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Massimo Fontana, country manager CPX Interactive Italia
Oreste Borri, socio di Grandi Centri
rispetto ai mezzi tradizionali”. Il futuro dell’intero settore dovrà, dunque, essere strettamente connesso alla comprensione del mezzo internet. “Ciò che ci aspetta - riprende Valente -, potrà essere più o meno roseo a seconda che gli operatori del settore (editori, concessionarie e centrali media) sappiano finalmente valorizzare correttamente il web per garantire un’adeguata qualità. Ben vengano nuovi player visto che la concorrenza non può che far bene al settore e l’ingresso dei maggiori protagonisti dell’editoria tradizionale nell’online porterà sicuramente nuova visibilità e prestigio al web di qualità”. In tutto questo sarà cruciale, naturalmente, il passaggio alla banda larga. Lo scorso novembre, infatti, Upa, Iab, Fcp, Assocomunicazione, Assorel e Fedoweb, Confindustria e alcune tra le
principali associazioni di consumatori hanno firmato un appello rivolto al governo per sbloccare una volta per tutte i fondi destinati da parecchi mesi alla banda larga, individuando come strategici tali investimenti per dare una nuova spinta al paese e far ripartire l’economia. “Sicuramente - prosegue il presidente di Caval Service Web Media - occorre investire sulle infrastrutture e in primis sulla banda larga. Se non ci fossero le autostrade le auto farebbero poca strada. Lo stesso vale per internet: se gli italiani non possono navigare a una corretta velocità, sarà impossibile far decollare le varie web tv e far navigare rapidamente gli italiani per portali e social network”. Non bisogna dimenticare, poi, le ricadute positive e di risparmio di costi che un uso più veloce e ampio di internet genererebbe.
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