GENNAIO 2018

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Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma.

Anno XL n. 1 Gennaio 2018 Euro 2.50 - I.P.

SOCIETÀ

Amare ad ogni età: terza puntata

Quando gli anni fanno la differenza nella coppia

ATTUALITÀ

PREVENZIONE

SCIENZE

Silver Lab, il nuovo progetto per i senior

Loretta Goggi, contro il cancro

Prendiamoci cura del nostro cuore

Promuovere una grande rivoluzione digitale

A sostegno della ricerca per combatterlo

Poche regole per tenerlo in forma



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IN QUESTO NUMERO 5. Editoriale 6. Periscopio 8. Zoom 74. Dentro la rete 90. Vivere in armonia 93. Bacheca 94. Giochi 95. Stuzzica cervello 96. Oroscopo 96. Soluzioni 97. Lettere

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società i

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38. Essere tutori volontari Per aiutare i ragazzi migranti di Daniela Floridia

18. Ecco “Bella mossa” Bologna ecosostenibile di Romina Vinci

22. Car sharing

Fenomeno in crescita di Emanuele Mùrino

25. Analfabeti funzionali

anteprime

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__SOCIETÀ__ Il Terzo Tempo Esercitiamo la nostra libertà Dai 65 anni impariamo a riempire di nuovo la nostra vita di Lidia Ravera

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__le INTERVISTE__ Oliviero Toscani: l’immaginazione al potere L’arte deve provocare interesse ed energie, altrimenti non serve a niente di Raffaello Carabini

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www.50epiu.it

INDICE

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GENNAIO 2018

__SOCIETÀ__ Quando la discriminazione è nascosta tra le parole Anziani e bambini i più colpiti dall’uso di un vocabolario inadeguato di Anna Maria Melloni

Se non si allena la mente di Ilaria Romano

28. Non ho l’età... L’amore e gli anni di Flavia Balloni

36. Beautiful minds

La geniale Hedy Lamarr di Sadìa Maccari

56. Progetto “Silver Lab” Tecnologia a misura di senior di A. Granelli e R. Pone

58. Casali Socraggio

Un paese, una sola anima di Winda Casula

61. Stone balancing

Opere d’arte in equilibrio di Barbara Di Sarno

64. Nuovi arredamenti Idee e tendenze del 2018 di Giulia Rachele Deli

66. Loretta Goggi

Parliamo di prevenzione di Giada Valdannini GENNAIO 2018 I 3


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viaggio

cultura 47. Libri 48. Arte 49. Teatro 50. Musica 51. Cinema

52. Colombia antica e moderna Dai Conquistadores ad oggi di Loris Porcheri

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Art Director Elisa Rossi @ elisa.rossi@50epiu.it

68. Aiutiamo il nostro cuore

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72. Omeopatia sì, omeopatia no

Dibattito sempre aperto sull’efficacia di questa medicina alternativa di Alessandro Mascia

parliamo di... i

La prevenzione, arma contro l’insorgenza di patologie cardiache di Paola Stefanucci

75. Spazio50

Incontri, eventi, tempo libero, cultura e tanto altro nel mondo di 50&Più a cura di Luisella Berti

86. Previdenza

eventi

42. Italia In...Canto 2018 A Napoli, i cantanti ormai verso la finale di Luisella Berti

di Gianni Tel

88. Fisco

di Alessandra De Feo

98. Bazar

a cura del Centro Studi 50&Più

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Credit foto: Agf, Contrasto, Marka, Masterfile, Olycom, Shutterstock, Sintesi, Emanuele Mùrino, Foto Ufficio Stampa “car2go”, Foto Ufficio Stampa “Enjoy”, Foto Stone Balancing: Michael Grab, Paolo Sacchi, Ilaria Romano, Reuters: Shailesh Andrade, Omar Sobhani, Darrin Zammit Lupi, Carlos Barria, Antonio Bronic, Ilya Naymushin, Saumya Khandelwal, Toby Melville, Nacho Doce, Yiannis Kourtoglou, © Studio Toscani, Stefano Beggiato, Ritratto di Oliviero Toscani, 2017 ©, Shutterstock: solomon7, Claudio Divizia, Featureflash Photo Agency, Nicolas Economou, Eugenio Marongiu, kostasgr, Ga Fullner, Matyas Rehak, Fotos593. Foto di copertina: Stefano Beggiato Illustrazioni: Enrico Riposati.

ANNO XL - n. 1 gennaio 2018 Per posta: Largo Arenula, 34 - 00186 Roma Per telefono: 06.68134552 Per fax: 06.68130280 m@il: redazione@50epiu.it

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Anno XL n. 1 Gennaio 2018 Euro 2.50 - I.P.

Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma.

ABBONAMENTI Italia: annuale (11 numeri) euro 22,00 sostenitore euro 40,00 copia singola euro 2,50 copia arretrata euro 4,50 Estero: annualeeuro 41,50

SOCIETÀ

Quando gli anni fanno la differenza nella coppia

Aderente a:

ATTUALITÀ

PREVENZIONE

SCIENZE

Silver Lab, il nuovo progetto per i senior

Loretta Goggi, contro il cancro

Prendiamoci cura del nostro cuore

Promuovere una grande rivoluzione digitale

Direttore Editoriale Maria Laura Rondini @ l.rondini@50epiu.it

Direttore Responsabile Giovanna Vecchiotti @ g.vecchiotti@50epiu.it

scienze

Amare ad ogni età: terza puntata

Mensile di attualità e cultura di 50&Più Sistema Associativo e di Servizi

A sostegno della ricerca per combatterlo

Poche regole per tenerlo in forma

Finito di stampare: 21 dicembre 2017

4 I 50epiumagazine.it I GENNAIO 2018

Per il pagamento effettuare i versamenti sul c/c postale n. 98767007 intestato a 50&Più Srl - Roma. L’abbonamento andrà in corso dal primo numero raggiungibile e può avere inizio in qualunque momento dell’anno, ma avrà comunque validità annuale.

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Registrazione Tribunale di Roma n. 17653 del 12/04/79 Iscrizione al R.O.C. n. 6158 del 10/12/2001 Spedizione Poste Italiane SpA Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma

Manoscritti e fotografie Anche se non pubblicati, non verranno restituiti. © Editoriale 50&Più Srl Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale della pubblicazione senza l’autorizzazione scritta dell’Editore.

Tutela dati Si garantisce la riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione scrivendo all’Editore. Le informazioni custodite nell’archivio dell’Editoriale 50&Più Srl verranno utilizzate al solo scopo di inviare agli abbonati la rivista e gli allegati, anche pubblicitari (D. Leg.vo 196/2003 tutela dati personali). NUMERO CERTIFICATO 8147 DEL 06/04/2016

ASSOCIATO ALL’USPI UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA


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L’IMPORTANZA DEGLI ANZIANI IN INTERNET

di Maria Laura Rondini Direttore Editoriale 50&Più

EDITORIALE

editoriale GENNAIO 2018

SU UNA NOTA E SEGUITA RUBRICA DI LETTERE pubblicata quotidianamente online, è comparsa, fra le altre, una lettera dove l’autrice sottolineava, come - ad aggravare i suoi problemi personali - si aggiungesse la paura per i terribili e angoscianti commenti di coloro che leggono e commentano, SPESSO È LA VIOLENZA ormai abitualmente, le lettere pubGRATUITA E INSENSATA A blicate. Come ben sa chiunque freNUTRIRE I COMMENTATORI quenti il mondo virtuale, sembra DEI SOCIAL, proprio che spesso sia la violenza PIÙ O MENO DIFFUSI gratuita e insensata a nutrire i commentatori dei social, più o meno diffusi. Perché questa degenerazione attecchisce così facilmente? Ma soprattutto quale equilibrio si è spezzato nel rapporto, seppure mediato dalla tecnologia, tra persone che pur non conoscendosi condividono pensieri, episodi di vita, problemi a volte anche molto gravi? Non vogliamo evocare la mancanza di quella che una volta veniva chiamata semplice buona educazione, facciamo riferimento a quel minimo di empatia per il genere umano, a quella predisposizione intima che dovrebbe portarci a “sentire” la difficoltà dell’altro, il suo dolore, il momento difficile di una scelta, di una perdita, magari di un’ingiustizia subita. Invece le parole vengono scagliate come fossero pietre, per ferire, per “finire” il malcapitato di turno. Come mai persone che pure conosciamo come tranquille e pacifiche si trasformano talvolta in scrittori scriteriati e disinibiti una volta messi alla tastiera di un computer? Perché, come dicono coloro che studiano i comportamenti umani, ci sentiamo protetti dalGLI ANZIANI ATTIVI la massa, dal numero di altre NEL COMPLESSO MONDO persone che imprecano e inDI INTERNET, POSSONO veiscono alla stessa maniera. RAPPRESENTARE UNA Questa protezione ci autorizza PRESENZA EQUILIBRATRICE... a qualsiasi parola, a ogni pensiero, a volte anche ad ogni azione. L’uso di Internet, la frequentazione di siti di notizie, di social e piattaforme digitali, giorno per giorno si va diffondendo tra le persone più avanti negli anni, fra le quali si registrano le percentuali maggiori di diffusione. Entrare in contatto con la realtà “virtuale” è una conquista importante, che diventerà presto ineludibile per tutti, a qualsiasi età. E l’auspicio è che proprio la crescita di anziani attivi nel complesso e variegato mondo di Internet, possa rappresentare una presenza equilibratrice, consapevole, che sappia avere rispetto delle relazioni e delle parole, che testimoni delle difficoltà che comporta la vita, che sappia di convivenza e di comunità. GENNAIO 2018 I 5


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IN AGENDA DAL MONDO

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BOLLANI IN CONCERTO

gennaio

Si intitola Napoli Trip il nuovissimo progetto musicale del celebre pianista Stefano Bollani, che fa tappa per esibirsi nella cornice del Teatro Carlo Felice. www.carlofelicegenova.it

GENOVA

gennaio

NAUTICA IN MOSTRA DÜSSELDORF (GERMANIA) Fino al 28 superyacht e piccole imbarcazioni invadono Düsseldorf. Oltre 360 produttori di barche a vela, multiscafo, yacht, catamarani e tender. Per ogni budget. www.boat-duesseldorf.com

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FESTIVAL DELLA LUCE

gennaio

C’è tempo fino al 21 per godere del Festival della Luce, unico per i suoi suggestivi allestimenti luminosi presenti lungo tutti i canali della città. www.amsterdamlightfestival.com

AMSTERDAM (OLANDA)

A PROPOSITO DI... SOCIETÀ

CARTA PREPAGATA

L’Accademia del talento

Esiste e si trova a Milano “L’Arte nel cuore”, una delle poche accademie di spettacolo al mondo per ragazzi disabili e normodotati. Offre oltre 20 corsi tra danza, sceneggiatura, musica, canto e trucco. www.corrieredellasera.it

FLESSIBILE SÌ - Ottenerla è faci-

le: basta un documento d'identità e un importo base versato come credito. No interessi.

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SPORT

Calcio ad alta quota

Per riuscire a completare una partita di pallone, i giocatori del Lhasa Chengtou - ogni quindici minuti devono fermarsi per respirare con bombole d’ossigeno. Il campo, infatti, è in quota sul Tibet. www.euronews. com

i DISGUIDI

Armi in offerta

Fuori dal pub!

...MA NON TROPPO NO - Esistono costi di attivazione. Non si può andare in rosso: perciò, occhio alle spese che si sostengono.

Un gruppo di seminaristi cattolici è stato allontanato da un pub nel Galles a causa degli abiti “sconvenienti”. Nel pub “City Arms” di Cardiff erano stati scambiati per giovani di un addio al celibato. www.thesun.co.uk

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Walmart, la grande catena commerciale americana, si è scusata per aver esposto armi in uno dei suoi negozi con su la scritta “Consigliate per il ritorno a scuola”. La denuncia è partita dagli utenti della rete. www.cnn.com

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RECORD

Poker infinito

IN NUMERI

GLI ITALIANI E LA LAUREA

FONTE: SOLE24ORE

Un italiano su quattro non arriverà mai alla laurea. Questo, secondo le rilevazioni Eurostat sui connazionali in possesso al massimo della licenza media, 25-34enni che rischiano di contendersi il lavoro coi lavoratori migranti.

ASSUNZIONI CON LIC. MEDIA NEL 2008

ASSUNZIONI CON LIC. MEDIA NEL 2016

ASSUNZIONI CON LAUREA NEL 2008

ASSUNZIONI CON LAUREA NEL 2016

55.589 42.444 61.340 73.717

6 I 50epiumagazine.it I GENNAIO 2018

Si è tenuta a Las Vegas la partita di poker più lunga della storia: è durata 79 ore e 45 minuti. Il precedente primato era del 1994 con 78 ore. Per resistere, i gocatori hanno praticato yoga e meditato. https://notizie.delmondo.info

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PERISCOPIO

L’ALBERO PIÙ ANTICO D’ITALIA

a cura di Samuela Gangi


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MONGOLFIERE

gennaio

Mongolfiere in aria fino al 4 febbraio a Château-d’Oex dove, ogni anno, spiccano il volo centinaia di palloni ad aria calda. Spettacoli notturni, giri in mongolfiera ed eventi per i bimbi. www.chateau-doex.ch

CHÂTEAU-D’OEX (SVIZZERA)

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CARNEVALE

gennaio

Al via il carnevale d’Europa di Cento, gemellato con quello di Rio. Le migliori scuole di samba di Rio e i loro carri riempiono le strade della città fino al 25 febbraio. www.carnevalecento.com

CENTO (FE)

DEI “GUIZERS” 31 FESTA LERWICK (UK)

gennaio

Si svolge a Lerwick, isola scozzese delle Shetland, Up Helly Aa Festival, in cui mille “guizers” (uomini in costume) danno fuoco alla copia a grandezza naturale di una nave vichinga. www.uphellyaa.org

CLASSIFICHE

La cancelliera al top

Per la rivista Forbes, Angela Merkel si conferma al primo posto tra le donne più influenti al mondo. Nella classifica, solo tre italiane: Federica Mogherini, Miuccia Prada e Fabiola Gianotti. www.forbes.com

i CURIOSITÀ

Il pranzo di nozze

Una coppia si è imbucata a un matrimonio nel New Jersey, lasciando una busta con un dollaro. «Scusate - hanno scritto agli sposi -, che il dollaro vi porti fortuna». Rintracciati, sono diventati amici. www.telegraph.co.uk

i TECNOLOGIA

L’ALBERO PIÙ ANTICO D’ITALIA ha oltre 4mila anni e si trova in Sardegna, nel comune di Luras, in Gallura. Appartiene alla specie Olea europaea ed è noto, sull’isola, come il Patriarca o S’Ozzastru (cioè, l’Olivastro). Rientra a pieno titolo tra i più vecchi d’Europa e ogni estate, in concomitanza col periodo della villeggiatura, è meta di molti visitatori incuriositi dall’interessante primato. Nell’aspetto, ha dimensioni gigantesche che, se unite all’età, ne hanno fatto un vero e

proprio Monumento naturale (tanto che è stato dichiarato tale nel 1991): il tronco ha una circonferenza di undici metri e mezzo, mentre il diametro della chioma arriva a 21, con un’altezza di 14. Visti i secoli che ha sulle spalle, si mostra particolarmente nodoso e segnato da piccole e grandi cavità. In quella zona, è in ottima compagnia. Altri alberi ultracententenari sono visibili a Santo Baltolu di Carana, a pochi chilometri da Luras, sulle sponde del lago Liscia.

La batteria adattabile

Le batterie in commercio sono rigide e metalliche, poco adatte a dispositivi medici come peacemakers. La Queen’s University di Belfast ha realizzato dei prototipi flessibili e in materiale organico. www.qub.ac.uk

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Z SERVIZI DIFFUSI PER UNA CITTÀ VIVIBILE

8 I 50epiumagazine.it I GENNAIO 2018

ZOOM APPUNTI SUL PRESENTE

POTER AVERE SPAZI dove i cittadini potranno agevolmente trovare le informazioni per vivere la città o accedere ai servizi che diano risposte rapide e risolutive ai piccoli problemi che si possono presentare quotidianamente. Sono queste finalità che animano l’iniziativa milanese “Ambrogio - Basta chiedere!”, un progetto che vuole coinvolgere edicole ed edicolanti della città, riportandoli al centro della vita dei quartieri. Le edicole aderenti ad “Ambrogio”, insieme alla normale attività di vendita di quotidiani e riviste, tramite una piattaforma informatica che funziona sia come un social network di quartiere sia come motore di ricerca, mettono in contatto chi ha un’esigenza con chi può offrire soluzioni. L’obiettivo è quello di dare vita ad una rete multiservizi a disposizione dei bisogni e delle necessità degli abitanti. Le prime sei edicole aderenti al progetto sono: piazza Oberdan/Malpighi; via Castelbarco 15; via Fiamma 20; piazza Abbiategrasso; piazzale Lagosta e via Pazzini.

Con il progetto “Ambrogio Basta chiedere!”, alcune edicole di Milano hanno creato una rete di servizi per i bisogni dei cittadini



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VIAGGIO TRA LE IMMAGINI PIÙ BELLE DEL 2017

Sono foto di cronaca, natura, vita quotidiana, eventi bellici... L’agenzia Reuters ha raccontato alcuni dei momenti più significativi dell’anno appena concluso, attraverso le immagini, molte delle quali entreranno a far parte della storia

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1 Regno Unito: un aereo passeggeri, con la luna piena sullo sfondo, atterra all’aeroporto Heathrow di Londra 2 Istria: una donna in bicicletta nel Parco subacqueo Verudela, a Pola 3 Russia: Anfisa, una femmina di scimpanzè nello zoo di Krasnoyarsk 4 Germania: l’incontro tra Donald Trump e Vladimir Putin, durante il G20 di Amburgo 5 India:

uomini in barca sul fiume Yamuna, a Nuova Delhi, immersi nella nebbia e circondati dai gabbiani 6 Mar Mediterraneo: il tentativo di salvataggio di 134 migranti, dopo che la loro imbarcazione è affondata a largo delle coste libiche 7 Afghanistan: poliziotti afghani richiamano l’attenzione di un bambino di 4 anni, al centro di uno scontro armato tra forze afghane e insorti, a Kabul 8 India: una ragazza viene bagnata con acqua colorata, durante l’Holi Festival, a Mumbai 9 Brasile: Benedito, 66 anni, affumica gamberetti con un forno a legna nel villaggio di Corumbau 10 Cipro: Ammar Hammasho, un siriano, bacia i suoi figli giunti nel campo profughi di Kokkinotrimithia. 10

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______IL TERZO TEMPO______

ESERCITIAMO LA NOSTRA LIBERTÀ di Lidia Ravera ABBIAMO PIÙ DI 50 ANNI, più di sessanta e più ancora. Siamo i figli e le figlie del boom demografico, siamo nate e nati, cioè, fra il 1946 e il 1964. La guerra era appena finita, c’era stato molto dolore. Si aveva voglia di amarsi. Siamo nati in tanti, in tante. Eravamo la maggioranza da bambini, lo siamo ancora adesso. Ve lo dico perché questa pagina, con la quale spero di mettervi di buon umore (buono e battagliero), parte dal presupposto che non siamo pochi, non siamo isolati, non siamo soli e non siamo tristi. Siamo la prima generazione che, varcata la soglia dei 60 anni, ha ancora, mediamente, 30 anni davanti. L’aspettativa di vita continua ad aumentare, siamo il secondo Paese più vecchio del mondo (l’altro è il Giappone), e la Politica che cosa fa? Ritocca istericamente l’età della pensione. Altri sette mesi, un altro anno e poi ancora uno... Che cosa vogliono da noi? 12 I 50epiumagazine.it I GENNAIO 2018


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Che lavoriamo fino all’ultimo respiro? Noi invece, noi baby boomers diventati grandi, vogliamo vite piene. Chi vuole continuare a lavorare, è bene che possa farlo. Chi ha un lavoro che rispetta il corpo e si arricchisce di una mente più sottile, più nutrita di memoria, più equilibrata (se invecchi bene la tua testa è una insostituibile miniera di idee), deve poter continuare fino ai 70 e oltre. Chi ha faticato tutta la vita, usurando il corpo e lasciando l’anima a casa, ha diritto ad avere del tempo, a impadronirsi finalmente di questo bene prezioso. Il tempo. Un tempo libero da gravami, da cartellini timbrati, da riunioni inutili. Tuo. Io penso che l’età a cui andare in pensione la devono decidere i lavoratori. Ovviamente, dato che viviamo in un mondo imperfetto, è bene che ci sia un età minima. Io direi 65 anni. Perché a 65 anni si entra ufficialmente nel “terzo tempo”. Ma che cos’è, esattamente, questo terzo tempo? L’anticamera della fine? Uno spazio vuoto da riempire di nuove incombenze: dopo aver curato i figli, curare i figli dei figli e gli anziani ge-

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PARLIAMONE... CHI VOLESSE SCRIVERE A LIDIA RAVERA PUÒ FARLO: PER POSTA LARGO ARENULA 34 00186 ROMA PER FAX 0668130280 PER MAIL REDAZIONE@50EPIU.IT

nitori? È giusto che chi ha lavorato tutta una vita debba sostituire il welfare zoppicante di un Paese che non sa adeguare i suoi strumenti ad una società che invecchia? No, non è giusto. Io penso che il penultimo tratto di strada, quello che precede l’ultimo, debba essere dedicato all’esercizio della libertà. Vi pare un programma troppo impegnativo? Vi aiuto io. Si tratta innanzitutto di liberarsi degli stereotipi, tutti quei cliché che ci descrivono come emarginati, incapaci di suscitare desiderio né, tantomeno, di provarlo, spaventati, privi di

curiosità, noiosi, carichi di rimpianti e malanni. Non è così. Passato il Rubicone dei 65 si è esattamente come si è sempre stati. Non ho conosciuto una sola persona forte, intelligente, aperta, generosa e curiosa che si trasformasse, allo scoccare del terzo tempo, in un vecchio lamentoso o in una vecchia acida e cattiva. Continuiamo a essere quello che siamo sempre stati. E, se non siamo perfettamente soddisfatti di quello che siamo sempre stati, abbiamo, finalmente, il tempo di lavorare per diventare esseri umani migliori.

Siamo la prima generazione che, varcata la soglia dei 60 anni, ha ancora, mediamente, 30 anni davanti

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__SOCIETÀ ATTUALITÀ__

Anziani e bambini: sono i soggetti più colpiti da un vocabolario che col tempo si è fatto sempre più discriminante. Ma quando alle parole si sostituiscono i fatti?

DISCRIMINARE NON SOLO A PAROLE di Anna Maria Melloni

NEL NOSTRO MODO DI PARLARE, nei termini che utilizziamo ogni giorno, spesso si insinua il germe di una difficoltà che accomuna molti: la difficoltà nel considerare le persone anziane ancora e del tutto adulte, interlocutori coi quali ci si deve rapportare in modo assolutamente paritario. Pensiamo a come ci esprimiamo parlando delle nostre normali attività: «Domani, Giulia, andremo a fare shopping assieme?»; riferendoci a un bamLO STEREOTIPO DELLA LENTEZZA bino potremmo dire «Più tardi accomIl pregiudizio che fa sentire inadeguati pagnerò Filippo alla partita di calcio». Ogni cosa ha il suo tempo. Persino le reazioni Se provate però a far caso alle espresche, col passare dell’età, possono andare incontro sioni comunemente utilizzate riferendosi ad un fisiologico rallentamento. Può capitare, ina persone anziane, noterete che spesso vece, che venga richiesto forzatamente alle persone vengono utilizzate espressioni quali: anziane di essere più veloci di quanto possano, «Domani porterò mia madre a fare la generando in loro un senso di frustrazione.

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SOCIOPATICI? CONTRO I PIÙ PICCOLI

L’era dei locali “childfree“

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spesa». Ma attenzione, nella scelta di questo termine è implicito, anche se involontario, un disallineamento dei soggetti in gioco, passiamo dall’andare con, che usiamo per i rapporti paritari, al portare, che, secondo la Treccani, sta per: reggere, sostenere su di sé un oggetto (o un peso qualsiasi), di solito mentre si compie un movimento, e quindi spostando o trasferendo l’oggetto stesso da luogo a luogo

CON UNA CERTA FREQUENZA ACCADE CHE, DURANTE VISITE PER ACCERTAMENTI SANITARI, IL MEDICO SI RIVOLGA IN PRIMA ISTANZA, NON TANTO ALLA PERSONA ANZIANA DIRETTAMENTE INTERESSATA, QUANTO A CHI L’HA EVENTUALMENTE ACCOMPAGNATA

(www.treccani.it). Per la stessa identica ragione, ovvero per una difficoltà nel riconoscere nell’interlocutore anziano una parità nel dialogo, avviene con una certa frequenza che durante delle visite per accertamenti sanitari, il medico si rivolga in prima istanza, non tanto alla persona direttamente interessata, quanto a chi l’ha eventualmente accompagna-

ta. In qualità di accompagnatori, ci si sente quindi rivolgere domande sulle abitudini alimentari, sugli esami eseguiti, sui farmaci assunti… Capita purtroppo di frequente, col conseguente imbarazzo nel dover far presente che il “paziente” è in grado di rispondere autonomamente. Quando non è così, quando davvero per il paziente diventa difficile, se non impossibile, rispondere, inevitabilmente saranno il coniuge, il figlio, la figlia, l’assistente familiare, il volontario a doversi in qualche modo sostituire a lui, a supplire alla difficoltà fornendo tutte le informazioni necessarie. Ma, anche in questo caso, non dovrebbe mai verificarsi che la persona per la quale si »

La convivenza diventa ogni giorno più difficile, cerchiamo di eliminare dalle nostre vite ciò che ci disturba, selezioniamo per noi solo ciò che ci aggrada. Stante queste premesse, a molti è capitato di ricevere un invito, magari a un matrimonio, di un’amica che ci informa che cerimonia e pranzo sono riservati ai soli adulti. Ripensando al passato sarebbe stato bello aver avuto lo slancio di rispondere con un bel «No grazie, preferisco passare il sabato con le mie Creature». Invece no, interrogandoci su quale malefatta potevano aver mai commesso i nostri pargoli, ci siamo sobbarcati l’acquisto di un abito, di uno splendido regalo e alla fine abbiamo anche pagato una baby sitter, per poter condividere il momento più bello della vita di un altro! Beh, già da quei primi segnali avremmo dovuto presagire il peggio. In qualche modo, accettando simili scostumatezze, non ribellandoci a proposte addirittura offensive, abbiamo favorito la nascita dei locali “childfree”. Locali in cui, per essere chiari, ci viene garantito che non dovremo vivere l’odiosa esperienza di incontrare un bambino! Fermo restando che ognuno ha il pieno diritto di frequentare o meno dei bambini, c’è da chiedersi se gli avventori di questi locali, che alcuni considerano addirittura illegali, siano sereni nell’immaginare un mondo in cui gli esercizi pubblici verranno via via vietati ora a questa, ora a quell’altra categoria di persone. Verrà il giorno in cui potremmo ritrovarci davanti a un locale pubblico che vieta l’ingresso ad anziani, donne incinta, disabili, uomini cinquantenni... Potremmo allora esercitare il diritto di non entrare!


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è fissato un appuntamento venga ignorata come CONTRO L’AGEISMO se non fosse L’ultimo e il più difficile dei pregiudizi «Come porti bene i tuoi anni!» è una frase che nemmeno prefa piacere a tutti sentirsi dire, ma è un complisente. Occorre mento oppure è una frase «ageista»? In fondo saper scindere significa che appari in forma solo se dimostri l’aspetto puraun’età inferiore alla tua. Ma che male c’è a dimente informatimostrare la propria età? Anzi, che male c’è ad vo da quello reavere la propria età, qualunque essa sia, e a rilazionale. vendicarla con orgoglio? L’ageismo, spiega Sostituirsi a chi è Ashton Applewhite (giornalista e attivista), è in grado di gestire una forma di discriminazione che si nutre di le proprie relaziopregiudizi relativi alle classi d’età. E, in una soni e la propria vita cietà occidentale concentrata sul valore della è un errore, semgiovinezza in modo addirittura grottesco, ma in cui la vita media si è incredibilmente allungata, pre. Non di rado, chi ne fa le spese è proprio la categoria di pertuttavia, questo sone più numerosa: le persone non giovani. E atteggiamento allora è giunta l’ora di combattere con fermezza viene spacciato tutti i pregiudizi ageisti. per accudimento. Parlare di qualcuno in sua presenza come PER SAPERNE DI PIÙ fosse assente è una manASHTON APPLEWHITE, canza di rispetto, un’omisIL BELLO DELL’ETÀ. sione, che non può essere MANIFESTO CONTRO L’AGEISMO, CORBACCIO, MILANO (SAGGI), in nessun caso giustificata 2017, PAGG. 288 dal bisogno di snellire i tempi. Eh sì, perché invecchiando talvolta i tempi di reazione si dilatano, la risposta pronta, che una volta veniva fornita non appena formulata la domanda, può, negli anni, essere sostituita da qualche secondo di silenzio per raccogliere le idee, e poi da una risposta che attende il

COMPLIMENTO O DISCRIMINAZIONE?

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tempo per cercare le parole giuste. I tempi si allungano, nel parlare, nel muoversi, e chiunque dica «Io sono agile come una volta!» sa che sta fotografando una situazione del presente che potrebbe modificarsi in futuro. Allora può accadere ad esempio che, accanto alle ben note e chiacchierate signore che agli uffici postali saltano la coda, rubando il posto a chi le precedeva di diritto, vediamo anche coloro che, per non sbagliare, per non ricevere una risposta sgarbata, per non scatenare un brusio irritato nelle persone che attendono, si preparano tutti i documenti necessari, li mettono in bell’ordine per essere pronti a reagire con solerzia alle domande degli addetti allo sportello. Ma se, malauguratamente, un documento dovesse mancare, un foglio dovesse cadere, una risposta non dovesse essere fornita in tempi record, ecco levarsi un rumoreggiante disappunto. Per i più sfortunati, ci sarà anche un solerte impiegato che non mancherà di sottolineare, con un ricco repertorio di espressioni facciali, l’inadeguatezza del-

l’interlocutore. Capita, capita spesso, e non capita solo agli anziani. Capita a tutti noi quando ci troviamo in situazioni di stress, quando ci inabissiamo ad esempio in un contesto ospedaliero, dove le informazioni fornite sembrano pioverci addosso senza alcuna possibilità di essere afferrate, memorizzate. A nulla vale in quel momento sapere che capita a tutti: ci sentiamo semplicemente inadeguati. Ecco, alle persone anziane questa sensazione può capitare più frequentemente che ad altri, perché siamo disabituati a concedere il tempo necessario, come se il mito dell’efficienza avesse spazzato via la capacità di accogliere i nostri interlocutori coi loro bisogni, le loro caratteristiche, i loro tempi. Il senso di inadeguatezza può portare ad abdicare a certe funzioni prima che sia strettamente necessario, togliendo così alle persone il piacere di mantenere la propria autonomia e, paradossalmente, caricando di ulteriori incombenze coloro che, nel pieno dell’attività lavorativa - magari i figli - di tempo ne hanno già poco.



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__SOCIETÀ ATTUALITÀ__

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È POSSIBILE CAMBIARE LE ABITUDINI DEI CITTADINI? È QUELLO CHE TENTA DI FARE IL PROGRAMMA “BELLA MOSSA”, INCENTIVANDO A SPOSTARSI A PIEDI, IN BICI O CON I MEZZI PUBBLICI, GRAZIE AD UN CONCORSO A PREMI

di Romina Vinci

BOLOGNA:

ECOSOSTENIBILI E PREMIATI Dal 1° Aprile al 30 Settembre scorso i bolognesi hanno avuto un motivo in più per utilizzare mezzi di trasporto meno inquinanti o per fare una bella passeggiata a piedi. Tutto grazie a “Bella Mossa”, un’App che mette in palio premi, sconti e buoni spesa per chi accumula punti grazie all’uso dei mezzi ecosostenibili

TI MUOVI BENE? ED IO TI PREMIO! Spostarsi in bicicletta, a piedi, in autobus, in treno, attraverso il car-sharing o il car-pooling a Bologna conviene grazie a “Bella Mossa”, un’App che tiene conto di tutti i tragitti ecosostenibili, e premia con sconti e buoni spesa chi accumula punti ottenuti grazie all’uso dei mezzi eco-friendly. Per sei mesi, dal 1° Aprile al 30 Settembre, i bolognesi hanno avuto un motivo in più per utilizzare mezzi di trasporto meno inquinanti. L’applicazione “BetterPoints”, scaricabile gratuitamente sul proprio smartphone, ha consentito infatti di registrare i propri spostamenti in bicicletta, autobus, treno, car-sharing, carpooling e quelli a piedi, guadagnando per ognuno di essi “PuntiMobilità”. Al raggiungimento di traguardi specifici, stabiliti in base al numero di “spostamenti sostenibili” effettuati, i punti sono stati convertiti in sconti presso i tanti esercizi commerciali

18 I 50epiumagazine.it I GENNAIO 2018


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che hanno aderito all’iniziativa. Uno schema ad incentivi che si è mostrato utile per stimolare e favorire la mobilità sostenibile nell’intera città metropolitana di Bologna. “Bella Mossa” è nata da un’idea di Marco Amadori e Giuseppe Liguori; si tratta di un progetto realizzato dalla Srm - Reti e Mobilità Srl, l’Agenzia per la Mobilità ed il Trasporto pubblico locale del Comune e della Città Metropolitana di Bologna. Ed è proprio Marco Amadori che ripercorre con noi le tappe che hanno portato alla creazione di questa iniziativa vincente: «La promozione della sostenibilità è uno dei punti di forza della nostra Agenzia; nell’Agosto 2016 abbiamo deciso di partecipare ad un progetto europeo per incentivare la mobilità; venivano messi in campo centomila euro pro capite e sono state selezionate sette città europee: Bologna è stata una di queste, grazie al nostro progetto. Era da tempo che avevamo in mente di sviluppare uno schema di incentivi che potesse spronare le persone a lasciare l’automobile a casa prediligendo l’uso dei mezzi pubblici e sostenibili, e finalmente con “Bella Mossa” ci siamo riusciti». La sperimentazione è partita il 1° Aprile e si è conclusa il 30 Settembre, ed i risultati parlano da soli: oltre ventimila gli iscritti all’App “BetterPoints”, 15mila i bolognesi che hanno raccolto la sfida realizzando complessivamente 750mila spostamenti e percorrendo 3,7 milioni di chilometri, vale a dire 93 vol- » GENNAIO 2018 I 19


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te il giro della Terra. Il report finale dell’iniziativa dimostra che “Bella Mossa” ha ampliamente superato aspettative e obiettivi del progetto (che prevedeva un minimo di 10mila iscritti). Gli utenti hanno usato principalmente la bicicletta e il treno: sui binari sono stati percorsi 1,3 milioni di chilometri, in bici oltre un milione, il che significa che sono state bruciate 48 milioni di calorie. Ma anche i pedoni non scherzano: hanno camminato per 520mila chilometri, bruciando 31 milioni di calorie. Promosso a pieni voti anche il car-pooling, vale a dire la condivisione dell’auto per compiere lo stesso tragitto: si sono creati 600 equipaggi che hanno percorso 45mila chilometri per un risparmio complessivo di 730 tonnellate di CO2. Per il 73% dei bolognesi “Bella Mossa” è stato uno stimolo per ridurre l’utilizzo dell’auto, le donne hanno partecipato più degli uomini (60% contro il 40%), e c’è stato un picco tra i giovani: il 59% degli utenti attivi infatti ha fra i 18 e i 34 anni. «Oltre alla partecipazione individuale, abbiamo lanciato anche la sfida aziendale - spie-

INIZIATIVE

Il treno si è rivelato uno dei mezzi più impiegati dagli utenti di “Bella Mossa”. A BOLOGNA

Ciclovia del Sole Lo scorso Giugno è stato approvato l’accordo per realizzare la “Ciclovia del Sole”: un percorso ciclabile di 46 chilometri che prenderà vita sull’ex ferrovia Bologna-Verona, precisamente da Sala Bolognese a Mirandola. Il completamento dell’opera è previsto per Dicembre 2019.

I NUMERI DI “BELLA MOSSA”

3,7 milioni I chilometri percorsi in 6 mesi dai bolognesi con mezzi eco-friendly

73% La percentuale dei bolognesi che ha ridotto l’uso dell’auto per spostarsi

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SCONTI E PREMI SONO STATI 85 I PARTNER COMMERCIALI CHE HANNO ADERITO A “BELLA MOSSA”, CONSENTENDO IL RISCATTO DI OLTRE 14MILA SCONTI. ED IN PALIO CI SONO STATI ANCHE TANTI PREMI: UN CICLOMOTORE E UNA BICI ELETTRICA, BUONI VIAGGIO DA MILLE EURO, BUONI SPESA HI-TECH, ETC.

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ga Marco Amadori -. Ogni azienda ha formato una squadra e grazie ai PuntiMobilità dei dipendenti ha gareggiato per diventare l’azienda più sostenibile di Bologna. Abbiamo creato tre categorie: aziende di piccole, medie e grandi dimensioni, e questo ha portato anche a scatenare una sana competizione tra colleghi, che gareggiavano a colpi di “PuntiMobilità” per primeggiare anche al di fuori dell’ufficio». Tra i partecipanti, infatti, il 59% sono stati lavoratori, poco più di un terzo gli studenti (33%), ma anche i pensionati hanno voluto mettersi in gioco (l’1% degli iscritti). Per quanto riguarda le fasce orarie, il 14% dei percorsi tracciati si è concentrato alle 8 del mattino: è stata questa l’ora di punta dei BellaMossisti! Ma come hanno vissuto i cittadini bolognesi, questa iniziativa? «La partecipazione po-

polare è stata massiccia - racconta Marco Amadori -, la gente era entusiasta e il meccanismo della raccolta punti è stato un incentivo vincente. Nei primi quindici giorni di Settembre abbiamo lanciato una maratona sostenibile attraverso cui, coloro che riuscivano a registrare per un certo numero di giorni almeno uno spostamento, avevano diritto a ricevere un gadget “Bella Mossa” durante il MobilityVillage che si è tenuto in piazza Maggiore il 16 e 17 Settembre. Il nostro stand apriva alle 10, e già alle 9.30 c’era una lunga fila di persone che erano venute a ritirare il loro gadget, segno che anche a livello “social” la campagna ha funzionato molto bene, e questo non può non inorgoglirci». Marco Amadori ci confida che stanno già lavorando alla seconda edizione dell’iniziativa. E grazie a “Bella Mossa”, Bologna quest’anno si è aggiudicata il suo quarto “Civitas Award”, un importante riconoscimento europeo per l’impegno nel campo della mobilità sostenibile. Insomma, è proprio il caso di dirlo, il Comune di Bologna ha fatto proprio una… bella mossa. E le altre città italiane, sarebbero pronte a raccogliere questa sfida?


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Pochi passaggi al cellulare, con le App dedicate, e si può prenotare e guidare un’autovettura condivisa: è il car sharing, autentico fenomeno nella mobilità italiana. Il mercato non conosce soste e gli operatori, da Nord a Sud, si sfidano a colpi di promozioni commerciali, innovazione e comodità. Con un occhio rivolto anche al rispetto dell’ambiente

CAR SHARING, L’AUTO PER TUTTI +

RICCO L’ELENCO DEGLI OGGETTI SMARRITI SULLE AUTO IN CAR SHARING: PASSEGGINI E STRUMENTI MUSICALI, UN TELESCOPIO E PERFINO UN CUSCINO PER LE FEDI NUZIALI!

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di Emanuele Mùrino

REPERIRE E PRENOTARE UN’AUTO tramite il cellulare, aprirla e guidarla senza averne le chiavi in tasca, lasciarla in posteggio dove si vuole e pagarne l’utilizzo con carta di credito, a fine mese. Fantascienza, soltanto qualche tempo fa. Eppure oggi, a poco meno di quattro anni dal debutto sul mercato italiano, il car sharing a flusso libero è così diffuso che le vetture delle principali compagnie sono parte integrante dei paesaggi cittadini. Poche altre innovazioni, nell’uso dell’automobile, hanno incontrato così velocemente il favore del pubblico. Era stata Milano, nell’agosto 2013, a fare da apripista con “car2go”, il car sharing di casa Daimler. A dicembre dello stesso anno, l’arrivo di Eni con “Enjoy”. Dopo pochi mesi, tra marzo e giugno

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2014, prima “car2go” e poi “Enjoy” inaugurarono il loro servizio a Roma. In breve, i due competitori hanno ampliato l’offerta a Torino, Firenze e Catania (qui solo “Enjoy”, però). Forse, è l’uovo di Colombo, eppure nessuno ci aveva pensato prima. Dopo le due big, sono comparsi altri gestori, ognuno con la propria filosofia. “Share’ngo”, presente a Roma, Firenze, Modena e Milano, ha puntato sulla tutela dell’ambiente con un’offerta 100% elettrica: i quadricicli cinesi Geely ZD1 vantano un’autonomia di circa 120 km, un risultato di tutto rispetto nelle percorrenze urbane. A livello locale, a Milano spicca “DriveNow”, joint venture tra la Bmw e l’autonoleggio Sixt. Il caso è più che particolare: quest’operatore offre Mini e Bmw, anche cabriolet, e perfino le i3 Range Extender della casa bavarese. Auto ben sopra la media dei car sharing e vetture elettriche per strizzare, con eleganza, l’occhio all’ambiente. Sotto il Duomo, a marzo 2017, è in scesa in campo “Ubeequo”, l’ex GuidaMi di Aci Global rilevata dalla francese Europcar. Ha 150 mezzi a disposizione ma con stalli fissi. In pratica, si prende e si lascia l’auto solo nei parcheggi riservati, una sorta di “circuito chiuso”. Nella Capitale, grazie ad

azzeccate scelte operative, torna a brillare “Car Sharing Roma”, della capitolina Roma Servizi per la Mobilità, che ha di recente introdotto il flusso semilibero e punta a migliorare la sostenibilità ambientale. «Il car sharing, con 205 auto e 150 parcheggi in tutto il territorio urbano della Capitale, è uno degli assi portanti di questa azione che, dallo scorso 18 settembre, può avvalersi di uno strumento in più: la modalità one way - spiega una nota della Società - che consente agli utenti di lasciare il veicolo nel parcheggio di destinazione. Una possibilità che, affiancata al modello tradizionale di offerta a stalli fissi, sta facendo registrare un crescente interesse nella cittadinanza». Insomma, da qualunque latitudine si osservi, la risposta degli utenti è stata favorevole e il successo della mobilità in condivisione pare inarrestabile. Basti pensare a due fattori non trascurabili: da un lato, la possibilità di entrare con le auto nelle Ztl cittadine e di posteggiare gratis nelle strisce blu; dall’altro, l’opportunità di utilizzare mezzi che possono circolare sempre, anche nelle giornate di blocco del traffico. «Da noi, il car sharing a flusso libero - spiegano da “Enjoy” - è arrivato nel 2013, iniziando a rivoluzionare la mobilità » GENNAIO 2018 I 23


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SOCIETÀ ATTUALITÀ degli italiani. Oggi ci sono oltre 1.100.000 utenti iscritti; il servizio è diventato parte integrante della quotidianità delle persone ed è a livello dei principali Paesi europei, dove è più sviluppato (in particolare, la Germania). Il suo potenziale, però, è pari ad almeno 10 milioni di utenti: c’è quindi ancora uno spazio enorme di crescita che potrà essere colmato con ulteriori investimenti da parte delle società, ma al tempo stesso serviranno interventi sulle infrastrutture, in particolare parcheggi dedicati, da parte dei Comuni». L’analisi di Andrea Leverano, Managing Director “DriveNow Italia”, fotografa con lucidità quanto la risposta al car sharing sia andata ben oltre le più rosee attese: «Lo scenario è in rapida evoluzione - osserva - e nessuno può prevedere esattamente quello che ci sarà in termini di offerta di mobilità urbana tra 10 o anche solo 5 anni». Per “car2go”, il fenomeno car sharing si fonde con il successo che nel nostro Paese - a Roma, in particolare - riscuote da sempre la Smart. «Siamo orgogliosi dei risultati raggiunti da “car2go” in Italia dove abbiamo superato già quota 400.000 utenti, dichiara Gianni Martino, Country Manager “car2go Italia e Spagna”, e con la fine del 2017 abbiamo rinnovato l’intera flotta, introducendo i nuovi modelli di fortwo e forfour. In Italia, ora “car2go” opera con 2.100 veicoli, metà dei quali saranno dunque auto a quattro posti con cui possiamo offrire nuovi e differenti modelli

NUMERI E FLOTTE

car2go

Oltre 400.000

CLIENTI (*) A TORINO, MILANO, ROMA E FIRENZE, VIAGGIANO SU SMART FORTWO E FORFOUR, PER UNA FLOTTA QUASI INTERAMENTE EURO 6. (* DATI AL 6/11/2017)

Enjoy

Rosso passione È IL COLORE DELLE 2.400 FIAT 500 CHE IL “CAR SHARING” DI ENI OFFRE IN CINQUE CITTÀ: MILANO, ROMA, FIRENZE, TORINO E CATANIA.

Share’ngo Tra Milano,

FIRENZE E ROMA, 1.450 GEELY ZD1 ELETTRICHE SONO A DISPOSIZIONE DEGLI OLTRE 54.000 ISCRITTI (*) PER CIRCA 2.500 CORSE AL GIORNO. (* DATI AL 31/12/2016)

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di utilizzo. Su scala globale, Roma e Milano si posizionano tra le sei location “car2go” con più alto numero di clienti». Il business procede spedito e le innovazioni non mancano. «La cultura del possesso - spiegano in “Enjoy” - sta lentamente scemando e questo è sicuramente uno dei fattori chiave». Di là dei parcheggi dedicati nelle stazioni ferroviarie, negli aeroporti e in città - che più o meno offrono tutti gli operatori, c’è chi ha trovato il modo di azzerare il problema. L’intuizione

è di “DriveNow”, con la funzione Handshake: una novità assoluta. L’App mette in contatto i clienti che cercano un parcheggio con quelli che hanno bisogno di un’auto. Pochi passaggi online e si genera un contatto tra i due abbonati, il primo dei quali, al termine del noleggio, non dovrà posteggiare ma scegliere l’opzione “Consegna l’auto”. Il secondo cliente perfezionerà lo scambio cliccando su “Prendi in carico” e salirà a bordo del medesimo veicolo. Per Leverano, ciò testimonia «l’impegno da sempre orientato a offrire un valore aggiunto in termine di qualità del servizio, che non vuol dire solo auto di categoria premium, ma anche cura nella gestione della flotta e attenzione al cliente». Per “car2go”, il futuro passa anche dalla riduzione delle distanze: «L’utente medio - spiega Martino - è disposto a camminare solo per brevi tratti prima di raggiungere la vettura, mentre, con la guida semi-autonoma, sarà il veicolo stesso a raggiungere il cliente, che potrà facilmente entrare in auto e cominciare a guidare». Che sia questo il futuro della guida nelle città?


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Capire ciò che si legge e si ascolta, e formarsi un’opinione o una conoscenza che sia utile nella vita quotidiana. Non tutti ci riescono: sono i cosiddetti analfabeti funzionali, coloro che non allenano la mente

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SIAMO TUTTI ANALFABETI FUNZIONALI?

di Ilaria Romano

NELL’ERA DI INTERNET, dei Social Network e della tecnologia ormai alla portata di tutti, scopriamo che l’analfabetismo non è ancora stato superato, e che il problema - apparentemente insospettabile - ci riguarda da vicino. Certo oggi il discrimine fra chi può essere considerato “alfabetizzato” e chi no è cambiato: il parametro non è più saper leggere e scrivere, ma essere in grado di capire un messaggio per usare le informazioni che contiene. Per questo oggi si parla di analfabetismo funzionale, anche in un Paese come il nostro dove il tasso di alfabetizzazione sfiora il 100%. Comprendere testi semplici ed elaborare un pensiero critico su una notizia di attualità, piuttosto che essere in grado di utilizzare un libretto di istruzioni per far funzionare uno smartphone o un altro oggetto di uso comune, non sono operazioni scontate. Ma la causa di queste difficoltà non è detto »

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SOCIETÀ ATTUALITÀ che sia solo la bassa scolarizzazione, come accade per il 25% degli analfabeti funzionali. Potenzialmente, anche un diplomato o un laureato che smette di esercitare la mente dopo aver compiuto il suo percorso di studi, può andare incontro ad un processo di retrocessione. Secondo l’indagine elaborata dall’Osservatorio Isfol, l’Istituto Nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche, il Sud e il Nord Ovest ospitano il 60% della popolazione con un livello di competenze più basso. Solo il 10% degli analfabeti funzionali è disoccupato, gli altri hanno un impiego routinario e poco più della metà sono uomini. Uno su tre ha più di 55 anni, svolge un lavoro domestico non retribuito, oppure è pensionato. Ma sarebbe sbagliato pensare che il fenomeno riguardi solo la parte più adulta di popolazione, perché anche il 20% dei ragazzi fra i 16 e i 24 anni, stando all’indagine, è priva di competenze critiche, e spesso ha già abbandonato gli studi ma non si è affacciata al mondo del lavoro. Il tasso di analfabetismo funzionale resta costante anche fra i 25-34enni. La conoscenza è stata valutata attraverso un test che assegna

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L’INDAGINE SECONDO L’OSSERVATORIO ISFOL, L’ISTITUTO NAZIONALE PER L’ANALISI DELLE POLITICHE PUBBLICHE, IL SUD E IL NORD OVEST OSPITANO IL 60% DELLA POPOLAZIONE CON UN LIVELLO DI COMPETENZE PIÙ BASSO

WEB E “BUFALE”

GIAPPONE, IL PIÙ ALFABETIZZATO DA MIGLIORARE

Il pensiero critico Il fenomeno dell’analfabetismo funzionale non è nato con la diffusione di Internet, ma di sicuro i Social e i siti che diffondono notizie non verificate lo hanno messo in evidenza su larga scala. Le cosiddette “bufale” e la risonanza che riescono ad ottenere a colpi di “like” sono la conseguenza di una mancanza di pensiero critico che può favorire la diffusione di informazioni false su temi di interesse pubblico. Basti pensare al dibattito che si è acceso attorno ai vaccini, all’immigrazione e all’accoglienza dei cittadini stranieri, alla politica in generale. Fenomeni che spesso vengono stigmatizzati con ironia proprio sugli stessi Social che, in alcune pagine dedicate, collezionano commenti e reazioni - questa volta reali di chi esprime un’opinione basata sul “sentito dire”.

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Siamo il fanalino di coda insieme a Cile, Turchia e Giacarta nella comprensione di un testo scritto. I più alfabetizzati, secondo l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo, sono in Giappone e Nord Europa Per quanto riguarda la conoscenza letterale, l’Italia risulta al di sotto della media dei 33 Paesi analizzati dall’Ocse, Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico, seguita solo da Cile, Turchia, Grecia e Giacarta. Ma anche Paesi considerati più evoluti come il Regno Unito, la Danimarca e la Germania, vengono abbondantemente superati dal

Giappone, che risulta al primo posto, seguito da Finlandia, Olanda, Svezia, Australia e Nuova Zelanda. Gli Stati Uniti restano, invece, subito al di sotto della media. Dati internazionali che confermano quelli del rapporto Istat che, già nel 2012, indicava una larga maggioranza di italiani, il 70%, come incapaci di interpretare correttamente un testo scritto.


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Preistoriche PER ESSERE SEMPRE AGGIORNATO!

What a wonderful world un punteggio secondo sei livelli: inferiore ad 1, che corrisponde all’analfabetismo totale; 1, all’analfabetismo funzionale grave; 2, all’analfabetismo funzionale; 3, identifica conoscenze sufficienti o appena sufficienti; 4, buone conoscenze e 5, conoscenze elevate. Il livello 3 è considerato il minimo richiesto per il corretto inserimento nelle dinamiche di vita sociale, economica e occupazionale. Ma come si contrasta l’analfabetismo funzionale? Per chi non svolge professioni intellettuali, tecniche e scientifiche è importante allenare la mente alla socialità, ma anche ad attività ludiche che impegnino il pensiero e che possano sopperire a percorsi scolastici brevi, soprattutto negli adulti. Insomma, anche il cervello e la conoscenza richiedono una manutenzione costante per non regredire, e in questo la lettura resta una delle attività più importanti, anche se sempre più spesso sono smartphone e tablet a monopolizzare il tempo libero. Non a caso, una delle domande del questionario riguardava proprio il numero dei libri presenti in casa, e i risultati hanno messo in relazione le basse competenze

con una libreria di famiglia inferiore ai 25 volumi. La buona notizia è che le nostre competenze non sono statiche, ma si modificano e crescono col tempo l’impegno, le influenze della società, l’istruzione e il lavoro. La cattiva notizia è che non si possono dare per scontate perché, se non correttamente alimentate, tendono a deteriorarsi. Tra i punti deboli dell’Italia in fatto di analfabetismo funzionale c’è anche la condizione di difficoltà lavorativa: giovani e meno giovani che non investono più nella formazione e si trovano costretti ad accontentarsi di impieghi saltuari, poco retribuiti e spesso “in nero”. Un altro specifico aspetto di analfabetismo in Italia è quello informatico, che coinvolge ancora un’ampia fetta di popolazione, soprattutto di over 65. Secondo la Banca Centrale Europea, solo il 10% degli ultra 65enni utilizza le nuove tecnologie nella vita quotidiana. Un altro ambito che coinvolge tutta la popolazione riguarda gli acquisti e l’uso della carta di credito, scelta solo nel 20% dei casi rispetto al denaro contante, a scapito della tracciabilità e della sicurezza dei pagamenti.

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__SOCIETÀ ATTUALITÀ__ L’INCREMENTO DELLA LONGEVITÀ della pobilanciate, in cui l’uno non deve sovrastare l’altro. polazione mondiale, in particolar modo in Italia, Nell’amore a sessant’anni si ricerca soprattutto porta a gestire la vita e i sentimenti in modo difla possibilità di vivere ancora una bella storia, ferente da come si è fatto nel corso della storia. con consapevolezza e pienezza, ma per molti c’è Ormai non è più valida la divisione della vita del anche una parte legata al bisogno di certezze e filosofo Pitagora che presentava i 60 anni come alla possibilità di sentirsi ancora piacenti. Questa anticamera della morte o comunque periodo in “spinta”, se vissuta bene, può portare a molte cui era impensabile poter amare1. soddisfazioni; al contrario, se gestita male, rischia Oggi avere sessant’anni significa poter contare di provocare molto dolore. su almeno altri dieci o quindici anni di tempo Socialmente tutto questo è completamente nuoin salute, se non di più. Ciò porta ad avere degli vo, e serve ad indicare un modello di invecchiaatteggiamenti non più rinunciatari e di “chiusura” mento differente alle nuove generazioni, dove rispetto al mondo e, soprattutto, rispetto ai propri la longevità non è legata solamente agli anni da sentimenti. Sono molti i cosiddetti divorzi grigi, vivere in più, ma anche al modo in cui viverli ed nei quali persone over sessanta decidono di laalle sensazioni che si possono ancora provare. sciare il compagno o Se un tempo erano la compagna con cui perlopiù gli uomini hanno diviso molti ad avere relazioni con anni (e spesso figli) donne più giovani, per provare un altro ora non è raro vedere modo di vivere. Tanil contrario, anche se ti sono coloro che ciò desta ancora delle cercano nuovi comperplessità nel sentire pagni, complici ancomune. Basti pensache le nuove tecnore allo scalpore che si logie che offrono siti alzò alcuni anni fa per ed App per far conoMadonna e Demi scere persone. SemMoore, che si presenbra scomparsa queltarono (tra le prime) la sorta di “previdencon compagni molto za sentimentale” che più giovani di loro. Ai di Flavia Balloni - Centro Studi 50&Più investiva nel matritempi fu coniato il monio per avere una termine toy boy per serena vecchiaia. A questa oggi si preferisce la definire questi ragazzi, e sottolineare un tipo di possibilità di non negarsi delle nuove prospettive rapporto “usa e getta”. Già oggi, invece, abbiamo di vita e sentimenti. diversi esempi di questi rapporti che sono sfociati Rinnovare e ritrovare la forza dei sentimenti, in matrimoni, come quello tra l’ex moglie di Putin, quindi, sembra essere un aspetto della vita molto Lyudmila Skrebneva, e un ragazzo minore di lei di importante anche superata una certa età. In venti anni2. O la coppia ormai rodata (più di 9 anni molti casi, però, non è ai coetanei che si rivolge di vita insieme) formata dalla pittrice Vanna Botta, la ricerca. Infatti sono tante, ormai, le storie tra 96 anni, e dallo scrittore Danilo Reschigna, 60. Più persone che hanno quindici o venti (e anche più) recentemente, invece, sui giornali ha destato molto anni di differenza. Molte coppie celebri sono forscalpore il caso della moglie del neo presidente franmate da persone che hanno tra loro grandi difcese Macron, che ha 24 anni più di lui. Nonostante ferenze di età. Sicuramente una parte del fascino siano insieme da molti anni, la differenza di età è delle persone mature risiede nella loro tranquilstata riportata sicuramente con maggiore enfasi di lità economica, ma sono in molti ad apprezzare quella (identica) tra il presidente degli Stati Uniti anche la serenità che deriva da un cammino di Trump e la terza moglie Melania. Se questo tabù vita appagante e dalla capacità di formare coppie sta cadendo, seppur con qualche difficoltà, altri »

N

NON HO L’ETÀ PER AMARTI...

Dallo stigma sociale alla pressoché accettazione di oggi, anche se con qualche distinguo. In questa terza puntata, vedremo cosa succede quando l’età fa la differenza

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PER SAPERNE DI PIÙ

Il Dossier “Amare ad ogni età” è scaricabile dal sito www.centrostudi.50epiu.it PER ULTERIORI INFORMAZIONI

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1 Ashton Kutcher e Demi Moore 2 Emmanuel Macron e Brigitte Trogneux 3 Michael Douglas e Catherine Zeta Jones 4 Marco Tronchetti Provera e Afef Jnifen

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__SOCIETÀ ATTUALITÀ__ resistono ancora: lasciando il compagno o la compagna per un partner più giovane, ad esempio, si rischia tuttora di diventare un paria sociale, almeno in Italia. Infatti si perdona più facilmente un’amante che un abbandono3. A proposito di amanti e tradimenti, secondo uno studio dell’Università dello Utah, più si diventa anziani e più si tradisce. Infatti, il 20% degli intervistati ha riferito di avere delle relazioni extraconiugali, con una media che negli ultimi 30 anni è rimasta pressoché invariata (partiva dal 16%) tranne che per la fascia di età degli over 55, dove, a partire dal 2000, è salita tra i 5 e i 6 punti percentuali4. L’innamoramento nella terza età, a volte, può essere però anche visto come patetico e ridicolo, come un sentimento non degno di essere vissuto. Questo capita quando l’innamoramento nasce da un’esasperata ricerca di una “eterna giovinezza”, sfociando in fugaci relazioni giovanilistiche. Ci sono dei nuovi termini per denominare uomini e donne avanti con l’età che imbastiscono questo tipo di relazioni con persone più giovani: al maschile si diventa uno “sugar daddy” (uomo di una certa età che si accompagna a una ragazzina) e al femminile una “cougar” (la donna giaguaro), già ribattezzate dai ragazzi “milf” (Mamma con cui vorrei fare del sesso)5. Il termine cougar è stato coniato da un sito d’incontri (che ad oggi conta ben un milione e mezzo di iscritti) specializzato appunto nel far incon-

L’AMORE AI TEMPI DELLA TERZA ETÀ

Senza perdere la dolcezza e con molta maestria, Charles Dance racconta in “Ladies in lavender” l’amore senile. Tutto attraverso gli occhi di due donne in una piccola comunità

Siamo negli Anni ’30, in un piccolo villaggio costiero della Cornovaglia. Janet e Ursula sono due anziane sorelle che vivono in un cottage in riva al mare, in compagnia della donna di servizio, Dorcas. Una mattina le due donne ritrovano sulla spiaggia un uomo svenuto, naufrago dopo una notte di tempesta. Il suo nome è Andrea, un giovane polacco che si era imbarcato per l’America in cerca di fortuna. Costretto a letto da una frattura alla caviglia, Andrea viene ospitato dalle anziane sorelle, che si prendono cura di lui. Le premure delle sorelle e l’allegria del ragazzo fanno sì che nasca presto un forte affetto reciproco. La progressiva conoscenza di Andrea porta Ursula, meno rigida e più spensierata della sorella, ad innamorarsene, complice anche il fatto di non essere mai stata legata ad un uomo. A causa della grande differenza di età Ursula è costretta a nascondere il suo amore, che confida solo alla sorella. Intanto, Andrea si rivela un eccezionale violinista, virtù che

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viene notata da una giovane pittrice in visita al piccolo paese in cerca di ispirazione, Olga Daniloff. La donna scatena le gelosie di Ursula e Janet, che si sentono minacciate dalla seduzione che lei esercita sul giovane. Il film di Charles Dance, alla sua prima opera nelle vesti di regista, mostra indubbiamente qualche debolezza, in particolare nella sceneggiatura e nell’intreccio, talvolta traballanti, ma può vantare una bella fotografia e un’eccellente prova attoriale delle due protagoniste (J. Dench, M. Smith). La pellicola ha poi un altro pregio da non sottovalutare. In una società (come la nostra), dove le differenze di genere esistono e si vedono, capita che l’uomo anziano, innamoratosi di una donna più giovane, venga ammirato; la donna, a ruoli invertiti, biasimata. Questa visione accresce il rischio di dipingere ritratti grotteschi dell’innamoramento senile, errore in cui, però, grazie anche alla già citata interpretazione di Judi Dench, non cade il regista britan-

nico, che riesce nell’impresa di descrivere con estrema dolcezza un amore sottile e impacciato, nascosto ma vivo, fatto di sguardi e di emozioni contrastanti. La gioia nell’insegnare l’inglese al ragazzo, la preoccupazione quasi materna quando Andrea sembra sparire tra le onde durante una nuotata; la gelosia, tesa e trattenuta, verso la più giovane Olga, o verso i fiori regalati dal giovane alla sorella. Il pudore di una donna anziana che antepone la felicità dell’uomo amato alla propria. Il tormento di Ursula appare ancor più autentico se contrapposto all’infatuazione del vecchio dottor Mead per Olga, caratterizzata da un corteggiamento maldestro e sgarbato, eppure del tutto accettato dal comune senso del pudore. Ladies in Lavender di Charles Dance, con Judi Dench, Maggie Smith, Natascha McElhone, Toby Jones. Gran Bretagna, 2004


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DALLA COLLANA “LE PERLE DELLA MEMORIA” OVER 60, I PIÙ FORTUNATI

Le probabilità di incontrare il vero amore Quante probabilità esistono di incontrare per caso la persona giusta? A questa domanda ha cercato di dare risposta, uno studio condotto dall’Università inglese di Bath che si è avvalsa dell’ausilio della matematica. Per calcolare le probabilità di innamorarsi i ricercatori hanno basato i loro algoritmi su 18 fattori chiave come: status sociale, età, attrattività, relazioni personali. È così risultato che su 47 milioni di adulti, solo 84.440 persone soddisfano le esigenze romantiche della persona media. Vale a dire l’equivalente di una probabilità su 562. Però, dicono i ricercatori, non bisogna scoraggiarsi. Infatti è possibile aumentare le probabilità di trovare l’anima gemella frequentando ad esempio una palestra, un locale pubblico o, ancora, frequentando i siti di incontri online. Uno dei dati più sorprendenti di questa originale ricerca è dato dalla diversa probabilità di avere l’incontro “fatale” nelle varie età della vita. Così è risultato che il gruppo con le chance migliori d’incontrare la persona giusta è quello dei 65-74enni che ha una probabilità su 304, una possibilità ben tre volte maggiore rispetto ai più giovani.

I luoghi dell’

INCONTRO “I luoghi dell’incontro”, 11° volume de Le Perle della Memoria, è un laboratorio di riflessione e ricostruzione di vicende diverse che si trasformano in memoria storica della comunità locale e nazionale. La ricerca individua alcuni snodi nella memoria sociale delle generazioni dell’Italia fascista e repubblicana: le esperienze vissute portano le persone a ricordare attraverso le emozioni, riconsegnando così ai legittimi attori degli eventi e all’ascoltatore attento, il senso dell’essere nella storia.

BUONO

D’ORDINE

trare donne con uomini più giovani. Bisogna ricordare che molti ragazzi trovano in una figura femminile matura una maggiore disponibilità all’ascolto e una minore competitività, che porta, come già detto, a vivere un rapporto con maggiore serenità. Non si devono dimenticare inoltre le differenze che esistono a livello di sessualità

nelle diverse età della vita6. Per le donne la menopausa porta delle nuove problematiche, ma permette di affrontare l’atto sessuale con più serenità e, sia per gli uomini che per le donne, i moderni farmaci permettono di superare quegli eventuali problemi fisici che fino a pochi anni fa sembravano insormontabili.

NOTE 1 Cantarella Eva, Amore, il tabù infranto dell’età, in Corriere della Sera, pag. 25 (12 marzo 2017); 2 Morvillo Candida, Quel toy boy da matrimonio, in Corriere della Sera, pag. 28 (18 agosto 2017); 3 Ghezzi Marta, Lei 96, lui 60. Una strana storia di amore normale, in Corriere della Sera, pagg. 42-43 (11 marzo 2017); 4 Adulterio: più si invecchia, più si tradisce, in www.stile.it (27 luglio 2017); 5 Veneziani Maria Teresa, Siete vecchiovani?, in Corriere della Sera, pag. 31 (22 aprile 2017); 6 Conti Paolo, Batticuore, Bur (2015).

PER L’ACQUISTO DEL VOLUME

LE PERLE DELLA MEMORIA N. 11 - 240 PAGINE

I LUOGHI DELL’INCONTRO DESIDERO RICEVERE IN CONTRASSEGNO PRESSO IL MIO DOMICILIO N. _____ COPIA/E DEL VOLUME AL COSTO DI EURO 18,07 A COPIA (*) + SPESE SPEDIZIONE (**) (*) I soci 50&Più, le Università della Terza Età e gli iscritti che hanno partecipato alla ricerca possono acquistare il volume a 12,00 euro (con uno sconto del 30% rispetto al costo sopra indicato). (**) Per ordini fino a un massimo di 5 volumi, le spese di spedizione ammontano a: - 5,00 euro per i soci, i ricercatori e le Università che hanno collaborato alla ricerca; - 10,00 euro per tutti gli altri interessati. Per ordini superiori ai 6 volumi, le spese di spedizione ammontano a: - 10,00 euro per i soci, i ricercatori e le Università che hanno collaborato alla ricerca; - 20,00 euro per tutti gli altri interessati.

n Socio 50&Più - Tessera n° ................. n Università Terza Età / Iscritto ricercatore (BARRARE LA CASELLA INTERESSATA) COMPILARE IN STAMPATELLO, RITAGLIARE E SPEDIRE A 50&PIÙ EDITORIALE - LARGO ARENULA, 34 - 00186 ROMA

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intervista di Raffaello Carabini

L’ARTE È FATTA PER PROVOCARE INTERESSE E NUOVE ENERGIE. SE NON FA QUESTO, NON SERVE A NIENTE 32 I 50epiumagazine.it I GENNAIO 2018


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__le INTERVISTE di 50&Più__

OLIVIERO TOSCANI

INIZIO SUBITO nella maniera sbagliata: «Maestro, che effetto le fanno i suoi scatti in bianco&nero di 50 anni fa?». La domanda si riferisce all’esposizione di un corposo portfolio di opere giovanili di Oliviero Toscani, esposto come apertura della bella mostra di Chiasso Immaginare, di cui parliamo nel box nelle pagine successive. La risposta invece riguarda il sinonimo che ho inopinatamente utilizzato per “fotografie” (errore dettato da uno dei primi comandamenti cui deve obbedire un giornalista: le ripetizioni vanno evitate più del fumo negli occhi). «Gli scatti li fanno i nevrotici - risponde Toscani -. È una parola che detesto. Chiamiamole sempre fotografie, per rispetto al mio mestiere. Comunque sono foto che vedo spesso nonostante i cinquant’anni passati, non mi fa nessun effetto vederle esposte. Mi

fa più effetto l’insieme della mostra, che contiene materiale tutto pubblicato. E che, proposto in questa maniera, diventa vitale e anche allegro». Domanda numero due. Errore numero due. Cos’aveva di più quel bel ragazzo che girava il mondo alla ricerca di un qualcosa che definisse la sua personalità rispetto al grande fotografo e al grande manager di oggi? E viceversa? Grande manager sarà lei. Non sono io. Dica pure persona di oggi, vecchio di oggi. Diciamo grande maestro di oggi... La differenza è che allora non ero un grande maestro. Ero un giovane che aveva tanta voglia di esprimersi. Adesso ho sempre molta voglia, ma purtroppo ho un’enorme esperienza sulle spalle. E l’esperienza tante volte fa diventare cinici.

Il grande fotografo, provocatore per scelta, ha presentato la prima mostra antologica sui suoi 50 anni di attività a Chiasso, immediatamente al di là del confine con la Svizzera. Lo abbiamo intervistato per capire i riferimenti e gli stimoli della sua inossidabile creatività Come si individua un fotografo promettente? Come dovrebbe “guardare” il mondo? La fotografia non è altro che la tecnica utilizzata da un artista per esprimersi. Ad esempio, lei fa il giornalista: sa scrivere. Quando si definisce qualcuno uno scrittore, si pensa a un

«NON VOLEVO FARE IL FOTOGRAFO. AVREI VOLUTO FARE QUALCOS’ALTRO. SE CI FOSSI RIUSCITO AVREMMO AVUTO UNA MOSTRA FANTASTICA DI COSE IMPOSSIBILI»

autore che sappia esprimersi con le parole, non a uno scribacchino. Il mestiere del fotografo tradizionale non c’è più. Nello stesso tempo la fotografia è diventata il mezzo di comunicazione più importante che ci sia. Non tutti quelli che fanno “clic”, che fanno gli “scatti”, sono dei fotografi. Per essere un fotografo devi essere un autore che usa la foto-

grafia per esprimere e per comunicare. Chi sa fare solamente i “clic” fa foto che non sono interessanti, è un po’ uno scribacchino. Poi ci sono quelli che fanno fotografie che non servono a niente, e allora diventano “fotografie d’arte”. Fotografie concettuali, inutili. È l’eterno dilemma: “arte per l’arte” oppure “arte come servizio”... L’arte deve essere un servizio pubblico. Tutto quello che lei vede a Chiasso è stato pubblicato: con quelle fotografie mi sono pagato lo spaghetto quotidiano. A me e a tutta la famiglia. C’è stato un punto di svolta, nel suo percorso artistico, che le ha fatto cambiare il modo di vedere le cose? Assolutamente no. C’è stata un’evoluzione progressiva. Il fotografare è l’ultima azione del mio lavoro, non la prima. L’ultimo anello della catena di ciò che voglio fare. Pochi »

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OLIVIERO TOSCANI lo capiscono. Io utilizzo la fotografia per esprimere il mio punto di vista. Non sono un esecutore, non lavoro per le agenzie di pubblicità che vengono con il bozzetto e dicono “segui questo layout”. Non l’ho mai fatto. E neppure vado a fare il reporter di guerra: è molto più difficile fotografare dei bambini dai due ai sei anni su un fondo bianco che andare a fare una foto di guerra. Lì devi solo documentare. Ci sono i documentaristi e ci sono i “Fellini”, che inventano e riescono a fare il mare persino in uno studio. Il mare... Ci sono creativi ed esecutori. Bisogna dividere queste due categorie in modo netto. I fotografi, ma anche gli scrittori, gli architetti, qualsiasi artista, sono esecutori di richieste altrui e poi ci sono gli autori, quelli che con un mezzo di comunicazione - il mio è la fotografia - esprimono la propria visione. Io ho fatto delle immagini che hanno trent’anni e tutti se le ricordano a memoria. Come mai? Lei si ricorda la campagna della Fiat di trent’anni fa? A chi le ha viste le mie foto di trent’anni fa sono rimaste in testa. Come mai? Bisogna saperle fare: è un lavoro d’autore, non di fotografo. Su quale tema punterebbe oggi una delle sue mitiche campagne basate su problematiche contemporanee? Sui temi che qualsiasi scrittore, musicista, artista affronta. Quello che sento più vivo è l’integrazione. Il problema adesso è l’umanità che non vuole essere civile. Ha paura di esserlo. Degli altri, del diverso, di perdere qualcosa. Dobbiamo cercare invece di riunirci tutti, senza avere paura, senza essere sicuri neanche di «RITORNO A “FABRICA” noi stessi. Abbiamo paura di (IL LABORATORIO CREATIVO confrontarci. Abbiamo pauDI BENETTON, N.D.R.) ra delle intelligenze altrui. DOPO 20 ANNI. SARÀ TUTTO DIVERSO Chiamano la sua come E MOLTO INTERESSANTE. shockvertising... UNA SFIDA!» Una stupidaggine. Di quelle che servono alla stampa per vendere un po’ di più. Ma cosa vuol dire? Ma cosa sciocca chi? Però oggi per colpire il pubblico... Ma chi è il pubblico? È fatto da individui uno diverso dall’altro, non si può gene-

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In alto, una installazione dell’opera “Razza Umana” (2016). Sopra, un altro famoso scatto: Andy Warhol per Polaroid, in “L’Uomo Vogue”, 1975.

ralizzare. Questo è il mio modo di pensare. Però l’impressione è che oggi per comunicare ai diversi individui la propria idea, il proprio significato, sia necessario sempre provocare, non basti suggerire... Bisogna provocare interesse. È logico. La parola provocare non è negativa. Si provoca amore, pace, comprensione, civiltà. Bisogna provocare! L’arte è fatta per provocare interesse e nuova energia. Se non fa questo non serve a niente.

Oggi è più difficile trovare nuove idee rispetto a cinquant’anni fa? No, è difficile trovare idee per chi non ne ha. Tutti quelli che cercano idee vuol dire che non ne hanno. Le agenzie di pubblicità e tutti quelli che hanno a che fare con quell’ambiente cercano idee perché non ne hanno. E cercare idee vuol dire copiare ciò che ha fatto un altro. Lei fece un’incisiva campagna contro l’anoressia: dietro il rutilante mondo della pubblicità

BIOGRAFIA

1942

Oliviero Toscani insieme alla madre. 34 I 50epiumagazine.it I GENNAIO 2018

GLI INIZI Nasce a Milano, figlio di Fedele, fotoreporter del Corriere della Sera. «È colpa di mia sorella Mariarosa se sono qui. Mio padre l’aveva obbligata a fare la fotografa. E lei ha obbligato me!». Primo maestro, Sergio Libis.

1965

STUDI E COLLABORAZIONI Si diploma, primo del corso, alla Kunstgewerbeschule di Zurigo. Fa viaggi studio a Londra e New York, in Bretagna e in Sicilia. Inizia la collaborazione con le migliori riviste di moda: Harper’s Bazaar, Vogue, Elle.


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LA MOSTRA

«La foto ferma è l’unica che ci fa ancora riflettere, che ci mette di fronte alle nostre responsabilità di esseri umani che vivono in una società»

2007: Toscani con la moglie Kristi alla mostra “Street Art, Sweet Art. Dalla cultura hip hop alla generazione pop-up”.

ci sono problematiche gravi... Il problema più grave è che il mondo della pubblicità non si rende neanche conto che esistono. È pieno di incapaci: non ho mai incontrato una persona intelligente, che abbia lavorato in modo intelligente, in un’agenzia di pubblicità. Per lavorarci bisogna diventare stupidi. E presuntuosi... Direttori creativi? Si può essere più spocchiosi? Cosa pensa della censura che ha sanzionato al-

1982

cune sue opere? La censura nel tempo ha sempre dimostrato di avere torto. Tutte le cose più incredibili all’inizio sono state censurate. La fotografia, Internet, Istagram: quale futuro ci aspetta? Sono tecnologie che non mi interessano particolarmente. Devo solo dire che la fotografia fissa, quella che si guarda in silenzio su un giornale o su un libro, è sempre più importante. Non il cinema o la Tv: la foto fer-

LE MAGGIORI CAMPAGNE Dopo aver firmato campagne per Valentino, Chanel, Prénatal, inizia l’esclusiva con Benetton. Fino al 2000 elabora proposte su Aids, razzismo, bimbi appena nati, bacio tra religiosi, che rivoluzionano il mondo della comunicazione.

“IMMAGINARE“

Foto di moda, servizi sui giornali, interviste, spezzoni video, pubblicità, ritratti e via dicendo si susseguono nelle sale del m.a.x museo di Chiasso, cittadina subito al di là del confine con la Svizzera dove, fino al 4 febbraio, è allestita Oliviero Toscani. Immaginare, mostra antologica del grande fotografo milanese. Suggestiva la scelta, dopo le sale dedicate alle foto giovanili in bianco e nero e quelle a colori che hanno fatto la storia della pubblicità, di proporre in due saloni una full immersion di collage video a loop proiettati sulle grandi pareti, in un turbinio di colori e idee geniali, distribuite in oltre 20mila immagini che si combinano ogni volta in maniera differente.

ma è l’unica che ci fa ancora riflettere, che ci mette di fronte alle nostre responsabilità di esseri umani che vivono in una società. Come vede la crescita, il domani: tenere il nipotino in braccio come lei fa in una recente campagna pubblicitaria oppure fare degli sforzi su di sé? Già tenere il nipotino in braccio vuol dire fare un grande sforzo su di sé... Domani abbiamo un grande prodotto che dobbiamo gestire. Si chiama umanità. Tutto deve ruotare attorno a questo concetto, con tutto quello che comporta. Vuol dire l’uomo, la donna, la società, il pubblico, la politica, il benessere, l’evoluzione, l’educazione, l’intelligenza. E l’integrazione e la partecipazione. Una volontà di integrazione che appare evidente già dal centinaio di volti che punteggiano Chiasso, indirizzando il pubblico verso il museo. Sono le donne e gli uomini di diversi Paesi e culture, che Toscani ha fotografato per il progetto Razza umana, in collaborazione con l’Onu. Ci guardano affettuose, felici, dubbiose, turbate, malinconiche, con espressioni e caratteristiche che, nella loro umanità, ci somigliano profondamente.

UMANA 2016 RAZZA Grande successo della mostra dedicata all’unicità della diversità: «È uno studio socio-politico, culturale e antropologico. Fotografiamo la morfologia degli esseri umani per vedere come siamo fatti, che faccia abbiamo, per capire le differenze».

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__BEAUTIFUL MINDS_

INSOSPETTABILE

HEDY LAMARR, BELLA E GENIALE

HEDWIG EVA Maria Kiesler è una bambina brillante, una dai molti talenti. Non ha neppure dieci anni che già parla correttamente quattro lingue, suona il piano e vuole diventare un’attrice. Sua madre è una pianista di Budapest; il padre, il direttore di una banca. Cresce a Döbling, un quartiere di Vienna, attratta dalle scienze, con un debole incredibile per la matematica. Così, quando molla l’idea di iscriversi a ingegneria per inseguire una carriera nel cinema, la famiglia fa il possibile per spingerla a desistere. Ma Hedwig è ostinata e l’incontro con Max Reinhardt, celebre drammaturgo e produttore tea-

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due sue passioni: la recitazione e la scienza. Il salotto di casa Mandl, infatti, è ritrovo di studiosi - vicini a Hitler e Mussolini -, esperti di intellidi Sadìa Maccari gence che lei frequenta attivamente saziando una fame Da icona del cinema di conoscenza che presto saprà mettere a inventrice a frutto. Ma il legame con Mandl è destidell’antenato del “Wireless” nato a finire; così, dopo il divorzio, Hedwig vola a prendersi il posto che le spetta nel trale tedesco, le apre le porte di numerosi vasto firmamento hollywoodiano. A soteatri, procurandole le prime piccole parti. stenerla, Louis B. Mayer, uno dei fondatori Le nozze della casa di produzione Metro Goldwyn Nel ’33, non ancora diciannovenne, sposa Mayer, mentre la giovane Hedwig Eva il ricco imprenditore e mercante d’armi Maria Kiesler cambia il nome in Hedy austriaco Friedrich Mandl. Grazie a lui, Lamarr (in omaggio a Barbara La Marr, la svolta per la quale torneranno a saldarsi volto del cinema muto). Con tale pseu-


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donimo debutterà a Hollywood con il film Algeri (1938), un dramma romantico di John Cromwell dove recita al fianco di Charles Boyer, uno degli attori più conosciuti del periodo. Ma è negli anni Quaranta che avviene l’exploit cinematografico che la porta a lavorare a ben 18 pellicole, al fianco di artisti come Clark Gable e Spencer Tracy. Anche se il ruolo che la consacrerà beniamina del pubblico è quello di Dalila in Sansone e Dalila (1949), del regista Cecil B. DeMille. Sul grande schermo è bellissima e ironica: «Non è difficile diventare una grande ammaliatrice dirà sferzante -, basta restare immobile e sembrare stupida». Perché ormai è chiaro quanto la bellezza non sia l’unica freccia al suo arco. L’ingegno Intanto, sono arrivati gli anni del Secondo conflitto mondiale e quando Hedwig Eva Maria - strenuamente contraria al nazismo - scopre che i tedeschi sono in grado di deviare i siluri americani, ha un’intuizione. Crea un’apparecchiatura sofisticata in grado di modificare la trasmissione delle frequenze per rendere i siluri irrintracciabili; cosa che brevetta nel 1942 con l’aiuto del fisico Samuel Stuart McKeown, del California Institute of Technology. Ci riesce con l’aiuto del compositore di Hollywood, George Antheil, sfruttando le conoscenze belliche apprese nel salotto Mandl. Un lavoro avveniristico. Il tracollo C’è da dire, però, che le donne nella scienza all’epoca non godono di grande favore. In più, il progetto Lamarr-Antheil viene giudicato impossibile da uti-

lizzare da parte della marina militare americana. Nel frattempo, la carriera cinematografica della Lamarr vacilla e, scivolando verso gli anni Sessanta, subisce un autentico tracollo. Decenni duri, dunque, cui solo la fine degli anni Novanta darà una qualche consolazione. Nel ’97, infatti, Hedwig Eva Maria Kiesler ottiene l’Electronic Frontier Foundation Pioneer Award, un importante premio per il contributo al

progresso nel campo delle telecomunicazioni e dell’informatica. «Era ora», dirà lapidaria senza sapere che dopo la morte, avvenuta nel 2000, sarà inserita nella National Inventors Hall of Fame degli Stati Uniti. E che l’invenzione - sua e di George Antheil - sarà alla base della nostra telefonia mobile, per il sistema che in qualche modo precorre i moderni standard Bluetooth e Wireless.

UNA DONNA POLIEDRICA

Attrice, inventrice, scienziata Sono molti i libri che hanno provato a ricostruire la parabola incredibile di Hedy Lamarr. Perché Hedwig Eva Maria Kiesler - questo il suo vero nome - è stata al tempo stesso attrice di grido e scienziata di tutto rispetto. Proprio come raccontano Giovanni Pau e Edoardo Segantini nel loro Hedy Lamarr, la donna gatto. Le sette vite di una diva scienziata (Rubbettino). O Cinzia Tani in Donne pericolose (Rizzoli libri), in cui sono passate al setaccio storie d’amore che sono anche state il motore nascosto di grandi eventi storici. Nel caso della bellissima attrice austriaca, quella col marito Friedrich Mandl, dispotico collaboratore dei tedeschi nel Secondo conflitto mondiale, di cui Lamarr seppe carpire i segreti militari.

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1 - Con i figli Anthony, Jamesie

e Denise nel 1948;

2 - 1941, insieme a Judy Garland

e Lana Turner; 3 - 1949, in “Sansone e Dalila”,

insieme a Victor Mature; 4 - 1939, nella sua casa di Bel Air.


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__SOCIETÀ ATTUALITÀ__

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A FINE OTTOBRE SCORSO LE CANDIDATURE A TUTORE VOLONTARIO ERANO GIÀ PIÙ DI 2.300, ESCLUDENDO VENETO, PUGLIA E PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO, DOVE GIÀ ESISTEVA LA FIGURA DEL TUTORE PUBBLICO VOLONTARIO

VOGLIO ESSERE UN TUTORE VOLONTARIO Per ciascuno dei 18.000 minori stranieri non accompagnati, presenti in Italia, esiste la possibilità di avere un adulto che lo affianchi e se ne occupi: sono i cosiddetti tutori volontari, uomini e donne che accolgono, ascoltano e sostengono questi ragazzi, guidandoli verso la maggiore età di Daniela Floridia NON SONO NUMERI, sono persone, bambini, ragazzi. Sono i minori stranieri non accompagnati presenti in Italia. Eppure i numeri ci sono, e fanno pensare. Sono 14.579 (secondo il Ministero dell’Interno) quelli sbarcati in Italia fra gennaio e ottobre 2017. Sono quelli che vediamo nei telegiornali, infreddoliti e spaventati, al loro arrivo nei porti. Ma ce ne sono anche altri, che arrivano da terra. Come Antony, il bambino di 5 anni proveniente dalla Sierra Leone che a metà novembre gli agenti della Polizia Ferroviaria hanno trovato, quasi assiderato, nascosto sotto il pianale di un vagone merci alla stazione del Brennero. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha fatto un “censimento”, e ne ha contati, a metà dello scorso anno, oltre 18.000. La fotografia che emerge è quella di un universo composto prevalentemente da ragazzi, di genere maschile fra i 15 e i 18 anni. Aumenta, rispetto agli anni precedenti, l’arrivo da Gambia, Guinea, Nigeria e Costa d’Avorio, diminuisce la presenza di egiziani ed albanesi, che sono co»

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SOCIETÀ ATTUALITÀ munque fra le cittadinanze più rappresentate. Per oltre il 40% sono accolti in Sicilia, ma anche altre regioni (Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Lazio e Puglia) fanno la loro parte. Ma cosa succede a questi ragazzi una volta arrivati in Italia? Di molti, fino ad ora, si sono perse le tracce, perché i lunghi tempi di attesa per la richiesta di asilo o per il ricongiungimento familiare li ha portati ad allontanarsi dalle strutture non adatte poiché non destinate a loro. Con il rischio di esporsi ad ogni genere di pericolo, a cominciare dall’essere “arruolati” fra la manovalanza della criminalità organizzata. Uno spaccato della vita di alcuni di questi ragazzi, Dine, Magassouba e Omar, delle loro storie, delle motivazioni che li hanno spinti alla partenza è raccontato nel documentario Io sono qui di Gabriele Garvagna, presentato alla Festa del Cinema di Roma lo scorso ottobre, dove sul red carpet, gli emozionati protagonisti in giacca blu e scarpe da ginnastica, sono stati la dimostrazione di un percorso andato a buon fine. Grazie ai centri di prima accoglienza che li hanno ospitati, Elom e Azad di Palermo, gestiti dall’Associazione Asante Onlus, che promuove l’integrazione e l’inserimento con iniziative e attività mirate, da Radio Asante alla Asante Calcio, la prima squadra di calcio composta interamente da minori stranieri non accompagnati (vedi box). Ma le storie di questi ragazzi non sono tutte a lieto fine. Per questo motivo, per garantire

IN CIFRE

18.486

sono in totale i minori stranieri non accompagnati in Italia, il 33,6% in più rispetto all’anno precedente. Il 93,1% sono di genere maschile.

Il 7,1%

ha meno di 15 anni, e quasi il 60% è prossimo al compimento del 18° anno di età; i sedicenni costituiscono poco più di un quinto mentre il 9,5% dei minori ha 15 anni.

1.277

le minori straniere non accompagnate presenti in Italia. Rispetto all’anno precedente, il peso della componente femminile sul totale è aumentato dell’1,2%. (Dati al 31/08/2017. Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali)

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una effettiva tutela dei diritti, protezione ed accoglienza dei Msna (Minori Stranieri Non Accompagnati) ad aprile è stata varata una legge che ha introdotto molti correttivi in materia di permessi di soggiorno, di identificazione e determinazione dell’età anagrafica, di accesso all’istruzione e alle cure sanitarie, ma soprattutto ha definito un sistema più organico e a misura di bambini e adolescenti. Prevedendo, ad esempio, strutture dedicate alla prima accoglienza e all’identificazione dei minori (in cui il tempo di permanenza massima previsto è dimezzato da 60 a 30 giorni) e il successivo trasferimento nel sistema di seconda accoglienza in centri quali quelli che aderiscono al Sistema per Richiedenti Asilo e Rifugiati (Sprar) o in affido familiare: una soluzione, quest’ultima, fino ad ora ancora residuale - poiché i dati parlano solo di un 3,3% di questi minori “collocati presso privati” - ma ora promossa come alternativa di accoglienza da privilegiare. La vera novità, finalizzata a ridefinire un sistema di accoglienza meno spersonalizzato, è l’istituzione presso i Tribunali per i Minorenni di elenchi di “tutori volontari”. Perché fino a non molto tempo fa la rappresentan-

za legale di questi bambini e ragazzi, per prassi, era affidata ad una figura istituzionale: un ente locale, un assessore o addirittura un sindaco, persone che non solo sono impegnate in altre mansioni, ma che spesso si ritrovano con la responsabilità di decine di minori. Una situazione che chiaramente non consente di seguire al meglio l’iter di regolarizzazione e tantomeno di inserimento. Ma soprattutto non garantisce quell’accompagnamento fatto di ascolto, di indirizzamento, di guida e, perché no, di affetto del quale ogni ragazzo ha bisogno e che, solo con una relazione individuale e personale, può essere realizzato. Per questo motivo è stato previsto che ad ogni tutore volontario sia affidato un solo ragazzino (eccetto che nel caso di fratelli). Affinché non si limiti a farsi carico degli adempimenti “burocratici” necessari per la tutela degli interessi - dalla richiesta di permesso di soggiorno alla scelta del medico di base, dall’iscrizione a scuola alle pratiche per l’apprendistato -, ma possa costruire una relazione personale per affiancare e accompagnare verso la maggiore età chi, come tutti i ragazzi, ha bisogno di ascolto per poter pensare al futuro. È un po’ come un angelo custode. È importante sapere


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che c’è. Qualcuno che sostituisca il genitore, anche se a differenza dell’affido, non è prevista l’accoglienza in casa né un sostegno economico. L’autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, guidata da Filomena Albano, è il capofila di questa iniziativa alla quale collabora l’European Asylum Support Office (Easo). Sul sito www.garanteinfanzia.org è possibile informarsi sui criteri e le modalità di accesso. I requisiti base richiesti sono aver compiuto 25 anni di età, non avere precedenti penali ed essere residenti in Italia. I bandi sono aperti a cittadini italiani o dell’Unione Europea, ma non solo: se la residenza e la conoscenza della lingua italiana si accompagna a particolari esperienze, anche persone di altre nazionalità possono entrare a far parte degli elenchi presso i Tribunali. Vi sono già diversi casi, fra i quali una mediatrice culturale eritrea. A fine ottobre le candidature erano già più di 2.300, senza considerare Veneto, Puglia e provincia autonoma di Trento, dove già esiste la figura del tutore pubblico volontario. Il Piemonte è la regione con il più alto numero di candidati, oltre 493, seguita da Lazio (400), Lombardia (311) e Campania (270). Numeri che stanno crescendo velocemente. Le candidature vanno presentate, utilizzando l’apposito modulo di domanda, all’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza (all’indirizzo e-mail tutorivolontari@garanteinfanzia.org), come nel caso di Toscana, Sardegna, Abruzzo e Molise, oppure ai diversi Garanti Regionali. Presso gli uffici del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza c’è un numero dedicato al quale è possibile rivolgersi per ricevere maggiori informazioni: 063692302. Gli aspiranti tutori volontari sono chiamati a seguire un corso di formazione organizzato o a livello nazionale, ma sempre sul territorio, o dai garanti regionali e delle province autonome. I corsi sono in genere di 24/30 ore e vertono sul fenomeno migratorio, sugli aspetti giuridici e su quelli psicologico-sanitari, nonché sul ruolo del tutore. Dopo il corso è possibile essere inseriti nell’elenco istituito presso il Tribunale per i Minorenni competente della regione di residenza o domicilio, dal quale il giudice selezionerà un tutore volontario per ogni minore. Ma chi sono alla fine questi angeli custodi? Si potrebbe dire che le donne sono in maggioranza e non mancano i pensionati. Molti con esperienza di volontariato alle spalle, altri che hanno colto al volo questa opportunità come l’occasione giusta per mettersi in gioco e dedicarsi ad altri.

UNA SQUADRA SPECIALE

A Palermo un gruppo di minori migranti non accompagnati gioca in terza categoria, sotto la guida di Totò Schillaci L’ASANTE CALCIO è la prima squadra nella storia del calcio italiano composta interamente da minori migranti non accompagnati e partecipa al campionato di terza categoria della Figc, sotto la guida di Totò Schillaci. «È giusto dare un’opportunità in più ai giovani migranti fuggiti dalla loro terra in cerca di un futuro migliore ha dichiarato il capocannoniere di Italia ’90, direttore tecnico e testimonial dell’iniziativa - . Il calcio aiuta a superare anche momenti difficili, è anche un modo per potersi divertire. A me il pallone ha cambiato la vita, mi auguro che possa farlo anche con questi giovani...». La squadra è for-

mata da venti giovani giocatori, migranti di origine africana ospiti dei centri Azad ed Elom, gestiti dall’associazione Asante Onlus. Gli allenamenti si svolgono tre volte alla settimana sotto la guida dell’allenatore Giuseppe Leone, le partite al campo Ribolla. E se la partita d’esordio con il Conca D’Oro Monreale non ha visto l’Asante vittorioso in campo, già al secondo match, con il Partanna Mondello i ragazzi hanno portato a casa un bel pareggio. I festeggiamenti non sono mancati comunque, perché la vera sfida è quella dell’integrazione e dell’inserimento. www.asanteonlus.com

PHOTO: GAETANO DI MARIA

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__EVENTI ASSOCIATIVI__

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DAVANTI A 1.000 SPETTATORI

IL SOGNO DI UNA VITA CHE SI REALIZZA PER 22 CANTANTI OVER 50: CANTARE SU UN PALCOSCENICO VERO, CONDIVIDERE L’AMORE PER LA MUSICA

XVII EDIZIONE

2018

NAPOLI, VERSO LA FINALE

Dal 23 al 26 febbraio va in scena Italia In...Canto, il concorso canoro dedicato ai talenti over 50. Il 25 ci sarà l’attesa finale. Saranno in 22 ad esibirsi sul palco del prestigioso Teatro Mediterraneo di Napoli di Luisella Berti

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È UN SOGNO CHE SI REALIZZA. Partecipare a un concorso canoro e arrivare in finale, cantare dal vivo accompagnati da un’orchestra su un palco prestigioso, come quello del Teatro Mediterraneo di Napoli. A contendersi il Disco d’Oro, d’Argento e di Bronzo, il Premio della critica e il Premio 50&Più, saranno 22 cantanti dilettanti, tra cui 2 duetti. Saranno loro i protagonisti per un giorno. Davanti a oltre 1.000 persone e a una Giuria di esperti, reinterpreteranno alcuni dei brani più belli della nostra tradizione musicale. Saranno solo loro su quel palco e canteranno per il pubblico di Italia In...Canto. Ecco chi sono. Trai i cantanti alla prima partecipazione, c’è Giorgio Acciari di Gubbio (Pg), 60 anni, rappresentante di commercio: «La musica è stata sempre presente nella mia vita - racconta -, ce l’ho nel sangue. Mi accompagna come un carissimo amico». Si esibirà con La voce del silenzio. Alla sua prima esperienza, felicemente in finale Gemma Amorso, di Trapani. Impiegata, canta sin da bambina. «Adoro la musica, soprattutto quella

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italiana. Amo il teatro e canto prevalentemente con la 50&Più Università». Interpreterà il brano Passione. «Sono un affezionato di questo concorso, ti permette di esprimerti in modo naturale e spontaneo», racconta Sergio Aprile, medico, di Napoli, nel 2012 Premio della Critica. «In onore di Domenico Modugno canterò Vecchio frack». Un emozionante ritorno per Fatia Bacci di Livorno. Dopo la finale del 2016, sul palco del Teatro Mediterraneo si esibirà con il brano Cambiare. «Per me la musica è come l’amore: qualcosa di meraviglioso». «È la prima volta che partecipo, sto vivendo una euforia straordinaria», dice Lorenzo Barbieri, di Masi Torello (Fe). Commerciante, canta sin dall’infanzia. La musica è la sua grande passione e soprattutto è «una grande forza per affrontare i periodi più bui della vita». Canterà Meraviglioso. Lei, Gabriella Bellocchio, di Sorbolo (Pr), Premio della Critica nel 2016, lui Natale Munaò, di Messina, vincitore sempre nel 2016 del Disco d’Oro, can-


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teranno in coppia il brano Vivo per lei. «Siamo diventati amici grazie a Italia In... Canto e siamo emozionati come non mai», ammettono. «Sarà una grande emozione esibirmi, verrà ad ascoltarmi tutta la mia famiglia. È la prima volta che partecipo a questo Concorso», racconta Antonello Diana di Sassari, pensionato, 70 anni. Ho tanti hobby, ma soprattutto faccio volontariato negli ospedali, nel reparto di pediatria infantile sono un simpatico clown». Si esibirà con Che sarà. Prima volta anche per Marie Antoinette Dibellonia, commerciante di Torino: «Il canto è stato sempre la mia passione, purtroppo poco conciliabile con il mio lavoro. Ad ogni modo frequento una scuola di musica e canto ogni volta che ne ho l’occasione». Ci farà ascoltare Vacanze romane. «È un risultato fantastico poter partecipare alla finale. Un’apoteosi», dice Pietro Giovenco, di Palermo. «Per me cantare è come vivere all’interno di una nuvola di piacere». In pensione ma in piena attività: «Sono un “nonno sytter”, mi dedico allo sport e a tutte quelle attività che mi fanno vivere bene e in armonia». Canterà Erba di casa mia. Appassionato della canzone napoletana, da

Villafranca (Vr) ma «nato a Somma Vesuviana», come precisa, torna in finale Umberto Lo Sapio, pensionato dell’areonautica. Disco d’Argento nell’edizione 2016, con il brano Zappatore, sulle note della tradizione partenopea canterà O paese d’o sole. Prima partecipazione per Paolo Malvini, di Firenze. «Sono strafelice di essere in finale. E non mi importa del risultato, per me è già un successo. Lavoro al Teatro Verdi nel ricevimento degli artisti, ma non mi sono mai esibito su un palcoscenico. Grazie a questo Concorso potrò farlo». Per lui la canzone Tanta voglia di lei. Michele Mansi, invece viene da Rho (Mi). «È la prima volta che partecipo ed è una bella sensazione essere in finale. Nella vita faccio il barista e mi esibisco con una orchestra. La passione per la musica è nata a 12 anni, quando ho iniziato a suonare la chitarra e a frequentare una scuola di canto. Canterò Ancora, una canzone che è nelle mie corde». Tornano in finale Ugo Monsellato e Cristina Bruno di Milano, uniti nella vita e nel canto, si esibiranno con il brano Una lunga storia d’amore. «Per noi cantanti dilettanti esibirsi accompagnati da un’orchestra è il coronamento di un sogno. È il premio più grande» affermano con emozione. Alla seconda partecipazione Maria Antonella Nenni di Avezzano (Aq). «Sono molto contenta di ripetere l’esperienza della finale». Nel 2012 si era classificata terza » GENNAIO 2018 I 43


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con una canzone di Mia Martini. Adoro questa cantante, infatti mi esibirò con Almeno tu nell’universo». Prima volta anche per Filippo Pavone, di Gioa del Colle (Ba), pensionato. «Negli Anni ’70 facevo parte di un gruppo, poi la vita mi ha portato altrove. Una passione per il canto, mai sopita visto che ho ricominciato ad esibirmi dopo 40 anni. Ora proseguo facendo delle serate». Canterà L’amore è una cosa meravigliosa. Luciano Pesce di Borgio Verezzi (Sv), pensionato, canta sin da ragazzo. «Ho partecipato a questo Concorso senza alcuna aspettativa, più che altro per socializzare e conoscere persone con la mia stessa passione. L’ho vissuta come un gioco». Canterà E m’innamorerai. «Sono sinceramente sorpreso di essere in finale. È una grande emozione», racconta Giorgio Primicerio di Genova. «Ho sco-

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LE TAPPE

+ ITALIA IN...CANTO 2018 dal 23 al 26 febbraio 2018 PROGRAMMA DI MASSIMA*

PASSO PASSO

LE AUDIZIONI 180 aspiranti finalisti a: 9 maggio Firenze; 10 maggio Bologna; 11 maggio Milano;; 16 maggio Pescara; 17 maggio Bari 19 maggio Napoli; 26 maggio Palermo; 27 maggio Catania; 16 giugno Cagliari; 6, 13 e 20 giugno Marina di Ginosa (Ta).

LE SEMIFINALI Roma 20 e 27 ottobre

LA FINALE Napoli, Teatro Mediterraneo 25 febbraio 2018

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Hotel Royal Continental - Napoli Venerdì 23 febbraio Arrivo a Napoli e trasferimento in Hotel ore 15.30 Visita allo storico “Teatrino di Corte”all’interno di Palazzo Reale e a seguire visita del Palazzo ore 19.30 Cena in Hotel - Serata libera e pernottamento Sabato 24 febbraio ore 7.00-9.00 Prima colazione a buffet ore 10.00 Visita guidata all’Archivio Storico della Musica Napoletana e alla “Casina Pompeiana” ore 13.00 Pranzo libero ore 17.30 Sala Vesuvio-Hotel Royal Continental Laboratorio musicale dedicato al ritmo-tempo-battito e dinamiche e benefici della musicoterapia a seguire: Talk show con ospite ore 19.30 Cena in Hotel ore 21.00 Sala Auditorium-Hotel Royal Continental “Aspettando Italia In...Canto” Serata dedicata alla presentazione dei cantanti finalisti Domenica 25 febbraio ore 7.00-9.00 Prima colazione a buffet Escursioni prenotate o mattinata libera ore 12.30 Pranzo libero ore 14.15 Trasferimento dei partecipanti al Teatro Mediterraneo Mostra d’Oltremare, per assistere alla finale della XVII edizione del Concorso canoro “Italia In...Canto”. Al termine rientro in hotel ore 20.00 Cena in hotel Serata libera e pernottamento

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Lunedì 26 febbraio ore 7.00-9.00 Prima colazione a buffet Partenza da Napoli per il rientro alle città di provenienza. * Il programma è provvisorio e potrà subire variazioni. 4

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» ITALIA IN… CANTO NAPOLI - XVII EDIZIONE CONCORSO CANORO DI 50&PIÙ DAL 23 AL 26 FEBBRAIO

perto la passione per il canto e la musica in età matura, a 45 anni. In gioventù facevo il calciatore e poi il dirigente di banca». Canterà Dio come ti amo. «La musica è la mia vita», dice Luigi Ramponi di Sondrio, che nel 2010 vinse il Disco d’Oro. Pensionato, in finale anche nell’edizione 2016, partecipa per la quinta volta con il brano Chiamami ancora amore. Un ritorno per Graziella Rizzari, di Catania. «Ho voluto riprovarci perché è stata una bellissima esperienza cantare dal vivo con un’orchestra. Ce la metterò tutta. Energia a me! Mi esibirò con una canzone di Giorgia: Come Saprei». A Italia In… Canto, torna Raffaele Rossi, di Roma, 80 anni. Per due volte ha conquistato il secondo posto e una volta il terzo. Tenta anche quest’anno: «Nonostante il periodo che sto vivendo, non proprio favorevole,

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la musica mi dà la forza di andare avanti. Ma tutto parte da mia moglie: è lei l’artefice di tutto». Canterà Il nostro concerto. «Il sogno della mia vita era quello di cantare davanti a un pubblico, grazie a questo Concorso ci sono riuscita. Sarà bellissimo, ci ho sperato fino all’ultimo», dice Aida Anna Maria Scamarcio di Cassano delle Murge (Ba). «Da ragazza avevo il desiderio di fare la cantante, ma non è stato possibile. Da due anni però ho iniziato a studiare canto». Si esibirà con Anche un uomo. Minenna Stangoni, di Badesi (Ss), titolare di un ristorante, racconta di come la sua vita sia stata scandita dalla musica: «Mio padre suonava il mandolino, mio nonno invece la chitarra. Le canzoni sono la colonna sonora della mia vita». Alla sua prima partecipazione, canterà La casa in riva al mare.

Italia In...Canto è il Concorso canoro nato con l’obiettivo di valorizzare la cultura del canto e della musica, arricchirne la conoscenza e condividerne la passione. Il Concorso intende proporre e giudicare canzoni e brani famosi eseguiti da artisti dilettanti over 50 di tutta Italia. La finalissima, si terrà a Napoli il 25 Febbraio al Teatro Mediterraneo. Nel corso della fase finale i partecipanti all’evento potranno avvicinarsi al mondo della canzone, farsi coinvolgere dall’atmosfera musicale, partecipando a laboratori o incontri a tema, e nel contempo scoprire le bellezze della città di Napoli Napoli vanta un patrimonio artistico, storico e culturale che non teme confronti in tutto il Vecchio Continente. L’importanza e il prestigio plurisecolare della città rivivono quotidianamente nelle chiese, nei musei, nei palazzi storici, nei castelli, nei vicoli, nelle piazze, nei resti archeologici. Un patrimonio artistico e architettonico che l’Unesco ha deciso di tutelare, includendo il centro storico di Napoli, il più esteso d’Europa, tra i siti del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. SISTEMAZIONE ALBERGHIERA Soggiorno previsto presso l’Hotel Royal Continental (4 stelle) situato sul lungomare di Napoli di fronte al Castel dell’Ovo e il Borgo Marinari, a pochi minuti di cammino da Piazza del Plebiscito e dal Maschio Angioino. QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE In camera doppia “classic“ In camera doppia uso singola “classic“ Supplemento pensione completa: su richiesta

€ 370 € 555

Quota d’iscrizione per i non soci 50&Più: € 45 I FINALISTI DI ITALIA IN...CANTO 2018 1 Acciari Giorgio 2 Amoroso Gemma 3 Aprile Sergio 4 Bacci Fatia 5 Barbieri Lorenzo 6 Bellocchio Gabriella e Munaò Natale 7 Diana Alfredo 8 Dibellonia Marie Antoinette 9 Giovenco Pietro 10 Lo Sapio Umberto 11 Malvini Paolo 12 Mansi Michele 13 Monsellato Ugo e Bruno Cristina 14 Nenni Maria Antonella 15 Pavone Filippo 16 Pesce Luciano 17 Primicerio Giorgio 18 Ramponi Enrico Luigi 19 Rizzari Graziella 20 Rossi Raffaele 21 Scamarcio Aida Anna Maria 22 Stangoni Minnena

LA QUOTA COMPRENDE: Soggiorno di 4 giorni / 3 notti con trattamento di mezza pensione (incluse le bevande ai pasti) - Ingresso al Teatro Mediterraneo, inclusi i trasferimenti - Visita al Palazzo Reale - Visita alla Casina Pompeiana - Partecipazione alle attività proposte da 50&Più - Assicurazione bagaglio, sanitaria e annullamento - Assistenza di personale 50&Più. LA QUOTA NON COMPRENDE: Trasporti per raggiungere Napoli - Imposta di soggiorno - Ingressi ai siti visitati - Mance, extra personali e tutto quanto non sopra specificato. (Aut. Reg. 388/87) Tel. 06 6871108/369 Fax 06 6833135 E-mail: info@50epiuturismo.it Oppure presso le sedi Provinciali 50&Più

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SIAMO Un libro ideale, un confronto tra presente e passato che mette d’accordo tutti, adulti e giovani. La penna ironica di Rosella Bennati racconta l’Italia tra il ’900 e 2000. Un volume che strizza l’occhio alla saggistica, lieve e irriverente. Arricchito da disegni e foto d’epoca. DESIDERO RICEVERE IN CONTRASSEGNO AL MIO DOMICILIO N ._____ COPIA/E DEL VOLUME DAL NOVECENTO AL DUEMILA € 10,00 A COPIA (+ SPESE SPEDIZIONE) BUONO D’ORDINE COMPILARE IN STAMPATELLO, RITAGLIARE E SPEDIRE A 50&PIÙ EDITORIALE - VIA DEL MELANGOLO, 26 - 00186 ROMA Nome _____________________________________________________ Cognome _________________________________________________ Via _______________________________________________________ Città __________________________________Cap________________ Pr. ____ Cod. Fisc. ____________________________________________ Telefono __________________________________________________ Mail ______________________________________________________ Data ________________ Firma ________________________________ 50&Più Editoriale assicura che i dati personali verranno trattati con la riservatezza prevista dal D. Leg.vo 196/2003 e saranno utilizzati solo per i propri fini commerciali. Tali dati, su richiesta, potranno essere cancellati o rettificati.


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cultura __LIBRI CULTURA__

GRANDE CONOSCITORE di viaggiatori e di letteratura, da anni Attilio Brilli ha dedicato all’arte di viaggiare una serie di libri che ne indagano i vari aspetti: dal commercio al pellegrinaggio, dall’esplorazione al turismo per diletto o per studio. Un grande narratore e uno straordinario affabulatore che presenta decine, centinaia di autori, di storie, di situazioni e non perde mai il sapore e il profumo di ciascuno degli oggetti della ricerca. La conferma viene anche dall’ultimo dei suoi libri Il grande racconto delle città italiane, che di tutti è una sorta di summa. Un viaggio ideale nel tempo e nella storia tra le parole di grandi turisti e viaggiatori poeti e scrittori che hanno tracciato ritratti, più o meno fedeli, delle città visitate

favorendo di volta in volta l’aspetto artistico o quello storico e quello pittoresco. Dallo stupore per le città metropolitane al vario fascino delle città marine con l’appendice di due città sepolte, come Ercolano e Cerveteri. Le città sono viste secondo gli sguardi che vi si posarono sopra nel corso degli anni e che furono fermati in scrittura con immagini originali e inedite, consegnate a noi dalle testimonianze letterarie o artistiche di chi seppe cogliere lo spirito autentico. È questo un libro di vedute scomparse, sepolte, di labirinti e scacchiere, di città nello specchio del mare e di quelle collinari affascinanti nei loro piccoli borghi recentemente perduti a causa del sisma, con intere comunità che nella perdita hanno forse apprezzato tardivamente il valore del loro patrimonio e del loro splendore.

LIBRI ARTE TEATRO MUSICA CINEMA

L’ARTE + DI VIAGGIARE ATTRAVERSO GLI OCCHI DEGLI ALTRI

IL GRANDE RACCONTO DELLE CITTÀ ITALIANE IL MULINO 622 PAGINE 50,00 EURO Giudizio di 50&Più:

Un libro di vedute scomparse, di città e borghi del Belpaese, quello di Attilio Brilli. Da leggere per uscirne arricchiti di Renato Minore

#ROMA BARZOTTA 2 NUOVE CRONACHE DI UNA CITTÀ SEMPRE A METÀ Davide Desario Avagliano, 156 pagine, 14,00 euro Giudizio di 50&Più:

Un ritratto di città attraverso cento piccoli e aguzzi racconti. #Roma Barzotta 2 di Davide Desario è lo specchio che riflette le grandezze e le miserie della Roma di oggi, la sua vita distesa su una platea continua, vociante, disillusa con i piccoli orrori e le indulgenze quotidiane, i protocolli dell’aggressività che dilagano in una sorta di amara, anche dolorosa commedia umana. Roma, luogo in fondo indecifrabile dove ci si può scoprire “in flagrante delitto di turismo” secondo Sartre. Eppure “qui ho imparato a vivere” potrebbe ripetere Desario che, per raccontare la città “sempre a metà”, la sua realtà complessa, incrocia la presa diretta del cronista curioso, partecipe, ironico con lo sguardo sul Web e sul Social che pratica con competenza e passione.

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__ARTE CULTURA__ I GRANDI MAESTRI. 100 ANNI DI FOTOGRAFIA LEICA

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SPIRITUALITÀ E TEATRO

REGGIO EMILIA

Viaggio spirituale da Kandinsky a Cage Una magnifica mostra celebra la spiritualità nell’arte, passando dalle suggestioni visionarie di Wassily Kandinsky alla pura aleatorietà di John Cage: un percorso suggestivo dove “pittura, scultura, teatro, danza e cinema si relazionano alla non-oggettività della musica”. Fino al 25 Febbraio Palazzo Magnani ROMA

Dietro le quinte del Teatro dell’Opera Non solo scene, costumi, bozzetti, figurini di Picasso e De Chirico, Guttuso e Burri, Manzù e Kentridge, ma anche un allestimento che mette in luce il lavoro che si svolge in un grande teatro lirico, con proiezioni e filmati. Fino all’11 Marzo Museo di Roma

Da Cartier-Bresson a Capa, da Klein a Salgado, i maestri della fotografia in mostra a Roma. E a Modena uno sguardo ai terremoti

CENTO ANNI DI LEICA, CENTO ANNI DI GRANDI IMMAGINI NEL 1914 L’INGEGNERE ottico Oskar Barnack elaborò la Ur-Leica, una “rivoluzione” che cambiò radicalmente la storia della macchina fotografica. Dall’impostazione dei comandi al formato 24x36, nessuno, fino all’avvento dell’elettronica, ha più modificato le idee di quell’apparecchio piccolo, leggero e con ampia autonomia. E dalla Leica II con telemetro incorporato e obiettivi intercambiabili del 1925 in poi tutti i maestri l’hanno utilizzata: diceva Henri Cartier-Bresson, «Le altre macchine che ho provato mi hanno sempre convinto a ritornare alla Leica». Una grande rassegna - 350 foto d’epoca e

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documenti, filmati, locandine, riviste - ne celebra a Roma il centenario, mettendoci di fronte al fatto che gran parte delle immagini impresse nel nostro immaginario sono state scattate con la Leica, che ha permesso la continua metamorfosi del nostro percepire società e realtà nel susseguirsi delle tendenze artistiche. Un secolo di fotografia, che parte da Barnack e dai nomi celeberrimi dell’agenzia Magnum e arriva ai maestri del colore Herzog e Meyerowitz e agli italiani Branzi, Bispuri e Castore. Tra le numerose altre mostre fotografiche Sequenza Sismica, aperta fino al 4 febbraio all’ex Manifattura Ta-

MOSTRE di Ersilia Rozza

bacchi di Modena, ha per tema i terremoti che hanno colpito il nostro Paese negli ultimi anni. Oltre 70 foto: il silenzio di Hallgrímsdóttir e di Quadri, la crudezza di Ishikawa e di Richon, il caos di Kikuchi, le profondità di Sommariva e di Dobrucka ci pongono di fronte alla precarietà del vivere quotidiano. Con l’aggiunta di un’importante selezione di immagini storiche dei primi terremoti fotografati in Italia, dal 1857 in Val d’Agri a Messina nel 1908.


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__TEATRO CULTURA__

CUORI INGENUI, TRADITI

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CIUFOLI, GASPARE E PISU DIRETTI DA ALESSANDRO BENVENUTI PORTANO IN SCENA “SABBIE MOBILI” DALL’11 AL 28 AL TEATRO MARTINITT DI MILANO. INFO: 0236580010

TEATRO

QUANDO CITIAMO le Sorelle Materassi di Aldo Palazzeschi ricordiamo un po’ tutti il capolavoro dello scrittore fiorentino da cui, nel 1944, fu tratto un film con Emma e Irma Gramatica affiancate da Clara Calamai e Paola Borboni. O rammentiamo lo sceneggiato televisivo messo in

onda dalla Rai nel 1972 con Rina Morelli e Sarah Ferrati insieme a Nora Ricci, Ave Ninchi, Giuseppe Pambieri e, fra le comparse, l’allora ventenne Roberto Benigni. Grande romanzo e grande passato. E non è da meno neanche l’adattamento teatrale che Ugo Chiti ha fatto per l’omo-

PERUGIA

Confessioni Arriva dal 12 al 14 al Teatro Morlacchi di Perugia (e poi a Pistoia e in Puglia) Mariti e mogli, tratto dal pluripremiato film che Woody Allen girò nel 1992. Adattato e diretto da Monica Guerritore, interprete insieme a Francesca Reggiani e ad altri sei attori, è ambientato in una sala da ballo dove trovano riparo da tuoni e fulmini gli otto personaggi. Mariti, mogli, amanti, sconosciuti, nella notte di bufera diventano complici di una intimità fatta di storie, pianti, amori e liti. Crollano le certezze, esplodono le crisi di coppia, vengono meno i veri sentimenti in un girotondo che abbraccia tutti. Insofferenze, desideri e infedeltà vengono rivelati cercando, in una sorta di confessione personale fatta al pubblico, indulgenza e consenso. L’amore viene vissuto, tradito e raccontato fra vino, danze e musiche struggenti, da Louis Armstrong a Etta James. Info: 0755722555

© SANSON WILLY

Un viaggio teatrale all’insegna del divertimento, dell’ironia e della ricerca dell’armonia

di Mila Sarti

Dal romanzo al cinema, dalla Tv al teatro. Sorelle Materassi non ha età: allora come ora, ingenuità e amoralità protagoniste della vita

nimo spettacolo in scena al Teatro Sociale di Brescia dal 24 al 28. L’interpretazione è affidata a tre beniamine del pubblico: Lucia Poli, Milena Vukotic e Marilù Prati dirette dall’attenta, sensibile e divertita regia di Geppy Gleijeses che sottolinea nelle sue note: «Affrontare Palazzeschi e Sorelle Materassi esigeva l’esatta collocazione di uno straordinario romanzo in un genere teatrale: cosa può diventare o meglio cosa può rappresentare? Una commedia, una tragedia, una farsa?... Ugo Chiti è riuscito a scrivere, a mio av-

viso, una delle più belle “novità italiane” degli ultimi anni, con spirito e delicatezza». Divertimento e amarezza e una punta di ironia aleggiano su questa parabola tragicomica che racconta lo sconvolgimento della vita di tre sorelle, due nubili e una respinta dal marito, abili ricamatrici, senza vizi né divertimenti se non il parlottare e spettegolare fra loro. Fino all’arrivo di un nipote bello, spiritoso e approfittatore che le farà indebitare tanto da dover vendere casa e terreni... Info: 0302808600 GENNAIO 2018 I 49


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__MUSICA CULTURA__ CURIOSITÀ

Dopo il grande successo di Oronero, uno dei migliori album del 2017, Giorgia raddoppia con Oronero Live, che contiene il meglio del recente tour e alcuni inediti. Il cd, disponibile dal 19, verrà proposto nei Palasport di Padova, Roma e Milano a marzo.

In mostra gli ultimi anni Sessanta: un lustro che sconvolse la mente (e le orecchie) dei giovani

CINQUANT’ANNI FA L’ULTIMA “RIVOLUZIONE” POSSIBILE

MUSICA

di Raffaello Carabini

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IL MARE IN MUSICA

Stefano Battaglia: il jazz, il Mediterraneo, le migrazioni

ATTUALE

Si intitola Pelagos, “Mari”, il nuovo doppio album del pianista milanese, da anni stanziato vicino Siena, dove insegna ai prestigiosi Seminari Jazz e al Corso di Alta Qualificazione per musicisti. Questo suo settimo lavoro, per l’etichetta tedesca ECM, lo vede affrontare in totale solitudine la poesia che gli detta il mar Mediterraneo, che «nei millenni ha avuto il ruolo di veicolo virtuoso di culture e di scambi, alternato a momenti in cui si è trasformato in un autentico sepolcro per molti». Il risultato è emozionante, intenso, lirico, vasto come il mare che intende raccontare, un’immensa frontiera dalla natura imprevedibile, capace di unire ma allo stesso tempo di respingere.

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A LONDRA il Victoria and Albert Museum dedica da diverse stagioni alcune delle sue mostre principali ai fenomeni musicali contemporanei: da David Bowie ai Pink Floyd (il cui splendido libro-catalogo Their Mortal Remains è stato da poco tradotto in italiano), al Sessantotto e dintorni. Quest’ultima rassegna, Revolution. Musica e ribelli 19661970 - Dalla Londra dei Beatles a Woodstock, è allestita alla Fabbrica del Vapore di Milano fino al 4 aprile. Trecento fra oggetti di moda e di design, film e canzoni, ci riportano a un lustro che ha cambiato il clima culturale mondiale e il modo in cui viviamo e pensiamo al futuro oggi, “al ritmo di parole come pace, libertà e diritti uguali per tutti”.

Con un punto di vista molto inglese - non dimentichiamo che la swinging London era allora al centro di ogni innovazione estetica (dai capelloni alle minigonne), musicale (Beatles, Rolling Stones, Donovan, Animals, Hollies ecc.) e massmediale - illustra il cambiamento dell’identità giovanile, la nuova sperimentazione creativa in musica, arte, cinema (chi non ricorda Blow-Up di Antonioni?) e letteratura, l’impegno e la contestazione studentesca, la rivoluzione dei consumi e la tecnologia di massa, la cultura hippy e i festival pop-rock, le comuni e la libertà sessuale. Con la constatazione che le radici di molte delle preoccupazioni di oggi - dall’ambientalismo alla dipendenza dal pc, al neo-liberismo - erano tutte lì.


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__CINEMA CULTURA __

Le donne? Per Carlo Verdone sono una “Benedetta follia”: «Lavorare con loro mi mette più spesso in difficoltà, e questo mi fa rendere di più sul set»

di Alessandra Miccinesi

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FILM IN USCITA

DRAMMATICO

BENEDETTA FOLLIA

ELLA & JOHN REGIA di Paolo Virzì con: D. Sutherland e H. Mirrren Giudizio di 50&Più:

DRAMMATICO

WONDER REGIA di Stephen Chbosky con: J. Roberts, O. Wilson e S. Braga Giudizio di 50&Più:

Un viaggio sulle strade della Florida, da Boston a Key West, su un vecchio camper: è l’ultima fuga d’amore di una coppia di ottantenni che prendono le distanze dai figli ormai grandi e dall’accanimento terapeutico, che li separerebbe negli ultimi anni della vita. John, ex professore di letteratura, è malato di Alzheimer: ama Hemingway, la poesia ed Ella, sua moglie, una donna vitale e dallo sguardo acuto, che la malattia sta lentamente consumando ma che non cede alla rassegnazione. Nel suo primo film in lingua inglese Paolo Virzì dirige due icone della cinematografia mondiale - Donald Sutherland e Helen Mirren -, smorzando con la sua ironia le pause più dolenti.

«Signore, fa che siano carini con lui», sospira una madre guardando il figlio - Auggie, 10 anni e 27 operazioni chirurgiche - sfilarsi il casco d’astronauta e incamminarsi da solo verso la scuola media, a viso scoperto. È la prima volta che Auggie mostra in pubblico la sua faccia devastata dal bisturi, e non sarà facile per lui vincere la battaglia per la “presunta” normalità che gli spetta. Ma come recita il sottotesto del film - interpretato dalle star Julia Roberts, Owen Wilson e Sonia Braga - non puoi nasconderti se sei nato per emergere.

CINEMA «È IL MIO FILM più femminile». Per la prima volta sul set nella Roma del centro, in un ruolo che i suoi co-sceneggiatori (Nicola Guaglianone e Menotti) gli hanno cucito addosso, Verdone torna alla commedia agrodolce per narrare la solitudine d’oggi; quella di un mondo virtuale che trasuda social, si specchia nei selfie ma ha smarrito ogni punto di riferimento. In questo fosco panorama, le donne brillano come stelle polari. A duettare col regista c’è, infatti, uno stuolo di attrici in grandissima forma: da Maria Pia Calzone e Paola Minaccioni a Ilenia Pastorelli e Lucrezia Lante della Rovere. Donne volitive che sanno cosa vogliono e fanno di tutto per averlo. «I miei film migliori? Sono quelli fatti con le donne, perché hanno molto da raccontare. Cercano l’uomo con gli attributi, ma gli uomini d’oggi non decidono più nulla: a 35 anni stanno ancora a casa con

mamma che gli fa la cotoletta panata». In Benedetta follia il regista romano, che ha sempre giocato d’anticipo con le grandi mutazioni sociali, imbastisce una storia in cui emerge prepotente la femminilità. A partire dal suo personaggio, Guglielmo Pantalei, uomo di specchiata virtù e profonda fede cristiana. Proprietario di un negozio di articoli religiosi, l’uomo viene mollato dalla moglie Lidia (Lucrezia Lante della Rovere) nel giorno del 25° anniversario. Stravolto e senza più certezze, Guglielmo deve vedersela con l’arrivo al negozio dell’aspirante, improbabile commessa Luna (Ilenia Pastorelli): ragazza di borgata sfacciata e travolgente, volenterosa ma incapace. Da quel giorno per Guglielmo nulla sarà più come prima. Regia: Carlo Verdone Genere: commedia Giudizio di 50&Più:

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__in VIAGGIO__

IN COLOMBIA, SULLE ORME DI EL DORADO Un tempo i sovrani di Guatavita, una città vicino Bogotà, si cospargevano d’oro e si immergevano nelle acque dell’omonimo lago, mentre il popolo gettava pietre preziose in onore della dea dell’acqua. Un rito che i conquistadores associarono al mito di El Dorado, le cui testimonianze restano negli splendidi manufatti visibili nella capitale colombiana

di Loris Porcheri C’ERA UNA VOLTA il potente re di Guatavita, che sposò una bellissima ragazza appartenente ad una tribù vicina. Ben presto la coppia ebbe una figlia ma, nonostante ciò, il re iniziò a trascurare la moglie preferendole altre fanciulle. La giovane regina, affranta dal dolore per i continui tradimenti del marito, un giorno incontrò un bellissimo e valoroso guerriero e se ne innamorò, ricambiata. Il re, però, venuto a conoscenza dell’infatuazione della moglie, fece imprigionare il guerriero e lo condannò a morte. Disperata per aver ancora una volta perso l’amore, la regina si gettò con la propria figlia, nelle profonde acque del lago di Guatavita. Quando il sovrano seppe del gesto della regina, fu preso dal rimorso e ordinò ai sacerdoti di riportare indietro la sua sposa. Essi tentarono mille volte ma la donna si rifiutò di seguirli, affermando che avrebbe vissuto per l’eternità negli abissi del lago. Il re, affranto, ordinò al suo popolo di gettare nel lago oro e pietre »

C


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IN VIAGGIO

Isole d

LA CATTEDRALE DI SALE

NAZIONE MULTIETNICA

SIMBOLI NAZIONALI

A 50 chilometri da Bogotà c’è Zipaquirá, una cittadina coloniale che vanta una particolarità: una cattedrale scavata all’interno di una miniera di sale. La costruzione si trova a 180 metri nel sottosuolo ed ha la croce sospesa più grande del mondo.

La Colombia è considerata un “mosaico multiculturale” essendo composta da 84 popoli indigeni, da meticci, discendenti di immigrati europei, arabi e africani: quest’ultimi compongono circa il 10% della popolazione. Si parlano 60 lingue native.

Condor delle Ande: il volatile più grande del mondo appare sullo stemma del Paese. Caffè: la qualità Arabica, è apprezzata per il suo aroma delicato. Palma di cera: l’albero nazionale, raggiunge i 70 metri d’altezza. Orchidea: simbolo della nazione dal 1936.

preziose, sperando così di convincere l’amata; ma la regina non cedette alle lusinghe e si trasformò nella dea dell’acqua, pur continuando a ricevere oro e smeraldi ad ogni plenilunio. I secoli passarono e la dea dell’acqua veniva omaggiata anche prima dell’incoronazione di un nuovo re di Guatavita; il prescelto doveva ricoprire il proprio corpo di polvere d’oro e recarsi con una zattera al centro del lago prima del sorgere del sole. Appena la luce raggiungeva l’acqua, il futuro re si immergeva lasciando l’oro sulla superficie del lago, mentre il popolo gettava smeraldi negli abissi. Il racconto di questo rituale convinse lo spagnolo Sebastian de Belalcazar, conquistador e primo capitano di Pizarro, ad identificare il fiume Guatavita, nelle vicinanze di Bogotà, con la leggendaria El

BOGOTÀ

MUSEO DI BOTERO

La donazione più bella del mondo Nel cuore de La Candelaria, vicino Plaza de Bolivar, c’è il Museo Botero che ospita le opere del famoso pittore e scultore colombiano Fernando Botero. La collezione fu donata dall’artista alla Banca della Repubblica nel 2000. La galleria mostra 208 capolavori, 123 dei quali del Maestro e 85 di vari artisti, tra cui Picasso, Renoir, Dalì.

Las Islas del Rosario: una delle isole dell’arcipelago.

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Bogotà: Plaza de Bolivar, su cui si affacciano i principali edifici della città, tra cui la Catedral Primada de Colombia. Nelle pagine precedenti, una panoramica di Cartagena.

Dorado, espressione che deriva dalle parole spagnole El indio Dorado. Parte dei gioielli recuperati dai conquistadores spagnoli dal fondo del lago e scampati alla deportazione, sono visibili nel Museo dell’Oro di Bogotà, custode di un patrimonio artistico e culturale di valore inestimabile (oltre 30mila reperti). Qui è conservata anche la Balsa Muisca, la zattera d’oro utilizzata dai re per la loro incoronazione. Bogotà, capitale della Colombia, è oggi il centro politico ed economico del Paese. Metropoli che conta circa otto milioni di abitanti, ha un’intensa vita culturale, dovuta soprattutto alla metamorfosi che negli ultimi anni l’ha resa moderna e funzionale, pur mantenendo una parte di sé a testimonianza del periodo spagnolo che ha forgiato la sua storia. La Candelaria, quartiere nel centro storico della città, è il

simbolo principe dell’epoca coloniale spagnola, con le sue stradine, i vicoli che si incrociano e susseguono circondando palazzi colorati, abbelliti da porte intagliate e balconi ornati. Fulcro del quartiere è Plaza de Bolivar, dove si trovano il Palacio de Justicia, il Capitolio Nacional, sede del Congresso della Colombia, il Palazzo Lievano, residenza del sindaco, la Catedral Primada, la cattedrale più grande della Colombia, con accanto la Capilla del Sagrario, nella quale sono conservati i dipinti del Velasquez. A dominare La Candelaria è Monserrate, la montagna alta oltre 3mila metri, dalla cui cima, raggiungibile con una funicolare, si può abbracciare tutta Bogotà. Un altro gioiello colombiano rappresentativo dell’epoca coloniale è Cartagena de Indias, uno dei porti più importanti delle Indie occidentali, punto di partenza dei preziosi carichi


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Boquilla • Isole del Rosario • • Cartagena Panama • • Salsomaggiore VENEZUELA Terme • Villa de Leyva • Zipaquirà • BOGOTÀ

SPECIALE COLOMBIA E PANAMA UN TOUR TRA STORIA E MODERNITÀ DALL’11 AL 22 MARZO 2018

COLOMBIA

BRASILE

ECUADOR PERÙ

Bogotà: lo stile coloniale de La Candelaria.

diretti alla corte spagnola. Circondata da alte mura, che la proteggevano dagli assalti dei pirati, la parte antica della città - oggi Patrimonio dell’Umanità - conserva la caratteristica architettura coloniale, con strade strette e case multicolori finemente ornate, rispettando l’idea creativa del conquistador Pedro de Heredia quando la fondò, nel 1533. Ma Cartagena de Indias è anche spiagge tropicali che si affacciano su di una baia da sogno, con l’arcipelago Las Islas del Rosario, a guarnire un mare splendido davanti alla costa. Un parco naturale, composto da 27 isole di sabbia bianca, realizzato per proteggere una delle barriere coralline più importanti della costa caraibica della Colombia.

Un viaggio alla scoperta dei meravigliosi paesaggi tropicali, dell’archeologia, della storia e della cultura colombiana. Una terra di gente ospitale e sorridente, che crede nella rinascita e costruisce il proprio futuro. Dalla capitale Bogotà (2.600 m-slm), città multiculturale e multietnica, alla suggestiva Cattedrale di Sale di Zipaquirà, fino alla graziosa cittadina coloniale di Villa de Leyva. Soggiornando a Cartagena, un vero gioiello coloniale che sorge in una baia sulla costa caraibica, ricca di cultura, fascino, storia e mistero. Un volo ci porterà a Panama, dove potremo ammirare l’opera ingegneristica più straordinaria del mondo: il suo grande Canale. 1° giorno: 11 marzo Volo per Bogotà. 2° giorno: 12 marzo Trasferimento a Zipaquirà e Villa de Leyva. 3° giorno: 13 marzo Visita di Villa de Leyva e ritorno a Bogotà. 4° giorno: 14 marzo Visita di Bogotà, del Museo de Oro e del Museo di Botero.

5° giorno: 15 marzo Visita di Bogotà. Nel pomeriggio volo per Cartagena de Indias. 6° giorno: 16 marzo Intera giornata di visita del centro coloniale e di alcuni musei. 7° giorno: 17 marzo Mattinata a disposizione. Escursione alla Boquilla con pranzo. 8° giorno: 18 marzo Escursione in barca alle Isole del Rosario.

dell’11° giorno - Visite ed escursioni inclusi gli ingressi ai Musei Guide locali specializzate parlanti italiano - Mance.

QUOTE INDIVIDUALI DI PARTECIPAZIONE

Minimo 16 partecipanti In camera doppia Supplemento in camera singola Tasse aeroportuali e fuel surcharge

Quota d’iscrizione per i non soci: € 45

9° giorno: 19 marzo Volo da Cartagena a Panama. Visita del nuovo Canale di Panama. 10° giorno: 20 marzo Escursione al villaggio indios “emberas”. Al rientro visita della città. 11° giorno: 21 marzo Visita del “Casco Viejo”, il centro coloniale. Nel pomeriggio volo di rientro in Italia. 12° giorno: 22 marzo Arrivo in Italia.

€ 3.200 € 800 € 615

Le quote comprendono: Voli di linea da Roma a Bogotà e ritorno, in classe economica - Voli di linea interni e da Cartagena a Panama, in classe economica Tutti i trasferimenti privati - Pernottamenti in Hotel di prima categoria - Trattamento di mezza pensione dalla cena del 2° giorno alla cena

Le quote non comprendono: Assicurazioni (polizza annullamento viaggio, € 110,00) - Eventuali tasse aeroportuali locali - Escursioni e visite facoltative - Pasti non previsti in programma, menu à la carte, bevande, extra di carattere personale e tutto quanto non espressamente indicato.

Richiedi programma dettagliato e quotazioni definitive

E-mail: info@50epiuturismo.it - Tel. 06 6871108/369 Oppure presso le sedi Provinciali 50&Più (Aut. Reg. 388/87)

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IL LABORATORIO DIGITALE DI 50&PIÙ

Silver Lab e digital senior In questi anni la relazione tra età mazato da precarietà del lavoro e diffitura e nuove tecnologie sta diventando coltà di molti giovani - in cui torna sempre più interessante. Per via del centrale il ruolo e la responsabilità dei maggiore utilizzo e prosenior. E si aprono enorpensione a relazionarsi mi opportunità, ancora È IN ARRIVO “SILVER LAB”, con il digitale delle nuoda cogliere, per miglioIL LABORATORIO DIGITALE ve generazioni di senior. rare lo spettro dei servizi DI 50&PIÙ PER COGLIERE E INDIRIZZARE Del fermento di aziende da offrire. I BISOGNI DI INNOVAZIONE che, ripensando in chiaIl processo deve però esDEI SENIOR ve digitale molti servizi, sere attentamente presine ampliano le possibi- a cura di Andrea Granelli diato. Per via della sua e Roberto Pone lità di accesso, gestione ampiezza, dinamicità e e personalizzazione. Ma velocità di trasformaziosoprattutto per l’essere di fronte ad ne. Ma soprattutto per evitare il rischio una età che “si dilata” (dove ognuno che scarsa attenzione e stereotipi nesi ritrova con “un tot” di anni in più) gativi, con cui si guarda all’età matura e ad un contesto incerto - caratterize (a torto) radicati nel pensiero »

È necessario indirizzare una nuova ondata di innovazione che sia in grado di cogliere e realizzare “a misura di senior” i bisogni identificati


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& GIA  OLO NE N C O TE VAZI INNO

Il Silver Lab agirà come una “bussola” per avvicinare le tecnologie ai senior e viceversa, con alla base la consapevolezza che l’unione di età, esperienza e digitale aprirà nuove e reali opportunità di innovazione economica e sociale

LA MISSIONE

Le attività del laboratorio italiano sul digitale lanciato da 50&Più saranno volte ad aumentare la consapevolezza del possibile contributo della tecnologia, e orientare soluzione digitali utili ai senior

comune, possano influenzare l’offerta di digitale portando le imprese a creare soluzioni utili ma “mal fatte”, pensate ma non adatte al mondo dei senior. Un po’ come il triciclo, straordinario per i bambini ma inutilizzabile già per un ventenne. Sarà pertanto necessario scendere in prima linea per indirizzare una nuova ondata di innovazione realmente potenziante, in grado, grazie al contributo attivo dei senior, non solo di cogliere i bisogni non sod-

disfatti, ma anche di consentire di realizzare al meglio - e “a misura di anziano” - i bisogni identificati. È questa la missione del Silver Lab, il laboratorio italiano sul digitale recentemente lanciato da 50&Più, le cui attività saranno orientate lungo due assi: • aumentare la consapevolezza nei senior delle trasformazioni del contesto e del possibile contributo di tecnologia e digitale. Già oggi sono molte le aziende che propongono servizi “ri-

progettati dal digitale” per aumentare il benessere, la partecipazione, le relazioni, l’equilibrio tra vita e lavoro e la protezione dei senior. Ma sono spesso poco conosciute; • scovare, analizzare, sperimentare ed orientare soluzioni digitali “a misura di senior”, indirizzando un’ondata di innovazione realmente potenziante ed in grado di cogliere bisogni insoddisfatti. E non potranno che essere i senior

PER SAPERNE DI PIÙ

ENTRA ANCHE TU NEL PROGETTO SILVER LAB! SE SEI INTERESSATO A PRENDERE PARTE AL PROGETTO SILVER LAB PUOI COMUNICARE LA TUA DISPONIBILITÀ INVIANDO UNA E-MAIL O TELEFONANDO AL NUMERO INDICATO AREA.ASSOCIATIVA@50EPIU.IT 06 688 832 30

a far emergere questi bisogni. Come ci ricorda Luigi Pintor: «Della senilità si è scritto moltissimo, filosofi latini e romanzieri moderni, ma è una condizione che non può essere compresa per interposta persona. (…). Nessuno può farsi un’idea di questa mutazione senza sperimentarla come nessuno può concepirsi formica senza esserlo». Il Silver Lab agirà quindi come bussola per avvicinare le tecnologie ai senior ed i senior alle tecnologie nella consapevolezza che l’unione di età, esperienza e digitale possa aprire reali opportunità e rappresentare una grande forza di innovazione economica e sociale. E questo laboratorio crescerà con il contributo della Rete di 50&Più e grazie a coloro che vorranno essere coinvolti in modo attivo e continuativo a provare l’innovazione, soppesarla e valutarla aiutando i progettisti a cogliere al meglio le specificità degli utenti e agli utenti potenzialmente interessati quanto la tecnologia può già fare per loro.


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__SOCIETÀ ATTUALITÀ__

È quello che è successo a Casali Socraggio, frazione della Valle Cannobina. Solo Paolina Grassi, 91enne, resiste, ormai unica residente

ALLA FINE SONO ANDATI VIA TUTTI... di Winda Casula

HA 91 ANNI ED È RIMASTA L’UNICA ABITANTE di Casali Socraggio, frazione di Cannobio, in provincia di Verbania. Per questo la signora Paolina Grassi è diventata un simbolo di resistenza al fenomeno dello spopolamento, che sempre più colpisce i piccoli comuni italiani. Classe 1926, una vita trascorsa nella natura fra le montagne della Valle Cannobina, a pochi passi dalla Svizzera, continua a dedicarsi al suo orto, agli animali da cortile, alla pulizia della piccola chiesa del paese. Intorno a lei, ultima di cinque sorelle, quando 1971-2017 passa la stagione estiva e i turisti Uno spopolamento progressivo vanno via, ci sono solo silenzio I comuni italiani con meno di 5mila abitanti sono 5.591, e tranquillità. «Un tempo qui e dal 1971 ad oggi hanno subìto un progressivo spopoavevamo un’osteria, un fornaio lamento, per una serie di problematiche legate alla mane un piccolo negozio - racconta canza di servizi sul territorio, alla difficoltà di trovare lavoro, al problema dei trasporti e collegamenti. - e pure la scuola elementare che

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A SALVAGUARDIA

UNA LEGGE PER SALVARE I PICCOLI COMUNI

io ho frequentato». Oggi la signora Paolina si stupisce del clamore che la sua storia ha suscitato, mentre lei continua a fare la sua vita di sempre. In questo piccolo borgo le case in pietra ancora in discrete condizioni sono già state acquistate da turisti, in particolare svizzeri e tedeschi, che qui vengono a trascorrere qualche giorno fra luglio ed agosto. Quelle che non hanno trovato acquirenti sono spesso fatiscenti e sempre più infestate »

Per scongiurare la perdita di questo patrimonio che occupa il 54% del territorio nazionale e rappresenta il 69,9% dei Comuni italiani, il 28 settembre scorso è stata approvata la Legge “salva borghi”. Lo scopo è di promuovere lo sviluppo economico, sociale e culturale delle piccole realtà, incentivando chi vi risiede e incoraggiando chi potrebbe sceglierli per viverci o visitarli. La normativa istituisce un fondo da 100 milioni che serve a finanziare investimenti in questi piccoli comuni, suddivisi in 10 milioni di euro per il 2017, e 15 per ciascuno degli anni dal 2018 al 2023. Per beneficiare del finanziamento, i comuni con meno di 5mila abitanti devono essere collocati in zone interessate da dissesto idrogeologico, oppure caratterizzati da arretratezza economica, con bassa percentuale di occupati rispetto al totale dei residenti, e in cui si sia verificata una consistente perdita di popolazione rispetto ai dati di riferimento del censimento del 1981. La Legge prevede anche la possibilità di individuare delle aree di pregio architettonico da riqualificare con interventi pubblici e privati, consente alle amministrazioni locali di acquisire e riqualificare immobili per contrastarne l’abbandono, comprese case cantoniere e stazioni ferroviarie, e incoraggia le intese con la Chiesa cattolica e le altre confessioni per il recupero di beni culturali e artistici. Un punto importante è il potenziamento dei servizi al cittadino: ad esempio, per quanto riguarda le connessioni Internet, saranno attivabili i fondi della banda larga, laddove non ci sia interesse da parte degli operatori a realizzare nuove reti, per mancanza di un cospicuo numero di utenti. Si punterà poi alla valorizzazione dei prodotti agroalimentari del territorio a km zero, alla diffusione della stampa quotidiana in modo capillare e alla promozione cinema-

tografica, oltre che all’istituzione di centri polifunzionali di servizi (sociali, energetici, scolastici, postali). «Le risorse a disposizione dovrebbero essere aumentate, ma questa Legge è un grande passo avanti - ha dichiarato il vice presidente dell’Unione dei Comuni montani Marco Bussone, subito dopo l’approvazione -. Bisogna osservare i contenuti della Legge e la possibilità di integrare una serie di progetti che possano davvero offrire una nuova speranza ai piccoli centri italiani». Nel frattempo ci sono molte realtà che si sono già date da fare per combattere l’isolamento e farsi conoscere. In provincia di Oristano, il comune di Nughedu Santa Vittoria ha sperimentato l’accoglienza diffusa, trasformandosi con i suoi quasi 500 abitanti in un grande ristorante a cielo aperto, dove si può mangiare nelle case dei residenti, e scoprire con loro i piatti della tradizione. A Riccia, in provincia di Campobasso, si punta invece sull’accoglienza per la terza età: il Comune ha acquistato e ristrutturato cinque immobili nel centro storico per trasformarli in struttura di riposo diffusa, dove trenta persone potranno vivere in appartamenti nuovi ed attrezzati con l’assistenza di personale specializzato, secondo il format dell’albergo diffuso. Anche l’ex carcere verrà riqualificato per ospitare una residenza sanitaria assistita e un centro diurno per malati di Alzheimer. Mentre, nel frattempo, l’Università del Molise si è già attivata con i corsi di ginnastica, promossi insieme al Comune, per gli over 65. L’investimento deciso dall’amministrazione di Riccia 5mila abitanti - parte da un dato: gli indici di vecchiaia sono più elevati della media delle stesse aree territoriali. E dunque perché non rivolgersi alle persone più mature, non solo per l’assistenza, ma anche per i servizi e le vacanze su misura, in nome del social housing e della valorizzazione del proprio territorio.

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DALLA COLLANA “LE PERLE DELLA MEMORIA”

esperienze di

LETTURA nel

900

I libri sono capaci di riunire una moltitudine di persone in tempi e luoghi diversi, sono un mezzo di condivisione ma, soprattutto, un formidabile strumento di trasmissione in grado di passare di generazione in generazione. Il 19° volume de Le Perle della Memoria, “Esperienze di lettura nel Novecento. Il piacere del romanzo”, racconta il grande rilievo rivestito dalla narrativa e dal romanzo nella vita delle persone tra gli anni Venti e gli anni Sessanta del Novecento. Un nuovo tassello nell’affascinante mosaico della nostra memoria.

BUONO

D’ORDINE

PER L’ACQUISTO DEL VOLUME

LE PERLE DELLA MEMORIA N. 19 - 138 PAGINE

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LA NUOVA LEGGE N. 158 DEL 6 OTTOBRE 2017 HA STANZIATO UN FONDO DI 100 MILIONI PER FINANZIARE GLI INVESTIMENTI NEI PICCOLI COMUNI E SCONGIURARNE COSÌ IL DEFINITIVO ABBANDONO

dalle piante rampicanti. Casali Socraggio è tappa dei percorsi escursionistici nella valle, ed è quindi conosciuta dagli amanti delle camminate in montagna. Ma per viverci tutto l’anno devi esserci nato, come la signora Paolina, che nella vita si è allontanata da casa solo due volte, per andare a Novara e a Macugnaga, sempre in provincia di Verbania, e che non sente la necessità di scendere a valle, sul Lago Maggiore; solo una volta al mese si sposta con la nuora a fare la spesa nel più vicino supermercato, a comprare un po’ di provviste per le settimane successive. I piccoli comuni in Italia, considerati come insedia-

menti sotto i cinquemila abitanti, sono 5.591, e se la storia di Paolina è un caso limite, i dati dicono che fra il 1971 e il 2016 il calo degli abitanti in queste realtà è stato del 13%. E che nell’ultimo periodo questa tendenza si è accentuata: se la popolazione nei centri fino a 5mila abitanti era di 10,1 milioni nel 2011, secondo l’ultimo censimento, oggi è scesa di 67mila unità. Il fenomeno non riguarda solo i borghi montani, certamente meno collegati alle aree urbane per mancanza di infrastrutture e servizi, ma è trasversale e interessa i piccoli centri dal Nord al Sud dell’Italia, Isole comprese.

QUALCHE NUMERO SOLO POCHE ANIME

I Comuni italiani con meno abitanti Pedesina, in provincia di Sondrio, ha 33 residenti, e si trova sulle pendici del Monte Rotondo, nella valle del Bitto. Qui un tempo si lavoravano il lino e la canapa. Moncenisio, in provincia di Torino, conta 35 abitanti e si trova nella Val Cenischia, sul percorso dell’antica via Francigena. Morterone è invece in provincia di Lecco, ai piedi del Monte Resegone, e conta 36 abitanti. Cervatto, in provincia di Vercelli, conta 46 abitanti e si trova ad un’altezza di mille metri nella Val Mastallone. Lo stesso numero di persone risiede anche a Ingria, in provincia di Torino, che ai primi del Novecento contava ben 2.000 abitanti e che è stato fra i comuni più colpiti dallo spopolamento.


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__SOCIETÀ ATTUALITÀ__

Arte effimera per eccellenza, la Land Art è anche una disciplina mentale che richiede elevate doti di pazienza, per trovare l’equilibrio di elementi naturali come le pietre

STONE BALANCING: OPERE D’ARTE IN EQUILIBRIO di Barbara Di Sarno CREARE SCULTURE DI PIETRE, il cui unico collante è rappresentato da un equilibrio quasi irreale e tale da lasciare increduli per il senso di un’immobilità posta al centro di paesaggi immensi, vitali e dinamici, spesso scomposti e turbolenti, è una vera e propria forma di espressione artistica che può essere ricondotta alla Land Art, l’arte effimera per eccellenza. La ricerca dell’equilibrio di due o più pietre richiede doti elevate di pazienza ed umiltà, una grande UNA NUOVA ARTE capacità di estraneazione dallo scorrere del tempo e di immersione nella Oltre la pittura e la scultura natura, di ascolto dei suoni e del silenzio. È una disciplina mentale che Tra la fine degli Anni ’60 e l’inizio degli Anni aumenta la sensibilità e la percezione dello scambio di energia tra il ’70, artisti come W. De Maria, M. Heizer e R. soggetto e la pietra da porre in equilibrio (come viene riferito nel manifesto Smithson realizzarono installazioni monumentali, artistico internazionale dello stone balancing, movimento artistico e dimodificando anche l’ambiente naturale in cui sciplina mentale che affonda le sue radici nella storia dell’umanità). venivano inserite, attraverso enormi sbanca«Allineare le rocce e tenerle insieme rappresenta per me il più in- » menti e l’inserimento di strutture metalliche. GENNAIO 2018 I 61


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e materiale la stabilità di una FRAGILE ED EFFIMERA struttura di rocLa Terra come scenario ce dipende dal Con la definizione di Land Art, e con quella di posizionamento Earth Workers, si fa riferimento a quella corrente del centro di artistica che, a partire dal 1967-68, in partimassa di ogni colare nel crocevia di New York e nei luoghi pietra in relaziosconfinati dell’Ovest americano, riunisce artisti ne ai suoi punti desiderosi di valutare il potere dell’arte al di di supporto o fuori dell’ambiente conformistico degli spazi margini. In geespositivi. L’intervento su larga scala nei territori nere, perché una naturali, negli spazi incontaminati come i deserti, singola roccia i laghi salati o le praterie, fa emergere le dissonanze dell’epoca contemporanea. Agire in luosia stabile c’è bighi non toccati o abbandonati dalla cosiddetta sogno di almeno civilizzazione, porta l’uomo alla comprensione tre punti di condella sua limitatezza di fronte al cosmo. Il grande tatto che formiimpiego di energie umane e mezzi meccanici no una sorta di risulta ben poca cosa di fronte alla forza pritripode. Genemordiale e ai tempi della natura: le forme georalmente più sometriche primarie sono segni dell’uomo e delno ravvicinati l’artista condannati all’invisibilità, destinati prima questi tre punti o poi a tornare alla caducità e alla transitorietà e meno stabile dell’ambiente naturale a cui appartengono. sarà la roccia. Questo rende teressante stato di equilibrio o di l’immagine della scultura yoga - racconta Michael Grab, gioapparentemente più precavane land e balance artist canadese ria ma, secondo molti, an-. Realizzare queste sculture richieche più bella. In base alla de un processo meditativo simile forma e alla posizione, una a quello praticato nello upala yoga. roccia può anche essere staUpala e Yoga sono parole che in bile seppur appoggiata su sanscrito significano rispettivaun unico punto di contatto, mente “pietra” e “unione”. L’arte e come per esempio accade la pratica del mettere in equilibrio per una roccia messa in cile pietre è qualcosa che si tramanda ma alla scultura. Man mano nei secoli. Dal punto di vista pratico che io centro le rocce o rea-

LAND ART

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lizzo le combinazioni, tutto rimane fermo, senza alcuno sforzo ma con una incredibile quantità di energia potenziale. I margini di contatto più piccoli, che io chiamo anche punti di equilibrio, richiedono livelli di concentrazione maggiore. Ne deriva una complessità più forte che richiede una consapevolezza più profonda e più sfaccettata. Questo processo può essere altamente meditativo e tale da condurti in uno stato di trance. Il punto zero è un termine che uso per definire il momento nel quale si realizza l’equilibrio, è un intuitivo tipo di “click” che scatta quando io so e sento che tutto è bilanciato. Sono io letteralmente a diventare in equilibrio e a sentirmi un’unica cosa con l’universo circostante. L’unico vero ostacolo a che ciò accada sono soltanto io. Imparare a superare i dubbi e a immaginare l’impossibile è un importante elemento nel potenziale trasformativo della pratica». Che cos’è gravity glue? Gravity glue è il nome che ho dato alla mia pratica e

forma d’arte basata sull’equilibrio delle pietre. La gravità è l’unico collante a tenere in piedi e uniti questi sassi. Con questo nome ho voluto dare una risposta al pensiero comune che porta le persone a credere che per queste creazioni sia necessario qualcosa di artificiale per tenerne insieme gli elementi. Quali sono le principali sfide del tuo lavoro? La principale sfida che mi trovo a fronteggiare sono le condizioni climatiche, il vento soprattutto. Generalmente cerco un posto dove costruire, provo a chiarire la mia mente, sprofondare nei miei sentimenti e pensieri più profondi, ma anche iniziare a cercare le rocce che mi piacciono e un posto dove costruire. Una volta che ho scelto le rocce con cui lavorare, le riunisco e cerco di metterle in posa cercando di trovare e di sperimentare un mio modo espressivo per raggiungere un disegno soddisfacente. Come può un processo meditativo tradursi in un processo creativo che porta alla realizza-


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IL FILM STORIA DI UN MOVIMENTO

Dagli Anni ’60 ad oggi, sfidando le convenzioni «Per me è essenziale che una generazione di artisti più giovani riscopra questi troublemakers, per comprendere che il fare arte non è finalizzato semplicemente al mercato e che la celebrità o il profitto non sono motivazioni sufficienti per intraprendere una carriera artistica». (James Crump, Troublemakers: The Story of Land Art)

FOTO DAVID MAISEL

Spiazzante e d’impatto, la Land Art ha animato la scena creativa degli anni Sessanta e Settanta, facendo emergere il talento rivoluzionario di alcuni artisti come Walter De Maria, Michael Heizer e Robert Smithson che superarono i confini della pittura e della scultura tradizionali per intervenire su laghi e deserti, montagne e pianure, spazi sterminati del sud-ovest americano. Con il film Troublemakers: The Story of Land Art il regista James Crump ha voluto ricostruirne le origini e documentare le loro ricerche e la realizzazione dei loro earthworks, vere e proprie installazioni monumentali che modificavano l’ambiente naturale in cui erano inserite. Il film sottolinea il carattere ribelle, eroico e iconoclasta di queste figure che sfidarono le convenzioni dell’ambiente artistico dell’epoca, attraverso un viaggio iconico nel passato, tra preziosi materiali d’archivio e nuove riprese aeree dei lavori più significativi realizzati in California, Nevada, New Mexico e Utah. «Era necessario raccontare ora questa storia con il chiaro intento di recuperare lo spirito che animava la Land Art in compagnia di quei ribelli che, attraverso i loro lavori, definirono questo movimento», spiega il regista James Crump. Sullo sfondo della Guerra Fredda e del conflitto in Vietnam, i “land artist” misero in discussione le logiche dell’arte istituzionale, focalizzando lo sguardo sul rapporto fra l’artista e la natura, oltre i presupposti del consumismo e del mercato. Ad ogni epoca la sua arte, ad ogni arte la sua libertà.

zione di un’opera d’arte? Non saprei, accade e basta. L’aspetto fotografico delle mie sculture è una forma di arte, tanto quanto il processo stesso di equilibrio. Vedo entrambi come un’unica cosa. Vedere le rocce in equilibrio fa scattare qualcosa nella nostra umana consapevolezza. È un qualcosa che gioca con la nostra mente e quasi ci induce in uno stato meditativo, specialmente quando è messo a confronto con l’ambiente circostante che vive, si muove e respira, con gli animali, l’acqua, il vento. La gente ha la ten-

denza a entrare in uno stato di trance vedendo le possibilità apparentemente impossibili di questi oggetti precari, che sembrano fluttuare nello spazio. Ti preoccupa la condizione di effimerità delle tue opere? No, direi di no. Ho imparato a stare bene con questa condizione. Io ammiro molto l’interazione tra il mio processo creativo e l’ambiente. È come uno studio che dà respiro e vita, che porta il mio stato esperenziale al di fuori del mio controllo ed è per questo romantico. GENNAIO 2018 I 63


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__ATTUALITÀ TENDENZE__

Ristrutturare, rinnovare, rielaborare... Il nuovo anno offre nuovi spunti sulle tendenze da seguire per chi ha voglia di dare un tocco diverso alla propria casa

UN VOLTO NUOVO AL NOSTRO APPARTAMENTO di Giulia Rachele Deli L’ARRIVO DELLA STAGIONE FREDDA porta con sé la voglia di rendere la casa un luogo più caldo e accogliente. Il desiderio di rinnovare l’ambiente, che sia un nuovo acquisto o una ristrutturazione, oppure una semplice rielaborazione, dovrebbe seguire sempre, oltre che i propri gusti, anche i trend e gli stili dettati dai grandi saloni di settore e dai designer più alla moda del momento, SCELTI DA PANTONE INC. in modo da vantare sempre una casa Otto tonalità dai nomi creativi all’ultima moda. Resourceful: blu e arancioni in contrasto; Verdure: sui Vista anche la proroga fino al 2018 toni del verde sedano; Playful: brillanti giallo e lime; Didel “Bonus Mobili”, perché non apscretion: delicati toni di rosa; Farfetched: caldi rossi e profittarne? Ecco le prossime tengialli; Intricacy: colori metallici; Intensity: nero-oro di denze che prenderanno piede con contemporanea raffinatezza; Technique: turchesi, rosa e viola contro bianchi e mandorla. l’arrivo del nuovo anno. 64 I 50epiumagazine.it I GENNAIO 2018


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sia come materia prima per elementi d’arredo sia come parete naturale, che donerà anche un’aiuto all’isolamento termico dell’ambiente. Se il sughero è fortemente consigliato, avremo ancora rimasugli di Rattan, che però non viene molto amato dal nuovo anno; che sia un tavolino oppure una poltrona, il richiamo agli Anni ’70 è leggermente troppo forte; meglio preferire il midollino o il vimini, oppure, il meglio del meglio, il legno naturale: donerà armonia e serenità ad ogni ambiente. LO STILE BOHO

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Simbolo stesso della rilassatezza, il Boho è uno stile molto influenzato dalla filosofia hippie, principalmente degli Anni ’60 e ’70; declinato da un look trasandato, è a tutti gli effetti un mix di stili, anche molto distanti tra loro, dall’etnico all’orientale. La chiave del Boho sono i colori brillanti e molto forti; in un’unica stanza ci si può sbizzarrire (sempre con equilibrio) combinando mobili e accessori con complementi d'arredo di stili opposti: chic, classici e moderni. Sarà uno degli stili consacrati quest’anno. IL MID CENTURY

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LE NUOVE TENDENZE 2018:

Stili a confronto 1

IL GREENERY E I MATERIALI NATURALI

Il 2017 è stato l’anno della consacrazione del Greenery, uno stile allo stesso tempo sofisticato ma connesso con il mondo naturale. Questo stile continuerà ad influenzare l’anno in arrivo, declinandosi poi in vari modi. Se siete amanti di questo stile, trovare accostamenti, sia in fatto di vernici e tessuti che in fatto di mobili e complementi, non sarà difficile. Il 2018 imporrà case piene di verde, nel segno del naturale,

1 Greenery 2 Boho 3 Mid Century 4 Vintage 5 Rame

decorate con piante e fiori, e suggerendo grandi finestre che si apriranno sul paesaggio. Molto apprezzata sarà l’idea della “Jungalow”, piante appese in ogni ambiente che regaleranno un’aria selvaggia e un po’ bohemienne ai nostri interni. Sempre nell’ambito del Greenery, sono consigliati tutti quei materiali naturali come il sughero, data la sua leggerezza e adattabilità. Può essere usato

Per gli amanti del “mood fifties” è arrivato l’anno, non di esordio, ma di sedimentazione del Midcentury, detto anche Mid Century Modern. Gli elementi principali di questo stile sono il legno di qualità (meglio se in tonalità media), mobili rialzati da terra con piedini alti (sempre rigorosamente in legno), lampade proclamate protagoniste, pareti

bianche o monocromatiche. I veri vip di questo stile saranno le forme dell’arredo e i complementi di colori vivaci, come vasi in ceramica, cuscini in velluto, piante verdi. Per dare potenza a questo stile, potete scegliere di riportare nei vostri ambienti molti mobili degli Anni ’50, che oggi non hanno più molto senso funzionale ma che renderanno la vostra casa colma di un’affettuosa nostalgia ma, allo stesso tempo, decisamente contemporanea. IL VINTAGE

Non è davvero più una novità, ma questo stile sarà, nel 2018, ancora più divertente. Novità, invece, sarà l’uso del velluto e di morbidi tappeti di lana, che daranno agli ambienti un senso di “casa” ancora più marcato. Morbidezza, seduzione ed eleganza sono le priorità per avere ambienti sempre chic. Unico twist verso la contemporaneità, saranno i giochi di forme e colori. Prediletta diventerà la forma triangolare, sempre messa in contrasto con questo stile retrò. Utilizzate anche la forma circolare e tutte le forme più morbide; specchi tondi ricorderanno un caldo abbraccio, donandoci un senso di accoglienza e calore. IL RAME

Una bella riscoperta sarà quella del rame. Non è certamente un materiale in contatto con la natura, ma il suo particolare colore caldo lo renderà prediletto per illuminare anche gli ambienti più sobri e scaldare quelli in cui vige lo stile minimal.

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__SOCIETÀ ATTUALITÀ__

Le Arance della Salute di Airc tornano in piazza sabato 27 gennaio. Prevenzione e corretti stili di vita giocano un ruolo decisivo per la cura della nostra salute

POSSIAMO TUTTI FARE LA NOSTRA PARTE CONTRO IL CANCRO di Giada Valdannini SHOWGIRL, CONDUTTRICE, IMITATRICE, DOPPIATRICE, ATTRICE. Sono solo alcuni dei talenti di Loretta Goggi, un personaggio dello spettacolo che ha custodito gelosamente la propria vita privata, ma che oggi non esita a condividere la propria esperienza per un fine in cui crede: sostenere l’Airc, l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. «Sono stata toccata da questa malattia perché mio marito, mio padre e molti cari amici L’IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE hanno avuto a che fare con questo Poche regole per una vita in salute terribile male. Così ho pensato L’alimentazione sana è fondamentale, ma la dieta equiche valesse la pena dare il mio librata va abbinata ad una attività fisica regolare - anche piccolo contributo a una battaglia solo trenta minuti di camminata al giorno - che contriche ritengo importante». buisce a diminuire del 20-40% il rischio di tumore a Il 27 gennaio l’Airc torna colon, endometrio e polmone, oltre ad influire sulla prevenzione del cancro al seno. in piazza con “Le Arance 66 I 50epiumagazine.it I GENNAIO 2018


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della Salute”. Lei ci sarà. Perché? Vivendo per un periodo abbastanza lungo a Milano, ho conosciuto il professor Veronesi (celebre oncologo, tra i fondatori dell’Airc, ndr) e da allora ho seguito tutto ciò che organizzava per la raccolta fondi. Poi, con una trasmissione di Telemontecarlo che si chiamava Festa di Compleanno ho festeggiato i primi 25 anni dell’Associazione e da allora non ci siamo più lasciati. Ho venduto stelle di Natale, arance, uova di Pasqua, al fianco dei volontari: il minimo che potessi fare, considerando gli affetti cari che, a causa di questo male, io stessa ho perduto. Nella battaglia contro il cancro è acclarata l’importanza di corretti stili di vita. L’Airc promuove la formula 0-530: 0 sigarette, 5 porzioni di frutta e verdura, 30 minuti di attività fisica. Lei riesce a metterla in pratica? Io ho sicuramente sposato lo zero del fumo perché, per amore di mio marito, ho smesso diciassette anni fa. Era stato male col cuore e ho dato un taglio alle sigarette, anche per condividere con lui questo addio alla nicotina. La verdura e la frutta sono ciò che amo di più e perciò non fatico a mangiarle; mentre sul moto è qualche tempo che batto la fiacca perché il lavoro mi ha completamente assorbita. Però, amo camminare e

conto di rimettermi presto in marcia. A proposito di lavoro, lei ha iniziato a lavorare nello spettacolo che aveva nove anni. Cosa ha comportato una carriera così precoce? Da ragazzina non mi sono accorta che qualcosa mi fosse mancato perché mi sono divertita tanto: studiavo e lavoravo, facendo radio, doppiaggio, televisione. Mi piaceva perché, mentre a Carnevale dopo i sette, otto anni non mi sono più mascherata, facendo questo mestiere ho potuto continuare a vestire panni sempre diversi. Mi sono divertita ad essere la bambola di me stessa. Poi, dopo l’adolescenza, ho iniziato a sentire la mancanza di amici, comitive, dei giorni di festa in cui ci si divaga insieme. Ma ho amato l’autonomia che questo lavoro, sin da giovanissima, mi ha regalato. Oggi quanto conta il lavoro per lei? Amo moltissimo questo mestiere e mi sono sempre detta che non saprei fare altro nella vita, nel senso che è difficile pen-

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LA RICETTA DELLA SALUTE SECONDO L’AIRC: 0 SIGARETTE, 5 PORZIONI DI FRUTTA E VERDURA DA ASSUMERE QUOTIDIANAMENTE, 30 MINUTI DI ATTIVITÀ FISICA AL GIORNO

sare di esprimere se stessi se non attraverso ciò che ti sembra di saper fare. Lo adoro e lo rispetto tantissimo. Anche se so che non volevo sacrificare la Loretta donna ad esso. Tant’è che mi sono allontanata dalla televisione più volte, sia perché non mi ritrovavo più nei contenuti televisivi sia per il bisogno di coccolare la mia vita privata. Però, poi, in Tv è tornata e lo ha fatto dopo un momento particolarmente difficile. Dopo la morte di mio marito, avvenuta nel 2011, ho passato sei mesi come un’ameba. Non avevo certamente voglia di morire, ma nemmeno di vivere: mi lasciavo cullare dal ruscellino della mia vita. Mia sorella e la fede sono stati molto importanti nel capire che mio marito poteva rimanere dentro di me con tutti i suoi insegnamenti e che dovevo usufruirne, senza lasciare che svanissero. Però, non volevo lavorare più: è stato Carlo Conti che, un anno dopo la morte di mio marito, mi ha voluta in Tale e Quale Show, e oggi siamo arrivati alla sesta stagione. In che fase della sua vita sente di essere? Sono in una terza vita perché sono stata la Loretta dei miei genitori - sono rimasta in casa coi miei fino ai ventinove anni -; poi sono stata la Loretta di Gianni: la donna con cui condividere la vita e la carriera. Oggi sono la Loretta di Loretta.

NEL 2018 LA PRIMA CAMPAGNA

Le Arance della Salute L’Airc è l’Associazione italiana per la Ricerca sul Cancro, fondata nel 1965 grazie all’iniziativa di alcuni ricercatori dell’Istituto dei Tumori di Milano, fra cui il professor Umberto Veronesi e il professor Giuseppe Della Porta. Apre il calendario delle iniziative 2018 sabato 27. I volontari saranno infatti in oltre 2.700 piazze per distribuire “Le Arance della Salute”, frutto simbolo dell’alimentazione sana e protettiva grazie alle sue straordinarie proprietà. Non a caso, l’Associazione ha scelto le arance rosse italiane perché cariche di antociani, pigmenti naturali dagli eccezionali poteri antiossidanti, con circa un 40% in più di vitamina C rispetto agli altri agrumi. Con una donazione di 9 euro sarà possibile ricevere una reticella da 2,5 kg di arance e una speciale “Guida” con preziose informazioni su corretta alimentazione e attività sportiva. Un’iniziativa di sensibilizzazione, un’occasione all’insegna della solidarietà per fare davvero il pieno di vitamine.

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scienze SALUTE MEDICINA ALTERNATIVA TECNOLOGIA

Prevenire è un’arma efficace per contrastare l’insorgenza delle malattie cardiovascolari, tuttora la prima causa di letalità nel mondo occidentale nonostante i progressi della medicina __SALUTE__

PRENDIAMOCI CURA DEL NOSTRO CUORE di Paola Stefanucci

PER IL BENESSERE del cuore è fondamentale giocare d’anticipo sui potenziali rischi, intervenendo sul proprio stile di vita e correggendolo “su misura”. È quello che ci ha spiegato in questa intervista Claudio Coletta, cardiologo e docente presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Su questo versante il controllo del colesterolo in eccesso è tra le buone (tante) pratiche da mettere in campo. Nell’immaginario collettivo le malattie cardiocircolatorie sono (a ragione) le più temute, anche per la loro imprevedibilità. Nel nostro Paese ogni anno mietono circa 75mi-

la vittime. Gli italiani, professor Coletta, sono ben informati sui pericoli cardiovascolari? Sono le più temibili non solo nell’immaginario collettivo, ma nella realtà dei fatti: le patologie cardiache sono a tutt’oggi la prima causa di morte nei Paesi industrializzati e rappresentano purtroppo la prima manifestazione di malattia in una non trascurabile percentuale di soggetti. Ritengo che occorrerebbe fare di più e meglio per informare la gente sulle conseguenze di uno scorretto stile di vita, e mi riferisco alla nostra alimentazione eccedente

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in grassi, zuccheri e soprattutto calorie, allo stress lavorativo e sociale, al fumo e all’ipertensione arteriosa. Ho citato, non a ca-

Claudio Coletta, cardiologo

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RAPPORTO MEDICO-PAZIENTE IN CASO DI IPERTENSIONE E IPERCOLESTEROLEMIA È FONDAMENTALE AFFIDARSI AL MEDICO CURANTE AFFINCHÉ POSSA PERSONALIZZARE L’INTERVENTO FARMACOLOGICO

FATTORI DI RISCHIO

Quelli considerati di primo livello sono il colesterolo, il fumo, l’ipertensione e la familiarità


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Numeri destinati a crescere, ma...

Ogni anno, nel mondo, le malattie cardiovascolari causano 17,5 milioni di decessi prematuri. È un numero destinato ad aumentare sino a 23 milioni nel 2030, anche se, secondo la World Heart Federation, adottando piccole scelte di salute ogni giorno è possibile prevenire e ridurne l’impatto so, i quattro principali fattori di rischio cardiovascolare, senza trascurare la familiarità, sulla quale, però, abbiamo ben poca possibilità di agire. Qual è il nemico numero uno dell’apparato cardiovascolare? Non esiste un nemico numero uno. Ciascun fattore di rischio aumenta in modo specifico e con lo stesso peso, più o meno, il rischio cardiovascolare complessivo di ogni individuo. Esistono, tuttavia, fattori di rischio di primo livello (colesterolo, fumo, ipertensione, familiarità), e altri di secondo livello, per così dire, anche se statisticamente importanti sulle ampie popolazioni (iperomocisteinemia, uricemia elevata, tendenze caratteriali, pesantezza dell’acqua potabile, per citarne alcuni). Lo stress, invece, occupa un posto a parte per il suo ruolo del tutto particolare, ed è assai difficile fissare dei parametri generalizzabili in questo ambito. Che fare, quando l’ipercolesterolemia suona l’allarme? Esistono linee guida in-

PLACCHE PERICOLOSE

“BUONO” E “CATTIVO”

Il colesterolo è sintetizzato dal fegato ed è presente in tutte le nostre cellule, ma viene assunto anche con gli alimenti (carne, burro, formaggi, tuorlo d’uovo). Quello in eccesso si accumula in placche aterosclerotiche, che riducono fino ad ostruirlo il lume delle arterie, impedendo così il flusso del sangue. Ciò può avvenire in qualsiasi distretto corporeo, con conseguente danno dei relativi organi: cuore, rene, cervello.

Il colesterolo viaggia nel sangue “trasportato” da due classi di lipoproteine, distinte in base alla densità: alta per le HDL (High Density Lipoprotein) e bassa per le LDL (Low Density Lipoprotein). Le LDL lo accumulano nei vasi sanguigni, formando le pericolose “placche aterosclerotiche”; al contrario le HDL lo “spazzano” via verso il fegato, dove viene eliminato. Da ciò la definizione di colesterolo buono e cattivo.

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ternazionali che indicano la necessità di un intervento dietetico (prima) e farmacologico (in seconda battuta), quando i livelli di colesterolo superano una certa soglia d’allarme. Tale soglia varia sulla base delle caratteristiche cliniche del soggetto, dell’esistenza o meno di diabete, della presenza in anamnesi di un pregresso infarto, di pregressi interventi di by-pass e/o di angioplastica coronarica. A parte la famosa soglia limite di colesterolo globale dei 200 mg per decilitro, sbandierata in tutte le pubblicità di settore come punto di partenza per un intervento correttivo (dieta, prodotti nutrizionali, farmaci), il confine per programmare una restrizione alimentare (alcol compreso) o iniziare la terapia farmacologica specifica è estremamente variabile da individuo a individuo, e quindi non semplificabile in un paio di numeri. Vorremmo conoscere la sua opinione in merito alla demonizzazione nel Web delle statine e alla loro presunta tossicità. Argomento importante, questo, che mi dà la possibilità di sfatare una serie di false

informazioni. Come tutti i farmaci, anche le statine presentano effetti collaterali possibili, ma certo non in percentuale superiore alla maggior parte delle altre classi di molecole. Il problema nasce dalla necessità di monitorare nei primi mesi di terapia l’enzima creatinchinasi, che può aumentare per effetto delle statine. Non si tratta di un danno al fegato - come molti pensano -, bensì di un potenziale effetto tossico sui muscoli striati, ovvero quelli legati ai movimenti del corpo, e l’enzima ha la funzione di spia di tale tossicità, che può manifestarsi anche con una dolenzia muscolare soprattutto a carico degli arti inferiori, simile a quella che permane dopo un intenso sforzo fisico. È un fastidio che regredisce prontamente alla sospensione della statina e che non lascia alcun danno definitivo. Il bilancio complessivo della terapia con statine, considerata la loro eccezionale efficacia sul colesterolo, è largamente a favore di un impiego esteso in tutti i soggetti con parametri metabolici suscettibili di terapia.

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Infine, in termini di prevenzione sappiamo proteggere il nostro cuore e le nostre arterie? La risposta è no, o almeno non in modo ottimale, tenuto conto dei potenti farmaci attualmente a disposizione (mi riferisco, in particolare, alla terapia dell’ipertensione e della ipercolesterolemia). È molto importante, in questo ambito, un corretto rapporto di fiducia con il medico di fa-

miglia e con lo specialista cardiologo, perché non esistono regole generali per tutti, l’intervento deve essere “personalizzato”. Gli anglosassoni hanno un termine specifico per indicare questo concetto: tailored intervention, ovvero “intervento sartoriale”. Organizzare, dunque, la “terapia su misura”, così come le regole sullo stile di vita, come se fosse un abito di sartoria.

+CUORI SEMPRE

Ecco l’eptalogo stilato per noi IN “FORMA” dal professor Claudio Coletta

1) Rispettare il sonno (almeno sette ore) e la cronobiologia dell’organismo (evitare la “febbre del sabato sera”, i cambiamenti di fuso orario, se non necessari); 2) sfuggire le occasioni di stress e competitività, sia in ambito lavorativo sia familiare; 3) praticare con regolarità (almeno due volte la settimana e per 60 minuti) attività fisica di endurance: nuoto, corsa a piedi, bicicletta, camminata veloce (6 km/h), tennis non competitivo e simili; 4) mantenere i livelli di colesterolo totale, colesterolo LDL e trigliceridi nei limiti stabiliti ad personam dal medico curante e dalle linee guida. Ricorrere alla dieta e, ove non sufficiente, a una terapia a base di statine e/o altri agenti farmacologici specifici per i trigliceridi (fibrati); 5) mantenere la pressione arteriosa nei limiti fisiologici: 135/80 mmHg; 6) abolire il fumo; 7) assumere un’adeguata quantità di acqua (a basso contenuto di calcio e metalli pesanti) e limitare il consumo di alcol (a non più di un calice di vino al giorno, meglio se rosso, o a un bicchiere di birra).


IL MIO PRESENTE È LA SCLEROSI MULTIPLA

Per tutelare l’identità dei minori è stato scelto un soggetto puramente rappresentativo

IL MIO FUTURO SEI TU CON UN LASCITO AD AISM Tu sarai quella cura che ancora non c’è

Un lascito a favore di AISM è un gesto di grande amore e responsabilità. Grazie alla tua generosità, puoi lasciare a tutti i bambini e ai loro genitori l’eredità di un mondo libero dalla sclerosi multipla e garantire un sostegno concreto alla ricerca scientifica.

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__SCIENZE MEDICINA ALTERNATIVA__

Nel grande fermento della ricerca scientifica del XIX secolo, spiccano gli studi condotti in Germania dal dottor Samuel Hahnemann (1755-1845) che in ambito medico diede un forte contributo a tutta la medicina alternativa, formulando i postulati della “medicina omeopatica”

OMEOPATIA: DIBATTITO APERTO di Alessandro Mascia

LA DILUIZIONE

UNA DIATRIBA SENZA FINE

In omeopatia i medicamenti vengono fortemente diluiti ed il numero di diluizioni prende il nome di “potenza”. Le diluizioni possono essere decimali (DH) o centesimali (CH). Ad esempio, nella diluizione centesimale una molecola di principio attivo viene diluita con 99 parti di acqua. Questa miscela viene poi dinamizzata ossia agitata secondo un procedimento ben preciso chiamato “succussione”.

Sin dalla nascita la medicina omeopatica è stata oggetto di accesi dibattiti sulla sua validità. Mentre il Servizio Sanitario Inglese invita a non prescrivere trattamenti omeopatici, poiché senza robuste prove di efficacia, in Italia una proposta di legge per la medicina non convenzionale è ferma al Senato dal 2015. Ciò nonostante, milioni di persone nel mondo hanno sposato questi principi e sono soddisfatti dei benefici.

72 I 50epiumagazine.it I GENNAIO 2018

A CAVALLO tra la prima e la seconda rivoluzione industriale, nel cuore della grande evoluzione scientifica, anche nella medicina spiccava la presenza di tanti studiosi ai quali il tempo darà la giusta gloria per le loro intuizioni. Una fra tante (fondamentale per la sopravvivenza dei popoli) fu ad esempio la scoperta, in Germania, da parte del dottor Robert Koch dell’omonimo bacillo (mycobacterium tubercolosis) che diede la svolta fondamentale nella cura della tubercolosi e che gli permise di ricevere il premio Nobel per la Medicina. Non esistevano laboratori scientifici come quelli ai quali siamo abituati e la sperimentazione spesso era condotta in modo puramente empirico su esseri umani e spesso su se stessi. Come nel caso del dottor Samuel Hahnemann, padre della “medicina omeopatica”.

Prendendo spunto ed analizzando i risultati ottenuti dal dottor William Cullen per la cura della malaria utilizzando il “chinino” (estratto da una pianta chiamata Cinchona succirubra), il dottor Hahnemann iniziò ad assumere regolarmente la radice di questa pianta avendo come effetto la manifestazione dei sintomi caratteristici della malaria stessa. Grazie a questa evidenza egli postulò che solo l’osservazione degli effetti dei farmaci sull’organismo permette di utilizzarli e dosarli in modo corretto. Solo attraverso la pratica empirica si potevano individuare gli effetti dei vari rimedi sull’individuo. L’elaborazione dei risultati portò Hahnemann a formulare le due teorie principali sulle quali si basa la sua ricerca: la “legge dei simili” e l’utilizzo di “dosi infinitesimali”.


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Secondo il primo assioma, per curare una malattia, si deve utilizzare una sostanza capace di riprodurre una condizione patologica che abbia i medesimi sintomi e che possa provocare una adeguata risposta immunitaria dell’organismo. In base al secondo postulato, le dosi devono essere il minimo necessario per indurre nel malato una reazione alla assunzione del farmaco omeopatico. Nel 1810 il dottor Hahnemann pubblicò il suo trattato definitivo dal titolo Organon, che provocò grande scalpore in quanto rappresentò un vero e proprio attacco ai principi della medicina di quel periodo storico. Secondo lo studioso la causa delle malattie non è imputabile a fattori esterni al corpo, ma ad una perturbazione della “forza vitale” (sposando le teorie del dottor Lebenskraft).

Le malattie si manifestano in un complesso sistema di sintomi, sia fisici che psichici, specifici per ogni individuo. L’omeopata mira a ripristinare le condizioni fisiche atte a rigenerare la forza vitale. La scelta del medicamento è dettata, dice Hahnemann, dalla concordanza del maggior numero possibile di sintomi determinati dalla malattia con quelli generati dal medicamento stesso. L’efficacia terapeutica della medicina omeopatica è stata dibattuta sin dai suoi albori, creando non pochi problemi sociali e psicologici allo stesso Hahnemann. La comunità scientifica mondiale ha sempre attribuito all’omeopatia un’efficacia pari a quella attribuita all’effetto placebo, secondo il quale la guarigione o il miglioramento dei sintomi è determinato semplicemente dal condizionamento psicologico del paziente. Per contro, le scoperte scientifiche di fisica quantistica sulla “memoria dell’acqua” (secondo le quali l’acqua memorizza e trasmette informazioni) sembrano supportare le teorie dettate dalla medicina omeopatica. Altri studi hanno evidenziato la valenza terapeutica che può essere indotta dal principio chimico chiamato “ormesi”, in base al quale l’efficacia di un farmaco dipende strettamente dalla sua concentrazione. Una sostanza che ad alte dosi produce effetti inibitori può, a basse concentrazioni, produrre effetti stimolatori.

+

LA SCELTA DEL RIMEDIO È SEMPRE INDIVIDUALIZZATA E RISPETTA L’UNICITÀ DELLA PERSONA. DUE PERSONE CON LA STESSA MALATTIA RICEVERANNO CURE DIFFERENTI

L’omeopatia nasce per le malattie croniche, ma può essere utilizzata anche su patologie acute come integrazione della medicina tradizionale (allopatica) per potenziarne gli effetti ed accelerare la regressione dei sintomi. In una recente intervista il presidente della Omeoimprese chiarisce che le medicine naturali sono da considerare complementari e non sostitutive: «In caso di infarto si corre in ospedale e non si cercano farmaci da banco, come in caso di tumore i prodotti omeopatici possono attenuare gli effetti collaterali della chemioterapia e della radioterapia».

In seno alla stessa omeopatia si sono differenziate alcune varianti come quella “unicista” (utilizza un unico rimedio in grado di accomunare il maggior numero di sintomi specifici della malattia e le caratteristiche specifiche del paziente) e quella “pluralista” (adotta più rimedi che si possono integrare o alternare in base all’andamento della malattia). Esiste anche l’omeopatia “complessista” (sfrutta l’azione sinergica di più rimedi singoli utilizzati insieme) e quella “omotossicologica” (utilizza anch’essa più rimedi omeopatici introducendo però anche nuovi principi attivi).

UN’UNICA MEDICINA, TANTE VARIANTI: DA QUELLA “UNICISTA” A QUELLA “PLURALISTA”

Nel corso degli anni si sono sviluppati diversi filoni, tutti facenti parte della medicina omeopatica

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# 1

DENTRO LA RETE AVVISO AI NAVIGANTI

a cura di Paolo Negrini

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GIOCHI E QUIZ

Cervelli in allenamento

WEB

Cerca persone in rete

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TECNOLOGIA

Raccoglitore “Carte Fedeltà”

Ci preoccupiamo continuamente di mantenere il nostro corpo in forma, ma la mente? Tranquilli, niente palestre né sudate questa volta. La mente può essere mantenuta in allenamento semplicemente eseguendo degli esercizi di logica e di memoria. A questo scopo possiamo avvalerci di una serie di giochi e quiz molto divertenti, adatti a mantenere elastica e in forma la nostra mente.

Se cercate informazioni sulla vita Web di una persona, motori di ricerca come Google o Bing non offrono buoni risultati. Un valido strumento di ricerca è l’aggregatore di dati Pipl. Minimalista nell’interfaccia, chiede solo di inserire nome e cognome della persona di cui volete ottenere informazioni. A meno che non sia vissuta fuori dal mondo tecnologico, qualche cosa troverete di sicuro.

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Il noto servizio di microblogging Twitter ha esteso da 140 a 280 i caratteri disponibili per scrivere un tweet. Il precedente limite, basato sulla lunghezza media degli sms, risultava oramai inadeguato.

Volete far qualcosa che vi aiuti a proteggere il vostro stato di salute? Siate sempre informati

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SALUTE

Informazione: un aiuto al benessere

UNA LETTURA SALUTARE SIETE AL CORRENTE che un certo prodotto alimentare è stato ritirato dalla vendita o che un dispositivo medico presenta dei problemi? Nonostante vengano emanati dei comunicati tramite giornali o mezzi audiovisivi, non sempre ne siamo informati. Sul sito del Ministero della Salute potete leggere: «La salute, individuale e collettiva, è il risultato di innumerevoli azioni e contributi, un mosaico complesso, in cui il Ministero della Salute gioca un ruolo su ogni singola tessera». Una di queste tessere la trovate proprio nella “Homepage” del sito. Si tratta di un riquadro dal titolo “Avvisi di sicurezza”, dove sono pubblicati tutti gli avvisi di sicurezza emanati, relativamente ad alimenti, frodi alimentari e dispositivi medici. www.salute.gov.it


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spazio INCONTRI EVENTI TEMPO LIBERO CULTURA

PREMIO MANZONI AL ROMANZO STORICO E ALLA CARRIERA

LECCO

Vincono Eraldo Baldini e V. Massimo Manfredi

La tredicesima edizione del Premio Internazionale Alessandro Manzoni, organizzato dalla 50&Più provinciale di Lecco, ha assegnato il Premio al Romanzo Storico e il Premio alla Carriera rispettivamente ad Eraldo Baldini e Massimo Manfredi. Con 57 voti su 100 della Giuria popolare, Eraldo Baldini e il suo romanzo storico Stirpe selvaggia (Einaudi) ha prevalso sugli altri due autori finalisti: Gianfranco Calligarich (29 preferenze) con il romanzo La malinconia dei Crusich (Bompiani), seguito da Valerio Callieri (13 voti), con Teorema dell’incompletezza (Feltrinelli). Nel corso della

premiazione, avvenuta presso l’auditorium Casa dell’Economia di Lecco, i tre finalisti sono stati intervistati da due membri della Giuria tecnica: Ermanno Paccagnini (presidente) e Stefano Motta. Durante la serata si è spaziato dal romanzo familiare di Calligarich, che ha raccontato di suo padre grande narratore, dei suoi parenti e del mito del viaggio, ai racconti della guerra di Baldini intrecciati con le storie personali per un romanzo che «tira le fila di una serie di suggestioni con storie ricche di iperboli», passando poi per l’esigenza quasi politica di Callieri di raccontare personaggi che sono immersi nella storia tragica «con uno sguardo sghembo e ironico che porta in sé l’in-

completezza tipica anche del nostro Paese». Il Premio Manzoni alla Carriera 2017, invece, è stato assegnato a Valerio Massimo Manfredi. L’archeologo e scrittore, stimolato da immagini e video e dal ricordo di alcuni dei libri fondamentali della sua carriera, intervistato dal presidente della Giuria del Premio, Paccagnini, e dal coordinatore del Premio, il giornalista Vittorio Colombo, ha ripercorso la sua carriera insieme al folto pubblico presente. Manfredi ha parlato di Alessandro Magno: «L’unico grande personaggio di cui ho scritto: per il resto ho raccontato la Storia attraverso le storie di personaggi di contorno». Alla cerimonia di premiazione sono intervenuti il

LECCO IN RICORDO

Un Premio speciale a Gianfranco Baldazzi

La cerimonia di assegnazione del Premio Manzoni alla Carriera, si è aperta sulle note di Piazza Grande, omaggio al paroliere, scrittore e giornalista Gianfranco Baldazzi, scomparso nel 2013. «Per le parole che ha regalato alla cultura e al costume del nostro Paese» la Giuria ha voluto conferigli il Premio speciale, ritirato dalla moglie Miriam. A consegnarlo il presidente di 50& Più Eugenio Milani e il suo predecessore Claudio Vaghi. info: 0341287279 www.premiomanzonilecco.it

presidente di 50&Più Lecco Eugenio Milani, il presidente di Confcommercio Lecco Antonio Peccati, il sindaco di Lecco, Virginio Brivio, e il presidente di Acel Service, Giovanni Priore. info: 0341287279 www.premiomanzonilecco.it


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GENOVA

18 gennaio

MILANO Alle ore 10.30 presso Palazzo Castiglioni, Sala Turismo si tiene La prevenzione è la migliore difesa. Incontro con i militari dell’Arma contro episodi di truffa e tentativi di frode. info: 0276281227 www.50epiu.it/milano

01 febbraio

FIRENZE Appuntamento alle 15.30 con il corso di Fotografia. Il 21/2, una gita a “Arezzo: La città di Giorgio Vasari e di Piero Della Francesca”. Per entrambi gli appuntamenti occorre prenotarsi. info: 0553289924 www.50epiu.it/firenze

BENEVENTO CONFERENZA MEDICA

Il morbo di Parkinson

La 50&Più provinciale di Benevento ha organizzato, presso la Casa di Cura “Villa Margherita”, la terza Conferenza medica dedicata a “Il morbo di Parkinson”. Al numeroso pubblico presente, ha rivolto il saluto di benvenuto il presidente provinciale 50&Più, Bruno Alvino, e il dottor Giovanni Pietro Ianniello, presidente dell’Ordine dei Medici di Benevento. L’incontro è stato coordinato dal dottor Claudio Di Gioia, direttore sanitario della Casa di Cura “Villa Margherita”. Sul tema sono intervenuti il dottor Walter Di

Iorio, neurologo della struttura ospitante, che ha trattato La malattia di Parkinson: inquadramento clinico e stato dell’arte, mentre il dottor Michele Feleppa, primario del reparto di neurologia dell’Azienda Ospedaliera “G. Rummo” ha illustrato la Innovazione nella strategia terapeutica

nella malattia di Parkinson: la Duodopa. Ha concluso l’incontro il dottor Alessandro Ciarimboli, primario del Raggruppamento di Riabilitazione Neuromotoria della Casa di Cura “Villa Margherita” con l’argomento: La presa in carico riabilitativa. info: 0824313555

PROGETTO 50&PIÙ

Prevenzione delle malattie croniche

Per sensibilizzare la popolazione sui vantaggi collegati all’adozione di stili di vita sani per la promozione della salute e la prevenzione delle malattie croniche, la 50&Più provinciale di Genova, darà il via a un ciclo di conferenze sui principali temi relativi alle patologie croniche. Ad ogni incontro per ciascuna patologia saranno indicati i meccanismi, i sintomi precoci, le procedure diagnostiche, le terapie e le strategie di prevenzione per la riduzione dei fattori di rischio. La presentazione del Progetto e gli appuntamenti che si terranno nel corso del 2018 avverrà il 1° febbraio alle ore 15,00 presso Circolo Unificato dell’Esercito (Via San Vincenzo 68 - Genova). info: 010543042 www.50epiu.it/genova

NAPOLI CULTURA PARTENOPEA

Gli appuntamenti 2018 con il Salotto Striano

Proseguono gli incontri della 50&Più provinciale di Napoli con il Salotto Striano. Partiti a settembre, con un omaggio al grande Totò, il nuovo ciclo di appuntamenti coinvolgerà i soci 50&Più per tutto il primo semestre 2018. Gli incontri, coordinati dall’attrice Liliana Palermo, si tengono a cadenza mensile con l’obiettivo di riscoprire e mantenere viva la cultura partenopea e la lingua napoletana, attraverso il sorriso, la leggerezza, la curiosità, e la competenza di poeti, scrittori, cantanti, autori, musicisti e studiosi. Tra gli appuntamenti del 2017 non sono mancati gli incontri con la storia della poesia napoletana, ad esempio La poesia comica napoletana ieri e oggi, con l’arte, della storia e della tradizione del Presepe Napoletano, e con la lingua per imparare a scrivere davvero in napoletano. I prossimi incontri del 2018 con il Salotto Striano, presso la sede della 50&Più (Via Toledo, 156) sono: il 16 gennaio con Storia

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della canzone napoletana con il maestro Franco Manuele; il 6 febbraio con Processo semiserio alla canzone napoletana con Mauro Giancaspro; il 6 marzo con Storie di donne raccontate da Liliana Palermo. info: 0815518187 - www.50epiu.it/napoli


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FOGGIA

LE SEDI 50&PIÙ NEL MONDO

MAESTRI DEL COMMERCIO

Ventisei imprenditori premiati, un esempio da seguire

Commozione e grande partecipazione alla cerimonia di consegna dell’onorificenza di Maestro del Commercio che si è tenuta presso la sala Convegni Domenico Rosa Rosa della Confcommercio. La manifestazione, voluta da 50&Più, nata con l’obiettivo di dare il giusto riconoscimento per una vita al servizio del pubblico nei settori del commercio, turismo e servizi, ha premiato 26 imprenditori della provincia di Foggia. Alla premiazione, oltre alla presidente della 50&Più provinciale, Anna Maria La Notte, erano presenti Renato Borghi, presidente nazionale 50&Più, Damiano Gelsomino, presidente Confcommercio - Imprese per l’Italia provincia di Foggia, Fabio Porreca, presidente della Camera di Commercio di Foggia, Biagio Di Iasio, direttore Confcommercio Foggia, e il sindaco della città, Franco Landella. Sono intervenuti anche Giandiego Gatta, vicepresidente del Consiglio Regionale, Rosario Cusmai, vicepresidente della provincia di Foggia, Leonardo Di Gioia, assessore regionale all’Agricoltura, e Claudio Amorese, assessore alle Attività Economiche, Politiche del Lavoro, Protezione Civile. Gli interventi degli ospiti hanno fatto il punto sulla difficile situazione economica e lavorativa della città, esprimendo stima e fiducia a tutti gli imprenditori che lavorano onestamente e, spesso, con difficoltà e sacrificio. Il loro coraggio e impegno nell’affrontare tutte le difficoltà legate a una situazione economica non facile, costituiscono il nerbo dell’economia locale, nonché un esempio da seguire e da premiare. Sono stati premiati con l’Aquila d’Argento (25 anni di attività): Aldo Leonardo Annolfi, Graziano Berardino, Maria Capitaneo, Biagio Ciolli, Antonio Civitavecchia, Alcide Digiorgio, Vincenzo Fiore, Caterina Murgolo, Maria Luisa Rizzi, Filomena Tortorelli; con l’Aquila D’oro (40 anni di attività): Antonietta Casamassima, Giuseppe Cicolella, Vanda Dragani, Pasquale Fattibene, Saverio Figurelli, Grazia Giuliana Franzi, Antonio Monachese, Giovanni Notarangelo, Antonietta Pizzicolli, Vincenza Simonelli; con l’Aquila di Diamante (50 anni di attività): Tommaso Cavallaro, Antonio Marinari, Rodolfo Nicastro, Giuseppe Stelluto, Arnaldo Valentino, Espedito Valerio. info: 0881723151 - www.50epiu.it/foggia

Argentina Buenos Aires La Plata 1555 Australia Melbourne Perth Belgio Bruxelles Brasile Florianopolis San Paolo Porto Alegre Canada Burnaby Hamilton Woodbridge Montreal Riv. des Prairies Montreal S. Leonard Montreal Ville Lasalle Ottawa St. Catharines Toronto Germania Mettmann Monaco di Baviera Moldavia Chisinau Svizzera Ginevra Uruguay Montevideo USA Fort Lauderdale

Telefono 0054 1143831736 0054 2214242331 Telefono 0061 394862259 0061 864680197 Telefono 0032 25341527 Telefono 0055 4832222513 0055 1132591806 0055 5130222720 Telefono 001 6042942023 001 9053184488 001 9052661866 001 5144946902 001 5142525041 001 5146675592 001 6135674532 001 9056466555 001 4166523759 Telefono 0049 21045089160 0049 8974640814 Telefono 00373 22855600 Telefono 0041 223214535 Telefono 0059 825076416 Telefono 001 9546300086

SPAZIO AUGURI TANTI AUGURI A

Romea Bastoni e Ubaldo Bellingeri PER I LORO 60 ANNI DI MATRIMONIO

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ROMA STORIA DI UN “NON AMORE”

Incontro con Lucia Annibali

Oltre cento donne in Italia, ogni anno, vengono uccise da uomini, quasi sempre quelli che sostengono di amarle. Ai femminicidi si aggiungono violenze quotidiane che sfuggono ai dati ma che, se non fermate in tempo, rischiano di fare altre vittime. La 50&Più provinciale di Roma, nell’ambito delle manifestazioni previste per la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, ha organizzato, presso la Sala Solari di Confcommercio, la presentazione del libro Io ci sono - La mia storia di non amore, con l’autrice Lucia Annibali, la giovane avvocatessa che il 16 aprile del 2013 fu sfregiata con l’acido da due uomini assoldati dal suo ex compagno, Luca Varani, avvocato. L’incontro, coordinato dal presidente della 50&Più provinciale Angelo De Amicis, con la presenza del direttore, Andrea Colucci, l’intervento del presidente nazionale 50&Più Renato Borghi e del capitano dei Carabinieri Francesca Lauria, è stato aperto da Eugenia Gammarota, funzionaria presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Dipartimento Pari Opportunità, con il quale Lucia Annibali collabora come consigliere giuridico.

«Quel giorno di aprile - ha detto Gammarota - è stato come l’11 settembre perché ha segnato uno spartiacque tra la Lucia di prima e la Lucia di dopo». Il libro-diario racconta con grande lucidità di particolari, le infinite sofferenze fisiche (ben 13 interventi chirurgici) ma soprattutto psicologiche. Lucia Annibali ripercorre la storia di una relazione tormentata, di come fosse invischiata in un insieme di dinamiche psicologiche che non ti fanno vedere chi hai davanti, un uomo che le mentiva continuamente e la manipolava. Credendo fosse amore ha continuato a giustificarlo stando in silenzio, come fanno molte altre donne che fino all’ultimo scagionano il comportamento del compagno-carnefice. Lucia, ad un certo punto, pone fine a quel “non amore”, ma comincia lo stalking, la persecuzione che termina in tragedia. Eppure Lucia ha avuto il coraggio, con il volto deturpato dall’acido, di presentarsi e seguire il processo per dire a tutti: «Io ricomincio da qui, questo è il mio progetto. Voglio essere di aiuto a tutte le donne che come me hanno capito che non era amore». «Il suo libro - ha sottolineato il presidente nazionale 50&Più Renato Borghi, rivolgendosi alla

LOMBARDIA FOTONOTIZIA

Esplorando il Lago di Garda

La 50&Più Unione Regionale Lombardia, in collaborazione con la 50&Più provinciale di Brescia, ha organizzato una gita in battello sul Lago di Garda. Hanno partecipato oltre 300 soci delle province lombarde, accolti dal presidente della 50&Più di Brescia Franco Lancini, e dal segretario regionale, Franco Di Fonzo. Ad illustrare i luoghi ricchi di storia, oltre al meraviglioso panorama, è stata una guida di eccezione: il segretario generale della Comunità del Garda, Lucio Ceresa. A rendere ancora più piacevole la navigazione, è stato il maestro Cesare Vedovati con la sua fisarmonica. Infine, i soci hanno potuto gustare le prelibatezze dello chef Carlo Bresciani, vicepresidente dell’Associazione Nazionale Cuochi. info: 0332342280 78 I 50epiumagazine.it I GENNAIO 2018

Annibali - è uno straordinario esempio di forza e coraggio per noi tutti. Purtroppo dobbiamo constatare che la violenza sulle donne, specie in ambito domestico, è molto più diffusa di quanto si pensi. Occorre fare molto di più contro questo terribile fenomeno: maggiore prevenzione, educazione ed una rete capillare di assistenza e protezione per le donne vittime di violenza. Grazie per la sua testimonianza e impegno verso le donne». Lucia Annibali ha concluso dicendo che il suo impegno è portare nelle scuole il proprio messaggio di antiviolenza, e ha precisato che è in fase di realizzazione un progetto europeo innovativo per la realizzazione di centri psicologici per aiutare gli uomini a comportarsi bene. info: 0668891796 www.50epiu.it/roma


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IMPERIA

LODI

ONORIFICENZA

Aquile del Commercio

PREMIAZIONE

Al Forte dell’Annunziata di Ventimiglia la 50&Più provinciale di Imperia, presieduta da Francesca Mantello, ha consegnato agli imprenditori della provincia l’onorificenza di Maestro del Commercio, riconoscimento ambito dedicato agli operatori del terziario per l’impegno nel lavoro al servizio della comunità e per lo sviluppo dell’economia del Paese. Alla manifestazione, avvenuta con il patrocinio del Comune di Ventimiglia, sono intervenute diverse autorità locali: il prefetto di Imperia, Silvana Tizzano, la vice presidente nazionale 50&Più, Brigida Gallinaro, la vice presidente della Regione Liguria, Sonia Viale, il sindaco di Ventimiglia, Enrico Ioculano, il vice presidente provinciale Confcommercio Imperia, Simone Piccolo, il presidente nazionale della Federazione Italiana Tabaccai, Giovanni Risso. Sono stati premiati con l’Aquila d’Argento (25 anni di attività): Claudio Campanini, Floriano Capponi, Licia Lagorio, Daniele Lanza, Andrea Rossi, Susanna Sappa, Ugo Vairo; con l’Aquila d’oro (40 anni di attività): Mario Anfosso, Maria Bisio, Giovanni Chiarini, Enza Conio, Provvidenza Dicaro, Maria Franca Muscarella, Giorgio Frello, Nicola Lucia, Gian Franco Maccario; con l’Aquila di Diamante (50 anni di attività): Piero Abellonio, Maria Avignolo, Carmelo Casertino, Elvira Cotta, Carlo Alberto Di Dante, Anna Garibaldi, Eugenio Di Meco, Liliana Mo, Natale Medori, Marcello Orengo, Emilia Palmero, Vincenzo Raineri, Maria Luisa Ramò, Maria Luisa Rosso. Sono state inoltre consegnate le targhe Fedeltà al Commercio all’Equipe Saglietto, al Ristorante “Lorenzina”, al ristorante “La Piemontese” e a Marcello Orengo. La manifestazione è poi proseguita con un pranzo a Villa Eva a Ventimiglia. info: 0183275334 - www.50epiu.it/imperia

PORDENONE PREMIAZIONI

Maestri del Commercio e non solo

Nella prestigiosa sede di palazzo Mantica, in Contrada Maggiore, si è tenuta l’attesa cerimonia di premiazione dedicata ai Maestri del Commercio, organizzata da 50&Più e dedicata agli imprenditori che si sono distinti nel settore del commercio, turismo e servizi, contribuendo alla crescita economica e sociale della comunità. «Questa onorificenza - ha sottolineato il presidente provinciale Ezio Bordelot - è un riconoscimento a coloro che hanno trascorso una vita al servizio degli altri». Durante la premiazione è stato assegnato anche il 16° premio “Elvio Fasan”, in memoria del noto imprenditore che ha ricoperto la carica di presidente nel settore dell’ortofrutta, e il 10° Premio “Innovazione”, istituito per le aziende che si sono distinte nel settore mercantile. Infine,

I “Maestri” del 2017

Alla presenza delle autorità locali e del presidente provinciale 50&Più di Lodi, Pietro Mezzadri, si è tenuta la cerimonia di premiazione dei Maestri del Commercio della provincia. La prestigiosa onorificenza promossa da 50&Più, ha premiato gli imprenditori che, impegnati nel terziario, hanno contribuito e contribuiscono in tanti anni di lavoro al benessere sociale del territorio. La manifestazione, molto sentita, è avvenuta presso la sala consigliare del comune di Montanaso Lombardo. Sono stati premiati con l’Aquila d’Argento (25 anni di attività): Ilde Melloncelli, Maria Orsini, Adelmo Vezzani; con l’Aquila d’Oro (40 anni di attività): Rinaldo Arrighi, Luisa Boffelli, Sonia Luigina Candellato, Piera Livraghi, Marco Francesco Mola, Ines Pescarolo, Giancarlo Pettinari, Carmelo Vinci; con l’Aquila di Diamante (50 anni di attività): Pietro Dragoni. Al termine della cerimonia 50&Più ha offerto un rinfresco ai premiati e ai loro ospiti. info: 0371432575 - www.50epiu.it/lodi

è stato consegnato il Premio “Fedeltà” a dieci aziende iscritte da oltre 50 anni all’Ascom-Confcommercio. Sono stati premiati con l’Aquila d’Argento (25 anni di attività): Oskar Bortoletti, Orietta Massaro, Gianluca Moro, Gianluigi Piazza, Antonella Popolizio, Daniela Roman, Ermes Roman, Mauro Urbani; con Aquile d’Oro (40 anni): Dino Cancellier, Edda Canciani, Angelo Carlet, Lucio Ceolin, Rigo Omero Dell’Angela, Stefano Giacomello, Marino Menegotto, Roberto Sacilotto, Sergio Viel; con l’Aquile di Diamante (50 anni): Luciana Belluzzo, Isidoro Bertolo, Valda Bet, Ivo Ceschia, Paolo Ceschia, Armida Driulini, Secondo Faccini, Giuseppe Forniz, Dino Lisotto, Carlo Bruno Migotto, Tullio Milanese, Maria Luisa Paronuzzi, Giancarlo Pavan, Giuseppe Vidotto, Nadia Zorzetto. Il Premio Elvio Fasan è stato consegnato a Andrea Maestrello, per l’impegno e l’attività svolte all’interno del Gruppo provinciale operatori su aree pubbliche (Fiva-Confcommercio). Mentre il Premio Innovazione all’azienda pordenonese SaniSystem, per essere “Pionieri del check-up di prevenzione della sanità privata”. info: 0434549462 - www.50epiu.it/pordenone GENNAIO 2018 I 79


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BOLZANO ESCURSIONE

In visita a Castel Roncolo

Un nutrito gruppo di soci 50&Più si è dato appuntamento per trascorrere una giornata insieme, visitando il Castello di Roncolo, degustando birra artigianale e concludendo con il tradizionale Törggelen. I partecipanti, accompagnati dalla responsabile Petra Blasbichler, coordinatrice Gruppo 50+ nell’Unione commercio, turismo, servizi Alto Adige, sono rimasti particolarmente colpiti dalla storia di Castel Roncolo, costruito nel 1237 e acquistato nel 1385 da una ricca famiglia di commercianti bolzanini, che decise di decorarlo con un ciclo di affreschi a tema profano. I dipinti, per esempio, includono la famosa storia di Tristano e Isotta, mentre altre cinque stanze dell’ala ovest illustrano la vita quotidiana durante gli anni del Medioevo. info: 0471310318

VERONA UNA GIORNATA SPECIALE

Insieme verso il 2018

Come da tradizione, la 50&Più provinciale di Verona ha organizzato un pranzo in vista delle festività natalizie e del nuovo anno. Una iniziativa molto gradita vista la partecipazione di oltre 100 soci. La manifestazione, è iniziata con la celebrazione della Santa Messa, officiata dal Comboniano Padre Boscaini, nella Chiesa di San Marco Evangelista in Borghetto di Valeggio sul Mincio. Poi il trasferimento al ristorante “Serenità” dello chef Giorgio Pezzini. Nel corso della giornata è intervenuto il presidente provinciale Giorgio Sartori che ha sottolineato il valore dello stare assieme ed ha ricordato tutte le iniziative e gli eventi a livello nazionale, regionale e provinciale. info: 045953502 - www.50epiu.it/verona

VICENZA CERIMONIA DI PREMIAZIONE

Cinquantasei nuovi Maestri del Commercio

Anche quest’anno la 50&Più provinciale di Vicenza ha consegnato il prestigioso riconoscimento agli imprenditori del terziario che in tanti anni di attività hanno contribuito, e contribuiscono, al benessere sociale della collettività. A consegnare gli attestati, il presidente della 50&Più provinciale di Vicenza, Fiorenzo Marcato, Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di Vicenza, con il direttore Ernesto Boschiero, e Monsignor Giuseppe Dal Ferro, per molti anni presidente e direttore dell’Università Adulti/Anziani di Vicenza e da sempre vicino alla 50&Più. In platea, oltre ai tanti familiari e amici dei premiati, anche molti sindaci e assessori dei comuni della provincia. A rallegrare la giornata, anche la performance del musicista Diego Bassignana, che ha interpretato alcuni brani di Ennio Morricone. «I commercianti e gli operatori del terziario in generale - ha evidenziato il presidente Marcato - hanno storie professionali che si intrecciano profondamente alla vita delle città e dei paesi dove hanno l’attività. Sono spesso dei punti di riferimento, sia in termini di tipologia di servizio, sia per il rapporto di familiarità che si crea con la clientela. Se vediamo ancora questi maestri a condurre con tenacia e passione i loro negozi - ha aggiunto Marcato - è perché hanno saputo adeguarsi alle evoluzioni dello stile di vita, adattando il servizio offerto con intelligenza, senza arrendersi alle difficoltà o scoraggiandosi di fronte alle tante imposizioni burocratiche e fiscali». Il presidente della Confcommercio di Vicenza, Sergio Rebecca, ha poi concluso con un ringraziamento a tutti i premiati «per il vostro lavoro che fa emergere con forza il grande potenziale di maturità e di professionalità, nonché di esperienza del mondo imprenditoriale e non imprenditoriale, che 50&Più rappresenta». Sono stati premiati con l’Aquila d’Argento (25 anni di attività): Augusto Andreoni, Marita Cavalli, Giuliano Cocco, Gloria Cocco, Fabio Cristofani, Giuditta Dal Dosso, Mirka Dani, Antonietta De Maio, Antonio De Tomasi, Corrado Gastaldello, Erasmo Gastaldello, Gilberto Mastrotto, Franca Pianezzola, Marcellina Polato, Chiara Santagiuliana, Ivan Santagiuliana; con l’Aquila d’Oro (40 anni di attività): Valentino Antonello, Carlo Binotto, Alfredo Cestonaro, Antonio Cingano, Lino Cornale, Cecilia Dandrea, Paolo Marzotto, Vincenzo Melosu, Paolo Pietro Meneghini, Giordana Peretti, Ivana Sbalchiero, Clara Schiarante, Emilia Spagnolo, Maria Luisa Tosi, Antonino Vottarghi, Costantino Ziggiotto; con l’Aquila di Diamante (50 anni di attività): Anna Maria Albiero, Antonio Bettega, Vigilio Bortignon, Domenico Brazzale, Franco Brazzale, Carlo Ceccato, Valentina Doardo, Davide Alfio Galante, Gino Gasparella, Renzo Marangon, Lorenzo Pavanello, Silda Rader, Giuseppe Rudella, Rita Scotton, Giancarlo Tibaldo, Riccardo Zambon; con il titolo di Benemeriti del Commercio (60 anni di attività): Pietro Berti, Vanda Frigo, Ferruccio Santagiuliana, Erminia Sella. info: 0444964300 www.50epiu.it/vicenza


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in viaggio con 50&Più

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2A EDIZIONE OLIMPIADI INVERNALI 50&Più Dal 28 gennaio al 4 febbraio Andalo (TN) - Paganella Ski Area

L’evento sportivo, che ha ricevuto il patrocinio della provincia autonoma di Trento, si terrà anche per quest’edizione nella splendida cornice di Andalo, posta a 1.050 metri sull’altopiano della Paganella e dotata di una modernissima “ski area” apprezzata per la sua bellezza e funzionalità. L’ampia rete di piste, la meraviglia del panorama delle Dolomiti e il centro benessere cittadino sono la garanzia di una piacevole “settimana bianca”. I partecipanti si sfideranno in 4 differenti discipline, suddivise in categorie in base all’età: discesa slalom (in doppia manche), sci di fondo classico, sci di fondo pattinato e camminata di regolarità.

Quota individuale 7 notti (dal 28 gennaio al 4 febbraio) 4 notti (dal 31 gennaio al 4 febbraio)

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La quota comprende Soggiorno in camera doppia in Hotel 3 Comfort - Trattamento di mezza pensione (bevande escluse) - Cena in Baita con Premiazione dei vincitori - Partecipazione alle gare e agli intrattenimenti proposti dall’organizzazione - Skibus per collegamento agli impianti - Assicurazione bagaglio/sanitaria e annullamento viaggio - Assistenza di personale 50&Più Turismo.

La quota non comprende Trasporti da e per Andalo - Bevande ai pasti - Ski pass individuale (sconto 15% dal listino) - Tassa di soggiorno del Comune di Andalo (da regolare in loco) - Mance, extra in genere e tutto quanto non espressamente specificato. Quota apertura pratica per i non soci: € 45

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50&Più in VIAGGIO DALL’1 AL 17 GIUGNO 2018

INCONTRI 50&Più 2018 “Incontri 50&Più” è una grande festa di inizio estate dove i soci 50&Più si ritrovano per condividere il piacere di una vacanza all’insegna del bel mare, del relax, del divertimento e della scoperta di luoghi nuovi. La personalizzazione del soggiorno arricchito con attività culturali, gli incontri dedicati, i corsi danza con la “gara di ballo”, i tornei di burraco e altri giochi, oltre all’assistenza in loco dello staff 50&Più e 50&Più Turismo, sono la chiave del grande successo di partecipazione a questo Evento 50&Più.

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SERENUSA VILLAGE È un moderno Villaggio turistico, di categoria 4 stelle, ubicato direttamente sulla costa di Licata (Agrigento), che si estende su una panoramica terrazza naturale direttamente sulla spiaggia sabbiosa. Dista 40 km dalla suggestiva Valle dei Templi, in una terra dal patrimonio storico e naturalistico tra i più ricchi al mondo. Servizi e dotazioni: grande piscina d’acqua dolce con acquascivoli e idromassaggio - Piscina d’acqua dolce per il nuoto - Parco bimbi - 2 sale ristorante climatizzate Cucina mamme - Bar, boutique, negozi, emporio e rivendita giornali, tabacchi, bancomat - Wi-Fi gratuita nelle aree comuni - Medico a disposizione H24 nel villaggio. CAMERE Sono disponibili camere doppie, triple e quadruple, tutte dotate di aria condizionata con regolazione individuale, telefono, Tv, mini frigo, cassaforte, bagno con doccia e asciugacapelli. Le camere al piano terra dispongono di giardino, quelle al primo piano di balcone. RISTORANTE Il Serenusa Village offre una ristorazione ricca,

varia e di qualità, con servizio a buffet, e garantisce almeno 25 portate tra antipasti caldi e freddi, primi e secondi, numerosi contorni, grigliate di carne e pesce, dolce, frutta fresca e varia, vino alla spina ed acqua microfiltrata compresi durante i pasti. Per gli ospiti intolleranti al glutine, al lattosio e alle uova, Bluserena riserva particolari attenzione. È importante che le intolleranze vengano segnalate al momento della prenotazione. - BAR PRINCIPALE e BAR SPIAGGIA Formula EXTRA ALL INCLUSIVE (consumazioni illimitate): tutta la caffetteria, correzioni, crema caffè, the e infusi, bibite alla spina ( 20 cl.), succhi di frutta, sciroppi, granite, birra alla spina (20 cl.), vino bianco e rosso, prosecco, amari e liquori, aperitivi e vermouth, grappe. Sono esclusi cocktail, champagne e tutti gli alcolici (grappe, liquori e spumanti) definiti speciali sul listino bar. - BAR DEL RISTORANTE: caffè espresso e cappuccino, anche decaffeinato e d’orzo. A pranzo e cena una bevanda alla spina e birra (40 cl.). SPIAGGIA L’ampia spiaggia sabbiosa, a circa 200 metri dalla struttura, è raggiungibile con una scalinata o con un percorso pavimentato. È attrezzata con om-


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SERENUSA VILLAGE 4 Stelle Località Licata (AG) Sicilia brelloni, lettini e sdraio, docce e spogliatoi, bar e punto di assistenza. FITNESS, WELLNESS E RELAX Moderna palestra con macchine moderne e bici spinning, ginnastiche di gruppo con assistenza di personale qualificato per attività di risveglio muscolare, Stretch and Tone, acquagym, Nordic Walking e Pilates. Campi polivalenti e campi bocce in erba sintetica, tiro con l’arco e ping-pong. - ESCURSIONI La vacanza al Serenusa sarà la meta ideale non solo per gli amanti del mare, ma anche per chi desidera mescolarsi fra cultura, tradizioni e natura. - Licata (7 km - ½ giornata) - La Valle dei Templi (42 km - ½ giornata) - Caltagirone (63 km - 1 giornata) - Piazza Armerina (70 km - 1 giornata) - La Villa romana (IV sec. d.C.) - Ragusa (78 km - 1 giornata) - Noto e l’Oasi di Vendicari (140 km - 1 giornata)

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I TRASPORTI (quote su richiesta) - In aereo dai principali aeroporti italiani con voli per Catania e Palermo e in pullman GT per il Villaggio - In traghetto da: Genova, Livorno, Civitavecchia, Napoli e Cagliari per Palermo e da Napoli per Catania.

LICATA

Quota di soggiorno per persona

Camera Doppia 3°/4° doppia uso singola letto adulti 1° Turno (dall’1 al 10 giugno - 9 notti/10 giorni) € 620 € 755 € 510 2° Turno (dal 3 al 10 giugno - 7 notti/8 giorni) € 480 € 585 € 400 3° Turno (dal 10 al 17 giugno - 7 notti/8 giorni) € 570 € 680 € 465 3° letto bambino (da 0 a 8 anni non compiuti) in camera con 2 adulti: gratuito 3° letto bambino (da 8 a 12 anni non compiuti) in camera con 2 adulti: riduzione 60% 4° letto bambino (da 3 a 8 anni non compiuti) in camera con 2 adulti: riduzione 70% 4° letto bambino (da 8 a 12 anni non compiuti) in camera con 2 adulti: riduzione 50% Quota d’iscrizione per i non soci 50&Più: € 45 La quota comprende: - Soggiorno presso il Serenusa Village con trattamento di pensione completa a buffet dalla cena del giorno di arrivo al pranzo del giorno di partenza - Bevande ai pasti - Formula Extra All Inclusive Servizi balneari in spiaggia - Animazione diurna e serale con spettacoli, piano bar, giochi e tornei - Partecipazione ad attività culturali - Assistenza di personale medico 24 ore su 24 - Assistenza di personale 50&Più e 50&Più Turismo - Assicurazione bagaglio/sanitaria e annullamento. La quota non comprende: - Trasporti da e per il Serenusa Village - Escursioni da prenotare e pagare in loco Imposta di soggiorno comunale da regolare in loco - Extra in genere e tutto quanto non sopra specificato.

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LE SEDI 50&PIÙ PROVINCIALI IN ITALIA Abruzzo Telefono L’Aquila - Viale Corrado IV, 40/F 0862204226 Chieti - Via Giovanni Antonio Santarelli, 219 087164657 Pescara - Via Aldo Moro, 1/3 0854313623 Teramo - Via Guglielmo Oberdan, 47 0861252057 Basilicata Telefono Matera - Via Don Luigi Sturzo, 16/2 0835385714 Potenza - Via Centomani, 11 097122201 Calabria Telefono Cosenza - Viale degli Alimena, 5 098422041 Catanzaro - Via Milano, 9 0961721246 Crotone - Via Regina Margherita, 28 096221794 Reggio Calabria - Via Tenente Panella, 20 0965891543 Vibo Valentia - Via Spogliatore snc 096343485 Campania Telefono Avellino - Via Salvatore De Renzi, 28 082538549 Benevento - Via delle Puglie, 28 0824313555 Caserta - Via Roma, 90 0823326453 Napoli - Piazza Carità, 32 0812514037 Salerno - Corso Garibaldi, 23 089227600 Emilia Romagna Telefono Bologna - Strada Maggiore, 23 0516487530 Forlì - Piazzale della Vittoria, 23 054324118 Ferrara - Via Girolamo Baruffaldi, 14/18 0532234211 Modena - Via Begarelli, 31 0597364211 Piacenza - Strada Bobbiese, 2 - c/o Unione Comm.ti 0523461831 Parma - Via Abbeveratoia, 63/A 0521944278 Ravenna - Via di Roma, 102 0544515707 Reggio Emilia - Viale Timavo, 43 0522708552 Rimini - Viale Italia, 9/11 0541743202 Friuli Venezia Giulia Telefono Gorizia - Via Vittorio Locchi, 22 048132325 Pordenone - Piazzale dei Mutilati, 6 0434549462 Trieste - Via Mazzini, 22 0407707340 Udine - Viale Duodo,5 0432538707/05/06/74 Lazio Telefono Frosinone - Via Moro, 481 0775855273 Latina - Via dei Volsini, 60 0773611108 Rieti - Largo Cairoli, 4 0746483612 Roma - Via Cola di Rienzo, 240 0668891796 Viterbo - Via Belluno, 39/G 0761341718 Liguria Telefono Genova - Via XX Settembre, 40/5 010543042 Imperia - Via Gian Francesco De Marchi, 81 0183275334 La Spezia - Via del Torretto, 57/1 0187731142 Savona - Corso A. Ricci - Torre Vespucci, 14 019853582 Lombardia Telefono Bergamo - Via Borgo Palazzo, 154 0354120126 Brescia - Via Giuseppe Bertolotti, 1 0303771785 Como - Via Bellini, 14 031265361 Cremona - Via Alessandro Manzoni, 2 037225745 Lecco - Piazza Giuseppe Garibaldi, 4 0341287279 Lodi - Via Giovanni Haussmann, 1 0371432575 Mantova - Via Valsesia, 46 0376288505 Milano - Corso Venezia, 47 0276013399 Pavia - Corso Cavour, 30 038228411 Sondrio - Via del Vecchio Macello, 4/C 0342533311 Varese - Via Valle Venosta, 4 0332342280 Marche Telefono Ancona - Piazza Repubblica, 1 0712075009 Ascoli Piceno - Viale Vittorio Emanuele Orlando, 16 0736051102 Macerata - Via Maffeo Pantaleoni, 48/48a 0733261393

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Pesaro - Strada delle Marche, 58 Molise Campobasso - Via Giuseppe Garibaldi, 48 Isernia - Via XXIV Maggio, 331 Piemonte Alba - Piazza S. Paolo, 3 Alessandria - Via Trotti, 46 Asti - Corso Felice Cavallotti, 37 Biella - Via Torino, 18 Cuneo - Via Avogadro, 32 Novara - Via Giovanni Battista Paletta, 1 Torino - Via Andrea Massena, 18 Verbania - Via Roma, 29 Vercelli - Via Duchessa Jolanda, 26 Puglia Bari - Piazza Aldo Moro, 33 Brindisi - Via Grazia Balsamo, 2/B Foggia - Via Luigi Miranda, 8 Lecce - Via Cicolella, 3 Taranto - Via Giacomo Lacaita, 5 Sardegna Cagliari - Via Santa Gilla, 6 Nuoro - Galleria Emanuela Loi, 8 Oristano - Via Sebastiano Mele, 7/G Sassari - Via Giovanni Pascoli, 59 Sicilia Agrigento - Via Imera, 223/C Caltanissetta - Via Messina, 84 Catania - Via Mandrà, 8 Enna - Via Vulturo, 34 Messina - Via Santa Maria Alemanna, 5 Palermo - Via Emerico Amari, 11 Ragusa - Viale del Fante, 10 Siracusa - Via Eschilo, 11 Trapani - Via Marino Torre, 117 Toscana Arezzo - Via XXV Aprile, 12 Carrara - Piazza 2 Giugno, 11 Firenze - Via Costantino Nigra, 23-25 Grosseto - Via Tevere, 5/7/9 Livorno - Via Serristori, 15 Lucca - Via Fillungo, 121 - c/o Confcommercio Pisa - Via Chiassatello, 67 Prato - Via San Jacopo, 20-22-24 Pistoia - Viale Adua, 128 Siena - Via del Giglio, 10-12-14 Trentino Alto Adige Bolzano - Mitterweg - Via di Mezzo ai Piani, 5 Trento - Via Solteri, 78 Umbria Perugia - Via Settevalli, 320 Terni - Via Aristide Gabelli, 14/16/18 Valle d’Aosta Aosta - Regione Borgnalle, 12 Veneto Belluno - Piazza Martiri, 16 Padova - Via degli Zabarella, 40/42 Rovigo - Viale del Lavoro, 4 Treviso - Via Sebastiano Venier, 55 Venezia Mestre - Viale Ancona, 9 Vicenza - Via Luigi Faccio, 38 Verona - Via Sommacampagna, 63/H - Sc. B

0721698224/5 Telefono 0874483194 0865411713 Telefono 0173226611 0131260380 0141353494 01530789 0171437261 032130232 011533806 032352350 0161250045 Telefono 0805240342 0831524187 0881723151 0832343923 0997796444 Telefono 070282040 0784232804 078373287 079243652 Telefono 0922595682 0934575798 095239495 093524983 090673914 091332447 0932246958 093165059 0923547829 Telefono 0575354292 058570973 055664795 0564410703 0586898276 0583473170 05025196-0507846635/30 057423896 0573991500 0577283914 Telefono 0471978032 0461880408 Telefono 0755067178 0744390152 Telefono 016545981 Telefono 0437215264 049655130 0425404267 042256481 0415316355 0444964300 045953502


Se sei un agente e rappresentante di commercio e hai compiuto 65 anni, puoi chiedere la pensione anticipata A CHI SPETTA Per fare domanda della pensione di vecchiaia anticipata con la Fondazione Enasarco sono necessari:  20 anni di contribuzione;  65 anni di età e il raggiungimento della quota 90 (somma tra 65 anni di età e l’anzianità contributiva di almeno 25 anni). Il trattamento anticipato è ridotto del 5% per ciascun anno di anticipo rispetto alla pensione ordinaria. Infatti, da gennaio 2018, i requisiti salgono a quota 92 con un’età minima di 66 anni.

La percentuale di anticipo applicata è permanente.

Per valutare la possibilità del pensionamento anticipato, il Patronato 50&PiùEnasco è a tua disposizione per offrirti gratuitamente la consulenza e l’assistenza necessarie.

ISTITUTO DI PATRONATO E DI ASSISTENZA SOCIALE

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Aderente a:

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__PREVIDENZA__ OLTRE ALLA STRETTA SULL’ETÀ di accesso alla pensione, prevista sei anni fa dalla riforma “Fornero” (Legge 214/2011) e l’aumento di 4 mesi per tutti legato alla speranza di vita, nel 2017 gli uomini (dipendenti e autonomi) hanno ottenuto l’accesso alla pensione di vecchiaia a 66 anni e 7 mesi di età, come le pubbliche dipendenti, mentre le dipendenti del settore privato hanno ottenuto questa prestazione in anticipo cioè a 65 anni e 7 mesi, le autonome invece a 66 anni e 1 mese. Ma vediamo cosa succede da quest’anno sia per la pensione di vecchiaia che per la prestazione anticipata (ex anzianità).

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Questa prestazione si consegue con almeno 20 anni di contribuzione mentre l’età pensionabile, a prescindere dal sesso e dalla condizione occupazionale, da quest’anno è uguale per tutti: 66 e 7 mesi (per i requisiti si veda Tabella A). A partire dal 2019, il meccanismo della speranza di vita (Legge 122/2012, D.M. dicembre 2014) incrementerà sia il requisito anagrafico sia quello contributivo dei due accessi rispettivamente alla pensione di vecchiaia e alla prestazione anticipata con un nuovo scatto (presumibilmente di 5 mesi) che non è stato ancora stabilito con decreto del Ministero dell’Economia, visto che su questo tema resta al momento in corso un vivace dibattito politico. » PENSIONE DI VECCHIAIA

DONNE: IN PENSIONE PIÙ TARDI DAL 2018

Una panoramica dettagliata sui requisiti necessari per accedere alla pensione di vecchiaia e alla prestazione anticipata nel corso del nuovo anno

a cura di Gianni Tel

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«IL DOPPIO SFORZO DELLA DONNA (LAVORO E FAMIGLIA) ANDREBBE PREMIATO, RICONOSCENDOLE UN’ETÀ PENSIONABILE RIDOTTA RISPETTO AGLI UOMINI. IN NESSUN ALTRO PAESE L’ETÀ DEL RITIRO È STATA ALZATA COSÌ TANTO E VELOCEMENTE»

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Vediamo adesso quali sono i requisiti per ottenere la pensione anticipata da quest’anno. Sempre la riforma “Fornero” del 2011, già a decorrere dal 2012 in poi, ha previsto nei confronti di coloro che maturano i requisiti per questa prestazione non più una doppia possibilità e cioè: 35 anni di contribuzione minima insieme all’età e quota oppure il solo requisito contributivo minimo di 40 anni, ma il solo requisito più elevato di contribuzione senza quote né finestre (si veda Tabella B). Tale applicazione riguarda tutte le categorie di lavoratori che appartengono a tutti i regimi previdenziali dell’Inps (dipendenti, autonomi, ex Inpdap, ex Enpals, gestione separata, ecc.). Anche per questa prestazione vale, già dal 2016, l’aumento di 4 mesi legato alla speranza di vita. » PENSIONE ANTICIPATA (EX ANZIANITÀ)

Per coloro il cui primo accredito contributivo decorre dal 1° gennaio 1996, l’adeguamento alla speranza di vita deve applicarsi al requisito anagrafico previsto dalla riforma “Fornero” (art. 24, comma 11, Legge 214/2011), che già dal 2016 è di 63 anni e 7 mesi, e che consente l’accesso alla pensione anticipata con almeno 20 anni di contribuzione effettiva (si veda Tabella B Seconda possibilità: doppio requisito).  I requisiti per entrambe le prestazioni Come già detto, per ottenere la pensione di vecchiaia è ne» L’ACCREDITO DAL 1996


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cessario avere l’età e almeno 20 anni di contributi versati. I requisiti differiscono a seconda che i richiedenti siano o meno in possesso di contributi versati alla data del 31 dicembre 1995, data questa che rappresenta lo spartiacque tra pensioni in regime “retributivo o misto” e pensioni in regime “contributivo”. La pensione, previa domanda dell’interessato, decorre dal primo giorno del mese successivo a quello nel quale il lavoratore ha compiuto l’età di pensione ovvero, nel caso in cui a tale data non risultino soddisfatti i requisiti di anzianità contributiva, dal primo giorno del mese successivo a quello in cui i requiTABELLA A -

siti suddetti vengono raggiunti. Poiché la liquidazione della pensione avviene sempre su richiesta dell’interessato, ove questa venga prodotta nel tempo dopo la maturazione dei requisiti, avverrà dal primo giorno del mese successivo a quello nel quale è stata presentata la domanda. Per il conseguimento della pensione, infine, è richiesta la cessazione del rapporto di lavoro dipendente. Non è invece richiesta la cessazione dell’attività di lavoratore autonomo. La pensione anticipata ha la particolarità di consentirne l’accesso nel tempo prima rispetto all’età prevista per la pensione di vecchiaia, perché si

LA PENSIONE DI VECCHIAIA NEL 2018

LAVORATORI CON anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 Dipendenti privati (uomini e donne) Dipendenti pubblici (uomini e donne) Autonomi e gestione separata (uomini e donne)

ETÀ

66 anni e 7 mesi

CONTRIBUTI

Almeno 20 anni (1)

SENZA anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 Dipendenti privati (uomini e donne) Dipendenti pubblici (uomini e donne) Autonomi e gestione separata (uomini e donne) TUTTI

66 anni e 7 mesi Almeno 20 anni (1) (2) 70 anni e 7 mesi Almeno 5 anni (3) (4)

(1) Si valuta tutta la contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata. (2) A condizione che l’importo della pensione risulti non inferiore a 644,12 euro mensili (1,5 volte l’importo dell’assegno sociale dell’anno 2012 che è pari a 429,41 euro mensili). (3) Solo contribuzione “effettiva”, cioè solamente la contribuzione obbligatoria, volontaria, da riscatto, con esclusione di quella figurativa. (4) Senza condizioni sull’importo della pensione.

TABELLA B -

LA PENSIONE ANTICIPATA NEL 2018 Lavoratori CON anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 Unico requisito contributivo 42 anni e 10 mesi (1) (2) 41 anni e 10 mesi (1) (2)

Uomini Donne

(1) Si valuta tutta la contribuzione, a qualsiasi titolo versata o accreditata. (2) La pensione non è soggetta a penalizzazione se conseguita prima dei 62 anni di età.

Lavoratori SENZA anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 Prima possibilità: unico requisito contributivo Uomini Donne

42 anni e 10 mesi (3) (4) (5) 41 anni e 10 mesi (3) (4) (5)

(3) Si valuta tutta la contribuzione, a qualsiasi titolo versata o accreditata, esclusi i contributi volontari. (4) I contributi da lavoro precedenti ai 18 anni di età sono moltiplicati per 1,5 (valgono una volta e mezzo). (5) La pensione NON è soggetta a penalizzazione in base all’età di conseguimento.

Tutti (uomini e donne)

Seconda possibilità: doppio requisito Età: 63 anni e 7 mesi Contributi: 20 anni (6) (7)

(6) Solo contribuzione “effettiva”, cioè soltanto la contribuzione obbligatoria, volontaria, da riscatto, con esclusione di quella figurativa. (7) A condizione che l’importo della pensione risulti non inferiore a 1.202,35 euro mensili (2,8 volte l’importo dell’assegno sociale dell’anno 2012).

basa solo sul requisito contributivo (cioè non occorre attendere un’età minima). Anche per la pensione anticipata valgono poi gli stessi requisiti già indicati per la pensione di vecchiaia (si legga sopra). La nostra Associazione è dell’opinione che per queste prestazioni (vecchiaia e anticipata) servano regole universali che introducano maggiore flessibilità per tutti e non “mance” per l’una o per l’altra categoria di lavoratori. Per la pensione anticipata, per esempio, è necessario renderla più accessibile per entrambi i sessi, svincolata dall’aumento dell’aspettativa di vita. Va premiato, poi, il doppio sforzo della donna (lavoro e famiglia) e ciò va riconosciuto con una età pensionabile ridotta rispetto agli uomini, visto che in nessun Paese l’età di ritiro è stata alzata così tanto e in così poco tempo come è accaduto alle donne italiane. L’Associazione 50&Più continuerà ad intraprendere tutte le azioni in sede legislativa affinché tali inique misure trovino una risposta positiva. Per ogni eventuale approfondimento sugli argomenti trattati (possibili scelte e, tra queste, le più giuste e convenienti) si consiglia di rivolgersi al nostro Patronato 50&PiùEnasco che, con esperti operatori, assiste da sempre gratuitamente, su tutto il territorio nazionale, per ottenere ulteriori chiarimenti e l’assistenza necessaria per la presentazione della domanda on-line all’Inps.

GENNAIO 2018 I 87


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__FISCO__ COME NEGLI ANNI PRECEDENTI, questo è il periodo di elaborazione della manovra di Bilancio. Nell’attesa che termini il suo iter formativo, il 4 dicembre scorso, il D.L. n. 148/2017 (il cosiddetto decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2018), senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, è divenuto Legge. Il Decreto verte essenzialmente sui seguenti argomenti: • la rottamazione cartelle bis 2018; • le proroghe “pacchetto sisma”; • l’estensione dello “split payment”; • l’ammissione degli enti del terzo settore al bonus pubblicità; • lo “Spesometro 2018”, con scadenza semestrale e senza sanzioni per il primo semestre 2017; • le misure per la regolarizzazione di somme detenute all’estero o derivanti da vendita di immobili detenuti all’estero; • il mini-scudo fiscale per i frontalieri; • le semplificazioni per l’obbligo vaccini a scuola; • l’uscita autonoma da scuola degli under 14; • l’estensione delle agevolazioni fiscali per gli studenti fuori sede; • l’equo compenso per i professionisti, malgrado il disappunto dell’Antitrust; • le semplificazioni per le imprese agricole. Approfondiremo però solo le modifiche previste per la “rottamazione” delle cartelle (si veda 50&Più n. 12 - dicembre 2017). La norma ha infatti esteso la definizione agevolata dai carichi 2017 ai debiti relativi ai carichi affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2016, per i quali in precedenza, pur essendo in condizione di avvalersene, non era stata presentata l’istanza di adesione. Vi rientrano anche, per i carichi affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2016, i debitori che non erano stati ammessi alla precedente definizione agevolata per il mancato tempestivo pagamento di tutte le rate scadute al 31 dicembre 2016. La rottamazione cartelle 2018 è quindi una nuova riedizione della prima, con tante novità. I contribuenti che non hanno partecipato alla precedente, possono presentare l’apposita domanda entro il 15 maggio 2018 - sia per le cartelle di pagamento notificate dal 1° gennaio 2017 al 30 settembre 2017, sia per quelle pregresse notificate dal 2000 al 31 dicembre 2016 -, versando poi l’importo condonato in massimo 5 rate nei mesi di luglio, settembre, ottobre e novembre 2018 e febbraio 2019. Ora, chi aveva aderito alla prima rottamazione e ne è decaduto, perché non in regola con i pagamenti delle rate condonate di luglio e settembre, poteva rientrare nel beneficio solo se entro il 7 dicembre 2017 pagava in un’unica soluzione le rate omesse. Chi non era in regola con il pagamento delle rate con scadenza 31 dicembre 2016, poteva rientrare nel beneficio solo presentando la domanda per via telematica, entro il 31 dicembre 2017, all’agente della riscossione, indicando la modalità scelta per il pagamento e quindi pagare: • entro il 31 marzo 2018, l’importo delle rate scadute e non pagate; • entro il 31 luglio 2018, l’ammontare complessivo delle somme condonate insieme agli interessi. Inoltre è stato stabilito che la notifica delle cartelle, qualora venga eseguita da messi comunali o da agenti della Polizia Municipale, possa essere compiuta in un periodo di tempo non superiore a 30 giorni da soggetti diversi tra quelli indicati, ciascuno dei quali certificherà l’attività svolta mediante relazione datata e sottoscritta.

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NUOVA LEGGE DI BILANCIO E CONDONO

Il Decreto fiscale collegato alla manovra di Bilancio 2018 è ormai legge, con molte modifiche sulla rottamazione delle cartelle esattoriali

a cura di Alessandra De Feo

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PER APPROFONDIMENTI SULL’ARGOMENTO SI CONSIGLIA DI RIVOLGERSI A 50&PIÙCAAF. LA SEDE PIÙ VICINA LA TROVI SU WWW.50EPIU.IT

88 I 50epiumagazine.it I GENNAIO 2018


Aderente a:

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__VIVERE IN ARMONIA SEGUENDO LE STAGIONI__

I

In questo mese non si poti, ma tanto la terra, che gli Alberi si lasciano in riposo al beneficio della natura. Dopo la Luna piena si ari la terra, e si poti. Almanacco Barbanera 1890

a cura di

A GENNAIO tutto riparte. Nuove energie percorrono l’aria pungente, indifferenti a quel velo di ghiaccio che sembra tenere il mondo in scacco. Certo, il freddo e il calore delle feste ci tengono in casa, pronti ad accogliere il cenone di san Silvestro e i doni dell’Epifania. Poi tutte le feste vanno via. O almeno così sembra. Perché nel calendario si affaccia sant’Antonio, con i suoi animali e il buonumore che torna in circolo. Il Santo spalanca le porte al Carnevale, scalda il cuore di un lungo inverno, dove però, anche nell’orto non c’è di che oziare. Si pota, si trapianta, si mette mano alle semine primaverili. Poi arrivano i giorni della merla, i più freddi dell’anno, con la stagione fredda ancora decisa a fare bella mostra di sé.

NOVITÀ SOTTO IL GELO GENNAIO LA RAPA (Brassica rapa)

Fa bene perché... Deliziose nelle zuppe e negli umidi, mangiate crude o cotte nelle insalate, le rape sono una fonte di vitamina C, potassio e acido folico (utile alle donne in stato interessante). Hanno virtù emollienti, rivitalizzanti e rinfrescanti. Il proverbio Pasqua di Befana, la rapa perde l’anima. Pollice bio Chi vuole un buon rapuglio, lo semini di luglio. Facili a coltivarsi anche dove il sole lascia spazio a un po’ d’ombra, le rape si seminano dalla primavera all'estate. Resistenti al freddo, crescono meglio nelle zone a clima mite e temperato-umido perché temono la siccità. La semina La semina si può fare anche scalarmente, in Luna calante, da aprile fino a settembre, senza interrare troppo profondamente il seme: sono sufficienti buchette di 1-2 cm. Un successivo diradamento lascerà una distanza di 8-10 cm tra le piante per le rape da radice, e uno spazio di circa 35-40 cm per le rape da broccoletti o da cime. Nell’orto ben si associano a pomodori, spinaci e bietole da coste. Coltivate in vaso, meglio predisporre vasi o cassette abbastanza profondi con terriccio capace di trattenere l'umidità. Raccolta e conservazione Le rape da radici sono più gradevoli se consumate prima che raggiungano le dimensioni di una palla da tennis. Quanto alle cime di rapa, si raccolgono staccando le infiorescenze e le foglie insieme allo stelo centrale ingrossato prima che i fiori gialli comincino ad aprirsi. La raccolta va preferibilmente effettuata con Luna crescente.

NEL CESTINO DEL MESE ORTAGGI: aglio, cardi, carote, catalogna, cavolfiori, cavolini di Bruxelles, cavolo broccolo, cavolo cappuccio, cavolo verza, cicorie, cime di rapa, cipolle, finocchi, indivie, lattughe, porri, radicchi rossi, rape, sedano, spinaci e valerianella.


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BUONO A SAPERSI!

Aspettando la Befana! Una bella tradizione, tipica delle campagne, vede i bambini attendere l’arrivo di una vera Befana, di solito un’anziana vicina con un sacco pieno di doni, caramelle, mandarini e un po’ di carbone. Quest’ultimo si prepara con 1 kg di zucchero semolato, 300 gr di acqua, un albume, colorante nero naturale. Far caramellare 300 gr di zucchero con l’acqua e aggiungere il colorante nero. Montare l’albume, unirvi lo zucchero rimasto ridotto a velo e aggiungere tutto al caramello. Appena indurito, romperlo a pezzettoni.

FRUTTA: arance tarocco, cedri, limoni, pompelmi, mandarini, clementine, mele Golden e Deliziose, kiwi e pompelmi. AROMI: prezzemolo, rosmarino e salvia.

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16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER

COLTIVARE CON LA LUNA NELL’ORTO, NEL GIARDINO, SUL BALCONE

Mentre in casa vischio e agrifoglio tengono alto l’umore e propiziano desideri e fortuna, fuori si riducono i lavori nell’orto e il freddo rallenta i ritmi della terra. Ma è una fase di stasi soltanto apparente: è il momento di dedicarsi alla manutenzione dell’attrezzatura, alla programmazione delle semine e alla predisposizione delle nuove colture. Poi ci sono le raccolte da fare, tuttora generose di cavoli, finocchi, porri, valerianella, verze. In Luna crescente si dovranno invece seminare in semenzaio cavolfiori e cavolo broccolo. In calante sarà tempo di mettere a dimora in piena terra i bulbilli di aglio e di cipolla invernale e di seminare in semenzaio lattuga, radicchio estivo, ravanello, rucola, sedano, valerianella. In giardino, invece, è il momento di mettere mano alle fioriture primaverili, di seminare in semenzaio, con la Luna crescente, crescente azalee, begonie, primule, tuberose e bulbi. Ma anche di seminare piselli odorosi, viole, violacciocche, zinnie. Inoltre, mettere a dimora e/o trapiantare alberi, arbusti e rampicanti a foglia caduca e rosai a radice nuda. In calante lavorare superficialmente il terreno aggiungendo concimi organici. Eliminare i rami morti, spezzati e inclinati di alberi e arbusti spoglianti.

CONCIMI NATURALI

SE HAI ½ GIORNATA

Basta poco per dotarsi di una compostiera in giardino o sul terrazzo in un punto non esposto al sole, per avere dell’ottimo concime. Si realizza costruendo o riciclando un contenitore (legno, vimini...) arieggiato e coperto, da riempire fino a colmarlo con residui di potatura e scarti vegetali ben sminuzzati: foglie, rami secchi, corteccia, erba e altro provenienti da orto e giardino. Poi va coperto, ricordandosi di rivoltare periodicamente la massa. Per preparare le aiuole alle semine di primavera si deve utilizzare il compost già maturo. Per averlo ci vorranno 6 mesi.

Dice il proverbio... Luna piena di gennaro luce come il giorno chiaro Di Pasqua Epifania, il più gran freddo che ci sia

A san Sebastiano un’ora in più abbiamo

IL SOLE E LA LUNA IL SOLE

Il 1° sorge alle 07.28 e tramonta alle 16.39. L’11 sorge alle 07.27 e tramonta alle 16.49. Il 21 sorge alle 07.22 e tramonta alle 17.01. Le giornate si allungano. Il 1° gennaio si hanno 9 ore e 11 minuti di luce solare e il 31 se ne hanno 9 e 59 minuti. Si guadagnano 48 minuti di luce solare.

LA LUNA

Il 1° tramonta alle 06.23 e sorge alle 06.20. L'11 sorge alle 02.17 e tramonta alle 13.06. Il 21 sorge alle 09.47 e tramonta alle 21.22 Luna crescente il 1° e dal 18 al 30. Luna calante dal 3 al 16. Luna Piena il 2. Luna Nuova il 17.

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bacheca a cura della Redazione

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giochi 1

CRUCIVERBA Lello

ORIZZONTALI 1. Passo, sella; 6. Il Dario Nobel per la Letteratura nel 1997; 8. Il simbolo della squadra del Napoli; 11. Sciocco, stupido; 15. Un settimanale femminile; 16. Il Daniel considerato uno dei più promettenti registi dell’America Latina; 18. La Anna nota cantante; 19. La squadra delle zebre; 21. Iniziali di Montale; 22. Ci si vergogna di provarle; 26. Radio Vaticana; 28. Quelli minerali non vanno sull’insalata; 29. L’abominevole uomo delle nevi; 30. Una nota musicale; 31. Li compie il terrorista; 34. Isola delle Cicladi; 35. Protegge la pelle; 38. Il Chuck protagonista di numerosi film d’azione; 39. In fondo allo scantinato; 40. Una delle guerre più lunghe e distruttive della storia europea; 42. Ha esteso il diritto di voto; 43. Film del 1950 con Vittorio Gassman; 44. Ai limiti dell’insondabilità; 45. Antica città della Mesopotamia; 46. È niente per i francesi!; 47. La fine delle ideologie; 48. È vittima di un accesso di isterismo; 52. Augusto, cantante e leader dei Nomadi; 54. Fa eco al don; 55. Il nome della cantante tedesca Lemper; 56. Comune francese nella regione dei Paesi della Loira;

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57. Gruppo di artropodi terrestri comprendente circa 47.000 specie note; 58. Componenti dei circuiti elettrici; 62. Prua; 64. Componimenti lirici; 65. Possono essere usate anche per la videosorveglianza; 67. L’André poeta francese; 68. Etnia della Cina meridionale; 69. Opera giovanile di Wagner; 70. Un capoluogo che dà il nome alla Regione. VERTICALI 1. Valle Alpina teatro di un tragico disastro nel 1963; 2. Detronizzò il fratello Numitore, ultimo dei leggendari re di Alba Longa; 3. L’Andronico poeta romano dell’antichità; 4. In Caso di Emergenza; 5. Nota canzone dei The Jacksons; 6. Gli spicchi della superficie terrestre che adottano lo stesso orario;

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7. Poco… originale; 8. Gli atteggiamenti di coloro che mutano facilmente opinione; 9. Una preposizione semplice; 10. Ne ha molti la superficie lunare; 12. Sulle targhe di Como; 13. Il fidanzato di una volta; 14. Teologo tedesco iniziatore della Riforma Protestante; 16. Classe di pere cui appartengono molte cultivar; 17. Può essere orecchiabile; 20. Ne esistono infiniti modelli; 22. Ciascuno dei componenti una coppia; 23. L’antico nome della nota musicale Do; 24. Trainano le tradizionali slitte scandinave; 25. Pittore italiano del Novecento; 27. Sporge davanti al berretto; 32. Sobbalzare, sussultare; 33. Una berlina Alfa Romeo degli anni Ottanta; 36. Feste popolari tipiche di molte località italiane;

37. Assistente, collaboratore; 40. Il Ben che fu un importante politico israeliano; 41. Avvenimenti, manifestazioni; 42. Il Giancarlo che è stato un attore, regista teatrale e drammaturgo italiano; 43. Sigla di Lucca; 49. Antica moneta romana; 50. Può anche essere nero o verde; 51. Costituisce i 4/5 dell’atmosfera terrestre; 52. Con alcuni si fa il brodo; 53. Li hanno gonne e camicie; 54. La Cameron attrice; 57. Sono detti anche zingari o gitani; 59. Le vocali di Selene; 60. La sigla automobilistica internazionale di Saint Kitts e Nevis; 61. Adesso; 62. Pubblico Registro Automobilistico; 63. Una congiunzione inglese; 66. Articolo… romanesco; 67. Cambiano gli aceri in abeti.

CRUCIVERBA SILLABICO Lello ORIZZONTALI 2. Carcerazioni, catture; 4. Comune della Valsugana; 7. Diavoli; 8. Una giornata non lavorativa; 10. Li riceviamo indietro quando paghiamo di più; 11. La protagonista di una commedia di Goldoni; 14. Cavalca con destrezza; 15. Un tipo di cesta; 16. Se tali, i pareri sono senz’altro degni di credito; 18. Fingere, imitare;

12. Prendere in giro, deridere; 16. Può ospitare studenti, 19. A volte è in vimini. 13. Così è detto chi si comporta parlamentari, ma anche imputati!; VERTICALI in modo estremo; 17. La alza chi urla. 1. In quello Romano ha Sede il Ministero per i Beni e le Attività Culturali; 2 3 1 2. Un popolo storicamente stanziato 4 5 6 nell’Anatolia orientale; 3. La retribuzione di un lavoratore; 7 5. Aggettivo usato per lo più in Toscana; 9 8 6. Inceneritore con recupero energetico; 13 12 10 11 8. Quello della canzone si tiene a Sanremo; 14 9. Quelle elettriche sono le più… 15 scomode!; 17 16 10. I concittadini di Giacomo Leopardi; 18

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TEST 1

Enrico Diglio

Osservate attentamente i seguenti cinque gruppi di figure e dite come devono essere colorati, secondo logica, i due quadrati e il rettangolo nell’ultimo gruppo.

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TEST 2 ORIZZONTALI 2. Abbreviazione di vostro; 4. In testa al soldato e al minatore; 9. Un dipartimento d’oltremare francese; 10. Difetti, imperfezioni; 11. Abitanti della Gran Bretagna; 12. Nello spiedo; 13. Un articolo; 14. Stop; 16. Fiume dell’Alsazia; 17. Il nome di Messi; 19. Le vocali in più; 20. Mitico eroe dell’antichità. VERTICALI 1. Estremi, finali; 2. Attaccato al denaro; 3. Uno dei fiumi degli inferi; 5. Il David grande regista britannico; 6. Il verso dei bovini; 7. Organi del cavo orale; 8. Lo Eugene Premio Nobel per la Letteratura nel 1936; 15. Un personaggio della Turandot; 16. Nel cuore della scienza; 18. Al centro del Veneto.

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Osservate attentamente la figura sotto riportata e andate a pag. 96

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TEST 3 Osservate le sette sequenze di numeri a sinistra e dite, seguendo un criterio logico da determinare, quale di esse può essere considerata “intrusa”.

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REBUS Lionello 5 11 GENNAIO 2018 I 95


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oroscopo o di Aldebaran

GENNAIO

Attore

ANTHONY HOPKINS

soluzioni

GIOCHI

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2

22 DIC. I 20 GEN. Sarete in perfetta forma fisica e avrete la costanza di portare avanti un programma di allenamento in palestra. Momenti romantici e di grande passionalità con il partner.

24 AGO. I 22 SET. Simpatico inizio d’anno con molti amici intorno. Potrete organizzare week-end divertenti sui campi da sci. Attenzione, il freddo improvviso potrebbe costarvi un fastidioso raffreddore.

bilancia

21 MAR. I 20 APR. Le stelle vi aiuteranno a risolvere eventuali problemi. Proteggetevi bene contro il freddo per non rischiare influenze o reumatismi. Riceverete delle dimostrazioni di sincero affetto dagli amici.

23 SET. I 22 OTT. L’anno nuovo nascerà sotto una buona stella, soprattutto per ciò che riguarda il lavoro e la carriera. La salute non desta alcuna preoccupazione. Curate solo il vostro aspetto esteriore.

scorpione

21 APR. I 20 MAG. Buon mese per realizzare i vostri piani, anche perché la vostra abituale lentezza lascerà il passo a una maggiore rapidità. Una vecchia conoscenza si farà viva e ciò vi renderà molto felici.

23 OTT. I 22 NOV. Ottimi i contatti in questo mese, non lasciatevi sfuggire l’occasione di coltivare amicizie con persone influenti. In amore il rapporto col partner sarà molto romantico. La salute sarà ottima.

gemelli

sagittario

21 MAG. I 21 GIU. Questo primo mese dell’anno vi troverà un po’ fuori fase: ultimamente avete avuto un po’ di problemi ma, per fortuna, il 2018 porterà una situazione migliore. Probabili viaggi all’estero.

23 NOV. I 21 DIC. Giove vi farà stare bene con parenti e vicini e vi proteggerà durante gli spostamenti. Durante l’anno avrete modo di ottenere eccellenti risultati facendo pubblicità per la vostra azienda.

cancro

acquario

22 GIU. I 22 LUG. Sarete estroversi e brillanti, tanto che la gente si delizierà della vostra compagnia. Il vostro senso pedagogico sarà vivo e saprete trattare con i giovani come mai prima. Siate prudenti in generale.

21 GEN. I 19 FEB. Chi ben comincia è alla metà dell’opera! Per voi l’anno inizia bene in tutti settori. Grazie a Venere, il rapporto col partner sarà sereno e riuscirete a farvi comprendere da tutti con maggior facilità.

leone

pesci

23 LUG. I 23 AGO. Passerete un mese di meritato relax. Frequenterete più del solito parenti vicini da cui riceverete suggerimenti positivi ed eventuali aiuti in caso di necessità. Passeggiate all’aria aperta.

20 FEB. I 20 MAR. Sarete interessati al vostro benessere e sarà quindi un anno durante il quale molti inizieranno cure di bellezza o di salute. Interessanti i fanghi e la talassoterapia. Dedicatevi ad un hobby.

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REBUS (8 2 8) Pan OR ama Diana: C aprì = Panorama di Anacapri REBUS (5 11) S posa con turbante = Sposa conturbante

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CERVELLO

TEST 1 - I due quadrati all’interno dell’ultimo dei cinque gruppi di figure sono di colore rosso, mentre il rettangolo posto al di sotto dei due quadrati è di colore azzurro. In tal modo viene rispettato il criterio valido per gli altri gruppi di figure: il rettangolo è dello stesso colore dei due triangoli esterni posti nella parte superiore del gruppo di figure, mentre i quadrati hanno un colore diverso da quello dei tre triangoli posti in alto. Quindi: TEST 2 - Quale dei seguenti cinque particolari non appartiene alla figura prima vista?

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TEST 3 - La sequenza che può essere considerata “intrusa” è quella contrassegnata dalla lettera d). Essa, infatti, è l’unica sequenza che non rispetta il criterio logico valido per le altre sei sequenze: tutte le sequenze sono composte interamente da numeri pari o da numeri dispari o, al più, dallo stesso numero di numeri pari e dispari. Nella sequenza “intrusa” compaiono, invece, sei numeri pari (4, 4, 2, 6, 2, 6) e due dispari (1 e 7).


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SCRIVETECI: PER POSTA LARGO ARENULA, 34 00186 ROMA PER FAX 06 68130280 PER MAIL G.VECCHIOTTI@50EPIU.IT

lettere Risponde Giovanna Vecchiotti - Direttore Responsabile 50&Più

ISTINTO DI SOPRAVVIVENZA O INGUARIBILE OTTIMISMO?

Nuovo anno, nuovi propositi. Ma anche nuovi sogni: magari quello di vivere fino a cento anni, in pienezza di vita e godendosi ogni istante. Un traguardo ormai sempre più vicino

GENTILE DIRETTORE, è finito un anno, con le sue gioie e i suoi dolori, e ne è cominciato un altro. Chissà perché ogni volta che si è all’inizio di gennaio, tutti pensano, anzi credono, che i successivi dodici mesi saranno i migliori della propria vita e che non verranno funestati da episodi dolorosi o almeno spiacevoli. Forse è l’istinto di sopravvivenza che accompagna l’essere umano o chissà cos’altro, ma devo dire che anch’io faccio parte della cerchia di “inguaribili ottimisti” e ritengo che questo 2018 sarà un felice anno per moltissime persone. E sa una cosa? Non mi spaventano neanche gli anni che passano. Forse perché, pur andando avanti con l’età, riesco a trovare delle cose da fare e a godere del bello che ogni giorno mi si presenta. E poi, francamente, mi vedo sempre più circondata da gente anziana, anzi anzianissima, e mi sto accorgendo che anche i giornali e la televisione si stanno occupando sempre di più dei ragazzi

e delle ragazze con i capelli bianchi. Sì, oggi mi sento positiva anche sulla possibilità, sempre più concreta, di vivere più a lungo; forse sarà l’effetto della notizia che ho letto qualche giorno fa sul giornale, di quelle due sorelle di Canicattì, che hanno compiuto l’una 106 anni e l’altra 112. Beh, si dirà, questione di geni. Forse, però alla festa ha partecipato anche una loro cognata di 94 anni, ed una serie di nipoti e parenti, tutti molto avanti negli anni. Chissà, magari a Canicattì c’è una fonte della longevità a cui poter attingere, ma io sono convinta che, con un po’ di accortezza ma anche fortuna, potremmo con facilità aggirare la boa dei cento anni in tanti. Auguri a tutti! Rachele Donati Che dire, signora Rachele, il suo ottimismo è proprio contagioso, e ci fa piacere pubblicare la sua lettera in questo numero di gennaio. Non sappiamo se in effetti esista una fonte la cui acqua ci possa rendere immortali, ma forse non è tanto questo che si cerca, quanto di vivere il più possibile ancora in buona salute e in grado di apprezzare le cose belle, proprio come fa lei. Ricambio i suoi auguri, e li estendo a tutti i lettori e alle due sorelle di Canicattì, Deddè e Fifì Cammalleri, affinché questo sia uno splendido anno in grado di regalare ciò che si desidera di più. GENNAIO 2018 I 97


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bazar a cura del Centro Studi 50&Più

PREVENZIONE WEB UTILE LIBRI FILM

Questo spazio offre informazioni, curiosità, notizie utili. Come ogni bazar, sarà luogo d’incontro e di scambio. Potete quindi inviarci le vostre segnalazioni e quesiti a: centrostudi@50epiu.it oppure al 0424708910.

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PREVENZIONE

ANZIANI: TROPPI FARMACI La Società Italiana di Medicina Interna attribuisce all’eccesso di farmaci la riospedalizzazione di molti anziani over 65. Ogni giorno si stima che 6 milioni di anziani assumano più di cinque medicinali inutili e inappropriati. Per questo è in fase di sperimentazione un algoritmo che consenta di tagliare i farmaci inutili e in eccesso. L’obiettivo è di ridurre almeno del 30% il carico delle terapie e migliorare la collaborazione tra specialisti, farmacisti e medici di famiglia. #REUMADAYS: RICONOSCERE PER PREVENIRE La malattie reumatiche colpiscono oltre 5 milioni di italiani e interessano un persona su tre dopo i 65 anni. La Società Italiana di Reumatologia (SIR) lancia #ReumaDays, una campagna informativa itinerante nazionale. Nelle piazze verranno istallati degli info point dove i medici reumatologi spiegheranno le principali malattie reumatiche, le più importan-

ti terapie e verrà distribuito materiale divulgativo. #ReumaDays partirà da Rimini e arriverà nelle piazze di Ancona, Pescara, Potenza, Ragusa, Cagliari, Siena, Perugia, Brescia, Udine.

LONG TERM CARE Il progressivo invecchiamento della popolazione e la maggiore longevità hanno indotto società assicurative e compagnie specializzate nell’assistenza integrativa a produrre nuovi prodotti che uniscono tutela in caso di non autosufficienza e esigenze di risparmio. Le polizze più diffuse - iniziando i versamenti da giovani costano meno - sono le Long Term Care, già molto diffuse all’estero. In caso di non autosufficienza dell’assicurato prevedono il versamento di un assegno annuo oppure prestazioni assistenziali.

+ WEB UTILE

MENOPAUSA Menopausa.com, il sito promosso da Ymea e S.I.G.O. (Società Italiana Ginecologia e Ostetricia), illustra le principali problematiche le-

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gate alla fase della vita delle donne che va dalla premenopausa alla menopausa, alla post-menopausa. Una ricca sezione di approfondimenti è dedicata all’alimentazione, a benessere e lifestyle, hobby e tempo libero, sessualità. È possibile richiedere consulenze gratuite a un esperto. www.menopausa.com DIPENDENZA DA ALCOL Le conseguenze fisiche e psichiche della dipendenza dall’alcol possono essere particolarmente drammatiche per le persone anziane. Il sito Dipendenze e Invecchiamento costituisce una piattaforma d’aiuto e di consulenza per persone anziane, per le persone a loro vicine e per i professionisti che si occupano quotidianamente di loro. Fornisce anche numerosi consigli e informazioni. www.alterundsucht.ch/it SERVIZI AGLI ANZIANI Peranziani.it è un portale gratuito con un’ampia offerta di servizi dedicati al mondo della terza età. Si possono trovare e scegliere case di riposo per anziani, RSA, assistenza domiciliare integrata, centri Alzheimer, case famiglia per anziani, case albergo, centri di riabilitazione. L’informazione è fornita per territorio e tipo di struttura. www.peranziani.it

+ LIBRI

(S)BADANTI. Le peripezie di Ludmilla e

nonna Rosa. Cosa succede quando in casa serve aiuto, di Paolo Mosanghini, Gaspari Editore, Udine, 2017, pagg. 137. Chi non conosce un nonno o una nonna assistiti da una signora che non è di famiglia? Da questi rapporti nascono tanti episodi. Belli e meno belli, simpatici o no, curiosi, veri, caricaturali. Tanti spunti scritti in racconti e fissati dalle vignette satiriche da Edoardo Paolino Zuliani, per affrontare l’argomento da un’angolatura nuova e per sorridere assieme alle stesse badanti, che con sacrificio lasciano per mesi le proprie famiglie per entrare nelle nostre.

+ FILM

50 PRIMAVERE di Blandine Lenoir, con Agnès Jaoui, Thibault de Montalembert, Pascale Arbillot, Sarah Suco. Francia, 2017, min. 89.

Aurore è una donna sulla cinquantina che fa la cameriera ed è separata dal marito da cui ha avuto due figlie di cui una è incinta. Nel momento in cui perde il lavoro apprende di essere in procinto di diventare nonna. La società la sta mettendo da parte quando si imbatte nel suo grande amore di gioventù e ricomincia a vivere, rifiutando l’idea che la sua vita sia ormai “finita”. Arriva così il momento di ricominciare e di scoprire le gioie della menopausa, anche se con qualche scossone. Una magistrale Agnès Jaoui nel ruolo di Aurore.


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