Fondamentale Giugno 2019

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IN MEMORIA Francesco Lo Coco

Francesco Lo Coco, lo scienziato gentile È scomparso nel mese di marzo scorso a Roma Francesco Lo Coco, il medico e ricercatore che ha permesso di curare la leucemia acuta promielocitica senza chemioterapia

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a cura della REDAZIONE i sono persone che lasciano una traccia del loro passaggio. Francesco Lo Coco, medico e ricercatore di levatura mondiale scomparso prematuramente all’età di 63 anni, è una di queste persone e la traccia da lui lasciata è di quelle che non si dimenticano. Nato a Palermo, laureato in medicina a Pisa nel 1981, cresciuto nell’Istituto di ematologia dell’Università La Sapienza di Roma sotto la guida di Franco Mandelli, dal 1992 al 1994 visiting researcher presso il Dipartimento di genetica della Columbia University di New York, era professore ordinario di ematologia e direttore dell’Unità di diagnostica avanzata oncoematologica all’Università di Roma Tor Vergata. Francesco Lo Coco si è occupato della caratterizzazione genetico-molecolare e della terapia delle neoplasie ematologiche, principalmente dedicandosi agli studi di diagnostica e di monitoraggio molecolare di leucemie e linfomi e pubblicando oltre 300 articoli su riviste internazionali di alto profilo. Il suo nome è e resterà legato agli studi sulla leucemia acuta promielocitica (LAP) – la leucemia più aggres-

siva ad andamento spesso fulminante – che gli hanno permesso di mettere a punto la prima terapia per curare la LAP senza ricorrere alla chemioterapia. La terapia studiata da Lo Coco e presentata alla comunità scientifica in un lavoro pubblicato nel 2013 sul New England Journal of Medicine è diventata il riferimento accettato da tutto il mondo e permette la guarigione di oltre il 90 per cento dei pazienti. Per questa ragione aveva ottenuto diversi riconoscimenti: tra gli altri, nel 2016 riceveva dalle mani del presidente Mattarella il premio AIRC-FIRC Guido Venosta e nel 2018 era stato insignito del José Carreras Award al congresso della Società europea di ematologia (EHA) a Stoccolma. Francesco, da persona giusta e generosa quale era, ha sempre voluto condividere questi riconoscimenti con il suo gruppo e i suoi maestri. È stato presidente della Società italiana di ematologia sperimentale, componente della Commissione per la ricerca sanitaria del Ministero della salute e dal 2018 era membro del Comitato tecnicoscientifico AIRC. Francesco Lo Coco è stato un riferimento scientifico e clinico, una mente brillante, un professionista esemplare: una persona importante per i colleghi, per i pazienti, per AIRC. Molti ricorderanno la sua grande capacità scientifica di intuire le basi molecolari delle leucemie e di trasformare questa comprensione in possibilità terapeutiche. Tutti ricorderemo la sua umiltà, l’eleganza affabile, la gradevolezza nei rapporti umani e il sorriso aperto e gentile che ispirava fiducia e portava a pensare che era una fortuna conoscerlo.

PREMIO VENOSTA Da sinistra: Francesco Lo Coco alla consegna del premio Venosta con Federico Caligaris Cappio, Beatrice Lorenzin e il presidente Sergio Mattarella

Con la sua cura guariscono nove pazienti su dieci

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