Attente al seno

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Chirurgia oncologica (Cesare Magalotti)

1. Quadrantectomia mammaria 2. Biopsia radioguidata del linfonodo sentinella 3. Dissezione ascellare

4. Mastectomia sottocutanea 5. Mastectomia totale 6. Mastectomia radicale modificata sec. Patey

Quadrantectomia mammaria

Mastectomia sec. Halsted Quadrantectomia

Per quadrantectomia si intende l’asportazione di un settore di parenchima ghiandolare mammario contenente la lesione neoplastica e con un margine circonferenziale di parenchima mammario macroscopicamente sano di circa 2 cm comprensivo di porzione cutanea. È errato descriverla come un quarto di mammella. Nel 1981 furono pubblicati, per la prima volta, i dati scientifici che dimostrarono l’eguale efficacia curativa della quadrantectomia rispetto la mastectomia. (New England Journal of Medicine. Veronesi et al.)

La neoplasia multicentrica o voluminosa occupante vasta area di tessuto ghiandolare mammario è una controindicazione alla chirurgia conservativa esclusivamente per il mediocre risultato estetico. L’introduzione della chirurgia oncoplastica della mammella ha ampliato notevolmente il campo di applicazione della chirurgia conservativa. La chirurgia oncoplastica non è altro che la fusione delle conoscenze oncologiche, delle tecniche chirurgiche oncologiche e di chirurgia plastica ricostruttiva. La chirurgia oncoplastica oltre a migliorare considerevolmente il risultato estetico consente anche di asportare un settore di parenchima mammario maggiore (ampia quadrantectomia), garantendo margini di resezione sicuramente più ampi e riducendo sensibilmente la percentuale dei reinterventi. Grazie ad una diagnosi radiologica, isto - patologica dettagliata e alle conoscenze oncologiche si può attuare una terapia chirurgica mirata. Neoplasie voluminose o multicentriche non sono più una controindicazione alla chirurgia conservativa, così come le lesioni neoplastiche sorte nei quadranti superiori della mammella (tra capezzolo e clavicola) non dovrebbero essere più causa di interventi chirurgici con cicatrici inestetiche. La chirurgia oncoplastica utilizza i principi della chirurgia plastica, coniugata alla chirurgia oncologica, applicandoli ai rimodellamenti ed in particolare alle tecniche di mastoplastica riduttiva. In altri termini si applicano le stesse tecniche che il chirurgo plastico utilizza per ridurre il seno, rimuovendo il tessuto mammario che ritiene in esubero; il chirurgo senologo asporta la/le lesioni neoplastiche al posto del tessuto sano e rimodella la mammella.

Indicazioni: • neoplasia mammaria infiltrante; • equilibrio tra dimensioni del tumore, della mammella e sito di insorgenza della neoplasia nella mammella. Controindicazioni: • neoplasia infiammatoria della mammella; • neoplasia multicentrica della mammella (area molto ampia); • neoplasia mammaria molto voluminosa.

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Lesione neoplastica localizzata ai quadranti inferiori della mammella.

Come si può notare varie porzioni della ghiandola mammaria possono essere aggredite chirurgicamente mantenendo inalterata la forma della mammella e soprattutto salvaguardando, da cicatrici ed inestetismi, le parti del seno più frequentemente visibili nella vita quotidiana.

Lesione neoplastica localizzata ai quadranti superiori.

Biopsia radioguidata del linfonodo sentinella La biopsia radioguidata del linfonodo sentinella è una tecnica che permette, con l’asportazione di un linfonodo, di stadiare la malattia neoplastica nel coinvolgimento della via linfatica; studiare significa definire lo stato di diffusione e di aggressività della malattia. Il linfonodo sentinella è il primo linfonodo del cavo ascellare che drena la linfa 59


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