Intersindacale Direttore Assistenziale? L’Intersindacale della Dirigenza dice NO È in corso in questi giorni un aspro confronto fra l’Intersindacale della Dirigenza Medica della Regione Emilia-Romagna e l’Assessore alla Salute regionale sulla proposta di istituire la figura del Direttore Assistenziale all’interno della Direzione Generale delle aziende sanitarie. Ad un primo intervento congiunto è seguito un secondo comunicato stampa sull’iniziativa di raccolta firme messa in piedi a sostegno dell’Assessore. Per dire NO alla proposta dell’Emilia-Romagna è poi intervenuta l’Intersindacale Nazionale. Intanto, nonostante la protesta compatta, la Giunta regionale ha approvato il progetto di Legge formalizzando la proposta di introdurre la figura di Direttore Assistenziale. La palla passa ora all’Assemblea Legislativa. Di seguito i testi dell’Intersindacale Emilia-Romagna e Nazionale in ordine di diffusione.
Medici e dirigenti sanitari evidentemente inutili per l’assessorato alla salute della Regione Emilia Romagna Il Comunicato Stampa dell’Intersindacale Emilia- Emilia-Romagna, perché attraverso la modifica all’art. Romagna sull'istituzione della figura del Direttore 3, comma 5 della Legge regionale n. 29 del 23.12.2004 Assistenziale. si intende ignorare del tutto il vigente D.lgs 502/92 che, tra l’altro, non prevede alcuna deroga, come puntualAssessorato della Salute della Regione Emilia Ro- mente confermato anche da sentenze della Corte Comagna, invece di pensare ad investire risorse per stituzionale in materia di “tutela della salute”. migliorare qualità e numerosità delle prestazioni Dismessa la retorica pandemica che elevava medici e sanitarie per i cittadini, ha come obiettivo prioritario l’i- dirigenti sanitari al ruolo di eroi (ruolo nel quale i Mestituzione di una nuova figura di alta dirigenza, cioè il dici non si siamo mai identificati), ottenuto con fatica Direttore Assistenziale, figura non prevista nella legge e non per tutti i medici del SSR, il riconoscimento eco502/92, attualmente in vigore, che non serve a miglio- nomico di una risibile quota della mole di ore lavoro rare la qualità dell’assistenza ai cittadini messe a disposizione e sottratte alla propria vita famiQuesta proposta è inaccettabile, perché rappresenta liare sette giorni su sette, nel tentativo di fronteggiare semplicemente la creazione di 15 nuove poltrone ad la pandemia; minacciati e spesso impossibilitati alle feelevato costo (oltre ai relativi staff di supporto) senza rie estive; i Medici sono diventati degli invisibili per gli alcun beneficio concreto e che, di fatto, tende a depo- occupanti di via Aldo Moro. tenziare le restanti figure manageriali e a creare conflitti tra le professioni sanitarie. Abbiamo di fronte una inu- Liste di attesa interminabili per visite ed interventi chitile nuova figura politica, con risorse sottratte all’assi- rurgici non più procrastinabili; intere zone sguarnite stenza, e la solita, vecchia politica clientelare attraverso di medici di medicina generale; ampie aree in carenza cui si aumentano gli effetti vessatori del management di medici 118, case della salute divenute cattedrali nel sui medici finalizzati ad imporre e non ottimizzare per- deserto nelle quali la presenza dei medici è un evento corsi diagnostici terapeutici ed assistenziali da parte di raro, evidentemente non preoccupano più di tanto, vichi non sempre può vantare competenze professionali sto che ormai i rarissimi incontri sindacali a riservati ai adeguate. Medici, hanno un unico obiettivo: quello di convincerli che l’istituzione, con una modifica della legge regioÈ questa una ennesima manovra politica, avvallata nale, della figura del Direttore Assistenziale sia l’unico anche da alcune sigle sindacali, che tende a favorire rimedio possibile ai mali (e sono tanti) che stanno attapercorsi di carriera delle professioni sanitarie , mortifi- nagliando il sistema sanitario regionale. cando costantemente i medici del SSN sui quali in ogni La figura del Direttore Assistenziale, la cui necessità è caso, restano inalterate le responsabilità. Appropriatez- sostenuta da argomentazioni fumose, viene proposta za dei percorsi, politiche di governo dei costi e gestio- senza nemmeno precisarne i requisiti: unica certezza ne ottimale delle risorse non possono essere in capo a è la sua devozione al Direttore generale e la delega a chi non ha la gestione clinica del paziente e, in partico- organizzare il lavoro dei Medici. Invece l’organizzalare, a chi non ha la reale responsabilità della diagnosi zione del lavoro è un elemento fondamentale per la e della cura dei pazienti secondo la normativa vigente. gestione della diagnosi e cura, sia a livello ospedaliero Il tutto poi attraverso un’azione da parte della regione che a livello territoriale,e non può essere delegato a
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Anno XLII - Numero 4 - Luglio/Agosto 2021
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