamento europeo. Gli Stati membri, poi, avranno due anni di tempo dall’entrata in vigore della direttiva per recepirne le nuove disposizioni. Il principio di partenza è che ogni Paese membro dell’Ue può decidere se introdurre la tariffazione stradale, ma quando ciò avviene è obbligatorio attenersi ad alcune norme comuni stabilite nella direttiva sull’Eurovignette. In base all’intesa - che contiene comunque una serie di deroghe -

EUROPA

entro 8 anni dall’entrata in vigore della direttiva i bolli di circolazione per i veicoli pesanti basati sulla durata saranno gradualmente eliminati sulla rete centrale TEN-T, su cui si concentra la maggior parte del transito internazionale di veicoli commerciali. I pedaggi saranno, invece, calcolati in base alla distanza percorsa. Le norme attuali riguardano gli autocarri oltre le 3,5 tonnellate; l’accordo provvisorio estende il campo di applicazione a tutti i veicoli pesanti e leggeri e prevede pedaggi stradali più proporzionati anche per le auto. Resta valida la possibilità di applicare pedaggi e diritti di utenza per le diverse categorie di veicoli indipendentemente gli uni dagli altri. Gli Stati membri avranno anche la possibilità di istituire un sistema di tariffazione combinato per i veicoli pesanti o per alcuni tipi di veicoli pesanti, associando elementi come durata e distanza, rispettando i due principi: “chi usa paga” e “chi inquina paga”. All’inizio il sistema si applicherà solo agli autocarri più grandi, ma potrà gradualmente essere esteso ad altri tipi di veicoli pesanti. Si prevede che la differenziazione dei pedaggi o dei diritti di utenza in base alle prestazioni ambientali possa essere applicato anche ai furgoni e ai minibus a partire dal 2026, se tecnicamente possibile. Gli introiti generati dagli oneri stradali continueranno a essere destinati alle infrastrutture e ai problemi connessi alla congestione del traffico o per sviluppare trasporti e mobilità sostenibili in generale.

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POLITICA

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LAVORARE IN MODO CONDIVISO di Lucia Angeloni

Durante l’incontro con le associazioni di categoria la Viceministra Teresa Bellanova ha sottolineato l’importanza di un dialogo costante con il settore e fornito le prime risposte concrete alle richieste dell’autotrasporto

ssociazioni di categoria e ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili sono adesso più vicini. Il 24 giugno scorso si è svolto infatti l’incontro con la Viceministra Teresa Bellanova che ha visto la presenza di tutte le associazioni di categoria presenti nel Comitato Centrale dell’Albo e, tra gli altri, il vice capo di gabinetto del Mims Maria Teresa Di Matteo e il presidente del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori Enrico Finocchi. Un incontro su cui le associazioni puntavano molto e che ha portato gli effetti sperati. La Viceministra ha infatti rassicurato i protagonisti dell’autotrasporto dando risposte ben precise alle problematiche avanzate dal settore e annunciando l’apertura di alcuni tavoli su tematiche di grande interesse. Non solo: si è impegnata ad avviare un confronto a cadenza mensile con la categoria per dare vita ad un programma a medio e lungo termine che faccia leva su una strategia verde e digitale. Un impegno che è stato ribadito anche durante l’assemblea di Confartigianato Trasporti. “Durante la pandemia le vostre imprese si sono fatte carico di garantire la normalità in una situazione che poteva degenerare nel caos – ha sottolineato Teresa Bellanova –. Ora è tempo di guardare avanti e intendo lavorare con voi condividendo strumenti e obiettivi, con un metodo di impegno comune per dare soluzioni ai problemi”. E le prime soluzioni ai problemi sono già arrivate, a partire dalle risorse per il rinnovo del parco veicolare, fondamentali per cambiare e rottamare i veicoli più inquinanti e obsoleti con veicoli di ultima generazione a bassissime emissioni, sicuri e tecnologicamente avanzati. Ad oggi sono già pronti i decreti attuativi per finanziare gli investimenti, pari a 50 milioni per il biennio 2020-2022 e altri 50 milioni per il periodo 2020-2026 destinati all’acquisto dei veicoli a trazione alternativa.


TIR Buone notizie anche per quanto riguarda il fondo per l’autotrasporto: la Viceministra ha assicurato che i 240 milioni sono ormai strutturali e quindi disponibili anche per il prossimo triennio 2022-2024. Anche quest’anno, inoltre, sono disponibili le deduzioni forfettarie per l’autotrasporto che mantengono gli stessi livelli dell’anno scorso, ovvero 48 euro per i viaggi fuori dal comune e il 35% per i trasporti infracomunali. Durante l’incontro è stata affrontata anche la questione dell’intermodalità ferroviaria, con le misure già implementate dal Mims quali Marebonus e Ferrobonus, finanziati fino al 2026. Bellanova ha fatto sapere che al momento si sta verificando con la Commissione europea la possibilità di procedere con l’erogazione diretta agli autotrasportatori degli incentivi. Anche durante l’assemblea privata di Anita, durante la quale è stato confermato alla presidenza Thomas Baumgartner, la Viceministra ha affermato che lo sviluppo e l’incentivazione del trasporto intermodale devono costituire uno dei pilastri delle politiche trasportistiche del prossimo futuro. Bellanova ha anche parlato dei costi indicativi di riferimento per l’attività di autotrasporto, che presto saranno nuovamente pubblicati, e della revisione dei veicoli pesanti. Al momento manca ancora una legge che includa anche i veicoli rimorchiati tra quelli autorizzati ad essere revisionati dalle officine private autorizzate ma la Viceministra ha fatto sapere che questa norma potrebbe essere inserita nel prossimo Decreto Trasporti o in qualche emendamento. Così come si sta studiando un modo per fare funzionare al meglio la

norma sui tempi di pagamento. Infine, la Viceministra ha anticipato l’intenzione di aprire un tavolo per la legalità, con la partecipazione dei Ministeri interessati e di tutti gli attori sociali, con l’obiettivo di consentire un’applicazione più efficace della normativa contro le pratiche illegali nell’autotrasporto perché nel settore ci sono “decine e decine di imprese sane che sono le prime ad essere colpite da illegalità, infiltrazioni criminali, dumping”. ‘’Sappiamo bene - ha aggiunto

POLITICA

Bellanova - che insieme agli strumenti di cui oggi discutiamo e alle misure necessarie a sostenere le imprese e il lavoro in questa complessa fase è necessario anche un radicale cambio di passo su aspetti essenziali e su cui bisognerà costruire una ampia condivisione: rafforzamento delle tutele sociali, tutela del lavoro, contrasto alla concorrenza sleale, formazione, perché il settore sia attrattivo per le nuove generazioni e le donne”.

NUOVO LOGO E NUOVA ORGANIZZAZIONE PER IL MIMS La riorganizzazione del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha ottenuto il disco verde da parte del Consiglio dei Ministri. La struttura si adegua alla sua nuova denominazione, evidenziando la centralità della sostenibilità nelle iniziative riguardanti le infrastrutture e la mobilità, rafforzando il carattere strategico della programmazione e sottolineando il ruolo del Ministero per le politiche abitative e urbane (cfr Tir 236, pag. 8-9). Cambio del nome e dell’organizzazione si riflettono anche nel nuovo logo: intorno alla stella della Repubblica stilizzata al centro dell’immagine sono simbolicamente raffigurati altri elementi quali infrastrutture e mobilità sostenibili, l’economia circolare, l’interconnessione, l’inclusione. “Il cambio di nome e di organizzazione risponde a un cambio di strategia, che prevede una piena integrazione degli interventi sulle infrastrutture e la mobilità, abbandonando la logica settoriale, sperimentando e applicando le nuove tecnologie in una visione di sviluppo sostenibile pienamente in linea con gli indirizzi europei e l’orientamento di questo Governo - ha spiegato il Ministro Enrico Giovannini -. Tutto ciò si accompagna a una nuova impostazione di lavoro all’interno del Ministero, che sta modificando non solo il proprio assetto organizzativo, ma l’approccio culturale a favore di una visione integrata di tutte le attività. I dipartimenti del Mims hanno già pienamente recepito le nuove linee operative, come dimostrano i progetti inseriti nel PNRR che sono stati apprezzati e approvati dalla Commissione europea”.

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MEZZOGIORNO

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n portafoglio da 82 miliardi di euro, pari al 40% sul totale delle risorse territorializzabili (in tutto 206 miliardi): è quanto messo a disposizione del Sud Italia nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza approvato lo scorso aprile. Una cifra imponente, di certo giustificata però dalle difficoltà storicamente determinate del Meridione, accresciute ulteriormente durante la pandemia. Tutto questo è confermato da un dato eloquente: nei primi 9 mesi del 2020 l’occupazione nel Mezzogiorno ha subito un calo del 4,5%, il triplo rispetto al Centro-Nord. Fondi per il Sud della penisola, dunque, che investiranno molteplici settori ritenuti cruciali per la crescita delle regioni e, in generale, del Paese, come le infrastrutture e i trasporti. Nella ripartizioni dei contributi in questione, quelli destinati a un potenziamento delle infrastrutture, dei trasporti e della mobilità giocano infatti un ruolo di primissimo piano: se alla digitalizzazione, all’innovazione, alla competitività e alla cultura sono stati destinati 493 milioni di euro, alla rivoluzione verde e transizione ecologica 15,8 miliardi, all’inclusione e alla coesione sociale 3,9 miliardi, alle infrastrutture per una mobilità sostenibile sono stati indirizzati addirittura 41,8 miliardi di euro. Ma non sono i soli soldi. Queste sono, infatti, solo le cifre ascrivibili all’attività diretta del Ministero

TIR Il PNRR riserva ingenti investimenti per il rilancio del Mezzogiorno. Saranno potenziate le infrastrutture, le linee ferroviaria ad alta velocità/alta capacità, saranno sviluppati i porti e le Zone Economiche Speciali. Ecco tutti gli interventi previsti

di Ertilia Giordano

BENVENUTI

AL SUD delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili. Nell’integrazione con altri Ministeri – sono infatti previsti progetti in collaborazione con i dicasteri Transizione ecologica, Transizione digitale, Cultura, Giustizia, Dipartimento per il Sud e la Coesione territoriale – i fondi per il settore della mobilità dedicati al Mezzogiorno d’Italia salgono a complessivi 62 miliardi. Tornando di nuovo strettamente ai progetti del Mims e snocciolando ancora qualche numero, le attività del Ministero guidato da Enrico

Giovannini trovano finanziamento nelle risorse europee del programma Next Generation Eu (40,7 miliardi) e in quelle del React Eu (313 milioni), cui si aggiungono risorse nazionali per quasi 21 miliardi di euro, di cui 10,6 miliardi dal Fondo complementare e 10,3 miliardi dallo scostamento di bilancio. Come sappiamo, il PNRR stabilisce un orizzonte temporale per realizzare i programmi a finanziamento fissato al 2026. Per i fondi nazionali, che perseguono

I FONDI PER IL SETTORE DELLA MOBILITÀ DEDICATI AL


sostanzialmente gli stessi obiettivi, i tempi possono essere invece più lunghi. Dunque, per le attività supportate dai fondi europei c’è da fare in fretta. È per questo che il ministro Enrico Giovannini, già a inizio maggio 2021, ha istituito all’interno del Dicastero un Comitato PNRR incaricato di seguire ogni fase di realizzazione dei progetti e di valutarne gli effetti in termini occupazionali (in particolare per giovani e donne), di riduzione delle disuguaglianze socioeconomiche e di impatto sull’ambiente, in linea con le indicazioni europee. Inoltre, nello spirito del partenariato sociale, è stata istituita la “Consulta per le politiche delle infrastrutture e della mobilità sostenibili”, composta da sindacati, imprese, associazioni ambientaliste e reti della società civile, con il compito di accompagnare l’attuazione del Piano fornendo indicazioni, suggerimenti e proposte. Ma entriamo nel vivo dei progetti. Quelli di competenza del Dicastero di Porta Pia riguardano essenzialmente l’estensione dell’alta velocità ferroviaria e il potenziamento delle reti regionali; il rinnovo dei treni, degli autobus e delle navi per la riduzione delle emissioni; gli investimenti per lo sviluppo dei porti, della logistica e dei trasporti marittimi; gli interventi di digitalizzazione per la sicurezza di strade e autostrade; la transizione ecologica della logistica; lo sviluppo della mobilità ciclistica e delle strade provinciali per migliorare la viabilità delle aree interne; la qualità dell’abitare e le infrastrutture sociali; la tutela e la valorizzazione delle risorse idriche. Uno degli obiettivi principali

I fondi destinati al Sud per i

del sistema progetti in capo al Mims trasporti, anche e soprattutto per il perseguimento DIGITALIZZAZIONE di una sempre innovazione maggiore competitività sostenibilità 1 e cultura ambientale, 493 è di certo il milioni di euro caldeggiato shift modale INFRASTRUTTURE gomma2 per una mobilità ferro che sostenibile permetterebbe, 41,8 almeno in base a miliardi di euro 3 quanto si stima, un RIVOLUZIONE abbattimento di 2,3 4 VERDE e transizione milioni di tonnellate ecologica annue di emissioni 15,8 di CO2. Allo scopo, INCLUSIONE miliardi di euro nel dettaglio, saranno E COESIONE realizzati 700 chilometri di SOCIALE ferrovia tra sviluppo dell’alta 3,9 velocità e linee regionali e si miliardi di euro provvederà all’acquisto di nuovi treni. Per dare ulteriore impulso Ma quali alla svolta green, inoltre, sarà saranno, potenziata la sperimentazione nell’ambito dell’alta dell’idrogeno per le ferrovie non velocità/alta capacità ferroviaria, elettrificate (oltre che al Sud gli interventi di maggior rilievo? anche in Val Camonica). Essi riguardano essenzialmente Sempre restando in tema ferro, la realizzazione dei principali lotti per lo sviluppo delle linee funzionali della linea Salernoferroviarie ad alta velocità/ Reggio Calabria (11,2 miliardi), alta capacità sono previsti il completamento della Napoliinvestimenti per 25 miliardi, Bari (1,4 miliardi), ulteriori mentre 5,45 miliardi sono destinati lotti funzionali della Palermoal potenziamento delle reti Catania-Messina (1,4 miliardi). regionali, all’elettrificazione e al Queste opere permetteranno di miglioramento dei collegamenti ridurre i tempi di percorrenza, ferroviari con porti e aeroporti. di aumentare il traffico merci su Un programma di potenziamento rotaia e migliorare le connessioni dei nodi ferroviari nelle aree con i porti: giusto per apportare urbane prevede un investimento, un esempio, una volta completata poi, di 3 miliardi di euro, mentre la linea ad alta velocità, il tempo 700 milioni serviranno per la di percorrenza tra Roma e riqualificazione di 30 stazioni Reggio-Calabria si ridurrà di circa strategiche dal punto di vista un’ora, da 5 a 4 ore. Interventi di anche trasportistico.

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MEZZOGIORNO SALGONO A COMPLESSIVI 62 MILIARDI

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700 CHILOMETRI DI FERROVIA TRA SVILUPPO DELL’ALTA VELOCITÀ E LINEE REGIONALI

11,2

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1,4

0,4

miliardi

miliardi

miliardi

miliardi

Linea SalernoReggio Calabria

Linea Napoli-Bari

PORTI E ZES

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630 milioni

3,8 miliardi

velocizzazione ed efficientamento interesseranno le cosiddette ‘connessioni diagonali’, come, al Sud, la Taranto-MetapontoPotenza-Battipaglia (0,4 miliardi). Tra gli interventi di potenziamento delle ferrovie regionali si inseriscono investimenti sulle linee Roma-Venafro-CampobassoTermoli e Sibari-Catanzaro lidoReggio Calabria (Ionica). Saranno poi effettuati interventi sul nodo di Catania e sarà elettrificata la Barletta-Canosa.

Investimenti infrastrutturali ai collegamenti con la rete nazionale dei trasporti e con le reti Trans Europee (TEN-T) Interventi di ammodernamento e potenziamento dei porti

E passiamo ora dalle rotaie al mare. Il Mims avrà un ruolo considerevole anche nello sviluppo dei porti, della logistica e dei trasporti marittimi. Sono infatti previsti oltre 3,8 miliardi per interventi utili all’ammodernamento e al potenziamento dei porti, la realizzazione del Piano nazionale del Cold ironing, che permette alle navi di sostare al porto eliminando le emissioni inquinanti, per agevolare l’intermodalità LUGLIO2021

PalermoCataniaMessina

Connessioni diagonali TarantoMetapontoPotenzaBattipaglia

con la realizzazione dell’ultimo miglio ferroviario anche nei porti di Napoli e Salerno e per le infrastrutture per le Zone Economiche Speciali (ZES). A queste ultime il PNRR destina ben 630 milioni di euro per investimenti infrastrutturali volti ad assicurare un adeguato sviluppo dei collegamenti con la rete nazionale dei trasporti, in particolare con le reti Trans Europee (TEN-T). Ma il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede anche una riforma per semplificare il sistema di governance delle ZES e favorire meccanismi in grado di garantire la cantierabilità degli interventi in tempi rapidi, nonché favorire l’insediamento di nuove imprese. In particolare, le norme interverranno su tre aspetti. Innanzitutto sarà introdotto un regime di autorizzazione unica per gli investitori, la cui responsabilità sarà in capo esclusivamente al commissario ZES che diverrà


DIGITALIZZAZIONE

Investimenti in diversi settori, tra cui quello della logistica l’unico interlocutore istituzionale di chi vorrà investire in queste aree. Il commissario sarà inoltre dotato di una struttura tecnica propria, affiancata a sua volta da una segreteria di supporto nazionale già istituita presso l’Agenzia per la Coesione territoriale con decreto del direttore generale. Infine, il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali

nelle aree ZES sarà raddoppiato da 50 a 100 milioni di euro ed esteso anche agli immobili strumentali presenti o da costruire nell’area. Anche la digitalizzazione occuperà uno miliardi spazio importante negli interventi a finanziamento. Gli investimenti ammontano a 4,8 miliardi in diversi settori, tra cui quello della logistica. Si procederà a sviluppare il sistema europeo di gestione del trasporto ferroviario (Ertms), con l’introduzione di tecnologia per l’aumento della

4,8

sicurezza, della velocità e della capacità delle infrastrutture e, passando a un’altra modalità, talune innovazioni riguarderanno anche i sistemi di controllo del traffico aereo per ottimizzare l’uso delle piste evitando ulteriore consumo di suolo. La transizione ecologica, una delle parole chiave delle politiche attuate in spesa dei fondi stanziati, riguarderà naturalmente anche la logistica. Interventi per circa 1,4 miliardi riguarderanno, tra l’altro, le colonnine per le ricariche elettriche, la sperimentazione del trasporto ferroviario nel Salento e in altre reti, lo sviluppo della smart mobility.

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LOGISTICA

TIR

LA LOGISTICA A SERVIZIO DEI VACCINI 24

Il commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, generale Figliuolo ha illustrato la sua strategia per raggiungere l’obiettivo di vaccinare più italiani possibile: un esempio di efficienza logistica al servizio della società

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ianificazione, ottimizzazione, controllo dei processi sono gli elementi alla base di ogni catena logistica che funzioni in maniera efficiente. E sono anche i principi guida dell’attuale campagna vaccinale che dal mese di marzo vede coinvolto in prima linea il generale di Corpo d'Armata Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza Covid-19. Questo tema è stato al centro anche del “Supply

Chain Edge Europe 2021”, la quinta edizione della conferenza europea del Council of Supply Chain Management Professionals – una tra le principali associazioni che riunisce professionisti della logistica – che si è svolta in modalità digitale dal 10 all’11 giugno e che ha toccato tutte le questioni centrali per il settore. Intervenendo all’apertura dei lavori, il generale Figliuolo ha illustrato la sua strategia per raggiungere l’obiettivo di vaccinare il più alto numero di italiani vaccinabili (che attualmente ammontano a più di 59 milioni di persone), toccando la quota di 500mila inoculazioni al giorno per raggiungere l’80% degli

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italiani vaccinati con la seconda dose entro il mese di settembre. Una strategia che si basa su pilastri fondamentali: approvvigionamento e distribuzione dei vaccini; monitoraggio costante dei fabbisogni e dell’approvvigionamento; capillarizzazione dei fabbisogni. “La pianificazione è alla base della sostenibilità della campagna vaccinale”, ha ricordato il generale Figliuolo evidenziando anche come il controllo debba essere costante e continuo “perché le variabili e gli attori in gioco sono molti ed è importante avere in mano lo scostamento fra il piano e la realtà”. La prima linea di intervento, ha spiegato il comandante logistico dell’Esercito, “è alla base dell’intera organizzazione vaccinale e si sviluppa attraverso un costante contatto della struttura commissariale


TIR con tutti i referenti delle aziende produttive, per finalizzare l’approvvigionamento in tempi rapidi”. Una volta superata la questione dell’approvvigionamento delle dosi vaccinali, si passa al lavoro sulla ricezione e sullo stoccaggio presso l’hub nazionale di Pratica di Mare a cura della Difesa, ad accezione del vaccino Pfizer che raggiunge direttamente i punti di distribuzione attraverso l’azienda produttrice. Per tutti gli altri vaccini (Astrazeneca, Moderna e Johnson & Johnson), dopo l’arrivo a Pratica di Mare, avviene lo smistamento e la distribuzione sull’intero territorio attraverso vettori di Poste Italiane e Difesa. “Un’attività di trasporto – sottolinea ancora Figliuolo - che usufruisce del servizio scorte operato da personale e mezzi di Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di

LOGISTICA

Finanza”. La seconda linea d’azione prevede il constante monitoraggio di fabbisogni e approvvigionamenti. Questo consente alla struttura commissariale di ottimizzare l’andamento delle attività intervenendo in modo mirato dove necessario. A tale proposito è stata stabilita una riserva di vaccini, pari circa all’1,5% delle dosi, in modo che possano essere reindirizzate nelle aree che manifestano criticità (ad esempio se si verifica un cluster epidemiologico o un’interruzione dell’approvvigionamento) e che il flusso delle dosi sia sempre costante. Il terzo elemento di questa strategia riguarda l’incremento della capacità giornaliera di somministrazione. La capillarizzazione rappresenta l’elemento essenziale per il

LE LINEE OPERATIVE Approvvigionamento distribuzione _ >500 mila

somministrazioni giorno

Monitoraggio fabbisogni

_> 80% cittadini vaccinati entro settembre 2021

Capillarizzazione della somministrazione

successo della campagna, allargando la platea dei vaccinatori e dei punti vaccinali. Sul primo punto è stato necessario intervenire ampliando il numero del personale sanitario coinvolto nella campagna (includendo, ad esempio, anche i farmacisti e stipulando accordi con il ministero dell’Università e della Ricerca). Si è ricorsi poi alla sinergia fra pubblico e privato, innalzando i punti vaccinali e portandoli da 1500 a più di 2650, a cui si aggiungono anche 840 di natura aziendale. Come racconta Figliuolo, “la struttura commissariale non ha fatto altro che unire queste risorse per metterle in campo all’arrivo dei vaccini, permettendo così le 500mila dosi al giorno”. Il piano vaccinale è incentrato sulla semplificazione e sull’ottimizzazione. Un obiettivo reso possibile anche perché si è intervenuti sull’infologistica, elemento chiave della logistica in ambito militare che vede il settore tradizionale proiettarsi in rete. Sono state attuate, infatti, soluzioni informatiche che integrano la funzionalità di diversi sistemi informativi regionali, di Poste Italiane e del ministero dell'Economia e delle Finanze (che cura le tessere sanitarie), per permettere maggiori prenotazioni e somministrazioni, garantendo la circolarità delle informazioni - nel rispetto della privacy dei cittadini vaccinati - e monitorando il processo in tempo reale.

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PARTE IL NUOVO ACCORDO CONTAINER Associazioni di categoria e committenza hanno firmato un accordo, entrato in vigore il 1° luglio 2021, che mira a regolamentare il settore dei servizi di trasporto contenitori

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16 anni di distanza dall’ultimo accordo, che risale al 20 dicembre 2004, le associazioni di categoria dell’autotrasporto e la committenza hanno raggiunto un’intesa sul trasporto di container via gomma. L’accordo, che decorre dal 1° luglio 2021, è il frutto di quasi due anni di lavoro, grazie al quale vettori e committenti hanno superato le loro contrapposizioni con l’intento di promuovere una maggiore efficienza dell’intera catena logistica. Si tratta di un primo passo verso un’intesa più ampia che dovrà coinvolgere l’intera filiera del trasporto di container e che sarà coordinata dal ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili. Oltre ad una parte più propriamente operativa, l’accordo contiene importanti affermazioni di principio. Ad esempio si afferma che “le associazioni concordano sulla necessità di stipulare dei contratti di trasporto scritti, regolati da un accordo volontario di diritto privato tra le parti, e notificarlo come previsto dalle normative di legge in ambito autotrasporto”. Importanti anche le affermazioni a favore della lotta all’abusivismo. Nel verbale infatti si sottolinea come sia “indispensabile agire con azioni di contrasto all’abusivismo e alla irregolarità”. A questo proposito, le parti “ritengono indispensabile la verifica della congruenza dei beni strumentali nella disponibilità diretta delle imprese rispetto ai servizi assegnati, come previsto dalle norme di legge vigenti in materia di autotrasporto. Il vettore in sede di stipula del contratto di trasporto scritto rilascia una dichiarazione sostitutiva di atto notorio (D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445) richiamando l’art. 76, per le dichiarazioni mendaci e la formazione o uso di atti falsi, con riferimento ai conducenti e ai beni strumentali della disponibilità diretta dell’impresa”.


I PUNTI DELL’ACCORDO

Tracciabilità e registrazione dei cicli operativi dei camion nei porti

Responsabilità dello stato dei contenitori vuoti

Ma vediamo quali sono i punti principali dell’intesa. Il primo punto interviene sulle tempistiche e sulla necessità di stabilire degli indennizzi per soste oltre franchigia che dovranno essere riconosciuti ai vettori dai soggetti che non abbiano fornito idoneo servizio. A questo proposito nel documento viene sottolineata la necessità di un intervento del ministero delle Infrastrutture e della Mobitilità Sostenibili sulle Autorità di sistema portuale e sugli operatori interessati (terminal container) con lo scopo di giungere a regole trasparenti che assegnino a ciascun operatore responsabilità e compiti per assicurare la fluidità delle operazioni di imbarco e sbarco e, nel caso contrario, le condizioni per un’applicazione delle indennità di sosta già oggi previste dalla legge e mai sostanzialmente applicate. Viene invece lasciata in sospeso la regolamentazione delle attese al carico e allo scarico; le parti lo tratteranno dopo la definizione della disciplina della tracciabilità

Contenitori da 20’ e da 40’

nei bacini portuali. L’intesa punta anche a risolvere le criticità sul ritiro dei contenitori vuoti, una delle questioni che hanno determinato maggiori tensioni. Finora, infatti, era attribuita al vettore la responsabilità per l’effettuazione di trasporti che, a destino, venissero contestati per danni che il container aveva già al momento del carico. L’intesa infatti precisa che la responsabilità sullo stato dei contenitori è del terminal/ deposito che li consegna. “Il vettore al momento del ritiro del contenitore è tenuto alla verifica visiva dello stato del contenitore per danni rilevanti perimetrali, esterni e rilevabili anche in condizioni di poca visibilità, compreso il controllo visivo delle aste delle porte, quindi non sulla parte interna, tetto, pavimento, e a sottoscrivere la tipologia e numero del contenitore laddove richiesto – si legge nel documento –. Il vettore non è mai responsabile per la non idoneità al carico del contenitore per motivi diversi da LUGLIO2021

Effetti della variazione del costo del gasolio

quelli sopra indicati e comunque quando non è stato messo nelle condizioni di verificarne lo stato”.Un altro punto riguarda i contenitori da 20 e da 40 piedi. I trasportatori avevano richiesto inizialmente l’abolizione della differenza ai fini della tariffa di trasporto, tra i container con queste due dimensioni. L’accordo stabilisce che “quando il peso del contenitore dichiarato dal committente è superiore ai 12.000 kg compresa la tara del contenitore” la tariffa di trasporto del container da 20’ sarà superata in favore di quella per il container da 40’. Inoltre sarà applicata una clausola di salvaguardia sul gasolio a cadenza bimestrale. La tariffa di trasporto sarà modificata nel caso in cui il costo del gasolio abbia una oscillazione superiore al 2% (rincaro o ribasso) sulla base di una percentuale indicativa puramente di riferimento qual è la quota di incidenza pari al 30%. L’eventuale variazione verrà applicata dal mese successivo al bimestre di riferimento.

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MERCATO VEICOLI

IL 2020 IN PILLOLE

In base ai dati elaborati da Anfia, nel 2020 il mercato degli autocarri ha riportato un calo del 14,3% rispetto all’anno precedente. Diminuiscono anche i veicoli ad alimentazione alternativa

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L

a pandemia ha duramente colpito il settore dei veicoli commerciali e industriali. Secondo le elaborazioni di Anfia, sulla base delle targhe rilasciate dal ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, nel 2020 sono stati immatricolati in Italia circa 180mila veicoli commerciali e industriali (-15% sul 2019) e oltre 11mila rimorchi e semirimorchi con ptt superiore a 3.500 kg (-21,3% rispetto al 2019). Nel dettaglio, i veicoli commerciali sono stati 159.512, oltre 28mila in meno rispetto al 2019 (-15,1%) mentre per gli autocarri il calo è stato del 14,3% rispetto allo stesso periodo 2019. Il comparto, anche grazie alle misure di incentivazione al rinnovo delle flotte previste dal Decreto investimenti, con il via libera alle domande a partire dal 29 luglio, ha vissuto un primo

IMMATRICOLAZIONI VEICOLI COMMERCIALI E INDUSTRIALI 2019

187.864

2019

23.480

2019

14.431

LCV (ptt<3,5 TON)

-15,1

Autocarri (ptt>3,5 TON)

-14,3

R&S (ptt>3,5 TON)

-21,3

2020

159.512

2020

20.123

2020

11.350


IMMATRICOLAZIONI AUTOCARRI CON PPT SUPERIORE A 3.500 KG 2020 CLASSI DI PESO 3.501-5.000 Kg 5.001-6.000 Kg 6.001-8.000 kg

Classi di Peso

8.001-11.500 Kg 11.501- 12.000 kg 12.001-15.999 Kg Da 16.000

0,9% 573 2,8% 1.377 6,8% 538 2,7% 811 4,0% 296 1,5% 16.351 81,3% 176

AREA GEOGRAFICA NORD-OVEST

5.573

27,7%

NORD-EST

5.444

27,1%

CENTRO

3.695

18,4%

SUD-ISOLE

5.411

26,9% ALIMENTAZIONE 19.015

94,5%

11

0,1%

750

3,7%

Ibrido Gasolio/Elettrico 54

0,3%

293

1,5%

Diesel Elettrico GNL

+

Metano

momento di ripresa nel terzo trimestre per poi presentare nuovamente un segno meno nell’ultimo mese dell’anno. Analizzando le vari classi di peso, la categoria tra 3.501 e 5.000 kg ha totalizzato 176 nuove immatricolazioni nel 2020; quella tra 5.001 e 6.000 kg 573 e quella tra 6.001 e 8.000 ha raggiunto le 1.377 nuove immatricolazioni. Nella fascia tra 8001 e 15.999 kg sono state in totale 1.646 mentre per la fascia oltre i 16.000 kg le immatricolazioni sono state 16.351. Anfia ha analizzato nel proprio focus anche i tipi di alimentazione scelti: nel 2020 i volumi degli autocarri ad alimentazione alternativa sono diminuiti di oltre 400 unità (-30%), raggiungendo la quota del 5,5% del mercato: tra questi il 3,7% è a GNL che registrano 750 unità (-29%) e l’1,5% è a metano con 293 unità. Continuando l’analisi del comparto secondo la ripartizione geografica, l’Italia settentrionale detiene il 55% del mercato. La Lombardia si conferma la regione in testa, per numero di nuove immatricolazioni nel 2020, (17,6% di market share), seguita da Campania e Veneto con il 10,3%, e da Emilia Romagna e Lazio con il 9%. Nel 2020 sono comunque in calo tutte le aree geografiche rispetto al 2019: -20,4% il Nord-Ovest, -19,4% il Nord-Est, -3,5% il Centro, -10,5% il Sud e -1,2% le Isole.

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IL LARGO CONSUMO NELL’ANNO DELLA PANDEMIA 30

La decima edizione di “Un anno di Tendenze”, l’indagine realizzata da GS1 Italy, ripercorre il 2020 e delinea la strada da seguire per il futuro, una strada in cui le parole chiave sono digitalizzazione, sostenibilità ed efficienza

I

l 2020 è stato uno spartiacque. La pandemia ha accelerato processi già in corso, ne ha rallentati altri, ha favorito approcci culturali differenti, ha rivoluzionato abitudini. In questo quadro generale, si inserisce anche un’evidenza innegabile: il Covid-19 e le conseguenze che l’hanno accompagnato hanno profondamente mutato le esigenze di consumo e i comportamenti dei consumatori. Questa nuova quotidianità del mass market da anno pandemico è stata raccontata dalla decima edizione di “Un anno di Tendenze”, l’indagine realizzata

da GS1 Italy, che ripercorre e rilegge i mesi scorsi separandoli in fasi temporali molto diverse l’una dall’altra, caratterizzate ognuna dai loro specifici fenomeni. Il 2020 si era aperto con quella che è stata definita una fase di “caos calmo”: si era consapevoli delle fragilità economiche del Paese – un’indagine Censis metteva in evidenza che solo il 21,5% degli italiani immaginava un futuro sereno per l’Italia –, la frammentazione delle imprese era un aspetto ben noto, la politica fiscale era al centro del dibattito economico e il retail procedeva a velocità equilibrata verso la trasformazione digitale. A proposito di digitale, i consumi offline brillavano per alcune categorie, ma il Non Food continuava


a soffrire per l’avanzata del commercio online a cui non era del tutto pronto. L’evoluzione dei processi d’acquisto verso l’omnicanalità costituiva già per le aziende un banco di prova fondamentale, con tutte le criticità del caso individuabili soprattutto nei pagamenti digitali, nell’e-commerce B2B e nella tracciabilità. Ma c’era anche un’altra sfida all’orizzonte – la sostenibilità – inserita con forza nell’agenda di molte imprese, per un’esigenza di adeguamento alle norme, soprattutto europee, sempre più stringenti ma anche per l’atteggiamento premiante dei consumatori verso i prodotti green. Il 2020 è andato avanti con uno strappo ed è entrato nella sua seconda fase, appunto, di “Covid shock”. Lockdown, distanziamento sociale, code ai supermercati, consumi addirittura azzerati per alcuni settori. L’Istat, a fine anno, avrebbe segnalato un indice di produzione industriale ad aprile 2020 inferiore di oltre il 42% rispetto a un anno prima e una consistente contrazione dei transiti internazionali, con le esportazioni crollate di quasi il 30% nel bimestre marzo-aprile rispetto allo stesso periodo del 2019. In un orizzonte di discese, però, era emersa un’impennata, quella dell’e-commerce, che ha accelerato certi importanti processi di digitalizzazione della logistica ma che ha anche messo in difficoltà la catena di fornitura. Tra gennaio e maggio 2020, infatti, l’e-commerce in Italia ha fatto un salto evolutivo di dieci

anni, con un mercato cresciuto di quasi un miliardo di euro in un arco temporale ristretto, ma la logistica delle consegne e i retailer sono stati messi a dura prova. Dal patrimonio dell’esperienza fatta, ad ogni modo, ha preso forma una nuova consapevolezza per una crescita strutturale del commercio online. E poi è arrivata la terza e ultima tappa di questo percorso complicato del largo consumo: la “Next normal”. Dopo i mesi del lockdown il sistema del mass market ha cominciato a ricostruire un percorso virtuoso, sapendo di dover convivere con una realtà segnata dal virus ma allo stesso tempo cercando di trarre lezioni dalle risposte date durante l’emergenza. La lezione del Covid-19 ha fatto emergere con forza la necessità per le imprese, non solo del largo consumo, di spingere sull’acceleratore dell’efficienza e della collaborazione per mantenere un corretto allineamento tra flusso fisico e flusso informativo delle merci lungo la supply chain. E La digitalizzazione della filiera è risultata un obiettivo primario visto che, tra le altre cose, il 36% degli acquirenti via web ha

continuato a fare la spesa online anche dopo il lockdown. Nella logistica si è palesata quindi una crescente necessità di digitalizzazione, anche per avere informazioni tempestive sullo stato dei trasporti e sui tempi ed esiti delle consegne, ma pure – come già prima accennato – di sostenibilità: le pratiche sostenibili hanno dimostrato anche nel 2020 di aumentare la competitività, migliorare la reputazione dei brand, offrire occasioni di business. Le imprese di largo consumo, a questo proposito, hanno dimostrato grande consapevolezza ma anche una certa lentezza nell’adeguarsi alle nuove esigenze, una lentezza che può e deve essere superata nel quadro del Green Deal europeo, del Piano d’azione per l’economia circolare e dell’Agenda 2030 dell’Onu.

Tra gennaio e maggio 2020, l’e-commerce in Italia ha fatto un salto evolutivo di dieci anni, con un mercato cresciuto di quasi un miliardo di euro in un arco temporale ristretto, ma la logistica delle consegne e i retailer sono stati messi a dura prova

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NOLI IN CALO PER IL EXPORT

Secondo l’indagine della Banca d’Italia sui trasporti internazionali di merci, la pandemia ha portato a un calo dei costi del trasporto su strada riflettendosi piuttosto sui margini di profitto degli operatori. In forte aumento i costi del trasporto marittimo e aereo

ANNO 2020 (Var. % sul 2019) +2, 7

SPAGNA -PORTOG ALLO

interviste condotte presso 212 tra i principali operatori del trasporto internazionale di merci. Secondo l’indagine, la pandemia ha quindi avuto un impatto rilevante sui costi unitari del settore, rimasto pienamente operativo anche nelle fasi di maggiore emergenza sanitaria. L’incidenza dei costi di trasporto sul valore delle merci esportate e importate dall’Italia è nel complesso salita,

COSTI MEDI DEL TRASPORTO NAVALE CONTAINER ANNO 2020 (Var. % sul 2019)

+43,3

+23,9

FRAN CIA

ICI AN C L A P. B ZERA IA-SVIZ AUSTR

rispettivamente al 3,1 e al 4,3% (da 2,9 e 3,9 nel 2019), interrompendo la tendenza alla diminuzione degli anni precedenti. Ma vediamo i dati nel dettaglio. Per quanto riguarda il settore stradale, le criticità legate alla pandemia, quali le lunghe procedure di controllo, i ritorni a vuoto e i ritardi, non hanno inciso sui noli riflettendosi invece sui margini di profitto degli operatori. I cali principali hanno riguardato i

+31,5

+13,6

Sud America

-4,2

+2,8

Centro America

USA e Canada Oceania

Cina e Giappone

Sud Est Asiatico

India

+6,1 Medio Oriente

Europa e Mediterraneo

+6,0

Resto dell’Africa

+11,8

+34,4

BE NE LU X

-3 ,5 -0,2

GE RM AN IA

-1 0, 5

-2,3

EXPORT

,1 -17

2 3, -1

el 2020 si è registrato un forte aumento dei noli nel settore marittimo e in quello aereo e un incremento di minore entità nel settore ferroviario, mentre nel settore del trasporto merci su strada i costi medi sono leggermente diminuiti. È quanto rileva l’indagine della Banca d’Italia sui trasporti internazionali di merci dell’Italia relativa al 2020, uno studio che l’istituto conduce dal 1998 e che nel 2020 si è basato su

,8 -4

GRECIA-TURCHIA

-2,9

I LTIC P. BA A ND LA -IR ITO UN R.

N 32

COSTI MEDI DEL TRASPORTO STRADALE


TRASPORTO SU STRADA IMPORT

minore domanda di materie prime. In forte rialzo anche i costi del settore aereo che ha risentito in misura molto marcata del drastico calo dei voli di linea, le cui stive sono ampiamente utilizzate per il trasporto mercantile; il restringimento dell’offerta di carico si è quindi riflesso in un forte aumento dei noli. Infine, i costi medi del trasporto ferroviario sono lievemente aumentati in entrambe le direzioni dei flussi. Il maggior ricorso alla ferrovia in alternativa alla strada nei periodi di più forti restrizioni alla movimentazione delle persone ha più che compensato gli effetti della minore domanda legata al commercio intraeuropeo. In un contesto di quote di mercato dei vettori italiani mediamente stabili e di contrazione dei volumi trasportati, l’incremento medio dei noli ha determinato un peggioramento del deficit dei trasporti mercantili nella bilancia dei pagamenti dell’Italia (-6,8 miliardi di euro, da -5,9 nel 2019), concentrato nei comparti aereo e navale; su quest’ultimo ha pesato anche la riduzione dell’attività “estero su estero” effettuata dagli armatori italiani.

COSTI MEDI DEL TRASPORTO STRADALE ANNO 2020 (Var. % sul 2019) +7, 5

all’interno del Mediterraneo e in quelle che attraversano lo stretto di Gibilterra il rialzo dei noli è stato più contenuto, attenuandosi parzialmente sul finire dell’anno. Rincari di entità significativa si sono osservati nel comparto container, in quello Ro-Ro e nel bulk liquido; sono invece diminuiti i noli nel bulk solido a causa della

IMPORT

COSTI MEDI DEL TRASPORTO NAVALE CONTAINER +32,0 +23,7

-2,6

+2,7 Sud America

+4,6 Oceania

Cina e Giappone

Sud Est Asiatico

+5,3

India

+18,2

Medio Oriente

+2,4

+37,8 +24,1

Resto dell’Africa

Europa e Mediterraneo

ANNO 2020 (Var. % sul 2019)

Centro America

Paesi baltici e i Paesi balcanici, ma anche il Benelux e il Regno Unito (vedi infografica) sia in import che in export. A registrare i rincari maggiori è stato il settore marittimo, in media superiori al 30% per le esportazioni e al 50% per le importazioni, in particolare nelle tratte con la Cina e con gli altri Paesi asiatici. Nelle rotte

USA e Canada

-3 ,1 +2,2

FRANCIA

I NIC A C AL P. B ZERA IA-SVIZ AUSTR

-2,2

GE RM AN IA

-1 0, 6 2 3, -1

I LTIC P. BA LLO GA RTO -PO NA AG SP

,4 -17

GRE CIA-T BE URC NE HIA LU X

,5 -3

R. UNITO- IRLANDA

-6,5

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TIR

LOGISTICA

DALL’ELETTRICITÀ ALLA LOGISTICA L’Unione Interporti Riunioni e Enel Logistics hanno raggiunto un accordo per trasformare alcune centrali elettriche sul territorio italiano non utilizzate in depositi doganali

I

principi del riutilizzo sono alla base dell’economia circolare; un sistema che è fra gli strumenti per la transizione ecologica dell’Unione europea che l’Italia persegue assieme agli altri Stati membri. Come già spiegato nel numero dello scorso maggio (vedi Tir 237, pagg. 28 e 29), la circolarità riguarda tutti i settori dell’economia ed è anche fra le priorità del mondo dei trasporti e della logistica. In questa ormai non più nuova filosofia s’iscrive il progetto lanciato nelle scorse settimane dall’Unione Interporti Riuniti (UIR) e dalla società del gruppo Enel, Enel Logistics, di trasformare alcune centrali elettriche sul territorio italiano non utilizzate in depositi doganali. Caposaldo di questa idea è la riconversione per offrire sia una nuova vita e una nuova destinazione d’uso a questi siti, sia nuove possibilità di sviluppo ai territori che hanno ospitato

l’attività di produzione energetica. Come ha ricordato l’amministratore unico di Enel Logistics, Andrea Angelino, il gruppo ha delineato già da tempo questa strategia. Enel Logistics è nata infatti lo scorso luglio proprio con l’obiettivo di utilizzare le centrali elettriche situate nelle vicinanze di luoghi strategici come porti, aeroporti e interporti da destinare a deposito doganale per la logistica, la movimentazione e lo stoccaggio di merci. In Toscana, all’interno del sito della centrale Marzocco a Livorno, e in Liguria, nelle aree LUGLIO2021

della centrale Eugenio Montale a La Spezia, i primi due progetti pilota. “Abbiamo migliaia di metri quadri a disposizione – ha spiegato Angelino – per l’implementazione di questi progetti, ed è importante sfruttare al meglio la posizione strategica della penisola italiana al fine di creare ricchezza sia per il territorio dove andremo a operare, che per l’intero Paese”. L’iniziativa punta infatti anche al potenziamento del sistema logistico nazionale, intercettando nuovi flussi di merci in Italia e parte dei flussi di container che transitano nel Mediterraneo e che per la mancanza di infrastrutture proseguono verso il Nord Europa. Nel corso dell’incontro in cui è stata definita la collaborazione fra Enel e UIR, il presidente dell’unione degli interporti, Matteo Gasparato, ha sottolineato anche che fra i due partner “è ampiamente condivisa l’idea che il sistema Paese debba utilizzare tutti gli strumenti e le risorse necessarie per riqualificare i porti italiani”.

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G

arantire una maggiore sostenibilità dei trasporti anche attraverso mezzi di dimensioni maggiori che, in quanto più capienti, permettono di ridurre il numero di viaggi. È la ratio alla base dell’ultimo Regolamento europeo su masse e dimensioni, una normativa che Daf ha deciso di sfruttare al meglio per proporre la sua nuova linea di veicoli. Una gamma riveduta e corretta che promette, grazie ad alcuni accorgimenti aerodinamici e a un alleggerimento dei truck dai 150 ai 200 chili, un consumo di carburante inferiore del 10% rispetto ai modelli precedenti.

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Della linea rinnovata fa parte la generazione 2021 dell’XF, modello di successo lanciato per la prima volta nel 1997 e che ha all’attivo oltre 650mila unità vendute, con una cabina totalmente ridisegnata e un allungamento di 160 millimetri nella parte anteriore che ne migliora l’aerodinamica. Rispetto alla penultima versione, XF ha il sedile di guida posizionato più in basso di 75 millimetri, una caratteristica che, insieme all’ampio parabrezza e alla linea inferiore dei finestrini laterali abbassata, permette una visibilità maggiore. L’altezza interna, poi, è molto buona e si colloca tra 1.900 e 2.075

I TRE GIGANTI DI DAF di Ertilia Giordano

La casa di Eindhoven ha svelato i modelli di nuova generazione XF, XG e XG+ che sfruttano le possibilità offerte dal Regolamento europeo su masse e dimensioni dei mezzi pesanti. Cabine più ampie, una nuova aerodinamica e consumi ridotti al minimo

millimetri a seconda della posizione all’interno della cabina. Ma i modelli di punta sono certamente i nuovi XG e XG+ che creano un nuovo segmento di mercato di classe superiore, proprio sfruttando al massimo il già citato Regolamento su masse e dimensioni. Anche questi due modelli possono contare sull’allungamento anteriore dell’XF ma a questi 160 millimetri si aggiungono anche 330 millimetri in più nella parte posteriore della cabina, un’estensione che conferisce al mezzo un grado di abitabilità senz’altro molto elevato. Il pavimento della cabina di XG e XG+ è più alto di 125 millimetri rispetto al nuovo XF e il pianale semipiatto, unito a un accesso semplificato con soli tre gradini, garantisce una posizione di seduta

Daf propone anche in opzione le telecamere che sostituiscono i retrovisori e gli specchi di manovra


ideale per la massima visibilità. Anche l’altezza interna cresce rispetto all’XF, e si attesta tra i 1.980 e i 2.105 millimetri. Il volume, inoltre, non scherza: in particolare l’XG+, con un volume di 12,5 m3, raggiunge il 14% di volume in più rispetto all’attuale Daf XF Super Space Cab, che già era un punto di riferimento nel settore sotto questo punto di vista. Ma passiamo al design dei tre nuovi prodotti della casa di Eindhoven. I modelli XF, XG e XG+ di nuova generazione sono dotati di un design esterno che si fa notare, caratterizzato da una cabina rastremata con pannelli privi di irregolarità e portiere e parabrezza dal profilo affusolato, per la massima efficienza aerodinamica. La calandra, poi, sfoggia particolari cromati, come la barra del logo

con rivestimento lucido, ma di certo l’elemento cardine del nuovo design sono i fari a LED, sormontati dalle caratteristiche luci diurne e dalle luci di svolta integrate, che contribuiscono a creare uno stile più aggressivo e assicurano un’ottima visione notturna. Abbiamo detto che i nuovi di Daf promettono un livello di efficienza accresciuto. Il design aerodinamico conta, il peso pure, ma di certo una buona spinta è data dai motori. I motori Paccar MX-11 da 10,8 litri e MX-13 da 12,9 litri sono stati ottimizzati nella combustione attraverso l’uso di nuovi iniettori, testata, monoblocco e di pistoni e canne ridisegnate che tollerano meglio le pressioni. Grazie anche a un impianto di

I motori Paccar MX-11 da 10,8 litri e MX-13 da 12,9 litri ottimizzati nella combustione attraverso l’uso di nuovi iniettori

post-trattamento dei gas di scarico riprogettato e a un peso inferiore di 10-15 kg, il motore è più efficiente e consente buone prestazioni sia in guida che in frenata e minori emissioni di CO2. Quanto alla trasmissione, la nuova generazione dice definitivamente addio al cambio manuale, adottando di serie quello automatizzato TraXon. I dispositivi di sicurezza sono poi numerosi e includono le funzioni Brake Assist e Lane Departure Warning System (Sistema di avvertimento abbandono corsia), l’Advanced Emergency Braking System (Impianto frenante d’emergenza avanzato) e le luci di arresto di emergenza. A proposito di sicurezza, Daf propone anche in opzione le telecamere che sostituiscono i retrovisori e gli Fari a LED, che specchi di manovra. contribuiscono a Una nuova gamma con molti elementi creare uno stile interessanti più aggressivo questa di Daf e assicurano che, sebbene già un’ottima visione ordinabile, entrerà notturna in produzione a ottobre 2021.

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eACTROS:

L’ELETTRICO CON LA STELLA Il truck Mercedes ha una potenza media di 330 kW e può contare su un’autonomia fino a 400 km. I primi esemplari usciranno dallo stabilimento di Wörth am Rhein nell’autunno del 2021

S

ono passati cinque anni dal primo prototipo e, da allora, si sono succeduti chilometri su chilometri di test su strada, gli ultimi dei quali effettuati direttamente con i clienti. Ora – o meglio a partire da ottobre 2021 – eActros, il primo truck 100% elettrico di MercedesBenz, parte della fortunata gamma Actros, è pronto alla produzione di serie e alla circolazione sulle strade europee. Come comunicato durante la presentazione internazionale tenutasi a fine giugno, il camion elettrico con la Stella ha una potenza media di 330 kW e può contare su un’autonomia fino a 400 km. Il cuore pulsante del veicolo è costituito dalla coppia di motori raffreddati a liquido e collegati all’asse posteriore che insieme producono circa 443 CV (330 kW) di potenza continua. I propulsori sono abbinati a tre o quattro pacchi batterie da 105 kWh ciascuno che si traducono in una capacità massima fino a 420 kWh e che permettono, come detto, una buona autonomia.

Una volta esaurita, non bisogna poi preoccuparsi troppo del tempo per ripartire: il veicolo, infatti, può essere ricaricato fino a 160 kW e, usando un caricabatteria DC da 400A, il tempo di rifornimento dal 20% all’80% sarà di poco più di un’ora. Il nuovo Mercedes eActros si affida, inoltre, a un sistema di infotainment avanzato attraverso cui è possibile sempre tenere sotto controllo la potenza residua e il consumo di energia. Oltre l’infotainment, l’eActros sfoggia le migliori tecnologie collaudate sui modelli della gamma a trazione tradizionale, come le MirrorCam

o il Multimedia Interactive Cockpit e i dispositivi di sicurezza attiva: Acoustic Vehicle Alerting System, Sideguard Assist S1R e sistema di frenata di emergenza Active Brake Assist di quinta generazione in primis. La casa di Stoccarda ha dichiarato di impegnarsi a offrire una serie di servizi ai clienti per favorire il loro passaggio all’elettrico, tra cui un pacchetto di manutenzione e riparazione per assicurare maggiore sicurezza alle aziende che scelgono la transizione. A proposito di transizione, il nuovo Mercedes eActros rappresenta il primo passo di Mercedes nel convertire la sua intera flotta europea di camion entro il 2039. Le prime unità del nuovo truck 100% elettrico usciranno dallo stabilimento di Wörth am Rhein nell’autunno del 2021 con prezzi ancora da scoprire.

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TIR

FISCO

FISCO: TUTTE LE NOVITÀ PER LE COMPENSAZIONI Per il 2021, a seguito dell’emergenza epidemiologica, è stato elevato da uno a due milioni di euro il tetto massimo per le compensazioni di crediti e debiti di natura diversa di Angelo Ciaravolo

40

P

iù tempo per pagare le imposte. Gli autotrasportatori sottoposti agli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA) e quelli in regime forfettario potranno pagare regolarmente, senza incorrere in alcuna sanzione, le imposte (saldo e acconto Irpef, Ires, Irap, addizionali, Iva e contributi previdenziali) risultanti dal nuovo modello Redditi 2021 fino al prossimo 20 luglio. Chi non riesce a farlo entro questa data, ha tempo dal 21 luglio fino al prossimo 20 agosto, con la piccola maggiorazione dello 0,40%. Per chi è a corto di liquidità potrà, come di consueto, effettuare il pagamento in forma rateale.

Va ricordato che nulla è dovuto al Fisco nel caso in cui le imposte risultanti dalla dichiarazione dei redditi non superino ciascuna l’importo di 12,00 euro per le somme dovute a titolo di Irpef e addizionali regionali e comunali o se è inferiore a 10,33 euro per le somme da versare a titolo di Iva e Irap. Gli autotrasportatori, come di consueto,


TIR sono obbligati ad effettuare i versamenti esclusivamente in via telematica: direttamente (mediante il servizio telematico dell’Agenzia delle Entrate, Entratel o Fisconline, oppure ricorrendo ai servizi di home banking delle banche e di Poste Italiane o anche utilizzando i servizi di remote banking offerti dal sistema bancario). In alternativa è possibile tramite gli intermediari abilitati al servizio telematico Entratel (commercialisti, Caf, ecc.). E, sul terreno delle compensazioni orizzontali, recentemente sono state introdotte rilevanti novità per le imprese al fine di

fronteggiare la crisi derivante dall’emergenza epidemiologica (esclusivamente per l’anno 2021, è stato infatti elevato da uno a due milioni di euro il tetto massimo per le compensazioni di crediti e debiti di diversa natura). Gli autotrasportatori hanno la facoltà di compensare nei confronti dei diversi enti impositori (Stato, Inps, Enti Locali, Inail) i crediti e i debiti risultanti dalla dichiarazione e dalle denunce periodiche contributive, ricordando tuttavia i limiti previsti dalle leggi vigenti (tra questi, va rispettato il tetto annuo di cinque mila euro, oltre il quale è necessario il visto di conformità di un professionista sulla dichiarazione da cui emergono i relativi crediti). Chi se ne dimentica, rischia una sanzione del 30% sulle somme utilizzate irregolarmente. Altra importante agevolazione è stata introdotta lo scorso mese di maggio, nell’ambito delle disposizioni intervenute per far fronte agli effetti negativi dell’emergenza epidemiologica: esclusivamente per il corrente anno, il limite massimo dei crediti d’imposta e dei contributi compensabili o rimborsabili è stato elevato da uno a due milioni

FISCO

di euro. Va rammentato che per compensare qualunque credito anche se il saldo del modello F24 è diverso da zero, i contribuenti hanno l’obbligo di utilizzare esclusivamente i servizi telematici messi a disposizione dal Fisco. Potranno quindi farlo direttamente, con i servizi “F24 web” o “F24 online” dei canali telematici Fisco on line e Entratel oppure, in alternativa, tramite gli intermediari autorizzati (Caf, commercialisti, ecc.) con i servizi “F24 cumulativo” o “F24 addebito unico” di Entratel. I contribuenti possono versare anche a rate (fino a un massimo di sei mensili) le somme dovute a titolo di saldo e di acconto delle imposte (compresi i contributi risultanti dal quadro RR relativi alla quota eccedente il minimale), ad eccezione dell’acconto di novembre che deve essere eseguito tassativamente in un’unica soluzione. In ogni caso il pagamento rateale deve essere completato entro il prossimo mese di novembre. La rateazione non deve necessariamente riguardare tutti gli importi ma può riguardare anche soltanto alcune delle imposte che scaturiscono dalle dichiarazioni (sugli importi rateizzati sono dovuti gli interessi mensili nella misura dello 0,33%). Ricordiamo infine che il versamento della prima rata può essere eseguito sempre entro il 30 luglio, maggiorando preventivamente l’importo dovuto dello 0,40% a titolo d’interesse corrispettivo.

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NORMATIVE

TIR

TRACCIABILITÀ DEI RIFIUTI: AL VIA LA SPERIMENTAZIONE Avrà una durata di circa otto mesi e saranno coinvolte circa 200 imprese che si accrediteranno al sistema per verificare le funzionalità delle nuove procedure telematiche

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D

opo oltre due anni e mezzo dall’abolizione del Sistri, parte la sperimentazione di un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti pericolosi, gestito direttamente dal ministero della Transizione Ecologica (già Ministero dell’Ambiente), con il supporto tecnico ed operativo dell’Albo nazionale dei gestori ambientali. La sperimentazione, prevista dal nuovo articolo 188-bis del testo unico ambientale (TUA), viene avviata nel mese di luglio 2021, avrà una durata di circa otto mesi, e si articolerà in cinque fasi, nelle quali le aziende coinvolte (circa 200 imprese tra produttori, trasportatori e gestori di impianti per il recupero e lo smaltimento dei rifiuti) si accrediteranno al sistema, per verificare le funzionalità delle nuove procedure telematiche di tracciabilità dei rifiuti,

che in tale periodo verranno utilizzate insieme alla vigente documentazione cartacea. In particolare è prevista una prima fase d’implementazione del portale per l’accreditamento, un successivo passaggio di rilascio dei moduli per la vidimazione dei formulari e una terza fase per la vidimazione dei registri di carico e scarico, nonché ulteriori due fasi per la comunicazione dei dati dei registri e di formulari. La sperimentazione prevede tre attività a carico delle imprese partecipanti: la registrazione, la trasmissione dei dati contenuti nei registri di carico e scarico e la trasmissione dei dati essenziali dei formulari di identificazione dei rifiuti pericolosi, con le modalità semplificate che saranno appositamente indicate al momento del rilascio dei rispettivi moduli.

I modelli di riferimento da utilizzare – afferma ancora l’Albo gestori nei protocolli siglati con le diverse associazioni che lo compongono – sono quelli contenuti nella disciplina attualmente vigente (DM n.145 del 1998 e D.M n.148 del 1998), che verranno trasposti in formato digitale e dovranno essere trasmessi con le modalità e le tempistiche indicate. Riguardo la sperimentazione, l’Albo gestori chiarisce anche che gli adempimenti e le comunicazioni oggetto delle fasi sperimentali non sono sanzionabili per eventuali errori, omissioni o disallineamenti e che la compilazione dei modelli - ad eccezione dell’utilizzo del formulario vidimato

La sperimentazione prevede tre attività a carico delle imprese partecipanti


TIR elettronicamente - non sostituisce gli adempimenti attualmente vigenti (cioè quelli cartacei), secondo le previsioni degli articoli 189, 190 e 193 del testo unico ambientale (D. Lgs. n.152 del 2006). Al fine di garantire una adeguata attendibilità dei risultati, l’Albo ha chiesto alle imprese d’impegnarsi in maniera continua e costante, sebbene la partecipazione sia volontaria, senza alcun onere o ricavo economico per le stesse imprese, ed ogni azienda possa, per intervenute condizioni ostative, uscire dalla sperimentazione quando vuole. Allo scadere del periodo sperimentale, il ministero della Transizione Ecologica (Mite) e l’Albo gestori ambientali acquisiranno i dati e le informazioni e provvederanno alla loro elaborazione, per assicurare la corretta e puntuale funzionalità del nuovo sistema di

tracciabilità dei rifiuti. Questo sistema, ai sensi del menzionato articolo 188 bis del TUA, prevede l’iscrizione di tutti gli operatori coinvolti nel Registro Elettronico nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti (Rentri), che dovrà garantire la sostenibilità dei costi a carico degli aderenti al sistema. Probabilmente quindi il nuovo Rentri non partirà prima del prossimo anno e avrà costi a carico delle imprese sensibilmente inferiori rispetto a quelli richiesti dal vecchio Sistri, che dal 2019 è stato abolito, con un risparmio notevole per le imprese di trasporto dei rifiuti, che per il terzo anno consecutivo non hanno più pagato il relativo contributo annuale (si stima che per un’impresa media di trasporto il risparmio sia dell’ordine di 10/15 mila euro).

REGISTRAZIONE

TRASMISSIONE DEI DATI CONTENUTI NEI REGISTRI DI CARICO E SCARICO TRASMISSIONE DEI DATI ESSENZIALI DEI FORMULARI DI IDENTIFICAZIONE DEI RIFIUTI PERICOLOSI

ART: CHIARIMENTI PER CHI HA GIÀ VERSATO L’ACCONTO DEL CONTRIBUTO 2021 L’Autorità Regolazione dei Trasporti ha fornito dei chiarimenti per le imprese di autotrasporto che hanno versato l’acconto del contributo 2021 entro lo scorso 30 aprile. Poiché per quest’anno è infatti stato sospeso l’obbligo di pagamento queste imprese dovranno recuperarlo. Per le imprese in regola con il pagamento dell’annualità 2019 e 2020 provvederà d’ufficio al rimborso integrale di quanto versato, comprensivo degli interessi legali mentre per le imprese che non hanno ancora versato del tutto la quota 2019 e 2020 l’ART provvederà al rimborso della somma versata, comprensiva degli interessi, al netto di quanto eventualmente ancora dovuto. Per le imprese che non avessero ancora adempiuto alle dichiarazioni per le annualità 2019 e 2020 l’Autorità non effettuerà il rimborso e attenderà l’esito dell’adempimento. In particolare, per l’annualità 2019 l’Autorità indica l’utilizzo di un apposito modello pdf che va sottoscritto dal legale rappresentante con firma digitale o autografa con allegata copia del documento di identità e va trasmesso via pec a: autofinanziamento@pec.autoritatrasporti.it. Per l’annualità 2020 la dichiarazione deve essere trasmessa, entro il 29 ottobre 2021, attraverso il servizio on-line messo a disposizione dall’Autorità al seguente indirizzo: https://secure.autorita-trasporti.it.

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NORMATIVE

TIR

VEICOLI CON TARGA ESTERA: TUTTI I CHIARIMENTI Il Ministero dell’Interno, con due circolari, ha stabilito le deroghe previste dall’art. 93 del Codice della Strada e ha chiarito l’applicazione del fermo amministrativo per fattispecie di trasporto abusivo o irregolare 44

S

ono trascorsi più di due anni dall’entrata in vigore delle norme del decreto sicurezza, sulla guida in Italia di veicoli targati estero da persone residenti nel nostro Paese da più di 60 giorni; il ministero dell’Interno ha avvertito l’esigenza di tornare sull’argomento con una nuova circolare emessa dalla Direzione centrale per la Polizia Stradale il 31 maggio scorso. Il nuovo intervento sul comma 1 ter, art. 93 del CdS ha riguardato le due eccezioni al divieto previste nella disposizione, per: i veicoli concessi in leasing o in locazione senza conducente da parte di un’impresa costituita in un altro Stato membro dell’Unione europea o dello Spazio economico europeo, che non ha stabilito in Italia una sede secondaria o altra sede effettiva; i veicoli concessi in comodato a un soggetto residente in Italia e

legato da un rapporto di lavoro o di collaborazione con un’impresa costituita in un altro Stato membro dell’Unione europea o aderente allo Spazio economico europeo, che non ha stabilito in Italia una sede secondaria o altra sede effettiva. Per queste due ipotesi, l’intervento del Ministero ha fatto luce su alcune questioni che, in questi due anni, hanno dato spazio a incertezze operative. Tra esse segnaliamo la definizione di sede secondaria o sede effettiva in Italia, per la quale la prima presuppone l’iscrizione nel Registro delle imprese, mentre quella effettiva indica il luogo di svolgimento effettivo dell’attività direzionale e amministrativa dell’azienda, di cui l’unità locale è soggetta a comunicazione di apertura alla Camera di Commercio mediante denuncia al REA. Gli

organi accertatori, di conseguenza, dopo accertato lo Stato di stabilimento dell’intestatario del mezzo tramite documento avente data certa, dovranno consultare il Registro delle imprese tramite il collegamento a Infocamere, per verificare la presenza in Italia di sedi secondarie o effettive facenti capo sempre all’intestatario del veicolo. In mancanza di riscontri, la circolazione del veicolo dovrà considerarsi legittima, fermi restando i poteri di indagine delle Forze dell’Ordine, anche con il coinvolgimento di altri organismi con specifiche competenze nel settore tributario e commerciale, per dimostrare lo svolgimento di attività riconducibili alla sede principale estera. Altra circostanza chiarita è quella dei gruppi aziendali, per cui è sempre consentito circolare in Italia con un veicolo intestato ad altra impresa dello stesso gruppo con sede nella Ue o nello SEE. Inoltre gli interni, con una circolare del 4 giugno, hanno fornito delucidazioni sull’applicazione del fermo amministrativo in caso di trasporto abusivo o irregolare commesso in Italia con veicolo targato estero (art. 26, 46, 46 bis e


TIR 46 ter della Legge 298/1974). Per quanto riguarda gli art. 26 e 46 (trasporto abusivo o senza le licenze o le autorizzazioni richieste), se il trasgressore non paga immediatamente la sanzione o cauzione, il fermo permane comunque fino alla scadenza dei tre mesi. In caso di pagamento immediato della sanzione o cauzione, o quando il mezzo è immatricolato in Italia, viene affidato in custodia all’avente diritto, per consentire agli organi di Polizia le opportune verifiche, e verrà restituito al termine dei tre mesi. Per quanto riguarda il cabotaggio illegale (art. 46 bis), viene sempre disposto l’affidamento del veicolo estero al custode acquirente ex art. 214 bis CdS e, in caso di mancato pagamento della sanzione/ cauzione, non potrà essere riconsegnato al titolare prima di tre mesi. Infine, in ordine alla fattispecie dell’art. 46 ter (trasporto internazionale illegale), la circolare ricorda che prevede tre possibili ipotesi. La prima è la mancanza momentanea sul veicolo del documento di trasporto, per la quale si prevede il pagamento di una somma da 400 a 1.200 euro e il fermo del veicolo che è restituito all’avente diritto previa esibizione della documentazione e, comunque, trascorsi 60 giorni dall’accertamento. In mancanza di pagamento immediato o della cauzione, il fermo comporta l’affidamento al custode acquirente, mentre col pagamento immediato il mezzo è affidato all’avente diritto che

dovrà depositarlo in Italia per le dovute verifiche dell’organo accertatore. La seconda è la mancata o incompleta compilazione del documento di trasporto, quando le irregolarità non impediscano di accertare la regolarità del trasporto. In questo caso, è prevista solo una sanzione pecuniaria (da 2000 a 6000 euro). La terza è la mancata o incompleta compilazione del documento di trasporto, qualora non permetta di verificare la regolarità del trasporto, rispetto alla quale scattano le sanzioni dell’art. 46, commi 1 e 2

NORMATIVE

della Legge 298/1974 sul trasporto abusivo. In assenza di pagamento immediato della sanzione/cauzione, il veicolo viene affidato al custode acquirente fino al pagamento e, comunque, non più di 60 giorni; trascorso questo periodo, il fermo proseguirà con affidamento della custodia del mezzo all’avente titolo fino alla scadenza dei tre mesi previsti. In caso di pagamento immediato della sanzione o cauzione, il veicolo è affidato in custodia all’avente diritto, per essere poi depositato in Italia per 3 mesi.

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NORMATIVE

TIR

INVESTIMENTI 2020: AMMESSE TUTTE LE RICHIESTE Il Mims ha rimodulato le risorse previste per ciascuna tipologia di investimento in modo tale da utilizzare le somme avanzate per pagare i contributi richiesti per l’acquisizione degli autoveicoli Euro 6

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C

ome indicato nel numero di aprile (Cfr. Tir 236, pag. 4243), le domande presentate dalle imprese per i contributi agli investimenti tra ottobre e novembre 2020, cioè nel primo periodo d’incentivazione stabilito dal Decreto dirigenziale 7 agosto dello scorso anno, avevano superato le risorse complessivamente stanziate, pari a 61 milioni di euro. L’eccesso di richiesta si era però registrato solo per una delle quattro tipologie d’investimenti sovvenzionati: cioè per l’acquisizione degli autoveicoli Euro 6, con contestuale rottamazione di vecchi automezzi. Per le altre tre tipologie (autoveicoli a trazione alternativa; rimorchi e semirimorchi per intermodale e gruppi di otto casse mobili con un veicolo portacasse), le domande non raggiungevano il singolo stanziamento disponibile, per cui si ottenevano dei residui attivi.

Esaminata la situazione e le possibilità offerte dalla disciplina dei contributi in esame, in particolare dal Decreto ministeriale 12 maggio 2020, n. 203, la Direzione generale per l’autotrasporto, con il Decreto del 26 maggio 2021, prot. n. 102, ha rimodulato le risorse previste per ciascuna tipologia d’investimento, in modo tale da utilizzare le somme avanzate per gli ultimi tre tipi (circa 10 milioni di euro), per pagare i

contributi richiesti per l’acquisizione degli autoveicoli Euro 6 (che avevano fatto registrate un esubero di poco superiore agli 8 milioni di euro). Operando tale compensazione, il Ministero ha quindi ammesso a contributo tutte le oltre 1.500 domande presentate alla scadenza del 16 novembre 2020. Il pagamento di questi contributi avrà luogo però solo al termine del periodo concesso alle imprese per perfezionare la rendicontazione degli investimenti effettuati: termine che, con Decreto dirigenziale 26 aprile 2021, è stato prorogato di tre mesi, dal 30 aprile al 30 luglio 2021. Per quanto riguarda il secondo periodo d’incentivazione, le domande sono state presentate con il consueto sistema del click-day a partire dal 14 maggio 2021, con scadenza al prossimo 14 agosto. Al momento in cui scriviamo le richieste delle imprese superano gli stanziamenti disponibili in tutte le tipologie d’investimenti sovvenzionabili, eccetto che per l’acquisizione dei gruppi di otto casse mobili, come indicato negli specifici “contatori”, riportati sul sito delle RAM.


SCADENZE E DIVIETI LUGLIO/AGOSTO/SETTEMBRE 2021

IMPOSTE SUI REDDITI: pagamento del saldo 2020 e del primo acconto 2021, con la maggiorazione dello 0,40%. DIRITTI CAMERALI: versamento del diritto camerale anno 2021, con la maggiorazione dello 0,40%.

8/ 16 7/ 22

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16 /2 8/ 2 22 7/ 22

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MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di agosto 2021.

9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 SAB

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IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili).

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RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 20 agosto, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%.

1

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MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di luglio 2021.

9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 MAR

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16 /2 8/ 2 22 7/ 22

IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili). RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 luglio, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%.

1

16 /2 8/ 2 16

16 /2 8/ 2 16 7/ 22

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MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di giugno e del secondo trimestre 2021.

9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 SAB

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IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili). RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 giugno, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%.

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SETTEMBRE2021

AGOSTO2021

LUGLIO2021

RIMBORSO GASOLIO: gli autotrasportatori dovranno predisporre e inviare la domanda di rimborso sui quantitativi di gasolio consumati nel corso del secondo trimestre 2021.


TIR

LE FONTI RINNOVABILI NEI TRASPORTI (% E SCARTO DALL'OBIETTIVO VINCOLANTE DEL 10% PER IL 2020) PAESE

2018 P_RINN

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Austria Belgio Bulgaria Cipro Croazia Danimarca Estonia Finlandia Francia Germania Grecia Irlanda

9,8 6,6 8,1 2,7 3,9 6,6 3,3 14,9 9,0 7,9 3,8 7,2

Italia

7,7

Lettonia Lituania Lussemburgo Malta Olanda Polonia Portogallo Repubblica Ceca Romania Slovacchia Slovenia Spagna Svezia Ungheria Totale UE Regno Unito

4,7 4,3 6,5 8,0 9,6 5,6 9,0 6,5 6,3 7,0 5,5 6,9 29,7 7,7 8,3 6,5

SCARTO P_RINN PERCENTUALE DI FONTI RINNOVABILI NEI TRASPORTI IN ITALIA (VALORE% ANNI 2012/2018)

-0,2 -3,4 -1,9 -7,3 -6,1 -3,4

6,1%

-6,7

2012

+4,9 -1,0 -2,1 -6,2 -2,8

5,0%

-2,3

2014

-5,3 -5,7 -3,5 -2,0 -0,4

7,4%

-4,4 -1,0 -3,5 -3,7 -3,0 -4,5 -3,1 +19,7 -2,3 -1,7 -3,5

2016

7,7% 2018

I dati relativi alla percentuale di fonti rinnovabili impiegate nei trasporti nel 2018, comparata con il benchkmark del 10% che costituisce obiettivo vincolante, mostrano per l'Italia un divario di -2,3 punti percentuali, più ampio rispetto a quello della media europea (che è pari a -1,7 punti) ma inferiore a quello di ben 17 Paesi su 28. I Paesi con divario più ampio, che non raggiunge la metà dell'obiettivo, sono Cipro, Croazia, Estonia, Grecia, Lettonia, Lituania. Superano ampiamente l'obiettivo già nel 2018 la Finlandia, con il 14,9% (+4,9 punti percentuali) e la Svezia con 29,7% (+19,7 punti). L'Italia presenta comunque un trend crescente. Elaborazione Tir Giovanna Astori e Donatella Berna LUGLIO2021




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