Aeronautica 4 2011

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AERONAUTICA MILITARE

Per il suo notevole interesse, riportiamo con piacere l’intervista fatta dalla Rivista Aeronautica al gen. BA Salvatore Gagliano, capo del 5° Reparto dello Stato Maggiore e responsabile della comunicazione istituzionale della Forza Armata, sulle politiche di conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-culturale dell’A.M.

Custodiamo la nostra storia Generale, come descriverebbe il rapporto tra l’Aeronautica Militare e la sua storia? L’Aeronautica Militare fonda il proprio codice genetico sulla coscienza condivisa di possedere una storia comune, un “continuum” di valori, di tradizioni, di sacrificio e di attività legate al suo “core business” al servizio della collettività, che costantemente caratterizzano e impreziosiscono il corso della sua storia. Quest’anno, nel quale ricordiamo i 150 anni dell’Unità d’Italia, tutto questo assume particolare valore, nella consapevolezza che la Forza Armata ha contribuito, attraverso queste sue virtù, al percorso di sviluppo della Nazione. Una storia che, pur raccontandole, deve saper trascendere da vicende personali e protagonismi di uomini e reparti di volo ma che deve di esse tramandare intatto lo spirito di servizio e il forte senso di appartenenza. Con particolare riguardo alle giovani generazioni, che da tutto ciò devono trarre solidi riferimenti morali e motivazionali per assicurare la continuità istituzionale, soprattutto in momenti di particolare difficoltà. Pertanto non si può che attribuire fondamentale valore a tutto ciò che testimonia l’opera della Forza Armata attraverso i periodi storici passati, porre particolare cura nel recupero, nella conservazione e nell’esposizione di materiali e di documenti di grande valore storico. I primi sono principalmente custoditi presso il Museo Storico dell’Aeronautica Militare, a Vigna di Valle, mentre la documentazione è conservata per la pubblica consultazione presso l’Archivio dell’Ufficio Storico, allo Stato Maggiore Aeronautica. La Forza Armata detiene moltissimi materiali di interesse storico che devono essere salvaguardati e valorizzati. Quali sono i criteri e i processi secondo i quali ciò avviene? Debbo riconoscere che in questo soffriamo per certi aspetti del male endemico che affligge le attività di tutela di tutto il patrimonio artistico e culturale nazionale: troppe opere da salvaguardare a fronte di limitate risorse che, in ambito aeronautico e a causa dell’attuale congiuntura, devono essere esclusivamente e comprensibilmente concentrate a sostegno dell’attività operativa. Tuttavia ritengo importante affermare che la mancanza di denari non deve mai costituire un alibi che giustifichi mancanza di iniziative. Detto questo, le difficoltà permangono e vanno opportunamente affrontate soprattutto assegnando priorità e attivando varie forme di collaborazioni. Affermiamo innanzitutto con nettezza che nella nostra cultura consideriamo qualsiasi aeromobile (aereo o elicottero che sia), identificato quale principale strumento professionale aeronautico, come un prezioso capolavoro, espressione sia del progresso tecnologico di un particolare periodo storico sia delle pregiate attività del nostro personale, e come tale va sempre salvaguardato e rispettato in qualsiasi ambito e contesto. Sono state identificate linee guida cui riferirsi nella conservazione del materiale d’interesse storico che si prefiggono di rafforzare le misure di salvaguardia e arricchire il patrimonio storico-culturale dell’Aeronautica Militare.

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Cosa significa in termini concreti? Con l’importante contributo del Comando Logistico l’organo tecnico-militare che detiene dinanzi alla legge la responsabilità amministrativa di tutto il materiale connesso con l’attività operativa, compreso quello di interesse storico - stiamo aggiornando la sua catalogazione e localizzazione su tutto il territorio nazionale, con particolare riferimento ai velivoli concessi per finalità espositive; per quelli ceduti in prestito a enti, amministrazioni o associazioni sono in corso costanti verifiche e, se necessario, successive azioni per esigere il ripristino di condizioni di tutela previste o procedere, in casi estremi, al loro recupero. L’Amministrazione, comunque, si tutela esigendo dal richiedente l’accettazione di una clausola fideiussoria. Questa attività di monitoraggio, peraltro indispensabile, richiede tempo e, in qualche caso, risorse. Riceviamo, inoltre, molte segnalazioni riguardanti le condizioni di materiale in prestito che ci aiutano a delineare un quadro generale ancora più completo. Stiamo perfezionando in tale ambito importanti forme di collaborazione con le nostre sezioni delle Associazioni d’Arma aeronautiche. L’attività di “restyling”, per così dire, riguarda anche tutti i velivoli “gate guardian” posti “a difesa” delle principali installazioni dell’Aeronautica Militare e affettivamente molto cari al personale di stanza. Il materiale storico, sia di diretto interesse per la Forza Armata, sia quello in eccesso, sarà complessivamente raccolto, curato e custodito a Torricola, uno “storico” deposito nei pressi di Roma; se ne potrà disporre per esigenze espositive presso musei in Italia e all’estero e per proporre scambi con altro materiale di interesse aeronautico,così come la più recente normativa amministrativa consente; ciò è particolarmente utile per incrementare tutto quello che ha significativo valore storico per la Forza Armata. Ci sono in particolare delle procedure specifiche per realizzare tutto ciò? Abbiamo affermato di ritenere un qualsiasi velivolo come un prezioso capolavoro e come tale da salvaguardare e rispettare, in qualsiasi ambito e contesto. Per tale motivo, un recente orientamento normativo (“Linee Guida per la conservazione del materiale storico in Forza Armata” - Ed. 2008) non consente la cessione di velivoli per l’esposizione permanente in aree aperte, pubbliche, non protette ed esposte alle intemperie; ciò infatti, e purtroppo l’esperienza ce lo conferma, non garantisce nel tempo , all’inevitabile mutare di condizioni e impegni iniziali, la tutela e il rispetto del “bene” e di ciò che esso rappresenta. Né la Forza Armata è più in grado di sostenere l’onere dell’intervento per ripristinare le originarie condizioni. In quanto “bene culturale”, il velivolo (naturalmente ciò vale per tutto il materiale storico) deve trovare accoglienza prioritariamente in un museo. In tale ambito, va tuttavia specificato che esso non potrà mai figurarvi, come talvolta in passato, come “deposito” (o spazio) offerto alla Forza Armata, ma come parte di un fruttifero rapporto di collaborazione nell’ambito di pro-

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