Fondamentale ottobre 2011

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SCREENING

Molti tumori si possono prevenire ma bisogna ricordarsi di sottoporsi ai controlli

Numero 4 - 1 ottobre 2011 - Anno XXXIX - AIRC Editore - ISSN 2035-4479

CACCIA ALLA FONTE

La malattia di origine sconosciuta è comunque curabile con successo

Robin Foà, dallo sci ai farmaci intelligenti

LA LOTTA ALLE LEUCEMIE LINFOIDI



EDITORIALE

Piero Sierra

TANTI MODI PER AIUTARE LA RICERCA. • con conto corrente postale n. 307272; • con carta di credito, telefonando al numero verde 800 350 350, in funzione tutti i giorni 24 ore su 24 o collegandosi al sito www.airc.it; • con un piccolo lascito nel suo testamento; per informazioni, www.fondazionefirc.it oppure tel. 02 794 707; • in banca: Intesa Sanpaolo IBAN IT14 H030 6909 4001 0000 0103 528; Banca Monte dei Paschi di Siena IBAN IT 87 E 01030 01656 000001030151; Unicredit PB SPA IBAN IT96 P020 0809 4230 0000 4349 176; • con un ordine di addebito automatico in banca o su carta di credito (informazioni al numero verde 800 350 350)

L’Istituto italiano della donazione certifica con un marchio di eccellenza le organizzazioni non profit che forniscono elementi di garanzia sull’assoluta trasparenza ed efficacia nella gestione dei fondi raccolti.

Presidente AIRC

I risultati raggiunti, i progetti futuri e un invito per tutti

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l nostro costante pensiero è quello di rendere i nostri sostenitori sempre più consapevoli della vita di AIRC. A pagina 26 troverete un estratto del nostro Bilancio sociale: abbiamo voluto riproporre alcuni aspetti salienti della nostra attività di raccolta che ci ha permesso nel 2011 di avviare progetti sempre più innovativi. Abbiamo anche voluto quantificare il nostro impegno nella divulgazione scientifica, uno dei due capisaldi della nostra missione.

Sulla copertina di questo numero di Fondamentale, di fianco alla testata, potete anche leggere il nuovo invito che accompagnerà il nostro lavoro: “Rendiamo il cancro sempre più curabile”. Una sintesi che afferma con forza come i tanti risultati concreti raggiunti già oggi stiano rendendo il cancro sempre più curabile. Dietro questo semplice concetto, che raffigura la nostra ragione d’essere e quella di chi come voi ci sostiene, c’è tutto lo sforzo degli scienziati e la fiducia dei nostri soci per migliorare le possibilità di cura per chi viene colpito dalla malattia, insieme all’impegno futuro, perché anche se molto è stato fatto, sappiamo tutti che molto resta ancora da fare per rendere il cancro una malattia curabile come molte altre. La frase scelta sarà il nostro stimolo per i prossimi anni. Vi ringraziamo ancora una volta per il vostro sostegno: solo uniti possiamo arrivare all’obiettivo che ci siamo prefissati.

UN SERVIZIO PER I SOCI Per segnalare corrispondenza doppia, aggiornare i vostri dati o conoscere la vostra storia contributiva, potete contattarci, 7 giorni su 7, chiamando il nostro numero verde 800 350 350

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CONTENUTI

FONDAMENTALE ottobre 2011

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In questo numero: DI RICERCATORE 05 VITA Dal laboratorio al letto del malato passando per le piste da sci PRATICI 09 CONSIGLI Chi è malato mangi bene e tanto DALLA CLINICA 12 NOVITÀ Se non si scopre l’origine si può comunque curare

15 CONVEGNI Torino apre le porte alla nuova oncologia 16 PREVENZIONE Perché è importante ricordarsi dei controlli SANO 18 VIVERE Gli antiossidanti IN VETRINA 19 RICERCA Scoperti i segreti della leucemia a cellule capellute RUBRICHE Domande e risposte

20 22 MATERNITÀ Uno scudo fatto di latte DAY 24 IEO Tutto in un giorno, arriva il day hospital per i tumori

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Più calorie: Quando i casil’obiettivo di tumore si accumulano ci vuole dell’alimentazione l’epidemiologo durante la malattia

Contro il linfoma un progetto multicentrico con i fondi del 5 per mille

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La fiction sul cancro è una finestra sulle emozioni

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Allattare al seno fa bene ai bambini ma anche alle madri

25 RECENSIONE Quando la malattia diventa fiction SOCIALE 2010 26 BILANCIO AIRC e FIRC si raccontano Quando 20 30 LASCITI L’importante è esserci sempre non si sa RICERCA IFOM da dove viene 32 Una veste nuova per i vecchi farmaci si può GIORNATA PER LA RICERCA SUL CANCRO comunque 33 Dal genoma alla cura la ricerca corre curare con successo EVENTI 36 Il made in Italy a sostegno della solidarietà DEI COMITATI AIRC 37 VITA Le iniziative dei nostri Comitati regionali Novità sul sito WWW.AIRC.IT MICROSCOPIO 47 Idee e fantasia risiedono nei giovani • Tumori benigni 4 | FONDAMENTALE | OTTOBRE 2011

www.airc.it/cura • L’alimentazione e i tumori www.airc.it/prevenzione


VITA DI RICERCATORE Ematologia di punta

Dal laboratorio al letto del malato passando per le piste da sci Nuovi farmaci intelligenti contro le leucemie linfoidi: con questo obiettivo il gruppo guidato da Robin Foà ha vinto uno dei finanziamenti speciali che AIRC ha istituito con i fondi del 5 per mille. Da una storia personale avventurosa è nata la sua passione per la ricerca a cura di FABIO TURONE ella vita, molto dipende dagli episodi”: se a dirlo è uno degli ematologi italiani più prolifici e apprezzati al mondo occorre credergli, anche perché gli episodi della sua vita sono degni di un romanzo epico, che prende l’avvio durante il fascismo – quando le leggi razziali spingono il padre, giovanissimo, a trasferirsi in Inghilterra – e passa attraverso un’incredibile sarabanda di incontri più o meno casuali con persone eccezionali, e una dose abbondante di eventi insoliti. Eventi che legano Torino e le piste da sci di Bardonecchia, New York e Roma, passando per Londra. Lì, nella capitale inglese martoriata negli anni Settanta dagli attentati terroristici dell’IRA, proprio un’autobomba ha contribuito indirettamente a determinare il destino di ricercatore e clinico di Robin (all’anagrafe Roberto) Foà (“Solo una volta mi sono presentato come Roberto, alle Olimpiadi di Torino del 2006”

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racconta con l’ampio sorriso cordiale venato di umorismo. “Ma di questo magari parleremo dopo”).

Una specialità molto tecnica Foà oggi è il direttore dell’Ematologia dell’Università “La Sapienza” di Roma, e dal suo spazioso ufficio al quarto piano, nella tranquilla viuzza alberata non lontano dalla caotica città universitaria, dirige con un approccio d’avanguardia e risultati eccellenti un’intensa attività in cui la ricerca scientifica e la cura dei malati sono intrecciate strettamente, in ogni esperienza quotidiana. “L’ematologia è da sempre una specializzazione molto scientifica, una disciplina in cui il legame tra corsia e laboratorio è molto stretto” spiega il sessantaduenne luminare, il cui leggero accento tradisce il lungo legame con Torino. “Il nostro obiettivo, che stiamo perseguendo grazie ai fondi che AIRC ha

Dopo Torino e Londra ora lavora a Roma curando i pazienti e facendo ricerca

raccolto con il 5 per mille e destinato al nostro progetto, consiste nel mettere a punto nuove terapie mirate per chi soffre di una neoplasia linfoide, cioè di un tumore delle cellule immunitarie che viaggiano nel sangue”. Oltre al centro diretto da Foà, il progetto coinvolge altre cinque istituzioni di ricerca del Centro-Nord (vedi box) e circa 75 tra ricercatori e medici, che in questo caso sono più che mai medici-ricercatori, capaci di applicare in tempo reale sui malati i frutti della ricerca condotta di concerto con il laboratorio: “Questo approccio innovativo parte

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VITA DI RICERCATORE mano from the bench to the bedside, spiega Foà, che proprio alla dimestichezza con l’inglese deve uno degli incontri che hanno orientato casualmente il suo approdo all’ematologia, dopo la laurea in medicina con una tesi in pediatria.

Una vocazione minata dallo sci “Sono nato in Inghilterra perché mio padre, con la proclamazione delle leggi razziali del 1938, quando aveva 19 anni, si trasferì prima a Parigi e poi in Inghilterra. Passò gli anni della guerra internato in quanto italiano, prima a Londra, poi all’isola di Man e infine nel Nordest, nel distretto dei laghi. Qui conobbe mia madre, che veniva da un paese non lontano da Newcastle chiamato Wallsend, proprio dove termina il Vallo di Adriano, e che faceva l’insegnante. Accadde in una festa, insolita per i tempi, in cui erano le donne a decidere con chi ballare: Ladies’ choice”. Scelse lui. Nel frattempo i suoi genitori e una zia erano precipitosamente partiti da Marsiglia, con destinazione New York: “A guerra ancora in corso, mio padre aveva comperato un biglietto e scritto ai genitori che per andarli a trovare avrebbe preso una certa nave, che per una serie di ca-

In questo articolo: giovani ricercatori rientro dei cervelli nanotecnologie sualità non riuscì a prendere. Fu una fortuna, perché fu silurata e affondata da un sommergibile nazista” ricorda Foà. Malgrado (o meglio, grazie) a quei contrattempi arrivò sano e salvo alla fine della guerra, si sposò a Wallsend nel 1945 e la famiglia si riunì a Torino. Nel 1948 arriva il fiocco azzurro: “Mia madre volle che nascessi in Inghilterra, a Wallsend, dove poi sarei tornato per moltissimi anni a passare un mese con la famiglia ogni estate, ma sono cresciuto a Torino, dove mi sono poi laureato. Non so dire quando ho deciso di studiare medicina, perché in fondo ho sempre pensato che avrei fatto il medico”. Nei primi anni di università, la profonda passione per lo sci lo distrae un po’: “Nel 1969 sono diventato il primo maestro di sci cittadino, e per alcuni anni ho dato lezioni a Bardonecchia per gran parte della stagione invernale: anche nove ore sulle piste, senza una pausa”. Il rendimento negli studi ne risente, ma i genitori assecondano l’amore per la montagna, che gli porta anche un po’ di indipendenza economica, finché il caso non fa sì che ascolti senza vo-

La vita è orientata dalle coincidenze e dagli eventi inaspettatti

dallo studio delle caratteristiche genetiche delle cellule tumorali e assicura ricadute positive per la diagnosi ma anche per la prognosi e per la terapia. Inoltre oggi i tempi di applicazione delle conoscenze via via acquisite al bancone del laboratorio alla clinica e quindi ai pazienti sono enormemente abbreviati, quello che gli inglesi chia-

UN LAVORO DI ÉQUIPE

iagnosi, prognosi e terapia: il progetto diretto da Robin Foà che AIRC ha deciso di finanziare con i fondi del 5 per mille promette di portare sostanziali benefici in tutte e tre le fasi chiave della battaglia contro i tumori linfoidi. Si punta sull’analisi approfondita delle caratteristiche genetiche di queste neoplasie per arrivare a disegnare nuove terapie mirate, ovvero le più adatte a specifici sottogruppi di pazienti

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che avranno i maggiori benefici da ciascuna delle opzioni terapeutiche disponibili. “Si sente parlare ancora di leucemia fulminante, ma l’espressione, che si riferisce ad una particolare forma di leucemia acuta, è impropria” spiega Foà. “Lo diviene se non è diagnosticata e curata per tempo; in generale oggi si ottiene oltre il 60 per cento di guarigioni, che salgono oltre all’80 per cento nei bambini”. A questo sforzo della durata prevista di cinque anni collaborano

circa 75 persone, distribuite tra l’ematologia dell’Università di Roma e altre cinque istituzioni che lavorano insieme da diversi anni: l’Istituto superiore di Sanità (dove il gruppo è diretto da Filippo Belardelli), l’Università di Perugia (Brunangelo Falini), l’Università del Piemonte orientale A. Avogadro di Novara (Gianluca Gaidano), l’Università di Torino (Giorgio Inghirami) e l’Università di Bologna (Stefano Pileri). “Oltre ad avere una durata sufficiente a rendere possibile la messa a punto di innovazioni significative per diagnosi, prognosi


Anche alla pediatria era arrivato attraverso un incontro con un amico di famiglia e vicino di casa: il professor Paolo Nicola, che insegnava proprio pediatria all’Università In alto Robin Foà di Torino e che al giocon lo staff. vane studente Foà A destra la moglie, chiese un giorno un Rita Guarini, favore, ovvero di fare biologa, che da accompagnatore e dirige i laboratori interprete a un famodi ricerca so oncologo londine-

se, Gordon Hamilton-Fairley, che veniva in Italia per un congresso. “Quando lo riaccompagnai all’aeroporto alla fine del congresso, mi invitò cordialmente a contattarlo se avessi mai avuto bisogno di qualcosa” ricorda Foà. “L’occasione di rivederlo si presentò per caso qualche anno più tardi, al primo congresso internazionale di ematologia cui partecipai a Londra nell’estate del 1975. Lo vidi nella hall che parlava al telefono in una cabina, e mi avvicinai chiedendomi se si sarebbe ricordato di me, sapendo che soprattutto in Italia è molto diffuso l’atteggiamento superiore di chi magari si ricorda benissimo ma finge di non sapere chi sia quel giovane collega. Mi guardò e mi disse che si ricordava perfettamente di me e della mia Mini Morris grigia con la maniglia rotta, e mi ri-

badì che se avessi voluto lavorare a Londra sarebbe stato volentieri disposto ad aiutarmi”. La fama di Hamilton-Fairley era tale da avergli meritato la proposta di diventare il medico personale della regina d’Inghilterra, che lui aveva declinato per continuare a lavorare nel servizio pubblico, all’ospedale St. Bartholomew, dirigendo la ricerca oncologica all’Institute of Cancer Research. Per Foà era un’occasione molto ghiotta. Ma il destino aveva in serbo un’altra sorpresa: “Nell’ottobre di quell’anno, aprendo il giornale a Torino lessi che, mentre passeggiava col cane per un parco di Londra, Hamilton-Fairley era rimasto ucciso da un’autobomba dell’IRA destinata a un parlamentare” ricorda. A Londra andò

e terapia delle neoplasie linfoidi – su cui è prevista una verifica dei risultati dopo il primo triennio – questo bando innovativo di AIRC ha anche il grande merito di incentivare la formazione di figure pienamente competenti sia nell’ambito della gestione clinica dei malati sia in quello della ricerca di laboratorio, con un ruolo fondamentale che presso il nostro istituto è ricoperto in primo luogo da Sabina Chiaretti e Ilaria Del Giudice” spiega Foà. “È anche grazie a questo tipo di visione che la ricerca ematologica italiana figura oggi al secondo posto al mondo,

dopo gli Stati Uniti, nella classifica delle pubblicazioni scientifiche”. Se oggi il Centro di ematologia dell’Università di Roma ottiene risultati così eccellenti è anche grazie a un grande successo ottenuto sul piano burocraticoamministrativo: “Siamo riusciti a convincere tutti che l’ematologia aveva bisogno di laboratori propri, specializzati, perché per funzionare al meglio richiedono una competenza impossibile da acquisire se ci si occupa di tutte le analisi richieste da una struttura ospedaliera” spiega con orgoglio Foà. “La struttura dispone di

laboratori specialistici di emocromo e morfologia, di immunologia, citogenetica, biologia molecolare, colture cellulari, genomica e sequenziamento genico”. Oggi, grazie ai fondi AIRC, i laboratori della rete dispongono anche di nuove apparecchiature e tecnologie d’avanguardia, che già nel primo anno hanno fruttato due importanti pubblicazioni su riviste scientifiche di primissimo piano quali Nature, il New England Journal of Medicine e il Journal of Experimental Medicine.

lerlo una conversazione in cui un professore parla di lui, e dubita che riesca a laurearsi: è il pungolo che lo spinge a recuperare il ritardo accumulato nei primi quattro anni, e a presentare la tesi in pediatria.

Un mentore perduto e uno trovato

Ai bambini si è affiancata la cura degli adulti


VITA DI RICERCATORE

DALLE ALPI ALLE PIRAMIDI

el curriculum di Robin Foà figurano moltissimi riconoscimenti di prestigio, tra cui la carica di presidente della Società europea di ematologia (EHA) e di membro della Commissione nazionale ricerca sanitaria del Ministero della salute. È autore o coautore di oltre 400 pubblicazioni scientifiche, in inglese e italiano, e ha diretto numerose riviste specialistiche internazionali in ambito ematologico. Lo straordinario impegno scientifico non gli ha impedito di fare un’intensa attività sportiva – oltre allo sci ha giocato a calcio e a tennis – né di coltivare la passione i viaggi e la fotografia: dopo la prima mostra, a Milano, all’inizio degli anni Ottanta, ha continuato a raccogliere immagini in ogni parte del mondo, e nei prossimi mesi pubblicherà un volume fotografico sui deserti che ha visitato.

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comunque, presso un altro eccellente ricercatore conosciuto a quel congresso, Daniel Catovsky, argentino trasferito a Londra, che lavorava all’Hammersmith Hospital, massimo centro di ricerca in ematologia. Stava quasi pen-

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sando di stabilirsi definitivamente lì, quando nel corso di una visita a un amico con cui era stato in Kenya nel 1974 e che lavorava a Torino con il professor Felice Gavosto, durante le vacanze di Natale del 1978, si sentì offrire un possibile posto all’università: “Accettai volentieri anche perché Gavosto era uno dei pochi accademici italiani a fare ricerca di livello internazionale. Lì cominciai a occuparmi di studi di laboratorio e preclinici sull’interleuchina2 e sul suo ruolo nelle leucemie acute” racconta. “Poi, d’accordo con Gavosto, contattammo i migliori centri italiani per ampliare le nostre casistiche, e cominciammo a collaborare con Bologna e soprattutto con l’Ematologia di Roma, diretta da Franco Mandelli”.

tico al centro oncologico Memorial Sloan-Kettering di New York, si trasferisce a Roma nel settembre del 1996, su invito di Franco Mandelli, dove diventa professore ordinario nel 1999. Nel frattempo la moglie si occupa dei laboratori specializzati che oggi dirige. Mentre la produzione scientifica di eccellenza del suo centro prosegue a pieno regime, le Olimpiadi di Torino offrono a Robin l’occasione di utilizzare il nome italianizzato con cui è stato iscritto all’anagrafe: “Fu in occasione del concerto con la prima esecuzione mondiale di un’opera di Antonio Vivaldi rimasta per secoli in un baule, intitolata L’Olimpiade” ricorda sorridendo. “Mi presentai come Roberto Foà suscitando profonda emozione tra i musicologi, perché quell’opera di Vivaldi – insieme a tante altre rimaste a lungo sconosciute – faceva parte di un fondo con 27 manoscritti autografi del compositore, acquistato da mio nonno Roberto e donato nel 1927 alla Biblioteca nazionale di Torino, il fondo FoàGiordano”. La scoperta di quei bauli con il loro contenuto inestimabile fu per molti versi casuale, e solo una serie di episodi ha permesso che quel tesoro fosse valorizzato al meglio. Anche nella ricerca scientifica, spesso, è così.

Il suo nome su un fondo di manoscritti di Vivaldi

Un passato musicale Nel capoluogo emiliano, il medico torinese conosce una biologa ematologa, Rita Guarini, ed è un altro incontro importante: con lei, divenuta presto sua moglie, comincia un sodalizio umano e professionale che dura da trent’anni. È con lei, e con i figli Stefano (che studia architettura come il nonno) e Alberto (che ha seguito il papà a medicina) che, dopo un anno sabba-


CONSIGLI PRATICI Malassorbimento e malnutrizione

In questo articolo: malassorbimento nutrizione nausea

Chi è malato mangi bene e tanto La presenza stessa del tumore, ma anche fattori fisici e psicologici, possono interferire con l’alimentazione dei pazienti in terapia. Ecco come contrastare perdita di peso e malnutrizione, due condizioni che interferiscono negativamente con la cura

a cura di DANIELA OVADIA uando un paziente è in terapia per un tumore, l’obiettivo del nutrizionista che lo ha in cura è di mantenere il più possibile il suo peso entro parametri sicuri, per evitare che un eccessivo dimagrimento comprometta la capacità dell’organismo di combattere la malattia e di resistere agli effetti collaterali. “Il periodo della chemioterapia è il più critico perché agli effetti meccanici che interferiscono con l’atto di nutrirsi, legati talvolta agli esiti degli interventi chirurgici, si sommano gli effetti anoressizzanti dei farmaci” spiega Anna Rita Sabbadini del Dipartimento di dietetica e nu-

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trizione clinica dell’Istituto europeo di oncologia di Milano. Oltre alla perdita di peso, a seconda della malattia può essere compromesso anche l’assorbimento di determinate sostanze nutritizie, e quindi è necessario che il cibo sia calorico ed equilibrato. “È molto importante che i malati abbiano la possibilità di consultare un esperto in dietetica e nutrizione” afferma Sabbadini. “Solo così si può evitare un pericoloso fai da te”.

L’obiettivo principale è mantenersi in forma per le cure

La prassi prevede infatti che il paziente potenzialmente a rischio di squilibri nutrizionali (come la mancanza di microelementi o di vitamine, per esempio) venga sottoposto a esami del sangue per determinare la presenza effettiva di una carenza prima di modificare la dieta e di procedere alla compensazione.“Molti pazienti pensano, sbagliando, che se mangiano poco o si sentono deboli è sempre utile assumere integratori multivitaminici o i cosiddetti ricostituenti ma è una pratica che nel migliore dei casi è inutile, nel peggiore è nociva, perché sappiamo, per esempio, che

alcune vitamine favoriscono la crescita dei tumori invece di rallentarla”. TRUCCHI PRATICI Nella maggior parte dei casi, la perdita di peso nei malati di tumore dipende da una mancanza di proteine, ed è per questo che spesso i pasti consigliati ne sono ricchi. “Anche in questo caso è bene non generalizzare” continua Sabbadini. “Chi ha un tumore del seno spesso non ha problemi nutrizionali, oppure ha difficoltà legate alla nausea da chemioterapia ma non al malassorbimento. Viceversa chi ha un tumore del-

L’ARTICOLO IN BREVE... olti studi hanno chiarito i meccanismi molecolari alla base della perdita di peso e della nausea di cui sono afflitti i pazienti con malattia in fase attiva e in terapia. Per contrastare il dimagrimento e le carenze nutrizionali che ne derivano è necessario affidarsi a medici esperti in nutrizione e attenersi ai loro consigli: pasti piccoli, frequenti e ipercalorici, in grado di stuzzicare il poco appetito residuo. Contro la nausea, invece, è bene agire su più fronti: farmacologico, psicologico e sociale. Non è solo la chemioterapia a contribuire al deperimento ma anche un generale cambiamento del metabolismo dell’organismo, in parte contrastabile con l’alimentazione.

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CONSIGLI PRATICI LA CAUSA? PARTE DAL CERVELLO E COINVOLGE LO STOMACO

LA NAUSEA DA FARMACI a nausea e il vomito indotti da chemioterapia sono un effetto collaterale dovuto a diversi meccanismi, tra i quali la distruzione delle cellule che ricoprono la parete interna dello stomaco e l’attivazione dell’area del cervello che governa la sensazione di nausea. Questa può essere acuta, quando insorge entro 24 ore dalla terapia, ritardata (entro i cinque giorni successivi) o anticipatoria, quando si manifesta prima del trattamento. Questo tipo di disturbo non va sottovalutato perché gli studi hanno dimostrato che chi ne soffre fin dal primo ciclo di chemioterapia ha più probabilità di soffrirne anche nei cicli successivi e che se la nausea viene bloccata prima della sua comparsa o agli esordi è più facilmente trattabile rispetto alla nausea che si è già instaurata. La ricerca medica ha studiato il fenomeno con attenzione e oggi le chemioterapie sono classificate anche in base alla loro capacità di indurre nausea. È comunque bene sapere che esiste una predisposizione individuale a manifestare il sintomo che prescinde dalla sostanza farmacologica utilizzata. Per affrontare questo inconveniente della cura è necessario agire su più fronti: quello farmacologico (esistono farmaci antiemetici molto moderni, spesso somministrati in associazione tra loro per potenziarne gli effetti), ma anche sulla psiche (con l’aiuto di uno psiconcologo che riduca lo stress legato alla chemioterapia), sulle relazioni sociali (chi ha una buona rete di amicizie o viene alle terapie accompagnato da persone gradite ne soffre meno) e infine sul fisico (mantenendo l’organismo in salute e ben nutrito).

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l’apparato gastrointestinale può soffrire di veri e propri deficit nutrizionali. Nei tumori della testa e del collo, invece, le difficoltà possono essere legate a fattori meccanici e agli esiti degli interventi. In questi pazienti bisogna valutare non solo la composizione ma anche la modalità di preparazione e somministrazione dei pasti”. Per facilitare la vita dei pazienti, il dipartimento di Sabbadini ha messo a punto un elenco di consigli pratici per i malati, alcuni dei quali possono sembrare sorprendenti alla luce di quello che i medici considerano un buon modo di nutrirsi. Tra le indicazioni, infatti, vi è anche quella di privilegiare i cibi grassi e gustosi, di utilizzare il burro o di facilitare il consumo della carne con un pochino di maionese. “È vero, sono consigli che possono suonare inopportuni, ma bisogna pensare che lo scopo principale dell’alimentazione in questa delicata fase della vita della persona è mantenere il peso corporeo e rendere appetibili i cibi in un momento in cui, per ragioni varie (tra cui anche una perdita del senso del gusto legata alla chemioterapia) i pazienti trovano tutto di scarso interesse”. Via libera, per esempio, agli snack: crackers, grissini, ma anche bocconi di formaggio e uova sode, toast e pizzette, budini, frullati, torte, pasticcini e succhi di frutta. “L’appetito è cosa così rara che bisogna coglierla al volo” spiega Sabbadini. “Se si ha fame, bisogna soddisfare subito l’istinto prima che lo stimolo scompaia”.

LE BASI METABOLICHE Un punto critico per chi deve alimentarsi durante la cura è la nausea, che peggiora con la distensione delle pareti dello stomaco. “Il trucco sta nel mangiare piccole porzioni di cibi molto calorici: meglio lo yogurt con dentro la panna di quello magro e la pasta si può condire col burro”. Anche per le bevande l’obbligo è che siano caloriche, con aggiunta di zucchero. “A leggere le indicazioni che diamo ai pazienti si potrebbe pensare che è un momento in cui darsi senza remore ai piaceri della tavola, ma purtroppo non è così perché, per loro, nutrirsi adeguatamente può essere una vera fatica, un obbligo che va pianificato nel corso della giornata e a cui sottoporsi esattamente come si fa con i farmaci” conclude Sabbadini. Con un’altra accortezza importante: quella della varietà, che non deve mai mancare per non peggiorare eventuali squilibri già presenti. QUESTIONE DI VOLUMI Che cosa determina la perdita di peso e gli squilibri nutrizionali del malato di cancro in terapia? A parte lo scarso appetito e la nausea, vi sono meccanismi metabolici ormai


PREPARARE I CIBI RICHIEDE IMPEGNO, MA CON QUALCHE TRUCCO SI EVITA LO STRESS

IL RUOLO DELLA FATICA volte la fatica di chi è in trattamento è tale da influire anche sulla preparazione dei cibi. Per evitare che ciò accada, e che l’appetito scompaia del tutto, gli esperti dell’IEO hanno stilato un breve elenco di consigli pratici. • Fare una passeggiata prima di sedersi a tavola e creare un’atmosfera rilassante al momento del pasto. • Chiedere agli amici o ai parenti un aiuto per cucinare. • Utilizzare prodotti surgelati, semilavorati o pronti all’uso per velocizzare le operazioni di preparazione. • Nei momenti in cui ci si sente meglio, preparare i piatti preferiti per poi congelarli in monoporzione in modo da averli pronti e disponibili per l’uso. • Stimolare il proprio interesse verso il cibo scegliendo nuove ricette o mangiando fuori casa. • Assumere pasti piccoli e frequenti (5-6 pasti al giorno), mangiando appena si sente appetito. Portare sempre con sé snack veloci.

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ben noti e che si possono contrastare con la dieta, come spiega Alberto Ricciuti, medico di medicina generale e vicepresidente dell’associazione Attive come prima, che ha dedicato all’argomento della gestione del malato oncologico al domicilio un manuale edito da FrancoAngeli con la prefazione di Umberto Veronesi. “Sia il tumore sia la chemioterapia possono interferire con l’assorbimento e l’elaborazione dei nutrienti attraverso un meccanismo noto col nome di acidosi mesenchimale”. Si tratta in sostanza di uno spostamento del pH dell’ambiente extracellulare verso l’acido che ha diversi

effetti negativi sul metabolismo. “Inoltre i chemioterapici possono agire da chelanti,cioè bloccare e inglobare alcuni micronutrienti essenziali come il ferro, il rame, il manganese e il cobalto. Spesso è per questa ragione che i malati soffrono di fatigue, quella particolare forma di stanchezza che colpisce chi ha un cancro” spiega Ricciuti. Lo spostamento del pH dei tessuti verso l’acido interferisce anche con la rimozione delle tossine, che si accumulano più facilmente nell’organismo e possono dare sintomi come le mucositi (infiammazione delle mucose), coliti, dispepsia, ansia e disturbi del sonno, dolori articolari e infiammazioni dei nervi. “È possibile contrastare parzialmente questo effetto con il cibo, considerando che l’alimentazione occidentale peggiora la situazione perché è ricca di

alimenti acidificanti come gli zuccheri raffinati e le proteine animali”. È bene specificare che non c’è una relazione diretta tra l’acidità di un cibo e il suo effetto sul metabolismo: i limoni, per esempio, sono molto acidi ma non hanno un effetto acidificante sulla matrice extracellulare. “I cibi più indicati sono la verdura, la frutta, il formaggio e lo yogurt, il latte, la soia, la melassa (da usare al posto degli zuccheri raffinati), le mandorle. Questo non significa che bisogna eliminare tutto il resto, anzi, ma che bisogna ricordarsi di consumare in buona quantità anche quelli che riportano il pH verso valori più elevati” conclude l’esperto. Chi è in chemioterapia, poi, soffre anche di infezioni come le micosi e di una riduzione della flora batterica intestinale, oltre che di

una diminuzione della produzione di enzimi digestivi che spiega la comparsa della nausea e il malassorbimento degli alimenti. Le soluzioni? “Bisognerebbe preparare il paziente anche dal punto di vista alimentare prima di cominciare la cura” spiega l’esperto. Uno dei consigli più importanti, per esempio, riguarda l’abitudine di mescolare i cibi nello stesso pasto: carne e amidacei (pasta, riso), carne e uova, carne e latte, frutta o carboidrati e proteine non dovrebbero mai essere consumati insieme. Si tratta infatti di classiche “accoppiate incompatibili”, che rendono più difficili i processi digestivi, dal momento che richiedono enzimi diversi. “Non è difficile seguire uno schema corretto: basta consumare separatamente i primi e i secondi, e riservare frutta e dolci ai fuori pasto”.

Piccole quantità di cibo più volte nella giornata

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NOVITÀ DALLA CLINICA Cancro di origine ignota

Se non si scopre l’origine, si può comunque curare Talvolta si individuano cellule maligne in organi che non ne sono all’origine, ma non si riesce a trovare il tumore primitivo. Oggi, con le tecniche di diagnosi molecolare, è però più facile trovare il colpevole e anche eliminare la malattia a cura di AGNESE CODIGNOLA iovanna ha 43 anni, tre figli e una storia di tumore del seno alle spalle; è stata operata quattro anni fa e tutto sembrava andare per il meglio, dopo l'intervento, la radio e la chemioterapia. Sei mesi fa, però, il marito ha notato un rigonfiamento sul collo, comparso all'improvviso. Giovanna si è rivolta al suo oncologo, all'otorinolaringoiatra e al medico di famiglia e tutti le hanno consigliato un agoaspirato, che purtroppo conferma i peggiori sospetti: quelle che ingrossano il linfonodo sono cellule tumorali, si teme una recidiva del tumore del seno. E invece l'esame istologico conferma che quel nuovo tumore non ha assolutamente nulla a che vedere con il primo, ma è la me-

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tastasi di un qualcosa che ancora non si si vede, cioè un CUP, da cancer of unknown primary origin, espressione traducibile con “cancro di origine ignota”. Per Giovanna inizia allora la caccia alla neoplasia da cui quelle cellule si sono staccate, che inizialmente non viene trovata né con la TC e la PET né durante l'intervento di asportazione del linfonodo. Finalmente, mentre le cure procedono e solo dopo ulteriori esami ed esclusioni, il colpevole viene individuato: è in una tonsilla, che sarà quindi oggetto di ulteriori trattamenti. La storia (vera) di questa paziente è un esempio di che cosa significhi scoprire un tumore di origine ignota: paure, accertamenti, dubbi per certi aspetti ancora più inquietanti di quelli che nascono dopo

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una diagnosi "normale" di cancro. Eppure questi tumori non sono poi così rari: rappresentano circa il cinque per cento di tutte le diagnosi. Accade cioè raramente, ma non troppo, che si scopra una metastasi senza sapere – e talvolta senza riuscire a individuare mai – qual è la massa da cui essa è partita.

tempo e ancora oggi, in certi casi, non si riesce a capire da dove vengano. Quando si scopre un CUP, quindi, si procede a una serie di esami che prevedono innanzitutto la TC e, quando è il caso, la PET, cioè le indagini radiologiche che possono consentire di trovare la massa primaria" spiega Stefano Cascinu, direttore della Clinica di oncologia medica degli Ospedali Riuniti di Ancona-Università politecnica delle Marche, dove sono stati condotti

È l’esame istologico che conferma la diagnosi

LE TAPPE DELLA CACCIA AL RESPONSABILE "I CUP sono noti da molto

L’ARTICOLO IN BREVE... irca cinque diagnosi di cancro su 100 riguardano un tumore già metastatizzato di cui non si conosce l’organo di origine. Ciò significa che la cura deve basarsi sulle caratteristiche istologiche e talvolta genetiche del tessuto identificato: è un progresso dovuto ai recenti sviluppi dell’oncologia molecolare, che ha aumentato la curabilità di questi casi ma che non esclude la necessità di continuare a cercare la massa primaria. L’importante è affidarsi a chi ha esperienza di tumori di origine ignota, scegliendo i centri con la maggiore casistica.

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In questo articolo: cancro di origine ignota diagnosi imaging oncologico

alcuni studi sull'argomento. Lo schema più comune, riportato recentemente in una revisione sull’argomento pubblicata da Lancet Oncology, prevede un primo esame istologico che conferma la natura metastatica del tumore (cioè conferma che si tratta di cellule con caratteristiche diverse da quelle del tessuto che le circonda), a cui fa seguito un’accurata anamnesi, perché talvolta sintomi anche apparentemente insignificanti possono mettere il medico sulla buona strada. La visita medica deve essere completa e c o m prende in genere anche quella ginecologica e gastrointestinale. Agli esami del sangue si affiancano i test radiolo-

gici e infine gli approfondimenti di laboratorio, che analizzano le caratteristiche molecolari e genetiche del tumore. Talvolta, però, e nonostante le tecniche di imaging molto sensibili riescano oggi a trovare masse di pochi millimetri, non si vede assolutamente nulla, come è accaduto a Giovanna. E allora? "Allora non bisogna spaventarsi, perché disponiamo di altre informazioni che possono aiutare quanto e talvolta più di quelle fornite dalle immagini" continua Cascinu. "Molto dipende infatti da ciò che trova l'anatomopatologo sulla biopsia. Se per esempio scopre recettori per gli estrogeni, i sospetti si concentrano su un tumore mammario; se invece c'è una positività per l'antigene prostatico specifico, è probabile che il tumore primario sia un carcinoma della prostata e così via. A quel punto si può quindi procedere con esami più mirati, con buone probabilità di avere successo". Ma il riscontro derivante dall'esame istologico non è importante soltanto per l'evoluzione della fase diagnostica: conta molto anche per le scelte terapeutiche. Ancora Cascinu: "Oggi disponiamo di farmaci mirati, ad altissima specificità, che agiscono contro bersagli presenti in tipologie diverse di tumori. Così, per esempio, se le analisi molecolari ci dicono che su una massa ascellare sono presenti recettori di HER2, possiamo pensare di trattarla con l'anticorpo mono-

Le caratteristiche molecolari permettono di scegliere la cura

NEL CASO DEI TUMORI PERITONEALI, IL RICORSO ALL’IMAGING È RISOLUTIVO

IL RUOLO DELLA RISONANZA no dei casi più frequenti di CUP nelle donne è quello di un tumore che si sviluppa nel peritoneo e di cui non si capisce l'origine, perché non si vedono masse laddove sarebbe logico aspettarsele, ossia nell'ovaio o nelle diverse parti dell'utero. Ora però uno studio presentato a fine giugno a Chicago, al meeting dell'American Roentgen Ray Society, dagli oncologi dell'MD Anderson Cancer Center di Houston dimostra che talvolta, più che la PET o la TC, può essere risolutiva la risonanza magnetica. I medici texani hanno infatti selezionato una cinquantina di donne nelle quali era stata trovata una metastasi che in base alle caratteristiche biologiche avrebbe potuto avere la sede primaria nel corpo o nella cervice uterina, oggetto di trattamenti chemioterapici molto diversi, e le hanno sottoposte a una risonanza magnetica. Quindi hanno fatto leggere le immagini a due specialisti, uno con cinque anni di esperienza e uno che interpretava risonanze da 18 anni. Hanno così dimostrato che l'esame aveva consentito di fare una diagnosi esatta nel 79 per cento dei casi, e che i due specialisti avevano dato risposte sostanzialmente identiche, a riprova del fatto che queste ultime sono abbastanza chiare da non risentire più di tanto dell'occhio e dell'esperienza dell'esaminatore. Secondo gli autori, la risonanza magnetica dovrebbe essere impiegata anche in altri casi simili perché può fornire informazioni molto preziose e perché può essere gestita senza spese eccessive. Fino a pochi anni fa i CUP più frequenti nelle donne avevano una sede primaria nella mammella o nell'apparato genitale, mentre per gli uomini era più consueto trovare una metastasi nella testa o nel collo e un tumore primario nello stesso distretto o nel polmone, perché gli uomini fumavano molto di più. Nel tempo però le differenze si sono assottigliate perché, come è noto, mentre gli uomini stanno progressivamente smettendo di fumare, le donne non ci riescono e anzi, in certi Paesi e in certe fasce d'età fumano sempre di più. Si è realizzata dunque una triste parità, di cui le donne avrebbero volentieri fatto a meno.

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NOVITÀ DALLA CLINICA DALLA SCOPERTA DEL GENE DELLE METASTASI ALLA CREAZIONE DI UN CENTRO DEDICATO

UN NUOVO AMBULATORIO A CANDIOLO CUP sono un po' meno misteriosi, grazie anche a studi finanziati da AIRC e coordinati da Paolo Comoglio, oncologo dell'Istituto per la ricerca e la cura del cancro di Candiolo (Torino). I ricercatori torinesi hanno infatti dimostrato che in un CUP su tre c'è una proteina di membrana sempre attiva (anziché solo quando serve), codificata da un oncogene mutato chiamato MET. Spiega Comoglio: "Di solito il gene MET partecipa ai meccanismi che regolano la migrazione delle cellule, durante lo sviluppo dell'embrione; tuttavia esso, quando funziona ininterrottamente come nei CUP, può spingere verso la migrazione anche le cellule tumorali che si stanno formando. Può quindi accadere che le prime cellule malate non facciano neppure in tempo a formare la massa primitiva, perché la mutazione le costringe subito a migrare per formare metastasi. Per questo a volte non si trova il tumore primario: non si è mai formato". Per i pazienti, poi, c'è un'altra buona notizia, che annuncia lo stesso oncologo: "Proprio a Candiolo, a breve, verrà aperto un centro specificamente dedicato alla diagnosi e la cura dei CUP, una patologia che – per essere contrastata adeguatamente – richiede una particolare esperienza e tecniche di indagine avanzate". Il Centro per lo studio delle metastasi da neoplasia occulta (così si chiamerà la nuova struttura) sarà provvisto di un ambulatorio che potrà ricevere e prendersi cura dei pazienti interessati (per prenotazioni 011 993 3245 / 011 993 3246).

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clonale specifico trastuzumab anche se non riusciamo a trovare la neoplasia primaria a livello della mammella, e lo stesso vale per diversi geni oggetto di terapie specifiche". IMPORTANTE L’ESPERIENZA Per i CUP come per gli altri tumori, del resto, è già in corso un grande ripensamento che parte proprio da questo dato: se è vero – come è vero – che gli stessi geni e proteine mutati sono presenti in tumori anche molto diversi per tessuto di origine, e che contro di essi esistono ormai farmaci che agiscono a prescindere dal tess u t o , forse la classica suddivisione dei tumori a seconda della sede in cui nasce la neoplasia non ha più molto senso e potrebbe essere destinata a diventare un dato di supporto, integrativo rispetto alle informazioni genetiche. "Può essere che si vada in questa direzione" commenta Cascinu, "ma per ora non è ancora così. Al momento rimane importante sapere dove si sviluppa inizialmente il tumore, anche perché l'esperienza accumulata in tanti anni ci dice come muoverci, soprattutto in casi non semplici come i CUP". Sì, perché quando si deve combattere un CUP e non ci sono indicazioni molto specifiche in base ai dati istologici (evenienza sempre più rara, per fortu-

na), gli strumenti più efficaci restano l'esperienza e l'intuito dell'oncologo, che sa che un certo tipo di tumore può rispondere meglio di un altro a un certo tipo di chemioterapia. In ogni caso bisogna fare attenzione a non sopravvalutare l'importanza del tumore primario, e non perdere tempo. Spiega Cascinu: "In una prima fase è necessario approfondire e cercare il tumore primario, ma se la situazione è complicata e non si hanno risposte in tempi brevi, è molto più importante procedere tempestivamente con le cure come ha fatto Giovanna: nel suo caso, p e r esempio, il tumore della tonsilla è s t a t o identificato dopo l'intervento chirurgico per l'asportazione della metastasi, che nel frattempo continuava a crescere; toglierla ha significato affrontare al meglio il problema. Inoltre capita abbastanza spesso che una buona chemioterapia curi tanto il tumore primario quanto la sua metastasi, e cioè che il paziente guarisca senza sapere mai da che cosa il tutto ha avuto origine. Ma – è bene sottolinearlo ancora – se si perde tempo la stessa guarigione può essere compromessa". Un CUP non è quindi necessariamente un nemico peggiore rispetto a un tumore classico: l'importante è affrontarlo al meglio senza timore, affidandosi a mani esperte.

È meglio affidarsi a centri di cura che hanno una buona casistica


CONVEGNI Oncologia clinica molecolare

Torino apre le porte alla nuova oncologia I migliori cervelli della ricerca riuniti sotto la Mole per affermare l’importanza di una nuova disciplina nella quale ricerca molecolare e pratica clinica si fondono

hoc, medici che ragionano come ricercatori e ricercatori che conoscono anche gli aspetti clinici della malattia. Di fronte al pubblico entusiasta di giovani medici e ricercatori arrivati a Torino da tutto il Paese, importanti nomi della ricerca nazionale e internazionale si sono confrontati sui temi “caldi” dell’oncologia di oggi: dal laboratorio al reparto di degenza passando attraverso biologia molecolare, cellule staminali, diagnosi e prognosi molecolare, terapie personalizzate, meccanismi di resistenza ai trattamenti e molto altro ancora.

convegni Jeffrey A. Engelman Torino

I geni al centro della cura

Il cancro è una malattia dei geni e a causa di mutazioni e danni al DNA la cellula sana “impazzisce” e si trasforma in tumorale. Alla luce di queste osservazioni, oggi pienamente accettate nel mondo scientifico, si riesce a comprendere l’attenzione sempre maggiore che la medicina e l’oncologia hanno dedicato nel corso degli anni agli aspetti molecolari del cancro. Studiando i geni si cercano soluzioni che la medicina e la farmaa cura della REDAZIONE cologia tradizionali non possono più orino si è trasformata per dare: si punta a un bersaglio preciso – tre giorni nella capitale il gene responsabile della malattia – dell’oncologia italiana. Il utilizzando farmaci intelligenti, più capoluogo piemonefficaci dei vecchi chemiotetese ha infatti ospirapici e molto meno pesanti tato, dal 26 al 28 maggio scorso, dal punto di vista degli effetti il convegno internazionale Mocollaterali. “La cosiddetta tarlecular Clinical Oncology, orgageted therapy – quella diretta nizzato dall’IRCC di Candiolo: contro un preciso bersaglio un’occasione unica in Italia per molecolare – funziona bene affermare l’importanza di un in molti tipi di tumore, ma nuovo modo di interpretare non è semplice trovare il berl’oncologia e per avvicinare saglio giusto e abbiamo ancosempre di più la ricerca di labora molto da imparare in queratorio al letto del paziente. Jeffrey A. sto campo” ha spiegato Jeffrey “L’oncologia clinica molecola- Engelman A. Engelman, clinico molecore, la vera protagonista di que- ha tenuto lare del Massachusetts Genesto convegno, nasce per tradur- una ral Hospital Cancer Center di re la biologia molecolare in relazione Charlestown (USA), invitato medicina e rappresenta la per AIRC da AIRC a portare al convenuova frontiera nella cura del gno torinese la sua grande cancro” hanno spiegato gli esperti pie- esperienza in questo campo. E prosemontesi. E, come è emerso dagli inter- guendo nel suo intervento, l’oncoloventi, questo nuovo approccio avrà bi- go statunitense ha anche parlato dei sogno anche di figure professionali ad meccanismi di resistenza ai farmaci

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In questo articolo:

che il tumore mette in atto per sfuggire all’eliminazione: “Nonostante il successo iniziale della terapia, spesso il tumore si ripresenta dopo qualche tempo e non disponiamo ancora di strategie efficaci contro questo comportamento” ha detto. “Con l’impegno congiunto di ricercatori e medici, però, ogni giorno si compiono nuovi passi che ci avvicinano alla meta”.

CON AIRC SEMPRE IN PRIMA LINEA

“AIRC crede molto nell’oncologia clinica molecolare ” ha detto Paolo Comoglio nel suo discorso di apertura del convegno torinese“ e lo dimostra quotidianamente con la creazione e il sostegno di progetti in questo settore”. In effetti nel biennio 20102011 l’Associazione è riuscita a dare il via a ben 10 programmi speciali quinquennali di oncologia clinica molecolare finanziati grazie ai fondi straordinari arrivati dall’istituzione del 5 per mille. Il piano di ricerca è davvero imponente e coinvolge 48 centri e quasi mille persone con l’obiettivo di raggiungere risultati clinici che “faranno la differenza” e di formare una generazione di oncologi dotati di una nuova competenza scientifica, più trasversale. OTTOBRE 2011 | FONDAMENTALE | 15


PREVENZIONE Adesione agli screening

In questo articolo: screening prevenzione salute pubblica

Perché è importante ricordarsi dei controlli I tassi di adesione ai programmi di screening di sicura efficacia sono ancora troppo bassi. Molti ricercatori hanno studiato i meccanismi che stanno alla base della decisione di sottoporsi ai controlli, ma non hanno ancora trovato la ricetta sicura

a cura della REDAZIONE Malgrado la loro efficacia e l’impegno relativamente limitato che richiedono, i test di screening rimangono ampiamente sottoutilizzati in tutto il mondo. E dire che quelli veramente necessari, stando alle ricerche scientifiche, sono solo tre: la ricerca del sangue occulto nelle feci (ed eventualmente la colonscopia), la mammografia dopo i 50 anni e il Pap test a partire dai 20-25 anni. Secondo i dati più recenti del Ministero della salute italiano, la mammografia riduce del 35 per cento i decessi per cancro del seno e la colonscopia riduce del 20 per cento quelli per carcinoma del colon-retto. Sempre secondo il Ministero, se tutti facessero almeno una ricerca del sangue occulto nelle feci e l’eventuale colonscopia tra i 55 e i 60 anni, si potrebbero individuare precocemente sette tumori del colon-retto su 10 negli ultracinquantenni. Per il Pap test, l’effetto positivo sulle percen-

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Il calendario dei controlli efficaci è ormai assodato

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tuali di diagnosi precoce del cancro della cervice uterina è dimostrato da numerosi studi eseguiti in tutto il mondo.

Poche risposte “In Italia registriamo una grande variabilità di adesione agli inviti a controllarsi regolarmente che dipende molto dalla Regione di provenienza” spiega Eugenio Paci, dell’Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica di Firenze e membro del comitato esecutivo dell’Osservatorio nazionale screening, un organismo pubblico che ha come ruolo proprio la sorveglianza e l’incentivazione ai controlli. “Meno del 60 per cento delle donne, a livello nazionale, risponde agli inviti a fare la

Un aiuto mammografia, così come la metà circa delle persone chiamate per il carcinoma del colon-retto e il 39 per cento delle donne invitate per il Pap test”. È bene ricordare che questi sono dati raccolti in Regioni dove è prevista una qualche forma attiva di richiamo (con lettera o attraverso il medico di base), mentre le percentuali sono ancora più basse laddove non c’è nulla di organizzato e ciascuno deve ricordarsi da sé di ciò che deve fare. “ S o n o state fatte in tutto il mondo analisi su come convincere le persone a non tralasciare un elemento così importante per la propria salute” spiega ancora Paci. A influenzare la decisione concorrono le preferenze individuali, legate per esempio al carattere (c’è chi afferma a priori di non voler sapere di essere malato e quindi


SMARTPHONE CONTRO IL CANCRO

dalla tecnologia rifiuta l’idea stessa di diagnosi precoce), ci sono le esperienze vissute in precedenza (le donne che hanno avuto risultati sbagliati a un test di screening hanno poi meno fiducia nel mezzo, anche se un certo numero di errori è inevitabilmente connesso a qualsiasi pratica medica) e infine vi sono gli aspetti sociali, tra i quali giocano un ruolo molto importante i gruppi di pari (le amiche, i familiari) e i messaggi veicolati dai giornali e dalle televisioni. Lo afferma anche una recente metanalisi (una tecnica che riunisce i risultati di diversi studi su uno stesso argomento per trarne una conclusione statisticamente più solida) pubblicata sul Journal of Community Health: se i media partecipano e sostengono gli screening, raccontano le storie di chi si è salvato grazie a essi e ne veicolano un’immagine positiva, allora la percentuale di adesione tra la popolazione aumenta.

Il singolo, però, che cosa può fare? Secondo gli esperti statunitensi, molto: può fare pressione, attraverso le associazioni di pazienti, perché il sistema sanitario adotti ovunque il sistema a invito (attraverso una semplice cartolina spedita al domicilio), perché faciliti il percorso di prenotazione e accesso allo screening (per esempio con corsie preferenziali presso ospedali e ambulatori o addirittura attraverso l’istituzione di “cliniche della prevenzione”). Inoltre ciascuno può ricordarsi di segnare i propri controlli sull’agenda e ricordarli ad amici e familiari: un gesto che aiuterà a mantenersi in salute e a individuare un eventuale tumore quando è ancora facilmente PER SAPERNE DI PIÙ curabile.

WWW.AIRC.IT

Visite ed esami a fini preventivi sono appuntamenti da non dimenticare

Per raggiungere l’obiettivo di accrescere la consapevolezza della popolazione in tema di screening oncologici preventivi, anche la tecnologia moderna sta cominciando a fare la sua parte: la diffusione di telefonini sempre più intelligenti e versatili, in particolare, permette di avere sempre con sé uno strumento che può dialogare a distanza con l’ospedale o l’ambulatorio del medico e gestire un’agenda di appuntamenti con la propria salute. Gli impieghi sono potenzialmente infiniti, e oggi in ambito oncologico si trovano per esempio programmini per smartphone per sapere tutto sul cancro del seno, o per calcolare il proprio rischio individuale di ammalarsi. In molti casi, però, questi strumenti sono messi a punto da produttori di software che trattano la materia come tratterebbero le ricette di cucina o le statistiche del campionato di calcio, e non si rendono sempre conto che il tema è assai più delicato: proprio nel giugno di quest’anno il National Cancer Institute americano ha valutato un gran numero di applicazioni per iPhone giudicando in generale poco affidabili le informazioni e le raccomandazioni presentate. Per rimediare, l’istituzione americana ha subito raccomandato che le informazioni di buona qualità prodotte dalle istituzioni sanitarie pubbliche siano messe gratuitamente a disposizione dei programmatori, insieme ai dati più aggiornati, e ha lanciato un concorso per mettere a punto applicazioni davvero efficaci nella prevenzione e nel controllo del cancro: in palio ci sono quattro premi da 10.000 dollari, che non tarderanno ad avere un effetto benefico sull’offerta di nuovi strumenti high-tech per la lotta alla malattia.

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VIVERE SANO

Gli Antiossidanti cia non è però una strategia efficace: meglio rivolgersi alle sostanze naturali contenute in frutta e verdura.

Cosa sono a cura della REDAZIONE na dieta ricca di cibi con proprietà antiossidanti rappresenta la strategia migliore per “mettere in gabbia” i radicali liberi e aiutare il nostro organismo a mantenersi sano. Acquistare integratori in farma-

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LA CURIOSITÀ Gli antiossidanti non sono tutti uguali. In linea generale, le molecole che rientrano in questo gruppo sono in grado di combattere i radicali liberi, ma ognuna ha un comportamento chimico e proprietà biologiche ben precise. E a questo proposito, infatti, i ricercatori sono sempre più convinti che i benefici per la salute legati agli antiossidanti dipendano da una complessa rete di comunicazione, nella quale ogni molecola svolge un ruolo specifico. In pratica una sola sostanza non può bastare per svolgere il lavoro dell’intero gruppo, così come un solo musicista, per quanto bravo, non basta per ricreare il suono dell’intera orchestra.

CONSIGLI PER L’USO L’unità di misura dell’azione antiossidante contro i radicali liberi è l’ORAC (Oxygen Radicals Absorbance Capacity – Capacità di assorbimento dei radicali dell'ossigeno): più elevato è il valore di ORAC di un alimento, maggiore sarà quindi il beneficio per la nostra salute. Ecco alcuni esempi: Succo di uva nera (1 bicchiere) Mirtilli (1 tazza) Cavolo verde cotto Spinaci cotti Aglio More (1 tazza) Prugne nere (3) Cioccolato amaro Fragole (1 tazza) Cavolini di Bruxelles

ORAC per porzione 5216 3480 2048 2042 1939 1466 1454 1312 1170 980

Il termine “antiossidanti” indica tutte quelle sostanze capaci di combattere i danni causati dai ben noti radicali liberi, molecole generate naturalmente dalle cellule in seguito ai meccanismi per produrre energia o che arrivano dall’esterno (cibo, inquinamento, fumo di sigaretta, troppo sole eccetera). Il nome deriva dal fatto che i radicali liberi “ossidano” altre molecole, in pratica rubano loro elettroni, e creano così danni a cellule e DNA. Gli antiossidanti più conosciuti sono senza dubbio il betacarotene (contenuto nelle carote), la luteina (contenuta nelle verdure a foglie verdi), il licopene (presente nel pomodoro), vitamine A, C ed E, selenio e resveratrolo (componente dell’uva), ma la lista è molto lunga e di certo è destinata ad allungarsi ancora nei prossimi anni.

Le proprietà Il nostro organismo è in grado di produrre molecole antiossidanti – enzimi dai nomi complessi come catalasi o superossidodismutasi – ma questi particolari sistemi di difesa non sono efficaci al 100 per cento e comunque si indeboliscono con il passare degli anni. Anche in questo caso la natura ci dà una mano e ci mette a disposizione alimenti, in particolare frutta e verdura, molto ricchi di sostanze antiossidanti. L’attenzione verso gli antiossidanti come veri e propri strumenti di prevenzione e buona salute si è diffusa a partire dagli anni Novanta e da allora sono numerosi i ricercatori che si sono dedicati – per ora senza successo – alla ricerca dell’alimento perfetto, che potesse prevenire le malattie e in particolare il cancro. È stato dimostrato che gli antiossidanti giocano un ruolo di primo piano nella prevenzione di malattie cardiovascolari, tumori e malattie legate all’invecchiamento, ma non bisogna dimenticare che non è stata ancora prodotta una pillola che contenga la combinazione perfetta di antiossidanti, un mistero anche per i ricercatori, e che in alcuni casi queste molecole, soprattutto se assunte in eccesso, possono addirittura risultare dannose e aumentare i rischi per la salute. Attenzione quindi a non esagerare con gli integratori a base di antiossidanti che promettono effetti miracolosi o con gli alimenti “arricchiti” con vitamine o altri antiossidanti. Meglio passare attraverso la via che ci ha indicato la natura: frutta, verdura e tanta varietà nei nostri piatti.


RICERCA IN VETRINA Progressi in ematologia

Scoperti i segreti della leucemia a cellule capellute Uno studio coordinato da ricercatori umbri ha individuato i meccanismi molecolari alla base della leucemia a cellule capellute, aprendo nuove vie per la diagnosi e il trattamento della malattia a cura della REDAZIONE a leucemia a cellule capellute si è arresa e ha svelato i suoi segreti più nascosti a un gruppo di ricerca internazionale diretto da Brunangelo Falini, professore di ematologia dell'Università di Perugia. Il lavoro appena pubblicato su una delle maggiori riviste di clinica medica, il New England Journal of Medicine, ha fatto luce sulle caratteristiche genetiche e molecolari che portano alla malattia. “Questa particolare leucemia – detta a cellule capellute, proprio per i prolungamenti simili a capelli presenti sulla superficie delle sue cellule – era già ben nota dal punto di vista morfologico e clinico, e negli ultimi decenni sono stati compiuti molti passi in avanti nella terapia” afferma Falini. “Dal punto di vista molecolare le cose non erano però altrettanto chiare. Siamo partiti dal confronto tra le cellule tumorali e quelle sane di un paziente con la leucemia a cellule capellute e poi abbiamo confermato quanto emerso da questa prima analisi anche in altri 47 pazienti”. Sequenziando – cioè “leggendo” lettera per lettera – tutto l’esoma (cioè il DNA che produce proteine) delle cellule del tumore e di quelle sane, i ricercatori hanno scoperto che in tutti i casi di leucemia a cellule capellute era presente la mutazione BRAF V600E,

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già nota per la sua capacità di favorire altri tumori (melanoma, tumore papillare della tiroide e altri). Al sequenziamento hanno dato un contributo importante Raul Rabadan e Laura Pasqualucci, entrambi della Columbia University.

Buone notizie per diagnosi e cura Anche i segnali molecolari che partono da BRAF non funzionano in maniera corretta in questo tipo di leucemia. “In pratica il segnale che induce la proliferazione delle cellule è sempre attivo” spiegano gli autori dello studio. A questo punto i ricercatori hanno pensato di interrompere i segnali anomali utilizzando una molecola capace di interferire con questa via molecolare e i risultati (per ora ottenuti in vitro) hanno confermato l’ipotesi: bloccare il gene BRAF mutato con specifici inibitori è una strategia efficace nel caso della leucemia a cellule capellute. “Dal momento che queste sostanze sono già state applicate in clinica con buoni risultati nel melanoma, lo stesso trattamento potrebbe essere utilizzato nei pazienti con leucemia a cellule capellute che non rispondono alle cure standard utilizzate oggi, oppure nei casi in cui i farmaci tradizionali si

La malattia è data da una mutazione

LA RICERCA IN BREVE Cosa si sapeva Le caratteristiche cliniche della leucemia a cellule capellute sono ben definite, mentre le cause molecolari della malattia non sono ancora chiare. Una particolare mutazione di BRAF favorisce lo sviluppo del tumore in altri tipi di cancro diversi dalla leucemia a cellule capellute. Esistono farmaci in grado di interferire con i segnali inviati dal gene mutato e che favoriscono la diffusione di questo tipo di cancro. Cosa aggiunge questa ricerca La mutazione BRAF V600E è presente anche nella leucemia a cellule capellute, ma non in altri tipi di malattie simili a questa leucemia dal punto di vista clinico. Bloccare i segnali indotti dalla versione mutata del gene BRAF rappresenta una nuova possibile terapia nei pazienti con leucemia a cellule capellute che non rispondono alle cure tradizionali.

siano rivelati troppo tossici” chiarisce Falini. E, dulcis in fundo, le nuove scoperte sono importanti anche dal punto di vista della diagnosi: come spiegano infatti gli autori, la mutazione è presente solo nella leucemia a cellule capellute e non nelle altre malattie simili analizzate nello studio, quindi permette di distinguere con maggiore accuratezza due casi che dal punto di vista delle caratteristiche cliniche o morfologiche appaiono simili, se non identici, ma che non lo sono nella risposta alle cure e nella prognosi.

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Domande e risposte

Ho letto che Cosa si intende gli integratori alimentari a per incidenza del base di selenio sono utili per tumore? Incidenza e prevenire il cancro. È vero? prevalenza sono la stessa cosa?

l selenio, presente in abbondanza nel terreno, è indispensabile per il buon funzionamento dell’organismo (contrasta i radicali liberi e l’ossidazione), ma non è ancora stato chiarito nei dettagli il suo ruolo e non sono nemmeno stati individuati i livelli minimi e massimi per portare solo benefici e non danni alla salute. Per quanto riguarda la prevenzione del cancro con integratori a base di selenio, una recente revisione della letteratura pubblicata dalla Cochrane Collaboration, un ente indipendente di revisione delle prove scientifiche, ha dimostrato che non è possibile, con i dati di cui oggi disponiamo, affermare che alte dosi di questo minerale siano davvero efficaci per tenere alla larga il tumore. Il rischio di cancro è solo lievemente inferiore (con più vantaggi per gli uomini che per le donne) se si consuma più selenio, ma se si esagera si rischia addirittura di danneggiare l’organismo, aumentando per esempio la probabilità di sviluppare diabete. Attenzione quindi a non eccedere e soprattutto a non sottovalutare gli effetti anche negativi degli integratori alimentari.

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revalenza e incidenza sono due termini molto utilizzati negli studi clinici e non sono affatto sinonimi. L’incidenza è il numero di nuovi casi in un determinato periodo di tempo, in genere un anno (per esempio: il numero di nuovi casi di tumore diagnosticati in un anno), mentre la prevalenza è il numero di casi presenti in una popolazione definita e in un preciso momento o in un arco di tempo (per esempio: il numero di malati di tumore in Italia oggi, nel 2011).

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È vero che esistono vaccini efficaci contro il cancro e in particolare contro il melanoma? vaccini contro il cancro esistono e fanno parte delle nuove armi “intelligenti” sulle quali i ricercatori stanno concentrando l’attenzione da qualche anno a questa parte. Il termine vaccino, però, non deve trarre in inganno: i vaccini oncologici si basano infatti su un principio di azione diverso da quello dei vaccini tradizionali, efficaci per prevenire le infezioni causate da virus. In pratica, un vaccino contro il cancro è un farmaco che istruisce il sistema immunitario e lo stimola a reagire contro le cellule tumorali, o meglio contro particolari molecole presenti sulle cellule tumorali e non su quelle sane. Sull’efficacia di questi nuovi strumenti le discussioni sono ancora aperte, ma i risultati preliminari degli studi clinici fanno ben sperare. Uno studio pubblicato sulla rivista New England Journal of Medicine, per esempio, ha messo in luce gli effetti positivi di questo trattamento in persone con melanoma in stadio avanzato, e il melanoma non è l’unico tumore contro il quale si stanno studiando vaccini ad hoc: lo scorso anno negli Stati Uniti è stato approvato un vaccino per il carcinoma della prostata e se ne sta studiando uno anche contro il glioblastoma.

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È vero che per smettere di fumare basta la volontà? vero che la volontà è il primo passo, ma non sempre basta. Spesso è necessario ricorrere a farmaci o a sostituti della nicotina per affrontare gli effetti dell’astinenza da sigaretta, così come ricorrere a forme di supporto psicologico. Un esperto psicologo può dare l’aiuto più adatto, ma anche interventi di sostegno generico danno i loro i frutti. Nel mese di giugno scorso, per esempio, è stato pubblicato su Lancet il risultato di un curioso esperimento che prevede l’invio ripetuto di sms per invitare l’ex fumatore a tenere duro. Il servizio, battezzato text2stop, ha praticamente raddoppiato la percentuale di successo tra chi desiderava abbandonare la sigaretta.

Esiste davvero un legame tra diabete e rischio di sviluppare un tumore?

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Cos’è la chemioterapia adiuvante e che differenza c’è rispetto alla chemioterapia tradizionale? on il termine chemioterapia viene in genere indicato il trattamento a base di farmaci – i chemioterapici – capaci di distruggere le cellule cancerogene. Ancora oggi è la terapia più utilizzata per molti tipi di tumore anche se porta con sé effetti collaterali legati soprattutto al fatto che i farmaci non riescono a distinguere una cellula sana da una malata e le distruggono entrambe. La chemioterapia adiuvante è quella somministrata dopo l’intervento chirurgico che ha rimosso il tumore. Lo scopo principale è eliminare possibili cellule tumorali occulte o cellule tumorali che il chirurgo non può asportare con il bisturi. Per completare il quadro, bisogna citare anche la chemioterapia neoadiuvante: i farmaci vengono somministrati prima dell’intervento per ridurre le dimensioni del tumore e semplificare il successivo lavoro del chirurgo.

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siste un legame molto forte tra livelli di glicemia (lo zucchero nel sangue), livelli di insulina (l’ormone che regola il metabolismo degli zuccheri) e infiammazione, e sappiamo anche che uno stato cronico di infiammazione aumenta il rischio di sviluppare certi tipi di tumore. Le persone affette da diabete non sono in grado di tenere sotto controllo i livelli di zucchero nel sangue, poiché non producono le giuste quantità di insulina o non rispondono all’azione di questa sostanza e si trovano spesso a dover fare i conti con l’infiammazione. E questa infiammazione continua aumenta il rischio di andare incontro al tumore. Lo dimostra anche uno studio da poco pubblicato su una delle maggiori riviste di diabetologia, Diabetes Care, dove si legge che la probabilità di ricevere una diagnosi di tumore è del 10 per cento più alta se c’è anche il diabete. Studi di oncologia molecolare avevano peraltro già collegato la presenza di zuccheri con l’attivazione di geni che favoriscono il tumore, come il gene H-Tor. In particolare, negli uomini aumenta il rischio di cancro di colon, pancreas, retto, vescica, rene e prostata e nelle donne quello di cancro della mammella e di leucemia. Tutto ciò depone a favore della necessità di tenere a bada con dieta, farmaci e insulina i livelli di glicemia.

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MATERNITÀ Allattamento al seno

In questo articolo: prevenzione seno allattamento

Uno scudo fatto di latte Nutrire i neonati al seno rappresenta una strategia di prevenzione che porta benefici alla salute della mamma e del suo bambino. Anche contro il cancro e quando il cancro c’è già stato

a cura di CRISTINA FERRARIO benefici dell’allattamento al seno (quando questo è possibile e gradito) per il bambino, per la madre, per la famiglia, per il sistema sanitario e per la società sono tanti e così ben documentati che non dovrebbero esserci dubbi circa la necessità di proteggere, promuovere e sostenere questa pratica. Così si legge nella Dichiarazione degli Innocenti (siglata nel 1990 dopo un convegno internazionale sull’allattamento al seno presso lo Spedale degli Innocenti di Firenze) e nella Dichiarazione congiunta dell’Organizzazione mondiale della sanità e dell’Unicef. Secondo le indicazioni internazionali, fatte proprie anche dall’Italia, l’ideale sarebbe allattare in modo esclusivo al seno per i primi sei mesi di vita del bambino, già a partire dalle prime ore dopo

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la nascita, proseguire fino ai due anni o anche oltre, ovviamente integrando l’alimentazione con altri cibi diversi dal latte materno. A sostegno dell’unicità dell’allattamento materno e della sua importanza per la salute si schierano oggi molti medici e ricercatori, con raccomandazioni basate sui risultati di numerosi studi clinici che dimostrano in modo chiaro quanto un gesto naturale come allattare il proprio bimbo sia ricco di benefici per la salute fisica e psicologica. “In genere quando si parla

dei benefici dell’allattamento al seno ci si riferisce a quelli che interessano il bimbo, ma anche la salute della mamma ci guadagna sotto molti punti di vista, incluso quello oncologico” afferma Fedro Peccatori, direttore dell’Unità di trapianto allogenico all’Istituto europeo di oncologia di Milano che da anni si dedica anche alle problematiche legate a fertilità, gravidanza e allattamento

dopo il tumore. Come spiega l’oncologo milanese, allattare al seno riduce il rischio di sanguinamento dopo il parto e stimola l’utero a tornare alle sue dimensioni originali, tiene sotto controllo i livelli di glucosio riducendo il rischio di diabete, facilita il ritorno al peso forma della mamma e, ultimo ma non certo meno importante, riduce il rischio di tumore. “La protezione maggiore è riferita ai tumori

Un atto che permette al seno di maturare

LE CONTROINDICAZIONI

A VOLTE È MEGLIO DIRE NO ur essendo molto limitati, ci sono dei casi in cui l’allattamento al seno non è consigliato o è addirittura controindicato. Non è opportuno, per esempio, che la mamma allatti al seno in caso di sieropositività o trattamento con farmaci contro l’AIDS, in caso di uso di droghe o di trattamento con chemio o radioterapia ancora in corso. Esistono anche situazioni in cui una particolare conformazione fisica della mammella, magari dopo un intervento per rimuovere un tumore o per cause congenite, impedisce il corretto allattamento al seno: in questi casi è necessario dire no all’allattamento al seno, sapendo che dal punto di vista nutrizionale i latti in polvere prodotti oggi sono ottimi e sicuri.

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NIENTE RISCHI DOPO IL TUMORE I ricercatori sono riusciti anche a capire le ragioni biologiche che rendono l'allattamento al seno così importante per la prevenzione dei tumori. “La mammella va incontro a trasformazioni durante la gravidanza e solo con l'allattamento la ghiandola mammaria completa la sua maturazione” spiega Peccatori. “E così la cellula del seno è più resistente alle mutazioni che possono portare

al tumore”. L'allattamento, inoltre, blocca del tutto o in parte la produzione degli ormoni ovarici: le ovaie a riposo portano a livelli di estrogeni più bassi, garanzia di protezione contro il carcinoma mammario e, con grande probabilità, anche ovarico. Molte neomamme temono che sia pericoloso allattare dopo un cancro del seno e dopo i successivi interventi chirurgici o di chemio e radioterapia, ma in realtà non bisogna avere paura. “Allattare al seno dopo un tumore mammario non solo è possibile, ma è anche sicuro” spiega Peccatori “e mamma e bimbo possono trarne beneficio”. Ovviamente bisogna che l’allattamento sia gradito e accettato dalla madre, e questo vale per chiunque: se una donna proprio non se la sente, non deve sentirsi colpevole. È importante però sfatare ogni dubbio su eventuali rischi per il figlio di una ex paziente: “Non è mai stato descritto un passaggio di cellule tumorali al bambino attraverso il latte materno e i trattamenti oncologici effettuati dalla mamma non modificano la qualità del latte e i suoi benefici” rassicura Peccatori. Molte donne hanno però comunque dubbi sulla possibilità di allattare al seno dopo il cancro, magari per il timore di non riuscire a soddisfare il proprio piccolo allattando solo da una mammella se l’altra non c’è più o non funziona

per via degli interventi. “Anche in questo caso vorrei rassicurare le mamme” interviene l'oncologo milanese “una sola mammella è sufficiente: del resto esistono molti casi in cui il bimbo si nutre da un solo seno, come nel caso dei gemelli, dei bimbi allattati da balie o di alcune etnie, che per ragioni culturali allattano solo da una mammella”. E anche la mammella sottoposta in passato a radioterapia produce latte, anche se in quantità un po' ridotta: la scelta di allattare al seno dipende in questo caso anche

dal desiderio materno. “Non dimentichiamo che l'allattamento al seno è una forma di comunicazione tra mamma e neonato” conclude Peccatori. “Per molte donne operate di tumore del seno, riuscire ad allattare ha portato benefici anche psicologici: è la paziente che si riappropria a pieno diritto del proprio ruolo di donna e di PER SAPERNE DI PIÙ madre”.

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di seno e ovaio – i più influenzati dagli equilibri ormonali – mentre per quanto riguarda altri tumori i dati disponibili sono ancora troppo pochi” afferma Peccatori. Per il tumore della mammella, però, la letteratura parla chiaro: il rischio diminuisce del 4,3 per cento per ogni anno di allattamento nelle donne che scelgono e possono allattare al seno rispetto a quelle che invece non allattano. Ma è nel caso delle donne geneticamente predisposte alla malattia (quelle con mutazioni del gene BRCA1) che si osserva il guadagno maggiore: il rischio si dimezza nelle donne con mutazioni del gene (meno 45 per cento di casi tra chi ha allattato), mentre in quelle con familiarità per la patologia, cioè con altri casi di malattia in parenti strette ma senza una mutazione dimostrata, la riduzione arriva al 59 per cento.

UNA CONSULENTE CERTIFICATA

A SOSTEGNO DI CHI ALLATTA ià dal 1981 l’Organizzazione mondiale per la sanità (OMS) ha posto l’accento sull’importanza dell’allattamento al seno e del sostegno da fornire alle donne che lo scelgono, anche per periodi brevi. “Per dare questo sostegno esistono figure specializzate che sono riconosciute a livello internazionale come le IBCLC: International Board Certified Lactation Consultants” spiega Giulia Bellettini, pediatra dell’ASL di Milano e consulente IBCLC. Si tratta di consulenti dell’allattamento, persone che ricevono una formazione specifica (e che devono anche sostenere un esame) e sono in grado di gestire al meglio tutti gli aspetti di questa pratica anche in casi particolari come quelli di chi ha avuto un cancro. “In Italia” spiega la pediatra milanese “questa figura è ancora poco conosciuta, ma negli Stati Uniti e in Gran Bretagna le IBCLC hanno un ruolo riconosciuto in quasi tutti gli ospedali”. Per saperne di più è possibile consultare il sito dell’associazione AICPAM OTTOBRE 2011 in | FONDAMENTALE | 23 (www.aicpam.org), che riunisce i consulenti professionali in allattamento materno che operano Italia.

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IEO DAY La nuova oncologia

In questo articolo: day hospital IEO diagnosi precoce

Tutto in un giorno, arriva il day hospital per i tumori Dai nuovi strumenti per la diagnosi precoce alle tecniche chirurgiche più all’avanguardia con un unico ambizioso obiettivo: rendere il tumore una malattia “come tante altre”

a cura della REDAZIONE appuntamento annuale dell’Istituto europeo di oncologia (IEO) di Milano dedicato alla presentazione al pubblico dei risultati clinici e di ricerca ha puntato i riflettori sui chirurghi robot e su occhi elettronici capaci di diagnosticare tumori così piccoli che nessun medico potrebbe individuare. È l’avanguardia di un nuovo modo di fare oncologia che sta prendendo sempre più piede in Italia e nel mondo e che vede nell’istituto milanese un centro di eccelleza.

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Tempi duri per i big killer Tumore del colon, del seno, della prostata e del polmone: sono quelli che vengono definiti “big killer”, i tumori ai primi posti nelle classifiche di diffusione, con più di 12 milioni di persone colpite ogni anno nel mondo. “Grazie agli enormi passi avanti nella diagnosi precoce e nelle terapie la mortalità diminuisce, aumentano i casi di guarigione completa e la qualità della vita migliora notevolmente” ha detto Umberto Veronesi, direttore scientifico dello IEO, nel suo intervento. Ottavio De Cobelli, direttore della Divisione di urologia, ha spiegato come il paziente con tumore della

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prostata sia oggi diverso dal passato: “Oggi è più giovane e ha spesso un tumore piccolo e localizzato, due condizioni che ci hanno spinti a cercare soluzioni di cura con un impatto minimo sulla qualità della vita, soprattutto dal punto di vista di incontinenza e potenza sessuale” spiega De Cobelli. La soluzione in questo caso è la chirurgia robotica che lo IEO pratica già da quattro anni con risultati che lo collocano tra i primi tre centri italiani per numero di interventi. Per quanto riguarda i tumori di colon e polmone, nel corso dello IEO Day l’attenzione è stata rivolta soprattutto alla ricerca di un efficace strumento di diagnosi precoce. “Grazie alla colonscopia ad alta definizione – disponibile in Italia solo allo IEO – e all’elaborazione elettronica delle immagini, è possibile vedere lesioni molto piccole” spiega Cristiano Crosta, direttore dell’endoscopia, “ma anche avere un’idea della loro natura maligna o benigna prima dell’esame istologico”. La TC spirale è invece uno strumento importante per l’identificazione di tumori del polmone di dimensione ridotta e quindi più facilmente curabili nelle persone più a rischio, cioè i forti fumatori, ha affermato Lorenzo Spaggiari, direttore della Divisione di chirurgia toracica dove è in corso un progetto di ricerca su questo strumento.

Day hospital per cancro del seno Anche il tumore del seno si può curare in day hospital. È stato infatti inaugurato ufficialmente il primo Day Surgery senologico in Europa dove le donne – in particolare quelle con un tumore di piccole dimensioni – potranno ricevere in sole 12 ore tutti i trattamenti che in genere comportano un ricovero di almeno un paio di giorni in ospedale. “La cura in day hospital è molto gradita” spiega Alberto Luini, direttore della senologia IEO, “anche perché l’idea di entrare in ospedale al mattino e tornare a casa alla sera rende più ‘lieve’ la diagnosi di cancro”.

UN NUOVO CENTRO TUTTO DEDICATO ALLE DONNE

Riflettori puntati sul tumore della cervice uterina nel corso della giornata di inaugurazione ufficiale del Centro per il cancro della cervice dell’IEO. “Con questa inziativa si riunisce in un’unica struttura un gruppo di esperti di prevenzione, ricerca e trattamento di questo tumore che ogni anno in Italia colpisce 3.500 donne” spiega Umberto Veronesi. E proprio le donne sono le protagoniste della rivoluzione che porterà all’eliminazione completa di questo cancro. “Abbiamo tutti gli strumenti per farlo: test diagnostici, vaccino contro il virus HPV e tecniche all’avanguardia” dice Fabio Landoni, direttore del nuovo centro. “Si tratta ora di informare e sensibilizzare donne e medici”.


RECENSIONE Serie TV – The Big C

Quando la malattia diventa fiction Dopo il grande successo ottenuto negli USA, arriva anche in Italia la serie televisiva dedicata alle vicissitudini e alle emozioni di una malata di cancro a cura della REDAZIONE ei si chiama Cathy, fa l’insegnante e vive col marito e un figlio adolescente in una bella casa con un giardino troppo piccolo per costruirci una piscina. E ha il cancro. La storia – The Big C, la “grande C” – mandata in onda sul canale satellitare FoxLife dalla fine di giugno, parte proprio dalla diagnosi di melanoma, con la quarantenne protagonista che si sente spiegare dal giovane e affascinante oncologo che nel suo caso non esistono significative prospettive di guarigione, ma si tiene alla larga dal registro eroico come da quello didascalico, e spazia invece con sapienza tra quello drammatico e quello umoristico. Grazie alla diagnosi precoce, oggi è molto raro che un melanoma sia diagnosticato allo stadio avanzato come avviene alla protagonista, ma lo scopo del telefilm non è di dare indicazioni su come curare il cancro o su come prevenirlo, quanto piuttosto sui sentimenti e le emozioni evocati dalla malattia. Il telefilm ha dimostrato che è possibile parlare di cancro anche con gli strumenti dell’intrattenimento televisivo. Ci si può persino scherzare sopra, se ci si muove con la sensibilità e delicatezza che contraddistingue il lavoro di sceneggiatori e attori, a cominciare dalla bravissima protagonista Laura Linney, nota al pubblico italiano per i

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ruoli in film come Mystic River e The Truman Show.

Reazioni non scontate La reazione di Cathy alla notizia ha ben poco di scontato, e non di rado capita allo spettatore di oscillare tra l’empatia e il profondo stupore per scelte che di primo acchito paiono assurde, e solo più avanti trovano una spiegazione comprensibile e – a suo modo – legittima e ragionevole di fronte alla raggiunta consapevolezza di avere davanti pochi anni di vita (“uno, forse tre, forse cinque”). Ognuna delle certezze su cui si basava il delicato equilibrio della tranquilla vita da “casalinga disperata” viene scossa in profondità, e rimessa in discussione con esiti spesso imprevedibili, anche perché la diagnosi infausta resterà a lungo un segreto persino per il marito e per il figlio, entrambi viziatissimi, per un perverso istinto di protezione di Cathy. E così la sua urgenza di fare qualcosa per mettere ordine nella propria vita fa

sospettare al marito che lei abbia un amante, e suscita nel figlio ribelle una reazione di insofferenza per gli inusuali slanci di affetto, e ancor più per l’improvvisa decisione di introdurre finalmente in famiglia sane regole negli stili di vita. La serie, che viene definita “dramedy” perché passa senza strappi dal dramma alla commedia, riserva continue sorprese che hanno tenuto incollati al teleschermo moltissimi americani, affascinati dalla vita di questa donna e della sua strampalata famiglia, portatori di una normalità un po’ sui generis. E la suspence dipende anche da una sorta di ticchettio quasi impercettibile che accompagna ogni episodio (senza voler svelare la trama, val la pena di dire che negli USA è già in onda la seconda stagione).

Humor e sensibilità uniti in un delicato equilibrio

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BILANCIO SOCIALE 2010

AIRC e FIRC si raccontano Anche per il 2010 AIRC e FIRC hanno redatto il Bilancio sociale Il documento integrale si trova su airc.it e fondazionefirc.it, in queste pagine vi proponiamo una sintesi a cura della REDAZIONE el Bilancio sociale si presentano con trasparenza e completezza le attività che Associazione e Fondazione hanno messo in campo per perseguire la propria missione: sostenere con continuità, attraverso la raccolta di fondi, il progresso della ricerca per la cura del cancro e diffondere una corretta informazione sui risultati ottenuti, sulla prevenzione e sulle prospettive terapeutiche.

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Sostegno alla ricerca L’intervento strategico di AIRC e FIRC è diventato negli anni sempre più mirato. La lungimiranza con cui hanno scelto di sostenere i gruppi italiani di ricerca più importanti, conducendoli su strade innovative, ha generato risultati eccellenti, anticipan-

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do spesso scelte internazionali. Alla base di questi successi c’è un processo di selezione incentrato sul peer review, il metodo con il quale vengono valutati i progetti di ricerca nei Paesi di grande tradizione scientifica come gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, e lo stesso metodo che viene applicato nella selezione degli articoli degni di pubblicazione da parte delle più importanti riviste scientifiche. La valutazione dei progetti coinvolge circa 350 scienziati stranieri di livello internazionale e il Comitato tecnico scientifico (di seguito CTS), di entrambi si controllano i possibili conflitti di interesse, in modo da garantire una valutazione imparziale e indipendente. Il processo di selezione dura circa nove mesi, e premia gli studi più innovativi, che hanno obiettivi di notevole impatto per i pazienti oncologici e

una fattibilità garantita sia dai risultati preliminari dello studio proposto sia dal profilo scientifico del gruppo proponente. Oltre che ai progetti di ricerca, questo metodo è applicato anche per la selezione delle borse di studio. Il processo di peer review usato per la valutazione del Programma di oncologia clinica molecolare, finanziato grazie al contributo del 5 per mille non ha invece coinvolto scienziati italiani. Siamo stati profondamente colpiti dalla qualità delle proposte e dalla loro potenzialità di migliorare le cure dei malati di cancro. I numerosi programmi di altissimo livello presentati attestano l’eccellenza della ricerca traslazionale italiana sul cancro Robert Bast, Vice Presidente della Ricerca Traslazionale del M. D. Anderson Cancer Center di Houston in Texas, coordinatore della Commissione dei revisori del Programma di oncologia clinica molecolare 5 per mille

I numeri del sostegno alla ricerca 89,2 mln di euro destinati alla ricerca 543 progetti di ricerca finanziati Oltre 4000 ricercatori coinvolti 82 borse di studio


La divulgazione scientifica e la comunicazione La divulgazione dei risultati raggiunti in ambito scientifico, la sensibilizzazione alla prevenzione e la promozione delle campagne di raccolta fondi richiedono l’utilizzo di diversi strumenti, sia interni sia esterni, necessari anche per mantenere vivo l’interesse dei sostenitori e per consentire alla collettività intera di essere informata in modo corretto. Per questo AIRC e FIRC dispongono di diversi canali propri. In particolare la rivista Fondamentale e i siti Internet sono espressione della volontà di sviluppare un solido sistema di relazione con i propri soci, e non solo. In parallelo, la massiccia presenza di AIRC e FIRC sui media nazionali e regionali durante le iniziative garantisce l’ampia diffusione dei progressi della ricerca e amplifica l’invito a sostenerla. Negli anni la comunicazione di AIRC e FIRC è aumentata esponenzialmente di pari passo con i risultati della ricerca. È così aumentata

la loro notorietà e si è diffusa una maggiore consapevolezza dell’importanza della prevenzione. Il meccanismo di divulgazione dei successi dell’AIRC avviene attraverso intermediari. Il giornalista, l’opinion leader, diventa fondamentale per selezionare il messaggio che raggiunge la popolazione e questo percorso ne aumenta la credibilità Mario Pappagallo, Il Corriere della Sera

I numeri della divulgazione scientifica e la comunicazione 6.667.000 copie di Fondamentale 3.569.508 visitatori unici su airc.it 127 quotidiani nazionali e regionali contattati e 25 testate online 73 passaggi su reti RAI durante la Giornata

La raccolta fondi AIRC e FIRC sono accomunate dalle stesse finalità ma utilizzano strumenti diversi per la raccolta fondi. La natura diffusa delle azioni intraprese e il coinvolgimento di tutte le aree della collettività per raccogliere contributi svincolano Associazione e Fondazione da legami con donatori in grado di determinare in modo sostanziale l’andamento della raccolta e le scelte strategiche dei due enti. AIRC raccoglie quote associative attraverso le iniziative capillari organizzate dalla sede di Milano e dai Comitati regionali in tutto il Paese. FIRC raccoglie lasciti testamentari e donazioni. I proventi da raccolta fondi dell’esercizio 2010, escludendo il contributo del 5 per mille, ammontano a 72,6 milioni di euro raggiungendo così l’obiettivo prefissato dal preventivo. Nel precedente esercizio i proventi da raccolta fondi erano stati 70,4 milioni di euro. La raccolta fondi è la condizione necessaria ma non sufficiente perché la buona ricerca cresca. È la strategia alla base dell’al-

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BILANCIO SOCIALE 2010

Nei titoli di coda, accanto al nome del regista, c’è sempre scritto “Diretto da”, ma un film è sempre frutto del lavoro di un’intera troupe. Tante persone che si dedicano, tutte insieme, allo stesso sogno: raccontare una storia. Solo così le emozioni possono arrivare dallo schermo agli occhi e al cuore delle persone. Anche la lotta per sconfiggere il cancro è una lotta che si combatte tutti insieme. È solo il la-

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voro di squadra di tutti, dei ricercatori per primi ma anche di tutti noi, che potrà sconfiggere un giorno il cancro. Per questo ho scelto di disporre nel mio testamento un lascito a favore della Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. Lina Wertmüller

I numeri della raccolta fondi 916.506 bollettini di conto corrente postale ricevuti 437.369 reticelle di arance distribuite 660.364 piantine di azalea distribuite 114 lasciti testamentari accettati

Gli interlocutori Nello svolgere la propria missione, il Sistema AIRC-FIRC si avvale di diversi interlocutori interni ed esterni,

rappresentati da categorie portatrici di un interesse condiviso. Con strumenti e caratteristiche diverse, ognuno contribuisce al progresso della ricerca oncologica. Tutti i ricercatori hanno coscienza e sentono l’impegno morale del mandato che la collettività ha loro affidato: fare il massimo perché il cancro diventi una malattia sempre più curabile. L’impegno dei cittadini è il motore indispensabile perché si possa tutti insieme raggiungere la meta; senza il loro sostegno nulla sarebbe fattibile. La ricerca sostenuta da AIRC e FIRC ha come riferimento la collettività, essendo questa la beneficiaria finale dell’attività svolta dall’Associazione e dalla Fondazione. La ricerca è, infatti, lo strumento più democratico e giusto per portare benefici all’intera società senza distinzioni economiche, sociali, religiose. Attraverso il ruolo fondamentale dei so- PER SAPERNE DI PIÙ stenitori e dei

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locazione dei fondi che permette a ogni euro raccolto di essere investito con efficacia per garantire competitività e innovazione alla ricerca oncologica. Tutte le attività di raccolta fondi AIRC e FIRC sono accompagnate da comunicazioni che informano sui risultati della ricerca o invitano ad adottare stili di vita corretti per prevenire la malattia e a sottoporsi a controlli medici periodici. Il valore di tutte le campagne è proprio nei contenuti che mirano alla sensibilizzazione e al coinvolgimento dei sostenitori: una relazione che non si interrompe mai e che li rende attivi sia nel sostegno alla migliore ricerca sia nella cura della propria salute.


INDICATORI DI EFFICIENZA GESTIONALE AIRC e FIRC hanno deciso, insieme ad altre sette importanti organizzazioni non profit, di pubblicare nel bilancio sociale gli indicatori di efficienza in modo da contribuire alla diffusione di questa prassi utile per offrire, in un colpo d’occhio, l’andamento gestionale dell’esercizio. Il grafico seguenti mostra l’utilizzo delle risorse tra le diverse aree di attività.

ricercatori, la ricerca dona i propri frutti alla comunità, la quale, a sua volta, la sostiene per mezzo di scelte economiche, come le donazioni, e di vita, come il volontariato. Questo circolo virtuoso permette alla società di beneficiare dei progressi della ricerca, sia per effetto della miglior diagnosi della malattia, e dello sviluppo di tecniche di intervento sempre meno invasive, sia per la maggiore informazione ricevuta, che permette di adottare stili di vita in grado di prevenire la malattia. In particolare soci e volontari, due dimensioni spesso fuse nella stessa persona, sono l’anima del Sistema. Il loro ruolo è in continua evoluzione: ieri contribuivano a sostenere un ambito della scienza che appariva complesso e, sovente, fonte di preoccupazione; oggi sono l’ossatura di un progetto concreto, che si affida alla loro capacità di sostegno. Domani, insieme ai ricercatori, saranno protagonisti sempre più consapevoli e partecipi al conseguimento dell’obiettivo: rendere il cancro una malattia sempre più curabile. A otto anni mi hanno diagnosticato un linfoma non Hodgkin. I medici mi avevano dato il dieci per cento di probabilità di guarigione. Oggi grazie ai progressi della ricerca più del 60 per cento delle persone colpite dal cancro, ce la fa. Christian Morisi, 33 anni, imprenditore

I numeri degli interlocutori

Attività istituzionale 93,5

Altri oneri 0,6

79%

1%

15%

4% 1%

Oneri di raccolta fondi 18,42

IVA indetraibile su oneri di raccolta fondi 1,78

Oneri di supporto generale 4,2

INDICE DI EFFICIENZA DELLA RACCOLTA FONDI Questo indicatore esprime la quota di spesa per la raccolta per ogni euro ricevuto. Nel 2010, per ciascun euro ricevuto, 10 centesimi sono stati utilizzati per la realizzazione delle diverse iniziative di raccolta fondi e 1 centesimo per l’IVA indetraibile su oneri di raccolta fondi.

Raccolta fondi netta 0,89 Oneri di raccolta fondi 0,10

1.628.566 soci 25.000 volontari che distribuiscono le azalee 20.000 volontari che distribuiscono le arance 98 dipendenti

IVA indetraibile su oneri di raccolta fondi 0,01

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LASCITI FIRC – Fondazione italiana per la ricerca sul cancro

L’importante è esserci sempre Giuliana De Sio ha conosciuto FIRC ben prima di decidere di diventare testimonial della campagna per i lasciti testamentari e ha scelto di guardare con serenità al futuro

a cura della REDAZIONE iuliana De Sio, attrice di origini salernitane, è da sempre legata a battaglie che perseguono scopi benefici. Tra un ciak e l’altro è riuscita a trovare tempo per parlare direttamente di quello che è l’impegno assunto la scorsa primavera per la Fondazione italiana per la ricerca sul cancro, una causa che come lei stessa ha precisato “tocca tutti, anche chi crede di esser lontano da realtà tristi e dolorose come questa”. L’attrice, impegnata sul set del film di Maurizio Ponzi Ci vediamo a casa (e contemporaneamente su quello della fiction L’onore e il rispetto, che andrà presto in onda) spiega: “Quando mi viene offerta la possibilità di promuovere qualcosa in cui credo sono sempre felice di aderire alla proposta. E sono grata a chi mi dà l’opportunità di favorire iniziative del genere. Un’altra cosa in cui credo è la donazione di organi che, come il lascito testamentario, ci fa pensare con più serenità a quello che avverrà dopo la nostra

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morte. Fare qualcosa di utile per chi sopravvivrà a noi non può, infatti, che renderci oggi più sereni”.

Come è venuta a conoscenza della FIRC? Mi era già capitato di imbattermi in alcune campagne informative e ho sempre apprezzato la passione che profondono in tutto ciò che fanno, diventarne la testimonial per me è stato un onore. Trovo sia fondamentale, soprattutto per chi lavora nel mondo dello spettacolo, utilizzare la propria immagine e la notorietà per dare una mano a persone che fanno delle ricerche importantissime per quello che viene definito il male del secolo. Non abbiamo la capacità di fare ricerca direttamente, allora dobbiamo sentirci obbligati a mettere tutte le nostre energie per avvicinare il pubblico a cause importanti.

Esorcizzare la paura della morte e fare un gesto di grande umanità

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Prima di divenirne testimonial conosceva lo strumento del lascito testamentario? Ne avevo sentito parlare ma confesso che non avevo approfondito,

e FIRC mi ha dato la possibilità di saperne di più e di apprezzare questo utile strumento, fondamentale per garantire sul lungo periodo una base di sostegno importante per la ricerca e per tutte le altre operazioni assunte dalla Fondazione. È una cosa che io stessa disporrò appena sarò più libera dagli impegni lavorativi.

Quanto è importante essere parte attiva nella raccolta di fondi organizzata da FIRC? Trovo sia fondamentale, purtroppo viviamo in un periodo dove ci sono tagli assurdi e spropositati e tutti noi abbiamo l’obbligo morale di dare un contributo, anche se minimo. L’importante è esserci, sempre. La ricerca è una parte fondamentale delle battaglie contro mali come questo e ha bisogno di essere continuamente foraggiata. Grazie alle risorse patrimoniali delle eredità, finanziare programmi di ricerca diventa molto più semplice, investire vuol dire avvicinarsi sempre più ad un mondo libero dal cancro.

Perché bisognerebbe disporre un lascito testamentario? Innanzi tutto perché è giusto e chiunque anche con una cifra piccolissima può dare una mano a coloro che si spendono per questa causa. E poi basta rivolgersi al dolore, quello per una persona più o meno cara che ci ha lasciato a causa del cancro e la risposta è presto data. Partecipare a questa campagna vuole anche dire esorcizzare la paura della morte, della malattia e sapere che nonostante tutto c’è sempre qualcuno che pensa a noi, a una via di guarigione. Disporre un lascito testamentario vuol dire fare un gesto umano, etico, morale, importantissimo, lo definirei un dovere civico e morale. Tratto da Il Mattino, 16 aprile 2011 e La Città, 14 aprile 2011


UN LASCITO PER LA RICERCA hi sono gli eredi e come vengono stabiliti? Quali sono le quote di riserva a favore dei figli e del coniuge? Come si redige un testamento?

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Effettuare un lascito testamentario è molto semplice: – testamento olografo: basta scrivere su un foglio di proprio pugno cosa si vuole destinare (per esempio una somma di denaro) e a chi, datarlo e firmarlo. Il testamento potrà essere poi affidato a una persona di fiducia o a un notaio; – testamento pubblico: viene ricevuto dal notaio alla presenza di due testimoni e poi custodito dal notaio stesso. Con la Guida al testamento, aggiornata secondo le leggi vigenti, effettuare un lascito testamentario è diventato un gesto semplice. E lo può diventare per tutti: basta richiederla gratuitamente contattando tel. 02 79 47 07 www.fondazionefirc.it


RICERCA IFOM Istituto FIRC di oncologia molecolare

In questo articolo: farmaci drug repositioning IFOM

Una veste nuova per i vecchi farmaci Ricerca genetica e farmacologia si associano per individuare nuove applicazioni per farmaci già noti e da tempo utilizzati sull’uomo a cura della REDAZIONE ue farmaci già da tempo sul mercato, l’acido valproico e la rapamicina, potrebbero assumere un ruolo nuovo rispetto a quello ricoperto fino a oggi e diventare veri protagonisti della lotta contro il cancro. Un gruppo di ricercatori milanesi – guidati da Marco Foiani, direttore scientifico dell'IFOM (Istituto FIRC di oncologia molecolare) e dell'unità di ricerca Controllo del ciclo cellulare e stabilità del genoma, e da Saverio Minucci, direttore dell'unità di ricerca Alterazione della cromatina nella tumorigenesi dell'Istituto europeo di oncologia – ha infatti scoperto che l’acido valproico (usato in genere come antiepilettico) e la rapamicina (utilizzata nel trapianto di organi) sono in grado di contrastare alcuni meccanismi molecolari che portano alla trasformazione tumorale delle cellule. Nessun nuovo farmaco, dunque, ma un nuovo modo di usare ciò di cui già disponiamo. Come sottolineano gli autori del lavoro, pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature, creare un nuovo farmaco non è semplice. La via più classica per raggiungere l’obiettivo richiede di conoscere il meccanismo molecolare che porta alla malattia, dal quale partire per progettare il nuovo farmaco, mentre oggi, grazie alle scoperte della genetica e alle nuove tecniche di biologia molecolare, è possibile portare avanti una

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sorta di ricerca farmacologica a ritroso che, partendo da farmaci già esistenti, ne scopra le “doti nascoste”. “La strategia che abbiamo utilizzato combina l’analisi genetica di organismi semplici come il lievito con lo studio dei meccanismi di azione di farmaci già utilizzati nell’uomo” spiega Marco Foiani. Questo approccio ha permesso di scoprire che la risposta ai danni del DNA, cioè l’autofagia (la capacità della cellula di autodemolirsi) e l’acetilazione (un meccanismo di modificazione delle proteine), sono processi strettamente legati tra di loro – a differenza di quanto si pensava in passato – e che, insieme, sono fondamentali per prevenire la formazione delle cellule tumorali.

Via libera al riposizionamento Partendo proprio da questa importante scoperta genetica, i ricercatori milanesi hanno verificato che l’acido valproico e la rapamicina possono contribuire a questi processi favorendo così la morte delle cellule tumorali. “È quello che in gergo tecnico si chiama drug repositioning” spiega Saverio Minucci “cioè l'utilizzo di vecchi farmaci per scopi diversi da quelli per i quali

LA RICERCA IN BREVE Cosa si sapeva Risposta ai danni al DNA, cioè l’autofagia (capacità della cellula di autodegradarsi) e l’acetilazione (un meccanismo di regolazione proteica), sono processi coinvolti nello sviluppo in senso tumorale della cellula. L’acido valproico è un farmaco utilizzato da decenni come antiepilettico, mentre la rapamicina funge da immunosoppressore nei trapianti di organi. Cosa aggiunge questa ricerca I processi di risposta al danno al DNA, autofagia e acetilazione, sono strettamente connessi tra di loro. L’acido valproico e la rapamicina agiscono in modo efficace su questi processi e potrebbero quindi risultare utili come terapia antitumorale anche nell’uomo.

sono stati fino a ora utilizzati”. Oggi si tratta di verificare se questa azione antitumorale, verificata in modelli di laboratorio, sia valida anche nell'uomo, un passo fondamentale in qualunque ricerca. “E non bisogna dimenticare” conclude Marco Foiani “che, una volta confermati, questi risultati porteranno vantaggi non solo nella cura del cancro, ma anche in quella di molte malattie legate all'invecchiamento e ci forniranno una nuova chiave di lettura di alcuni risultati ottenuti negli anni scorsi da tanti studiosi che si occupano di questo tipo di ricerca”.

IFOM, Istituto di oncologia molecolare della Fondazione italiana per la ricerca sul cancro, può continuare a crescere nella sua attività scientifica d’avanguardia grazie a quanti sostengono concretamente la Fondazione. Dai anche tu il tuo contributo e senza versare denaro. Come? Aggiungi un piccolo lascito nel tuo testamento, è facilissimo. Se vuoi ulteriori indicazioni vai sul sito www.fondazionefirc.it o telefona allo 02 79 47 07. Grazie!


EVENTI Giornata per la ricerca sul cancro

Dal genoma alla cura la ricerca corre

a cura della REDAZIONE ono passati 10 anni dall’annuncio della completa decodifica del genoma umano, una scoperta che ha cambiato il volto della biologia e della ricerca oncologica in particolare. E se nel 2000 per decodificare un solo gene ci volevano mesi, oggi siamo in grado di processare migliaia di geni in poche ore. Tutto ciò ha portato a scoperte importanti nella cura del cancro, come i farmaci biologici diretti verso specifici bersagli. I progressi della ricerca stanno illuminando la funzione della “materia oscura”, quella parte di DNA di cui fino a oggi non si conosceva l’utilità, e il suo ruolo nella genesi dei tumori e nella predisposizione a svilupparli. In occasione della Giornata per la ricerca sul cancro, giovedì 10 novembre si terranno gli incontri con i ricercatori in tre grandi universi-

S

tà: a Milano, presso il Politecnico; a Roma, presso La Sapienza; e a Napoli, presso l’università Federico II. Ad ascoltare gli esperti di AIRC ci saranno gli studenti di medicina, di biologia e di ingegneria biomedica, ma gli incontri saranno aperti a tutta la cittadinanza. Obiettivo: spiegare loro che l’oncologia è un settore di punta della ricerca, in cui si ottengono risultati rapidamente applicabili ai pazienti grazie allo sviluppo di nuove tecnologie e all’espansione delle conoscenze nell’ ambito della diagnostica molecolare e in farmacologia. Nuovi farmaci hanno visto la luce e, grazie alle maggiori conoscenze sui possibili bersagli, si sono individuate nuove applicazioni anche per vecchie molecole. Non basta però puntare ai futuri ricercatori per battere il cancro: bisogna anche educare i giovanissimi affinché adottino corretti stili

Migliaia di geni vengono decodificati in poche ore

di vita, facciano prevenzione, e comprendano l’importanza culturale della ricerca scientifica. Per questo AIRC, che finanzia oltre 4.000 ricercatori, ha deciso di investire sugli studenti delle scuole superiori con un progetto che durerà tutto l’anno e che porterà nella scuola l’attualità della ricerca, offrendo ai docenti materiali rigorosi dal punto di vista scientifico e favorendo il coinvolgimento attivo dei ragazzi. Il progetto, realizzato in collaborazione con l’Istituto FIRC di oncologia molecolare (IFOM), sarà lanciato proprio in occasione della Giornata: circa 60 ricercatori si recheranno nelle aule per incontrare gli studenti, raccontare la propria storia professionale e illustrare i progressi della ricerca. La Giornata si dilata in una settimana di informazione che coinvolgerà i canali radiotelevisivi della RAI, la stampa quotidiana e periodi- PER SAPERNE DI PIÙ ca e il web.

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WWW.AIRC.IT

I ricercatori faranno il punto sulle grandi scoperte della genetica con gli studenti delle scuole superiori e dell’università


EVENTI Giornata per la ricerca sul cancro

GLI EVENTI DELLA SETTIMANA 5 novembre STACCA IL TUO MATTONCINO CON ESSELUNGA E I VOLONTARI AIRC

5-6 novembre UN GOL PER LA RICERCA

5-12 novembre SETTIMANA DELLA BUONA SPESA

7-13 novembre RAI PER AIRC

TUTTI INSIEME DAL PRESIDENTE

10 novembre INCONTRI CON LA RICERCA NELLE UNIVERSITÀ

11 novembre CERIMONIA AL PALAZZO DEL QUIRINALE

11 novembre AIRC ENTRA NELLA SCUOLA

LA RAI PER AIRC:

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ppuntamento con la tradizionale cerimonia al Palazzo del Quirinale, per celebrare la Giornata per la Ricerca sul Cancro: il Presidente della Repubblica, insieme alle massime istituzioni dello Stato, riceverà AIRC. Pubblico privilegiato sarà l’eccellenza dell’oncologia italiana finanziata da AIRC, insieme ai sostenitori piccoli e grandi che garantiscono sempre la continuità della ricerca. In quest’occasione il Presidente consegnerà il Premio AIRC “Credere nella Ricerca” a chi si è particolarmente impegnato a fianco di AIRC per sostenere la ricerca sul cancro.

IL SERVIZIO PUBBLICO SI FA SOLIDALE

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al 7 al 13 novembre RAI dedica ad AIRC importanti spazi di approfondimento sulle sue reti televisive e radiofoniche, sul sito web e sulle testate giornalistiche per raccontare l’impegno della ricerca per rendere il cancro sempre più curabile. In primo piano come sempre le testimonianze dei protagonisti della ricerca: i ricercatori e le persone che hanno beneficiato dei risultati delle loro scoperte. I più amati conduttori RAI, capitanati dalla madrina Antonella Clerici, invitano il pubblico a donare per dar vita a una nuova generazione di ricercatori attraverso un articolato percorso pluriennale di formazione e di specializzazione in Italia e all’estero. Contribuire ai progetti scientifici di AIRC è semplice, come mandare un SMS o fare una telefonata. I principali gestori di telefonia fissa e mobile mettono a disposizione la loro tecnologia per ricevere in tempo reale le donazioni con SMS o con chiamata, in particolare durante la maratona promossa da RAI. Sono al nostro fianco da anni TIM, Vodafone, Wind, Tre, Telecom, Infostrada, Fastweb, Tiscali, TeleTu e nuovi operatori si aggiungono di volta in volta per ampliare sempre di più la platea dei possibili donatori.

SISAL PER GARANTIRE IL FUTURO DELLA RICERCA

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ISAL, capillarmente presente sul territorio, si affianca ad AIRC per coinvolgere i propri clienti con azioni mirate e convogliare importanti risorse su uno specifico progetto di ricerca. Quest’anno SISAL completa il suo sostegno triennale all’Unità di Ricerca AIRC guidata da Thomas Vaccari presso l’IFOM di Milano. Un gruppo di ricerca molto promettente, costituito da 5 ricercatori la cui età media è circa 30 anni. Per garantire la necessaria continuità al loro importante lavoro, Sisal coinvolge dal 24 ottobre al 26 novembre oltre 40.000 punti in tutta Italia per ricevere le donazioni dei suoi clienti e dei suoi ricevitori attraverso schedine speciali AIRC.


STACCA IL TUO MATTONCINO

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aranno i volontari a invitare i clienti dei supermercati Esselunga a staccare e portar via uno dei mattoncini che comporranno un muro di magneti con la parola “incurabile”. Obiettivo: contribuire con una quota associativa di 10 euro alla ricerca contro il cancro, perché si sgretoli, in senso figurato ma anche nella realtà, l’incurabilità di questa malattia. L’iniziativa, sostenuta interamente da Esselunga, richiederà un particolare impegno da parte dei volontari, dato il valore simbolico e non commerciale dello scambio: chi parteciperà avrà in ricordo il magnete che avrà staccato dal muro che verrà eretto in 127 supermercati Esselunga.

UNA SETTIMANA DI BUONA SPESA

UN GOL PER LA RICERCA

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lessandro Del Piero, Pato e Javier Zanetti sono gli ambasciatori di AIRC nel mondo del calcio che sabato 5 e domenica 6 novembre scende in campo per invitare gli appassionati a segnare il loro gol per la ricerca con una donazione in risposta agli appelli lanciati, attraverso i media sportivi, da calciatori, allenatori, giornalisti, opinionisti, tifosi noti al grande pubblico. Partner di questa iniziativa sono Lega Serie A e Associazione Italiana Arbitri. TIM inoltre offre ad AIRC importanti spazi di comunicazione sui campi e nelle aree interviste degli stadi per ricordare al pubblico il numero attraverso cui donare.

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a Settimana della Buona Spesa, dal 5 al 12 novembre, è da anni un’occasione per sostenere il lavoro dei ricercatori. I principali supermercati italiani contribuiranno con una percentuale degli incassi ad aiutare AIRC e chi fa la spesa potrà fare la propria parte facendo una donazione attraverso il ccp allegato al pocket informativo I più buoni del mondo, dedicato quest’anno alla cucina etnica. In un mondo sempre più globalizzato, in cui si viaggia e si incontrano differenti tradizioni alimentari è importante scoprire i benefici che la cucina etnica può portare alla salute. Allargare i nostri orizzonti attraverso la scoperta di sapori di altre culture, ad esempio introducendo nella dieta alcune spezie che hanno un dimostrato effetto protettivo, vuol dire anche incrementare gli strumenti che abbiamo a disposizione per prevenire il cancro. All’interno ricette provenienti da tutto il mondo.

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EVENTI Comitato Lombardia per AIRC

Il made in Italy a sostegno della solidarietà a cura della REDAZIONE l design è un progetto con un senso estetico, dice Bruno Munari. Love Design è di più: è un progetto estetico e solidale. Gli amanti del design e gli appassionati della casa e della bellezza sono invitati dall’11 al 13 novembre negli spazi espositivi del Padiglione d’arte contemporanea di Milano, messo a disposizione dall’Assessorato alla cultura del Comune di Milano. Le aziende di design più rappresentative del made in Italy metteranno in mostra una selezione di oggetti per la casa e non solo, gioielli, pezzi di architettura dell’illuminazione, sedie décor e poltrone realizzati da firme conosciute in tutto il mondo, per contribuire alla raccolta fondi a sostegno della ricerca oncologica italiana. Grazie alla donazione delle aziende, AIRC renderà accessibile a molti i pezzi pregiati del design italiano. I visitatori avranno l’opportunità di ammirare anche oggetti vincitori in diverse edizioni del prestigioso Com-

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passo d’oro, il più autorevole riconoscimento del mondo del design. Love Design, iniziativa biennale nata nel 2003 dall’interessante collaborazione tra il Comitato Lombardia AIRC e l’Associazione per il disegno industriale ADI, è arrivata con successo alla quinta edizione. Un’occasione da non perdere per dare il proprio contributo alla ricerca e arricchire la propria casa con un bel pezzo di design. PAC Milano – Via Palestro, 14 11-13 novembre, ore 10-21 ingresso libero Per informazioni: www.lovedesign.airc.it Tel. 02 77 97 223 segreteria.lovedesign@airc.it

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I LOVE AIRC

Le aziende che quest’anno parteciperanno a Love Design sono: Agape, Alessi, Ares Line, Arper, Artemide, Berkel, B&B, Caimi Brevetti, Catellani&Smith, Ceccotti Collezioni, Davide Groppi, De Padova, Effegibi, Fiam, Fiat, FontanaArte, Ifi, Kartell, Ken Scott, Lago, Lagostina, Living divani, Lorenz, Luceplan, Mamoli, Martinelli luce, MDF Italia, Molteni & C, Moroso, Opinion Ciatti, Poltrona Frau, Sambonet, Serralunga, Slamp, Tucano, Vortice, Zanotta, Zucchetti. Kos e tante altre.

LA CORSA DELLA SPERANZA

Domenica 9 ottobre la speranza si mette in marcia ancora una volta con il tradizionale evento patrocinato da Comune di Milano, Provincia di Milano e Regione Lombardia. La partenza avrà luogo alle 10,30 in via Palestro. Due i circuiti previsti: quello tradizionale, che si snoderà per 6 km attraverso le vie del centro, e quello dedicato ai più piccoli lungo circa un chilometro. Al termine festa con rinfresco offerto da Four Seasons Hotel Milano. Le iscrizioni potranno essere effettuate nei punti vendita segnalati sul sito della manifestazione a partire dal 20 settembre, o poco prima della partenza. I primi 3.500 iscritti riceveranno, inoltre, la t-shirt ufficiale da indossare durante la corsa. Le quote d’iscrizione (10 euro a persona) saranno destinate al sostegno dei progetti di ricerca AIRC nell’area dei tumori dell’infanzia e allo sviluppo di un progetto ricreativo per i piccoli malati presso il Camp della Fondazione Dynamo a San Marcello Pistoiese. Per maggiori informazioni: www.lacorsadellasperanza.org 36 | FONDAMENTALE | OTTOBRE 2011


Abruzzo - Molise...

Basilicata...

Alla ricerca dell’armonia perfetta

Cuore di Mamma

Chieti Si è tenuto presso il Teatro Marrucino un concerto di musica jazz del chitarrista Franco Cerri e del pianista Michele di Toro, con la partecipazione del Coro delle 9. Un benvenuto musicale per Rosa Visone, giovane ricercatrice rientrata dagli Stati Uniti, dove ha lavorato presso l’Ohio State University, per condurre per cinque anni un progetto di ricerca Start up presso il CESI, Centro di scienze dell’invecchiamento della Fondazione Gabriele D’Annunzio.

Lavello (Potenza) Per il quarto anno consecutivo il secondo circolo didattico di Lavello ha rinnovato l’appuntamento con la solidarietà. I bambini della scuola materna ed elementari si sono cimentati nella realizzazione di scatoline rosse a forma di cuore, distribuite poi in occasione della Festa della Mamma.

Pietranico…for Love

Nasce il Comitato Giovani

Pietranico (Pescara) Una bella serata di festa realizzata grazie anche agli amici di Pietracatella: tanta musica anni sessanta e una cena a base di piatti tipici regionali.

Cosenza È nato con la primavera il nuovo Comitato Giovani Calabria dell’AIRC. A tenere a battesimo l’iniziativa nel salone del palazzo dei Bruzi il sindaco della città Perugini e il presidente nazionale di AIRC Piero Sierra. I giovani cosentini, già attivi nell’organizzazione di serate mondane, si sono impegnati nella promozione di iniziative a favore della ricerca oncologica.

Tel. 085 352 15 - com.abruzzo.molise@airc.it

Donne per AIRC Fossacesia (Chieti) Presso l’Hotel Golfo di Venere si è svolta la ventitreesima edizione della Festa della Donna a sostegno della Ricerca, organizzata dalla delegazione AIRC cittadina, che comprende le località di San Vito Chetino, Rocca San Giovanni e Villa Scorciosa. Un ringraziamento a tutti coloro i quali hanno permesso l’iniziativa e che collaborano con tenacia, costanza e disponibilità agli eventi del Comitato.

Primo Trofeo Leandro Recinella Roseto degli Abruzzi (Teramo) Prima edizione per la gara nazionale di tiro al piattello Primo Trofeo Leandro Recinella, organizzato dalla famiglia Recinella. Grande la partecipazione dei 209 iscritti alla gara, seguita da una commovente cerimonia in ricordo di Leandro Recinella, scomparso prematuramente.

Tel. 0971 411 208 - com.basilicata@airc.it

Calabria...

tel. 0984 41 36 97 - com.calabria@airc.it

La ricerca è giovane Cosenza Il primo evento del Comitato Giovani dell’Airc si è svolto all’insegna dello slogan “La ricerca è giovane e noi siamo con lei” alla discoteca Loft. I giovani volontari hanno scelto come animatore della serata lo chansonnier napoletano Guido Lembo e la sua band. Il ricavato della serata è stato destinato interamente alla ricerca.

Sesto Memorial Lorenzo Sestito Cirò (Crotone) Per il sesto anno consecutivo il Centro Sportivo Biliardo (CBS) Sestito ha organizzato il torneo di biliardo Memorial Lorenzo Sestito a favore dell’AIRC. Quest’anno la vittoria è andata a Francesco Martino. OTTOBRE 2011 | SPECIALE COMITATI | 37


Campania...

Tel. 081 403 231 - com.campania@airc.it

Uova per la ricerca Napoli Una collana a tre fili di corallo bianco montato in oro rosa è stata consegnata dalla presidente del Comitato Gloria Frezza di San Felice a Roberta Di Martino, una dei vincitori dell’iniziativa Uova per la ricerca. Si tratta del gioiello di maggior valore tra i 130 che i gioiellieri Ascione di Torre del Greco hanno donato a supporto di quest’iniziativa e che sono stati associati, tramite un coupon, ad altrettante uova di Pasqua fortunate. Giunta ormai alla terza edizione, Uova per la ricerca ha ottenuto un grande successo, grazie anche al supporto di Banco Napoli, GETRA e Fondazione Banco Napoli.

Sfida all’ultima carta Vignola (Modena) Oltre 130 giocatori si sono sfidati per accaparrarsi i tanti i premi in palio. Nelle sale del circolo Paradisi il torneo di burraco è stato un successo terminato in un ricco buffet per tutti. Un ringraziamento particolare all’agenzia di viaggi Fun Tour per aver donato i premi e a tutti i volontari che hanno contribuito all’organizzazione.

Un brindisi per la ricerca

Note per la ricerca

Capri (Napoli) Un cocktail nell’incantevole cornice dei Giardini di Augusto per aiutare la ricerca. Gli ospiti intervenuti hanno potuto sorseggiare bicchieri di spumante Franciacorta Berlucchi e, grazie alla generosità della gioielleria Vhernier, hanno avuto la possibilità di vincere uno dei meravigliosi premi messi in palio.

Gragnano Trebbiense (Piacenza) Si è tenuto il tradizionale concerto benefico in collaborazione con la sezione locale dell’AVIS. Un ringraziamento speciale al maestro Ernesto Schiavi e agli straordinari musicisti dell’Ensemble Scaligero che da tanti anni con il loro affiatamento e l’energia delle loro esecuzioni coinvolgono il pubblico e sostengono i nostri ricercatori. Dodici Morelli (Ferrara) Domenica primo maggio in tantissimi si sono ritrovati al pranzo organizzato dai volontari di Dodici Morelli per trascorrere una domenica in compagnia e raccogliere fondi per il nostro Comitato.

Emilia Romagna... Tel. 051 244 515 - com.emilia.romagna@airc.it

Calendario AIRC 2011 Suggestivi paesaggi di tutti i colori illustrano i 12 mesi del calendario realizzato grazie al maestro Franco Fontana e alle foto che ha generosamente donato al Comitato. Un ringraziamento alla Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Fondazione e Cassa di Risparmio di Vignola, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e alle tante aziende che hanno creduto in questo progetto aiutandoci a finanziare la migliore ricerca oncologica.

In breve… dall’Emilia Romagna

Casalecchio di Reno (Bologna) Per la seconda Bulgarelli Cup, in ricordo del calciatore Giacomo Bulgarelli, si sono sfidati due squadre di amici, ex calciatori del Bologna F.C., per un pomeriggio dedicato allo sport e alla ricerca.

Friuli - Venezia Giulia... Tel. 040 365 663 - com.friuli.vg@airc.it

Pane e dolci per AIRC 38 |

Bertiolo (Udine) Farina, acqua, lievito e generosità: questi gli ingredienti delle due iniziative di raccolta fondi per AIRC organizzate dalla Proloco. Preparazione e distribuzione straordinaria di pane a Bertiolo per Il Pane

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per la vita, seguita la settimana successiva da Dolci tipici, una sfida all’ultima torta per il bene della ricerca.

boli. Il premio è stato istituito in ricordo di Giaime Fiumanò, promettente artista romano e grande appassionato di calcio, scomparso a soli 24 anni. La madre Caterina Fiumanò, presidente dell’associazione culturale che porta il nome del figlio, ha inoltre donato ad AIRC una borsa di studio triennale per la ricerca sui tumori giovanili.

Un paese lavora per AIRC Forgaria (Udine) Le instancabili signore di Forgaria anche quest’anno hanno realizzato prodotti artigianali da distribuire per raccogliere fondi a favore del Comitato. L’iniziativa è nata nel 2003 da un’idea di Grazia Maria Giassi, presidente della Proloco e della delegazione locale dell’AIRC scomparsa nel 2010, alla quale quest’anno il Comune ha dedicato la riapertura della biblioteca cittadina.

In breve dal… Friuli - Venezia Giulia

Latisana (Udine) Quarta edizione per il Memorial Alessandro Simeoni, torneo di calcio a favore di AIRC.

Campionato delle stelle Trieste Gara di trotto con driver non professionisti in onore di AIRC. Tina Campailla, consigliera del Comitato AIRC Friuli-Venezia Giulia ha premiato il vincitore.

Lazio...

Tel. 06 446 336 5 - com.lazio@airc.it

Troppe donne per un mistero Roma Un cast composto dai più fedeli sostenitori del Comitato Lazio con la partecipazione di Carlo Giovannelli ha messo in scena al Teatro Quirino Troppe Donne per un mistero. La commedia, scritta e diretta da Cinzia Berni appositamente per l’occasione, è una rivisitazione in chiave ironica del film Otto donne per un mistero, che mescola commedia, satira e giallo, con le coreografie di Benedicta Boccoli. Al termine dello spettacolo, gran finale con buffet e brindisi nel bistrot del teatro.

Be Happy!

Pallone d’argento ad Antonio Di Natale Udine Il Pallone d’argento – Coppa Giaime Fiumanò 2011 – è stato consegnato quest’anno all’attaccante dell’Udinese Antonio Di Natale, scelto all’unanimità dalla giuria. Il trofeo, giunto alla dodicesima edizione, premia ogni anno un calciatore che, oltre al talento, si sia reso protagonista anche per correttezza sportiva e impegno sociale verso i più de-

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Roma Il consueto appuntamento con il teatro del Comitato Lazio si è ripetuto in due serate interamente dedicate alla ricerca oncologica al Teatro Della Cometa, dove è andata in scena la commedia inedita di Gianluca Tocci Be Happy! Di che sostanza è fatta la felicità? Sul palco Federico Tocci e Federica Orrù. OTTOBRE 2011 | SPECIALE COMITATI | 39


Liguria...

Lombardia...

Sci di fondo on the beach

Strabrembate

Alassio (Savona) L’impegno e la creatività dei due organizzatori Luca Galtieri e Marco Dottore hanno portato per la seconda volta la montagna sulla spiaggia di Alassio. Grazie alla collaborazione del Comune di Limone Piemonte e della scuola di sci Riserva Bianca e, complice una bella giornata di sole, numerosi partecipanti si sono sfidati con sci e racchette a una gara goliardica di sci di fondo, capitanati da una testimonial d’eccezione: la campionessa olimpionica di sci Stefania Belmondo.

Brembate di Sopra (Bergamo) Una timida giornata primaverile ha accompagnato la ventitreesima edizione della Strabrembate, storica gara podistica non competitiva organizzata dal Gruppo Podistico Riccardo Lombardi. Un grazie a tutti i partecipanti, alla Polisportiva e alla Cooperativa Riccardo Lombardi che hanno organizzato l’iniziativa.

Tel. 010 277 058 8 - com.liguria@airc.it

Un party per AIRC Genova Lo storico ristorante Capo Santa Chiara ha da poco riaperto nella splendida cornice del borgo di pescatori di Boccadasse e, grazie alla disponibilità dei titolari – i fratelli Marco e Paolo Secondo – ha scelto di farlo con un party in onore di AIRC. Ai fornelli il noto chef Alessandro Garzillo che, con la sua rinomata creatività, ha deliziato i palati dei numerosi ospiti presenti con specialità gourmet regionali e non solo.

Un dolce per la vita

Tel. 02 779 71 - com.lombardia@airc.it

Per amore della fotografia Vailate (Cremona) Presso la sala esposizioni del Centro Civico Culturale si è tenuta la mostra fotografica Per amore della fotografia, fortemente voluta da Primo Uberti, scomparso qualche giorno prima dell’inaugurazione. La mostra, divisa in tre sezioni, prevedeva composizioni di polaroid, fotografie in bianco e nero su carta baritata e alcune gomme bicromatate (realizzate, cioè, con un’antica tecnica di stampa). Si ringrazia in particolar modo Paola Zanirato, moglie di Primo, che ha voluto portare a termine il progetto del marito.

A cena nell’atelier Lecco Serata all’insegna dell’eleganza e della ricerca nell’atelier di Antonio Riva. Il noto stilista di abiti da sposa ha aperto le porte del suo laboratorio per ospitare una cena briosa ed elegante e raccogliere fondi a favore della ricerca oncologica. La cena, fortemente voluta dalla consigliera Isabella Gallo e dal padrone di casa, è stata un grande successo. Si ringrazia la Class Eventi di Biagio Milano che ha offerto la cena ai partecipanti.

Vignole Borbera (Alessandria) Grazie alle tenaci e fantasiose volontarie liguri, capitanate da Isabella Di Marco la manifestazione Un dolce per la vita arriva quest’anno con successo alla ventiseiesima edizione. Ingredienti genuini e cura nella confezione sono i segreti delle squisite torte che le “casalinghe pasticcere” hanno distribuito a un folto pubblico, destinando alla ricerca tutto il ricavato.

In breve dalla... Liguria

Continua con successo la solida collaborazione dell’instancabile Carlo Cicciotti, storico volontario del Comitato Liguria, nella raccolta di fondi tra i fedeli che assistono alla messa in varie parrocchie genovesi, grazie anche alla collaborazione dei parroci. Genova Pomeriggio speciale dedicato ad AIRC in occasione della presentazione di Duemiladieci e dintorni, ultimo volume di poesia di Isa Morando. Ospite d’onore il doppiatore cinematografico Mario Cordova, che ha tenuto un reading di alcuni brani. Genova Nello storico atelier d’alta moda Topper la stilista Anna Cirio ha offerto un delizioso cocktail in occasione della presentazione della collezione primavera-estate devolvendo alla ricerca le offerte delle sue ospiti. Alassio (Savona) È ormai un’istituzione il mercatino permanente del libro usato organizzato da Mario De Michelis, valido e serio responsabile di piazza, che da anni raccoglie e distribuisce libri e materiale audiovisivo e destina il ricavato ad AIRC.

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Le nuove frontiere della ricerca Busto Arsizio (VA) Si è svolto presso l’Università dell’Insubria un convegno aperto al pubblico dal titolo Cancro, le nuove frontiere della ricerca e le loro potenziali applicazioni terapeutiche. La conferenza, nata dal desiderio di informare i cittadini sui nuovi sviluppi della ricerca sul cancro e sulle applicazioni terapeutiche che ne sono derivate, ha suscitato grande interesse tra il pubblico, che ha partecipato con numerose domande poste ai ricercatori presenti.

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18 e più buche Adottare una delle 18 buche del percorso del Golf club Parco dei Colli di Bergamo: è quello che hanno fatto diverse aziende per sostenere la ricerca oncologica in occasione della gara Pro Am Invitational. I contributi raccolti anche grazie alle quote di iscrizione continueranno a finanziare la borsa di studio triennale in memoria di Silvia Lumina. Un particolare ringraziamento a Manuel Roncalli, a Ego Golf e a tutti i sostenitori della manifestazione. A Montorfano (Como), straordinaria festa in favore del Comitato Lombardia al Golf Club Villa d’Este grazie alla sempre accurata organizzazione del consigliere Isabella Gallo e Lella Tronchetti Provera. La giornata, interamente dedicata alla raccolta fondi per la ricerca oncologica, è iniziata con una entusiasmante gara di golf, a cui ha fatto seguito la premiazione, e si è conclusa con una cena presso il Circolo che ha visto l’estrazione di ricchi premi tra i partecipanti.

Un triangolare per Stefano

Marche...

Tel. 071 280 413 0 - com.marche@airc.it

Nel marzo di quest’anno si è spenta Patrizia Baroni, segretaria esecutiva del Comitato AIRC Marche da otto anni, stroncata proprio da un tumore: malattia contro cui è stata sempre in prima linea, battendosi per l’assistenza e la prevenzione. Gran parte degli eventi organizzati dal Comitato in questi mesi in ricordo di Patrizia sono stati finalizzati all’istituzione di una borsa di studio in suo nome.

Golf sul Conero Sirolo (Ancona) Un’intera giornata dedicata alla solidarietà al Conero Golf Club. Nel pomeriggio gara di golf sul percorso a 18 buche della struttura in occasione del 1° Memorial Patrizia Baroni. In serata una prestigiosa cena di gala, a cui ha fatto seguito un bell’omaggio musicale a Edith Piaf.

Cesano Boscone (Milano) Presso l’oratorio di San Giovanni Battista si è svolto il quarto torneo triangolare in memoria di Stefano Pesenti, scomparso tre anni fa per un tumore al cervello. La manifestazione rappresenta ormai un momento importantissimo e di grande condivisione per tutti coloro che lo hanno conosciuto: un modo divertente e festoso per poter ricordare tutti insieme i momenti indimenticabili passati in sua compagnia.

Tiravolisti per AIRC

Cantici, laudi, beatitudini

Brescia In occasione di una mostra tenutasi presso l’Expo Fiera il presidente della Fitav Luciano Rossi ha consegnato alla consigliera Piera Rampinelli l’assegno dei contributi raccolti dai tesserati Federtiro. I tiravolisti italiani, infatti, hanno organizzato numerose gare in favore della nostra Associazione.

Porto San Giorgio (Fermo) In scena al Teatro comunale, nato dall’idea e dalla regia di Nunzia Luciani, lo spettacolo multimediale Cantici, laudi e beatitudini in collaborazione con l’associazione culturale Armonica-Mente. Un’originale messa in scena del Cantico delle creature di san Francesco che ha unito ballo (primi ballerini Josè Greco e Alessandra Capriotti), pianoforte (Eleonoda De Angelis) e voce recitante (Elisa Ravanesi). Un evento in memoria di Patrizia Baroni, realizzato con la collaborazione del Comune di Porto San Giorgio e del Comune di Fermo.

In breve dalle… Marche

Ancona Presso l’Hotel Passetto si è svolta la conferenza L’evoluzione dell’odontoiatria moderna e i vantaggi delle più avanzate tecniche in favore del paziente. Relatore Paul Fugazzotto, direttore dell’Institute for Comprehensive Implant Therapy.

In breve dalla… Lombardia

Per il 12° anno consecutivo il tennis scende in campo a fianco della ricerca. Per cinque mesi otto circoli di tennis lombardi (Tennis Club Roseda, Tennis Club Città dei Mille, Centro Tennis Bagnatica, Circolo Tennis Palazzolo, Tennis Club Sarnico, Tennis Club Treviglio, Tennis Club Lecco, Tennis Club Bergamo) hanno organizzato il consueto torneo regionale di doppio misto. Como Grande successo per il torneo di scacchi Semilampo organizzato dal circolo Città di Como presso l’Oratorio San Giuseppe. I vincitori sono stati premiati dalla consigliera del Comitato Lella Tronchetti Provera. Varano Melegari (Parma) Ventiduesima edizione per il torneo di tiro al piattello Ferrante Paveri Fontana. Un sentito ringraziamento va a Lionello Paveri Fontana, consigliere del Comitato Lombardia, che organizza con impegno questo evento dedicato alla memoria del padre.

Portonovo (Ancona) Allo storico stabilimento balneare La Baia si è tenuto un light dinner in onore di AIRC per salutare l’estate e coinvolgere i soci più giovani.

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Piemonte Valle d’Aosta... Tel. 011 993 335 3 - com.piemonte.va@airc.it

Viaggiare con la danza Cambiano (Torino) Un viaggio musicale che, attraverso i colori, racconta il ciclo di vita delle donne. Una storia “rotonda” in cui la fine è una nuova origine. È Colours, spettacolo di danza orientale egiziana andato in scena al Teatro Serenissimo all’interno di una serata dedicata interamente alla Festa della Donna.

Il Farfallone Valenza (Alessandria) Dinamiche di coppia, tradimenti e presunti tali, terzi incomodi, incomprensioni e fraintendimenti: un mix vincente per una commedia brillante ambientata negli anni venti e messa in scena dall’Associazione culturale Il Piccolo Astro al Teatro San Francesco. La presidente, Vicenza Cristiano, ha deciso di donare anche quest’anno il ricavato al Comitato Piemonte.

Musica per tutti i gusti Avigliana (Torino) Spettacolo musicale al Teatro Fassino. La compagnia valsusina I nani sulle spalle dei giganti ha proposto nella prima parte una rappresentazione sul tema del cancro. A seguire flamenco, rock italiano e dance e il progressive rock dei Closure. Al termine tutti i musicisti hanno eseguito insieme il brano Profondo rosso dei Goblin.

In breve dal… Piemonte

Acqui Terme (Alessandria) 25° euroraduno dell’Associazione ADPS, che ha organizzato una gara di pesca sportiva devolvendo anche quest’anno ad AIRC le iscrizioni dei partecipanti. 42 | SPECIALE COMITATI | OTTOBRE 2011

Puglia... Tel. 080 521 870 2 - com.puglia@airc.it

Con Mimma nel cuore Bari Il salone degli specchi del Circolo Unione, gremito in ogni suo angolo, ha ospitato l’allegra partecipazione di numerosi giovani al torneo di burraco Con Mimma nel cuore. L’evento è stato organizzato da Rocco Colangelo, assiduo volontario del Comitato che ha voluto dedicarlo al ricordo della sua cara mamma, grande appassionata di questo gioco. Numerosi i doni offerti dalle aziende locali ai vincitori. Si ringrazia il presidente e il consiglio direttivo del Circolo Unione e l’azienda Nespresso per la sua “dolce presenza”. Un particolare ringraziamento a Donato Colangelo e Rosangela Lacalamita per il perfetto coordinamento.

Siamo Donne Bari Grazie alla generosa ospitalità del Multicinema Galleria e alla collaborazione del Soroptimist International d’Italia Club di Bari e alla gentile concessione di Marzi srl e Ripley’s film una vera chicca della produzione cinematografica italiana è stata nuovamente proiettata: Siamo Donne, film a episodi con le indimenticabili interpretazioni di Emma Danieli, Alida Valli, Isa Miranda, Ingrid Bergman e Anna Magnani e la regia di Alfredo Guarini, Roberto Rossellini, Luchino Visconti e Luigi Zampa. Grande il gradimento del pubblico presente, che ha anche potuto ricevere una dolce anticipazione delle vicine festività pasquali dalle pasticcerie Gateaux di Barletta, Marin Bar e Fantasy di Andria grazie alla disponibilità dell’Associazione Cuochi e Pasticceri – Nuova provincia B.A.T. e del suo presidente Michele Cocco.

Masserie aperte alla ricerca Massafra (Taranto) La sesta edizione degli incontri Masserie aperte alla ricerca, ideata e organizzata da Carla Martucci, si è svolta quest’anno nella suggestiva atmosfera della Masseria Quis et Deus, gentilmente messa a disposizione da Antonio Prota. Gennaro Cannavacciuolo, accompagnato dalle musiche dal vivo del Marco Bucci Trio, è stato protagonista della rappresentazione teatrale Volare – omaggio a Domenico Modugno.


The Pommodors live

Wine Festival

Bari Serata di musica allo storico Lido Trampolino, dove i The Pommodors hanno coniugato con ironia musica jazz e blues americana con i dialetti pugliesi. La serata, divertente e coinvolgente, è stata realizzata grazie alla collaborazione di Banca Mediolanum e alla gioielleria Horus.

Porto Cervo (Olbia-Tempio) La Costa Smeralda ha aperto la stagione dei grandi eventi 2011 con la terza edizione del Porto Cervo Wine Festival nelle strutture gestite da Starwood Hotels & Resorts. Le più importanti aziende vinicole sarde e nazionali, protagoniste dell’evento, hanno offerto bottiglie importanti e annate pregiate da battere all’asta dei Grandi Vini d’Italia, svoltasi all’Hotel Pitrizza, il cui ricavato è stato interamente devoluto alla ricerca.

Un calice per AIRC Latiano (Brindisi) Nella sala meeting di Tenuta Moreno si è svolto un torneo di burraco organizzato dalla nostra responsabile locale, Pia Marciante, la quale ha curato come sempre con il suo gruppo di volontari ogni particolare per la perfetta riuscita della serata. Barletta Torna a novembre l’atteso appuntamento con il pranzo AIRC presso il ristorante Brigantino della famiglia Nigro. Lo chef Vincenzo De Paolo ha promesso per i cinque anni dell’iniziativa veri e propri fuochi artificiali. I golosi sono avvisati.

Sardegna...

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Merenda con chiacchiere Nuoro Golosi dolci tradizionali e un piacevole pomeriggio da trascorrere con gli amici nei locali del ristorante Monti Blu. Un modo dolce e generoso di festeggiare il Carnevale e aiutare la ricerca.

Nuoro Presso la sala del Centro Polifunzionale nel cuore della città si è svolta una degustazione di vini sardi, accompagnati da assaggi di prodotti tipici. La partecipazione e il coinvolgimento delle cantine locali hanno sorpreso anche gli organizzatori, entusiasmati dal grande numero di appassionati, a cui i volontari AIRC hanno distribuito un apposito calice da degustazione. Particolarmente ammirata la cura e la presentazione dei dolci tipici. La manifestazione è stata animata anche dalla presentazione del libro Il vino in Sardegna.

Un gol in rosa contro i tumori Siniscola (Nuoro) La locale squadra di calcio femminile ha organizzato una partita tra due rappresentative locali per raccogliere fondi a favore della ricerca. In campo le vecchie glorie dell’Attila Calcio Femminile e tante giocatrici amatoriali, che hanno deciso di dare un segno forte alle donne per sensibilizzarle sull’importanza della prevenzione, in collaborazione con le strutture mediche locali. Al termine è stato offerto un rinfresco e allestito un mercatino con gadget e dolci.

OTTOBRE 2011 | SPECIALE COMITATI | 43


Passeggiata storica Cagliari Aiutare la ricerca scientifica passeggiando per le strette vie dello storico quartiere di Castello seguendo due guide turistiche dell’Associazione culturale Sarda Mater. Una bella iniziativa per scoprire la propria città grazie anche al clima tiepido e alla bella compagnia. Al termine della passeggiata i partecipanti sono stati ospitati per un aperitivo sulla terrazza dello storico Palazzo De Candia.

Sicilia...

Tel. 091 611 034 0 - com.sicilia@airc.it

Convegno regionale AIRC Ragusa Ibla Presso il teatrino privato di Donnafugata si è tenuto un convegno regionale AIRC con una rappresentanza ristretta delle nove province siciliane alla presenza di una delegazione del direttivo nazionale. Consigliere e delegate dei capoluoghi hanno presentato, grazie a dei dvd, le iniziative che AIRC ha svolto in Sicilia negli ultimi 25 anni. La vicepresidente regionale Chiara Catania ha sottolineato le linee guida delle attività siciliane e si è soffermata sulla realizzazione in cinque scuole palermitane del progetto IDEAS di IFOM, che si propone di attrarre gli studenti verso le discipline scientifiche attraverso la costruzione del primo polo didattico scientifico del Mezzogiorno con la creazione di un laboratorio dotato delle strumentazioni più avanzate, guidato e diretto da scienziati di IFOM.

Burraco e solidarietà Palermo Grazie alla generosità di Giovanna Di Giovanni, che ha messo a disposizione la sua villa, la delegazione AIRC di Palermo ha organizzato un torneo di burraco. Molto apprezzati i premi messi in palio e il rinfresco offerto dalle volontarie.

Informare i più giovani Cagliari Lo stand AIRC allestito in occasione della Fiera della Sposa ha attirato molti visitatori, permettendo di far conoscere ulteriormente le nostre bomboniere solidali.

NOTIZIA Alghero Genitori che si trasformano in attori per interpretare Cenerentola. Un saggio scolastico a ruoli invertiti quello organizzato alla Scuola dell’Infanzia delle Orsoline di Maria Immacolata in favore della ricerca. Ad applaudire la performance tanti bambini e amici.

Palermo È partita lo scorso anno scolastico la campagna che consente di portare nelle classi informazioni sul valore della ricerca, del volontariato e della prevenzione e di promuovere tra i più giovani le iniziative AIRC finalizzate al reperimento di fondi da destinare alla ricerca.

In una notte di note Alcamo (Trapani) Sipario alzato per la ricerca: due gli spettacoli teatrali organizzati dalla delegazione di Alcamo per raccogliere fondi. Al teatro Euro cantanti, musicisti locali e il gruppo danzante Danzarkè si sono esibiti nella terza edizione di In una notte di note. L’Università delle Tre Età ha organizzato, invece, San Giovanni Decollato, devolvendo l’intero incasso in memoria di Fedela Milazzo, membro della compagnia teatrale che l’ha messo in scena, scomparsa per un tumore.

Duemila uova per la ricerca Siracusa I commercianti del Cenaco (Consorzio Acradita Grottasanta) hanno voluto augurare buona Pasqua ai propri clienti donando circa 2.000 uova dell’AIRC Sicilia. Durante la domenica delle Palme, oltre a varie attività di intrattenimento ludico per i più piccoli, è stato effettuato il sorteggio di un maxi uovo AIRC fra tutti i clienti dei negozi coinvolti nell’iniziativa.

Mettiamo in fuori gioco i tumori

In breve dalla... Sardegna

Cagliari L’Antica enoteca cagliaritana e la boutique Via Crispi hanno offerto una serata di degustazione di vini rinomati, accompagnati da prodotti e pietanze della gastronomia regionale. Gli ospiti sono stati accolti nella suggestiva piazzetta interna della boutique e accompagnati dagli enologi Raffaele Atzeni e Sandro Paderi. 44 | SPECIALE COMITATI | OTTOBRE 2011

Cerami (Enna) L’Associazione culturale Gioventù Ceramese ha organizzato in concomitanza con l’Azalea della Ricerca diversi tornei sportivi. L’iniziativa ha coinvolto molti giovani che condividono i valori del volontariato e della solidarietà ed è stata accolta con calore dalla popolazione.

In breve… dalla Sicilia

Caltanissetta Presso l’Azienda Ospedaliera S. Elia è partito un progetto che promuoverà nella provincia di Caltanissetta la prevenzione dei tumori cutanei.


Toscana...

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Bambini e ragazzi per AIRC Ambra (Arezzo) Due giorni di spettacoli nel teatro cittadino per i piccoli e i ragazzi delle scuole. I bambini della scuola dell’infanzia si sono esibiti cantando in onore del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, mentre il giorno successivo si sono esibiti i ragazzi della scuola primaria e secondaria e il gruppo di danza Danzaria. Testimonial dell’iniziativa, organizzata da Marta Canestri e Valeria Bergomi Morbidelli, il campione del mondo Paolo Rossi, accompagnato dalla figlia Maria Vittoria e dalla moglie Federica.

La magia del vetro Piegaro (Perugia) Ha preso avvio il progetto Magia del vetro: un’iniziativa realizzata dal Museo del Vetro in collaborazione con il Comune di Piegaro in favore di AIRC. Durante gli incontri si svolgeranno laboratori di mosaico e vetrate per ragazzi e, tramite il gioco, verrà illustrato il significato della ricerca. Tutti i manufatti realizzati dai ragazzi nel corso del progetto, che durerà fino alla fine dell’anno, saranno destinati alla raccolta fondi.

Biglietti fortunati Perugia Ha preso il via quest’estate la lotteria provinciale, il cui ricavato è interamente destinato ad AIRC. Tra i premi, che saranno assegnati il 1° dicembre presso l’autosalone TOY Motors, anche un’automobile e un orologio Montblanc.

Asta a Palazzo Blu Pisa Circa 120 oggetti di antiquariato e gioielleria, ma anche un corso personalizzato di public speaking o un tête-à-tête a lume di candela sono gli originali lotti raccolti dalla delegazione pisana del Comitato Toscana in occasione dell’asta svoltasi a Palazzo Blu. Sul podio, insieme alla presidente del Comitato Anna Marchi Mazzini, il battitore Fausto Calderai e Charlotte Ricasoli, veri maestri delle vendite all’incanto che hanno condotto la serata con ironia e preparazione.

Umbria...

Tel. 075 583 813 2 - com.umbria@airc.it

Mamma mia! Orvieto Nato dalla collaborazione tra un gruppo di giovani volontari e gli studenti dell’Università delle Tre Età, è andato in scena al Teatro Mancinelli il musical Mamma Mia! Un ringraziamento particolare alla Compagnia Teatrale Maestro Titta, alla sezione UISP di Orvieto, all’Università delle 3 Età e al Progetto Tante Strade, oltre che a tutte le aziende che hanno reso possibile questo evento.

Perugia Si è tenuto presso l’abitazione della consigliera Angela Bellucci un divertente torneo di burraco.

In breve… dall’Umbria

Casigliano (Terni) Anche quest’anno si rinnova l’appuntamento con la tradizionale cena organizzata da Gabriella Nobili e Averardo Taddei, fedeli sostenitori del Comitato Umbria. L’appuntamento si è ripetuto anche a Rosaro. Assisi (Perugia) Torna dal 7 all’11 dicembre nella Sala della Pinacoteca la nuova edizione della Mostra mercato del ricamo, organizzata dalle abilissime ricamatrici guidate dalla nostra delegata Smurra Di Tullio.

Veneto...

Tel. 041 528 917 7 - com.veneto@airc.it

Il Paese dei Balocchi Jesolo Lido (Venezia) Un Chupa Chups di due metri di diametro, ripieno di 2.500 leccalecca, ha svettato quest’anno sopra il parco Grifone in occasione della settima edizione della manifestazione. Replicato anche il successo dello scorso anno delle Olimpiadi del Paese dei Balocchi, in cui le maggiori società jesolane si sono sfidate in varie discipline sportive. Oltre 3.000 persone hanno partecipato alla festa finale, in cui si sono susseguite numerose attrazioni: tra le novità di quest’anno il gioco dell’oca gigante, la caccia al tesoro, il puzzle gigante Costruiamo l’Europa e l’esibizione Hovercraft. A dare prestigio anche la partecipazione dell’illustre ricercatore AIRC Antonio Rosato, dell’Università di Padova, e di Marina Stavridis, psicologa clinica infantile dell’associazione Il Filo di Arianna. Come

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L’albero delle farfalle

gli anni precedenti il ricavato finanzierà una borsa di studio denominata Il Paese dei Balocchi Città di Jesolo.

La Befana al Circo Camponogara (Venezia) Venticinquesima edizione per Arriva la Befana al Circo, manifestazione organizzata dal Gruppo Pro Lughetto con il patrocinio delle amministrazioni comunali di Camponogara, Campagna Lupia e Stra’. Presente alla manifestazione il Gran Circo di Praga

Jesolo sostiene la ricerca Jesolo (Venezia) Significativo gesto di solidarietà a sostegno della ricerca oncologica: oltre 200 amici di AIRC tra imprenditori turistici e operatori di altre categorie commerciali di Jesolo si sono trovati al ristorante Alla Darsena di Cortellazzo per il tradizionale incontro natalizio, unitamente ad amici e familiari. Durante la serata sono intervenuti i ricercatori Antonio Rosato e Sara Bobisse dell’Istituto oncologico di Padova.

Valli del Pasubio (Vicenza) Da alcuni anni in questo paesino di 600 abitanti un albero si riempie per Pasqua di farfalle, rondini e uova. Grazie all’impegno della Pro Loco, inoltre, nella giornata delle Palme sono state distribuite uova colorate e nidi di uova di cioccolato. L’intero ricavato è devoluto a sostegno della ricerca.

Memorial Donatella Casini Mogliano Veneto (Treviso) Un solo cuore pulsante ha unito i dodicenni provenienti da tutta Italia per partecipare al secondo Memorial Donatella Casini, torneo di basket riservato alla categoria Esordienti e dedicato al ricordo della madre di uno dei piccoli giocatori del Basket Mogliano, scomparsa nel 2009. Dopo tre giorni di gare la Reyer Venezia si è aggiudicata il primo posto battendo in finale lo Yoga BSL. Un modo intelligente di unire la competitività sportiva a un messaggio formativo da condividere tra atleti, società e famiglie.

Festa della famiglia Lughetto di Campagna Lupia (Venezia) Gli oltre 50 volontari del Gruppo Pro Lughetto hanno organizzato anche quest’anno dieci giorni di festa dedicata a tutta la famiglia. Molti i divertimenti a disposizione: recite dei bambini della scuola dell’infanzia, una pedalata ecologica, serate di ballo liscio e un ottimo stand gastronomico.

Carpfishing contro il cancro Marcon (Venezia) Presso le Cave del Praello si è tenuto un torneo benefico di pesca alla carpa. Premiate con un trofeo la coppia con il maggior pescato e quella che ha catturato il pesce più grosso. Tutto il ricavato delle iscrizioni è stato devoluto ad AIRC.

Casier (Treviso) Tanti palloncini gialli hanno accompagnato i partecipanti alla pedalata e pattinata che, attraverso i 22 km del percorso, li ha portati fino alla Villa De Reali di Dosson.

Venezia giovedi 27 ottobre si terrà presso la sede del Casinò Municipale il Sesto Torneo di burraco. Per informazioni: tel. 0451 5289177. Colfrancui (TV) domenica 6 novembre presso Villa Giol si terrà il tradizionale ‘Mercatino degli Amici Artigiani’.


IL MICROSCOPIO

Maria Ines Colnaghi

FONDAMENTALE

direttore scientifico AIRC

Anno XXXIX - Numero 4 1 ottobre 2011 -AIRC Editore

DIREZIONE E REDAZIONE: Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro - via Corridoni, 7 - 20122 Milano telefono 02 7797.1 www.airc.it Codice fiscale 80051890152 Conto corrente postale n. 307272

Idee e fantasia risiedono nei giovani

Autorizzazione del Tribunale di Milano n° 128 del 22 marzo 1973. Stampa Roto 2000 Casarile (Milano) DIRETTORE RESPONSABILE Niccolò Contucci

invecchiamento degli addetti ai lavori, dovuto a un insufficiente ricambio generazionale, è uno dei non pochi problemi della ricerca italiana, alla quale occorrono invece le idee, la fantasia, la genialità e, perché no, il coraggio e l’azzardo di giovani cervelli. AIRC considera da anni il problema dei giovani come prioritario e strategico. Per questo ha sviluppato nel tempo una filiera formativa che parte dai bandi per borse di studio da svolgersi in laboratori italiani, messi in atto fin dal 1985, e arriva, attraverso un percorso molto competitivo, a creare ricercatori pienamente indipendenti. Per chi inizia il proprio percorso in questo campo sono disponibili borse di studio triennali per l’Italia, da utilizzare per permanenze in un laboratorio diverso da quello di appartenenza, a cui fanno seguito le borse di studio per l’estero dove, dopo l’apprendistato italiano, il giovane accrescerà le sue capacità in un laboratorio di grande eccellenza. Ogni candidatura per borse per l'Italia è valutata esclusivamente da tre membri dell’apposito Comitato scientifico borse, mentre ogni domanda per borse per l'e-

L’

stero è valutata da due membri del CSB e da un revisore straniero. Al termine del quinquennio di formazione, AIRC offre ai giovani più competitivi due opportunità per tornare a casa. Per chi ha trovato in Italia un laboratorio e uno stipendio sono disponibili i My First AIRC Grant, a cui il giovane può concorrere per ottenere i fondi necessari a condurre una ricerca indipendente. Per chi ha un’età inferiore a 35 anni, ma già un’altissima qualificazione scientifica, sono infine disponibili le Start-up, il fiore all’occhiello di AIRC. Sono dedicate a coloro che hanno ricevuto proposte allettanti all’estero, là dove hanno completato la loro formazione. Chi vince una Start-up ottiene per cinque anni (con una severa verifica dei risultati ottenuti dopo tre anni) la copertura finanziaria per la propria ricerca, comprensiva anche del proprio stipendio e di quello dei collaboratori (due borsisti selezionati dal vincitore stesso). Un percorso di formazione oncologica complesso, ma completo, che in modo meritocraticamente selettivo crea le nuove leve in grado di condurre domani ricerche d’avanguardia internazionalmente competitive.

CONSULENZA EDITORIALE Daniela Ovadia (Agenzia Zoe) COORDINAMENTO REDAZIONALE Giulia Cauda REDAZIONE Martina Perotti, Cristina Ferrario (Agenzia Zoe) PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE Umberto Galli PRODUZIONE Patrizia Brovelli RESPONSABILE EDITORIALE Emanuela Properzj TESTI Giulia Cauda, Agnese Codignola, Cristina Ferrario, Anna Franzetti, Daniela Ovadia, Martina Perotti, Fabio Turone FOTOGRAFIE Contrasto, Corbis, Istockphoto, Armando Rotoletti

Fondamentale è stampato su carta Grapho Crystal certificata e proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.



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